EMOCLINIC SYMPOSIUM Sulle sponde del Ticino Il PAZIENTE CRITICO CPAP/NIV STRESA 9 MAGGIO 2014 CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA VCO CPSE MIRELLA CERUTTI



Documenti analoghi
L ASSISTENZA AL PAZIENTE IN VENTILAZIONE NON INVASIVA A PRESSIONE POSITIVA CONTINUA CPAP

Modalità volumetrica. Volume corrente. costante stabilito dall operatore a prescindere dalle Pressioni erogate. Barotrauma Minore tolleranza

Patologie Cardiocircolatorie Relatore:Squicciarini Grazia

03/03/ Diuretici -Morfina -Inotropi

19/01/12 ASL 04. La ventilazione in SLEEP APNEA -BILEVEL. Sestri levante Pellegrina Moretti

L INFERMIERA E L OSSIGENO: E TUTTO SCONTATO?

PAZIENTE CON INFLUENZA A (H1N1) SOSPETTA O CERTA E SEGNI DI SCOMPENSO CARDIORESPIRATORIO. Diagnosi di ALI o ARDS da virus H1N1

LA VENTILAZIONE NON INVASIVA IN PEDIATRIA

Pressione Positiva Continua CPAP

Ventilazione Non Invasiva Quando è utile, quando è inutile quando inizio, quando rinuncio.


LIVELLI DI AZIONE DELLE

IN UN CICLO RESPIRATORIO SI HA UNA DIMINUZIONE DI OSSIGENO ED UN AUMENTO DI ANIDRIDE CARBONICA. CORSO OSS DISCIPLINA: PRIMO SOCCORSO MASSIMO FRANZIN

Respirare di notte con un aiuto meccanico. Ospedale San Paolo di Savona S.C. Otorinolaringoiatria Tecnico di Neurofisiopatologia M.

GESTIONE DEI PAZIENTI CON INFLUENZA DA VIRUS A/H1N1 RICOVERATI CON SINDROMI GRAVI E COMPLICATE

VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA NEL DISTRETTO DI SASSARI: RIORGANIZZAZIONE DEI PROCESSI DI MONITORAGGIO

PUMP FAILURE LUNG FAILURE FATIGUE MECCANISMI FISIOPATOLOGICI DELLA I.R.A. Compromissione della ventilazione. Compromissione dello scambio gassoso

QUALITA DELLA VITA e PATOLOGIE CRONICHE:ATTUALITA E PROSPETTIVE

territorio E dopo il ricovero?

ASSISTENZA INFERMIERISTICA AL PAZIENTE CON VENTILAZIONE NON INVASIVA (NIMV)

Apparato respiratorio: anatomia,fisiologia e patologia. Anatomia (2) Anatomia (1) Anatomia (3) Anatomia (4) O 2 CO 2

La Sindrome Obesità-Ipoventilazione e le Ipoventilazioni Centrali

La semplificazione della ventilazione non invasiva

INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA. Approccio razionale dal territorio al PS

Relatore: Basigli Sonia PARAMETRI VITALI ETA PEDIATRICA. Temperatura Frequenza cardiaca Frequenza respiratoria SaO2 P.A.

LA GESTIONE INFERMIERISTICA DOMICILIARE DEL PAZIENTE IN OLT E NIV OBIETTIVO

VENTILAZIONE NON INVASIVA (NIV): NIV

Riabilitazione dopo intervento di cardiochirurgia

Esperienze con la decapneizzazione venovenosa nell insufficienza respiratoria severa

DEFINIZIONE. L annegamento è una sindrome asfittica

Conferenza Regionale Misericordie. Ufficio Formazione

BLS. Rianimazione cardiopolmonare di base B L S. corso esecutori per personale laico. (linee-guida scientifiche ERC-ILCOR 2005)

II FOCUS di PEDIATRIA

Conoscere i parametri vitali valutabili dal soccorritore Conoscere le tecniche di valutazione dei parametri vitali Riconoscere le situazioni di

PROTOCOLLO OPERATIVO DI VENTILAZIONE NON INVASIVA (NIV) IN RIANIMAZIONE, MEDICINA DI URGENZA E PNEUMOLOGIA LINEE GUIDA NIV

Si parla di insufficienza respiratoria quando il polmone non è in grado di procedere ad un adeguata ossigenazione del sangue arterioso o non è in

