DAL TALENTO AL LAVORO III edizione

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DAL TALENTO AL LAVORO III edizione

Prima Parte: DATI STATISTICI pag. 3-23 Seconda Parte: IL PROGETTO «DAL TALENTO AL LAVORO» pag. 24-39 2

LA SCELTA: SI PARTE DAL TALENTO O DAL LAVORO? L'offerta accademica italiana vanta (nell a.a. 2013/2014)*: 96 Università (statali e non statali) 2334 Corsi di Laurea di primo livello 318 Corsi di laurea a ciclo unico 2010 Corsi di Laurea di secondo livello nella scelta del Corso di Laurea si parte dal TALENTO e dalla L Italia si contraddistingue per (a.a. 2011/2012)*: ü ü un tasso di abbandono universitario sempre maggiore (14,8%) un aumento della percentuale di studenti che cambiano il corso di laurea (14,6%) motivazione individuale dalle possibilità di LAVORO? ü un innalzamento del tasso degli studenti che risultano fuori corso (40,4%). INFELICITA DA STUDIO * Fonte: Rapporto 2013 sullo Stato del Sistema Universitario, MIUR 3 o

GIOVANI IN ETA 15-24 ANNI NEL 2014 L Italia ha solo il 10% di giovani sul totale della popolazione 0 2 4 Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014 6 8 10 12 4

LA CRISI COLPISCE I GIOVANI Tasso di disoccupazione in % Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014, su dai Istat 2013 5

SONO I GIOVANI ITALIANI I MENO OCCUPATI Occupati in % dei 15-24enni 12 10 8 6 4 2 0 Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014 Dati Eurostat 6

E CHE ABBANDONANO LA SCUOLA IN ANTICIPO % di 18-24enni che non studiano e non hanno diploma secondario superiore Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014 7

DATI STATISTICI ISCRIZIONE ALL UNIVERSITA Ø Ø Nell a.a. 2005/2006 gli immatricolati erano 324.184. Nell a.a. 2012/2013 gli immatricolati erano 253.848. Il calo delle matricole in 7 anni risulta del 22% INDICATORI PERCENTUALI DI PARTECIPAZIONE AGLI STUDI UNIVERSITARI DALL A.A. 2000/01 AL 2011/12 12 10 8 6 4 2 0 Fonte: Ufficio Statistico del MIUR. 8

MOBILITA NAZIONALE STUDENTI INDICATORI DI MOBILITA REGIONALE DEGLI IMMATRICOLATI NELL A.A. 2012/13 Numero di Studenti IMMATRICOLATI nell'anno accademico 2012/2013 per Regione di Residenza e Regione della sede didattica del corso di studio REGIONE DI STUDIO (sede didattica del corso di studio) BASILICATA VALLE D'AOSTA MOLISE provincia autonoma di BOLZANO provincia autonoma di TRENTO CALABRIA PUGLIA ABRUZZO MARCHE UMBRIA SICILIA LIGURIA VENETO FRIULI VENEZIA GIULIA PIEMONTE SARDEGNA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA TOSCANA LOMBARDIA LAZIO TOTALE Fonte: Ufficio Statistico del MIUR. Immatricolati che escono dalla regione di Immatricolati che restano a studiare nella residenza per studiare in un'altra regione stessa regione di residenza V.a. % 2.293 330 985 495 933 4.032 6.344 2.075 2.018 1.024 5.529 1.376 4.503 983 2.687 1.057 4.314 2.050 1.536 3.396 2.453 50.413 V.a. 74,0% 68,6% 61,1% 51,6% 42,7% 38,8% 33,2% 30,9% 29,2% 27,6% 25,4% 24,1% 24,1% 22,2% 17,2% 16,6% 14,5% 12,8% 11,5% 9,4% 9,1% 19,9% % 805 151 627 464 1.252 6.359 12.790 4.632 4.900 2.687 16.235 4.322 14.197 3.436 12.963 5.311 25.484 14.007 11.815 32.784 24.618 199.839 9 26,0% 31,4% 38,9% 48,4% 57,3% 61,2% 66,8% 69,1% 70,8% 72,4% 74,6% 75,9% 75,9% 77,8% 82,8% 83,4% 85,5% 87,2% 88,5% 90,6% 90,9% 78,7%

