UNIVERISITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

Documenti analoghi
LE ACQUE SOTTERRANEE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

COMUNE DI GUASILA. Provincia di CAGLIARI

Università degli Studi di Napoli Federico II

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

LE OPERE DI SBARRAMENTO

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PAVIA

SCHEDE DESCRITTIVE DI SINTESI SITI POTENZIALMENTE IDONEI PER IMPIANTI DI TRASFERENZA (gennaio 2005)

VARIANTE AL REGOLAMENTO URBANISTICO

ESAME DI STATO PER L ABILITAZIONE ALL ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI GEOLOGO SECONDA SESSIONE ANNO 2010

Studio G E O E C O S Dott. Geol. G. MENZIO. Programmazione Territoriale-Geotecnica-Idrogeologia. Sede : Via Cavour 34 - SAMPEYRE (CN)

La pianificazione di settore nella Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia: elementi di coerenza con il Piano di Gestione

LETTURA ED INTERPRETAZIONE DELLE CARTE GEOLOGICHE

3.3 Il bacino del fiume Cavone

5. COMPRENSORIO DI PIAGGE-SAN SALVATORE (AP-20 AREA STRALCIATA) 5.1 VERIFICA PRELIMINARE E VERIFICA SEMPLIFICATA

COMUNE DI MATELICA. Provincia di Macerata

Università degli Studi di Napoli Federico II

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II

Capitolo 12 Le acque sotterranee

INDICE Paragrafi. Appendici al testo

CARTINA 1 INCENERITORE DI ACERRA MONITORAGGIO AREE DI SEDIME INQUADRAMENTO GEOLOGICO

CITTA DI TORINO PROGRAMMA INTEGRATO. ex L.R.18/96. Ambito "BOTTICELLI" PRIN ambito "BOTTICELLI" s.r.l.

RELAZIONE IDROGEOLOGICA

ORDINE DEI GEOLOGI DELL ORDINE DEI GEOL A TOSCANA

PRINCIPI DI STRATIGRAFIA

Nel territorio comunale sono presenti i seguenti corsi d acqua iscritti negli elenchi delle acque pubbliche:

ESAMI DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI GEOLOGO (SEZIONE A) SECONDA PROVA SCRITTA (21 giugno 2017)

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE -relazione geologica- AREA 4

IL RUOLO DEL POLITICA REGIONALE PER LA TUTELA DELLA DELLE ACQUE

LE ACQUE SOTTERRANEE

Cartografia geologica e microzonazione sismica

Tavola 1 LAZIO. Legenda. Mare Adriatico Travertini ABRUZZO MOLISE PUGLIA. CAMPANIA Scala 1: Molassico. Complesso idrogeologico

Nuova zonazione sismica e procedure per la valutazione degli effetti sismici di sito nel territorio lombardo

COMUNE DI EMPOLI Provincia di Firenze

RELAZIONE IDROGEOLOGICA VA.I.05

Introduzione...2 Inquadramento geografico...2 Geomorfologia...4 Idrografia...5 Geologia...5 Vincoli...5 Tipologia di interventi...

Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Urbanistica ed Ambiente Servizio Utilizzazione Acque Pubbliche

COMUNE DI PONTE DELL'OLIO Provincia di Piacenza

Il Piano Cimiteriale come strumento di tutela ambientale. Marco Ghirardi

LA FRANA DI TERMINI IMERESE CONTRADA FIGURELLA

Esame di Stato per l abilitazione alla professione di Geologo Vecchio ordinamento

DI GEOLOGIA. Via Cesarini Martignano (TRENTO) GEOLOGICHE applicate

Relazione Geologica di Inquadramento

COMUNE DI SOGLIANO AL RUBICONE AREA ESTRATTIVA "CAVIGNANO DI SOTTO" - POLO 11 B

WORKSHOP L ACQUA E L INGEGNERIA: OGGI E DOMANI L acqua di Milano: falde e interferenza con le infrastrutture

Il monitoraggio delle acque sotterranee sul territorio valdostano

POLO N. 5 BONDENO, SETTEPOLESINI

INDICE GENERALE. - TAV.6 : Stralcio Carta delle Pericolosità Geologiche e della Vulnerabilità dell Ambiente - scala 1:5.000

Monitoraggio e Bonifica Ambientale. Trattamento e Gestione Acque di Scarico. Ingegneria Acquiferi. Studi Idraulici. Pratiche Urbanistiche e Ambientali

Lo studio idrogeologico del bacino di Serra degli Ulivi

Università degli Studi di Napoli Federico II

Metodologia adottata per la definizione dei corpi idrici sotterranei in regione Lombardia

Indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari

Analisi suolo e sottosuolo

Convegno: GEOTERMIA il riscaldamento ecologico e rinnovabile

DEFINIZIONE DELL ALGORITMO DI CALCOLO DEL DEFLUSSO MINIMO VITALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA

Lago Nero Report 2006

9 IL BACINO DEL TORRENTE VENTENA

Relazione di sopralluogo per la verifica speditiva delle condizioni geo-idrologiche dei siti di interesse

Aosta. 19 Ottobre 2011 STUDI DI PRIMO LIVELLO NELLA MICROZONAZIONE SISMICA: I COMUNI DI SUSA (TO) E DRONERO (CN) Gianluigi Perrone

Proposta su: CONTENUTI MINIMI DELLA RELAZIONE GEOLOGICA, DELLA MODELLAZIONE GEOTECNICA E DELLA RELAZIONE SULLA MODELLAZIONE SISMICA

7 IL BACINO DEL FIUME MARANO

COMUNE DI VASTO (PROVINCIA DI CHIETI) TERRE E ROCCE DA SCAVO

PARTE I. I processi idrologici. Lezione I: Il ciclo idrologico. Dipartimento di Ingegneria Civile

INDICE. 1 CARTA DELLA PERICOLOSITA IDRAULICA E DELLA SALVAGUARDIA Pag. 2

b) Caratteristiche geografiche, geologiche, idrogeologiche.

Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico

Glossario e architettura del piano

Cenni Idrologia Friuli Venezia Giulia 2014 PAS 059 1

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO

A.M.A. A.M.A. S.p.A. via Laurentina nn. 877/879/ ROMA. TAV. II - STRALCIO CARTA TECNICA REGIONALE SEZIONE N "EUR" scala 1:10.

ARPA Sezione di Rimini

POLO N. 2 - ARGENTA, PONTE BASTIA

DISCARICHE CONTROLLATE

IMPIANTO DI MIRANDOLA (Via Belvedere n.5/c Comune di Mirandola)

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

Acquiferi alluvionali della pianura padana

Una cava di materiale inerte si coltiva direttamente sul fronte. Sono da valutare, per la generazione di polveri, le condizioni naturali,

Autorità di Ambito Territoriale Ottimale n. 3 Marche Centro - Macerata. Gli adeguamenti alle normative europee nell A.T.O. 3 Marche Centro-Macerata

Piano di recupero dell edificio esistente in località Ca Gallinacci di Sant Angelo in Vado

Piano di Tutela delle Acque e Direttiva 2000/60/CE: Quali gli obblighi e le azioni per il futuro

COMUNE DI FORLI AREA ESTRATTIVA "CASTIGLIONE" POLO 14

INDAGINE IDROGEOLOGICA

LIVELLI ALLERTA IDROGEOLOGICA, IDRAULICA E NIVOLOGICA

COMUNE DI CIVITELLA DI ROMAGNA AREA ESTRATTIVA "S. MARTINO" AMBITO 1

Tutela della rete idrografica e delle relative pertinenze e sicurezza idraulica. Norme di Attuazione: Titolo 4

Piano di Emergenza Cap4-Quadro dei rischi

PROVINCIA DI VERONA COMUNE DI SAN MARTINO BUON ALBERGO

PROGETTAZIONE STRADALE E FERROVIARIA

IDROGEOLOGIA COME SUPPORTO DELLA PROGETTAZIONE DI VIABILITÀ E GALLERIE

Ambito estrattivo 3S - Scalello

COMUNE DI GIULIANOVA

CARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 26_MAR

STUDIO SULL EROSIONE DELLA COSTA TERRITORIO COMUNALE DI POLLINA

COMUNE DI CAVA DE TIRRENI _ PIANO URBANISTICO COMUNALE - bozza di progetto _ SETTEMBRE 2009

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE ED AMBIENTALE FACOLTA DI INGEGNERIA

COMUNE DI GROTTAMMARE SISTEMAZIONE AREA PER REALIZZAZIONE SCUOLA EDUCAZIONE CINOFILA

INDICE GENERALE 1. PREMESSA INQUADRAMENTO TERRITORIALE ED IDROGRAFIA TOMBINI IDRAULICI... 9

Transcript:

UNIVERISITA DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO (Classe delle Lauree in Ingegneria Civile ed Ambientale, Classe N. L-7) DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE, EDILE ED AMBIENTALE TESI DI LAUREA IL COMUNE DI CAVA DEI TIRRENI IDROGEOLOGIA E INQUINAMENTO DELLE FALDE RELATORE Professoressa Daniela Ducci CANDIDATO Ettore Maiorino MATRICOLA N49/150 ANNO ACCADEMICO 2012/2013

