Misure della disuguaglianze di reddito Rapporto tra percentili (1)

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Misure della disuguaglianze di reddito Rapporto tra percentili (1) (ad es. rapporto tra decili R 90/10 ) La popolazione (famiglie/individui) è ordinata in senso crescente di reddito e divisa in dieci parti uguali ( decili ) Il primo decile raggruppa il 10% di popolazione che ha i redditi più bassi; il decimo decile raggruppa il 10% della popolazione più ricca. Per indicare la diseguaglianza dei redditi si può usare il rapporto tra il nono decile e il primo decile (o viceversa) Si indica con R 90/10 perché si prendono il sogg.(e il relativo reddito) al confine tra 1. e 2. decile e tra 9. e 10. decile

Curva di Lorenz La curva di Lorenz, sviluppata nel 1905 come strumento grafico per l'analisi della distribuzione del reddito, rappresenta sul piano cartesiano le frequenze cumulate relative (soggetti) sull'ascissa (asse delle x), e le quantità cumulate relative (la ricchezza) sull'ordinata (asse delle y). L'area compresa tra la curva così definita e la retta di equidistribuzione (la retta a 45 ) è detta area di concentrazione e può essere utilizzata come base per la definizione di appositi rapporti di concentrazione, di cui l'indice di Gini costituisce un esempio. Maggiore infatti è la concentrazione osservata, maggiore sarà tale area.

Ordiniamo gli n individui per ordine crescente di xi (ricchezza). Indichiamo con Qi la fetta di ricchezza posseduta dai i individui più poveri Qi = Σij=1 xj Indichiamo con Pi la percentuale degli individui con un reddito uguale o inferiore a xi, cosicché i valori Qi=35% e Pi=80% vengono letti come: l'80% degli individui più poveri possiede tutti insieme solo il 35% della ricchezza. i X i X i Q i P i 1 10 10 0,05 0,2 2 15 25 0,125 0,4 3 20 45 0,225 0,6 4 25 70 0,35 0,8 5 130 200 1 1

Curva di Lorenz

Misure della disuguaglianze di reddito Indice di Gini (1) X: % di famiglie/di individui ordinati per reddito Y: % di reddito Indice di concentrazione di Gini: Area A/(Area A+B) Indice di Gini =0 : massima uguaglianza (tutte le famiglie/tutti gli individui hanno la stessa % di reddito) Indice di Gini =1 : massima disuguaglianza (una sola famiglia/un solo individuo ha tutto il 100% del reddito)

Misure della disuguaglianze di reddito Indice di Gini (2)

Misure della disuguaglianze di reddito Indice di Gini (3) Countries 1996 2005 SE 22* 23 Abbreviations: Countries DK 22 24 AT : Austria IE : Ireland AT 26 26 BE : Belgium IT : Italy FI 22 26 DK : Denmark LU : Luxembourg LU 28 26 FI : Finland NL : Netherlands NL 29 27 FR : France PT : Portugal BE 28 28 DE : Germany UK: United Kingdom FR 29 28 EL : Greece SE : Sweden DE 27 28 ES: Spain EU-15 30 EU-15 : 15 EU Member States (before May 2004) IE 33 32 ES 34 32 EL 34 33 * year 1997 IT 32 33 ** year 2003 UK 32 34** PT 36 41 Source: Eurostat

Il concetto di povertà In senso assoluto: la soglia della povertà assoluta è data dal valore monetario di un paniere di beni e servizi considerati essenziali. In senso relativo: la soglia di povertà relativa è definita in relazione alle risorse disponibili in un dato momento e in un dato contesto. Ad esempio per l Istat la soglia convenzionale di povertà relativa è rappresentata dal 50% della spesa media mensile procapite (nel 2004: 919,98 ). I nuclei di due persone che sostengono una spesa media mensile pari o inferiore a tale soglia sono classificate come povere. Per nuclei di diversa ampiezza il valore della linea di povertà si ottiene applicando una scala di equivalenza che tiene conto delle economie di scala realizzabili all aumentare del numero di componenti.

(1) Redditi familiari complessivi detratte le imposte dirette, deflazionati per l indice dei prezzi al consumo e resi comparabili con la scala di equivalenza OCSE (valore 1 al primo componente adulto, 0,7 a ogni altro componente di età superiore a 13 anni e 0,5 a ogni componente di età uguale o inferiore a 13 anni). (3) Rapporto tra il reddito disponibile equivalente corrispondente al 9º decile e quello corrispondente al 1º decile (4) Quote percentuali. Basso reddito = reddito inferiore al 50 per cento del valore mediano dei redditi equivalenti disponibili. Fonte: Banca d Italia