LEGGERE SENZA STEREOTIPI

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Transcript:

LEGGERE SENZA STEREOTIPI Il progetto Leggere senza stereotipi nasce dall esigenza di creare una proposta concreta che si rivolga a bambine e bambini tra 0 e 6 anni e che, attraverso l uso degli albi illustrati, contribuisca al superamento di modelli stereotipati e stereotipanti rispetto alla definizione dell'identità, ai diversi ruoli che si assegnano, in base al genere, alle bambine, ai bambini e agli adulti. perché Leggere senza stereotipi Crescere avendo come riferimento modelli convenzionali, molto definiti e, spesso, di chiaro stampo patriarcale e maschilista, porta bambine e bambini a scegliere strade già stabilite, pre-destinate al ruolo sociale che da loro ci si aspetta, palesandosi come una delle cause della segregazione orizzontale (nelle scelte degli indirizzi di studio e professionali) e verticale (nel livello raggiunto da uomini e donne all'interno dello stesso percorso) di cui sono vittima le donne. Questo può creare importanti frustrazioni e confusioni nella definizione della propria identità. Forti di questa convinzione, crediamo che la violenza sulle donne si combatta soprattutto offrendo a bambine e bambini modelli costruttivi con cui scardinare gli stereotipi e considerare le differenze una ricchezza, per un messaggio positivo di convivenza e per il superamento di molti ostacoli sulla via della autopercezione e realizzazione individuale. Crediamo fortemente che la violenza di genere e domestica, il bullismo e ogni altra forma di sopruso e discriminazione, possano essere ridotte e maggiormente controllate de-costruendo e superando tali modelli fissi e che sia, quindi, necessario investire nello sviluppo di personalità e esempi di relazioni liberi, non stereotipate, già a partire dalla primissima infanzia. È dimostrato quanto la perpetuazione di questi modelli passi anche attraverso i giochi che investono l'ordine simbolico, immagini e testi della letteratura per l'infanzia e degli albi illustrati, ma anche prassi, abitudini e modi di dire che possono veicolare modelli identitari e di relazione condizionanti. 1

Tantagora e Scosse, una rete internazionale Leggere senza stereotipi nasce in Italia da un'idea di Scosse, associazione di giovani donne che si occupa di comunicazione ed editoria con un'attenzione particolare per le questioni di genere, e nasce in seguito a una riflessione sugli strumenti editoriali che sono a disposizione di educatrici/ori e operatrici/ori per veicolare qualunque tipo di messaggio. Da questa riflessione si sono tratte alcune conclusioni tra cui quella che esistono, e sono efficaci, prodotti editoriali che si possono utilizzare costruttivamente per affrontare temi come la costruzione dell'identità, le differenze, i ruoli di genere. Da un primo censimento di libri pubblicati in Italia che potessero servire a questo scopo, sono nati i corsi di formazione di Leggere senza stereotipi, rivolti a insegnanti del nido e della scuola dell'infanzia, alle famiglie, agli operatori e proposti su tutto il territorio del comune di Roma. Elena Fierli, la parte catalana di Scosse ha proposto a Tantagora, casa editrice, laboratorio permanente di raccolta di narrazione scritta e orale e che cura laboratori e corsi di formazione, di esportare il progetto a Barcellona per proporre anche qui lo stesso percorso formativo per adulti e bambini. L unione delle competenze di Scosse con quelle di Tantagora ha dato una nuova forma al progetto. Innanzi tutto Leggere senza stereotipi è diventato un progetto di respiro europeo, attento a ciò che succede nei due paesi coinvolti ma anche nel resto d'europa. In secondo luogo, si è cominciata a fare una comparazione sui modelli proposti nei due paesi, notando quante e quanto profonde siano le differenze e i punti in comune. Il progetto catalano, propone ad oggi un censimento di libri pubblicati in Catalogna e Spagna e un ciclo di formazione per educatrici/ori e operatrici/ori sui temi dell'identità, delle differenze, dell'assegnazione di ruoli in base al genere. sviluppo e struttura del progetto Il progetto Leggere senza stereotipi, si struttura in tre direttrici di marcia, profondamente intersecate l'una con l'altra, che si sviluppano parallelamente anche forti del respiro europeo del progetto: un censimento di libri, la formazione sulle questioni di genere, una biblioteca. Si è partiti dal censimento della produzione editoriale italiana e catalana (e spagnola) di libri e albi illustrati per bambini 0-6 anni. Dall'analisi e dalla profonda conoscenza dei libri 2

