Executive Summary - Focus sulle aziende dello Shipping

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Transcript:

Executive Summary - Focus sulle aziende dello Shipping di Guido Corbetta 1, Alessandro Minichilli 2 e Fabio Quarato 3 - Osservatorio AIdAF-Unicredit-Bocconi (AUB) su tutte le aziende familiari italiane di medie e grandi dimensioni 1. Le aziende familiari nel settore dello Shipping L Osservatorio AUB, nato nel 2008 e promosso dall AIdAF (Associazione Italiana delle Aziende Familiari), dal gruppo UniCredit e dalla Cattedra AIdAF-Alberto Falck di Strategia delle Aziende Familiari dell Università Bocconi, dal 2011 sponsorizzato anche da CCIA Milano, monitora le strutture, le dinamiche e le performance di tutte le aziende familiari italiane con ricavi superiori a 50 milioni di euro. Partendo dalle 7.660 aziende operanti in Italia alla fine del 2008 per le quali è possibile identificare la natura della proprietà, le aziende familiari considerate nell Osservatorio AUB sono 2.522, e di queste 21 operano nel settore dello Shipping 1. Tali aziende sono analizzabili attraverso diverse direttrici: in termini di distribuzione geografica: se comparate al corrispondente dato AUB, le aziende dello Shipping risultano per evidenti motivi molto più presenti nel Sud e Isole; sotto il profilo della dimensione 2 : dai dati dell Osservatorio AUB relativi alle aziende familiari emerge in modo evidente come le aziende dello Shipping risultino di dimensioni maggiori rispetto alla media nazionale: le aziende familiari di grandi dimensioni (con un fatturato superiore a 250 milioni di euro) rappresentano circa il 38% del totale, contro il 15% a livello AUB; per quanto concerne la longevità: nelle aziende dello Shipping si registra rispetto al totale AUB - una maggior incidenza relativa di aziende familiari longeve (ovvero con età superiore ai 50 anni), ma anche di aziende molto giovani (circa il 24% delle aziende hanno meno di 10 anni, contro il 16% circa a livello nazionale), testimoniando come il business della navigazione sia allo stesso tempo terreno fertile anche per nuove iniziative imprenditoriali. 1 L appartenenza di tale aziende al settore dello Shipping è stata definita in base al codice ATECO 2007 500000 : trasporto marittimo e per vie d acqua. 2 La classificazione per dimensione è stata realizzata riconducendo le aziende dell Osservatorio AUB a quattro categorie dimensionali definite in funzione dei ricavi delle vendite; a tal fine sono considerate aziende minori quelle con fatturato annuo compreso tra 50 e 100 milioni di euro, medie quelle con fatturato annuo compreso tra 100 e 150 milioni di euro, medio-grandi quelle con fatturato annuo compreso tra 150 e 250 milioni di euro e infine grandi quelle con fatturato superiore a 250 milioni di euro.

