Destinatari Ragazze adolescenti con difficoltà comportamentali e inadeguato sviluppo della personalità

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Transcript:

SCHEDA 5: Progetti sperimentali sul territorio per minori accolti in Comunità Educativa Tema - dispositivi di interazione tra attori/istituzioni, metodologie e prassi professionali, percorsi di presa in carico integrata Destinatari Ragazze adolescenti con difficoltà comportamentali e inadeguato sviluppo della personalità inserite in Villaluce - rete di Comunità Educative e progetti per l autonomia - dal Servizio Sociale con decreto del Tribunale per i Minorenni e rispettive famiglie d origine, affidatarie o adottive. Dove Milano, regione Lombardia e extra regione (inseriti in comunità anche minori anche extra regione) Perché - All interno delle prassi quotidiane, fin dal 1984, sempre più valore ha assunto per gli operatori di Villaluce la possibilità di co-costruire insieme alla ragazza e ai servizi di riferimento Progetti Sperimentali quale spazio di massima flessibilità istituzionale che accoglie ragazze che non possono stare in una Comunità Educativa, ma che necessitano di un supporto educativo specifico. Questa flessibilità permette un coinvolgimento attivo anche della famiglia e delle risorse del territorio perché declinata di volta in volta sul bisogno e le possibilità della ragazza e della sua famiglia. Ancor più che in passato, una percentuale crescente delle ragazze accolte presenta difficoltà comportamentali sostenute da un inadeguato sviluppo della personalità (prevalenti appaiono le organizzazioni borderline), connesso non soltanto ad un carente sostegno psico-affettivo familiare, ma anche ad una situazione di violenze e abusi intra/extra familiari. Pertanto sempre più urgente è la necessità di sviluppare strategie che rispondano in maniera ancora più precisa al complesso bisogno della ragazza. Il feedback positivo di ragazze, oggi donne, che hanno sperimentato questi progetti negli anni passati ci restituisce una valutazione positiva di un metodo che mette al centro la persona e i suoi bisogni. Anche molti servizi territoriali hanno autorizzato queste sperimentazioni, sostenendole e valutandole, in maniera evidente, come uniche possibilità per alcune di poter continuare un percorso educativo. La pratica in breve Protagonismo familiare Secondo il metodo dell AGB, i genitori vengono coinvolti attivamente in ogni passaggio del percorso e in ogni decisione importante riguardante la figlia. Essi sono un nodo centrale della rete di supporto al progetto individuale e la loro collaborazione è, molto spesso, un valido predittore della buona riuscita dello stesso. Il genitore è visto come un soggetto potenzialmente capace (anche quando un decreto del Tribunale possa limitarne le effettive competenze) le cui capacità genitoriali vanno bonificate e valorizzate attraverso il supporto e la mediazione dell educatore. Per questa ragione è necessario un lavoro particolare per sostenere e coinvolgere le famiglie d origine, sia quando, per decreto, la ragazza può riprendere i rapporti diretti con

