Colesterolo: Attualità
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- Tito Monti
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1 Ridurre i fattori di rischio cardiovascolari: Missione impossibile? Colesterolo: Attualità S. Arena R. Lumare
2 Riduzione percentuale Riduzione percentuale Riduzione della mortalità per coronaropatia negli USA ( ) Maschi bianchi Donne bianche Maschi neri Donne nere % Anno Riduzione della mortalità per ictus negli USA ( ) Maschi bianchi Donne bianche Maschi neri Donne nere - 60% Anno National Heart, Lung and Blood Institute 1997
3 FATTORI DI RISCHIO CARDIOVASCOLARI MAGGIORI MODIFICABILI NON MODIFICABILI Lipidi e lipoproteine Colesterolo Trigliceridi LDL HDL Lipoproteine remnant Lipoproteine postprandiali Età Sesso Anamnesi familiare Lp(a) Pressione arteriosa Diabete mellito Fumo Sindrome obesità centrale/insulino-resistenza Omocisteina
4 INFLUENZA DEI FATTORI DI RISCHIO SUGLI ENDPOINTS CARDIOVASCOLARI Fattori Genetici Grassi alimentari Colesterolo Bilancio calorico Sale Etanolo Proteine Vitamine gruppo B Fattori dietetici Lipidi e lipoproteine Obesità/Insulino-resistenza Ipertensione Omocisteina?? Endpoint intermedi Aterosclerosi Infarto miocardico Angina Stroke Arteriopatia periferica Mortalità cardiovascolare Mortalità totale Endpoint cardiovascolari Fattori ambientali
5 Tassi di mortalità coronarica (per mille) CORRELAZIONE TRA COLESTEROLO SIERICO E SVILUPPO DI PATOLOGIA CORONARICA 20 Multiple Risk Factor Intervention Trial Zona di aumento moderato del rischio Zona di aumento accentuato del rischio Colesterolo (mg/dl)
6 Tassi di mortalità per CHD (%) Colesterolo come fattore di rischio per la cardiopatia ischemica Europa Settentrionale Europa Meridionale, Paesi Mediterranei Stati Uniti 15 Serbia 10 5 Europa Meridionale, 0 Giappone 2.60 (100) 3.25 (125) 3.90 (150) 4.50 (175) 5.15 (200) 5.80 (225) 6.45 (250) 7.10 (275) 7.75 (300) 8.40 (325) 9.05 (350) Colesterolemia totale, mmol/l (mg/dl) Dati dallo studio Seven Countries su 12,467 uomini dell Europa, USA e Giappone. Verschuren WM et al. JAMA 1995;274: Correlazione tra CT e mortalità da CHD in uno studio di 25 anni su uomini, abitanti in cinque paesi europei, negli USA e in Giappone (da Verschuren et al 1995).
7 Riduzione % del Rischio Terapia con Pravastatina in una Popolazione a Rischio di CVD: WOSCOPS Sintesi dei Risultati -00 IM nonfatale/ morte coronarica Mortalità coronarica Mortalità totale CABGo PTCA % % 33% % Tutte le riduzioni del rischio sono significative al livello di P<0.05 vs placebo Shepherd et al: N Engl J Med 1995;333:
8 Fatal CHD/nonfatal MI (%) Proportion alive Fatal CHD/nonfatal MI (%) TRIALS DI PREVENZIONE SECONDARIA S 20 LIPID Placebo Simvastatin Placebo Pravastatin Mortalità coronarica -42% Log-rank p= Mort.cardiovasc - 24% p< CARE Placebo Pravastatin Eventi coron. maggiori -24% p= S Study Group. Lancet 1994;344: Sacks FM et al. N Engl J Med 1996;335: LIPID study group. N Engl J Med 1998;339: Years
9 STUDI DI PREVENZIONE PRIMARIA E SECONDARIA Studi LRC-CPPT WOSCOPS HHS AFCAPS 4S LIPID PostCABG AVERT CARE LDL-C Basale (mg/dl) Rischio Relativo (%) Rischio Assoluto (%) Prevenzione primaria Prevenzione secondaria
