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Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori SEGRETERIA GENERALE ORGANI COLLEGIALI DOCUMENTO CONCLUSIVO PROGRAMMATICO DEL CONSIGLIO GENERALE Integrazione dei servizi L obiettivo prioritario da perseguire è l integrazione organizzativa e funzionale del Sistema Servizi, a partire da CAF, INAS e Uffici vertenze, nel rispetto dei vincoli normativi. L integrazione dovrà essere realizzata attraverso un nuovo modello di governance del Sistema Servizi, imperniato sulla struttura confederale e basato sul: ruolo di regolazione e controllo della Struttura confederale nazionale, attraverso il Dipartimento Servizi, presieduto dal Segretario Confederale incaricato e composto dai Responsabili nazionali di enti/società/ associazioni; regionalizzazione del Sistema Servizi, con modalità e tempi diversi a seconda delle diverse caratteristiche e dei contesti regionali. In una prima fase si potranno prevedere due modelli di gestione del Sistema Servizi: a. in capo all USR, mediante un'unica società regionale di servizi ed il coordinamento dei livelli regionali degli enti e delle associazioni, con la gestione operativa decentrata nelle UST, che mantengono la responsabilità politica dei servizi sul territorio, demandandone la gestione a livello regionale. b. in capo all UST, con il coordinamento dell USR ed il conferimento da parte delle UST alla società regionale di alcune funzioni di service. c. In entrambi i casi le risorse prodotte dal territorio tornano al territorio, avviando, in tal modo il passaggio verso un sistema regionale di gestione dei servizi. ruolo degli Esecutivi confederali, a livello nazionale, regionale e territoriale, di indirizzo politico sindacale e di controllo della gestione economica del Sistema Servizi, e contestuale superamento gli organismi di Via Po 21, 00198 Roma T +39 06 8473279-331-372 F+39 06 8473314 segreteria.generale@cisl.it www.cisl.it Aderente alla CES e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati

controllo dei singoli enti, i quali rispondono direttamente alla struttura confederale. assemblea annuale dei servizi, a livello nazionale e regionale, in cui si valutano i risultati organizzativi ed economici del Sistema Servizi, formulano gli indirizzi per l anno successivo. Il Sistema Servizi CISL si impernia in primo luogo sull integrazione operativa fra i tre servizi caratteristici (INAS, CAF, Vertenze), e in secondo luogo sull integrazione strategica e funzionale con servizi in rete (enti e associazioni promossi). Data la diversità giuridica e organizzativa fra le strutture si punta a realizzare un modello organizzativo minimo, a cui tendere su tutto il territorio nazionale, che preveda: un Segretario Confederale responsabile del governo dell integrazione del Sistema Servizi, ai vari livelli. tre linee di servizi strutturate - sindacale, sociale, previdenziale, fiscale - con i rispettivi responsabili tecnici - traguardando ad un responsabile unico dei tre servizi; sportelli di servizio gestiti dalle associazioni promosse dalle CISL nelle materie di competenza (Adiconsum, Sicet, Anolf, Etsi, Associazione Giovani); attività di ricerca, formazione, cooperazione internazionale, che fanno capo ai rispettivi enti e sono coordinati dal Segretario Confederale; funzioni di supporto condivise: call center unico, informatica, amministrazione, promozione, gestione organizzativa e del personale di tutti i servizi; piattaforma informatica integrata con software dedicati a ciascuna struttura di servizi e alla struttura sindacale, che garantisca l interoperabilità fra le anagrafi degli utenti e con l anagrafe degli iscritti; L operatività del sistema servizi deve garantire agli associati servizi omogenei e integrati. A questo fine il modello operativo deve basarsi sui seguenti meccanismi trasversali ai singoli servizi: accoglienza unica per tutto il Sistema Servizi e registrazione degli utenti in un anagrafe condivisa fra i servizi (vedi Progetto Accoglienza); centro unico di prenotazione (call center) per tutto il Sistema Servizi a livello territoriale; distinzione fra le prestazioni di primo e di secondo livello offerte da ciascun servizio, ufficio, ente o associazione; anagrafe unica degli iscritti CISL comunicante con l anagrafe condivisa degli utenti dei servizi (che non coincidono), in particolare di INAS e CAF, nel rispetto della privacy.; scambio di informazioni fra i servizi su specifici segmenti di associati/utenti caratterizzati da bisogni omogenei, verso i quali organizzare interventi coordinati dei servizi; 2