Una conoscenza approfondita del territorio per una gestione e protezione ottimale delle sue risorse IL TERRITORIO DI CAVA DEI TIRRENI LE ACQUE SOTTERRANEE I corpi idrici sotterranei della Campania Geologico Inquadramento Idrografico Geomorfologico I pozzi e le sorgenti Le acque sotterranee di Cava I corpi idrici sotterranei Inquinamento e problematiche idrogeologiche

Inquadramento del territorio di Cava dei Tirreni Panoramica della città di Cava dei Tirreni Cava dei Tirreni è un comune di 53,504 abitanti della provincia di Salerno. Ha un altitudine media di 180 m s.l.m. e copre una superficie di 36,46 km 2. La città sorge a ridosso del Mar Tirreno e funge da cerniera tra l area geografica dell agro nocerino sarnese e quella della penisola sorrentina-amalfitana. Essa, inoltre, è situata tra due gruppi montuosi: ad est, i Monti Picentini, prevalentemente dolomitici e, ad ovest, i Monti Lattari, prevalentemente carbonatici.

Inquadramento Geologico Alla base dei versanti che circondano il territorio di Cava dei Tirreni vi sono depositi clastici del quaternario, che si presentano grossolani, ricorrenti e sovrapposti in periodi successivi. I rilievi montuosi del territorio comunale appartengono al settore campano dell Appennino meridionale. I terreni di copertura, per via dell attività eruttiva del Somma Vesuvio e dei frequenti eventi alluvionali, hanno una composizione estremamente discontinua, sia arealmente che stratigraficamente, con presenza di depositi piroclastici ed alluvionali I sondaggi effettuati in loco hanno rivelato la seguente successione stratigrafica del territorio (dall alto verso il basso): - Complesso delle alluvioni recenti, rappresentato da ghiaia e sabbia carbonatica in matrice piroclastica. Tale morfologia è evidente soprattutto lungo gli alvei torrentizi - Complesso delle piroclastiti, presente in corrispondenza delle quote topografiche minori. Le piroclastiti hanno una granulometria variabile, da sabbiosa a limosa. Tali terreni sono sciolti e si presentano con un vasto assortimento granulometrico, con matrice limosa. - Complesso carbonatico, affiorante prevalentemente nel settore montano dei rilievi, formato da dolomie cristalline. La stratificazione è generalmente in banchi, localmente con straterelli, interessata daunaretedifratture.

Inquadramento Geomorfologico Il paesaggio è caratterizzato da una estesa piana alluvionale, che è delimitata, ad est ed ovest, da una successione di rilievi carbonatici che degradano verso valle con modesti ripiani. Questi rilievi sono caratterizzati da profonde valli che terminano nella piana, formando dei conoidi. Conoide di deiezione La morfologia del territorio si può dividere in tre unità: montuosa, di raccordo del fondovalle e della piana. L unità montuosa è caratterizzata da versanti non regolarizzati, con scarpate molto acclivi, che possono dare origine a fenomeni di crollo. Frane di colata rapida, inoltre, si sviluppano, spesso, nei depositi piroclastici sovrastanti i calcari quando si hanno forti eventi meteorici giornalieri. L unità pedemontana è caratterizzata dai seguenti morfotipi: talus e conoidi. I talus sono stati generati dell erosione dei monti sovrastanti; le conoidi, invece, sono depositi generati quando un corso d acqua, a regime torrentizio, rallenta o si disperde allo sbocco di una valle o in pianura. L unità di fondovalle, costituita dalla Piana di Cava, ha l importante funzione di spartiacque tra il bacinodeltorrentecavaiola,anord,edilbacinodeltorrentebonea,asud.

Inquadramento Idrografico Il reticolo idrografico che interessa il territorio cavese si presenta suddiviso in due grandi componenti: il bacino idrografico del torrente Cavaiola ed il bacino idrografico del torrente Bonea. I recapiti finali di questi due sistemi fluviali sono completamente contrapposti; infatti il torrente Cavaiola sversa nel bacino più ampio della Solofrana e l altro, invece, verso Vietri e, quindi in mare. Il bacino del Sarno (Archivio comunale di Solofra). Il reticolo idrografico è legato alle caratteristiche litologiche, al fitto reticolo delle fratture, allo spessore e giacitura degli strati, all azione delle piene, nonché all esposizione. L andamento dei corsi d acqua di Cava è perfettamente speculare per i due versanti della valle, paralleli tra di loro, che seguono le pendenze dei due sistemi montuosi dei Lattari e dei Picentini. Il moto delle acque ha eroso la coltre superficiale dei terreni ed ha favorito il trasporto dei detriti che, sedimentandosi hanno creato terrazzi fluviali di ordine diverso. Nel tratto terminale della piana, i torrenti, soprattutto per quanto riguarda la Cavaiola, scorrono incanalati in un territorio dove lo sviluppo urbano è prevalso sul libero deflusso delle acque e dove vi sono numerosi tombinamenti.

