[Appunti di Optometria a.s.2015/16 classe 5G] [RAPPORTO AC/A] [Differenza tra AC/A gradiente e AC/A calcolato] tiziano rigo [31/1/2016]

Documenti analoghi
[Appunti di Optometria a.s.2015/16 classe 5G] [TEST DI FORIA] tiziano rigo [18/05/2016]

Occorre semplificare

VISIONE_01 OTTICA GEOMETRICA. FGE aa

OTTICA DELLA VISIONE Mauro Zuppardo 2015

LATENTE MASCHERATA DALLA ACCOMODAZIONE TONICA INVOLONTARIA

La Refrazione Dr. U. Benelli

Interazione funzionale tra eteroforie ed ametropie

sezione afferente sensi speciali vista

LE LENTI PER COMPUTER

ACUITÀ VISIVA, DIOTTRIE E LENTI CORRETTIVE: TUTTO CIÒ CHE NON SERVE SAPERE PER GUARIRE LA VISTA

OTTICA DELLA VISIONE. Disegno schematico dell occhio umano

LA LENTE ACCOMODATIVA 1CU NOSTRE ESPERIENZE

Le cosiddette rare «patoforie»

Ottica geometrica. Propagazione per raggi luminosi (pennello di luce molto sottile)

La percezione dello spazio e della profondità

MITI DA SFATARE, CERTEZZE DA CONFERMARE OSPEDALE V.BUZZI, MILANO

Lezione 4 1. Introduzione

1 p. 1 q 1 R. altrimenti se il mezzo circostante ha un indice di rifrazione n 0. , al posto di n si deve usare

OFP Ipermetropia e deviazione strabica 1

SCOPO DELL ANALISI DI CORRELAZIONE

highly customized Lenti personalizzate al centesimo di diottria Miglior comfort visivo in diverse condizioni d uso

Definizioni riguardo alle lenti sferiche Una lente è un mezzo trasparente limitato da due superfici di cui almeno una curva.

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PADOVA

MODULO 3 Lezione 1 EXOTROPIA INTERMITTENTE

Mario Giovanzana Milano 05 ottobre 01 CHERATOCONO

I prismi. Prismi. Un prisma è un mezzo ottico delimitato da facce piane, lavorate otticamente e non parallele. Alessandro Farini CNR-INOA CNR-INOA

Comfort visivo e qualità della vita

Metrologia. L elemento che è contenuto nell altro è detto elemento interno. L elemento che contiene l altro è detto elemento esterno.

Con Giulia & Angela ricapitoliamo I disturbi visivi

Distribuzione delle anomalie della visione binoculare mediante rapporto AC/A di una popolazione di studenti

Dipartimento di Fisica Ettore Pancini

Capitolo 1 Misure e grandezze

OTTICA GEOMETRICA. Ovvero la retta perpendicolare alla superficie riflettente. Figura 1. Figura 2

Ottica visuale. Corso di laurea in Ottica ed Optometria. Facoltà di Scienze M.F.N. Università del Salento Vincenzo Martella optometrista

Fisiopatologia dell Ipermetropia

LENTE A CONTATTO VS CORREZIONE OFTALMICA:

DIPLOPIA POST DISTACCO DELLA RETINA IN MIOPE ELEVATO

Aberrazioni. Aberrazioni

LE LENTI E L OCCHIO UMANO Prof. Erasmo Modica erasmo@galois.it

Sistema di Refrazione Mobile Wireless

Università degli Studi di Padova. Dipartimento di Fisica Galileo Galilei Corso di Laurea in Ottica e Optometria TESI DI LAUREA

Principi del carico fisico la forza ed il suo sviluppo programmazione

LA VIA DELL' INSEGUIMENTO LENTO

TESI DI LAUREA. Analisi della distribuzione delle ametropie e delle disfunzioni accomodative in una popolazione di studenti

Esercizi modello IS-LM

Istruzioni Uso MADDOX TEST DI SEMPLIFICATO RIDOTTO

LE NUOVE LENTI PROGRESSIVE VISION

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PADOVA

1986: Diploma di abilitazione all esercizio dell arte Ausiliaria Sanitaria di Ottico

ESPONENZIALI E LOGARITMI. chiameremo logaritmica (e si legge il logaritmo in base a di c è uguale a b ).

