IV FORUM INTERREGIONALE SUL COMPOSTAGGIO Torino, 5 marzo 2008 Interpretazione dei dati dal nuovo Rapporto Rifiuti sul sistema compostaggio e trattamento meccanico biologico Andrea M. Lanz, APAT
Il trattamento biologico dei rifiuti biodegradabili L avvio di sostanza organica ai trattamenti di compostaggio e biostabilizzazione costituisce un elemento essenziale nel sistema di gestione integrata dei rifiuti Si restituisce sostanza organica ai suoli per contrastare la progressiva perdita di fertilità e la tendenza alla desertificazione degli stessi Si attuano interventi volti a ridurre l emissioni in atmosfera di gas climalteranti Si concorre al raggiungimento degli obiettivi di riduzione della frazione biodegradabile in discarica fissati dal D.Lgs. 36/2003: 1.entro il 2008 i RUB dovranno essere inferiori a 173 Kg/anno per abitante 2.entro il 2011 i RUB dovranno essere inferiori a 115 kg/anno per abitante 3.entro il 2018 i RUB dovranno essere inferiori a 81 kg/anno per abitante
Strategia Tematica sulla prevenzione e il riciclaggio dei rifiuti COM 666(2005)fin Non esiste un unica soluzione ottimale dal punto di vista ambientale per gestire i rifiuti biodegradabili Le alternative più corrette alla discarica devono essere valutate nei singoli contesti territoriali tenendo conto dei fattori locali (sistemi di raccolta, composizione e qualità dei rifiuti, condizioni climatiche, impatto sui cambiamenti climatici, possibilità di utilizzare il compost nella lotta contro il degrado del suolo) L approccio corretto per la gestione dei rifiuti biodegradabili deve essere basato sull analisi del ciclo di vita e, a tal fine, la Commissione si impegna ad elaborare specifiche linee guida Gli Stati membri saranno richiamati a rivedere le loro Strategie nazionali e i piani di gestione dei rifiuti urbani
Direttiva quadro Nella proposta di revisione della direttiva quadro sui rifiuti sono state inserite specifiche disposizioni riguardanti i rifiuti biodegradabili. Rifiuto organico : rifiuti biodegradabili di giardini e parchi, rifiuti alimentari e di cucina prodotti da nuclei domestici, ristoranti, servizi di ristorazione e punti vendita al dettaglio, nonché rifiuti simili prodotti dagli impianti dell industria alimentare Gli Stati membri sono chiamati a incoraggiare la raccolta separata dei rifiuti organici, il trattamento degli stessi in modo da realizzare un livello elevato di protezione ambientale ed, infine, l utilizzo di materiali sicuri per l ambiente ottenuti dai rifiuti organici (art. 18 bis). I piani di gestione dei rifiuti (art. 26), devono essere conformi alla strategia al fine di procedere alla riduzione dei rifiuti biodegradabili in discarica
Evoluzione normativa europea Estensione della disciplina IPPC anche agli impianti di compostaggio e quindi applicazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) a tutti gli impianti di trattamento biologico con lo scopo di garantire standard europei per il trattamento dei rifiuti biodegradabili e per il compost prodotto dagli impianti Elaborazione di una direttiva Biowaste entro il 2008
DM 29 gennaio 2007 La novità normativa più significativa a livello nazionale è rappresentata dall emanazione del DM 29 gennaio 2007 relativo alle migliori tecniche disponibili per gli impianti di gestione dei rifiuti, per le attività elencate nell allegato I, punto 5, del D.Lgs 59/2005 Specifiche Linee guida sono individuate per gli impianti di trattamento meccanico-biologico
Produzione di Rifiuti Urbani, anni 1996-2006 35.000 Produzione RU (1.000*t) 30.000 25.000 20.000 15.000 25.960 26.605 26.846 28.364 28.959 29.409 29.864 30.034 31.150 31.663 32.523 10.000 5.000 0 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 NORD 11.550 11.889 12245,3 12.856 13.276 13.402 13.632 13.576 14.028 14.175 14.602 CENTRO 5.383 5.618 5840,9 6.068 6.214 6.501 6.594 6.586 6.941 7.230 7.364 SUD 9.027 9.098 8759,6 9.440 9.469 9.506 9.637 9.872 10.181 10.258 10.557
Pro capite di produzione RU, anni 2002-2006 700 pro capite RU (kg/ab.*anno) 600 500 400 300 200 100 0 Nord Centro Sud Italia 2002 529 601 469 521 2003 527 600 480 524 2004 530 617 491 533 2005 531 639 494 539 2006 544 638 509 550