Le acque sotterranee I corpi idrici sotterranei della Campania Prima di analizzare, in dettaglio, i corpi idrici sotterranei che interessano il comune in esame, è bene avere una panoramica generale sulle principali tipologie di corpi idrici sotterranei presenti in Campania. A tale scopo viene riportata la seguente carta (ARPAC 2007). Carta dei corpi idrici sotterranei presenti nella regione Campania(SOGESID 2005).

I corpi idrici sotterranei di Cava Il territorio cavese è caratterizzato da corpi idrici sotterranei carbonatici, i Monti Lattari ed i Monti di Salerno, che presentano un elevata permeabilità per carsismo e fratturazione e che, spesso, convogliano le acque verso poche sorgenti estremamente cospicue, e dauncorpoidricodipianura,lapianadelsolofrana. Il CIS dei Monti Lattari è costituito da una dorsale calcarea-calcareo dolomitica. La complessità strutturale dello stesso genera sorgenti anche ad alta quota e la falda di base ha il principale recapito nella parte settentrionale del corpo idrico (tra Nocera Inferiore e Castellammare). La potenzialità idrica derivante da una alimentazionedirettaèdi178,5milionimim 3 (ATO4). Il CIS dei Monti di Salerno è costituito da un massiccio prevalentemente dolomitico ed ha un alimentazione diretta di 20 milioni di m 3. Lo schema di circolazione idrica sotterraneo è stato fortemente condizionato dallo scavo della galleria S. Lucia-Salerno che, per via della sua bassa quota, ha modificato gli equilibri idrogeologici naturali. Rappresentazione dei tre Corpi Idrici Sotterranei (CIS) che interessano il territorio comunale di Cava. Con 1 viene indicato il CIS dei Monti di Salerno, con 2 quello della Piana del Solofrana, e con 3 il CIS dei Monti Lattari(SOGESID, 2005).

Oggi, la circolazione idrica sotterranea vede due flussi idrici: uno, verso la Solofrana a nord ed uno, verso sud (recapito coinvolto dalla realizzazione della galleria). Il maggior recapito idrico dell unità considerata è costituito dal tratto di galleria ferroviaria S. Lucia (tra Nocera e Salerno), con pendenza verso Salerno. La risorsa idrica captata dalla galleria è costituita dalla sorgente Cernicchiara. Gli andamenti dei deflussi idrici delle due principali unità dei M. Lattari e M. di Salerno sono divergenti. Il CI dei M. Lattari, difatti, sversa verso la conca Sarnese, mentre i deflussi dei M. Salerno sono diretti verso Salerno, formando la sorgente Cernicchiara che ha una portata di 220 l/s. Carta idrogeologica dell Italia meridionale (Allocca et al., 2007). Come si è potuto notare è evidente un interazione tra i deflussi sotterranei del territorio cavese ed il CIS della Valle del Solofrana. Tale bacino occupa una depressione morfo-strutturale tra i rilievi dei M. Avella-Vergine-Pizzo d Alvano, M. Accellica-Licinici-Mai e M. Salerno. Il corpo idrico, a grande scala, è costituito da un unica falda che segue l andamento morfologico della piana; tale falda converge verso un asse di drenaggio sotterraneo preferenziale che ricalca, grosso modo, quello del torrente Solofrana.

Le sorgenti e i pozzi di Cava dei Tirreni Le sorgenti con cui interagisce il territorio comunale sono il gruppo sorgivo Summonte, la sorgente Galleria S. Lucia sud e la sorgente Galleria S. Lucia nord. Le fonti di acqua potabile della città risiedono nelle sorgenti dell Ausino e nella sorgente sita il località Cernicchiara. Il territorio, inoltre, sfrutta diversi pozzi ubicati nel territorio comunale. Qui di seguito troviamo le principali caratteristiche delle sorgenti suddette: Ubicazione delle sorgenti (PUC di Cava dei Tirreni, 2004). Come appare evidente nella figura qui di fianco, solo il Gruppo Summonte scaturisce all interno del territorio comunale.