loro, ma anche quando questo è temporaneamente impossibile ed è necessario che sia l educatore ad iniziare un lavoro di ascolto e di incontro con la famiglia. Il principale ambito di intervento è la relazione tra genitore e figlia, le azioni quindi mirano a trasformare progressivamente una relazione disfunzionale in un rapporto positivo. I familiari vengono coinvolti attraverso le seguenti azioni: Incontro dopo Sintesi : incontro iniziale in cui i genitori della minore vengono convocati dalla Responsabile di Sezione che condivide con loro il PEI; Incontri settimanali educatori/genitori: su quanto accaduto nella relazione tra genitore e figlia; Incontri sistematici educatori/genitori/ragazza: parent training, mediazione e meta-analisi delle dinamiche relazionali; Incontri di verifica successivi all incontro tra la ragazza e i familiari, in cui l operatore analizza prima con la ragazza e poi con i genitori l andamento dell incontro e i relativi vissuti soggettivi; Incontri mensili di gruppo tra genitori delle ospiti al fine di mettere a confronto e in dialogo le diverse modalità di pensare e agire il proprio essere genitori. Il punto di partenza comune è la sofferenza per una separazione dalla propria figlia, conseguente ad una storia di conflitti familiari faticosamente gestiti, fino a diventare intollerabili. Gli incontri sono condotti da un consulente pedagogico e dalle educatrici responsabili delle diverse Comunità e dagli educatori responsabili di questi singoli progetti sperimentali col compito di sollecitare il confronto attivando le domande, facendo emergere le differenze e le affinità, aiutando a far vivere un'esperienza di condivisione di gruppo. Il nostro metodo consiste nel creare delle condizioni di gruppo che consentano di mettere a confronto lo sguardo dell educatore con quello del genitore - integrato dal supporto dell ottica terza del moderatore - per sostenere la trasformazione della rete in modo da rinegoziare e rimodulare un posto adatto alla minore per crescere, certi che questo comporta anche un posto più vivibile per il genitore. Integrazione La rete multidisciplinare coinvolge, oltre agli operatori, i Servizi Sociali e il Tribunale per i Minori, la scuola, il mondo del lavoro, le associazioni culturali e sportive e si sviluppa su due livelli: - Orizzontale: in ogni momento il percorso della ragazza è supportato dal lavoro sinergico degli attori coinvolti; - Verticale: in un ottica evolutiva, il progetto personalizzato costruito con e per la ragazza prevede delle soluzioni (educative, scolastiche, lavorative, abitative ) successive integrate con le precedenti e da esse orientate. A concertare le azioni di rete è l educatore che vive quotidianamente la relazione educativa con la ragazza, supportato dai diversi servizi di AGB. Di seguito le azioni integrate previste all interno di ciascun percorso:

Nei primi tre mesi di permanenza della ragazza in Villaluce, l AGB fornisce un Servizio di Osservazione Psicopedagogica: ogni minore ha diritto a un accurata osservazione da parte di un équipe socio-psicopedagogica chiamata a dare indicazioni per provvedimenti adeguati alla sua specifica realtà. Lo psicologo con formazione psicoanalitica ha il compito di favorire, soprattutto nell educatore, la capacità di ascolto e comprensione delle comunicazioni verbali e non verbali in modo da intercettare segnali di profondo disagio che impediscono la convivenza con il gruppo dei pari. La Riunione di Sintesi è il momento in cui si disegna il progetto di ogni nuova ospite attraverso la dialettica e il confronto tra le forze che operano all interno del campo socio-pedagogico: i Servizi Sociali, educatori, psicologi e quanti altri sono intervenuti per studiare la personalità e l ambiente sociale delle minori, al fine di costruire insieme alla ragazza il suo Progetto Educativo Individualizzato. Questa riunione è presieduta dalla Responsabile di Villaluce. Incontro dopo Sintesi : i genitori vengono convocati dalla Responsabile che condivide il PEI della minore costruendo il progetto di collaborazione con la famiglia. All interno di ogni percorso sono previsti sistematicamente incontri multiprofessionali che vedono la presenza della ragazza, dei genitori, degli educatori e di altri attori coinvolti nel tema dell incontro. La periodicità degli incontri è esplicitata nella carta dei servizi, ma non vincolante in situazioni di estremo disagio. Valutazione La valutazione, di stampo prevalentemente qualitativo, si articola in azioni specifiche: Strumenti di verifica in itinere tra Operatori: Progetto Attuativo, Procedure, Commissione revisione procedure, incontro Responsabile-Staff, incontri di équipe educatori e Responsabile per verifica PEI, incontro di rete tra educatori, incontro educatori, operatori e responsabile, incontro tra Servizi, Riunione Plenaria; Strumenti di verifica progetto educativo individuale: con il Servizio Sociale, con la famiglia e il Servizio Sociale, con la scuola, con il mondo del lavoro e con i referenti dei servizi di Villaluce coinvolti; Valutazione dell ATS della città metropolitana SC Accreditamento e Vigilanza Area Socio sanitaria; Valutazione del proprio percorso individuale e gruppale da parte della ragazza. Villaluce richiede ad ogni ragazza di essere protagonista del proprio percorso di crescita e per questo di divenire in grado di valutarlo. Per fare questo deve imparare ad assumersi l impegno di affrontare i problemi di ordine individuale e sociale; conoscere le sue possibilità e i suoi limiti; identificare le criticità del percorso; imparare a gestire il proprio mondo emozionale sia nell ambito affettivo-relazionale che nelle varie attività scolastiche e lavorative. In Villaluce il diritto di ognuna di crescere e sperimentarsi si realizza nel considerarla soggetto attivo del proprio processo educativo; è invitata a proporre agli educatori il proprio passaggio ad altra Area oppure richiedere la psicoterapia, nonché il prosieguo della misura educativa o formulare altre richieste (attività di tempo libero, etc.). Questo avviene attraverso degli scritti che possono assumere la forma della comunicazione di