canale di comunicazione con gli associati/utenti unico per tutti i servizi al fine di promuovere l offerta CISL nel suo complesso, mirata alle esigenze specifiche dei diversi segmenti; sinergie operative fra servizi e categorie sul territorio e nei luoghi di lavoro, al fine di promuovere i servizi e le adesioni alla CISL. In coerenza con il modello operativo proposto, va perseguita una politica di gestione e sviluppo degli operatori dei servizi basata su: la distinzione fra diversi ruoli e tipi i professionalità: l operatore polifunzionale con funzioni di prima risposta e filtro, l operatore specializzato su materie specifiche, l operatore di staff per le funzioni di supporto, il collaboratore di rete che può essere un delegato di categoria o un agente sociale della FNP, che collabora con i servizi per le prestazioni di primo livello sul territorio. la formazione al ruolo, rivolta ai responsabili dei servizi CISL, per garantire competenze e stili gestionali omogenei e formare i futuri quadri, agli operatori polifunzionali e ai collaboratori per garantire l omogeneità di approccio all associato/utente e la conoscenza puntuale dell offerta CISL, e per promuovere il senso di appartenenza e la condivisione dei valori della CISL; lo scambio di personale fra INAS e CAF, regolato da protocollo d intesa, così da consentire: al CAF di utilizzare il personale INAS nei momenti di punta riducendo il ricorso a personale temporaneo, all INAS di offrire consulenze professionali a pagamento, ad entrambi di coordinare la presenza nelle sedi decentrate e di ridurre i costi; un unico centro di gestione di tutto il personale dei servizi in capo alla struttura confederale, unito all omogeneità di trattamento economico e normativo, secondo criteri di professionalità e di economicità, per favorire l integrazione organizzativa e la mobilità del personale, al fine di ottenere la necessaria flessibilità del Sistema Servizi. A questo scopo dovrà essere predisposto il Regolamento nazionale dei Servizi, che avrà per oggetto: l organizzazione del Sistema Servizi, gli enti, le associazioni, le società che fanno parte del Sistema Servizi e le forme di integrazione ai vari livelli; i ruoli professionali degli operatori dei servizi, le qualifiche, livelli di inquadramento e retributivi omogenei, le forme di scambio di personale fra i vari servizi; gli strumenti di programmazione, gestione, controllo delle risorse. Il regolamento dovrà prevedere fra l altro: la regionalizzazione dell INAS e dell ETSI con sviluppo di sinergie operative con le ANTEAS; 3

il superamento della doppia iscrizione alla CISL e alle associazioni Adiconsum (attraverso il sistema delle convenzioni) e Sicet; il coordinamento fra Dipartimento internazionale, ISCOS, ANOLF; l assorbimento delle competenze in capo al Cenasca nell Associazioni Giovani.. Bilancio sociale Si dovrà predisporre il bilancio di responsabilità sociale dei Servizi CISL, inteso come strumento per rendere conto in modo trasparente dell utilizzo delle risorse e dei risultati raggiunti agli interlocutori rilevanti, sia interni che esterni all Organizzazione, in primo luogo per rendere conto del valore creato per gli associati, in secondo luogo per rendere evidente il valore creato per le pubbliche amministrazioni, per le comunità locali e con i progetti di cooperazione internazionale. Il bilancio sociale nazionale dovrà costituire il modello di riferimento facendo tesoro delle esperienze già realizzate da alcuni servizi e strutture confederali ed essere declinato per servizio e per regione sulla base di un metodo comune, al quale dovrebbero ispirarsi i bilanci sociali delle singole strutture. Nel Bilancio sociale assume rilevanza la scelta del DURC, che deve essere alla base delle scelte strategiche gestionali dei servizi; in quanto elemento valoriale e di trasparenza della gestione delle risorse. Inoltre, dovrà essere predisposta la Carta dei Servizi CISL, intesa anch essa non come semplice depliant informativo, ma come impegno che l Organizzazione nel suo complesso assume verso l associato nell ambito del patto associativo stipulato al momento dell adesione e di cui è pronta a rendere conto. A livello confederale si predisporrà una carta quadro, contenente i livelli minimi di servizio che devono essere garantiti agli associati su tutto il territorio nazionale. La carta deve poi essere declinata per regione e per servizio, in base alle specificità locali. Bilancio consolidato L integrazione del Sistema Servizi Cisl, comporta profondi cambiamenti ed innovazioni per quanto concerne la gestione contabile ed amministrativa. Gli strumenti fondamentali che consentiranno di gestire e governare i cambiamenti, sono individuati nei seguenti: A) Il bilancio consolidato dei servizi B) Il controllo gestione dei servizi Entrambi tali strumenti, indispensabili per la gestione integrato del Sistema Servizi, diventano quindi obbligatori. La funzione del bilancio consolidato è di consentire alle strutture confederali di governare le dimensione economica e l equilibrio finanziario del Sistema Servizi, 4

