IL PROGETTO MATTONI. IL PROGETTO MATTONI (segue) Coordinamento Mattone 12. Comitato Scientifico Mattone 12

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Transcript:

GRUPPO SOLIDARIETA Jesi (sala II Circoscrizione, Via San Francesco) Venerdì 2 ottobre 2009 IL PROGETTO MATTONI Servizi residenziali per anziani non autosufficienti Le indicazioni nazionali Nel 2005 la Conferenza Stato-Regioni, di concerto con il Ministero della Salute, ha approvato un progetto di implementazione del Nuovo Sistema Informativo Sanitario NSIS, che prevede la revisione di tutti i flussi informativi l aggiornamento/omogenizzazione dei flussi delle principali settori dell attività sanitaria. Enrico Brizioli Coordinatore sottogruppo Socio-Sanitario della Commissione Nazionale LEA Amministratore delegato Gruppo Santo Stefano E nato il progetto Mattoni del NSIS, articolato in 15 tavoli che hanno affrontato la revisione dell intero modello organizzativo e di flusso delle prestazioni. 1 2 Nolan, Norton Italia IL PROGETTO MATTONI (segue) Le problematiche dei servizi di Long Term Care sono state affrontate dai seguenti mattoni: Mattone 12 Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali Mattone 12 - Prestazioni Residenziali resp. Brizioli (Tutte le prestazioni extraospedaliere) Mattone 3 - DRG resp. Verdini (Le prestazioni di Riabilitazione e Lungodegenza ospedaliere) Flusso Informativo Nazionale per le Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali Coordinatore Scientifico Enrico Brizioli Regione Marche ------------------------------------------------------------------- ---- 3 Gruppo di Lavoro Comitato Scientifico Coordinamento Mattone 12 Comitato Scientifico Mattone 12 Regione Marche Capofila Provincia Aut. Bolzano Regione Friuli VG Regione Lombardia Regione Emilia Romagna Regione Umbria Regione Basilicata Regione Veneto Regione Liguria Invitate permanenti + COMITATO SCIENTIFICO Enrico Brizioli Roberto Bernabei Franco Di Stanislao Marco Trabucchi Invitati Carlo Saitto Luigi Tesio Matilde Leonardi Coordinatore

Obiettivo del progetto Obiettivo del progetto L obiettivo del Mattone Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali è la costruzione di un che impone la definizione di un flusso informativo nazionale, sistema di classificazione omogeneo L ambito di riferimento del progetto sono le prestazioni residenziali e semiresidenziali erogate a favore di; soggetti non autosufficienti non assistibili a domicilio: - Anziani - Disabili fisici, psichici e sensoriali - Pazienti psichiatrici In ragione delle strette connessioni e parziali sovrapposizioni tra prestazioni residenziali di riabilitazione e le prestazioni ospedaliere di lungodegenza e riabilitazione, al Mattone 12 viene affidato anche il mandato di predisporre, in collaborazione con il Mattone 3 (DRG), una revisione del flusso informativo per le prestazioni di Lungodegenza e Riabilitazione ospedaliera ed extraospedaliera. Ratio del progetto Situazione di Fatto: In Italia stimiamo oggi l esistenza di circa 300.000 posti letto in strutture residenziali di varia tipologia, per una spesa annua stimata di circa 6 mld di euro sul FSN. Tuttavia non esiste oggi un flusso informativo per le prestazioni residenziali: E non esiste un modello univoco di classificazione delle strutture delle prestazioni dei pazienti Nelle Regioni italiane sono chiamate con nomi uguali cose diverse, e con nomi diversi cose uguali. Le prestazioni residenziali si sovrappongo e sostituiscono spesso a prestazioni di lungodegenza e riabilitazione. L accessibilità ai servizi, il livello di offerta, gli standard assistenziali, le quote di partecipazione alla spesa, sono diverse da regione a regione. Non esiste un sistema di compensazione della mobilità sanitaria e questo determina problemi nella circolazione dei pazienti. Situazione di fatto Situazione di fatto La mancanza di dati impedisce la verifica dei LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA erogati per questa tipologia di prestazioni. NEEDS Ratio del progetto low CARE Cosa tanto più grave se si tiene conto che, in assenza di chiari modelli normativi, di strumenti per la valutazione dei bisogni assistenziali, di criteri di appropriatezza e di verifica della qualità, le cure residenziali in Italia sono caratterizzate da una sostanziale casualità dell assistenza! medium high