Raccolta differenziata, anni 2002-2006 50 45 40 obiettivo 2007 percentuale RD (%) 35 30 25 20 15 10 5 0 Nord Centro Sud Italia 2002 30,6 14,6 6,3 19,2 2003 33,5 17,1 6,7 21,1 2004 35,5 18,3 8,1 22,7 2005 37,9 19,2 8,8 24,2 2006 39,9 20,0 10,2 25,8
65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 RD per regione, anni 2002-2006 percentuale RD (%) Trentino Alto Adige Veneto Lom bardia Piem onte Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Valle d'aosta Toscana Umbria Sardegna Marche Abruzzo Liguria Campania Lazio Puglia Calabria Basilicata Sicilia Molise 2002 2003 2004 2005 2006 obiettivo 2007
Raccolta differenziata per frazione merceologica 3.000 2.500 quantità R D (1.000*t) 2.000 1.500 1.000 500 0 Frazione organica Carta Vetro Plastica Metallo Legno RAEE Altri ingomb. Tessili Selettiva Altro 2002 1.831,5 1.689,0 890,6 265,6 276,7 322,5 79,4 183,4 54,0 22,0 124,3 2003 1.895,1 1.935,8 993,0 313,6 286,8 390,8 67,0 234,0 50,0 34,1 138,8 2004 2.216,0 2.153,8 1.056,4 353,1 358,2 477,8 74,1 165,8 56,5 26,9 128,1 2005 2.426,8 2.305,3 1.158,9 409,2 340,1 517,4 102,0 180,3 63,3 30,8 137,9 2006 2.702,5 2.529,5 1.240,2 457,3 337,1 580,9 107,8 156,3 70,4 32,3 163,2
Raccolta della frazione organica per macro area geografica, anno 2006 Frazione organica (tonnellate) pro capite (kg/ab.*anno) RD (tonnellate) RD (%) NORD 2.054.000 76,5 5.825.108 39,9 CENTRO 365.373 31,7 1.474.213 20,0 SUD 283.175 13,6 1.078.251 10,2 ITALIA 2.702.548 45,7 8.377.572 25,8
120 100 80 60 40 20 0 Pro capite RD frazione umida e verde, anno 2006 pro capite RD (kg/ab.*anno) Veneto Emilia Romagna Lombardia Trentino Alto Adige Piemonte Toscana Sardegna Umbria Friuli Venezia Giulia Italia Valle d'aosta Abruzzo Marche Campania Liguria Lazio Sicilia Calabria Molise Basilicata Puglia
Pro capite RD, anno 2006 250 pro capite (kg/ab.*anno) 200 150 100 50 30,4% 34,3% 35,3% 25,7% 49,5% 32,0% 29,7% 38,0% 0 41,8% 32,3% 24,8% 26,2% Nord Centro Sud Italia Fraz. organica Carta+Legno+Tessili Altro
Pro capite RD della frazione biodegradabile, anno 2006 300 250 200 150 100 50 0 pro capite RD (kg/ab.*anno) TRENTINO ALTO ADIGE VENETO EMILIA ROMAGNA LOMBARDIA TOSCANA PIEMONTE VALLE D'AOSTA FRIULI VENEZIA GIULIA UMBRIA ITALIA MARCHE SARDEGNA LIGURIA ABRUZZO LAZIO CAMPANIA PUGLIA CALABRIA SICILIA BASILICATA MOLISE rifiuti biodegradabili altre frazioni
Nel 2006, i rifiuti biodegradabili raccolti in modo differenziato sono pari a quasi 5,9 milioni di tonnellate (99,5 kg/abitante per anno), corrispondenti al 70,2% del totale raccolto (il dato include la quota degli ingombranti in legno per i quali si ha a disposizione il dato disaggregato, 65 province) La frazione cellulosica e l organico costituiscono nel loro insieme il 62% del totale della RD Veneto, Lombardia, Toscana, Piemonte, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna hanno raccolto nel loro complesso più di 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti biodegradabili, pari a circa il 75% del totale dei rifiuti biodegradabili intercettati a livello nazionale
Gestione dei rifiuti del circuito urbano, anno 2006 50,3% totale smaltito considerando le "ecoballe" stoccate in Campania 2,4% 9,7% 5,8% 23,1% 47,9% 0,5% 10,1% 0,4% compost da frazioni selezionate digestione anaerobica utilizzo come fonte di energia* ecoballe stoccate in Campania trattamento meccanico biologico incenerimento discarica altre forme recupero
Impianti di compostaggio per matrici selezionate, anno 2006 Impianti operativi Potenzialità autorizzata imp. operativi (tonnellate) Quantità RU (tonnellate) Quantità totale (tonnellate) Nord 163 2.988.579 1.761.273 2.237.247 Centro 37 1.192.965 331.223 547.892 Sud 37 1.558.550 168.087 400.457 ITALIA 237* 5.740.094 2.260.583 3.185.597 * Impianti operativi su un totale di 271 censiti (+22 impianti attivi rispetto all anno 2005); escludendo gli impianti di piccola taglia, che trattano un quantitativo annuale di rifiuti inferiore a 1.000 tonnellate, il numero scende a 180.
