OGGETTI E SOGGETTI 40
Direttore Bartolo ANGLANI Università degli Studi di Bari Comitato scientifico Ferdinando PAPPALARDO Università degli Studi di Bari Mario SECHI Università degli Studi di Bari Bruno BRUNETTI Università degli Studi di Bari Maddalena Alessandra SQUEO Università degli Studi di Bari Ida PORFIDO Università degli Studi di Bari Rudolf BEHRENS Ruhr Universität Bochum Stefania BUCCINI University of Wisconsin Madison
OGGETTI E SOGGETTI L oggetto e il soggetto sono i due poli che strutturano la relazione critica secondo Starobinski. Il critico individua l oggetto da interpretare e in qualche modo lo costruisce, ma lo rispetta nella sua storicità e non può farne un pretesto per creare un altro discorso in cui la voce dell interprete copre la voce dell opera. Ma d altro canto egli non si limita a parafrasare l opera né ad identificarsi con essa, ma tiene l oggetto alla distanza giusta perché la lettura critica produca una conoscenza nuova. In questa collana si pubblicheranno contributi articolati sulla distinzione e sulla relazione tra gli «oggetti» e i «soggetti», ossia fra il testo dell opera o delle opere e la soggettività degli studiosi.
Vittorio Capuzza Un inedito incontro fra Giovanni Papini e il Cardinale Pietro Maffi Note intorno a un manoscritto Prefazione di Rino Caputo
Copyright MMXVI Aracne editrice int.le S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Quarto Negroni, 15 00040 Ariccia (RM) (06) 93781065 ISBN 978-88-548-9361-0 I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: maggio 2016
Indice 9 Prefazione 11 Introduzione 15 Capitolo I Giovanni Papini e il Card. Maffi si incontrano a Pisa 17 Capitolo II Il Cardinale Pietro Maffi 21 Capitolo III Ipotesi di destinazione del manoscritto 35 Capitolo IV Postille esplicative 41 Allegati 7
Prefazione di Rino Caputo Habent sua fata libelli, anche quando manuscripti, per così dire! Il testo di Papini non è uno scartafaccio e, per seguire l allusione manzoniana, non richiede che sia rifatta la dicitura. Vittorio Capuzza è, in questo caso, un rispettoso maieuta ma, una volta restituiti i foglietti alla luce ovvero all attenzione del lettore curioso, si trasforma in un ecdotico esegeta del testo come del suo contesto. L incontro tra Papini e il Cardinale, registrato sinteticamente e pressoché diaristicamente, diventa così il confronto tra due potenze che si pongono, tuttavia, in termini di dialogo tra due istanze umane, più che tra due poteri: da un lato la Chiesa, con la sua storia verticale trascendente e orizzontale immanente; dall altro la Cultura che, oltre le contingenze della storia e della cronaca, s insedia nel Tempo stesso della Religione. Il merito dello studioso sta, appunto, nel rispetto rigoroso dei materiali presentati e nella riuscita ambizione di consegnare il senso del Tutto contenuto nel lacerto particolare di un foglietto apparentemente corrivo; sicché conta la ricostruzione storico-documentaria operata, che aggiunge conoscenza per l attività di Maffi come per quella di Papini. In ciò si riconosce altresì, l intento pirandelliano dell Autore, esibito en passant nell Introduzione, che mira, con e oltre Manzoni, a dare vita ai suoi personaggi garantendone la possibilità di azione e non soltanto la 9
10 Prefazione forma fissa della loro genesi poietica iniziale. Per Capuzza le carte devono vivere, proprio come nella convinzione del pur strano bibliotecario ( fu ) Mattia Pascal, ma in modo da rappresentare oltre la specificità del caso, proprio come l editore (più) moderno dell anonimo secentesco. Ma il filologo, in quanto amante di ogni cultura e letteratura, non si accontenta di una conferma della Tradizione, in qualche modo destinata a una fredda ricezione. Ed ecco, allora, le pagine calde sul significato profondo dell incontro tra lo Scrittore e il Cardinale, che è anche il contatto tra il Credente e il Sacerdote, uno squarcio storico-critico interessante, sia per tratteggiare meglio i contorni del Maffi sia per puntualizzare più nitidamente la personalità, e la poetica, di Papini. E così da quattro foglietti è nato un libellum, con la sua scrittura lepida, come appare, peraltro, la caratteristica di Chi l ha scritto!