Ratio del progetto: La situazione attuale Ottimale Reale Ratio del progetto: La situazione attuale Criticità Effetto Tetto: Un soggetto con elevati bisogni inserito in un sistema a bassa offerta tende a stressare il sistema ed ottenere una quota di assistenza maggiore degli altri ospiti, ma inferiore a quella che assorbirebbe in un sistema con idonea organizzazione Effetto Pavimento: Un soggetto con modesti bisogni inserito in un sistema ad alta offerta riceve una quota di assistenza, legata alla organizzazione del lavoro (minuti specifici) o a protocolli (minuti specifici), superiore a quella che assorbirebbe se inserito in un sistema a bassa offerta Ratio del progetto: L approccio metodologico Per valutare e standardizzare il reale fabbisogno assistenziale è necessario adottare ove possibile strumenti di misura in grado di rilevare il case-mix assistenziale espresso nel rapporto tra bisogni ed assistenza (in tipologia e quantità) ed adeguato a definire standard organizzativi e dotazione di personale Mattone 12 - ANZIANI Sistemi di Analisi del Case-Mix in RSA RUG III (Resource Utilization Groups) FRED (Functionally Ranked Explanatory Designations) CMAR (Case Mix Assessment Reimbursement System) RCS (Resident Classification Scale) USA e Canada (e Italia) California anni 80 Australia ARCS (Alberta Residents Classification System) Alberta anni 90 AGGIR (Autonomie Gerontologique Groupes Iso- Resources) Francia e ITA Liguria SOSIA (Sistema Case- mix Lombardo) ITA Lombardia SVAMA (Sistema VMD + casemix) ITA Veneto -Brizioli E, Bernabei R, Grechi F, et al. Nursing home case-mix instruments: validation of the RUG-III system in Italy. Aging Clin Exp Res. 15(3):243-53, 2003. - Trabucchi M, Brizioli E, Pesaresi F. Residenze Sanitarie per Anziani. Edizioni il Mulino, Bologna 2002. - Brizioli E, Ferrucci L, Bernabei R, et al. Criticità e prospettive per il trasferimento dei RUGs alle Regioni. Bollettino delle Ricerche del Ministero della Sanità 1:45-55, 2001. UK Tra le diverse opzioni è necessario adottare uno strumento di Case-mix che: Consenta di valutare l effettivo carico assistenziale degli ospiti presenti nella struttura Sia scientificamente validato Permetta di differenziare le tariffe in rapporto all effettivo carico assistenziale Consenta la verifica dei livelli assistenziali effettivamente erogati Sia effettivamente integrato con uno strumento di VMD, essenziale per la programmazione dell assistenza

