monitoraggi ambientali del termovalorizzatore HERA: considerazioni sugli aspetti sanitari Incenerire è un po' morire (Guido Viale su Il Manifesto - 8 gennaio 2008) responsabile del M.O. Epidemiologia professore a contratto di Statistica medica
obiettivo principale: "organizzare un sistema di sorveglianza ambientale e valutazione epidemiologica nelle aree circostanti gli impianti di incenerimento in Emilia-Romagna". Al termine del 2010 è prevista la pubblicazione dei primi risultati relativi alla caratterizzazione delle emissioni e della qualità dell aria ambiente. -sistematizzare le conoscenze esistenti, che sono molte e importanti, -uniformare le metodologie di monitoraggio ambientale degli impianti di incenerimento rifiuti (i sistemi presenti da lungo tempo non sempre sono completamente comparabili tra loro, perché frutto dell applicazione di metodi parzialmente diversi), -acquisire nuove conoscenze relative alle caratteristiche qualitative e quantitative degli inquinanti emessi dagli impianti e presenti in ambiente -integrare conoscenze ambientali e conoscenze epidemiologiche e sanitarie. 2
in che misura gli inquinanti emessi dal termovalorizzatore di HERA influiscono sulla salute? Sono verificabili effetti tossicologici incrementali, considerato che la potenzialità dell inceneritore è passata da 40.000 a 130.000 t/anno? Un inceneritore è un industriaaldo insalubre De Togni di prima classe (DM 20/9/94) 3
Anche i nuovi impianti d incenerimento emettono sostanze tossiche di riconosciuta pericolosità ma a concentrazioni non dissimili in alcuni casi inferiori a quelle di altre fonti emissive della stessa area (traffico, insediamenti industriali). I nuovi problemi, ai quali non sono state date ancora risposte, riguardano la misura della compromissione aggiuntiva del territorio che questi impianti determinano. 4
Attenzione: per ottenere una risposta corretta, la domanda cruciale va scomposta IN CINQUE DOMANDE l inceneritore è in linea con le migliori tecnologie disponibili per l abbattimento delle emissioni in atmosfera? L inceneritore viene esercito e monitorato correttamente? le altre fasi del ciclo dei rifiuti in cui è inserito l inceneritore in particolare la raccolta differenziata, il riciclaggio di quanto è possibile riciclare, la selezione dei rifiuti da bruciare, il conferimento in discarica della parte residuale dei rifiuti non utilizzabile sono gestiti con le migliori tecnologie disponibili e con adeguata organizzazione logistica? (esempio: il trasporto dei rifiuti avviene con mezzi molto inquinanti?) il contributo dell inceneritore in termini di inquinamento dell aria sul territorio circostante concorre a esposizioni nocive per la salute per qualche inquinante? il contributo dell inceneritore come si pone rispetto al contributo delle altre fasi del ciclo dei rifiuti e a quello delle altre fonti di inquinamento dell aria presenti sul territorio? 5
Premessa: L incenerimento e la termovalorizzazione generano: emissione (=scarico) di fumi tossici Con emissioni si indicano le concentrazioni di inquinanti misurate al camino Dati S.M.E. + autocontrolli periodici HERA + controlli ARPA FE 6
Significato dei valori-limite stabiliti dalle normative 7
raccomandazioni della comunità europea tramite la direttiva 76/2000 sull incenerimento dei rifiuti (tra i "considerando) "Pertanto,ai fini di un elevato livello di protezione ambientale e della salute umana,è necessario predisporre e mantenere condizioni di funzionamento,requisiti tecnici e valori limite di emissione rigorosi per gli impianti di incenerimento dei rifiuti nella Comunità. I valori limite stabiliti dovrebbero prevenire o a limitare per quanto praticabile gli effetti dannosi per l'ambiente e i relativi rischi per la salute umana..." " Il rispetto dei valori limite di emissione previsti dalla presente direttiva dovrebbe essere considerato come una condizione necessaria ma non sufficiente a garantire il rispetto dei requisiti della direttiva 96/61/CE. Per assicurare tale rispetto può essere necessario prevedere valori limite di emissione più severi per le sostanze inquinanti contemplate dalla presente direttiva, valori di emissione relativi ad altre sostanze e altre componenti ambientali,e altre condizioni." 8
Contenuto dei fumi: il Carbonio organico totale come segnale degli inquinanti inesplorati indicatore "Carbonio organico totale" - quantità emessa dal camino dell'inceneritore HERA in un anno grammi 400000 350000 341000 300000 250000 200000 319600 150000 100000 50000 0 1 2008 2009 Leach et al. (1999) hanno notato che i processi che generano grandi quantità di COV sono importanti per l ambiente poiché, miscelati con gli ossidi d azoto ed esposti alla luce solare, favoriscono la formazione di ossidanti fotochimici (ozono e nitrati perossiacili), con impatti negativi sulla qualità dell aria e la salute. 9