LENTI FREE FORM Liberi di scegliere ITALLENTI.COM

DEFINIZIONE: Parlando di miopia si intende la condizione di un occhio al. quale, con accomodazione completamente rilassata, facendogli pervenire dei

Facoltà di Scienze Politiche Corso di Economia Politica. Macroeconomia sui capitoli 24, 25 e 26. Dott.ssa Rossella Greco

DALLA NASCITA ALLA PRESBIOPIA

L insufficienza di convergenza nelle affezioni posturali

Fisiopatologia della Presbiopia

ESERCIZI DI ECONOMIA POLITICA

I geni coinvolti nell'albinismo oculo-cutaneo e oculare: loro ruolo, analisi molecolare e ricadute diagnostiche. Relatore: Dr.

SUCCESSIONI E SERIE NUMERICHE E DI FUNZIONI

Proprietà commutativa e associativa per le serie

Esercizi Ottica: la rifrazione

Come funzionano gli occhiali

LENTI A CONTATTO TORICHE MORBIDE. Conoide di STURM. Fig.1

Gli Ipercorrettivi. Il principio ottico. Sistemi Ipercorrettivi. Il concetto di base

Titolo: Occhiali da vista

Università degli Studi di Padova Dipartimento di Fisica e Astronomia. Corso di Laurea triennale in Ottica e Optometria.

COVER TEST ABSTRACT. Parole chiave: cover test monoculare, cover test scopertura, cover test alternante, Parks three step test.

Prof. Maria Cristina Boschi Seminario di aggiornamento 1 febbraio 2013

FUNZIONE REALE IN UNA VARIABILE REALE IL CAMPO DI ESITENZA

LENTI PROGRESSIVE FREE-FORM ITALLENTI.COM

ECONOMIA APPLICATA ALL INGEGNERIA (Docente: Prof. Ing. Donato Morea)

5. LA VISIONE BINOCULARE

Mario Giovanzana 28 aprile 01 LENTI A CONTATTO TORICHE RIGIDE. Conoide di STURM. Fig.1

Sensibilità al contrasto ed eteroforia associata

L errore percentuale di una misura è l errore relativo moltiplicato per 100 ed espresso in percentuale. Si indica con e p e risulta: e ( e 100)%

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA

L ANALISI ABERROMETRICA, IL CONTROLLO DEL CILINDRO DA VICINO E I TEST MKH.

Esami refrattivi oggettivi e applicazione di lenti lenti a contatto morbide bifocali e multifocali.

Economia Politica e Istituzioni Economiche

Strumenti ottici Gli strumenti ottici sono sistemi ottici progettati allo scopo di aumentare il potere risolutivo dell'occhio. Trattiamo per primo,

di CHIRURGIA della CATARATTA e REFRATTIVA LA VOCE Nuove tecnologie in chirurgia della cataratta

CORSO IN OTTICA E OPTOMETRIA PSICOLOGIA DELLA VISIONE PRIMO CAPITOLO DEL LIBRO DI TESTO BRAIN AND THE GAZE

Ripasso Formule sulle parabole:

MODULO D ORDINE TRACCIATURA E CONTROLLO RILEVAZIONE DIAMETRI AMETROPIA DAI OPTICAL INDUSTRIES AMETROPIA MODULO D ORDINE TRACCIATURA E CONTROLLO

Statistica4-29/09/2015

LABORATORIO DI RADDRIZZAMENTO FOTOGRAMMETRICO DIGITALE CRITERI GENERALI

Correzione dell aberrazione ottica corneale

Esploriamo la chimica

PREVALENZA DI DIFETTI VISIVI DI ORIGINE NON REFRATTIVA IN BAMBINI FREQUENTANTI LA SCUOLA PRIMARIA

Eccesso accomodativo e l insorgenza della pseudomiopia

RELAZIONE DI SINTESI- risultati prove Invalsi 2012

Grandezze e Misure 1

La valutazione dei parametri della visione binoculare e la loro influenza sulla velocità di lettura.

