L IMPATTO DEL TRASPORTO INTERCONTINENTALE DI MERCI: Modelli per la misura degli effetti delle scelte 1



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L IMPATTO DEL TRASPORTO INTERCONTINENTALE DI MERCI: Modelli per la misura degli effetti delle scelte 1 Prof. A. Cappelli 1, Arch. Ing. A. Libardo 1, Arch. E. Fornasiero 1, 1 Transport, Territory and Logistics Research Unit - TTL, University IUAV of Venice, Italy. 1. Sommario I volumi delle spedizioni mondiali di container nel 2009 evidenziano come le relazioni commerciali europee con i mercati asiatici siano tre volte maggiori rispetto a quelle transatlantiche. L utilizzo prevalente dei porti atlantici per tutte le destinazioni europee, dovuto alla maggiore efficienza logistica, comporta diseconomie legate al transit time, ai consumi energetici ed alle conseguenti emissioni carboniche. La presente ricerca ha indagato le variabili di efficienza trasportistica ed ambientale sopra indicate, con l intento di identificare i mercati di alcuni dei principali sistemi portuali europei raggiungibili alle migliori prestazioni offerte dalla rete intermodale. A conclusione della ricerca è stato possibile individuare sul continente europeo, curve isocrone, isoergon ed isocarbon per l intermodalità marittimo-ferroviaria a partire dal gate con l Asia presso Port Said al fine di definire, in termini di efficienza trasportistica e di maggiore sostenibilità, quali siano i percorsi multimodali più efficienti in relazione alle destinazioni finali. 2. Economia dei flussi mondiali di contenitori La crisi economico-finanziaria internazionale 2, manifestatasi nel 2008, ha indotto una forte flessione nella domanda di beni imponendo una riduzione nella produzione industriale ed influendo sul settore dei trasporti in maniera considerevole 3. Fig. 1 Variazione annuale (%) traffico TEU dei principali porti Europei Sebbene anche il settore marittimo abbia accusato gli effetti della depressione (Fig.1), alcune direttrici di traffico (relazioni con il Far East) hanno risentito meno della crisi grazie all andamento ancora positivo delle economie di paesi quali Cina e India. Le performance economiche dell area Far East, congiuntamente ai processi internazionali di delocalizzazione produttiva avevano incentivato fortemente, in particolare dopo il 2002 4, lo sviluppo dei traffici mondiali determinando la supremazia portuale asiatica e uno spostamento del baricentro dei traffici marittimi internazionali 5 (fig. 2). 1 Ricerca avviata nell ambito del progetto europeo SONORA su incarico dell Autorità Portuale di Venezia. Pur nella responsabilità congiunta degli autori in merito ai risultati della ricerca, si segnala che Alessandra Libardo ha curato l impostazione della ricerca e il controllo di qualità dei risultati, mentre Elisa Fornasiero l elaborazione dei dati e la loro rappresentazione. Agostino Cappelli ha svolto la funzione di coordinamento ed indirizzo. 2 Flessione del PIL mondiale nel 2009 pari a -1,4%. Fonte: International Monetary Fund, 2009 3 Le spedizioni internazionali di merci registrano una flessione in tutte le modalità: -21% aereo, -28% ferrovia, -22% mare, -25% la strada. Fonte: Confetra, 2009 4 Nel periodo si rileva una crescita mondiale dell economia del 4% annuo. 5 Fonte: UNCTAD, Review of Maritime Transport 1