2. Le performance attraverso la crisi Secondo i dati dell Osservatorio AUB, nel periodo pre-crisi (2000-08) le aziende familiari sono cresciute a tassi più elevati delle aziende non familiari: i ricavi delle aziende familiari sono infatti aumentati complessivamente dell 84% 3. Una prima implicazione che si può trarre è come la proprietà familiare abbia rappresentato, per tutte le aziende del Paese, un fattore chiave nel percorso di crescita sostenuto. Tale fattore è risultato ancora più determinante per le aziende appartenenti al settore dello Shipping, che nello stesso periodo sono cresciute del 136%. Analizzando gli effetti della crisi, un primo effetto sembra essersi riscontrato nella battuta d arresto subita dalle aziende familiari, con una riduzione dei ricavi leggermente superiore a quella avvenuta nelle aziende non familiari 4. Ma se la totalità delle aziende familiari è tornata al livello dimensionale del 2006, l arretramento delle aziende dello Shipping si è fermato al 2007. Ciò è dovuto agli elevati tassi di crescita (nell ordine del 15%) fatti registrare da queste aziende nel biennio 2006-08. Al fine poi di comprendere meglio l effetto dell attuale crisi economica nel settore dello Shipping, è possibile anticipare alcune considerazioni sui trend più recenti utilizzando una prima proiezione basata sui dati di crescita del 2010 5. I dati evidenziano un trend di crescita per le aziende familiari italiane (+9,1%) superiore a quello fatto registrare dalla aziende non familiari (+6,6%). La ripresa sembra esser stata ancor più forte per le aziende dello Shipping, con un incremento dei ricavi in grado di compensare per intero il calo verificatosi nell anno precedente (+16,7%). Sotto il profilo della redditività, i dati dell Osservatorio AUB consentono di affermare come nell ultimo decennio le aziende dello Shipping abbiano avuto complessivamente performance superiori rispetto alla media nazionale dell Osservatorio AUB 6. Lo scenario è completamente mutato nel corso del biennio 2008-09, risentendo in modo marcato della difficile congiuntura economica in atto: il ROI si è più che dimezzato (passando dal 9,8% del 2007 al 4,4% del 2009), mentre il ROE è diminuito del 67% circa nello stesso periodo di tempo. La notevole riduzione è da leggere però alla luce dell elevata redditività conseguita fino a tutto il 2008: la crisi ha avuto infatti l effetto di annullare il differenziale positivo di performance che tali aziende hanno generato rispetto alla media nazionale. Nel 2010 la redditività operativa è tornata nuovamente a crescere, anche se nelle aziende dello Shipping l incremento del ROI (+13,6%) è stato inferiore rispetto al resto del Paese (+20,7%). A livello di redditività del capitale (ROE) invece non si è ancora registrata la ripresa che ha invece contraddistinto le aziende familiari operanti nel resto del Paese 7. 3 Sulla base del rapporto AUB 2010 le aziende non familiari italiane sono cresciute complessivamente del 63%. 4 L impatto della crisi ha infatti provocato una caduta dei ricavi del 15,4% per le aziende dello Shipping, dato in linea con la media nazionale (-13,5%) ma superiore a quello registrato dalle aziende non familiari (-9,8%). 5 I dati 2010 sono una proiezione basata su circa 2/3 delle aziende dello Shipping e sul 75% circa delle aziende per il resto della popolazione (fonte: Aida) 6 In termini di redditività operativa hanno generato, in media, un ROI superiore al 10% dal 2003 al 2008, mentre in termini di redditività del capitale proprio hanno registrato un ROE medio del 20%, con punte del 30% negli anni 2004 e 2007.

I dati della seconda edizione dell Osservatorio AUB mostrano come la maggior parte degli imprenditori a capo delle aziende familiari italiane abbiano ben compreso l importanza (se non la necessità) di una minore - o non eccessiva - dipendenza dal sistema bancario. Importanza ben compresa anche nelle aziende familiari dello Shipping, come dimostra il percorso di riduzione del livello di indebitamento 8 intrapreso nell ultimo decennio, nettamente inferiore alla media nazionale già a partire dal 2000 9 : il rapporto di indebitamento passa infatti da 6,0 nel 2000 a 3,4 nel 2009, seguendo lo stesso trend in atto nel resto del Paese 10. La notevole riduzione del rapporto di indebitamento sembra imputabile, almeno per le aziende familiari dell Osservatorio AUB, al consistente incremento dei mezzi propri 11. Se tale trend sembra però proseguire anche nel 2010 a livello nazionale 12, nelle aziende dello Shipping si registra un aumento, seppur contenuto, di tale indice (+0,4 rispetto al 2009), attestandosi su un valore comunque inferiore di circa un punto rispetto alla media nazionale. Analoghi ragionamenti sotto il profilo del debito sono desumibili dal rapporto PFN/EBITDA 13 : nelle aziende dello Shipping tale rapporto è sempre stato (a partire dal 2004) inferiore a quello delle altre aziende 14. Il significativo calo di redditività registrato durante la crisi economica ha però influenzato in maniera importante la capacità di ripagare il proprio debito negli ultimi anni: il rapporto PFN/EBITDA nelle aziende dello Shipping sale a 6,9 nel 2009 e addirittura a 8,1 nel 2010 (da 3,8 nel 2008). L analisi delle determinanti di tale rapporto permette di comprendere come tale incremento sia nel 7 Il ROE risulta infatti in ulteriore calo del 6,3% rispetto al 2009. A livello nazionale tale indicatore risulta, per contro, in aumento di oltre l 80% rispetto all anno precedente. 8 Misurato come rapporto Totale Attivo/Patrimonio Netto. 9 Il rapporto di indebitamento delle aziende familiari monitorate dall Osservatorio AUB è pari a 7,7 nel 2000, mentre nelle aziende dello Shipping i dati mostrano un indice pari a 6,0. Si noti però che le aziende che non redigono il bilancio secondo i principi IFRS/IAS, relativamente ai beni strumentali detenuti in base a contratti di leasing finanziario (tipicamente per l acquisto di navi), sono tenute soltanto ad indicare nei conti d ordine gli effetti economico-patrimoniali che si sarebbero prodotti sul bilancio di esercizio qualora si fosse adottato il metodo finanziario. Di conseguenza, i beni in leasing non risultano iscritti tra le attività (e il relativo debito tra le passività), e questo potrebbe essere uno dei fattori alla base di un rapporto di indebitamento inferiore nelle aziende dello Shipping. 10 Il Rapporto di Indebitamento nelle aziende familiari dell Osservatorio AUB passa da 7,7 nel 2000 a 5,1 nel 2009. 11 Sulla base del rapporto AUB 2010 le aziende familiari hanno aumentato i mezzi propri del 28,6% nel 2008 e del 6,4% nel 2009. 12 Il Rapporto di Indebitamento nelle aziende familiari si riduce ulteriormente nel 2010, passando da 5,1 del 2009 a 4,8. 13 La Posizione finanziaria netta (PFN) è calcolata come differenza tra la posizione debitoria complessiva (Debiti verso banche ed altri finanziatori) e le disponibilità liquide; ne consegue che valori della PFN inferiori a zero segnalano una situazione di liquidità ovvero di eccedenza delle disponibilità liquide. Anche in questo caso, nelle aziende che non redigono il bilancio secondo i principi IFRS/IAS, la mancata iscrizione del debito relativo ai beni strumentali detenuti in leasing ha l effetto di ridurre il valore della PFN. 14 Nel 2008 il rapporto PFN/EBITDA per le aziende familiari dello Shipping è pari a 3,8, dato inferiore di circa due punti sia rispetto alla media delle aziende familiari (5,8) che delle aziende non familiari (5,5) presenti nell Osservatorio AUB.