RIFLESSIONE TOTALE, DIOTTRO

TOPOGRAFIA 2013/2014. Prof. Francesco-Gaspare Caputo

1 S/f. M = A t = A + CT = 1 S f

ERRORI. L'errore è presente in ogni metodo analitico e può essere dovuto a cause diverse.

Economia Politica e Istituzioni Economiche

Comparazione e ripetibilità a breve termine di tre metodi di misurazione delle forie

Transcript:

[Appunti di Optometria a.s.2015/16 classe 5G] [RAPPORTO AC/A] [Differenza tra AC/A gradiente e AC/A calcolato] tiziano rigo [31/1/2016]

LA CONVERGENZA La richiesta di convergenza è data dal rapporto fra la distanza interpupillarein cm e la distanza dell'oggetto in metri ed è espresso in diottrie prismatiche (dtp). R.C. = DI in cm / DO in metri Distinguiamo 4 tipi di convergenza Convergenza tonica Convergenza fusionale Convergenza prossimale o psichica Convergenza accomodativa 1. La convergenza tonica è data da quel tono che tutti i muscoli hanno quando non sono direttamente impegnati in una azione 2. La convergenza fusionale si può definire come la risposta motoria ad una crescente disparità retinica. 3. La convergenza prossimale o psichica è quella entità di convergenza legata alla consapevolezza della vicinanza dell'oggetto e il suo valore è soggettivo e di difficile quantificazione e si manifesta come un uso eccessivo della convergenza in relazione alla richiesta. 4. La CONVERGENZA ACCOMODATIVA è quella parte di convergenza legata alla accomodazione. La relazione convergenza-accomodazione è molto soggettiva e relativamente stabile negli individui. Essa è data dal rapporto fra diottria sferica positiva o negativa introdotta e la variazione della foria generata da queste lenti. Il rapporto è definito AC/A o Convergenza Accomodativa / Accomodazione ed è mediamente di 4 diottrie prismatiche per una diottria sferica. Il rapporto AC/A esprime quanta convergenza il soggetto impegna per ogni diottria di accomodazione esercitata. Ciò è dovuto al fatto che c è una innervazione comune sia il muscolo ciliare che comanda la contrazione del cristallino che hai muscoli retti mediali che comandano i movimenti di vergenza dei due bulbi oculari. Questo significa che c è una parte di convergenza che viene esercitata solo in associazione con l accomodazione e, viceversa, una parte di accomodazione che impegna sempre la convergenza. Pag1 vers aggiorn al 310116

Ciò comporta che la foria del soggetto (sia quella da lontano che quella da vicino, così come quella a qualsiasi altra distanza), è legata alla correzione refrattiva con cui è stata rilevata ed all impegno accomodativo che essa comporta; pertanto ogni sovra o sottocorrezione che ne modifica l intervento dell accomodazione del soggetto e porta ad una variazione della foria, tanto più quanto maggiore è il rapporto AC/A Ne risulta che qualsiasi variazione di correzione implica uno spostamento della foria verso la condizione exo nel caso in cui l utilizzo della accomodazione sia aumentato, mentre uno spostamento verso la condizione di eso nel caso in cui l utilizzo accomodativo si sia ridotto. Il rapporto AC/A quindi ci permette di prevedere come una sola lente sferica potrà agire sulla foria esistente e quindi sulla convergenza. Le lenti positive in sintesi, rilassando l accomodazione, provocano una diminuzione dell'esoforia o un aumento dell'exoforia, mentre l'opposto succede per le lenti negative che stimolano l'accomodazione. Esistono due metodi per calcolare il rapporto AC/A: 1. Il metodo del gradiente oppure definito AC/A gradiente 2. Il metodo calcolato oppure definito AC/A calcolato Il metodo gradiente valuta la sola influenza della vergenza ottica (la distanza fissa dei test) Il metodo calcolato è ottenuto invece variando la distanza di di osservazione e confrontando i due dati della foria. Pertanto l AC/A calcolato NON è prodotto dalla sola convergenza accomodativa ma anche da una componente psichica (convergenza prossimale) e generalmente questo valore è maggiore del gradiente. Non è raro che diano due risultati diversi (tanto è vero che è consigliabile considerare come valore più attendibile la media tra i due) Pag2 vers aggiorn al 310116