Le emissioni di fumi tossici quanto sono nocive per la salute? Emissione dispersione immissione 10
Per stimare i rischi per la salute derivanti dai fumi tossici dell inceneritore occorre conoscere le esposizioni (le immissioni sono una misura approssimata e accettabile dell esposizione) Le IMMISSIONI sono le concentrazioni di inquinanti misurate nell aria esterna Dati dal monitoraggio delle immissioni 11
Gli impianti d incenerimento di vecchia generazione hanno sicuramente comportato l esposizione ambientale della popolazione residente a livelli elevati di sostanze tossiche. Anche i nuovi impianti d incenerimento emettono sostanze tossiche di riconosciuta pericolosità ma a concentrazioni non dissimili in alcuni casi inferiori a quelle di altre fonti emissive della stessa area (traffico, insediamenti industriali). I nuovi problemi, ai quali non sono state date ancora risposte, riguardano la misura della compromissione aggiuntiva del territorio che questi impianti determinano. 12
Quale esposizione a diossina e sostanze simili alla diossina, con quali conseguenze? Quale esposizione a metalli, con quali conseguenze? Metalli pesanti e diossine rappresentano le due categorie più note e studiate di inquinamento prodotto da inceneritori, ma è viva l attenzione sul particolato ultrafine che si origina dagli inceneritori. 13
Stima dell assunzione di diossina a Ferrara Questa simulazione, basata sul modello di alimentazione della popolazione di Ferrara, mostra che vi è una probabilità del 30% per i bambini di superare il limite settimanale raccomandato per le diossine, mentre tale probabilità scende intorno al 10% per gli adolescenti. Se, diversamente, si introduce anche la contaminazione da PCBs diossina simili la probabilità di sperimentare un esposizione sopra il limite raccomandato raggiunge il 70% per i bambini. Tuttavia la SCF ribadisce che il valore del TWI non rappresenta un livello inferiore di tossicità, ma è piuttosto la stima di un livello di sicurezza, che deve essere periodicamente aggiornamento. Di conseguenza, si ribadisce che il superamento TWI non deve essere interpretato come l esistenza di un rischio apprezzabile per la salute, ciononostante l esposizione sopra l intake tollerabile settimanale mette a rischio il principio di protezione definito dal rispetto di questo limite. Aldo De Togni 14 Fonte: rapporto ISS n. 08/2
distribuzione di frequenza delle misure di diossina dal 2002 al 2007 sulla linea 1 di via Diana 9 Frequenza (n. misure) 8 Diossina nel suolo attorno agli inceneritori di Ferrara 7 6 5 4 3 2 1 0 0.0025 0.026875 0.05125 0.075625 >0,075 Classe concentrazione diossine andam e nto te m porale de lle m is ure di dios s ina in via Diana 2002-2007 0.12 0.1 0.08 0.06 0.04 0.02 0 anni L influenza della sorgente si vede attorno a via Conchetta PerDe viatogni Diana si può solo dire che sono presenti Aldo 15 valori più alti del riferimento (Villa Fulvia).
Diossina nel suolo attorno agli inceneritori di Ferrara (possibile proxy dell esposizione umana?) (valori reali, non I-TEQ) A13 Attorno all inceneritore v.diana Attorno all inceneritore v.conchetta 16 Fonte:ricerca di microinquinanti in suoli della provincia di Ferrara ARPA Ferrara SSA
Diossina prodotta dal termovalorizzatore di HERA: valutazione del rischio per la salute Flussi di massa contenuti Sulla base dei dati di monitoraggio al camino non è possibile ricostruire dati di esposizione per la popolazione né dunque fare una valutazione del rischio per la salute Indicazione OMS: limitare per quanto possibile la produzione di diossina e l esposizione Con i dati stimati dal modello di dispersione si potrà fare una stima di impatto sanitario 17
Quale esposizione a diossina e sostanze simili alla diossina? Quale esposizione a metalli? 18
I metalli sono nocivi Attraverso l incenerimento i metalli (piombo, cadmio, mercurio, arsenico ecc.), presenti negli originali rifiuti solidi, sono emessi sotto forma di gas, in associazione al particolato. Molti metalli sono tossici e persistenti nell ambiente e provocano notevoli impatti negativi sulla salute dell uomo. I metalli chiamati pesanti sono considerati un tracciante specifico dell inquinamento degli inceneritori. Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo, Nickel, sono cancerogeni certi (IARC classe 1) per polmone, vescica, rene, colon, prostata; Mercurio e Piombo sono classificati cancerogeni probabili dalla IARC (livello 2B) ed esplicano danni soprattutto a livello neurologico e cerebrale, con difficoltà dell apprendimento, riduzione del quoziente intellettivo, iperattività. 19
