BONPORTI ANTIQUA ENSEMBLE

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Transcript:

SALA FILARMONICA MARTEDÌ 31 OTTOBRE 2017 - ORE 20.45 BONPORTI ANTIQUA ENSEMBLE CLASSE DI CANTO RINASCIMENTALE E BAROCCO docente Federico Fiorio, Alice Fraccari, Giulia Seganfreddo soprani Marta Redaelli mezzosoprano Mattia Culmone, Paolo Davolio, Roberto Zangari tenori Niccolò Porcedda baritono Lorenzo Ziller basso CLASSE DI FLAUTO DOLCE docente Cecilia Massenzana, Costanza Rosa Mongioì Pietro Prosser, Alessandro Baldessarini, liuto, arciliuto e tiorba 14

Claudio MONTEVERDI Interrotte speranze TT, b.c. (1567-1643) da: Concerto. Settimo Libro de Madrigali testo: Giovan Battista Guarini da: Madrigali guerrieri et amorosi [...] Libro ottavo testo: Ottavio Rinuccini O mio bene, o mia vita TQB, b.c. da: Madrigali e canzonette [...] Libro nono Tirsi e Clori - Ballo concertato con voci e istrumenti... SSATB da: Concerto. Settimo libro de madrigali testo: Alessandro Striggio Stefano LANDI Canzona a 3 detta la Alessandrina (1587-1639) per 2 liuti e tiorba da: Scherzi musicali testo: Ottavio Rinuccini da: Madrigali guerrieri et amorosi [...] Libro ottavo testo: Francesco Petrarca canzonetta a 2 voci concertata da duoi violini chitarone o spinetta da: Concerto. Settimo libro de madrigali Hor che l cielo e la terra da: Madrigali guerrieri et amorosi [...] Libro ottavo testo: Francesco Petrarca STAGIONE DEI CONCERTI 2017-2018 15

Il Conservatorio Francesco Antonio nella produzione di concerti e festival con il contributo dei suoi artisti docenti e con gli studenti, per i quali il lavoro di approfondimento didattico si correla spesso a concreti momenti di concerto. Sempre più quest attività si realizza in termini strutturati, per cicli di iniziative e manifestazioni complesse, come festival e rassegne, accompagnandosi a momenti di approfondimento culturale 16 e musicologico, in termini di conferenze, seminari, convegni. L intensa attività di produzione artistica per- studenti delle esperienze preparatorie alla carriera concertistica, alla pratica orchestrale ed alla gestione del rapporto con il pubblico, alla comunità trentina eventi musicali, spettacoli, rassegne concertistiche, momenti di svago e occasioni di crescita culturale oltre

che la possibilità di vedere all opera i giovani e motivati musicisti. Nel Conservatorio di Trento è attivo il Di- illustri personalità nel campo della prassi esecutiva e dell esecuzione storicamente informata. Uno degli scopi del Dipartimento è infatti formare giovani musicisti e cantanti specializzati nella prassi esecutiva della musica dei secoli compresi tra il Rinascimento ed il Barocco. All interno del Dipartimento si svolge perciò un intensa attività di musica solistica e da camera con il gruppo Bonporti Antiqua Ensemble che ha partecipato a importanti festival regionali quali Trento Musicantica e il Festival di Musica Sacra, l International Meeting for Choral Conductors, il convegno a Rovereto sui testi del Petrarca (dove ha presentato un ricco programma di madrigali e frottole), e con concerti vivamente apprezzati a Cremona, Brescia e Reggio Emilia. STAGIONE DEI CONCERTI 2017-2018 17