come strumenti di lavoro e pre-testi per veicolare codici e messaggi, si sono progettati e messi in campo i laboratori e i corsi di formazione per insegnati, operatori, famiglie e bambini. Una volta strutturato il pacchetto di catalogazione, diffusione e formazione, ci siamo rese conto di quanto capillare sia il lavoro ancora da fare. È nata da qui l'idea di una biblioteca itinerante che raggiunga anche i luoghi più remoti e con minori possibilità di conoscenza. 1. censimento e redazione della bibliografia (Italia e Catalogna) Nella bibliografia di Leggere senza stereotipi entrano solo quei prodotti che riteniamo essere validi strumenti dal punto di vista della trasmissione di buone pratiche e modelli positivi. Il primo nucleo dell archivio bibliografico non è altro che il frutto di una riflessione sugli strumenti del lavoro quotidiano che svolgiamo nella formazione di insegnanti e altre figure professionali che lavorano a contatto con la fascia di età 0-6 anni e nei seminari che proponiamo ai genitori, e per il quale gli albi illustrati e la letteratura per l'infanzia sono uno strumento privilegiato. Da questo primo nucleo di titoli, raccolti inizialmente secondo altre esigenze che non fossero quelle specifiche di genere, la ricerca è andata avanti tra le pieghe della produzione editoriale italiana e catalana. Il principio di base di questa nostra selezione resta la trasmissione di modelli positivi e buone pratiche nella definizione delle questioni di genere, dell idea di differenza, del concetto dei ruoli. Una selezione di libri che avvicinino alle differenze, alla varietà di modelli, di individualità, di culture, con cui quotidianamente bambini e bambine vengono in contatto. Abbiamo riscoperto classici fondamentali per questo percorso e spesso dimenticati, ma anche libri nuovi in cui è forte l'attenzione alla rappresentazione positiva di differenze e ruoli di genere, libri che raccontano altri tipi di storie ma che propongono comunque modelli costruttivi di relazioni, scambi e soluzione delle problematiche. I libri sono stati scelti seguendo precisi criteri di classificazione legati, in parte, alla necessità teorica di creare alcune precise categorie da seguire, in parte all'esperienza quotidiana fatta nell'ambito della mediazione culturale, della formazione degli insegnanti e del lavoro con i bambini. Ma, prima di tutto, si è deciso di non categorizzare i titoli scelti, proprio per cercare di non cadere nello stereotipo rigido e costrittivo di dare alcune categorie per scontate o di costringere un libro a rappresentare solo una tematica e non 3

varie quando, invece, è proprio sulla molteplicità delle possibilità che si basano le nostre scelte. I criteri di base restano, quindi: - il valore letterario della storia narrata - l'alta qualità delle illustrazioni e del libro come oggetto - la proposta di temi e argomenti che, pur non trattando direttamente questioni di genere, siano positivi e costruttivi se letti in quell'ottica - valorizzazione delle differenze e presentazione delle differenze come normalità - libri che facciano riflettere - libri che aiutino la decostruzione e lo scardinamento degli stereotipi e dei meccanismi che li regolano - libri che trattino in maniera positiva temi come amicizia, amore, paure, crescere, prendersi cura degli altri - libri che propongano un superamento dei limiti, un apprendimento condiviso e cooperativo e la condivisione delle conoscenze - libri che parlino specificamente, ma senza cadere a loro volta nello stereotipo, di questioni di genere, distribuzione e assegnazione dei ruoli, omogenitorialità Di ogni testo selezionato è stata redatta e pubblicata una scheda e per ogni titolo vengono segnalati anche i temi affrontati nello specifico dalla storia narrata. 2. formazione A partire dalla bibliografia enucleata, si offre un articolato percorso di laboratori e di ricerca-azione in diverse tappe, che ha un'impostazione di tipo orizzontale nella convinzione, che da sempre caratterizza la nostra pratica formativa, che la costruzione di saperi e prassi avvenga attraverso la riflessione condivisa e la mediazione, e non mediante una trasmissione verticale di saperi statici e precostituiti. Nel corso di ogni incontro si alternano: - momenti di condivisione e collettivizzazione delle esperienze e della riflessione - percorsi di laboratorio e situazioni formative operative - momenti di riflessione e produzione individuale - strutturazione, restituzione e discussione dell'osservazione Tra gli strumenti utilizzati all interno del percorso si prevedono: 4