Fig. 2 Traffici mondiali marittimi (milioni di TEU). Dal punto di vista europeo la conseguenza di tali dinamiche è stata la rinnovata centralità del Mediterraneo, attraversato dai traffici provenienti dal Far East transitanti per il Canale di Suez. Lo sviluppo dimensionale dei vettori marittimi legato all intento di contenere i costi unitari del trasporto, ha influenzato la scelta dei porti di scalo selezionati delle principali compagnie di navigazione. La capacità fisica (fondali) di accettazione dei natanti, la dotazione delle attrezzature e le connessioni, determinano la preferenza delle compagnie per i porti del Northern Range sebbene questa scelta comporti, in molti casi, maggiori tempi di navigazione, consumi ed emissioni, come si esporrà nel seguito. Tuttavia nella UE i sistemi portuali non dovrebbero più essere in competizione tra loro, ma utilizzati per incentivare economie e libero scambio al minimo costo generalizzato ottenibile. A tale scopo è importante definire i mercati di convenienza per ciascun sistema portuale, identificandoli in base alla quantificazione di alcuni indicatori strategici: l efficienza trasportistica (transit time e consumi) e/o la sostenibilità energetica ed ambientale (consumi ed emissioni). 3. Procedure di analisi La determinazione delle curve isocrone, isoergon e isocarbon è stata possibile a partire dai dati relativi ai mezzi di trasporto maggiormente utilizzati ed allo stato della rete (percorsi ferroviari atti al trasporto contenitori marittimi), reperibili presso specifiche fonti (UIRR, 2010, IFEU, Extern-E). Le elaborazioni hanno tenuto conto: delle caratteristiche delle navi utilizzate, classificate in funzione della portata in numero di TEU, che presentano diversi valori di velocità massime, consumi ed emissioni; della tipologia di treni che effettuano servizio merci, delle loro prestazioni in termini di velocità commerciale, consumi e capacità di carico; dei vincoli imposti dagli standard ferroviari di circolazione per i treni merci (tracciati e scali) in termini di velocità massime consentite, dimensione delle gallerie (gabarit), lunghezza massima dei treni. Conseguentemente è stato possibile definire: per il trasporto marittimo due categorie di vettori: navi portacontainer da 7.500 TEU a servizio delle destinazioni mediterranee e navi da 9.000 TEU per le destinazioni atlantiche e per lo scalo di Valencia; 2

per il trasporto ferroviario un treno merci standard da 1000 tonnellate così come assunto a riferimento per le ricerche europee condotte da IFEU; la rete di trasporto: identificata da archi e nodi sia marittimi che ferroviari. Fig. 3 Principali porti container europei e grafo ferroviario (rete elettrificata) Tutti gli archi marittimi hanno come origine Port Said e rappresentano collegamenti diretti, mentre gli archi ferroviari rappresentano la schematizzazione della rete europea merci elettrificata 6 (Fig.3) e possono collegare nodi portuali e ferroviari o nodi ferroviari tra loro. 4. Calcolo delle curve di pari tempo di accessibilità (Isocrone) Le elaborazioni effettuate per la costruzione delle curve isocrone hanno tenuto conto delle velocità commerciali medie relative ai diversi vettori, calcolate sulla base delle migliori prestazioni attualmente misurate. I tempi di navigazione necessari a raggiungere i singoli porti europei sono stati calcolati come servizi diretti dallo Stretto di Suez, sulla base delle distanze marittime 7, assumendo condizioni medie di navigazione ed in considerazione della dimensione della nave: le navi da9.000 TEUraggiungono velocità massime di 25 nodi, mentre le portacontainer da 7.500 TEU presentano velocità massime di circa 25,6 nodi. I tempi di percorrenza ferroviari sono stati elaborati (Fornasiero E., Libardo A., 2009) sulla base delle caratteristiche infrastrutturali delle linee. La combinazione dei tempi di navigazione con i tempi di percorrenza ferroviari, calcolati sui diversi percorsi, ha consentito di identificare isocrone differenti per le relazioni commerciali che transitano attraverso i diversi porti (Fig.4). 6 La scelta di investigare le prestazioni della sola rete ferroviaria elettrificata deriva dalla volontà di perseguire un ottimizzazione nell uso di sistemi ambientalmente sostenibili. 7 Fonte: Autorità Portuale di Venezia, 2009 3