METODO AC/A GRADIENTE Con il metodo del gradiente si misura una prima foria a 40 cm attraverso la lente del #7. Ottenuta una prima misurazione, si varia di una diottria positiva lo stimolo accomodativo, cioè il valore impiegato per la prima misurazione, quindi si rileva nuovamente la foria per vicino. La differenza fra la diottria prismatica della prima misurazione e quella della seconda darà la misura della convergenza accomodativa. Per esempio potrebbero venire prese in considerazione la foria a 40 cm con la lente del #7 (#13B) e quella alla stessa distanza con le lenti del #14B (#15B), sempre che l addizione di queste ultime sia almeno di 1D. In caso contrario, nulla vieta di rilevare la foria con una lente più negativa di 1D e poi con una più positiva di 1D rispetto al #7. La variazione eteroforica notata sarebbe quindi relativa ad uno stimolo accomodativo di 2D.La formula per ottenere l entità dell AC/A gradiente è: Pag3 vers aggiorn al 310116 f1 f AC A g s. a. / 2 Dove: f e f sono le due forierilevate espresso in dtp 1 2 s.a. é lo stimolo accomodativo espresso in dt (lo stimolo accomodativo è richiesta accomodativa per la distanza al netto della ametropia) I valori delle forie vanno sottratti fra loro se entrambi sono ESO (S) o EXO (X) mentre sommati se uno è X e l altro è S perchè ciò che va inserito nelcalcolo è l entità, in VALORE ASSOLUTO dello spostamento. Per essere chiari se un soggetto passa da 3S a 10S, l escursione è di 7 dtp ma se passa da 3X a 10S l escursione è di 13 dtp. Esempio A: #7 = + 1.00 D; #13B= 2X; (Foria da vicino con lenti del #7) #14B= + 2.50 D; #15B= 8X;s.a. = +1,00-2,50 = 1.50 D in disaccomodazione AC/A g = (2-8)/1.50 = 4/1 (4 dtp per ognidiottria di accomodazione) Esempio B: #7 = - 2.50 D; #13B= 4S; #14B= - 0.50 D; #15B= 11X;s.a. = 2.50 ( - 0.50) = 2.00 D in disaccomodazione AC/A g = (4 + 11)/2,00 = 7,5/1 (7,5 dtp per ognidiottria di accomodazione)

METODO AC/A CALCOLATO Il metodo calcolato o AC/A calcolatocoinvolge le misure della foria da lontano, della foria da vicino, della convergenza richiesta per la distanza stabilita e dell'accomodazione richiesta per la stessa distanza. In altre parole considera la variazione della foria misurata con una stessa correzione, ma a distanze diverse, lontano e vicino Il valore del #7 e della formula di controllo sono le basi per la misurazioni al fine di determinare il rapporto AC/A col metodo calcolato. La formula è la seguente: richiesta di convergenza-(foria da lontano)+(foria da vicino) ---- richiesta accomodativa (calcolata dal test #7) oppure semplificando se le misurazioni sono fatte a 40 cm e la D.I del soggetto è di 60 mm: Dove: AC A 15 fl f 2,5 / v c 15 è la quantità di convergenza espresso in dtp necessaria per spostare la fissazione dall infinito a 40 cm nel caso il soggetto sia ortoforico. (60 mm D.I.) 2,5 è la richiesta accomodativa a 40 cm in dt. f è la foria da lontano da inserire con segno l negativo se EXO (X) (il soggetto è costretto a convergere maggiormente) e positivo se ESO (S) (il soggetto converge meno) v f s è la foria da vicino, da inserire con segno negativo se EXO (ilsoggetto a 40 cm converge meno se exoforico ) e positivo se ESO (ilsoggetto a 40 cm converge di meno se esoforico). Pag4 vers aggiorn al 310116

