La formazione a blocchi in gruppoanalisi: una esperienza trentennale in Germania.



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La formazione a blocchi in gruppoanalisi: una esperienza trentennale in Germania. Colloquio con Alice Ricciardi von Platen Questo articolo-intervista con Alice nacque nel Maggio 2003 a Cortona, nel suo bel giardino già pieno di colori e profumi, mentre stavamo progettando un ciclo di Corsi residenziali finalizzati a dare una preparazione professionale gruppo-analitica, essenzialmente esperienziale, agli psicoterapeuti che fossero interessati a questa tecnica. L'articolo doveva comparire su una rivista specializzata e dare una certa visibilità alla iniziativa che stava per partire ( realizzata poi fino al 2007). Per vari motivi ne abbiamo rimandato la pubblicazione. Penso sia interessante metterla a disposizione di tutti. Oggi Alice non c'è più, ma rimane di lei ben vivo il ricordo, la formazione analitica trasmessa a generazioni di psicoterapeuti ed il lucido pensiero. Cortona 29 Maggio 2003 Il crescere della domanda di gruppoanalisi, sia in ambiti di tipo psicoterapico sia in contesti non clinici, attinenti al funzionamento di gruppi e di particolari professioni si pensi al burn-out fra gli operatori sociali e sanitari -, sta ponendo nel nostro paese il problema della formazione, attualmente offerta dalle scuole di specializzazione con modalità tradizionali costruite sul modello universitario classico (sede fissa, frequenza settimanale ecc.). Questa configurazione scoraggia la partecipazione di coloro che, pur interessati alla materia, sono legati ad impegni fissi di lavoro oppure sono collocati in zone distanti dalle sedi della formazione. Si avverte il bisogno di nuove formule organizzative più agili e praticabili. In altri paesi si è data una risposta a queste esigenze predisponendo i corsi di formazione per blocchi, ampiamente utilizzati in Europa ma ancora da noi assai poco diffusi. E questo il tema della riflessione che segue con la dott. Alice Ricciardi von Platen, il cui nome ricorre fra i fondatori del movimento gruppoanalitico europeo e alla quale dagli anni 70 generazioni di analisti devono la loro formazione. L idea del corso a blocchi nell esperienza tedesca nasce negli anni 70. In precedenza i gruppoanalisti venivano formati a Londra, presso l Istituto di Gruppoanalisi dove dal dopoguerra aveva cominciato a funzionare una scuola di formazione, riservata a coloro che risiedevano nell area metropolitana. Nel 1948 e poi nel 1957 escono i primi scritti di S. H. Foulkes. W. R. Bion nel 1961 pubblica Experiences in Groups. E del 1964 la prima edizione di Terapeutic Group Analysis di S. H. Foulkes. Nel decennio successivo il libro viene ampiamente pubblicato e discusso nei vari paesi europei e la gruppoanalisi comincia ad essere oggetto di forte interesse internazionale. Molti analisti in Europa studiano la nuova tecnica e pensano di adottarla.

