RECENSIONE Ed Tronik.



Documenti analoghi
Alessandro Ricci Psicologo Psicoterapeuta Università Salesiana di Roma

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, aprile

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

UN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE

Accettazione della malattia diabetica e la famiglia. Dott.ssa Annalisa Tintori Psicologa

Chi sono. Progettista di Formazione. Giudice di Gara dal Giudice di Partenza Nazionale dal 1981

IL MANAGER COACH: MODA O REQUISITO DI EFFICACIA. Nelle organizzazioni la gestione e lo sviluppo dei collaboratori hanno una importanza fondamentale.

PROGETTO ACCOGLIENZA Classi prime Anno scolastico 2012/2013

L uso e il significato delle regole (gruppo A)

La ricerca empirica in educazione

Agenzia Regionale di Protezione Civile &!!

Programmazione Nido Monti

La valutazione nella didattica per competenze

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

Disturbi dello Sviluppo (DS): approccio riabilitativo in età scolare

PROGETTO INTEGRATO TARTARUGA IL METODO DI VALUTAZIONE DEI BAMBINI CON DISTURBO AUTISTICO

Valeria Destefani Psicologa Psicoterapeuta Fondazione Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino IRCCS.

*Organizzazione, auto organizzazione, sistema ed Azienda. Coaching & Training Bologna

Questionario di fine modulo Accoglienza

E il momento di iniziare: le fondamenta del fundraising

C omunicazione E fficace

Lo specifico del lavoro psicologico nell accompagnamento della coppia all adozione

Un esperienza Servizio di Assistenza Domiciliare ai Minori creare legami per innescare

Relatore: Paula Eleta

PROGETTO ACCOGLIENZA SCUOLA DELL INFANZIA

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

LABORATORIO a cura di Pier Cesare Rivoltella e Andrea Garavaglia La Formazione a distanza di Terza Generazione

La genitorialità e le sue configurazioni: il ruolo del transgenerazionale

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Istituto Scolastico comprensivo G. Lanfranco Gabicce Mare. Educare nell era digitale ARGG! : un esperienza di didattica aumentata NADIA VANDI

Il SELF MARKETING Il marketing di se stessi

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

Counseling Breve. Rivolto agli infermieri

In service Famiglie. ! La famiglia come sistema dinamico. ! Quando l Autismo entra in questo sistema. ! I compiti della famiglia per la famiglia

DALLA TESTA AI PIEDI

Fallimenti in psicoterapia psicodinamica J. Gold G. Stricker

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE


PROGETTO di INSERIMENTO e ACCOGLIENZA

COME MOTIVARE IL PROPRIO FIGLIO NELLO STUDIO

Scuola dell Infanzia Parrocchiale San Domenico Via C.P. Taverna n Canonica di Triuggio Tel P.I

FINALITA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA

Come fare una scelta?

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, aprile

IL PERCORSO DI COACHING

STUDIO MESSANO UFFICIO SVILUPPO NUOVE TECNOLOGIE

OSSERVAZIONI TEORICHE Lezione n. 4

I MOMENTI DI CURA: SOLO SODDISFAZIONE DI BISOGNI DI ACCUDIMENTO FISICO?

Studio sui cambiamenti nella depressione, nella fragilità emotiva e nei meccanismi di difesa

Viale Trastevere, 251 Roma

LA TERAPIA DELLA RICONCILIAZIONE

Misurare il ROI della Formazione

Mentore. Rende ordinario quello che per gli altri è straordinario

centro servizi per la famiglia Mediazione Familiare e Laboratori Espressivi.

Giuseppe Cisari Professional coach

Progetto educativo per bambini 2014 I NUOVI MEZZI EDUCATIVI I MASS-MEDIA: CONOSCIAMO BENE IL LORO OPERARE NELLA NOSTRA SOCIETA?

La tecnologia cloud computing a supporto della gestione delle risorse umane

CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA GALBUSERA ASSICURAZIONI S.A.S.

Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone

FARE MUSICA A SCUOLA.. STARE INSIEME ATTRAVERSO LA MUSICA

Giornata formativa FISM LA FAMIGLIA ADOTTIVA INCONTRA LA SCUOLA

RICERCA-AZIONE. l insegnamento riflessivo. Caterina Bortolani-2009

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Il disagio educativo dei docenti di fronte al disagio scolastico degli alunni Appunti Pierpaolo Triani (Università Cattolica del Sacro Cuore) Milano

Il Parent Training per famiglie con figli con DGS e/o disabilità intellettiva

PROGETTO: TEATRO FORUM

E nato per dare un impronta educativa/pastorale agli Oratori. Anno 2001

della ricerca scientifica che anticipano il futuro con il paradigma pluralistico integrato Evidence and Practice based

UNA VISIONE DELL ADOZIONE E DELL AFFIDAMENTO

La comunicazione medico-paziente

Progetto LABORATORIO TEATRALE Scuola Primaria Rognoni Sozzago (a. s. 2015/2016)

Il Problem-Based Learning dalla pratica alla teoria

PROGETTO DI PRATICA PSICOMOTORIA

CLOTILDE CAMERATA COORDINA SILVIA PAGLIA

Apertura dello Sportello C.I.C. Referente scolastica-counselor prof.ssa Gerardina Gonnella

Da dove nasce l idea dei video

Dott.ssa Lorenza Fontana

LA COPPIA TRA GENERATIVITÀ E GENITORIALITÀ

Anno Scolastico Progetto di Tirocinio Animazione Musicale

Anno 2004/2005 CORSO SNES-CSI PER FORMATORI. Bologna, 3 dicembre Lara Rossin

EDUCARE ALLA SESSUALITA E ALL AFFETTIVITA

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

continuare a raccogliere sempre buoni frutti anche dopo 30 anni!

Indicazioni per l insegnante

Il SENTIMENT E LA PSICOLOGIA

A cura di Giorgio Sordelli

20 GENNAIO 2011 SCHEMA DELLA RELAZIONE DEL

Processi di comunicazione scuola-famiglia

AND NON CAP WEIGHTED PORTFOLIO

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 Grado Via Nazionale, 35/b QUERO (Belluno) I PLAY WITH ENGLISH

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

LTA Starts you up! è un servizio svolto in collaborazione con LTA e

LA CONDIZIONE DEL DOTTORATO DI RICERCA A BOLOGNA NEL 2000

IL SUO NOME SEMPRE IN PRIMO PIANO Aderendo ad uno dei nostri prodotti/servizi il suo nome sarà sempre in evidenza e nelle prime posizioni;

Il counseling: uno strumento per il benessere organizzativo ELISABETTA GHEZZI

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

Mercoledì degli Associati. Opportunità di business per le Aziende UCIF. Milano, 20 novembre Federata

Transcript:

Rivista online dell I.I.F.A.B. - Istituto Italiano di Formazione in Analisi Bioenergetica - RECENSIONE Ed Tronik. Regolazione Emotiva nello sviluppo e nel processo terapeutico Raffaello Cortina Editore, Milano, 2008 A cura di Elena Arestia ( * ) Ed Tronik, nella veste di ricercatore evolutivo e con l animo di uno psicologo clinico, propone un modello dello sviluppo umano intrinsecamente connesso con le fondamenta di una teoria vicina all esperienza e clinicamente autentica. A tal proposito, si dedica, fin dagli anni 70, all osservazione dell interazione della coppia madre- bambino senza mai dimenticare le teorie cliniche che sottendono lo sviluppo affettivo della personalità umana. Il mondo sperimentale dell infant research, accusato spesso di ateoreticità e la clinica della psicoanalisi, al contrario, imputata di freddo pragmatismo dialogano, in tal modo, su obiettivi comuni. Il primo paradigma sperimentale nasce negli anni 70 dalla collaborazione tra Tronik e altri autori: la procedura faccia-faccia consiste in un sistema di apparecchiature audiovisive poste in modo da osservare gli scambi comunicativi non verbali che avvengano tra i due partner in relazione. L obiettivo è quello di partire dall osservazione di ciò che accade a livello implicito nello scambio interattivo tra madre e figlio per trarre delle conclusioni sui meccanismi che sottendono lo sviluppo della personalità umana, a partire dai primi mesi di vita. Non solo il piccolo, già dai primi giorni di nascita, dimostra di avere delle competenze espressive che lo rendono attivo negli scambi comunicativi con il caregiver ma può ritenersi,a tutti gli effetti, tanto quanto l adulto, competente e co-responsabile del processo di regolazione emotiva che scandisce il ritmo e il tono del processo relazionale. Negli anni 90 a tale procedura subentra il paradigma dello Still Face con un importante variazione: alla madre è chiesto, dopo un breve periodo d interazione faccia a faccia con il bambino (2 minuti circa) di mantenere quanto più possibile il volto immobile ed inespressivo, sospendendo ogni contatto o comunicazione emotiva con il figlio. Dimostrate le competenze relazionali del piccolo, ora si cerca di trovare una correlazione tra la qualità delle esperienze affettive di cui egli dispone e lo sviluppo di particolari strategie di coping che lo predisporrebbero a sviluppare certi nuclei della personalità piuttosto che altri. * Elena Arestia, Psicologo- Psicoterapeuta Elena Arestia Recensione: Regolazione Emotiva nello sviluppo del processo terapeutico Ed Tronik pag. 1