Esempio C: #3= 2S; Soggetto esoforico da lontano #13B= 4S; Soggetto esoforico da vicino AC/A C = (15 2 + 4)/2.5 = 6,8/1 (6,8dtp per ogni diottria di accomodazione) (risparmia convergenza da lontano ma da vicino ne richiama di più) Esempio D: #3= 2S; Soggetto esoforico da lontano #13B= 3X; Soggetto exoforico da vicino AC/A C = (15 2-3)/2.5 = 4/1 (4dtp per ognidiottria di accomodazione) (risparmia convergenza ad entrambe le distanze) Esempio E: #3= 2X; Soggetto exoforico da lontano #13B= 4S; Soggetto esoforico da vicino AC/A C = [15 (-2) + 4]/2.5 = 8,4/1 (8,4dtp per ognidiottria di accomodazione) (richiama più convergenza ad entrambe le distanze) Pag5 vers aggiorn al 310116

Esempio F: #3= 2X; Soggetto exoforico da lontano #13B= 3X; Soggetto exoforico da vicino AC/A C = [15 (-2) - 3]/2.5 = 5,6/1 (5,6dtp per ogni diottria di accomodazione) (richiama più convergenza da lontano ma da vicino ne risparmia ad entrambe le distanze) Nei soggetti NON presbiti il rapporto AC/A previsto mediamente è tra i 4/1 e i 6/1, che indicano prevalentemente condizioni comprese tra una lieve exoforia e l ortoforia sia lontano che vicino Nei soggetti presbiti, il rapporto AC/A è tanto più alto quanto più avanzata è la presbiopia stessa, poiché quest ultima è causata quasi esclusivamente da una crescente rigidità del cristallino e non dalla perdita di capacità contrattiva del muscolo ciliare; anzi, l aumento progressivo del rapporto AC/A indica che un presbite attua uno sforzo accomodativo ben superiore del necessario, benchè l accomodazione esercitata rimanga bassa. Tra gli esempi più evidenti di problematiche visive legate al rapporto AC/A alto, c è lo strabismo accomodativo, cioè quella deviazione degli assi visivi legata ad una ipermetropia non corretta: basta inibire l accomodazione esercitata prescrivendo la pressochè totale correzione della ametropia per rilassare anche la convergenza e ridurre la deviazione. Riassumendo: le foriesono espresse con segno positivo in caso di esoforia e con segno negativo in caso di exoforia. Il test viene eseguito generalmente a 40 cm per cui la richiesta di convergenza è di 15 diottrieper una distanza interpupillare di 60 mm mentre la richiesta di accomodazione è di 2,5 diottrie. Presumendo che una persona sia ortoforica in visione da lontano la presenza di una exoforia da vicino sarà indicativa da una basso rapporto AC/A mentre la presenza di una exoforia da vicino sarà indicativa di una alto rapportoac/a. Il valore dell AC/A è tipicamente più alto quando si usa il metodo calcolato rispetto a quello gradiente.la ragione di questa differenza è in relazione con gli effetti della convergenza prossimale. Usando il metodo calcolato, una foria è rilevata da lontano ed una da vicino. In questo modo viene stimolata la convergenza prossimale per uno dei dati di foria ma non per l altro. Usando invece il metodo del gradiente, entrambi i dati delle forie sono rilevati per vicino e quindi la convergenza prossimale è stimolata per entrambe le forie. Il rapporto AC/A ci dice quanta convergenza accomodativa è associata ad una diottria di stimolo accomodativo Pag6 vers aggiorn al 310116