Intervento al Convegno COMBATTERE LA POVERTÀ: LAVORO DIGNITOSO E PARTECIPAZIONE SOCIALE Treviso, 25 settembre 2010 Il mercato del lavoro in provincia di Treviso. Le ricadute occupazionali della crisi Letizia Bertazzon Osservatorio sul Mercato del Lavoro Veneto Lavoro Una premessa: il l contesto regionale con riferimento al lavoro dipendente in Veneto (tempo indeterminato, determinato, apprendistato e lavoro somministrato) istrato) nel biennio luglio 2008 - giugno 2010 perdita occupazionale pari a circa 66.000 unità contrazione più accentuata nella prima annualità della crisi (luglio 2008-giugno 2009) con un valore negativo di 42.000 unità; contrazione più contenuta nel periodo successivo (luglio 2009- giugno 2010) con una perdita occupazionale di circa 24.000 unità. Oggi possiamo individuare due fasi della crisi... con una progressiva trasformazione ed estensione delle difficoltà legate alla crisi nel mercato del lavoro.
Veneto, occupazione dipendente, variazioni mensili rispetto al livello l Fonte: elab. Veneto Lavoro su dati Silv (estrazione del 3 luglio 2010) di luglio 2008 1.700.000 * Escluso lavoro domestico ed intermittente 1.680.000 1.660.000 1.640.000 1.620.000 1.600.000 1.580.000 1.560.000 1 anno/fase (luglio 2008-giugno 2009) Reazione immediata al veloce tracollo dei fatturati, dell export, export, degli investimenti 2 anno/fase (luglio 2009-giugno 2010) Minor selettività e maggiore estensione degli effetti della crisi. L economia italiana sembra aver raggiunto il punto minimo del ciclo e inizia un periodo di oscillazione. La perdita occupazionale oltre a ridursi di intensità nel corso del tempo è notevolmente cambiata anche nella sua composizione quanto a soggetti interessati e a settori e territori coinvolti: 1 anno (luglio 2008-giugno 2009) Il 74% della contrazione riguarda i maschi; il l 31% riguarda la componente straniera; la a contrazione riguarda soprattutto i territori di Treviso e Vicenza; i più colpiti sono i settori dell industria manifatturiera e delle costruzioni; le imprese reagiscono soprattutto rinunciando al rinnovo o all instaurazione di contratti di lavoro flessibili. 2 anno (luglio 2009-giugno 2010) Il 63% della contrazione riguarda i maschi; il l saldo per gli stranieri è stato in parità; l impatto della crisi è territorialmente più diffuso, meno intensamente localizzato; anche il terziario risulta coinvolto; l impatto maggiore è sui contratti a tempo indeterminato.
In n provincia di Treviso con riferimento al lavoro dipendente in provincia di Treviso (tempo indeterminato, determinato, apprendistato e lavoro somministrato) istrato) nel biennio luglio 2008 - giugno 2010 perdita occupazionale pari a circa 16.500 unità contrazione più accentuata nella prima annualità della crisi (luglio 2008-giugno 2009) con un valore negativo di 11.000 unità; contrazione più contenuta nel periodo successivo (luglio 2009- giugno 2010) con una perdita occupazionale di circa 5.500 unità. Provincia di Treviso, occupazione dipendente,, variazioni mensili rispetto al livello medio del 2007 Fonte: ns elab. su dati Veneto Lavoro-Silv (estr. 3 agosto 2010) 410.000 Punto di massimo dell occupazione in provincia di Treviso * Escluso lavoro domestico ed intermittente 405.000 400.000 Stagionalità 395.000 390.000 Stagionalità 385.000 380.000 375.000 370.000 365.000 360.000 Base livello occupazione: Media 2007 Istat-Rfl Inizio convenzionale della crisi Media 2007 Da luglio 2008 a giugno 2010 saldo occupazionale -16.500 unità (tra il -4% e il -5%) da luglio 2008 giugno 2009-11.000 unità ( -3%) da luglio 2009 a giugno 2010-5.500 unità ( -1,5%)
Da luglio 2008 a giugno 2010 (due anni) un n saldo occupazionale di -16.500 unità ma chi sono le persone che hanno perso il lavoro? quali sono state le categorie più colpite? quali particolarità?! Per comprendere le ricadute occupazionali della crisi bisogna aver presente la conformazione del mercato del lavoro. La compo posizione del mercato del lavoro Veneto dati Istat-Rfl (media 2008) Lavoratori dipendenti 1.670.000 (77%) Lavoratori indipendenti 489.000 (23%) Dipendenti: enti: Maschi 55% Italiani 89% Femmine 45% Stranieri 11% Giovani (<30 30) 19% Agricoltura 1% Adulti (30-54) 73% Manifatturiero 35% Anziani (>55) 7% Costruzioni 7% Servizi 57% Treviso dati Assunzioni (flussi 2008) Lavoro dipendente 114.600 87% Tempo indet. 25% Lavoro a chiamata 2.700 2% Tempo det. 45% Lavoro domestico 3.700 3% Apprendistato 9% Altre forme 10.500 8% Somministrato 21%