Il confronto e la sovrapposizione di queste curve ha consentito inoltre di identificare le aree di concorrenza e le aree di indifferenza tra i diversi sistemi portuali. Le prime corrispondono ad aree raggiungibili convenientemente solo mediante l utilizzo di uno specifico porto; le seconde corrispondono ad aree che presentano uguali valori di transit time per percorsi intermodali che transitano su due o più porti. 4.a 4.b 4.c 4.d 4.e Fig. 4 Isocrone dei percorsi intermodali (strada+ferrovia) con origine in Port Said transitanti per i principali porti europei (4.a transit time solo marittimo;4.b transit time combinato via Valencia;4.c transit time combinato via Genova; 4.d transit time combinato via Venezia;4.e transit time combinato via Costanza). Le mappe così elaborate sono state comparate a coppie allo scopo di individuare le aree territoriali europee raggiungibili nello stesso tempo di percorrenza, usando alternativamente diversi porti di sbarco/imbarco, messi a confronto (Fig.5). 4

5.a 5.b 5.c Fig. 5 Aree di indifferenza (equivalenza di transit time) per percorsi intermodali provenienti da Port Said che utilizzano porti differenti per raggiungere l inland europeo (5.a confronto percorsi via Valencia e via Genova; 5.b confronto percorsi via Genova e via Venezia;5.c confronto percorsi via Venezia e via Costanza. 5. Calcolo delle curve di pari consumo energetico (Isoergon) I consumi del trasporto marittimo sono stati valutati in relazione alla metodologia elaborata da ARPAV (Veneto) applicata alle navi container; tale procedura consente di definire le tonnellate di marine diesel oil /giorno consumate in relazione alla stazza della nave (Fornasiero-Libardo 2010). I consumi sono pari a 36,82 g/km TEU per le navi da 9.000 TEU, mentre risultano essere pari a 37,49 g/km TEU per quelle da 7.500. I consumi e le emissioni del sistema ferroviario dipendono da numerosi fattori: tipo di trazione, caratteristiche della linea ed in particolare dalla lunghezza e peso del treno. Assunta la definizione IFEU, si è accettato il valore medio dei consumi pari a 22 Wh/gross tkm (IFEU, 2008) che, sullabase delle indicazioni dell Autorità per l'energia Elettrica 8, divengono pari a 101 g/teu km. La determinazione dei consumi complessivi per ogni percorso intermodale ha consentito la costruzione delle curve dei consumi (isoergon) per ogni alternativa portuale europea utilizzata (Fig.6). 8 Delibera EEN 3/08, GU n. 100 del 29.4.08 - SO n.107 5

6.a 6.b 6.c 6.d 6.e Fig. 6Isoergon dei percorsi plurimodali (strada+ferrovia) con origine in Port Said transitanti per i principali porti europei (6.a consumi via Anversa; 6.b consumi via Valencia;6.c consumi via Genova; 6.d consumi via Venezia;6.e consumi via Costanza). 6

La sovrapposizione delle mappe ha consentito di definire le aree di concorrenza e di indifferenza (Fig.7). 8.a 7.b 7.c 7.d 7.e 7.f 7.g Fig. 7 Aree di indifferenza (equivalenza di consumi) per percorsi plurimodali provenienti da Port Said (7.a confronto percorsi via Valencia e via Genova; 7.b confronto via Genova e via Venezia;7.c confronto via Venezia e via Costanza;7.d 7.e 7.f 7.g confronto percorsi via Anversa e rispettivamente con percorsi via Valencia, Genova, Venezia e Costanza) 7

6. Calcolo delle curve di pari emissioni (isocarbon) Le emissioni generate dai diversi modi in fase di esercizio sono proporzionali al consumo energetico e quindi alle percorrenze effettuate (km) e possono essere valutate come segue: per il trasporto navalesi ottengono per le navi da 9.000 TEU valori di emissione pari a 117,3 g di CO2/TEU-km e, per quelle da 7.500, emissione pari a 119,4 g di CO2/TEU-km; per il trasporto ferroviario(fonte: IFEU, 2008) 9 risulta un emissione di 284gCO2/TEU km. Sulla base di questi valori è stato possibile costruire le curve isocarbon, riportate nel seguito per alcuni esempi significativi 10 (Fig.8). 8.a 8.b 8.c 8.d 8.e Il confronto (Fig.9) a coppie tra transiti in porti differenti, restituisce le aree di indifferenza. Fig. 8Isocarbon dei percorsi plurimodali (strada+ferrovia) con origine in Port Said transitanti per i principali porti europei (8.a emissioni CO 2 via Anversa; 8.b emissioni CO 2 via Valencia;8.c emissioni CO 2 via Genova; 8.d emissioni CO 2 via Venezia;8.e emissioni CO 2 via Costanza). 9 Valore medio dei soli paesi interessati dai percorsi ferroviari analizzati nella presente ricerca, determinato sulla base dell efficienza energetica delle centrali di produzione. 10 Nella ricerca sono state simulate tutte le destinazioni e tutti i possibili percorsi integrati; nelle presente memoria, per economia di esposizione, si riportano solo le sintesi grafiche. 8