una programmazione, di una richiesta, di una relazione mensile di verifica indirizzata alla Responsabile di Villaluce; Servizio di Formazione Continua: rivolto agli operatori e presieduto da un équipe di psicoanalisti per mantenere in vita la rete relazionale sia dell organizzazione che dell azione pedagogica. Opera attraverso gruppi di lavoro destinati al confronto e alla discussione delle esperienze di ognuno nello svolgimento della funzione pedagogica comune. A questi gruppi di discussione, che affrontano le vicende relazionali vissute in ambito professionale, si affiancano gruppi di lavoro finalizzati ad accudire e incrementare la rete di scambi che mantiene in vita l organizzazione. Altre azioni ed evidenze che si ritiene utile segnalare (Intervento precoce e preventivo e Valorizzazione della comunità) Questi Progetti Sperimentali, riguardando situazioni particolari, necessitano la tempestività nella rilevazione del bisogno e dell urgente intervento. A partire dalla nostra lunga esperienza, ci permettiamo di sottolineare che, l adeguata presa in carico di queste situazioni considerate a rischio evitano, nella quasi totalità, successive manifestazioni psichiatriche o di delinquenza agita. Un potente dispositivo di coinvolgimento del territorio è la collaborazione con le varie Università che inviano tirocinanti della Facoltà di Scienze dell Educazione e della Facoltà di Medicina e Chirurgia indirizzo educatore professionale permettendo a loro di unire la teoria appresa con l operatività sul campo e a noi di aiutare a preparare futuri educatori. Con le ragazze e con gli educatori operano anche i volontari iscritti all'associazione Il Melograno O.N.L.U.S. che collaborano come parte attiva al progetto pedagogico istituzionale, impegnandosi a tal fine ad intraprendere un percorso di formazione permanente offerto dall Associazione stessa. I volontari secondo le personali inclinazioni e disponibilità contribuiscono a realizzare numerose iniziative, quali ad es.: supporto allo studio, gite, escursioni culturali, accompagnamenti, sport, animazione, vacanze, ospitalità in famiglia, corsi di formazione. In particolare è rilevante per la ragazza la possibilità offerta da alcune famiglie di sperimentare momenti di convivenza per assaporare, conoscere e confrontarsi con un modello di vita familiare nuovo che, dialogato con le educatrici, permetta di mettere in discussione, bonificare e riscattare l'esperienza dolorosamente vissuta nella propria famiglia di origine. Per il benessere di ogni adolescente fondamentale è il suo percorso scolastico: sono attive collaborazione con molteplici scuole secondarie di 1 e 2 grado e, raggiunta la maturità, con iscrizioni alle università del territorio. Per le situazioni più problematiche è stata sviluppata una sinergia anche con i centri regionali di formazione professionale. Il servizio di Educazione Lavoro ha il mandato di individuare all interno della Comunità territoriale opportunità lavorative per le ragazze affinché possano sperimentarsi in esperienze professionali. Quest azione viene sviluppata in accordo con gli Enti Accreditati per i servizi al lavoro che permettono l inserimento in Aziende con cui Villaluce collabora.

Per maggiori informazioni Ente ASSOCIAZIONE GRUPPO DI BETANIA ONLUS sede operativa Villaluce Referenti suor Enrica Maria Benaglio Sito web www.agbonlus.org E-mail suorenrica.benaglio@agbonlus.org; villaluce@agbonlus.org; info@agbonlus.org Telefono 0266200546