RASSEGNA STAMPA Martedì, 10.02.2015 Il Sole 24 Ore 1 Permessi sanitari con dati generici La Repubblica 1 Ospedali in tilt, i malati finiscono nelle case di riposo 2 Assalto agli ospedali, malati inviati nelle Case di riposo Il Secolo XIX 1 La Regione chiede 50i letti alle case di riposo Il Secolo XIX - Ed. Levante 1 La Regione promette letti per l emergenza Corriere Mercantile 1 Montaldo: Trenta nuovo letti 2 Caos ricetta elettronica - Arriva la diffida dei medici 3 La ricerca contro la Sla fa tappa a Casarza
pag. 40 Privacy. Quando il lavoratore va in ospedale Permessi sanitari con dati generici Il certificato di presenza in ospedale che occorre portare al datore di lavoro per giustificare un assenza non deve riportare né il reparto in cui il paziente si è recato, né la specializzazione del medico che attesta la presenza. Se le riportasse, violerebbe la normativa sulla privacy. Ciò vale indipendentemente dal fatto che il lavoratore fosse lui stesso il paziente oppure accompagnasse una persona che per legge ha diritto a farsi assistere da lui. Lo ha precisato il Garante della privacy in un istruttoria avviata nei confronti di un policlinico segnalato da un paziente proprio per il fatto che il certificato rilasciato riportava indicazioni che potenzialmente sono idonee a svelare lo stato di salute dell interessato. L istruttoria si è chiusa subito, perché il direttore sanitario del policlinico ha rimediato all errore, diramando immediatamente a tutto il personale sanitario una nuova modulistica - priva dell indicazione del reparto ove si è recato il paziente- e precise raccomandazioni per mettersi in regola con le disposizioni dettate dal Garante. In sostanza, le attestazioni devono essere di carattere generico perché l unico dato rilevante ai fini del datore è la presenza della persona in un dato ospedale in un certo orario. Un principio che il Garante desume dal proprio provvedimento generale sul rispetto della dignità nelle strutture sanitarie, emanato il 9 novembre 2005: alla lettera g) del paragrafo 3, vi si afferma che occorre «prevenire che soggetti estranei possano evincere in modo esplicito l esistenza di uno stato di salute del paziente attraverso la semplice correlazione tra la sua identità e l indicazione della struttura o del reparto presso cui si è recato o è stato ricoverato» e che «tali cautele devono essere orientate anche alle eventuali certificazioni richieste per fini amministrativi non correlati a quelli di cura», tra cui le giustifiche per assenze dal lavoro o da concorsi pubblici. Analogamente, nel 2007, era stato richiamato un ospedale che aveva inviato un referto a casa di un paziente con l indicazione del reparto. Più di recente, nel 2013, il Garante ha stabilito che la riservatezza va garantita anche nelle consegne a domicilio di presìdi sanitari. E il 14 novembre 2014 il Garante ha scritto una lettera alla Fimmg (la federazione dei medici di base) per puntualizzare che le ricette possono essere lasciate presso gli studi medici o le farmacie, purché in busta chiusa. Restando in materia di riservatezza sulla salute del lavoratore, il Garante ha emanato linee guida il 13 dicembre 2006: i dati sanitari vanno conservati in fascicoli separati e il certificato di malattia non deve riportare la diagnosi, ma la sola indicazione di inizio e durata presunta. Inoltre, il datore non può accedere alle cartelle sanitarie dei dipendenti sottoposti ad accertamenti dal medico del lavoro e, in caso di denuncia di infortuni o malattie professionali all Inail, deve limitarsi a comunicare le informazioni connesse alla patologia denunciata. RIPRODUZIONE RISERVATA Maurizio Caprino
GENOVA 10.02.2015 pag. I Ospedali in tilt, i malati finiscono nelle case di riposo ACCESSI bloccati, anche ieri, in tutti i pronto soccorso dei principali ospedali genovesi. Non basta: al San Martino, Galliera ed a Villa Scassi esauriti anche i posti letto. Una situazione che oramai si ripete da più di due mesi, determinando un intasamento dei vari reparti, ma che nelle ultime settimane è diventata ancora più drammatica. Al punto che l assessorato regionale alla Sanità ha firmato un provvedimento di emergenza, destinando 30 posti letto delle Rsa ai malati post-acuti dimessi dagli ospedali. SEGUE A PAGINA IV
GENOVA 10.02.2015 pag. II Assalto agli ospedali, malati inviati nelle Case di riposo NELLE ULTIME TRE SETTIMANE GLI ACCESSI AI PRONTO SOCCORSO SONO AUMENTATI DEL 50% LA MISURA dell assessore Claudio Montaldo dimostra come la situazione sia sempre più critica in una regione ad alta percentuale di anziani e definita fragile dal punto di vista sanitario. Tanto che nelle ultime tre settimane gli accessi ai pronto soccorso (attraverso la centrale operativa del 118 ) sono aumentati di 400 unità rispetto allo stesso periodo del 2014. Numeri che peraltro erano già alti a dicembre. Così, ieri mattina a più riprese i primari dei pronto soccorso hanno dovuto alzare bandiera bianca. All origine della situazione di emergenza ci sarebbe la forte affluenza di pazienti contagiati dall influenza e, in generale, l incremento delle patologie stagionali. A determinare l ingorgo sarebbe l impossibilità dei primari dei vari reparti di dimettere pazienti che per ragioni sociali e assistenziali non possono essere mandati a casa, che invece hanno la necessità di rimanere in ospedale. «Per questa ragione è stata disposta l apertura dei 30 posti letto nelle Rsa», ha dichiarato ieri Montaldo, a margine della riunione del Gore (Gruppo Operativo Regionale per l Emergenza). L incontro è servito a fare il punto sui pronto soccorso del Genovesato e del Tigullio. A crescere sono soprattutto i codici gialli, comunque gravi (il livello massimo è il rosso). Siamo passati da una percentuale di accesso del 25% nel 2014 a quasi il 50% dei primi mesi di quest'anno. È la prima volta che succede. Negli scorsi anni, infatti, i maggiori afflussi si registravano per i verdi ed i bianchi. Questo dimostra che in pronto soccorso finiscono pazienti che hanno bisogno di cure ospedaliere, i casi che non possono essere risolti attraverso l intervento del medico di famiglia. Comunque, Montaldo fa presente che per evitare il sovraffollamento dei pronto soccorso, specie nei periodi di picco delle influenze, gli ospedali genovesi attiveranno un sistema di allerta del medico curante in caso di ricovero del paziente. In pratica, i medici di famiglia saranno avvisati (o dovranno avvisare) nel caso di invio al pronto soccorso ( g. fil.) RIPRODUZIONE RISERVATA Disposta l apertura di trenta posti letto nelle Residenze sanitarie assistite Il medico di famiglia sarà avvisato in caso di ricovero del proprio paziente L EMERGENZA Anziani e malati Gli ospedali genovesi ormai scoppiano
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