I CONSORZI FORESTALI E LA FILIERA BOSCO LEGNO

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I CONSORZI FORESTALI E LA FILIERA BOSCO LEGNO

I Consorzi Forestali sono stati costituiti dai primi anni 90 su incentivo di Regione Lombardia con la L.R.80/89 per: - garantire il presidio antropico del territorio montano; - accorpare e gestire direttamente il patrimonio agro-silvo pastorale conferito, in territori dove la proprietà è troppo frazionata oppure pubblica e/o di uso collettivo (quindi ingestibile se non con progettazioni integrate e d area); - incrementare e valorizzare le risorse forestali e del territorio; - prevenire il dissesto idrogeologico. Con D.G.R. n. IX/4217/2012 Direttive per il Riconoscimento dei Consorzi Forestali - viene riconosciuta la loro funzione di pubblica utilità a favore della collettività, che ne giustifica l aiuto pubblico.

I Consorzi Forestali riconosciuti da Regione Lombardia ai sensi della D.G.R. n. IX/4217/2012 sono associazioni volontarie i cui soci possono essere: - proprietari (o titolari di altri diritti reali) di boschi e di altri terreni, che li conferiscono in gestione al Consorzio Forestale - imprese boschive o imprese agricole - imprese di lavorazione o trasformazione del legno o di altri prodotti del bosco - imprese di lavorazione o trasformazione dei prodotti di alpeggio - altre persone, fisiche o giuridiche, che svolgono lavori attinenti alle attività del Consorzio Forestale

26 CONSORZI FORESTALI RICONOSCIUTI ai sensi del d.g.r. n. IX/4217 del 25 ottobre 2012 110.000 ETTARI DI TERRITORIO REGIONALE CONFERITO IN GESTIONE DI CUI 76.000 Ha di boschi (12% dei boschi lombardi) 400 ADDETTI di cui circa 290 sono alle dirette dipendenze (14% tecnici, per il 3% impiegati, per il 24% operai specializzati e per il 59% operai generici), mentre i restanti lavorano stabilmente grazie all indotto creato dai Consorzi: cooperative, aziende agricole, imprese movimento terra, commercianti ed altro.

ALTA VAL TIDONE ALTA VALLE BREMBANA ALTA VALLE CAMONICA ALTA VALLE STAFFORA ALTA VALTELLINA ALTO SERIO BASSA VALLE CAMONICA BOSCO VIVO BOSCHI D ISOLA DUE PARCHI DEL TICINO LARIO CERESIO LARIO INTELVESE LECCHESE NASEGO PADANO PIZZO BADILE PIZZO CAMINO PRATA CAMPORTACCIO PRESOLANA REGANZO SEBINFOR (Sebino Bresciano) TERRA TRA I DUE LAGHI UNIONE AGRICOLTORI di Pavia VALLE DELL ALLIONE VAL CODERA

ai sensi D.G.R. n. IX/4217/2012 Nel consorzio forestale operano: - assemblea dei soci - consiglio di amministrazione - presidente e vicepresidente - direttore tecnico laureato in Scienze Agrarie o Forestali I CONSORZI FORESTALI sono Enti Privati a Funzione Pubblica che devono svolgere prevalentemente le seguenti attività su terreni conferiti: ASSITENZA TECNICA SELVICOLTURA ALPICOLTURA

ATTIVTA dei CONSORZI ai sensi D.G.R. n. IX/4217/2012 gestione integrata e unitaria dei terreni silvo-pastorali loro conferiti sviluppo integrato filiera bosco legno energia e incremento utilizzazioni boschive; valorizzazione risorsa legno e dei prodotti boschivi non legnosi; valorizzazione del bosco sotto gli aspetti naturalistici, paesaggistici, turisticoricreativi; conservazione di superfici erbacee con elevato coefficiente di boscosità, favorendo la gestione economica di tali aree per prevenire la colonizzazione del bosco; incremento della copertura boschiva nelle aree con insufficiente coefficiente di boscosità; manutenzione della rete di viabilità agro-silvo-pastorale; prevenzione e sistemazione del dissesto idrogeologico e del territorio; gestione e miglioramento degli alpeggi loro affidati e valorizzazione dei prodotti; realizzazione, posa o vendita di arredo in legno locale.