Il volto inespressivo della madre, quale conseguenza di una simulazione o nel caso di una depressione ha come conseguenza il prodursi nel bambino di un forte stato di stress psicofisico. Nel campo dell esperienza interattiva si verifica una forte disattesa relazionale, il piccolo cerca di contenere lo stato di disagio esperito attivando strategie auto regolarotorie con forte carattere auto consolatorio (auto regolazione direttiva) Allo stesso tempo, rispettando l esigenza tipicamente umana della necessità di essere in relazione con l altro, l auto regolazione assume oltre che un aspetto contenitivo anche un aspetto comunicativo. Resta il desiderio nel piccolo di instaurare con la madre una nuova possibilità relazionale: i gesti, sguardi o le posture che il bambino adotta hanno lo scopo di segnalare alla madre la necessità di cambiare registro interattivo.(auto regolazione interattiva). Riuscire a riparare il gap relazionale comporta, dunque, un duplice vantaggio evolutivo sia per il bambino sia per l evoluzione della relazione della diade. Per il piccolo costituisce la prova della propria self efficacy nel ricostruire e mantenere legami affettivi importanti, con conseguenze notevoli sullo sviluppo di un senso di Sè integro e fiducioso nelle esperienze di legame. Per la relazione rappresenta la condizione indispensabile per continuare ad esistere ed evolvere in direzione dell espansione di coscienza in un sistema dinamico e intrinsecamente interconnesso. A questo punto Tronik collega lo sviluppo della personalità umana e di aspetti patologici del Sé all impossibilità per la diade di riparare i missunderstanding comunicativi: non sono le esperienze di rifiuto o le frustrazioni che l infante vive a guidare lo sviluppo evolutivo in una direzione patologica, quanto piuttosto le mancate esperienze di ricostruzione di legami disadattavi. Ne consegue un modello dello sviluppo umano strettamente collegato alla dimensione di un processo interattivo in continua evoluzione e trasformazione; sperimentare la possibilità di ricostruire una relazione che si credeva persa costituisce il fondamento di un Sé pronto ad investire nel legame piuttosto che iper investire in strategie difensive autistiche. Al contrario, ripetute esperienze di frustrazione senza alcuna possibilità riparativa lasciano i membri della diade soli nell esperienza di fallimento, ne consegue lo sviluppo di un Sé ritirato e poco fiducioso nella possibilità di costruire legami esterni che non siano sterili ripetizioni di precedenti fallimenti relazionali. Elena Arestia Recensione: Regolazione Emotiva nello sviluppo del processo terapeutico Ed Tronik pag. 1

