UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN CONSULENZA E MANAGEMENT AZIENDALE Tesi di laurea in DIRITTO DEL LAVORO Efficacia soggettiva del contratto collettivo: il caso Pomigliano Relatore: Ch.mo prof. Vincenzo LUCIANI Candidato: Domenico Napoli Matr. : 0222100078 Anno Accademico 2010/2011
INTRODUZIONE Il presente lavoro ha come obiettivo quello di analizzare in maniera organica, le principali criticità presenti nel nostro ordinamento sindacale. L interesse per tale materia nasce dai fatti economici e dai rapporti industriali che, dopo quasi venti anni di assoluto silenzio e disinteresse da parte dei media e dell opinione pubblica, tornano alla ribalta a causa del definitivo mutamento delle condizioni economiche delle nostre imprese e dei rapporti di forza intercorrenti fra capitale e lavoro. La mia curiosità per la tematica è stata catturata dal dibattito apertosi sul contratto collettivo aziendale stipulato fra Fiat e parte dei sindacati riguardante la nuova organizzazione del lavoro che si intendeva introdurre nello stabilimento di Pomigliano d Arco con l obiettivo di aumentare la produttività del lavoro e favorire nuovi investimenti da parte dell azienda. Da questo spunto, a causa della notevole complessità della materia, nasce l esigenza di analizzare l argomento partendo dalle sue basi, ovvero come in ogni materia giuridica, dal dettato costituzionale e in che modo le problematiche del lavoro e del diritto sindacale si innestano all interno della Suprema Carta. Individuate le modalità in cui la Costituzione legittima l esistenza del sindacato e le sue funzioni di rappresentanza, si è analizzato il documento più importante per i lavoratori: Il contratto collettivo nazionale del lavoro, che rappresenta il substrato minimo di tutele a cui, in linea di massima, tutti i lavoratori possono fare riferimento. L evoluzione di tali contratti, inoltre, rende nota la dinamica dei 3
rapporti industriali, con la possibilità di individuare le posizioni di forza o di debolezza degli attori contrattuali. Nel secondo capitolo si sono studiate le modalità in cui i lavoratori sono rappresentati all interno degli stabilimenti produttivi aziendali, tracciando anche qui una breve storia del fenomeno delle rappresentanze aziendali e sulle modalità in cui si è, negli anni, riformata la materia sia per via legislativa nel 1970 con l introduzione delle Rsa, sia per via contrattuale tramite la creazione delle Rsu nel 1993. Tale analisi si estende anche ad individuare i principali diritti delle rappresentanze sancite dallo Statuto dei Lavoratori. Lo studio delle rappresentanze è importante in quanto esse discutono e sottoscrivono i contratti collettivi aziendali che, presumibilmente, saranno destinati ad essere utilizzati estensivamente nei prossimi anni per fronteggiare le nuove sfide che la crisi economica e la globalizzazione imporranno alle imprese italiane e ai lavoratori. Nel terzo capitolo si analizza quello che può essere considerato il peccato originale del nostro sistema sindacale; l efficacia soggettiva del contratto collettivo, ovvero chi siano i lavoratori che effettivamente godono delle tutele e delle condizioni normative indicate nella contrattazione collettiva sia di primo livello, quella nazionale, sia di secondo livello, quello aziendale. La mancata applicazione del dettato costituzionale, infatti, ha portato dal dopoguerra ad oggi a notevoli problemi soprattutto da questo punto di vista, costringendo la giurisprudenza e la dottrina ad un notevole impegno volto ad estendere il più possibile gli ambiti di applicazione del contratto stesso al fine di garantire alla più ampia platea possibile di lavoratori le tutele introdotte da questi accordi. In particolare si è analizzato il contratto collettivo aziendale in quanto tipologia 4
contrattuale che ha conosciuto un notevole sviluppo soprattutto negli ultimi anni e che, a mio avviso, è destinato ad affermarsi come il documento protagonista delle lotte sindacali. Al fine di adattare lo studio relativo all efficacia dell accordo collettivo agli ultimi accadimenti contrattuali, si è analizzata nello specifico l efficacia dei contratti collettivi separati. Questi, fino a pochi anni fa, erano considerati un problema secondario scarsamente affrontato da dottrina e giurisprudenza e che adesso, invece, rischiano di rappresentare il nuovo paradigma della contrattazione collettiva. Ciò determina moltissimi problemi connessi, non solo alla loro reale applicabilità, ma anche ai diritti sindacali finora ritenuti pacificamente attribuibili a determinati sindacati. Il quarto capitolo dedicato al caso di Pomigliano d Arco rappresenta realmente una summa degli argomenti e delle criticità evidenziate nei capitoli precedenti in quanto è possibile descriverlo brevemente come un contratto collettivo aziendale separato che si muove, caso quasi unico nel suo genere, all interno di un settore in cui coesistono due contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni rappresentative nel comparto metalmeccanico: uno firmato unitariamente e l altro solo da alcune associazioni sindacali dei lavoratori. L interrogativo finale che questa tesi intende affrontare è quello relativo alla reale applicabilità del contratto collettivo aziendale predisposto presso lo stabilimento di Pomigliano d Arco sulla base dell attuale assetto normativo, delle pronunce giurisprudenziali e della dottrina attualmente prevalenti e, successivamente, quali siano le prospettive futuri ed auspicabili. Tale analisi è necessaria in quanto una riforma del nostro ordinamento, anche sindacale, è essenziale al fine di rispondere a quelle che sono le necessità di crescita economica 5
del nostro paese e di difesa dei posti di lavoro. Per questo motivo, la risposta al quesito riveste un importanza fondamentale che va ben oltre il singolo caso analizzato in quanto, molto probabilmente, è da considerarsi solo la punta di un iceberg all interno del nostro panorama di relazioni sindacali con effetti sempre più evidenti nell economia moderna sempre più globalizzata e concorrenziale. 6