CONDIZIONI DEI GIOVANI IN EUROPA (15-29 anni) Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014 10

L ALLARME NEET NEET rate "Not (engaged) in Education, Employment or Training" 12 10 8 6 4 2 0 Fonte: Rapporto Noi Italia Istat 2014 Ø Ø L Italia si colloca nettamente al di sopra della media Europea del 17,8 % La situazione italiana si caratterizza per una prevalenza di inattivi sui disoccupati. Il trend sta comunue subendo un riaggiustamento in linea con le tendenze europee. Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014 11

I NEET IN ITALIA v v v Fonte: Area Innovazione e Education Confindustria, 2014 Il 23,9 % dei giovani italiani tra i 15 e i 29 anni appartiene alla categoria dei NEET Maggiore incidenza sulle donne (26,1%) rispetto agli uomini (21,8%) Il fenomeno è più diffuso in Sicilia, Campania e Calabria 12

OCCUPAZIONE DEI GIOVANI IN ITALIA Fonte: ISTAT, 2013. 13

DISALLINEAMENTO FRA DOMANDA E OFFERTA DI LAVORO NELLE PROVINCE Fonte: Centro Studi Unioncamere, 2014. 14

MOTIVI ALLA BASE DEL DISALLINEAMENTO Fonte: Centro Studi Unioncamere, 2014. 15

ASSUNZIONI NELLE IMPRESE ASSUNZIONI NON STAGIONALI NEL 2014 NELLE IMPRESE (VAL.%) Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior, 2014. 16

IL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA SCHEMA RIASSUNTIVO DEL MERCATO DEL LAVORO IN ITALIA LAUREATI NON LAUREATI TOTALE 3.285 4.637 7.923 OCCUPATI SKILLED 812 14.233 15.045 OCCUPATI UNSKILLED 4.097 18.870 22.967 TOTALE OCCUPATI TOTALE LAUREATI TOTALE NON LAUREATI TOTALE OCCUPATI Fonte: Centro Studi Economia Formazione e Professioni, Confindustria, gennaio 2013. 17

TASSO DI OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE DEI LAUREATI CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI LAUREATI A DISTANZA DI 1-3 ANNI LAUREATI TRIENNALI 2012 (ad 1 anno) LAUREATI TRIENNALI 2010 (a 3 anni) LAUREATI TRIENNALI 2008 (a 5 anni) TASSO DI OCCUPAZIONE * 44% 80% 89% TASSO DI DISOCCUPAZIONE** 27,8 16% 8% LAUREATI MAGISTRALI 2012 (ad 1 anno) LAUREATI MAGISTRALI 2010 (a 3 anni) LAUREATI MAGISTRALI 2008 (a 5 anni) TASSO DI OCCUPAZIONE * 70% 82% 87% TASSO DI DISOCCUPAZIONE** 23% 12,5% 8,5% CONDIZIONE OCCUPAZIONALE CONDIZIONE OCCUPAZIONALE LAUREATI CICLO UNICO 2012 (ad 1 anno) LAUREATI CICLO UNICO 2010 (a 3 anni) LAUREATI CICLO UNICO 2008 (a 5 anni) TASSO DI OCCUPAZIONE * 57% 76% 90% TASSO DI DISOCCUPAZIONE** 24% 13% 5% CONDIZIONE OCCUPAZIONALE *Il tasso di occupazione è considerato in relazione alla definizione ISTAT/Forze di Lavoro secondo cui sono considerati occupati tutti coloro che dichiarano di svolgere una ualsiasi attività, anche di formazione o non in regola, purché preveda un corrispettivo monetario, includendo le attività di formazione (tirocinio, praticantato, dottorato, specializzazione). ** Il tasso di disoccupazione è ottenuto dal rapporto tra le persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro. Fonte: Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, Almalaurea, 2013. 18