In Germania all inizio degli anni 70, con il diretto aiuto di Foulkes, viene creata una scuola di formazione in gruppoanalisi a Bonn da Alice Ricciardi Von Platen, da Joseph Shaked e da Michel Hayne. Per risolvere il problema della presenza dei docenti inglesi ed anche della partecipazione di analisti tedeschi provenienti da varie città viene progettata una tecnica di formazione cosiddetta a blocchi, basata cioè su brevi periodi di intenso lavoro formativo, ripetuti nel tempo, per alcuni anni. Da circa 30 anni la scuola funziona e forma operatori in gruppoanalisi riconosciuti dal Ministero della Sanità e regolarmente presenti nelle strutture della assistenza pubblica tedesca. La gruppoanalisi è oggi fra le psicoterapie specialistiche offerte dal sistema sanitario nazionale. E interessante notare che successivamente anche in Inghilterra, a partire dal 1989, l Istituto di Gruppoanalisi di Londra ha dato luogo ad una scuola di formazione a blocchi a Manchester per gli analisti inglesi ed ha istituito altri corsi a blocchi in vari paesi europei (Norvegia, Svizzera ecc.). Questa intervista ha lo scopo di ripercorrere con la dott. Alice Ricciardi Von Platen le tappe e lo schema di funzionamento della scuola tedesca. Naturalmente le idee e le esperienze che vi sono contenute offrono spunti di riflessione molto utili anche alla esperienza formativa nel nostro paese. Come ed in quale periodo nacque il tuo interesse verso la gruppo-analisi? Alice R.v.P.: Negli anni immediatamente successivi la fine della guerra in Germania la situazione delle scienze psicologiche era in crisi. Durante il nazismo la psicoanalisi era scomparsa e la psichiatria era stata pesantemente schiacciata dall oppressione culturale di regime. C era dunque tutto da ricostruire. Nel 1948 partecipai al II Congresso Internazionale di Salute Mentale a Londra, in cui S. H. Foulkes ed altri psicoanalisti presentarono una nuova tecnica, che sembrava aver ottenuto risultati piuttosto interessanti. Si trattava di esperimenti di psicoterapia di gruppo condotti con soldati con problemi psicologici nell ospedale di Northfield. Fui notevolmente interessata dalla tecnica gruppoanalitica: c erano molte novità, la nascita della psichiatria sociale, un grande fermento di idee. Cominciai in quell occasione a chiedermi se era possibile introdurla in Germania. In Inghilterra stavano crescendo in quegli anni due distinti movimenti basati sulle due teorie, quella di S. H. Foulkes psicoanalista di formazione freudiana, e quella di W. R. Bion, di formazione kleiniana. Il metodo bioniano tendeva a cogliere negli interventi degli individui i contenuti inconsci del gruppo e, in particolare, del transfert gruppale sul leader. Il metodo foulkesiano, pur avendo molta attenzione al gruppo come entità, era attento anche al vissuto degli individui del gruppo, ed in particolare alla matrice, alla rete di rapporti reciproci, consci ed inconsci, fra i partecipanti. Negli anni 50 venne fondata la Società di Gruppoanalisi inglese di Foulkes. Partecipai con grande interesse al loro congresso e successivamente andai ad imparare le tecniche presso la Tavistok Clinic e poi presso l Istituto di Gruppoanalisi di Londra...

Dunque la formazione in gruppoanalisi nasce in Inghilterra. A quando risalgono le prime esperienze di formazione in Germania? R. Intorno al 1970 decidemmo di richiedere l intervento di Foulkes in un seminario di 15 gg. Molti analisti tedeschi parlavano correntemente inglese e quindi potevamo pensare ad una iniziativa di questo tipo. Gli analisti inglesi, molti dei quali erano emigrati durante la guerra, erano molto disponibili a venire in Germania a fare i gruppi di formazione, ma vi erano naturalmente dei problemi di permanenza continuativa. Abbiamo pensato ad una struttura in blocchi: 4 o 5 anni con 2-3 blocchi all anno, per complessivamente il numero di ore di lavoro richiesto per il riconoscimento da parte del Ministero della Sanità. L esperienza è cominciata nel 1970, ma si è stabilizzata nel 1975. E articolata in corsi di 5 anni con due settimane intere di gruppo esperienziale, teoria e di supervisione di casi individuali o di gruppo. Dopo 3, 4 anni dall inizio dei corsi avevamo 5 gruppi di 10 persone, poi 8 gruppi due volte l anno per una settimana. Ricevemmo il riconoscimento da parte del Ministero, in