LA CPAP. Il circuito l interfaccia il montaggio Il monitoraggio. Nacar Alberto ASL NA 1 M.U.San Paolo. 28 settembre 2010 NOLA

a cura di : Alessandro Trevisan Croce Rossa Italiana Ambulanza ALS CRI-118

della Valvola Mitrale

SINTOMATOLOGIA E PATOLOGIE. RIPASSO anno 2012

scaricato da 1

CONGRESSO REGIONALE FADOI ANIMO IMPERIA GIUGNO 2013

DEFINIRE LE PRINCIPALI PATOLOGIE MEDICHE RICONOSCERE I SEGNI CHE DIFFERENZIAMO LE VARIE PATOLOGIE MEDICHE

INFERMIERISTICA IN CARDIOLOGIA

Corso di B.L.S. Adulti. Basic Life Support

Corso formazione alla Cura di malati di SLA

2 CONVEGNO INTERREGIONALE LA MONTAGNA PER TUTTI. Allenamento e preparazione fisica: bambini e anziani in montagna

Insufficienza respiratoria sul territorio Inquadramento clinico e l'assistenza del paziente ipossiemico

PATOLOGIE MEDICHE in EMERGENZA

Respirazione polmonare

CORSO PBLSD OBIETTIVO

1 Perché ventilo un paziente non invasivamente... 1 Letture consigliate... 3

Capitolo 5_d URGENZE MEDICHE ADULTO

COMPLICANZE RESPIRATORIE

BLS ADULTO 09/03/2011

Il B.L.S. (Basic Life Support)

Corso per soccorritori volontari L APPARATO -CENNI DI ANATOMIA E DI FISIOLOGIA. Antonio Murolo CRI Fermignano Istruttore TSSA

IL CONTRIBUTO ASSISTENZIALE NELLA GESTIONE DELL OSSIGENO TERAPIA

BLS E PRIMO SOCCORSO. M.E Della Marta C. Piluso- A. Montecalvo Azienda Ospedaliera della Provincia di Pavia

bellavista 1000 NIV Ventilazione non invasiva e in fase subacuta

INFERMIERISTICA IN AREA CRITICA Pz Cardiochirurgico.

APPARATO RESPIRATORIO RESPIRATORIO

CUORE E MONTAGNA ALTITUDINE. Bassa quota fino a 1800 m. Media quota tra 1800 e 3000 m. Alta quota tra 3000 e 5500 m. Altissima quota sopra i 5500 m.

LOTTO 1: LOTTO 2: LOTTO 3:

TERAPIA. IPOSSIEMIA Terapia farmacologica

Il Bambino con dispnea

USO DELLA VENTILAZIONE NON INVASIVA IN UTIC. Flavia Dispensa ARNAS CIVICO Palermo

Riabilitazione Respiratoria in Chirurgia Toracica

Il respiro è la capacità d immettere ed espellere aria dai polmoni, la capacità respiratoria viene misurata come

Insufficienza respiratoria

Migliora la qualità della vita. L aerosolterapia

Assistenza respiratoria

Angelo anni 18 affetto da cardiopatia congenita complessa operato alla nascita Entra in UTIC per un episodio lipotimico

BLS-D Basic Life Support- Defibrillation

La rianimazione cardiopolmonare: consensi e dissensi nelle linee guida

Croce Rossa Italiana BLSD. Rianimazione Cardiopolmonare di base e Defibrillazione precoce. Corso Esecutori per personale sanitario

Il Trattamento Primario

Le malattie fumo correlate. Dott. Paolo Monte

LA PRESSIONE ARTERIOSA

GC = F x Gs. Gli aumenti di GC sono possibili grazie ad aumenti della frequenza cardiaca e della gittata sistolica.

APPARATO RESPIRATORIO

Lezione 02. Apparato Respiratorio

Strategie per la diagnosi e la terapia delle Infezioni Fungine Invasive (IFI) in pazienti ad alto rischio

Scompenso cardiaco cronico: conoscerlo per aiutare il tuo cuore a farti vivere meglio

L importanza della prono - supinazione nell Insufficienza Respiratoria Acuta

Camera distanziatrice per inalatori predosati MDI

CROCE ROSSA ITALIANA. Croce Rossa Italiana - Comitato Locale di Palmanova

Rapporto Pressione/Volume

U.O. Medicina e Chirurgia d Urgenza ed Accettazione Direttore Dott. Vito Procacci PROTOCOLLO OPERATIVO VENTILAZIONE MECCANICA NON INVASIVA

PRIMO SOCCORSO RIANIMAZIONE CARDIORESPIRATORIA. Rianimazione cardiorespiratoria

EMOGASANALISI ARTERIOSA 20/09/14. La valutazione degli scambi gassosi: EGA, saturimetria, CO 2 transcutanea, CO 2 espirata