Tra le regioni del Nord, Piemonte, Lombardia, Veneto e Emilia Romagna gestiscono il 67% dei rifiuti trattati in impianti di compostaggio a livello nazionale Al Centro e al Sud, i quantitativi più rilevanti sono gestiti in Toscana e Puglia rispettivamente (7% e 5% del totale nazionale) Il Nord opera al 75% della sua potenzialità totale, il Centro al 45%, il Sud al 26% Possibilità, di gestire elevati quantitativi di rifiuti differenziati, cui non corrispondono adeguati livelli di raccolta differenziata nel Centro Sud. Numero Regione Rifiuto impianti trattato operativi (t/a) Valle d'aosta 4.506 2 Piemonte 342.613 33 Lombardia 719.134 63 Trentino A.A. 50.861 11 Veneto 712.646 15 Friuli V.G. 39.614 13 Liguria 14.846 5 Emilia R. 353.027 21 Nord 2.237.247 163 Toscana 229.674 16 Umbria 121.778 3 Marche 63.212 6 Lazio 133.228 12 Centro 547.892 37 Abruzzo 45.857 4 Molise 1.133 1 Campania 46.830 7 Puglia 157.324 6 Basilicata 238 1 Calabria 56.361 7 Sicilia 50.248 5 Sardegna 42.465 6 Sud 400.457 37 Italia 3.185.597 237
Rifiuti trattati in impianti di compostaggio, anni 1993-2006 3.500 250 450 899 604 1.360 841 1.899 1.237 2.539 1.730 2.824 1.696 2.739 1.796 2.669 1.958 3.013 2.088 3.186 2.261 3.000 2.500 2.000 1.500 1.000 500 0 1993 1994 1997 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Rif. in ingresso (*1000 t) RU (*1000 t)
Compostaggio di rifiuti da matrici selezionate Progressiva crescita del settore del compostaggio: aumentano sia i quantitativi di rifiuti trattati (+6%) che il numero di impianti sul territorio (+22 impianti operativi). RU da raccolta differenziata (rifiuti di cucine e mense e rifiuti provenienti dalla manutenzione del verde): +8,2% rispetto al 2005 Al Nord è localizzato il 69% degli impianti,al Centro e al Sud, rispettivamente, il 17% e il 14%. Un dato significativo è rappresentato dal numero di impianti attualmente in corso di realizzazione: 5 al Centro e 2 al Nord; 6 gli impianti in fase di collaudo (2 al Nord, 2 al Centro e 2 al Sud). Il settore del compostaggio è vincolato ai livelli di raccolta differenziata della frazione organica. Il quantitativo pro capite di frazione organica da RD avviata a compostaggio è pari a circa 38,2 kg a livello nazionale, ma mostra una situazione assai diversificata nelle diverse aree del Paese (Nord 65,6 kg per abitante per anno, Centro 28,7 kg per abitante al Centro e Sud appena 8,1 kg per abitante).