modo tale che i nostri corsi equivalevano alla formazione effettuata una volta alla settimana. I corsi si svolgevano in luoghi tranquilli di vacanza. Elaborammo due distinti modelli. Per alloggiare i partecipanti, che arrivavano anche da luoghi molto distanti un mio collega, il dott Möller utilizzava la struttura alberghiera che poi era anche sede della formazione. Io consigliavo la collocazione in camere in case private, ubicate nelle vicinanze della struttura in cui venivano tenuti i corsi. La mia scelta si basava sull intenzione di lasciare agli allievi un certo spazio di indipendenza. Ritenevo che una settimana trascorsa giorno e notte in uno stesso luogo fosse caratterizzata da una eccessiva comunanza che riduceva la possibilità di trovare anche occasioni di solitudine e riflessione individuale. Inoltre altre differenze si esprimevano nel grado di rigidità con cui erano strutturati i gruppi di allievi. Il modello del mio collega prevedeva la costituzione di un gruppo fisso, con conduttori stabili per 4 o 5 anni. Io preferivo una maggiore elasticità, per cui i gruppi di allievi potevano anche cambiare di anno in anno, fermo restando la necessità di raggiungere il numero di ore di lavoro previsto per chi volesse ottenere il titolo ed il riconoscimento ministeriale. In altri termini non si impediva la partecipazione a chi eventualmente desiderasse usufruirne solo in parte o per periodi limitati. Poteva dunque esserci anche il caso di qualcuno che partecipava per alcuni anni, poi interrompeva e successivamente poteva riprendere la partecipazione al corso, anche per più di 5 anni. La nostra convinzione era (ed è ancora oggi ) che la preparazione nel lavoro di psicoterapeuta deve tener conto dei tempi personali di maturazione dell allievo, non sempre restringibili in un periodo determinato e molto legati agli stili personali. Le scuole di gruppoanalisi in Germania sono state riconosciute da molti anni. La nostra scuola a Bonn nel 2005 celebrerà il suo trentennale.

D. Quindi un grande numero di analisti sono transitati dalla vostra scuola. La struttura originale è rimasta immutata oppure ci sono state fasi di crescita e modificazione? R. Ci sono state fasi diverse negli anni, con un numero variabile di partecipanti, ma la struttura è rimasta sostanzialmente la stessa. D. L impostazione teorica della scuola, orientata sulla metodica di S. H. Foulkes, ha in qualche modo tenuto anche conto delle posizioni bioniane o di altri orientamenti? R. La formazione è di tipo foulkesiano, ed ogni settimana abbiamo 3-4 sedute di teoria, con la presentazione da parte degli allievi di tesi sulle impostazioni teoriche di altri psicoanalisti. Le tesi vengono poi discusse criticamente dai conduttori all'interno dei gruppi. D. Puoi spiegarmi come sono strutturati i blocchi? R. Come abbiamo detto ogni blocco ha la durata di una settimana, ed è molto intenso. Ogni giorno prevede le seguenti attività: 1. Un piccolo gruppo esperienziale alla mattina ed uno alla sera. Il futuro psicoterapeuta deve infatti prevedere una psicoterapia personale, un percorso in cui possa entrare in contatto con le proprie parti nevrotiche e possa anche vivere in profondità come paziente le dinamiche di gruppo che successivamente potrà utilizzare con altri. La durata dei gruppi è di un'ora e mezzo, talvolta è presente un secondo conduttore come ascoltatore. 2. Un grande gruppo, normalmente dai 60 agli 80 partecipanti. Il conduttore è il dott Shaked. 3. Uno spazio per la teoria. In questo caso la composizione dei gruppi è libera. 4. Uno spazio per aspetti applicativi e supervisione di casi. In questa sede ogni allievo deve portare qualcosa di scritto su quello che ha osservato nel suo piccolo gruppo, oppure anche casiseguiti personalmente Dopo la partecipazione a 4 blocchi di piccoli gruppi, cioè 2 anni di gruppo esperienziale, si può fare l osservatore del piccolo gruppo. Credo che questa esperienza sia molto importante. In questo caso dopo il gruppo è prevista mezz ora di riunione dell osservatore con il conduttore per capire cosa è successo. Il ciclo è 3 4 gruppi esperienziali, 3-4 gruppi come osservatore, 2 - gruppi come coterapeuta. Adesso in Germania, per richiesta del Ministero, per tutti gli allievi conduttori che desiderano ottenere la certificazione è previsto anche un anno di supervisione.