2009 il risultato combinato tanto della maggiore esposizione verso i finanziatori esterni (+28% circa) quanto della riduzione della capacità di generare reddito (-30% circa, misurata in termini di EBITDA). Dalle precedenti evidenze si può dunque concludere che, se da un lato l impatto della crisi ha manifestato con forza i propri effetti nel biennio 2008-09 (sia in termini di crescita che di redditività), dall altro l analisi storica dei dati sul livello di indebitamento mostra una sostanziale capacità di tenuta tramite operazioni di capitalizzazione, probabilmente nel settore della navigazione ancor più necessarie per cogliere i primi segnali di ripresa e riprendere il percorso di crescita interrotto dall arrivo della crisi. 3. I modelli di governo Nelle aziende dello Shipping, l analisi dei modelli di governo mostra come alla fine del 2008 la maggioranza assoluta di queste aziende (il 52,4%) fosse guidata da un singolo Amministratore Delegato. Nel contempo, la diffusione di un team di Amministratori Delegati, presente in oltre un terzo delle aziende familiari italiane, risulta ancor più elevata nelle aziende dello Shipping (42,9%). Non si può quindi parlare di una maggiore propensione all accentramento in un unico individuo delle leve di governo dell azienda, ma piuttosto della scelta di affidarsi a modelli di governo più strutturati 15 (con un CdA composto da più persone) e che affidano la gestione dell azienda alla figura di almeno un Amministratore Delegato. Indipendentemente dal modello di governo adottato, nelle aziende dello Shipping i dati mostrano una presenza molto elevata di leader giovani (il 23,8% con età inferiore a 40 anni, contro il 7,5% a livello nazionale) e la totale assenza di leader oltre i 70 anni alla fine del 2008. Data la sostanziale relazione inversa tra l età della persona al vertice ed i risultati conseguiti dall azienda che si ricava dai dati dell Osservatorio nazionale, ciò potrebbe contribuire in parte a spiegare l elevata redditività mostrata dalle aziende dello Shipping nel corso del decennio analizzato. Inoltre, la scelta negli ultimi anni di affidarsi a leader più giovani 16 è decisamente in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nelle aziende familiari dell Osservatorio AUB, nelle quali l età media del leader aziendale è costantemente aumentata nell analogo periodo di tempo considerato. I dati sul ricambio al vertice permettono di cogliere appieno il fenomeno in atto: nelle aziende dello Shipping sono avvenute circa 13 successioni al vertice nell ultimo decennio, e il leader entrante è risultato essere mediamente più giovane di circa 14 anni rispetto al leader uscente. Anche nelle aziende dello Shipping si conferma la diffusa tendenza a selezionare un leader familiare alla guida dell azienda, continuando ad affidare le posizioni manageriali di vertice ad uno o più membri della famiglia che detiene il controllo dell azienda. Questa 15 Si nota la ridotta presenza di Presidenti Esecutivi (4,8%) e l assenza di Amministratori Unici. 16 L età media del leader aziendale si è ridotta di circa 10 anni nel periodo 2000-08, passando da 62 anni circa nel 2000 a 52,5 nel 2008.