Un buono strumento di Case-mix permette: Di costruire modelli isorisorse di assistenza Di valutare il peso assistenziale del singolo caso Di valutare il casemix ed il carico assistenziale della struttura Di individuare standard e sistemi di verifica della qualità Di valutare la variabilità nel tempo dei bisogni e gli Outcome delle cure Di trasformare il Casemix in criteri di rimborso delle prestazioni. Di trasferire l analisi dalla prestazione al paziente ed ai risultati delle cure. La scelta degli strumenti L adozione su base nazionale di un unico strumento di analisi del Case-mix consentirebbe l immediata alimentazione del data-base NSIS e permetterebbe di definire standard univoci. Il modello di di classificazione delle prestazioni potrebbe essere integrato in un sistema unitario di classificazione isorisorse (sul modello dei DRG). Tuttavia Le precedenti esperienze avviate dalle Regioni e la sostanziale indisponibilità reciproca a vanificare il percorso avviato, hanno imposta la convivenza dei diversi strumenti Strumenti di Case-mix in uso in Italia Implementazione degli Strumenti di Case-mix Analisi dei principali strumenti regionali per la valutazione degli ospiti in strutture residenziali. RUG SOSIA SVAMA AGGIR (AGED) Valutazione comparativa degli items che caratterizzano ogni strumento: 128 items analizzati solo 22 sovrapponibili in tutti e tre gli strumenti Modalità di integrazione attraverso strumento di transcodifica L implementazione dei diversi strumenti dovrà avvenire in maniera autonoma, garantendo comunque l individuazione di un ente che svolga funzioni di agenzia per l aggiornamento,l analisi integrata dei dati, la definizione di standardi qualità : Strumento Agenzia RUG INRCA (Irccs( Irccs) ) Regione Marche SOSIA SVAMA AGGIR (AGED) Ass Famiglia Regione Lombardia Ass. Sanità Regione Veneto Agenzia Sanitaria Regione Liguria In ogni caso il comitato scientifico del Mattone rimane a disposizione per tutte le valutazioni necessarie da parte delle Regioni. La VMD Dalla VMD al CASEMIX La Valutazione Multidimensionale è una metodica che consente di standardizzare la Valutazione dei soggetti anziani e disabili integrando necessità assistenziali di tipo Socio-Sanitario, rilevando le criticità del caso e costruendo un piano coerente di trattamento. Sono disponibili diversi strumenti, il più noto dei quali è il RAI (Resident Assessment Instrument) obbligatorio in USA - nel sistema Medicare - ed in Canada. Una variante del RAI è stata sviluppata dal ISS (VALGRAF) ed è oggi utilizzata in Friuli Venezia Giulia. Un altro sistema con caratteristiche simili è stato sviluppato dalla Regione Veneto (SVAMA) Di norma una scheda di Valutazione Multi-Dimensionale produce i dati essenziali per la valutazione del profilo assistenziale del paziente, fornendole informazione necessarie per alimentare i sistemi di pesatura. Dal Data-Base della VMD si può quindi costruire lo strumento di analisi del case-mix. Il RAI ed il VALGRAF consentono di produrre il RUG. Lo SVAMA ha un proprio sistema di pesatura. Il SOSIA (Lombardia) può essere considerato uno strumento di analisi del case-mix, pur non avendo le caratteristiche strutturali di una VMD.

Effetti della pluralità degli strumenti Dal CASEMIX alla Prestazione La necessità di adottare diversi strumenti di analisi del Case-mix ci impedisce di utilizzare un unico modello VMD-Casemix. Ma soprattutto ci impedisce di prescindere dalla tipologia di prestazione. Infatti essendo i diversi strumenti non sovrapponibili, non è possibile definire la prestazione a partire dai bisogni, ma è necessario riprodurre continuamente il modello bisogni-tipologia di assistenza per rendere confrontabili gli strumenti e quindi i dati. E inoltre necessario accontentarsi di un Flusso Informativo Nazionale costruito su un data-base comune limitato. Per prestazione residenziale non si intende il singolo atto assistenziale, ma più in generale intese come classi di prestazioni residenziali, complesso organico di prestazioni erogate a categorie omogenee di utenti all interno di adeguati moduli organizzativo-professionali. Dal CASEMIX alla Prestazione Classificazione delle Moduli Residenziali Il complesso organico di prestazioni che costituiscono la prestazione residenziale possono essere ben definite dal Modulo Organizzativo attivato presso la struttura. Ogni struttura può essere accredita per più moduli organizzativi: - Stati Vegetativi - Residenza ad alta integrazione Sanitaria - Nuclei Demenze - Residenza Protetta -.. R1 R2 R2D R3 SR1 SR2 Nuclei Speciali (ed Hospice) RSA Nuclei Speciali Demenze Residenze Protette Centri Diurni Centri Diurni Alzheimer Cure Intensive Cure Estensive Cure di Mantenimento Incrocio Paziente /Prestazione Incrocio Paziente /Prestazione Classificazione Paziente Tipologia di Prestazione Classificazione Paziente Tipologia di Prestazione RUG SOSIA SVAMA Codice Prestazione DRG Codice Reparto