Dall infant research con grande semplicità si passa alla pratica terapeutica: la coppia terapeuta paziente ricalca appieno quanto avviene nella diade madre-figlio. Grazie al paradigma dello Still Face e, alla sua applicazione all interno del setting clinico, si possono trarre delle conclusioni sull efficacia degli interventi terapeutici e sui meccanismi che sottendono nel paziente il processo di cambiamento ed evoluzione del Self. I lavori di Tronik rendono giustizia alla figura di un terapeuta spesso descritto nei termini di professionista efficiente in quanto perfetto lineare, attento a non frustrare le esigenze di accoglimento e riconoscimento del paziente. Pur nella sua competenza, il terapeuta in quanto soggetto coinvolto attivamente nel processo terapeutico partecipa con il suo paziente al processo di costruzione del self, portando all interno dello spazio terapeutico la sua soggettività. La frustrazione o i fallimenti empatici che possono verificarsi all interno del setting clinico non costituiscono, secondo il modello di Tronik, elementi che possono pregiudicare l esito della terapia. Le rotture relazionali fanno parte del consueto modo di svolgersi di qualsiasi processo relazionale: la sincronicità non è sempre sinonimo di crescita ed evoluzione. L aspetto fondamentale, secondo l autore, all interno di ogni processo relazionale, quindi anche nel contesto terapeutico, è l alternarsi di rotture e riparazioni. Il terapeuta nella sua efficacia, dunque, non necessita di essere perfetto, quanto abbastanza empatico nel saper riparare rotture relazionali, nel saper offrire esperienze intersoggettive correttive, in modo da indurre nel paziente l espansione dello stato di coscienza. Conoscere i meccanismi auto regolatori del paziente significa dare spazio e forma a tali strategie ancor prima di interpretarle: vivere insieme all altro il momento ora permette al terapeuta di ipotizzare ed esplicitare, solo in un secondo momento, congetture sul passato del paziente. All interno della stanza di terapia, si incontrano due soggettività, con due singoli stati di coscienza e strategie personali di difesa e regolazione emotiva. Già dai primi contatti si crea uno spazio intersoggettivo (che è più delle due soggettività ) in cui veicolano contenuti verbali e non, in cui prende avvio un processo relazionale in continuo movimento e trasformazione. La dinamicità del processo ma anche la sua caoticità ( non sempre gli interventi migliori sono quelli prestabiliti) stanno alla base del cambiamento. Elena Arestia Recensione: Regolazione Emotiva nello sviluppo del processo terapeutico Ed Tronik pag. 2

Al contrario la staticità (come il volto persistentemente insespressivo della madre) e il ricorso a interpretazioni precoci precludono lo sviluppo di un percorso relazionale autentico, di reale incontro emotivo. Si crea, quindi, uno spazio complesso, nell incontro tra due soggettività, costituito non solo di fatti e avvenimenti narrabili ma soprattutto colorato da sottili sfumature emotive, scandite da ritmi comunicativi, silenzi, posture, sguardi.. Secondo quanto sperimentato nella coppia madre bambino, anche nella relazione tra paziente e terapeuta esiste un mondo parallelo a quello dei contenuti: si tratta di un mondo, esso stesso contenuto, costituito da aspetti e procedure implicite. Si tratta di un mondo ricco e variegato ma ancora poco considerato rispetto al più noto mondo espressivo delle parole: l intersoggettività che si crea tra paziente e terapeuta include molteplici forme dell essere in relazione e molteplici modi di esperire e manifestare le procedure del legame. Come a dire che tra paziente e terapeuta, così come in ogni altra relazione, si crea una sinfonia unica e irripetibile costruita da note ben precise e identificabili e da un ritmo, più nascosto, che permette al suono di essere più della somma delle singole note. Ne consegue per il terapeuta l importanza della consapevolezza di sapersi sintonizzare su ritmi sempre nuovi, di saper ascoltare ancor prima che interpretare la melodia dell altro per poter aggiustare il tiro dei suoi interventi, quando necessario. Il paziente deve come il bambino con il caregiver poter vivere con il suo terapeuta una nuova modalità di sentire e sperimentarsi nel legame: insieme all altro deve poter co-creare una nuova sinfonia, che non sia la solita e vecchia ripetizione del solito disco. Non necessariamente tale sinfonia sarà priva di pause, rotture o stonature. Ciò che più conta per il terapeuta in quanto professionista è la possibilità di creare insieme al paziente un nuovo finale: non più una rottura come sinonimo di fallimento e chiusura relazionale quanto possibilità di creare un nuovo registro emotivo d incontro. Attraverso la ristrutturazione del legame tra paziente e terapeuta si apre la strada per un importante svolta evolutiva: il paziente ristruttura il suo mondo interno dando vita a successive relazioni maggiormente adattive e funzionali. Si interrompe in tal modo il circolo vizioso della ripetizione e della messa in atto del passato nel presente; la nuova esperienza di legame con il terapeuta da vita ad un più ampio campo di coscienza in cui prende forma un nuovo modo di intendere e rapportarsi alle esperienze relazionali. Elena Arestia Recensione: Regolazione Emotiva nello sviluppo del processo terapeutico Ed Tronik pag. 3