Esposizione dei ferraresi a metalli metallirespiratoria nel PM10 16 nanogrammi per metrocubo 14 Stima di rischio: 1 caso di tumore ogni 500.000 persone esposte 12 10 10,9 8 4,9 6 4 2 1,0 0,4 0 arsenico cadmio nichel piombo Ferrara (Isonzo) 2008 Ferrara (Cassana) inverno 2008 Ferrara (Cassana) inverno 2009 Ferrara (V.Fulvia) inverno 2008 Valori guida annuali OMS di qualità dell aria: Arsenico: non esistono concentrazioni sicure; 0.66 ng/m3 danno un rischio lifetime di 1:1.000.000 Cadmio: 5 ng/m3 Nickel: non esistono concentrazioni sicure; 2.5 ng/m3 danno un rischio lifetime di 1:1.000.000 Piombo: 0,5 μg/m3 (=500 ng/m3) 20
Metalli nel suolo attorno agli inceneritori di Ferrara 21 Fonte: ricerca di microinquinanti in suoli della provincia di Ferrara ARPA Ferrara SSA
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Il flusso di massa (la quantità di sostanze inquinanti emesse) dei metalli rimane cospicuo linea 1 (media 2002-2007) linea 2+ linea3 2008 linea 2+ linea 3 2009 Somma 9 metalli + Cd+Tl +Hg 8,315 12,044 12,809 somma 4 metalli questa misura non veniva effettuata sulla linea 1 8,890 10,602 (dati verificati con il Servizio Ambiente Provincia di Ferrara) 23
Metalli prodotti dal termovalorizzatore di HERA: valutazione di impatto sanitario Il flusso di massa è consistente Sulla base dei dati di monitoraggio al camino non è possibile ricavare dati di esposizione né dunque fare una valutazione di impatto sanitario OMS: limitare per quanto possibile la produzione e l esposizione Con i dati stimati dal modello di dispersione si potrà fare una stima di impatto sanitario 24
Ai fini della tutela della salute dovrebbero essere considerate anche le particelle ultrafini (PM 0,1) Non considerate dalla normativa Non correlabili al particolato con dimensioni maggiori, piuttosto al CO (Forastiere) Si discute sul loro effetto (effetti meglio correlati al PM2,5) Importante conoscere di più? (monitoraggio con contatore di particelle) (sono attesi i risultati di Moniter) 25
Prodotto: Emissioni da camino l esposizionecausa: rifiuti da SMALTIRE A noi interessa conoscere se e cosa succederà alla26 nostra salute
Studi metodologicamente robusti e difficilmente contestabili hanno messo in evidenza eccessi di tumori riconducibili all esposizione a diossine; questo risultato è molto plausibile se si tiene conto delle alte concentrazioni di queste sostanze ammesse nelle emissioni degli inceneritori fino a non molti anni fa. Sono maggiori, invece, le incertezze nell interpretazione dei risultati che riguardano gli altri effetti. Va rilevato che anche in questi studi fa difetto il controllo del potenziale confondimento prodotto dallo stato socioeconomico. Si può concludere che esistono prove convincenti dell associazione tra l esposizione alle emissioni degli impianti d incenerimento di vecchia generazione (in particolare a diossine) e l aumento di frequenza di tumori in alcune sedi. È possibile che le stesse emissioni abbiano prodotto altri effetti, tumorali e no, ma i dati a disposizione non sono sufficienti per avvalorare questa ipotesi. 27
Alcuni studi epidemiologici italiani 28
Analisi della mortalità per Linfomi non Hodgkin nei comuni italiani con inceneritore eccessi di mortalità per linfomi non - Hodgkin nei comuni con almeno 50.000 abitanti con presenza di inceneritore in Emilia Romagna (tratto, con modifiche, da: Bianchi Minichilli, Epidemiologia&Prevenzione 2006) maschi Anno avvio femmine potenzialità 1992-96 1997-20 1992-9 1997-200 01 6 1 Ferrara 1975 25.900 +12% +17% -16% -8% Forlì 1976 62.000 +14% +13% -1% +1% Reggio Emilia 1968 63.300-9% -20% +0.5% +13% Parma 1975 63.500 +4% +27% +30% -8% Modena 1981 166.300 - - -1% -6% aree con situazioni produttive complesse: Aldo De presenza Togni di altri impianti industriali rilevanti 29
Linfoma non-hodgkin nel comune di Ferrara ( 1994-2007) analisi spaziale per la ricerca di cluster - software SaTScan v7 Modello di Bernoulli (209 casi e 418 controlli) basato sugli indirizzi alla data di morte Cluster più probabile (non significativo) centro: via S.Margherita (Malborghetto) raggio: 1557metri malati presenti (casi):5 malati attesi: 1,7 RR=3,04 p=0,84 Polo chimico inceneritore Il programma individua altri 5 cluster statisticamente non significativi, con diverso numero di casi interessati; il centro dei cluster è posto rispettivamente in: 2. Corso del popolo (Pontelagoscuro) (Ø 187 m.) [casi:7 attesi:2,7] 3. via Oroboni (Ø 78 m.) [casi:4 attesi: 1,3] 4. v. del Campo (Ø 131 m.) [casi:4 attesi:1,33] 5. viale Krasnodar (Ø 237 m.) [casi:6 attesi:2,3] 6. v. Alfonso II d Este (Ø 456 m.) [casi:6; attesi:2,3] 30