Debito Informativo Residenziale Flusso Informativo NSIS Residenziale A Livello di Struttura A Livello Regionale A Livello di Nazionale (NSIS) Scheda VMD Scheda RUG SOSIA SVAMA Dati FAR Dai dati raccolti con i singoli strumenti di classificazione si alimenta in via automatica una scheda di rilevazione nazionale (FAR): - Codice e Tipologia di struttura (prestazione) - Dati anagrafici - Dati Paziente su autonomia, cognitività, trattamenti speciali, comportamento, socio-economici Flusso Informativo NSIS Residenziale Tutte le Regione saranno tenute ad adottare uno dei sistemi di VMD e di analisi del case-mix assistenziale che consentono l alimentazione automatica della Scheda FAR Quindi ad alimentare il Flusso informativo nazionale Flusso Informativo NSIS Residenziale I Dati delle Regioni che utilizzano sistemi di case-mix omogenei vengono gestiti da servizio di elaborazione dati comune con seguenti obiettivi: - statistica - indicatori di qualità - benchmark - revisione di sistema Modello di rilevazione FAR - Sezione Anagrafica Definizione del posizionamento del Flusso Informativo Nazionale per le Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali a Lungo Termine : Nel rispetto delle autonomie regionali Verso la definizione di Classi di Prestazioni per categorie omogenee di soggetti SVAM SOSI A A NSIS NSIS Flusso Informativo Nazionale Flusso Informativo Nazionale per le Prestazioni Residenziali per le Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali a e Semiresidenziali a Lungo Termine Lungo Termine Strutturazione della Scheda di Rilevazione del Flusso Informativo Nazionale per le Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali a Lungo Termine RUG

FAR - Sezione Ammissione/Dimissione FAR - Sezione Valutativa Cure e Luoghi delle Cure Mattone 12 - DIsabili Mattone 12 - DISABILI ACUZIE Unità Operative Ospedaliere POST-ACUZIE RIABILITAZIONE LUNGODEGENZA CRONICITA RESIDENZE PER DISABILI RESIDENZE PER ANZIANI Mattone 12 - DIsabili Per riabilitazione si intendono programmi di cure: - successive ad una perdita di funzione, - che hanno precisi obiettivi terapeutici, - che si sviluppano in un arco di tempo coerente con l obiettivo terapeutico e condizionato dalla risposta del soggetto Codici di disciplina per ricoveri Ospedalieri di Riabilitazione e Lungodegenza Codice 75 plus* Disciplina Neuroriabilitazione in soggetti in assistenza intensiva/subintensiva 75 Neuroriabilitazione Mattone 3-12 - DRG Alta Specialità Perdita di Funzione Riabilitazione DISABILITA 28 Unità Spinale 56 Riabilitazione Intensiva 60 Lungodegenza post-acuzie * Nuovo Codice proposto al tavolo del Mattone 12, già operativo in Emilia Romagna 42

Mattone 12 - Disabili Classificazione delle Moduli Residenziali di Riabilitazione Estensiva Classificazione delle Prestazioni Residenziali per Disabili RD1 Ass. in Nuclei Speciali e responsività minimali (DPCM 21.11.2001 All 1.C punto 9 disabili livello a) Mattone 12 - Disabili Copertura FSN 100% RRE1 Riabilitazione Estensiva post acuzie (Linee Guida: art. 2.2. Comma a/1) RD2 Minorazioni Plurisensoariali (DPCM 21.11.2001 All 1.C punto 9 disabili livello a) 100% RRE2 Riabilitazione Estensiva trattamenti lungo termine (Linee Guida: art. 2.2. Comma a/2) RD3 RD4 Età Evolutiva con disturbi Neuropsichiatrici (DPCM 21.11.2001 All 1.C punto 9 disabili livello b) Disabili Gravi (DPCM 21.11.2001 All 1.C punto 9 disabili livello c/gravi) 100% 70% RRE = Riabilitazione Estensiva RD5 Disabili (DPCM 21.11.2001 All 1.C punto 9 disabili livello c/non gravi) 40% 43 44 DECRETO MINISTERIALE 9 Gennaio 2009 - Istituzione del Flusso Informativo Residenziale DM 9 Gennaio 2009 Istituzione del Flusso informativo delle Prestazioni Residenziali (FAR) Con il DM 9.1.2009 è stato istituito il Flusso Informativo Residenziale (FAR) : entro il 2010 tutte Le regioni dovranno aver adottato uno strumento di Valutazione Multidimensionale e di Analisi Del Casemix idoneo ad alimentare il FAR. Il decreto indica gli strumenti già validati, che sono il RUG, lo SVAMA e l AGED e obbliga le regioni che non hanno ancora adottato un sistema a scegliere uno di questi strumenti, mentre quelle che hanno già implementato un proprio sistema sono tenute ad avviare un programma di validazione del proprio strumento entro il 2009. 46 Classificazione delle Prestazioni Residenziali per Anziani R1 R2 R2D R3 Nuclei Speciali (ed Hospice) RSA Nuclei Speciali Demenze Residenze Protette Cure Intensive Cure Estensive FAR transcodifica RUG SVAMA AGED SOSIA SR1 SR2 Centri Diurni Centri Diurni Alzheimer Cure di Mantenimento 47 48