Dr. Antonio Urbino Direttore S.C. Pediatria d Urgenza Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino APPROCCIO AL BAMBINO CRITICO

FISIOLOGIA DELLA RESPIRAZIONE

Dopo la ventilazione alveolare, il passaggio successivo del processo respiratorio consiste nella diffusione dell O 2 dagli alveoli al sangue e della

ALLENARE LA POTENZA AEROBICA IN SPAZI STRETTI. Prof. A.Di Musciano


LESIONI DA CAUSTICI GESTIONE PRE-ENDOSCOPICA NEL DEA

Breathe a little easier.

CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE AREA SUD MILANESE

SUPPORTO DI BASE DELLE FUNZIONI VITALI IN ETA PEDIATRICA E DEFIBRILLAZIONE PRECOCE. Pediatric i Basic Life Support - Early Defibrillation

Transcript:

EMOCLINIC SYMPOSIUM Sulle sponde del Ticino Il PAZIENTE CRITICO CPAP/NIV STRESA 9 MAGGIO 2014 CARDIOLOGIA INTERVENTISTICA VCO CPSE MIRELLA CERUTTI

NIV: Non invasive ventilation Definizione: forma di ventilazione meccanica che non richiede l intubazione orotracheale: nei pazienti affetti da insufficienza respiratoria Si espleta fondamentalmente con due modalità: CPAP e BIPAP

Insufficienza respiratoria Incapacità dell organismo di mantenere l omeostasi degli scambi gassosi: tra atmosfera e sangue arterioso con conseguente alterazione della : PaO2 < 60 mmhg PaCO2 > 50 mmhg e/o MISTA ACUTA: INSORGENZA IN TEMPI BREVI : EPA Spesso di grave entità Ipossiemica o ipossiemica ipercapnica CRONICA INSORGENZA IN TEMPI Più LUNGHI Meccanismi di compenso RIACUTIZZATA Deterioramento a carattere Acuto di una forma cronica

Segni e sintomi: insufficienza respiratoria Distress respiratorio: - Dispnea, tachipnea, polipnea - Impegno muscolare accessori - Respiro addominale Ipercapnia: PaCO2 - cefalea,vertigini,confusione,letargia, Ipertensione, sudorazione ARRESTO RESPIRATORIO IOT Ipossia: PaO2 - cianosi, agitazione, delirio, Tachicardia, ipotensione cianosi

CLINICAL GOVERNANCE DELL INSUFFICIENZA RESPIRATORIA: CONTROLLO E MONITORAGGIO: SISTEMA CARDIOVASCOLARE: PA ECG SISTEMA RESPIRATORIO: SEGNI/SINTOMI, SATURAZIONE PERIFERICA, FREQUENZA RESPIRATORIA ESAMI DI LABORATORIO: EGA

EMOGASANALISI E l elemento cardine su cui ruota la definizione di gravità dell insufficienza respiratoria: fornisce un indice della ventilazione alveolare (PaCO2), e indirettamente indica il lavoro respiratorio espresso dal paziente; Indica il grado di diffusione dei gas ( PaO2). Progressione clinica dell IRA: PH 7.30 7.25 7.15 7.1 SEGNI RESPIRATORI TACHIPNEA RESPIRO SUPERFICIALE FATICA DEI MUSCOLI RESPIRATORI BRADIPNEA SEGNI NEUROLOGICI RALLENTAMENTO MENTALE CEFALEA ENCEFALOPATI A IPERCAPNICA TURBE DI COSCIENZA E MOTORIE STUPOR COMA

NIV: Non invasive ventilation Non tutti i pazienti con insufficienza respiratoria hanno indicazione alla NIV Se un paziente ha indicazione alla IOT non si deve temporeggiare con la NIV Il successo della NIV dipende da: - tipo di insufficienza respiratoria - malattia sottostante - ambiente dove si effettua - esperienza degli operatori - timing di inizio

DIFFERENZE FRA LA NIV E LA VENTILAZIONE MECCANICA CON IOT Paziente collaborante In grado di proteggere le vie aeree Riflesso della deglutizione conservato Riflesso della tosse conservato Non richiede sedazione Riduce le complicanze infettive Può essere effettuata anche in ambiente non intensivo