NOTE AL PROGRAMMA Il 2017 sta volgendo al termine, e anche l Associazione Filarmonica di Rovereto si unisce al coro delle celebrazioni monteverdiane per ricordare i 450 anni dalla nascita del grande compositore cremonese, e lo fa con un concerto che intende mettere a fuoco un aspetto particolare della sua amplissima produzione, ovvero quello dei madrigali virtuosi. Monteverdi raccolse l eredità di madrigalisti come Willaert, Wert, Rore, Marenzio o Gesualdo, portandone l arte alle estreme conseguenze. Là dove i suoi predecessori avevano esplorato ogni piega della possibilità espressive della musica senza uscire dalle regole del buon contrappunto, Claudio, con la forza data dalla piena consapevolezza estetica e tecnica del proprio operato, dichiarò la necessità per la musica di mettersi al servizio della poesia e delle sue esigenze espressive: rivoluzionò l attitudine compositiva della sua epoca. I suoi primi tre libri di madrigali (1587, 1590, 1592), a 5 voci, sono nel solco della tradizione; il quarto (1603) e il quinto (1605) iniziano il processo di rottura, adottando, in nome delle esigenze espressive, una libertà di comportamento nei confronti i conservatori. Nel Quinto libro compare il basso continuo, che ritroviamo anche nel Sesto libro (1614). Nel frattempo il Divino teatrale dell epoca: l Orfeo (1607) aveva splendidamente realizzato a Mantova le prima aveva inventato l opera. Dopo un percorso certamente innovativo ma in qualche modo graduale all interno di un genere ancora ben delineato come il madrigale polifonico, gli ultimi libri di madrigali (da cui sono tratti quasi tutti i brani in programma) risultano sorprendenti: come scrive Paolo Fabbri, contenuti e scrittura tradizionali deflagrano definitivamente, lasciando spazio a una molteplicità che, nell VIII, si coniuga con la monumenta- genere: le ultime antologie non esplorano più il madrigale in sé, ma sotto questo titolo intendono proporre, più ampiamente, uno scavo a tutto tondo del tema che più stava a cuore a Monteverdi, ossia il rapporto tra il testo e la musica. Il Concerto. Settimo libro de madrigali, pubblicato a Venezia nel 1619, contiene madrigali a 1, 2, 3, 4 e sei voci, con altri positore evita proprio il madrigale a cinque, introduce accanto al già sperimentato basso continuo altri elementi strumentali, e raccoglie in un unica silloge una serie di lavori eterogenei: arie, canzonette, brani in stile Tirsi e Clori. ll titolo concerto indica sia l adozione di uno stile concertato nei singoli brani, sia la varietà dei contenuti: un concerto, un conglomerato di generi diversi (non privo di logica, tuttavia). Da questo libro sono tratti Interrotte speranze, che apre il programma del Bonporti Antiqua Ensemble, Tirsi e Clori, che chiude la prima sezione, e Chiome d oro: una piccola antologia che testimonia la varietà del libro monteverdiano. Il primo brano è è un sonetto di Guarini, di cui Monteverdi segue la struttura formale organizzando l intonazione con grande chiarezza, con una netta distinzione tra le due quartine e le due 18