Le ricadute della crisi sulla base del genere del lavoratore del genere A perdere il lavoro sono soprattutto gli uomini 4.000 2.000 0 Provincia di Treviso, occupazione dipendente, variazioni mensili per genere ( 2008=0) Maschi Femmine -2.000-4.000-6.000-8.000-10.000-12.000-14.000 Fonte: ns elab. su dati Veneto Lavoro-Silv (estr. 3 agosto 2010) * Escluso lavoro domestico ed intermittente Totale periodo I annualità (lug.2008-giu.2009) II annualità (lug.2009-giu.2010) Saldo occupazionale (val.ass.) Maschi Femmine -10.996-5.512-7.334-3.716-3.662-1.796 % su totale Maschi Femmine 67% 33% 66% 34% 67% 33%
Le ricadute della crisi sulla base ella cittadinanza del lavor del del lavoratore Gli occupati stranieri calano soprattutto all inizio. Ora tocca agli italiani! 4.000 2.000 0 Provincia di Treviso, occupazione dipendente, variazioni mensili per cittadinanza ( 2008=0) Italiani Stranieri -2.000-4.000-6.000-8.000-10.000-12.000-14.000 Fonte: ns elab. su dati Veneto Lavoro-Silv (estr. 3 agosto 2010) * Escluso lavoro domestico ed intermittente Totale periodo I annualità (lug.2008-giu.2009) II annualità (lug.2009-giu.2010) Saldo occupazionale (val.ass.) Italiani Stranieri -11.264-5.244-6.504-4.546-4.760-698 % su totale Italiani Stranieri 68% 32% 59% 41% 87% 13%
Le difficoltà occupazionali hanno interessato, in maniera più o meno marcata, pressoché tutti i cittadini stranieri indipendentemente dalla loro provenienza. Si segnalano tuttavia tavia: variazioni negative nel numero di assunzioni e cessazioni leggermente più consistenti per i lavoratori appartenenti alle comunità africane dei marocchini, dei senegalesi e dei ghanesi e che possono, almeno in parte, essere ricondotte alla marcata sofferenza del settore s manifatturiero e di quello metalmeccanico in particolare; variazioni occupazionali piuttosto contenute per la comunità cinese, l unica a rimanere seppur di poco in attivo nel bilancio di fine anno sia per quanto riguarda il 2008 che per il 2009. Le ricadute della crisi sulla base dell et età del lavoratore Tra i problemi di ricollocazione per i lavoratori più anziani e una leggera ripresa delle assunzioni (a termine) dei più giovani.
4.000 2.000 Provincia di Treviso, occupazione dipendente, variazioni mensili per classe d età ( 2008=0) Stagionalità 0-2.000-4.000-6.000-8.000-10.000-12.000-14.000 Giovani (fino a 29anni) Adulti (30-54 anni) Anziani (55 anni e più) Stagionalità Fonte: ns elab. su dati Veneto Lavoro-Silv (estr. 3 agosto 2010) * Escluso lavoro domestico ed intermittente Saldo occupazionale (val.ass.) % su totale Giovani Adulti Anziani Giovani Adulti Anziani Totale periodo 2.533-12.563-6.478-66% 34% I annualità (lug.2008-giu.2009) -278-8.162-2.610 3% 74% 24% II annualità (lug.2009-giu.2010) 2.811-4.401-3.868-53% 47% Le ricadute della crisi sulla base del settore di occupazione del settore Il l comparto manifatturiero continua a perdere occupazione. Dalla fine del 2009 le ripercussioni della crisi arrivano anche al terziario.
6.000 Provincia di Treviso, occupazione dipendente, variazioni mensili per settore ( 2008=0) 4.000 2.000 0-2.000-4.000-6.000-8.000-10.000-12.000-14.000 Agricoltura Manifatturiero Costruzioni Servizi -16.000 Fonte: ns elab. su dati Veneto Lavoro-Silv (estr. 3 agosto 2010) * Escluso lavoro domestico ed intermittente Saldo occupazionale (val.ass.) % su totale Agricoltura Costruzioni Manifatturiero Servizi Agricoltura Manifatturiero Costruzioni Servizi Totale periodo -21-12.066-3.033-1.366 0% 73% 18% 8% I annualità (lug.2008-giu.2009) -17-8.459-1.931-637 0% 77% 17% 6% II annualità (lug.2009-giu.2010) -4-4.607-1.102-729 0% 66% 20% 13% Sui contratti - i rapporti di lavoro a termine e le forme più flessibili sono stati i primi a far registrare importanti livelli di riduzione; - il tempo indeterminato diminuisce soprattutto nella seconda fase della crisi; - il lavoro somministrato è stato il primo a far registrare nel 2010 segnali positivi; - le forme di lavoro parasubordinato ed il lavoro domestico hanno risentito solo marginalmente della congiuntura negativa; - il lavoro a chiamata sta registrando un continuo trend di crescita.