Per quanto riguarda i pozzi attualmente sfruttati dal comune in esame, abbiamo: Cartografia del territorio comunale con ubicazione dei pozzi sfruttati (Miglionico R.,1996).

Problematiche idrogeologiche e inquinamento delle acque sotterranee Le autorità di Bacino, al fine di tutelare le risorse idriche in accordo al Decreto n 258/200(art. 42-43), hanno provveduto a redigere una classificazione ambientale dei corpi idrici definiti significativi ed alla definizione dello stato ambientale. Per la definizione di quest ultimo, secondo l allora vigente D. lgs 152/99, era necessario valutare sia lo stato quantitativo che quello qualitativo. Lo stato quantitativo era definito da quattro classi (A-B-C-D), mentre lo stato qualitativo o chimico delle acque sotterranee (SCAS) era costruito sulla base dei valori che assumono i parametri chimico fisici, di base e addizionali, utilizzabili per la valutazione dell impatto prodotto dagli inquinanti organici ed inorganici di origine antropica e/o naturale presenti in falda. La variazione dello SCAS prevedeva la suddivisione in classi da 4 a 1 e la classe 0, che indica la concentrazione di parametri superiori al limite fissato dalla normativa vigente, riconducibile però ad un origine naturale. Le autorità di Bacino Destra del Sele hanno classificato i corpi idrici riguardanti l area di Cava dei Tirreni in tal maniera:

Le fonti di inquinamento che interessano il territorio comunale di Cava dei Tirreni riguardano, prevalentemente, le aree di fondovalle e, quindi, il CIS della Solofrana. Le cause di inquinamento dei corpi idrici sotterranei possono essere dovute a fattori di natura domestica, zootecnica, industriale o, anche al traffico veicolare ed all accumulo di rifiuti. In virtù delle molteplici fonti di rischio del territorio cavese e del suo assetto idrogeologico/stratigrafico, è evidente una grande sensibilità dello stesso, soprattutto per quanto riguarda il fondovalle. In sostanza, le problematiche di circolazione idrica sotterranea determinano: - una necessità di monitorare e controllare la qualità delle acque del fondovalle - una necessità di tutelare e salvaguardare i bacini di alimentazione, costituiti dai rilievi montuosi presenti, che vanno a contribuire al bilancio idrico dell intero corpo idrico significativo. Nell area cavese non si rileva la presenza di grosse emergenze in quota, ma, nel territorio, comunque, sono presenti i seguenti Centri di Pericolo : 1) Ex discarica comunale località Cannetiello 2) Cava vallone Cannetiello Ubicazione dei due principali Centri di Pertico (la freccia verde indica la Cava vallone Cannetiello, la stella rossa indica la Discarica in località Cannetiello ), Google Earth.

Conclusioni Il Comune di Cava dei Tirreni, in base alle analisi condotte, risulta interessato, soprattutto per l area del fondovalle, dalla presenza della falda superficiale entro i 10 m dal p.c. ed è, quindi, molto vulnerabile. Nel settore meridionale, inoltre, si aggiungono anche fenomeni di instabilità, soprattutto nelle aree di raccordo con il fondovalle. Per quanto riguarda la vulnerabilità delle falde, le aree più sensibili sono posizionate soprattutto nel settore meridionale del bacino del Bonea, ove sono ubicate alcune frazioni e parte del centro storico. Sono, pertanto, consigliabili le opportune cautele nel caso della realizzazione di opere di tipo fognario, di interventi di smaltimento mediante subirrigazione, di realizzazione di pozzi a qualsiasi scopo. Per quanto riguarda lo stato della acque sotterranee di Cava dei Tirreni, inoltre, ad oggi, lo stesso risulta essere, da un punto di vista qualitativo e quantitativo, apparentemente, buono, come si evince dalla classificazione dei corpi idrici sotterranei redatta per il Piano di Tutela delle acque. Dalle schede dei principali corpi idrici (SOGESID 2005) che interessano il territorio di Cava, emerge, infatti, dal punto di vista quantitativo, che i corpi idrici sotterranei dei Monti Lattari e dei Monti di Salerno, riguardanti il versante di Cava, sono al limite del sovrasfruttamento, mentre, dal punto di vista qualitativo, abbiamo una qualità dell acqua mediamente buona. Per quanto riguarda, invece, il CIS della Piana del Solofrana, le acque, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, sono scadenti. La situazione su descritta richiede ed impone un attenta gestione delle acque ed un monitoraggio qualitativo delle acque di falda, soprattutto in corrispondenza delle aree di discarica (come la ex discarica di Cannetiello).