Introduzione Non molto tempo fa, parlando con un sapiente libraio antiquario all interno della sua bottega al centro di Roma, gli chiedevo se avesse in catalogo scritti di Giovanni Papini e di Enrico Lucatello. Dopo aver cercato con quell intelligenza scrutatrice propria dell uomo avanti in età e perciò, oltre che perito, capace saggiamente di sorridere con una qualche angolatura ironica, la considerazione gli nasce spontanea: Purtroppo, questa è una generazione di letterati del tutto dimenticata! ; e lo dice compiendo orizzontalmente con la mano un arco, meravigliato che si possa obliare un così grande dono culturale. È proprio vero: solo per quella parentesi di esperienza futurista (che comunque non è proprio un nulla nella storia letteraria) non si possono gettare nel dimenticatoio gruppi di scrittori delle Riviste della prima metà del 900, gli sforzi, le conquiste, le meditazioni e i risultati di diversi artisti, innamorati della sapienza e della esistenza, interessati all uomo e a Dio, al tempo e all eternità. Quanti impegni, progetti resi vivi e vitali dal desiderio di operare verso gli altri; quali ragionamenti dedotti, formulati, fondati su strati di letture e di esperienze! E le Riviste, i Circoli apologetici e culturali, l impegno politico specie dopo il 1945, l intelligente parlare solo dopo aver riflettuto e letto nel silenzio del proprio studiolo di casa. No, non può andare smarrito così, dimentico nella memoria giovane di 11
12 Introduzione coloro che non ne hanno mai sentito parlare! Non è giusto che il frutto di esistenze così vissute sia perso e si impolveri in cartelle ingiallite dai margini corrosi e strappati... in attesa che qualcuno, forse senza conoscerne l importanza, getti via quei fogli, vergati a mano o dattiloscritti su carta india, mirando solo a far pulizia nelle librerie o negli archivi che silenti li custodiscono. A pensar questo e nel guardarmi intorno, avverto e sento spesso nell animo la presenza nel mondo delle persone di quella antinomia fra vita di cronaca, circoscritta, ed esistenza, che invece mira fuori dai confini segnati dalle forme, dai ruoli, dalle esteriorità strumentali più al mediocre per difesa che all uomo volenteroso di crescere interiormente attraverso lo stupore, la curiosità, le proiezioni dell immaginazione come sede della speranza, la ricerca della verità anche attraverso il verosimile. Sembra di stare a guardare, senza nemmeno commiserarla per quanto è involuta, la figura pirandelliana del ricco signore Gosto Bombichi che dinnanzi al miracolo silente e quotidiano dell alba, dorme perché è solito campare cedendo alle sole esigenze materiali: Poco dopo, dietro i monti lontani, la tenebra cominciò a diradarsi appena appena a un indizio d albore. Ah, com era triste, affliggente, quella primissima luce del cielo, mentre sulla terra era ancor notte, sicché pareva che quel cielo sentisse pena a ridestarla alla vita. Ma a poco a poco s inalbò tutto, su i monti, il cielo, d una tenera freschissima luce verdina, che a mano a mano, crescendo, s indorava e vibrava della sua stessa intensità. Lievi, quasi fragili, rosei ora, in quella luce, pareva respirassero i monti laggiù. E sorse alla fine, flammeo e come vagellante nel suo ardore trionfale, il disco del sole. Per terra, sporco, infagottato, Gosto Bombichi, col capo appoggiato al masso, dormiva profondissimamente, facendo, con tutto il petto, strepitoso mantice al sonno. 1 1. L. PIRANDELLO, La levata del sole, in Novelle per un anno.
Che differenza con l umile Belluca al quale Introduzione 13 Il fischio di quel treno [... ] aveva squarciato e portato via d un tratto la miseria di tutte quelle sue orribili angustie, e quasi da un sepolcro scoperchiato s era ritrovato a spaziare anelante nel vuoto arioso del mondo che gli si spalancava enorme tutt intorno. 2 Recuperare la memoria significa lasciare che la vita ci parli con toni e timbri diversi, con pensieri che ci orientano per dare senso e dignità alle nostre scelte. Ogni momento. Oggi più che mai gli impegni dei letterati fiorentini e romani che in queste pagine, sfiorandoli, ho inteso rievocare, sono la luce che ci consente di vedere il nostro domani, umano e sociale; sono la forza, che solo attraverso l esempio e l imitazione si esprime; sono seme di educazione. Solamente mediante la lettura, la meditazione, la curiosità profonda e seria, continueremo a difenderci dagli eventi; altrimenti, l aridità anche della sola infeconda logica ci farà aprire gli occhi scoprendoci soli, in un deserto nel quale la luce uniforme del mezzodì sembra avere lo stesso effetto del buio, azzerando le sfumature dei colori. Non già dallo spazio ch io devo trarre la mia dignità, bensì dal governo del mio pensiero. Io non avrò nulla di più che possedendo alcune terre. Con lo spazio l universo mi comprende e mi inghiotte come un punto; col pensiero, io lo comprendo 3. Un affettuoso e sentito ringraziamento all Arch. Annamaria Barbantini Lucatello, amica dalla mia nascita ed esempio nella mia maturità: abbiamo tentato di dar vita 2. L. PIRANDELLO, Il treno ha fischiato, in Novelle per un anno 3. B. PASCAL, Pensieri, XVII, n. 9
14 Un inedito incontro fra Giovanni Papini e il Card. Pietro Maffi alle carte, finora conservate in attesa che le parole scritte diventino voci. Così sento di interpretare il senso di questo pur semplice saggio. Roma, 25 febbraio 2016