Il Diabete come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari

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1 SANT ALBINO Giovedì 14 Aprile 2016 Centro Civico Giornata di screening metabolico multifattoriale ad indirizzo cardiovascolare Il Diabete come fattore di rischio per le malattie cardiovascolari Dott. Luigi Abate UOC Medicina Interna Ospedali Riuniti Val di Chiana

2 Fattori di rischio NON MODIFICABILI Età PARZIALMENTE MODIFICABILI Ipertensione arteriosa MODIFICABILI Fumo di sigaretta Sesso Diabete Mellito Abuso di alcool Fattori genetici e predisposizione familiare Storia personale di malattie cardiovascolari Ipercolesterolemia Basso colesterolo HDL Obesità Dieta ricca di grassi saturi, ipercalorica Sedentarietà

3 Iperglicemia e rischio cardiovascolare È noto che il diabete tipo 2 si associa a: aumentata incidenza di complicanze cardiovascolari (CV) su base aterosclerotica, a carico delle arterie coronarie, delle arterie periferiche, del sistema cerebrovascolare.

4 Iperglicemia e rischio cardiovascolare I soggetti appartenenti alle categorie con glicemia più elevata: hanno un rischio di malattie cardiovascolari del 36% più elevato rispetto alla categoria più bassa. Tale rischio appare marcatamente aumentato negli studi che hanno considerato la popolazione femminile. Diabetologia 2003; 46:

5 Iperglicemia e rischio cardiovascolare Nelle donne il diabete si associa ad un profilo di rischio peggiore: livelli di glicemia più elevati rispetto agli uomini, peggiore controllo della pressione arteriosa, peggiore profilo lipidico, maggiore prevalenza della sindrome metabolica. Differente grado di risposta al trattamento dei fattori di rischio rispetto agli uomini. Diabetes Care 2005; 28:

6 Meccanismi di danno vascolare associati all iperglicemia IFG = alterata glicemia a digiuno; IGT = ridotta tolleranza ai carboidrati.

7 Fattori di rischio parzialmente modificabili DIABETE Glicemia a digiuno 126 mg/dl (almeno 8 h) oppure oppure Glicemia 200 mg/dl (indip. dall assunzione di cibo) oppure Glicemia 200 mg/dl 2 h dopo carico orale di glucosio Condizioni di alterata tolleranza glucidica Valori desiderabili glicemia a digiuno 110 mg/dl Alterata glicemia a digiuno IFG se valori compresi tra 110 e 126 mg/dl Ridotta Tolleranza al Glucosio IGT glicemia mg/dl 2 h dopo carico orale di glucosio

8 Iperglicemia e rischio cardiovascolare Numerosi studi hanno dimostrato che: già prima dell insorgenza del diabete il rischio di mortalità CV è aumentato. È ipotizzabile che una strategia di prevenzione del diabete nei soggetti ad alto rischio possa associarsi ad una riduzione del rischio CV.

9 Studi di prevenzione del diabete e riduzione dei fattori di rischio o degli eventi cardiovascolari.

10 Iperglicemia e rischio cardiovascolare Nei soggetti a rischio di diabete, tutte le misure finalizzate a ridurre la progressione o che favoriscono la regressione verso la normoglicemia devono far parte di una strategia globale di prevenzione CV che deve prevedere, ovviamente, anche il controllo degli altri fattori di rischio.

11 Il rischio cardiovascolare nel diabete La malattia coronarica è la principale causa di morbilità e mortalità nei pazienti diabetici. Conseguenza della localizzazione a livello delle arterie coronariche della macroangiopatia diabetica, una complicanza a lungo termine del diabete che interessa l intero albero arterioso.

12 Il rischio cardiovascolare nel diabete L aterosclerosi coronarica è più frequente, così come sono più frequenti le lesioni con ulcerazione, trombosi ed emorragia.

13 Il rischio cardiovascolare nel diabete Dal raffronto tra pazienti diabetici e non diabetici con angina instabile si osserva: una placca ulcerata nel 94% us il 60%, trombi intracoronarici nel 94% us il 55%, maggiore prevalenza di malattia bi- e trivasale.

14 Il rischio cardiovascolare nel diabete Nei pazienti diabetici la sintomatologia associata all ischemia del miocardio o all infarto può essere assente o presentarsi in modo atipico. È possibile che questa lieve sintomatologia possa non essere riconosciuta prontamente o passare del tutto inosservata.

15 Il rischio cardiovascolare nel diabete La soglia di percezione del dolore anginoso risulta più alta a causa della neuropatia autonomica che coinvolge l innervazione sensitiva del cuore.

16 Il rischio cardiovascolare nel diabete L incidenza di un sottoslivellamento del tratto ST asintomatico, durante un test da sforzo, è quasi raddoppiata nei pazienti diabetici (69% vs 35% nei non diabetici).

17 Il rischio cardiovascolare nel diabete Molti studi prospettici hanno valutato la morbilità e la mortalità per malattia cardiovascolare nei pazienti con diabete tipo 2 in diversi gruppi etnici ed in diverse aree geografiche. Il rischio è generalmente più elevato nelle donne, a conferma della perdita della naturale protezione verso la cardiopatia ischemica che si osserva nelle donne non diabetiche in premenopausa. I pazienti diabetici presentano una peggiore prognosi.

18 Il rischio cardiovascolare nel diabete

19 Monitoraggio clinico - strumentale cardiologico

20 La buona notizia Una persona con diabete ben controllato ha la possibilità di: prevenire le complicanze legate al diabete, assicurarsi una buona qualità di vita, seguendo un corretta alimentazione, svolgendo regolare attività fisica, monitorando le sue glicemie, seguendo la terapia prescritta. Un corretto stile di vita è anche alla base di un: buon controllo dell ipertensione, dei valori elevati di lipidi nel sangue.

21 Le 10 regole d oro per prevenire il rischio cardiovascolare 1. Evita il fumo sia attivo che passivo 2. Aumenta il consumo giornaliero di verdura e frutta: segui la regola delle 5 porzioni e dei differenti colori 3. Aumenta il consumo settimanale di pesce, legumi e cereali (pane, pasta o riso) ad alto contenuto di fibre 4. Limita il consumo di grassi, formaggi e dolci 5. Limita il consumo di sale e modera il consumo di alcool 6. Controlla il peso e mantieniti sempre attivo 7. Svolgi un adeguata attività fisica 8. Tieni sotto controllo la pressione arteriosa 9. Tieni sotto controllo il valore di colesterolo 10. Tieni sotto controllo il valore della glicemia Progetto cuore, Istituto Superiore di Sanità

22 LA PIRAMIDE DELL ATTIVITA FISICA

23

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