Moderni studi di neuro immaging dimostrano il collegamento tra effetti terapeutici e modificazione dei circuiti neuro cerebrali: la chimica del nostro cervello risponde alle sollecitazioni ambientali e in uno stretto rapporto con l esterno si modula inducendo degli effetti a catena anche sul comportamento. Ne risulta che tra esterno ed interno esiste un dialogo forte con un potente valore trasformativo: il caos, la mancanza di equilibrio, l assenza di significato sono tutti aspetti comunque significativi che incidono sull organizzazione cognitiva dell individuo e che il terapeuta non deve trascurare. La terapia risulta, secondo l autore, un atto di co-costruzione tra paziente e terapeuta, in cui assumono un importante valore atti regolatori, in sequenze macro e micro temporali, che lentamente portano dal caos alla coerenza, dal non sense al significato, dal rifiuto alla riparazione. Ne consegue che aspetti espliciti e impliciti, verbali e non verbali costituiscono tutti, allo stesso livello, elementi di osservazione e valutazione dell andamento terapeutico. Il Sé inteso come unità psicofisica dell individuo si trasforma ed evolve grazie a qualcosa di misterioso che riesce a veicolare all interno della relazione terapeutica. Non esiste un intervento clinico a priori empiricamente efficace: due menti e due cuori che si incontrano scelgono il loro personale modo di interagire che non sarà mai riproducibile esattamente come è con nessun altro. Per il terapeuta, all interno della salda cornice terapeutica, si apre la strada dell imprevedibilità: costruirà con i suoi pazienti ogni volta spazi e mondi relazionali diversi e unici in cui le strategie terapeutiche diventeranno solo un mezzo e non un fine per il buon esito della terapia. Attraverso qualcosa di immateriale, la relazione con il terapeuta, prende avvio un processo che lentamente e caoticamente porta ad evidenti e tangibili modificazioni del Self del paziente. La terapia costituisce o almeno dovrebbe costituire il luogo in cui la privatezza di sé si incontra con il mondo interno dell altro (il terapeuta) per dar vita ad un più ampio spazio trasformativo. Nella trasformazione è insito ovviamente il concetto di dinamicità e mancanza di equilibrio; quando dobbiamo pensare a cosa effettivamente funziona in una terapia non possiamo che far riferimento a dei lenti ma costanti processi che passano attraverso il disordine, la rottura e la riparazione. Stati affettivi negativi risultano importanti tanto quanto stati affettivi o sentimenti positivi: l unica certezza che possiamo avere è che ciò che si crea tra paziente e terapeuta comincia a Elena Arestia Recensione: Regolazione Emotiva nello sviluppo del processo terapeutico Ed Tronik pag. 4

funzionare o meglio ad indurre al cambiamento, quando si crea un varco emotivo nel vissuto soggettivo del paziente. Tronik resta tutt oggi l autore più moderno e ambizioso. Riesce con i suoi studi a rendere tangibile ciò che fino a ieri sembrava utopia e si propone come stimolo per la ricerca futura in quanto modello aperto all imprevedibilità e alla trasformazione. Se ieri si pensava alla clinica e alla ricerca come a due ballerini che non riescono ad incontrarsi perché eseguono passi diversi, oggi, grazie a Tronik, quei ballerini possono danzare insieme perché guardandosi hanno sperimentato un nuovo modo di essere coppia, che li fa sentire vicini nella diversità. L ambizione sta nella trans culturalità del modello; indipendentemente dal tipo di ballo che si apprende per cultura ciò che più conta per l evoluzione del Self ha a che fare con la possibilità di sperimentarsi in forme di legame sempre nuove. Questo per dire che nella terapia, come nella vita, ciò che più conta non è tanto il ballo che si decide di fare, quanto piuttosto scegliere dei partner con cui ballare sempre danze nuove. Elena Arestia Recensione: Regolazione Emotiva nello sviluppo del processo terapeutico Ed Tronik pag. 5