9.a 9.b 9.c Fig. 9 Aree di indifferenza (equivalenza di emissioni di CO 2 ) per percorsi plurimodali provenienti 7. da Port Said Conclusioni che utilizzano porti differenti per raggiungere l inland europeo (9.a confronto percorsi via Valencia e via Genova; 9.b confronto percorsi via Genova e via Venezia;9.c confronto percorsi via Venezia e via Costanza) La supremazia distributiva dei porti del nord Europa deriva da alcune condizioni storiche che hanno determinato un rilevante potenziamento delle attrezzature portuali e delle reti terrestri di distribuzione ai mercati finali. I risultati ottenuti confermano lo squilibrio dell uso dei diversi modi di trasporto, evidenziando l opportunità di una più sostenibile distribuzione dei flussi tra i porti dell Unione Europea. Il primo risultato ottenuto è ovvio, giacchéevidenzia che, per i flussi merci che transitano per il Canale di Suez, le sole maggiori percorrenze di trasporto marittimo necessarie a raggiungere i porti del nord Europa li rendono Fig. 10 Aree di indifferenza e aree di convenienza non competitivi in termini di tempi di percorrenza, di consumi energetici e quindi di emissioni di CO 2. Per ogni sistema portuale è stato possibile individuare le aree di influenza più sostenibili e le aree di indifferenza: la prima area si colloca su un asse nord-sud che interessa Polonia, Slovacchia, Ungheria e Bosnia-Herzegovina e rappresenta un area equipollente per spedizioni transitanti via Costanza o via Venezia; che rappresentano la sintesi dei 3 indicatori; 9

la seconda si colloca in direzione nord ovest definendo un asse che dall Italia del nord arriva al Belgio attraverso la Svizzera, per spedizioni provenienti via Venezia o via Genova; la terza si colloca, sempre con direzione nord-ovest, quasi al confine franco spagnolo definendo le zone raggiungibili a pari prestazioni via Genova o via Costanza. Bibliografia ARPAV (2007) - Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, Le emissioni da attività portuale, Venezia. Confetra (2009) - Nota congiunturale sul trasporto merci Anno XII- n 2 Luglio. Containerisation International (2010), www.ci-online.co.uk Delibera EEN 3/08, GU n. 100 del 29.4.08 - SO n.107 EEA-European Environment Agency (2009), Transport at a crossroads. TERM 2008: indicators tracking transport and environment in the European Union, Copenhagen. Fornasiero E. Libardo A.(2010), Intercontinental freight transport impacts: modeling and measuring choice effects, memoria presentata al convegno Air Pollution tenutosi a Kos nel giugno 2010. Fornasiero E., Libardo A.(2009), L'intermodalità marittima e ferroviaria: efficienza trasportistica e scelte di mercato, Economia dei servizi, Anno IV, numero 3, settembre-dicembre, pp. 413-436. IFEU -Institut für Energieund Umweltforschung Heidelberg GmbH (2008), EcoTransIT: Ecological Transport Information Tool, Heidelberg. International Monetary Fund (2009), World Economic Outlook, Crisis and Recovery, April, ISBN 978-1- 58906-806-3 UIRR - International Union of Combined Road-Rail Transport companies (2010), www.uirr.com UNCTAD - United Nations Conference On Trade And Development (2009), Review Of Maritime Transport, UNITED NATIONS, New York and Geneva. UIC International Union of Railways (2010), EU TRANSPORT GREENHOUSE GASES (GHG): ROUTES TO 2050A Railway Perspective, Brussel, January. 10