Nuovo DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza NUOVI LEA Revisione del Livelli Essenziali di Assistenza Art. 22 - Cure Domiciliari 1. Nell ambito delle cure domiciliari il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità, con patologie in atto o esiti delle stesse, percorsi assistenziali a domicilio costituiti dall insieme organizzato di trattamenti medici, riabilitativi, infermieristici e di aiuto infermieristico. 2... (omissis).. Il bisogno clinico, funzionale e sociale è accertato attraverso idonei strumenti di valutazione multidimensionale che consentano la presa in carico della persona e la definizione del progetto di assistenza individuale (Pai), socio-sanitario integrato. 3. In relazione al bisogno di salute dell assistito e al livello di intensità, complessità e durata dell intervento assistenziale, le cure domiciliari si articolano nei seguenti livelli: a) Cure domiciliari prestazionali:.. b) Cure domiciliari integrate (Adi) di I e II livello c) Cure domiciliari integrate ad elevata intensità (III livello) Nuovo DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza Nuovo DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza Art. 23 - Cure Palliative domiciliari alle persone nella fase terminale della vita 1. Il Servizio sanitario nazionale garantisce le cure domiciliari palliative nell ambito della Rete di assistenza ai malati terminali. Le cure sono costituite da prestazioni professionali di tipo medico, infermieristico riabilitativo e psicologico, assistenza farmaceutica e accertamenti diagnostici continuità assistenziale e interventi programmati su 7 gironi nonché disponibilità medica sulle 24 ore, anche per la necessità di fronire supporto alla famiglia e/o al caregiver. Le cure domiciliari palliative richiedono la valutazione multidimensionale, la presa in carico da parte di una equipe multiprofessionale e la definizione di un progetto di assistenza individuale (Pai). Art. 29 - Assistenza residenziale extraospedaliera ad Elevato Impegno 1. Il Servizio sanitario nazionale garantisce trattamenti residenziali intensivi di cura, recupero e mantenimento funzionale, a elevato impegno sanitario e assistenziale, alle persone con patologie non acute, incluse le condizioni di responsività minimale e le gravi patologie neurologiche, caratterizzate da complessità, instabilità clinica e/o gravissima disabilità, che richiedono supporto alle funzioni vitali e continuità assistenziale con pronta disponibilità medica e presenza infermieristica sulle 24 h. I trattamenti sono costituiti da prestazioni professionali di tipo medico, psicologico, riabilitativo, infermieristico e tutelare, assistenza farmaceutica e accertamenti diagnostici. 2. I trattamenti di cui al primo comma sono a totale carico del SSN. Nuovo DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza Art. 30 - Assistenza socio-sanitaria residenziale e semi-residenziale Nuovo DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza 1. Nell ambito dell assistenza residenziale, il Servizio sanitario nazionale garantisce alla persona non autosufficiente, previa valutazione multidimensionale e presa in carico : a) Trattamenti intensivi ed estensivi di cura e recupero a perone non autosufficienti con patologie che.. Richiedono elevata tutela sanitaria con continuità assistenziale.(omissis). b) Trattamenti estensivi di riorientamento e tutela personale in ambiente protesico a persone con demenza senile nelle fasi in cui il disturbo mnesico è associato a disturbi del comportamento o dell affettività: i trattamenti sono costituiti da prestazioni professionali di tipo medico, infermieristico e riabilitativo, con garanzia di continuità assistenziale. c) Trattamenti di lungoassistenza, recupero e mantenimento funzionale, ivi compresi interventi di sollievo per chi assicura cure alle persone non autosuifficienti.(omissis). 2. I trattamenti intensivi ed estensivi di cui al comma I letera a) sono a totale carico del Servizio sanitario nazionale. I trattamenti estensivi di cui al comma 1. lettera b) sono a carico del Servizio sanitario nazionale per una quota pari al 60% della tariffa. I trattamenti di lungoassistenza di cui al comma 1. lettera c) sono a carico del Servizio sanitario nazionale per una quota pari al 50% della tariffa 3. Nell ambito dell assistenza semiresidenziale, il Servizio sanitario nazionale garantisce: a) Trattamenti estensivi di carattere riabilitativo, riorientamento e tutela personale in ambiente protesico, ivi compresi interventi di sollievo, a persone con demenza senile Art. 32 - Assistenza socio-sanitaria residenziale e semi-residenziale alle persone con disturbi mentali 1. Nell ambito dell assistenza residenziale e semiresidenziale, il Servizio sanitario nazionale garantisce alle persone con disturbi mentali, previa valutazione multididimensionale, trattamenti terapeutico-riabilitativi e trattamenti di lungoassistenza, di recupero e mantenimento funzionale nell ambito dell attività del Dipartimento di salute mentale. 2. In relazione al livello di intensità assistenziale, l assistenza residenziale e semiresidenziale si articola nelle seguenti tipologie di trattamento: a) Trattamenti residenziali terapeutico-riabilitativi intensivi., anche nella fase di post-acuzie,.della durata massima di 18 mesi nell ambito di strutture che garantiscono la presenza di personale socio-sanitario nelle 24 ore. b) Trattamenti residenziali socio-riabilitativi estensivi rivolti a pazienti in fase cronica.della durata massima di 36 mesi nell ambito di strutture che garantiscono la presenza di personale socio-sanitario nelle 12 ore. c) Trattamenti residenziali terapeutico-riabilitativi estensivi rivolti a soggetti parzialmente non autosufficienti, non assistibili all interno del proprio nucleo familiare, che necessitano di una soluzione abitativa e di tutela sanitaria. nel ambito di strutture che garantiscono la presenza di personale socio-sanitario nelle 6 ore.