INTRODUZIONE Il presente lavoro ha come obiettivo quello di analizzare in maniera organica, le principali criticità presenti nel nostro ordinamento sindacale. L interesse per tale materia nasce dai fatti economici e dai rapporti industriali che, dopo quasi venti anni di assoluto silenzio e disinteresse da parte dei media e dell opinione pubblica, tornano alla ribalta a causa del definitivo mutamento delle condizioni economiche delle nostre imprese e dei rapporti di forza intercorrenti fra capitale e lavoro. La mia curiosità per la tematica è stata catturata dal dibattito apertosi sul contratto collettivo aziendale stipulato fra Fiat e parte dei sindacati riguardante la nuova organizzazione del lavoro che si intendeva introdurre nello stabilimento di Pomigliano d Arco con l obiettivo di aumentare la produttività del lavoro e favorire nuovi investimenti da parte dell azienda. Da questo spunto, a causa della notevole complessità della materia, nasce l esigenza di analizzare l argomento partendo dalle sue basi, ovvero come in ogni materia giuridica, dal dettato costituzionale e in che modo le problematiche del lavoro e del diritto sindacale si innestano all interno della Suprema Carta. Individuate le modalità in cui la Costituzione legittima l esistenza del sindacato e le sue funzioni di rappresentanza, si è analizzato il documento più importante per i lavoratori: Il contratto collettivo nazionale del lavoro, che rappresenta il substrato minimo di tutele a cui, in linea di massima, tutti i lavoratori possono fare riferimento. L evoluzione di tali contratti, inoltre, rende nota la dinamica dei 3
rapporti industriali, con la possibilità di individuare le posizioni di forza o di debolezza degli attori contrattuali. Nel secondo capitolo si sono studiate le modalità in cui i lavoratori sono rappresentati all interno degli stabilimenti produttivi aziendali, tracciando anche qui una breve storia del fenomeno delle rappresentanze aziendali e sulle modalità in cui si è, negli anni, riformata la materia sia per via legislativa nel 1970 con l introduzione delle Rsa, sia per via contrattuale tramite la creazione delle Rsu nel 1993. Tale analisi si estende anche ad individuare i principali diritti delle rappresentanze sancite dallo Statuto dei Lavoratori. Lo studio delle rappresentanze è importante in quanto esse discutono e sottoscrivono i contratti collettivi aziendali che, presumibilmente, saranno destinati ad essere utilizzati estensivamente nei prossimi anni per fronteggiare le nuove sfide che la crisi economica e la globalizzazione imporranno alle imprese italiane e ai lavoratori. Nel terzo capitolo si analizza quello che può essere considerato il peccato originale del nostro sistema sindacale; l efficacia soggettiva del contratto collettivo, ovvero chi siano i lavoratori che effettivamente godono delle tutele e delle condizioni normative indicate nella contrattazione collettiva sia di primo livello, quella nazionale, sia di secondo livello, quello aziendale. La mancata applicazione del dettato costituzionale, infatti, ha portato dal dopoguerra ad oggi a notevoli problemi soprattutto da questo punto di vista, costringendo la giurisprudenza e la dottrina ad un notevole impegno volto ad estendere il più possibile gli ambiti di applicazione del contratto stesso al fine di garantire alla più ampia platea possibile di lavoratori le tutele introdotte da questi accordi. In particolare si è analizzato il contratto collettivo aziendale in quanto tipologia 4
contrattuale che ha conosciuto un notevole sviluppo soprattutto negli ultimi anni e che, a mio avviso, è destinato ad affermarsi come il documento protagonista delle lotte sindacali. Al fine di adattare lo studio relativo all efficacia dell accordo collettivo agli ultimi accadimenti contrattuali, si è analizzata nello specifico l efficacia dei contratti collettivi separati. Questi, fino a pochi anni fa, erano considerati un problema secondario scarsamente affrontato da dottrina e giurisprudenza e che adesso, invece, rischiano di rappresentare il nuovo paradigma della contrattazione collettiva. Ciò determina moltissimi problemi connessi, non solo alla loro reale applicabilità, ma anche ai diritti sindacali finora ritenuti pacificamente attribuibili a determinati sindacati. Il quarto capitolo dedicato al caso di Pomigliano d Arco rappresenta realmente una summa degli argomenti e delle criticità evidenziate nei capitoli precedenti in quanto è possibile descriverlo brevemente come un contratto collettivo aziendale separato che si muove, caso quasi unico nel suo genere, all interno di un settore in cui coesistono due contratti collettivi nazionali sottoscritti da associazioni rappresentative nel comparto metalmeccanico: uno firmato unitariamente e l altro solo da alcune associazioni sindacali dei lavoratori. L interrogativo finale che questa tesi intende affrontare è quello relativo alla reale applicabilità del contratto collettivo aziendale predisposto presso lo stabilimento di Pomigliano d Arco sulla base dell attuale assetto normativo, delle pronunce giurisprudenziali e della dottrina attualmente prevalenti e, successivamente, quali siano le prospettive futuri ed auspicabili. Tale analisi è necessaria in quanto una riforma del nostro ordinamento, anche sindacale, è essenziale al fine di rispondere a quelle che sono le necessità di crescita economica 5
del nostro paese e di difesa dei posti di lavoro. Per questo motivo, la risposta al quesito riveste un importanza fondamentale che va ben oltre il singolo caso analizzato in quanto, molto probabilmente, è da considerarsi solo la punta di un iceberg all interno del nostro panorama di relazioni sindacali con effetti sempre più evidenti nell economia moderna sempre più globalizzata e concorrenziale. 6