DIDATTICA DELL ITALIANO (L1-L2) L2) PER LA SCUOLA PRIMARIA E DELL INFANZIA
IL TESTO POETICO
Il testo poetico è un testo che attraverso un uso speciale della lingua esprime i contenuti più diversi.
Lo caratterizzano alcune proprietà che lo differenziano da tutti gli altri testi: è un testo in versi è un testo in cui la forma, cioè il modo in cui il poeta sceglie le parole e le combina insieme per produrre immagini e per ottenere effetti espressivi, ritmici e musicali, conta più del contenuto è un testo polisemico poichè riassume svariati significati senza mai ridursi a uno solo di essi.
Il lessico Il poeta utilizza le parole della lingua e le arricchisce sul piano del significato caricandole di significati aggiuntivi. Il testo poetico è dunque portatore e produttore di significati diversi e complessi che oscillano tra due livelli di significato i quali, insieme, contribuiscono a dar vita al significato complesso del testo stesso.
Il livello del SIGNIFICATO DENOTATIVO, che è il significato letterale del testo, quale risulta dagli elementi oggettivi in esso contenuti. Il livello del SIGNIFICATO CONNOTATIVO, che è l'insieme dei significati che vanno al di là di quelli puramente referenziali ed evocano aspetti emotivi.
La metrica La scrittura in versi costituisce l'elemento esterno che distingue la poesia dalla prosa: la lettura di una pagina in prosa avviene infatti in progressione continua, mentre quella di una poesia è regolata da norme che impongono di andare a capo dopo un certo numero di sillabe disposte in un certo numero secondo un ritmo determinato: il verso.
Dei due elementi costitutivi del verso, il primo, il metro, definito dal numero di sillabe che lo formano, è fisso, non soggetto a variazioni in molti componimenti poetici. Il secondo invece, il ritmo, costituito dagli accenti, dalle pause, dalla presenza di svariati elementi sintattici e fonici, è variabile, e si pone in relazione con la sensibilità personale del poeta, tanto che ogni autore crea un suo personale ritmo, pur all'interno dello stesso sistema metrico.
I versi, in un testo poetico, sono per lo più raggruppati in unità ritmico - metriche dette strofe, riconoscibili per l'ampio spazio bianco che le separa sulla pagina. Gli aspetti metrico - ritmici di testo poetico sono rinforzati da un ulteriore elemento legato al verso: la rima, cioè l'identità di suono di due o più parole a partire dall' ultima sillaba accentata.
Nella poesia moderna, a partire dagli inizi del Novecento, si è sviluppata la tendenza a svincolare il verso dal rispetto tanto del metro quanto del ritmo tradizionali, in favore del verso libero. Così anche alla strofa fissa sono state sempre più spesso sostituite strofe di misura variabile, in cui il numero e la lunghezza dei versi rispondevano a precise scelte espressive del poeta, liberato da schemi troppo rigidi.
IL LIVELLO SONORO La lettura di una poesia richiede, come abbiamo già detto, una particolare attenzione al livello fonico del testo: la poesia è, infatti, strettamente legata alla musica, e la scelta delle parole che ne costituiscono il tessuto avviene anche in relazione ai suoni in esse contenuti. All'interno della poesia si formano così degli echi sonori corrispondenti a particolari esigenze espressive.
Le tecniche di cui si servono i poeti per mettere in rilievo particolari suoni a scopo espressivo si chiamano figure di suono. Tra le figure di suono più usate riconosciamo l'allitterazione e l'onomatopea. Allitterazione: consiste nella ripetizione, all'inizio o all'interno, di parole vicine, degli stessi suoni vocali o consonantici. Onomatopea: consiste nell'uso di parole che con il loro suono evocano suoni e rumori reali.
La struttura sintattica Il linguaggio della poesia si differenzia da quello degli altri testi anche per la diversa disposizione dell' ordine sintattico delle parole. I poeti, infatti, non solo scelgono le parole secondo criteri speciali, ma le combinano in modo particolare sul piano della sintassi. Ciò al fine di produrre singolari effetti espressivi sia al livello sonoro sia a livello del significato.