Gli interventi ti pubblici per far fronte alla crisic Durante tutto il biennio di crisi, l intervento pubblico per sostenere aziende e lavoratori in difficoltà è stato in Veneto, come in tutta Italia, assai consistente. Lo Stato e la Regione sono intervenuti soprattutto allargando ed estendendo la platea dei destinatari degli strumenti di sostegno al reddito, mentre appare tuttora difficile rendere incisive le azioni per implementare e rafforzare un impianto funzionale di politiche attive (anche se c è sempre un maggiore interesse in questo senso). L attuale sistema di ammortizzatori sociali in Veneto Strumenti ordinari Nuovi strumenti nazionali (allargamento della platea dei destinatari) Strumenti gestiti o attivati a livello regionale Sostegno al reddito per lavoratori sospesi - Cassa integrazione ordinaria (Cigo); - Cassa integrazione straordinaria (Cigs); - Contratti di solidarietà difensivi. - Indennità di dis. per sospensione dal lavoro a requisiti pieni; - Indennità di dis. per sospensione dal lavoro a requisiti ridotti; - Indennità di dis. per apprendisti. - Cassa integrazione in deroga. Sostegno al reddito per lavoratori licenziati o dimessi - Indennità ordinaria di dis. a requisiti normali; - Indennità ordinaria di dis. con requisiti ridotti; - Indennità di dis. agricola e per l edilizia; - Mobilità ex l. 223/91. - Indennità di disoccupazione per apprendisti; - Una tantum per i lavoratori a progetto. - Mobilità in deroga; - Intervento regionale per i parasubordinati; - Intervento a favore dei lavoratori in somministrazione Quale efficacia? Quale capacità di copertura?
Le crisi aziendali in provincia di Treviso, la cassa integrazione ed i lavoratori in mobilità Gen.-Ago. 2009 2009 Gen-Ago. 2010 Procedure di crisi aziendali Aperture 115 207 225 - Lavoratori coinvolti 3.843 6.057 3.358 Procedure concluse 60 129 97 - Lavoratori previsti 2.333 4.381 2.631 Ore di Cig autorizzate (Inps) - Ordinaria 5.221.045 9.101.094 4.880.938 - Straordinaria 1.804.622 3.357.373 6.912.789 - Deroga 1.427.028 3.458.009 4.850.768 Totale 8.452.695 15.916.476 16.644.495 Inserimenti in lista di mobilità - Legge 223/91 (con indennità) 1.202 1.825 1.544 - Legge 236/93 (senza indennità) 3.375 5.209 3.219 Fonte: ns elab. su dati Inps e Veneto Lavoro I disoccupati disponibili iscritti ai Cpi della provincia di Treviso 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 Totale nuove dichiarazioni di cui: con preced. esperienze lavorative Le nuove dichiarazioni: 18.000 nel 2008 24.600 nel 2009 10.600 nel 1 sem. 2010 1.000 500 0 2007 2008 2009 2010 Tra gli iscritti agli elenchi dei disponibili aumentano sia gli inoccupati che i disoccupati. 4.500 I flussi totali: 32.500 nel 2008 41.000 nel 2009 19.300 nel 1 sem. 2010 4.000 3.500 3.000 2.500 2.000 1.500 Totale flussi di disponibili di cui: rientri Molti soggetti rientrano in disoccupazione dopo brevi esperienze di lavoro. 1.000 500 0 Fonte: ns elab. su dati Veneto Lavoro-Silv (estr. luglio 2010) 2007 2008 2009 2010
In conclusione Ipotizzando una debole crescita degli occupati a partire dal 2011 ci vorranno sicuramente ancora diversi anni per ritornare al valore massimo registrato nel 2008 Il sistema produttivo appare tuttavia alla ricerca di un nuovo assestamento nella composizione settoriale, professionale e per tipologia di rapporti di lavoro La preoccupazione è ora rivolta al futuro, alla sostenibilità del sistema di welfare nel caso i tempi di recupero economico non siano rapidi Bisognerà sicuramente ripensare al sistema di ammortizzatori sociali, prestando sempre maggiore attenzione alle politiche di flexicurity Grazie per l attenzione!