Tipologie di rifiuti trattati in impianti di compostaggio, anno 2006 12,2% 16,8% 37,2% 33,8% frazione umida verde fanghi altro
Frazioni dei rifiuti trattati in impianti di compostaggio, anni 2004-2006 1.200.000 +9,1% +7,4% 1.000.000 t 800.000 600.000 +13% 400.000 200.000 0 Fraz. Frazione organica selez. umida Verde Fanghi Altro 2004 2005 2006
Quantitativo in uscita dagli impianti di compostaggio, anno 2006 3.500.000 Input agli impianti (t/a) Output (t/a) 3.185.597 3.000.000 2.500.000 2.237.247 2.000.000 1.439.649 1.500.000 1.021.480 1.000.000 500.000 547.892 245.879 400.457 172.289 0 Nord Centro Sud Italia
Tipologie dei prodotti in uscita dagli impianti di compostaggio, anno 2006 ammendante compostato verde ammendante compostato misto altro scarti 1,7% 17,2% 16,6% Ammendante compostato misto: 920.000 tonnellate Ammendante compostato verde 239.000 tonnellate 64,4%
Trattamento meccanico biologico - anno 2006 Impianti operativi Potenzialità (tonnellate) Quantità trattata (tonnellate) NORD 53 5.365.654 3.134.982 CENTRO 29 4.087.630 2.096.006 SUD 21 4.295.577 3.815.521 ITALIA 114* 13.748.861 9.046.509 * Impianti operativi su un totale di 128 censiti (+5 impianti attivi rispetto al 2005)
I quantitativi dei rifiuti indifferenziati, la distribuzione e la potenzialità degli impianti mostrano un andamento più uniforme. I rifiuti indifferenziati sottoposti a trattamento meccanico biologico ammontano a oltre 9 milioni di tonnellate (+7%). Il Sud gestisce il 42%dei rifiuti avviati a impianti di trattamento meccanico-biologico a livello nazionale, il Nord 35% e il Centro il 23% Tra le regioni del Nord i quantitativi più rilevanti di rifiuti indifferenziati sono gestiti in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto; al Centro in Toscana Il Sud opera all 88% della sua potenzialità totale, il Nord al 58%, il Centro al 51%. Regione Potenzialità autorizzata (t/a) Rifiuto in ingresso all'impianto (t/a) Numero impianti operativi Piemonte 1.314.534 418.135 11 Lombardia 1.189.140 847.895 11 Trentino A.A. 22.000 15.100 1 Veneto 849.900 520.309 9 Friuli V.G. 252.000 240.999 4 Liguria 195.600 204.650 3 Emilia R. 1.542.480 887.895 14 Nord 5.365.654 3.134.982 53 Toscana 1.541.950 988.513 16 Umbria 377.000 320.489 3 Marche 255.600 210.412 4 Lazio 1.913.080 576.592 6 Centro 4.087.630 2.096.006 29 Abruzzo 208.888 114.861 5 Molise 58.400 53.089 1 Campania 2.579.034 2.407.454 7 Puglia 238.155 289.143 2 Basilicata 39.000 28.640 3 Calabria 475.000 456.762 7 Sicilia 110.000 118.895 2 Sardegna 587.100 346.677 5 Sud 4.295.577 3.815.521 32 Italia 13.748.861 9.046.509 114
Potenzialità degli impianti di trattamento meccanico biologico, anni 1999-2006 14.000.000 12.000.000 10.000.000 t 8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0 Nord Centro Sud Italia 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
Tipologie dei materiali in uscita, anno 2006 Frazione secca 4,7% 33,6% Biostabilizzato CDR 25,9% Bioessiccato Scarti Altre frazioni Gran parte del CDR attualmente prodotto non sempre risulta conforme alle caratteristiche tecniche del CDR fissate dalla norma UNI 9903-1. 3,3% 10,1% 22,5%
Linee guida per gli impianti di trattamento meccanico-biologico Con il DM 29 gennaio 2007 sono state emanate le linee guida per l individuazione e l utilizzazione delle migliori tecniche disponibili (BAT) in materia di gestione dei rifiuti, per le attività elencate nell allegato I, punto 5, del D.Lgs. 18 febbraio 2005, n. 59, tra cui rientrano gli impianti di trattamento meccanico-biologico Scopo principale delle linee guida è quello di costituire un riferimento sulle conoscenze tecniche e tecnologiche, di supporto sia all operatore in fase di predisposizione della domanda di autorizzazione integrata ambientale (AIA), sia all autorità competente che dovrà istruire il procedimento e rilasciare la relativa autorizzazione Le linee guida dovrebbero sanare le pregresse condizioni di disparità esistenti sul territorio nazionale a causa di norme tecniche regionali non omogenee nei contenuti
Linee guida per gli impianti di trattamento meccanico-biologico Le linee guida individuano tecniche (sia progettuali che gestionali) indirizzate alla minimizzazione degli impatti complessivi sulla salute umana e sull ambiente Ampio spazio è dato ai sistemi e alle attività di monitoraggio e controllo delle emissioni su tutte le matrici ambientali
Linee guida per gli impianti di trattamento meccanico-biologico Sono analizzate le BAT relative alle varie fasi di trattamento: pre-trattamento (operazioni preliminari di tipo meccanico) trattamento biologico (aerobico: biostabilizzazione o bioessiccazione; anaerobico: processi wet, semi-wet e dry) post-trattamento (per separare corpi estranei o qualificare merceologicamente il prodotto) stoccaggio presidi ambientali Indicazioni precise sono fornite in merito ai principali vantaggi e svantaggi connessi a ciascuna delle fasi, nonché all analisi dei dati operativi e degli specifici campi di applicazione
Gestione del processo Fattori da considerare: concentrazione di ossigeno ed aerazione condizioni termometriche ottimali: per l igienizzazione del materiale vanno garantite temperature elevate per un tempo relativamente prolungato (almeno 3 giorni a 55 C), ma per garanti re la massima velocità delle attività microbiche, è necessario operare in condizioni mesofile (40-50 C) umidità, che deve essere sufficiente alle attività microbiche, ma non eccessiva in quanto occupando gli spazi vuoti ostacolerebbe il rifornimento di ossigeno impatti odorigeni: controllo e abbattimento dei potenziali impatti odorigeni delle fasi critiche (soprattutto quelle iniziali).