Le tecniche di cui si servono i i poeti per organizzare una sintassi funzionale alle loro esigenze espressive si chiamano figure dell'ordine. Tra le figure dell'ordine più usate riconosciamo l'anafora, l'iperbato, il chiasmo.
Anafora: consiste nella ripetizione di una parola,o di una sintagma, all'inizio di due più versi. Es. Più bella la tua figura Più bella la luce d'argento nell'ombra degli archi Più bella della bionda Cerere la tua figura. D. Campana
Iperbato: consiste nel rovesciamento del normale ordine logico delle parole nella frase. Es. Nè più mai toccherò le sacre sponde Ove il mio corpo fanciulletto giacque. Foscolo U.
Chiasmo: consiste nella disposizione a incrocio di due termini ho due proposizioni. Es. Splende nel sole Nella notte splende S. Aleramo
I significati La lingua della poesia è una lingua figurata. La poesia, infatti, oltre a farci ascoltare suoni organizzati secondo ritmo, ci fa " vedere" le cose di cui parla: nella poesia la realtà è trasfigurata in immagini che offrono al lettore una percezione immediata, più ricca e suggestiva, della realtà stessa.
Le tecniche di cui si servono i poeti per costruire mediante le parole della lingua comune immagini sempre nuove si chiamano figure di significato. Tra le figure di significato più usate riconosciamo le similitudini, le metafore, la personificazione, la metonimia, l'ossimoro, la sinestesia, la paronomasia.
Similitudine: significa paragone tra due elementi che hanno qualche caratteristica in comune. Metafora: significa associazione di due parole che indicano cose diverse, ma che hanno qualcosa in comune sul piano del significato. Es. la solitudine scintilla nel mondo senza amore (V. Alexandre) Personificazione: significa attribuzione di caratteristiche umane a esseri inanimati o a entità astratte. Es. la foglie del pioppo sospirano Sommesse, quaggiù (D. Valeri)
Metonimia: significa sostituzione di una parola con un'altra con la prima un rapporto di causaeffetto ovunque di contiguità. Es. sotto l'ali dormono i nidi Come gli occhi sotto le ciglia (G. Pascoli) Ossimoro: significa accostamento in un unico sintagma di due termini di significato opposto. Es. è stato breve il nostro lungo viaggio (E. Montale)
Sinestetica: significa accostamento di sostantivi e aggettivi appartenenti a sfere sensoriali diverse. Es. caldi nel fresco scuro del giardino Oscillano lampioncini di tanti colori (H. Hesse) Paranomasia: significa accostamento di parole con somiglianze foniche, ma di significato diverso. Es. i marciapiedi sembrano degli specchi sporchi (c. Govoni)
TESTO POETICO Scopo espressivo Uso speciale del lessico Livello denotativo Livello connotativo Metrica Livello sonoro Struttura sintattica Significato Elementi Figure di suono Figure d ordine Figure di significato Verso Ritmo Strofe Rime Allitterazione Onomatopea Chiasmo SIGNIFICATO Anafora Iperbato Personificazione Metonimia Ossimoro Sinestesia Paronomasia Similitudine Metafora
La filastrocca La filastrocca è un testo poetico ludico di origine popolare, tramandato un tempo di generazione in generazione, poi trascritto. Oggi sono molti i poeti per bambini che scrivono questo tipo di poesia, dal ritmo orecchiabile, che si ricordano con facilità.
Nella filastrocca le parole giocano, divertono con la ripetizione di suoni, aiutando così la memoria a ricordare interi versi. Sollecitano l'ascolto con il ritmo e coinvolgono con la loro musicalità.
Appartengono al vasto mondo della filastrocca: le cantilene e le ninnananne, dalla musicalità dolce, cadenzata, monotona; le conte, dalla ritmicità scandita dalla recitazione sillabata, per contare e individuare chi deve assumere un determinato ruolo nel gioco; gli scioglilingua, dove parole e suoni si rincorrono per tornare sotto forme svariate sfidando e divertendo chi cerca di pronunciarle.