Rassegna stampa A cura dell Ufficio Stampa FIDAS Nazionale Lunedì 09 gennaio 2017 Rassegna associativa 2 Rassegna Sangue e emoderivati 6 Rassegna sanitaria, medico-scientifica e Terzo settore 10 Prima pagina 15
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IL GIORNALE.IT 08/01/2017 Allarme sangue, l'influenza «stende» i donatori Appello dei medici: «C'è carenza, basta un'aspirina o un antibiotico e non si può donare» Sabrina Cottone Entrata libera dalle 7,30 alle 14,30, indirizzo via Francesco Sforza, 35. Basta aver fatto una leggera colazione: caffè, qualche biscotto secco e un succo di frutta e chi è di sana e robusta costituzione può mettersi a disposizione per donare il sangue. Siamo al padiglione Marangoni del Policlinico. È da qui che arriva un appello straordinario per trovare nuovi donatori. L'influenza, che ha già causato lunghissime code nei pronto soccorso, ha una conseguenza anche sulle sacche per le trasfusioni: i donatori cadono sotto i colpi di febbre e antibiotici e così non possono più presentarsi per offrire il proprio aiuto. Non solo: anche le persone che hanno bisogno di trasfusioni regolari prendono l'influenza e, da malate, hanno bisogno di un quantitativo di sangue maggiore del solito, a volte anche doppio. Spiega Cristina Manera, biologo dirigente al Centro trasfusionale del Policlinico, da sempre in prima linea nel settore: «Basta un raffredore, prendere l'aspirina o un farmaco e non si può più donare. Adesso, con il picco di influenze, chi prende gli antibiotici deve aspettare una settimana e se è sotto influenza non può donare. A costoro si sommano le persone che sono andate al mare a Rimini o a Riccione: anche in questo caso bisogna aspettare perché lì c'è stata l'influenza della zanzara tigre». Esiste poi un'altra causa che porta alla carenza di sangue in questo particolare momento dell'anno: «Se hai le transaminasi alte perché per Natale e per le feste hai mangiato troppo, devi stare fermo. Per tutte queste ragioni abbiamo bisogno di rimpinguare le nostre frigoemoteche». La carenza di sangue al Policlinico ha sempre un andamento stagionale. Prima di Natale, per esempio, forse proprio perché tutti ci sentiamo più buoni, c'è stato un boom di donazioni e gli operatori dell'ospedale hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. La settimana prima del 25 dicembre erano arrivate fino a 200 persone in un solo giorno per donare il sangue. «Adesso siamo in scarsità - è l'allarme di Manera -. Abbiamo anche la pediatria neonatale e tanti bambini prematuri e talassemici che seguiamo dalla nascita. E ricordo che serviamo anche lo Ieo, l'istituto europeo di oncologia, con tutti i suoi interventi». Se questo è un momento di allarme, il bisogno di sangue naturalmente vale tutto l'anno. Spiega ancora Manera: «Abbiamo tanti donatori e in passato siamo sempre stati autosufficienti. Invece adesso dobbiamo chiedere il sangue a Bergamo e a Lodi. Per questo abbiamo bisogno che soprattutto i ragazzi giovani, dai 18 anni in su, siano incentivati a venire a donare». Chi è in salute può donare fino ai 65 anni. Gli uomini possono farlo ogni tre mesi, le donne di solito ogni sei.
METEOWEB.EU 08/01/2017 Sclerosi Multipla, tracce di un delitto imperfetto: rottura di globuli rossi nelle vene a cura di Peppe Caridi E stato pubblicato sul sito della rivista scientifica Wellcome Open Research uno studio inglese intitolato Free serum haemoglobin is associated with brain atrophy in secondary progressive multiple sclerosis (L emoglobina nel siero circolante è associata ad atrofia cerebrale nella sclerosi multipla secondariamente progressiva). Il prof. Paolo Zamboni dell Università di Ferrara già nel 2006 individuò per primo le somiglianze tra un drenaggio venoso alterato negli arti inferiori e la sclerosi multipla nella sua pubblicazione Big idea. L insufficienza venosa cronica può causare una rottura dei globuli rossi, determinando un aumento dei livelli di emoglobina libera. Esattamente quello che i ricercatori londinesi ora hanno visto 11 anni dopo. Secondo alcuni ricercatori del prestigioso Imperial College di Londra, una delle principali cause di disabilità nella sclerosi multipla secondariamente progressiva (SMSP) è la progressiva atrofia cerebrale, la cui patogenesi non è stata pienamente compresa. L obiettivo di questo studio era di identificare i biomarcatori proteici dell atrofia cerebrale nella sclerosi multipla secondariamente progressiva. E stato usato un desorbimento- ionizzazione tramite laser, con superficie trattata/ spettrometria di massa a tempo di volo, per effettuare una ricerca imparziale delle proteine del siero la cui concentrazione è correlata con il tasso di atrofia cerebrale, misurato mediante la risonanza magnetica seriale nel corso di un periodo di 2 anni in una coorte ben caratterizzata di 140 pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva. Le specie di proteine sono state identificate mediante cromatografia liquida spettrometria di massa tandem. C era una significativa (p <0,004) correlazione tra il tasso di atrofia cerebrale ed un aumento nella concentrazione di proteine a 15,1 kda e 15,9 kda nel siero. La spettrometria di massa tandem ha identificato queste proteine rispettivamente come alfaemoglobina e beta-emoglobina. La concentrazione anomala nel siero circolante di emoglobina è stata confermata mediante ELISA (p <0.001). L attività sierica della lattato deidrogenasi era anche significativamente aumentata (p <10-12) nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva. Secondo gli autori, una sottostante emolisi cronica intravascolare di basso grado è una potenziale fonte di ferro la cui deposizione lungo i vasi sanguigni nelle placche di sclerosi multipla contribuisce alla neurodegenerazione ed alla conseguente atrofia cerebrale osservata nella malattia progressiva. I chelanti del ferro del siero circolante saranno inefficaci nel prevenire questa neurodegenerazione, poiché il ferro (Fe2 +) viene chelato dall emoglobina.
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