NIV: Non invasive ventilation INDICAZIONI : DATI CLINICI: tachipnea, aumento del lavoro respiratorio, uso dei muscoli respiratori accessori DATI EGA: insufficienza respiratoria acuta o riacutizzazione di insufficienza respiratoria cronica: PaCO2 > 45 mmhg ph < 7.35 Nell ipossiemia con PaO2/FIO2 < 200 (con cautela)

NIV: Non invasive ventilation OSSIGENO TERAPIA TRATTAMENTO ATTO A COMPENSARE L INSUFFICIENZA RESPIRATORIA OBIETTIVO RIPORTARE I VALORI EMATICI DI PaO2 ALLA NORMALITA VERSO IL MIGLIORAMENTO CLINICO ( RIDUZIONE DEL SENSO DI FATICA DELLA FR E DELLA FC MIGLIORAMENTO DELLO STATO NUEROLOGICO)

Obiettivi ossigenoterapia Fase acuta: Attenuare i sintomi Ridurre il lavoro respiratorio Migliorare ed ottimizzare gli scambi gassosi Ottimizzare il confort pz Evitare e/o prevenire l intubazione

CPAP: continuous positive airway pressure " IMPIEGO DI UNA PRESSIONE POSITIVA NELLE VIE AEREE IN OGNI FASE DEL RESPIRO " APPLICAZIONI DI PRESIDI NON INVASIVI " PAZIENTE COLLABORANTE " IMPIEGO DI UN INTERFACCIA " IL PAZIENTE RESPIRA IN MANIERA SPONTANEA DENTRO UN SISTEMA CHIUSO " ALL INTERNO DI QUESTO SISTEMA VI E UNA PRESSIONE MAGGIORE RISPETTO A QUELLA ATMOSFERICA ATTRAVERSO UN FLUSSO AD ALTA VELOCITA

Effetti della CPAP La CPAP ha lo scopo di promuovere l accoppiamento tra ventilazione e perfusione La pressione sul polmone si ripercuote sul cuore: sulla vena cava,aorta, pareti cardiache

Effetti della CPAP! riduzione del ritorno venoso ( precarico)! riduzione della P transmurale del Vsx ( postcarico) RESPIRATORI! apertura degli alveoli ( ventilazione, CFR, effetto shunt)! aumento della compliance! riduzione del lavoro respiratorio Circulation 1995; Am J Respir Crit Care Med 1997; Crit Care Med 2002

COMPONENTI DEL SISTEMA CPAP VALVOLA PEEP E UN DISPOSITIVO PER IL MANTENIMENTO DELLA PRESSIONE POSITIVA DI FINE ESPIRAZIONE COLLEGATA AL RACCORDO ESPIRATORIO DELLE MASCHERE FACCIALI

INTERFACCE MASCHERA NASALE MASCHERA FACCIALE CASCO MASCHERA FACCIALE TOTALE 16

La scelta del dispositivo da utilizzare in corso di CPAP dipende dalle condizioni cliniche della persona, dell ambiente in cui si eroga e dalle risorse tecnologiche a disposizione.

MASCHERA NASALE La maschera nasale è la meglio tollerata dal paziente permette maggior autonomia, non è indicata nelle forme acute di insufficienza respiratoria Utilizzo in caso di calustrofobia Minor rischio di dislocazione

Maschera nasale svantaggi Il paziente deve mantenere il più possibile la bocca chiusa per limitare le perdite aeree Lesioni da pressione radice del naso

MASCHERA FACCIALE Per quanto riguarda l interfaccia, la prima scelta deve orientare su una maschera facciale che garantisce una più efficace erogazione della pressione positiva in un paziente che, nelle fasi di distress acuto, presenta una respirazione nasale e boccale 20

MASCHERA FACCIALE EFFETTI COLLATERALI Congiuntiviti, ulcere corneali e congiuntivali Distensione gastrica, aerofagia Abrasioni e/o ulcerazioni della pelle dovuti al contatto delle maschere Secchezza naso e fauci Ostruzioni delle vie aeree Claustrofobia 21

MASCHERA FACCIALE TOTALE Maggiore tollerabilità Minori perdite Minore compressione facciale Migliora gli Scambi di gas 22

Maschera total face svantaggi Claustrofobia Maggior rischio di vomito Grave distensione gastrica Secchezza oculare Scarsa aderenza in caso di barba

CASCO Consiste in una copertura in PVC che include il capo, permette la diffusione dei gas in modo più tollerabile, permette la visione, comunicazione alimentazione, mobilizzazione

CASCO VANTAGGI RISPETTO ALLA MASCHERA Assenza di lesioni cutanee al volto Pressioni delle vie aeree stabili Non necessita della massima collaborazione del paziente Ha una buona tollerabilità 25

