Convergenza Il modello neoclassico prevede due tipi di convergenza: convergenza condizionata: è la convergenza nei livelli di reddito per addetto ed è condizionata dalla propensione al risparmio s del singolo paese; convergenza assoluta: è la convergenza dei tassi di crescita del reddito per addetto. L ipotesi di convergenza assoluta implica dunque: - che tutti i paesi convergano verso lo stesso stato stazionario; - che i paesi il cui reddito e più basso rispetto allo stato stazionario crescano più rapidamente, ossia che il tasso di crescita sia correlato negativamente con il livello del reddito. Questi paesi convergono più rapidamente.
Il modello di H-D ipotizza rendimenti costanti, dunque l accumulazione di capitale K non influenza il tasso di crescita. Questo modelli non prevede convergenza e da questo punto di vista e più in linea con i dati. Il modello di Solow, con parametri uguali tra i diversi paesi, presuppone convergenza assoluta e dunque una correlazione negativa tra reddito pro-capite e tasso di crescita. Questa correlazione però non sembra essere una regolarità statistica osservabile. N.B. La convergenza ipotizzata dalla teoria neoclassica si basa sul concetto che il progresso tecnico è esogeno. Il progresso tecnico è visto come un free good, cioè un bene che avvantaggia tutti in ugual misura, non costoso, libero e disponibile per tutti.
Se il progresso tecnico non è lo stesso in tutti i paesi le conclusioni non valgono. Ames e Rosenberg (63), Nelson e Wright (92), Lundvall (92), sottolineano come il progresso tecnico sia invece il risultato di conoscenze e capacità che si ottengono solo con sforzi costosi, legati anche a fattori nazionali specifici. Il progresso tecnico è legato a fattori tecnico-scientifici ma anche a fattori organizzativi legati al saper fare delle imprese, delle istituzioni e può assumere caratteri cumulativi. Sono l apprendimento e il miglioramento che determinano l innovazione tecnologica.
Quindi è possibile affermare che i sistemi economici sono caratterizzati da paradigmi tecnologici separati. Da qui nascono due teorie che tentano di spiegare la non convergenza del tasso di crescita del PIL di diversi paesi: - crescita endogena - gap tecnologico Gap Tecnologico Il paese leader registra una crescita nel prodotto pro capite in corrispondenza di una crescita della frontiera delle conoscenze e delle strutture organizzative. I paesi inseguitori possono invece avvantaggiarsi dall imitazione.
Maggiore è il gap tecnologico tra i paesi e maggiore è il potenziale di crescita del prodotto pro capite degli inseguitori. Il gap tecnologico è quindi un potenziale di crescita. L inseguimento però può essere molto difficile e non sempre ha esito positivo.
Analisi empiriche parametriche e non parametriche sulla convergenza assoluta e condizionata. In generale i risultati empirici mostrano che la crescita economica è influenzata da: reddito iniziale, livello degli investimenti, attività di ricerca e sviluppo, accumulazione di capitale umano (istruzione primaria e secondaria), livello delle esportazioni (grado di apertura al commercio) condizioni istituzionali (stabilità e sicurezza).
Crescita endogena La teoria della crescita endogena ha ripreso la posizione di Kador di non convergenza e ha cercato di superare i modelli di Solow e Swan, anche se ne condivide la metodologia. In questa teoria viene mantenuta l ipotesi di piena occupazione quindi la non convergenza è spiegata solo da fattori che possono dare vita a diversi livelli di produttività nei diversi paesi. La teoria della crescita endogena, inoltre, cerca elementi endogeni che sono in grado di influenzare la crescita della produttività elementi che dovrebbero essere legati alle diverse scelte economiche tra paesi.
Al contrario, nella crescita esogena il sentiero di crescita verso cui l economia converge è caratterizzato da un tasso costante di crescita della produttività del tutto esogeno. Le ipotesi di fondo della teoria neoclassica della crescita sono che: 1. il progresso tecnico è considerato come un free good, esogeno al sistema; 2. il fattore produttivo capitale ha redimenti marginali decrescenti e la funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti La teoria della Crescita Endogena, invece, si basa su altre ipotesi: 1. il progresso tecnico è endogeno, cioè è un fattore interno al modello);
2. il capitale K è riproducibile si elimina il problema della produttività marginale decrescente. Queste ipotesi sono in grado di spiegare la non convergenza! 1. Progresso tecnico endogeno se il progresso tecnico non è disponibile per tutti i paesi in misura uguale e non è un free good, allora dipende da fattori endogeni allo specifico paese. Per questo può capitare che: - i Paesi industrializzati continuino ad avere crescita più rapida, grazie alla capacità acquisita in termini di progresso tecnico - i PVS abbiano una crescita più lenta, con il risultato che le distanze potranno aumentare anche nel lungo periodo. 2. Capitale auto-riproducibile il capitale, a differenza della terra e del lavoro, è riproducibile nell ambito del processo produttivo. E contemporaneamente input e output del
processo produttivo, per questo è un motore dello sviluppo al pari del progresso tecnico. La produttività decrescente nasce dal fatto che il capitale ha bisogno di fattori non riproducibili (L e T) per funzionare. Ma se tutto fosse riproducibile allora cadrebbe l ipotesi di produttività marginale decrescente. Nella teoria della crescita endogena si introduce il concetto di capitale umano istruito, che è riproducibile. Allora si ipotizza che: - sia il capitale umano H sia il capitale fisico K siano riproducibili; - esistano rendimenti di scala crescenti l idea è che vi siano rendimenti di scala costanti a livello di impresa ma per effetto di esternalità i rendimenti di scala del sistema economico possono essere crescenti. Le esternalità della
produzione sono quegli effetti diretti che l impresa produce a vantaggio (o svantaggio) di altri soggetti o altre imprese. (ad esempio: formazione, infrastrutture, inquinamento, innovazione, ). OSS. La teoria della crescita endogena rivaluta, quindi, il ruolo del risparmio S e degli investimenti I in capitale umano e li pone come elementi necessari perché vi sia una rapida crescita. Inoltre sostiene che questi fattori sono in grado di spiegare le differenze tra paesi e la mancata convergenza. Sottolinea, a differenza della teoria neoclassica tradizionale, il ruolo della politica economica al fine di incoraggiare gli investimenti (anche stranieri) e il progresso tecnico.
Modelli della Teoria della crescita endogena 1. Modello AK: il tasso di crescita del prodotto per addetto è dato da: g y = sa-n il saggio di risparmio s influenza la crescita del prodotto per addetto 2. Modello che ipotizza un ruolo distinto del capitale umano e capitale fisico: Yt=f(Ct,Ht) 3. Barro: Yt=f(Kt,Gt) 4. Romer: concetto fondamentale è quello di learning by doing Ruolo del capitale intangibile. 5. Lucas: ruolo del capitale umano. Y i = AK β i L α i K φ