Elementi Innovativi del Nuovo DPCM sui Livelli Essenziali di Assistenza Classificazione delle Prestazioni Residenziali per Anziani In carico SSN - Prevede sempre la valutazione multidimensionale e la presa in carico - Articola le cure domiciliari su 3 livelli, prevedendo un servizio programmato sui reali bisogni e se necessario su 7 giorni R1 Nuclei Speciali (ed Hospice) Cure Intensiva 100% - Prevede un livello speciale di cure palliative a domicilio R2 RSA 50% - Definisce le Prestazioni Residenziali per anziani su 4 livelli - Individua e riconosce il Nucleo Alzheimer R2D Nuclei Speciali Demenze Cure Estensive 60% - Individua e il Centro Diurno Alzheimer R3 Residenze Protette - Chiarisce la fase della post-acuzie da quella della residenzialità cronica nelle patologie psichiatriche SR1 Centri Diurni Cure di Mantenimento 50% - Continua a non riconoscere il problema delle vecchie e nuove cronicità complesse con necessità di assistenza o supervisione 24 ore su 24, relegandole a strutture con assistenza su sole 12 ore e con partecipazione alla spesa del 60%. SR2 Centri Diurni Alzheimer 56 Tetto PATTO PER LA SALUTE Accordo Stato Regioni 2010-2012 Art. 6 Al fine di promuovere una più adeguata distribuzione delle prestazioni assistenziali domiciliari e residenziali (??) rivolte ai pazienti anziani non autosufficienti, si conviene che: Nelle singole Regioni e Province autonome la dotazione di posti letto di residenzialità per anziani non autosufficienti con oneri a carico del SSN non superi il parametro di 1 posto letto per 1.000 anziani >65 anni e 3 posti letto per 1.000 anziani >75 anni. Gli oneri a carico delle aziende sanitarie eccedenti i limiti di cui al DPCM 29 novembre 2001 (50%) ovvero relativi a posti letto eccedenti la dotazione massima sopra riportata, resteranno a carico de bilanci regionali..