IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO

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1 IL DIABETE COME FATTORE DI RISCHIO DI DETERIORAMENTO COGNITIVO Limongi F, Noale M, Marzari C, Gallina P, Maggi S, Crepaldi G. Istituto Di Neuroscienze CNR Sezione Clinica Invecchiamento Padova SOCIETA ITALIANA DI GERONTOLOGIA E GERIATRIA 49 CONGRESSO NAZIONALE Firenze,, 3-73 Novembre 2004

2 Premesse 1. Il diabete di tipo 2 aumenta in maniera significativa con l età e si prevede che nei prossimi anni la maggioranza dei pazienti avrà più di 65 anni 2. Si sa ancora poco della relazione tra diabete e deterioramento cognitivo 3. I dati riguardanti questa relazione sono contrastanti

3 I dati esistenti - 1 Ripetuti episodi di ipoglicemia, molto comuni negli anziani, potrebbero essere respoabili della comparsa di disturbi cognitivi a lungo termine Studi longitudinali recenti (ARIC Study, 2001; Canadian Study Health and Aging, 2002; Study Osteoporotic Fractures, 2000; Nurses Health S., 2004) confermano l esistenza di un associazione tra diabete e deficit cognitivi a carico delle funzioni attentive, della concentrazione, della memoria a lungo termine e dell orientamento spazio-temporale

4 I dati esistenti - 2 L associazione tra diabete e punteggi ottenuti in test che valutano lo stato cognitivo globale, come il Mini Mental State Examination (MMSE), non viene invece confermata in maniera uniforme Alcuni studi evidenziano una relazione tra diabete e demenza sia vascolare sia di tipo neurodegenerativo: : la relazione con la demenza di tipo vascolare sembra però essere la più forte (mediazione di fattori vascolari, iperteione e dislipidemia)

5 Obiettivo Obiettivo del nostro lavoro é la valutazione del ruolo del diabete come fattore di rischio di deterioramento cognitivo

6 Lo studio ILSA Le analisi si sono basate sui dati dello studio ILSA (Italian( Longitudinal Study on Aging) Il campione, composto da 5,632 soggetti di età compresa tra 65 e 84 anni, è stato stratificato per età e sesso Le analisi sono state eseguite sui dati del baseline (1992) e del primo follow-up (1996)

7 Disegno dello studio ILSA Componente trasversale (baseline,1992) Prima fase Screening: esami del sangue, test diagnostici intervista personale ADL, IADL, GDS E TEST NEUROPSICOLOGICI Seconda fase Solo per i positivi alla prima fase: conferma clinica tramite visita specialistica per i casi sospetti di svariate patologie come diabete, neuropatie periferiche,demenza ecc Componente longitudinale: due follow-up (1996;2001)

8 Valutazione del deficit cognitivo - MMSE (Folstein,1985) valuta lo stato cognitivo globale del soggetto - test di Memoria di prosa (Spinnler & Tognoni,1987) valuta la memoria a lungo termine uditivo-verbale verbale in condizioni di apprendimento volontario strutturato - test delle Matrici Attentive (Spinnler & Tognoni,1987) valuta l attenzione selettiva in un compito di ricerca visiva iva

9 Risultati 1 L associazione tra diabete e disturbo cognitivo nei maschi Al baseline e al follow-up, non sono emerse differenze significative nei punteggi medi nel MMSE e nel test di Memoria di prosa tra maschi diabetici e maschi non diabetici. Solo al follow-up emergono differenze significative nel test delle Matrici attentive : i maschi diabetici ottengono in media punteggi più bassi rispetto ai non diabetici maschi MMSE baseline follow-up Mem.. di prosa baseline follow-up Matrici att. baseline follow-up No diabete 0.94± ± ± ± ± ±9.2 diabete 0.94± ± ± ± ± ±10.2 P- value *

10 Risultati 2 L associazione tra diabete e disturbo cognitivo nelle femmine Nelle femmine,la presenza di diabete,al al baseline,, risulta essere associata a punteggi medi più bassi in tutti e tre i test neuropsicologici. Al follow-up up,, invece, la presenza di diabete risulta essere associata a punteggi medi più bassi solo nel test di memoria di prosa femmine MMSE baseline follow-up Mem.. di prosa baseline follow-up Matrici att. baseline follow-up No diabete 0.93± ± ± ± ± ±11.2 diabete 0.91± ± ± ± ±12.9 P- valu e ** * * **

11 Risultati 3 Il diabete come fattore di rischio di declino cognitivo Nei maschi la presenza di diabete risulta fattore di rischio per il declino cognitivo solo nel test delle Matrici Attentive (OR = 2.39; CI ) Nelle femmine il diabete non risulta essere fattore di rischio di declino cognitivo in nessuno dei tre test.

12 Risultati 4 Emoglobina glicata Nei soggetti con valori elevati di emoglobina glicata (oltre il secondo terzile), rispetto ai soggetti con valori normali, indipendentemente dalla diagnosi di diabete, è stato osservato un rischio di alterazione al MMSE superiore del 70% nelle donne e del 60% negli uomini, anche al netto dell effetto di età e scolarità.

13 Conclusioni 1. Queste analisi confermano l esistenza di un importante associazione tra alterazioni del metabolismo glucidico e disturbo cognitivo 2. Tale conferma risulta di fondamentale importanza poiché l alterazione di una singola funzione cognitiva può favorire la comparsa di un declino cognitivo progressivo e globale 3. Un cattivo controllo glicemico (emoglobina glicata) ) comporta un maggior rischio di declino cognitivo

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