terzine conclusive. I due tenori sono la voce tore privilegia, pur nella scrittura a due, un andamento che mantiene le voci vicinissime e parallele, increspando la melodia, dove il testo lo richiede, con dissonanze anche aspre ma sempre funzionali all espressione. Le due parti iniziano all unisono, per dilatare poi gradualmente lo spazio sonoro spingendo soprattutto il tenore primo verso l acuto; prima e seconda strofa utilizzano lo stesso materiale musicale, adattandolo per farlo aderire al testo. La prima terzina varia la melodia invertendone la direzione; è però la seconda a sorprendere. Per la prima volta le due voci si dividono, e Monteverdi riorganizza il testo creando l espressione Questi, tra i due tenori: un bell esempio delle possibilità di un interpretazione non meccanica del rapporto testo-musica. Solo dopo aver ripetuto due volte questa inserzione, le due voci riprendono l andamento precedente e concludono il pezzo. Chiome d oro (nella seconda sezione del programma) è un duetto di tutt altro genere. concertata da duoi violini chitarone o spinet- voci accompagnate da strumenti. L inizio, strumentali, chiarisce immediatamente il ruolo importante che avranno nel corso del pezzo, quando concerteranno con le voci intercalandosi alle veloci strofe del testo. I due soprani, anche qui incaricati di dar voce in parallelo, con una linea melodica e con qualche accenno di virtuosismo a imitazione dei moduli degli strumenti. Tirsi e Clori, Ballo concertato con voci Concerto e suggella qui la prima sezione vocale; scritto per Mantova nel 1616, prevede come introduzione il dialogo tra i due pastori, Tirsi e Clori, che descrivono alternandosi la scena del ballo che si sta preparando. Monteverdi prescrive che ciascuno abbia il proprio strumento di accompagnamento; nell ultima strofa il dialogo si fa più stretto e le voci si uniscono, esortando alla danza polifonica, che rappresenta il balletto vero e proprio. Qui le voci si combinano in vario modo, secondo le abitudini tipiche della scrittura a 5 parti, dando luogo a sezioni imitative, duetti, terzetti, quartetti e quintetti. La danza scorreva sul testo cantato proponendo una serie di variazioni. Molti anni dopo, nel 1638, Monteverdi diede alle stampe i Madrigali guerrieri et amorosi [...] Libro ottavo, antologia pure molto varia, dedicata a Ferdinando III d Asburgo. Sempre tre sono i brani tratti da questa raccolta. Volgendo il ciel per l immortal sentiero segue nel libro il celeberrimo Combattimento di Tancredi e Clorinda, e chiude la sezione dei canti guerrieri; costituisce l introduzio- Movete al mio bel suon le piante snelle) è a cinque voci. La partitura è ricca di indicazioni: i ritornelli del cantante, e durante il pezzo ci sono didascalie che chiariscono alcuni elementi riferiti all azione e al ballo; quest ultimo è in due sezioni inframmezzate, secondo le indicazioni, da un canario, o passo e mezzo Anche Hor che l cielo e la terra appartiene ai canti guerrieri: qui è sempre sorprendente la capacità monteverdiana di dipingere con STAGIONE DEI CONCERTI 2017-2018 19

la musica le immagini testuali, con un immediatezza tale da poter essere colta anche da un profano. Dal declamato polifonico iniziale che illustra perfettamente il calar della notte descritto dal testo, al motivo il contrastante sentimento del protagonista parlante, al richiamo allo stile concitato per contrapposizione con la pace evocata in conclusione, tutto il madrigale è reso con aderenza piena al testo e profonda coerenza musicale, in un equilibrio perfetto tra parola e gesti musicali. Vago augelletto che cantando vai compare nella sezione dei canti amorosi, ed è concertato con strumenti; anche qui l aderenza alla poesia è pienamente evidente, e Monteverdi ganico per giocare sull alternanza tra solo e tutti o tra duetto e tutti. La metafora canora aiuta di certo nell invenzione di alcune Il celeberrimo e virtuoso duetto e di soavi accenti (dagli Scherzi musicali pretazione del rapporto tra due voci, qui in gara virtuosistica tra loro su un basso di ciaccona, un ostinato, ovvero un motivo che si ripete ossessivamente. L improvvisa to in cui cambia l atmosfera espressiva del coglie l ascoltatore di sorpresa ma lo aiuta a calarsi nel tormento poetico; la ciaccona Dall antologia postuma intitolata Madrigali e canzonette [...] Libro nono è tratto il terzetto O mio bene, o mia vita, una canzonetta anacreontica in tre strofe; il genere è leggero, e la presenza nella raccolta confezionata dall editore veneziano Alessandro Vincenti testimonia il gusto della Serenissima dopo la morte di Monteverdi, più incline ad apprezzare i lati piacevoli e di intrattenimento della sua produzione che non quelli legati alla complessità della ricerca artistica del suo ultimo grande libro di madrigali. Le due parti che costituiscono il programma vocale sono separate da un pezzo strumentale del compositore romano contemporaneo di Monteverdi Stefano Landi; nella Canzona a 3 detta la Alessandrina i due liuti e la tiorba (strumento della stessa famiglia) che sostengono tutto il concerto nel ruolo del basso continuo trovano il modo di farsi apprezzare anche come solisti. Angela Romagnoli ROVERETO - VIA BENACENSE, 11/B - TEL. 0464 421373 barbacovi.farmacia@gmail.com 20