rendendo possibili la redistribuzione delle risorse fra i servizi e gli investimenti, laddove ve ne siano i margini. Il consolidamento del bilancio dovrà prevedere: a) l obbligo di redigere il consolidato b) la determinazione dell area di consolidamento c) i principi, regole e tecniche di consolidamento d) la struttura e contenuto del bilancio consolidato Il processo di riorganizzazione dovrà completarsi già a partire dal presente anno 2010. Il controllo gestione dei servizi può essere efficacemente realizzato sulla base del confronto tra: bilancio preventivo, da approvarsi entro il 31/12 dell anno precedente a cui si riferisce. bilancio consuntivo, da approvarsi entro il dell anno successivo a cui si riferisce. Il bilancio preventivo diventa uno strumento obbligatorio e dovrà essere predisposto nei tempi stabiliti, al fine di consentirne l approvazione da parte dagli organi competenti. Conseguentemente diviene obbligatorio, per tutti i soggetti a livello territoriale (strutture e società di servizi), far pervenire al livello regionale i propri bilanci preventivi e consuntivi. Il livello al quale devono essere effettuati il consolidamento ed il controllo gestione, per ciascuno dei soggetti coinvolti nella riorganizzazione del Sistema Servizi, è quello regionale. I dati verranno poi trasferiti alla Confederazione Nazionale per giungere alla redazione del Bilancio Nazionale Consolidato dei Servizi. Verranno stabilite e diramate le tecniche e modalità di consolidamento che, in ogni caso, prevedranno la riclassificazione dei bilanci in alcune macro voci, al fine di facilitare e sintetizzare la raccolta e l elaborazione dei dati e facilitare la lettura, l esame e la valutazione dei risultati. Diviene anche fondamentale che, a livello regionale, vengano previsti e costituiti una specifica funzione - svolta da una o più persone, interne od esterne, con una specifica preparazione tecnica e professionale - dedicati esclusivamente allo svolgimento delle attività di programmazione, gestione e controllo delle attività di servizi ed alla predisposizione dei relativi documenti e un rafforzamento nel piano annuale formativo. Modi e tempi di attuazione Il processo di riorganizzazione del Sistema Servizi sarà guidato dalla Segreteria Confederale Nazionale in collaborazione con i dirigenti delle strutture nazionali degli enti, dei servizi e delle associazioni e delle strutture regionali, rappresentative per area geografica, dimensione organizzativa, tipo di insediamento assieme alle Federazioni di categoria, sollecitando in particolare l apporto delle Federazioni che hanno maggiori interessi associativi e legami funzionali più stretti con il mondo dei servizi. Un gruppo analogo dovrà essere costituito a livello regionale per guidare il processo di riorganizzazione del Sistema Regionale dei Servizi. 5

Il processo di riorganizzazione del Sistema Servizi dovrà avvenire entro il 2010 e tendenzialmente a risorse costanti. Si potranno prevedere interventi premianti ex-post sulla base dei risultati raggiunti (non semplicemente dei progetti presentati), che dimostrino concretamente i vantaggi conseguiti a seguito dell integrazione fra i servizi. Il processo di riorganizzazione dovrà essere monitorato a livello nazionale e regionale a cadenze prefissate, per verificarne lo stato di realizzazione. Allo scopo dovranno essere predisposti prima alcuni indicatori di processo e di risultato, organizzativo ed economico. 6