Modulo 3 L autocontrollo nel paziente attivo e sportivo con diabete di tipo 2 Dott.ssa Elena Meneghini Dirigente medico, S.S. Diabetologia e Malattie metaboliche P. O. Bassini, Cinisello Balsamo A.O. ICP Milano
Benefici dell attività fisica La sedentarietà costituisce la quarta causa di mortalità nel mondo ed è fattore di rischio chiave nello sviluppo di malattie croniche non trasmissibili come diabete, neoplasie e malattie cardio-vascolari (OMS, 2009). Compito del diabetologo è consigliare ai pazienti con diabete tipo 2 una regolare attività fisica e promuovere uno stile di vita attivo.
Utilità dell autocontrollo Riconoscere situazioni potenzialmente pericolose (ipoglicemia durante o dopo attività, iperglicemia marcata) Modificare la terapia in base al diverso tipo di sforzo Capire i benefici sul controllo glicemico Rafforzare la motivazione a una gestione più attiva della patologia
Standard italiani per la cura del diabete mellito Nella quotidianità: L autocontrollo quotidiano è indispensabile per i pazienti con diabete tipo 1 e con diabete tipo 2 insulino-trattati. (Livello della prova II, Forza della Raccomandazione A e B rispettivamente) L autocontrollo glicemico domiciliare, con diversa frequenza di misurazione [ ] è utile per i pazienti con diabete tipo 2 in terapia orale o dietetica solo in presenza di una adeguata azione educativa e di un intervento strutturato e attivo nelle modifiche della terapia. (Livello della prova II, Forza della raccomandazione B)
Rischi connessi all attività fisica Ipoglicemia Sono più a rischio soggetti sedentari, o sportivi che riprendono l attività dopo un periodo di sospensione forzata. Le attività aerobiche di lunga durata (corsa, ciclismo, trekking) portano più facilmente a ipoglicemia. Iperglicemia marcata Rischio di disidratazione durante l attività o, in pazienti con ridotta/assente secrezione pancreatica, rischio di chetosi.
Disegnare l autocontrollo In base all allenamento del paziente Sedentario che inizia a muoversi Scarso allenamento Sportivo abituale/agonista In base alla terapia Dieta o ipoglicemizzanti orali che non inducono ipoglicemia Ipoglicemizzanti orali che possono indurre ipoglicemia Insulina (in associazione o secondo schema basal bolus) In base allo sforzo Attività aerobica di lunga durata Attività anaerobica Attività mista
Terapia: dieta e farmaci che non comportino ipoglicemie (metformina, acarbose, TZD, DPP4, GLP1...) Numero di controlli consigliati da standard di cura:
Terapia: dieta e farmaci che non comportino ipoglicemie (metformina, acarbose, TZD, DPP4, GLP1...) Prima di iniziare, per attività che durano molte ore a metà del tempo previsto, prima del pasto successivo e prima di dormire. 140 120 82 153 Il rischio di ipoglicemia è estremamente basso. La funzione dell autocontrollo è educativa per mostrare i benefici a livello glicemico dell attività svolta; serve inoltre a tranquillizzare su eventuali ipoglicemie. Si tratta di uno schema da utilizzare per i primi allenamenti e periodicamente per riscontrare eventuali problemi e motivare il paziente a proseguire l attività.
Ipoglicemizzanti orali che possono indurre ipoglicemia (glinidi, sulfoniluree ) Numero di controlli consigliati da standard di cura:
Ipoglicemizzanti orali che possono indurre ipoglicemia (glinidi, sulfoniluree ) Prima di iniziare, ogni ora durante un attività prolungata, al termine, prima di dormire. H 16.30 =120 H 17.30= 90 H 18.30= 80 H 9.00=110 H 23=153 Rischio ipoglicemico (diverso per i diversi farmaci): porre attenzione a eventuale ipoglicemia notturna. Valutare spuntini durante l attività ed eventuale livello glicemico più elevato prima di dormire. Si tratta di uno schema da utilizzare ogni volta che si pratica attività fisica, per ridurre il rischio ipoglicemico ed eventualmente modulare la terapia. Per profili stabili e ripetuti possibili solo controlli periodici per verifica della reale stabilità.
Terapia insulinica (analogo lento) Numero di controlli consigliati da standard di cura:
Terapia insulinica (analogo lento) Prima di iniziare (meglio a disposizione un dato delle ore precedenti per stabilire un andamento della glicemia), ogni ora durante un attività prolungata, al termine, prima di dormire. H 15= 150 H 16.30 =120 H 17.30= 90 H 18.30= 80 H 19.00=110 H 23=153 Rischio ipoglicemico elevato: porre attenzione a eventuale ipoglicemia notturna. Valutare spuntini durante l attività ed eventuale livello glicemico più elevato prima di dormire. Discutere col diabetologo eventuali modifiche della posologia insulinica o degli ipoglicemizzanti orali. Schema proposto ogni volta che si pratica attività fisica, per ridurre il rischio ipoglicemico ed eventualmente modulare la terapia, consigliato ad inizio attività. Se nel tempo si individua un trend glicemico ripetuto possibile ridurre i controlli alla sola determinazione prima dell esercizio e prima di dormire.
Terapia insulinica intensiva (analogo rapido ai pasti e analogo lento) Numero di controlli consigliati da standard di cura:
Terapia insulinica intensiva (analogo rapido ai pasti e analogo lento) PRIMA di iniziare (meglio disporre di un dato delle ore precedenti per stabilire un andamento della glicemia), ogni ora durante un attività prolungata, al termine, prima del pasto successivo, prima di dormire. H 14= 150 H 16.30 =120 H 17.30= 90 H 18.30= 80 H 19.00=110 H 23=153 Rischio ipoglicemico elevato: porre attenzione a eventuale ipoglicemia notturna. Valutare spuntini durante l attività ed eventuale livello glicemico più elevato prima di dormire. Discutere col diabetologo eventuali modifiche della posologia insulinica. Valutare riduzione del bolo al pasto successivo. Schema proposto ogni volta che si pratica attività fisica. Sempre consigliato un controllo glicemico attento anche per le attività abituali.
Controllare per evitare i rischi Take home messages Conoscere il livello di partenza e imparare dall esperienza o dal glucometro l effetto dell attività Discutere col diabetologo Andamento glicemico Eventuale necessità di puntino e tipo Adattamenti della posologia (EVITARE IL FAI-DA-TE!) Terapia Pensare sempre a una possibile variazione in base allo sforzo sostenuto, concordare col diabetologo in base alle esperienze Motivazione Vedere un beneficio è il miglior incentivo
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