CASCO SVANTAGGI RISPETTO ALLA MASCHERA Impossibilità di misurare il volume corrente Rischio di asfissia in caso di malfunzionamento del sistema, è consigliabile l utilizzo di presidi muniti di valvole anti soffocamento brevettate Possibilità di rebreathing di CO2 che può dipendere da due fattori : 1. dal flusso di gas che attraversa il casco 2. dalla produzione di CO2 26

CASCO EFFETTI COLLATERALI Decubiti ascellari Ischemia o trombosi degli arti superiori Otalgia 27

confronto interfacce Parametri M.FAC.TOT MASC.FAC CASCO Tollerabilità Maggiore Minore Maggiore Adattabilità Maggiore Minore Sempre Comun. verbale Impossibile Impossibile Possibile Espettorazione Impossibile Impossibile Possibile Ostruzione vie aeree Possibile Possibile Impossibile Aereofagia Maggiore Maggiore Minore Lesioni cutanee Minore Frequenti Minore

CPAP/CASCO vs CPAP/MASCHERA.. le due interfacce sono egualmente efficaci nel determinare un significativo incremento dei volumi polmonari a livelli crescenti di CPAP.durante CPAP con casco lo sforzo sia inspiratorio che espiratorio non è stato significativo rispetto al sistema CPAP in maschera.il casco dunque funziona come un reservoir. Intensive Care Med. 2003 Oct; 29(10):1680-7 A. Mattei SUN

Sistemi di erogazione CPAP Sistema venturi Tubo corrugato a cui è attaccato il miscelatore che agisce secondo sistema venturi: rapido flusso di O2 che passa attraverso una valvola con un ugello che funge da resistenza: il passaggio forzato genera turbolenze che aspirano aria atmosferica. Le dimensioni della valvola stabilisce la quantità di aria che si miscela con l O2 e garantisce una frazione di O2 inspirato costante. L aria passa attraverso un filtro batteriostatico.

CPAP DI BUOSSIGNAC E un sistema di ventilazione pratico che si adatta a tutti tipi di maschera, è un sistema aperto non necessita di generatori di flusso; l o2 e/ o l aria passano attraverso dei microcanali che ne accelerano la velocità molecolare, la turbolenza che si crea genera la PEEP

Fattori predittivi di successo per CPAP NIV in acuto: " buona collaborazione del paziente di sincronizzarsi con il sistema " Giovane età " Ipercapnia e acidemia non severe " Miglioramento in due ore di FR/FC/ e scambi respiratori (EGA)

APPROCCIO CON IL PAZIENTE Tenerlo sempre sotto controllo visivo Rassicurarlo e tranquillizzarlo Informarlo, spiegandogli i vantaggi della terapia e come chiedere il nostro intervento Posizionarlo in posizione ortopnoica e comoda aiutandosi anche con cuscini o altri ausili

ASSISTENZA DURANTE LA NIV La ventilazione può essere interrotta durante l alimentazione, l espettorazione e le manovre di nursing, garantendo l apporto di O2 attraverso gli occhialini nasali ed i parametri respiratori Controllare le fughe aeree e stringere il reggimaschera se necessario Controllare i punti di pressione dell interfaccia Controllare EGA dopo un ora, poi a intervalli richiesti, controllo continuo dei parametri vitali 34

VANTAGGI Non richiede manovre invasive e riduce la necessità di ricorrere alla IOT Consente un impiego precoce e un approccio flessibile e continuo Migliora gli scambi gassosi Riduce la mortalità Riduce l incidenza di polmoniti batteriche Consente l uso della parola Mantiene il riflesso della deglutizione Il paziente collabora alla sua terapia 35

CPAP: criteri per la sospensione in caso di successo del trattamento! Riduzione della dispnea! Frequenza Respiratoria < 25/min! Sp02 > 95% con Fi02 < 40% durante NIV! Pa02 > 75 mmhg con Fi02 = 50% in assenza di NIV! FC < 110/min.! ph > 7,35

QUANDO INTERROMPERE LA CPAP Stato soporoso o paziente poco collaborante per agitazione intensa Apnea o bradipnea Esaurimento muscolare Elevato rischio di inalazione Peggioramento del pattern respiratorio ed emodinamico

conclusione first hour = golden hour Insufficienza respiratoria Impiego corretto, integrato ed aggressivo dei sistemi di ossigenazione # tecnologia semplice # minor invasività CPAP