D. Gli intervalli, piuttosto lunghi, fra un blocco e l altro sono ben accettati dagli allievi? Nel lavoro del piccolo gruppo esperienziale le interruzioni per mesi interi possono dare luogo a inconvenienti o fasi di sofferenza? R. Abbiamo provato a fare anche un terzo blocco in un anno, ma non è stato accettato positivamente dagli allievi, per motivi di lavoro. Spesso accade che gli allievi facciano anche gruppi presso le loro sedi. D. Credi che In Italia una simile esperienza possa essere riproponibile? R. Nonostante sia presente da molti anni in numerose Università e con analisti di valore la gruppoanalisi italiana non si è ancora pienamente sviluppata nelle sue effettive potenzialità. Credo che in futuro ci sarà un aumento della domanda di gruppoanalisi non solo in ambito di terapia, ma anche nella formazione nelle istituzioni sanitarie e nella grande industria. Basta riflettere sulle possibili applicazioni nella psicologia del lavoro. Si pone con urgenza la necessità della formazione e quindi di strumenti che possano raccogliere le esigenze anche di medici, psicologi, operatori sanitari, ed anche di operatori sociali di vario genere che non siano in grado per motivi oggettivi (distanza, orari di lavoro, altri impegni personali) di seguire una frequenza settimanale in una scuola. La formazione a blocchi può essere una risposta. Si tratta di costruire una formula organizzativa e contenutistica che offra lo stesso livello di qualità previsto per le scuole di specializzazione e richiesto dal Ministero della Salute e che quindi possa avere il riconoscimento istituzionale. Credo, sulla scorta della nostra esperienza, che punti caratterizzanti potrebbero essere i seguenti: 1. La finalità consiste nella acquisizione della capacità di gestione delle dinamiche di gruppo, da utilizzare in un ambito di tipo clinico con uno scopo prevalentemente terapeutico ma non solo. L ingresso potrebbe essere aperto a laureati psicologi o medici, che potrebbero successivamente vedersi riconosciuta la specializzazione. Credo che potremmo permettere l accesso anche a laureati in altre discipline collaterali e diplomati (es operatori sociali, assistenti sociali, infermieri) i quali potrebbero utilizzare la formazione ricevuta nelle rispettive realtà. 2. Dal punto di vista organizzativo dovremmo prevedere un lavoro a blocchi di due o tre giorni (probabilmente nei fine settimana) per un totale di ore annuali analogo a quelle previste nella scuola. Ogni giorno di lavoro prevederebbe fino a 2 o 3 sedute di piccolo gruppo, una seduta di grande gruppo, un seminario teorico, un gruppo di supervisione. 3. Localizzazione: ho notato che il luogo è importante. Dovrebbe probabilmente essere un ambiente abbastanza piacevole, dotato di buoni spazi di lavoro ed in grado di garantire un certo isolamento dalle pressioni quotidiane. D: Guardandomi intorno, mi viene in mente che questa bella città di Cortona in cui ci troviamo potrebbe offrire molto ad una simile iniziativa. R: Tutta la Toscana è ricca di belle località che potrebbero essere sedi adatte. La posizione centrale la rende facilmente raggiungibile sia dal Nord che dal Sud.

Bibliografia W. R. Bion. Esperienze nei gruppi e altri saggi. Armando 1997 W. R. Bion. Apprendere dall esperienza. Armando 1996 W. R. Bion. Attenzione e interpretazione. Armando 2002 S. H. Foulkes. Introduzione alla psicoterapia gruppoanalitica. Edizioni Universitarie Romane 1991 S. H. Foulkes. La psicoterapia gruppoanalitica. Astrolabio Ubaldini 1977 S. H. Foulkes E. J. Antony. L approccio psicoanalitico alla psicoterapia di gruppo. Edizioni Universitarie Romane. 1998 S. H. Foulkes. Il gruppo come matrice della vita mentale dell individuo. In Al di là dell individuo a cura di F. Di Maria e G. Lavanco. Ila Palma 1993