Ore di lavoro RISVOLTI SOCIALI ED OCCUPAZIONALI IN AREE IN VIA DI SPOPOLAMENTO - 35% viene dedicato a tagli colturali del bosco - 26% a manutenzione della viabilità agro-silvo-pastorale - 17% a opere di sistemazione idraulico-forestale - 21% ad altre attività (sviluppo integrato della filiera bosco-legno-energia, valorizzazione del bosco sotto gli aspetti naturalistici e paesaggistici; valorizzazione dei prodotti non legnosi del bosco, quali castagne, funghi, tartufi; conservazione delle superfici erbacee nelle aree con elevato coefficiente di boscosità; manutenzione ordinaria dei sentieri escursionistici, gestione degli alpeggi ecc.)

ATTIVTA dei CONSORZI ai sensi D.G.R. n. IX/4217/2012 Da tali attività i Consorzi Forestali devono: ricavare almeno il 50% delle proprie attività economiche impiegare almeno il 50% del tempo lavorativo dei propri dipendenti e collaboratori I CONSORZI SONO MULTIFORMI POICHÉ RISPECCHIANO LE PECULIARITÀ DEL TERRITORIO E NON POSSONO ESSERE CONSIDERATI SEMPLICEMENTE IMPRESE. I Consorzi Forestali hanno la qualifica di imprenditore agricolo e 11 Consorzi Forestali sono iscritti all albo regionale delle imprese boschive

Consorzi Forestali hanno eseguito direttamente: - 76 denunce taglio - 230 Ha di superficie - 9.916 mc. di legname I Consorzi Forestali hanno presentato: - 182 istanze (di cui 64 sono esecutori del taglio) - 417 Ha di superficie - 31.399 mc. di legname Prelievo massa legnosa dichiarata dai Consorzi Forestali da parte delle Imprese Boschive - 68% - anno 2015-48% - anno 2014 (Dati Sitab 2015)

Patto per la filiera bosco-legno-energia Milano - 13 dicembre 2010 Strumento per sviluppare l utilizzo e la gestione delle foreste FIPER IMPRESE BOSCHIVE Protocollo di collaborazione per la razionalizzazione delle utilizzazioni boschive - 17 dicembre 2015 FEDERFORESTE Protocollo d Intesa per la valorizzazione delle foreste - 13 giugno 2016

(Dati Sitab dal 2011 al 2016)

(Dati Sitab dal 2011 al 2016)

(Dati Sitab dal 2011 al 2016)

(Dati Sitab dal 2011 al 2015)

ANALISI DEI DATI I dati evidenziano una forte collaborazione fra Consorzi e Imprese Boschive, anche se la massa legnosa richiesta al taglio, rapportata alla superficie boscata, è inferiore alla media regionale che è pari a circa 1 mc/ha/anno, ma è molto eterogenea. Si deve comunque tener conto che i terreni conferiti ai Consorzi Forestali si trovano in aree geografiche ove la massa legnosa richiesta al taglio è di per sé inferiore alla media regionale, sia per motivi di produttività del bosco, sia per carenza di infrastrutture. I valori più alti (fino a 3mc/ha/annuo) si trovano nelle province di Varese, Monza e nelle pianure Comasca, Lecchese e Alto Milanese con cedui di robinia e altri legni «forti», comodi da esboscare, ma dove non sono presenti i Consorzi Forestali, che notoriamente gestiscono terreni poveri e marginali, non appetibili economicamente.

FILIERA: RISULTATI E ATTESE Regione Lombardia è stata leader nell attivazione e nell ottimizzazione della filiera bosco-legno-energia Aumentate le sinergie tra gli attori della filiera. Il bosco non è solo a macchiatico positivo, ma soprattutto nelle zone marginali, servono i finanziamenti per la cura e coltivazione del bosco, in modo da renderlo produttivo (legname, fruizione turistica, prodotti sottobosco) Non misurare solo la quantità di legname esboscato, ma il miglioramento complessivo tel territorio.