Trattamento meccanico-biologico Nell analisi delle BAT vengono approfonditi: bilanci di materia consumi e rendimenti emissioni in atmosfera, in particolare emissioni osmogene emissioni di scarichi liquidi produzione dei rifiuti (scarti delle materie recuperate) emissioni di rumori, legate, in particolare, all utilizzo di macchine per la riduzione volumetrica (trituratori, mulini, vagli) produzione di polveri e particolato fine (polveri dotate di reattività biologica-bioparticolato, endotossine) inserimento territoriale e paesaggistico
Trattamento meccanico-biologico Vengono analizzati i rischi associati agli impianti ed individuati i criteri e le misure da adottare per limitarli: Rischio biologico (contatto con i rifiuti) Rischio associato alle polveri: bioparticolato e endotossine Contatto con aerosol ed eventuali sostanze chimiche tossiche Rumori ed incidenti connessi con le macchine in uso presso l impianto
Trattamento meccanico-biologico Per determinare la stabilità biologica di un rifiuto devono essere utilizzate le seguenti metodologie: determinazione solidi totali volatili determinazione solidi potenzialmente fermentescibili (Spf) determinazione indice di respirazione
BAT di carattere generale Conferimento e stoccaggio 1.Caratterizzazione preliminare del rifiuto (caratteristiche chimico - fisiche, classificazione del rifiuto e codice CER) 2.Modalità di accettazione del rifiuto all impianto (programmazione modalità di conferimento, pesatura del rifiuto, annotazione) 3.Congedo automezzo (bonifica automezzo, sistemazione sulla pesa, annotazione della tara, congedo dell automezzo, registrazione del carico)
BAT di carattere generale Conferimento e stoccaggio Occorre, inoltre, prevedere: Strutture di stoccaggio di capacità adeguata Mantenimento di condizioni ottimali dell area di impianto Adeguati isolamento e protezione dei rifiuti stoccati Minimizzazione della durata dello stoccaggio Installazione di adeguati sistemi di sicurezza ed antincendio Minimizzazione delle emissioni durante le fasi di movimentazione e stoccaggio
BAT di carattere generale Trattamento meccanico biologico Movimentazione ed alimentazione dei rifiuti Idoneo posizionamento degli operatori Pre-trattamenti Trattamento di biostabilizzazione o di digestione anaerobica della frazione organica Post-trattamenti di raffinazione del prodotto Controllo di qualità dei rifiuti trattati Stoccaggio/Utilizzo dei prodotti finali Trattamento delle emissioni gassose Gestione e trattamento delle emissioni liquide e di rifiuti Contenimento delle emissioni acustiche
BAT relative alla gestione Strumenti di gestione: piano di gestione operativa, programma di sorveglianza e controllo, piano di chiusura e ripristino ambientale per la fruibilità del sito a chiusura dell impianto secondo la destinazione urbanistica dell area Strumenti di gestione ambientale: benchmarking, sistemi di gestione ambientale (EMS), certificazioni ISO 14001, EMAS Sistema di supervisione e controllo (indicazione dei controlli relativi a ciascuna fase di trattamento) Comunicazione e informazione del cittadino
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