10 EFFETTO DELLA TERAPIA SUGLI EVENTI CLINICI Studio: post-cabg (Post Coronary Artery By-pass Graft) LDL-C (mg/dl) Progressione angiografica + morte Terapia ipolipidemizzante aggressiva 93 27%* (Lovastatina 76 mg+resine 8 g) Terapia ipolipidemizzante moderata % (Lovastatina 4 mg+resine 8 g) * p < 0.01 N Engl J Med 1997
11 Pazienti con eventi ischemici (%) Studio AVERT INCIDENZA DI EVENTI ISCHEMICI NEL GRUPPO TRATTATO CON PTCA ED IN QUELLO CON ATORVASTATINA -36% /177 22/164 PTCA Atorvastatina Pitt B et al. N Engl J Med 1999
12 Second Joint Task Force of ESC Eur Heart J 1998 CARTA DEL RISCHIO CORONARICO Uomini Donne Livello di rischio: Molto elevato; Elevato; Moderato; Lieve; Basso
13 LINEE GUIDA II JOINT TASK FORCE ON CORONARY PREVENTION Stima del rischio assoluto di malattia coronarica Rischio assoluto < 20% CT > 190 mg/dl -Interventi sullo stile di vita per ridurre CT < 190 mg/dl e C-LDL < 115 mg/dl -Rivalutare a 5 anni Rischio assoluto > 20% -Determinare: CT, C-LDL, Trigliceridi, HDL-C -Interventi sullo stile di vita per almeno tre mesi -Rivalutare dopo 3 mesi CT < 190 mg/dl o C-LDL < 115 mg/dl -Mantenere modificazioni dello stile di vita -Ripetere valutazioni ad intervalli annuali CT > 190 mg/dl C-LDL > 115 mg/dl -Mantenere modificazioni dello stile di vita -Valutare l opportunità di intervento farmacologico Eur Heart J 1998
14 MODIFICAZIONI DEI FATTORI DI RISCHIO NEI PAZIENTI CON MALATTIA CORONARICA E INDIVIDUI AD ALTO RISCHIO CARDIOVASCOLARE Pazienti con malattia coronarica o altre malattie su base aterosclerotica Individui sani ad alto rischio (> 20% in 10 anni) MODIFICARE LO STILE DI VITA Alimentazione, fumo, attività fisica, peso ideale ALTRI FATTORI DI RISCHIO PA< 140/90 mmhg, CT< 190 mg/dl, C-LDL< 115 mg/dl; Se questi obiettivi non sono raggiunti modificando lo stile di vita, ricorrere a farmaci ipocolesterolemizzanti ed antipertensivi ALTRE TERAPIE PROFILATTICHE Aspirina, ACE-inibitori, b-bloccanti, anticoagulanti SCREENING DEI PARENTI -Parenti dei soggetti con malattia coronarica precoce (uomini < 55 anni, donne < 65 anni) -Parenti di soggetti affetti da ipercolesterolemie familiari
15 Indagini EUROASPIRE: interventi di prevenzione secondaria della coronaropatia Euroaspire I % 21% 78% 81% 55% 50% Euroaspire II % 59% Fumatori Obesità Ipertensione Iperlipemia % 84% 66% 63% 54% 43% 32% 30% 7% 8% Antiaggr. Anticoagul. B-blocc. Ace-inibit. Ipolipemiz.
16 Conclusioni 1 La relazione tra colesterolo e rischio cardiovascolare non sembra presentare un valore soglia inferiore; Concentrazioni basse di colesterolo-ldl, nell ordine di mg/dl possone essere considerate fisiologiche in quanto sono osservabili in popolazioni a basso rischio cardiovascolare e non provocano un aumento della mortalità per altre cause; La concentrazione assoluta basale della colesterolemia è un importante determinante del rischio di morte per cause coronariche; Quanto maggiore e il rischio cardiovascolare globale del paziente, tanto maggiore dovrà essere la riduzione del colesterolo LDL;
17 Conclusioni 2 Effetti non lipidici delle statine o meccanismi ancillari : - Stabilizzazione della placca - Fibrinogenesi e trombogenesi - Neoangiogenesi compensatoria
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