evidenza sembra esser vera almeno fino alla fine del 2007. I dati dell Osservatorio AUB mostrano infatti come la leadership fosse nel 2007 saldamente nelle mani della famiglia proprietaria nel 76,2% dei casi. Tale dato scende nel 2008 al 66,7% nelle aziende dello Shipping, mentre nelle aziende familiari AUB i leader appartenenti alla famiglia di controllo continuano ad essere presenti in oltre l 80% delle aziende. Nel 2008 sembrerebbe dunque essersi verificato un deciso cambiamento di tendenza, probabilmente dettato dal mutato contesto economico, iniziando a guardare con favore all ingresso di manager non familiari per fronteggiare la crisi in atto. 4. Il Consiglio di Amministrazione Nel periodo 2000-08 il Consiglio di Amministrazione (CdA) delle aziende appartenenti al settore dello Shipping è risultato composto, in media, da più di sei componenti, contro una media di cinque componenti rilevata nei CdA delle aziende familiari italiane di medie e grandi dimensioni. Anche il dato sulla presenza di consiglieri familiari nel CdA consente di fornire qualche indicazione sul grado di apertura del CdA a membri esterni della famiglia proprietaria. Se nel 2008 la percentuale di consiglieri familiari è infatti pari al 63% nelle aziende familiari dell Osservatorio AUB, nelle aziende dello Shipping tale percentuale risultava inferiore di oltre 10 punti: nel settore dello Shipping, circa un membro su due del CdA è una persona esterna alla famiglia di controllo. Anche in questo caso, la maggiore apertura del CdA a membri esterni alla famiglia proprietaria - insieme alla maggiore apertura a leader esterni registrata nel 2008 permette di evidenziare come nel settore dello Shipping si sia ben compresa l importanza del contributo che soggetti esterni possono apportare in sede di discussione consiliare e nelle scelte strategiche della direzione aziendale. Altre indicazioni sulle aziende dello Shipping che emergono dalla composizione del CdA sono relative alla presenza di consiglieri esecutivi e alla presenza delle donne. Nel primo caso i dati mostrano come i consiglieri esecutivi (pari al 44,3% nel 2000) abbiano raggiunto nel 2008 lo stesso peso dei consiglieri esecutivi a livello nazionale (oltre il 57%); nel secondo caso invece i dati sembrano far emergere un quadro poco incoraggiante sulla presenza delle donne nel CdA: se a livello nazionale l incidenza delle donne è pari al 18,5%, nel 2008, nelle aziende dello Shipping è ferma al 12,6%. 5. L assetto proprietario Le aziende appartenenti al settore dello Shipping si caratterizzano per una minore concentrazione proprietaria nelle mani della famiglia di controllo. Ciò è evidente sia in termini di concentrazione del capitale che di configurazione della compagine proprietaria. In termini di concentrazione del capitale, soltanto il 19% delle aziende dello Shipping sono controllate in maniera totalitaria dalla famiglia di riferimento, dato che sale al 68% a livello AUB. Per quanto riguarda la compagine proprietaria, invece, le aziende familiari dello Shipping si caratterizzano per la presenza di un numero superiore di soci (i primi 7 soci detengono la totalità del capitale nel 76% delle aziende dello Shipping, contro il 90% delle aziende AUB).

Effetto probabilmente legato alla presenza di una compagine sociale più ampia è il maggior ricorso all utilizzo di una Holding come strumento per detenere il controllo dell azienda. Se nell Osservatorio AUB tale strumento è utilizzato nel 40,6% dei casi, nelle aziende dello Shipping le holding di controllo sono presenti nel 62% dei casi. Inoltre, nelle aziende dello Shipping è molto più bassa la percentuale di aziende caratterizzata dalla totale assenza di donne nella compagine sociale (il 23,5% contro il 43,5% a livello AUB), evidenziando come, almeno nella veste di azionista, le donne siano più presenti all interno di queste aziende. 1. Guido Corbetta, Professore ordinario di Strategia aziendale e titolare della cattedra AIdAF - Alberto Falck di Strategia delle aziende familiari, Docente senior dell'area Strategia della SDA Bocconi, email guido.corbetta@unibocconi.it 2. Alessandro Minichilli, Assistant Professor presso l'istituto di Strategia del Dipartimento di Management e Tecnologia e collaboratore della Cattedra AIdAF-Alberto Falck di Strategia delle Aziende Familiari dell'università Bocconi, email alessandro.minichilli@unibocconi.it 3. Fabio Quarato, Collaboratore della Cattedra AIdAF-Alberto Falck di Strategia delle Aziende Familiari dell'università Bocconi, email fabio.quarato@unibocconi.it