- lettura di albi illustrati attraverso i quali riflettere sulla rappresentazione del gioco di bambine e bambini, dei ruoli cui sono vincolati i generi sessuali in famiglia e nella società, che permettano di visualizzare con facilità e di porre come tema della discussione come la rappresentazione non sia mai neutra - l'auto-narrazione orale e scritta da parte delle/dei partecipanti - l'elaborazione collettiva di proposte progettuali di attività da proporre in classe o ai gruppi di bambini e famiglie con cui si è soliti lavorare 3. la biblioteca fa la differenza Conclusione della prima fase del progetto ma, soprattutto, punto di partenza per il futuro, è l'acquisto di volumi, tra quelli identificati come esempi virtuosi, che costituiscono il primo nucleo per una biblioteca itinerante, per realizzare la quale andranno reperiti fondi dedicati, specializzata in albi illustrati per bambini che sappiano raccontare e fornire modelli positivi sui ruoli uomo/donna e sulle differenze di genere. Un vero e proprio mezzo di trasporto (di libri e di conoscenze!) che renda Leggere senza stereotipi una biblioteca su quattro ruote, per raggiungere anche le bambine e i bambini, le famiglie, gli insegnanti e le educatrici/ gli educatori che vivono nei posti più remoti e isolati. a chi si rivolge il progetto e i suoi obiettivi Gli stessi comportamenti cosiddetti di mediazione, cioè delle/degli insegnanti, operatrici e operatori, educatrici e educatori, generalmente ritenuti neutri, contribuiscono a educare bambine e bambini differentemente. In questo quadro il progetto ha il valore aggiunto profondamente innovativo di riconoscere, in un ambito ancora poco esplorato come le questioni di genere, il ruolo strategico della scuola, e della mediazione culturale in genere, quale contesto fondamentale per lo strutturarsi di quei ruoli di genere che si definiscono in questa fase della crescita individuale e sociale. Il progetto, infatti, permette a diverse professionalità di agire e interagire all'interno del percorso formativo, offrendo loro le condizioni per un confronto e uno scambio di esperienze tra pari, lavorando insieme per immaginare e mettere a punto nuovi approcci e strumenti adeguati alle singole specificità. 5

Gli obiettivi principali di Leggere senza Stereotipi sono: 1. supplire a carenze formative strutturali del sistema scolastico in merito alla costruzione delle identità di genere, all uso di un linguaggio non sessista e al contrasto alle discriminazioni; promuovere l uso della lingua rispettoso della parità di genere per un effettivo superamento delle diseguaglianze 2. approfondire l inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa e didattica, sia sotto il profilo teorico che operativo 3. promuovere lo svolgimento di attività formative che sostengano la parità donna/uomo, la pluralità dei modelli familiari e dei ruoli sessuali e sociali 4. favorire per mediatrici e mediatori la conoscenza e l'identificazione degli stereotipi e dei pregiudizi di genere che spesso si presentano in classe e di cui spesso non si ha completa consapevolezza 5. offrire un'occasione di riflessione e interscambio sul valore della differenza nel percorso di costruzione di identità e modelli sociali, e sul peso che stereotipi e pregiudizi hanno in tale percorso. 6. decodificare quei comportamenti, segnali, prassi, abitudini e modi di dire che veicolano o possono veicolare modelli identitari e di relazione stereotipati e stereotipanti, al fine di de-costruirli e fornire a bambine e bambini un orizzonte il più libero e sereno possibile, attraverso cui costruire la propria identità e il rapporto con l'altro sesso ed evitare la formazione di logiche discriminanti 7. riflettere sul peso e sulla pressione che esercitano i modelli culturali, familiari, sociali, le campagne o i prodotti commerciali proposti dai media attraverso i quali vengono introiettati comportamenti, costumi, modalità relazionali, modelli estetici che influenzano la crescita 8. supportare insegnanti, educatrici ed educatori nella messa a punto e la condivisione di pratiche educative che contrastino l interiorizzazione della disuguaglianza come fatto naturale ; che favoriscano una serena scoperta delle identità in bambine e bambini attraverso lo scambio, la conoscenza reciproca e la sperimentazione delle differenze 9. Elaborare collettivamente ipotesi che permettano di progettare percorsi educativi specifici per ogni contesto ed esigenza permettendo, in modo sperimentale, di sviluppare delle modalità di approccio che favoriscano la libera espressione della personalità e che, 6

attraverso il gioco, stimolino curiosità verso le differenze, nel segno del rispetto per gli altri e delle differenze individuali 10. promuovere la progettazione di percorsi educativi, metodologie, strumenti e contenuti che favoriscano una serena scoperta delle identità in bambine e bambini. innovatività del progetto Il progetto Leggere senza stereotipi vanta un approccio fortemente innovativo in risposta alle direttive europee in campo educativo che spingono a intervenire per contrastare la segregazione professionale che porta maschi e femmine a scelte e opportunità professionali diverse e a diversi livelli carriera. È ormai dimostrato che tale percorso parte dalla primissima infanzia, quando bambini e bambine vengono o meno messi in condizione di fare le medesime esperienze, di sperimentare e acquisire le medesime abilità, di cimentarsi in egual misura con l'esperienza del successo e del fallimento. 7