PROFESSIONI AD ALTA SPECIALIZZAZIONE Tra il 2007 e il 2012, negli anni precedenti alla crisi, tranne che in una breve fase di crescita moderata, l Italia ha fatto segnare una riduzione della uota di occupati nelle professioni ad alta specializzazione, in controtendenza rispetto al complesso dei paesi dell Unione Europea. Un asimmetria di comportamento che si è accentuata nel corso della crisi: mentre al contrarsi dell occupazione, negli altri paesi è cresciuta la uota di occupati ad alta ualificazione, nel nostro paese è avvenuto il contrario. Fonte: XVI Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, Almalaurea, 2013. 19

I LAUREATI NELLE CLASSI DIRIGENTI PERCENTUALE DI LAUREATI NELLE CLASSE DIRIGENTI (TRA I 30 E 40 ANNI) Fonte: I numeri da cambiare, Associazione Treellle Fondazione Rocca, 2012. 20

LAUREATI OVER-QUALIFIED MISMATCH VERTICALE Fonte: Elaborazioni CEFOP su dati EUROSTAT 2012. 21

DOMANDA E OFFERTA DI LAUREATI SQUILIBRIO TRA DOMANDA E OFFERTA DI LAUREATI Fonte: Elaborazioni Confindustria Education su dati Eurostat, 2010. 22

GUADAGNO DEI LAUREATI GUADAGNO MENSILE NETTO PER TIPO DI CORSO* *(valori rivalutati in base agli indici ISTAT dei prezzi al consumo; valori medi in euro) Nota: per il primo livello si sono considerati solo i laureati non iscritti ad altro corso di laurea. Fonte: XVI Rapporto Almalaurea sulla condizione occupazionale dei laureati, Almalaurea, 2013 23

IL PERCHE DEL PROGETTO DAL TALENTO AL LAVORO Il reale desiderio di ogni padre e madre dovrebbe essere la felicità nel medio e lungo termine del proprio figlio, non un lavoro a tempo indeterminato al più presto possibile. La finalità del progetto è favorire il dialogo tra Scuola e Famiglia, due dei soggetti più importanti preposti ad aiutare gli studenti nella scelta STUDENTE riguardante la prosecuzione degli studi secondari. SCUOLA FAMIGLIA 24

I PRINCIPALI ATTORI COINVOLTI NELLA SCELTA 2 Mettere al centro della scelta lo LA FAMIGLIA Studente comporta che tutte le azioni orientative da parte dei soggetti influenzanti prescindano 5 I MEDIA 3 1 LO STUDENTE LA SCUOLA dalla dalla valorizzazione personali risorse, non scoperta delle e sue desideri, inclinazioni. Il successivo confronto con le reali possibilità di lavoro dovrà 4 L UNIVERSITA necessariamente tener conto del talento e delle attitudini personali dello Studente. 25

GLI ATTORI COINVOLTI NELLA SCELTA E IL LORO RUOLO Lo Studente deve: innanzitutto mettersi nell ottica che la responsabilità di uesta scelta è sua. Deve, uindi, per prima cosa parlare con se stesso e valutare autonomamente le sue reali competenze, motivazioni, inclinazioni; 1 LO STUDENTE poi deve informarsi direttamente in tutti i modi possibili (colloui e giornate di orientamento, freuentazione di lezioni universitarie, vacanze studiolavoro ecc.); lasciare per ultime le informazioni indirette (internet, presentazioni delle Università, saloni di orientamento). La Famiglia deve favorire le esperienze volte a far comprendere allo Studente i suoi veri talenti. 2 Si tratta, uindi, di: LA FAMIGLIA ascoltare ed aiutare i propri figli nella costruzione di una consapevolezza di sé (delle proprie ualità e dei propri limiti) e di incoraggiarli nell assunzione di comportamenti autonomi e responsabili; frenarsi dall allontanare i figli dai propri reali talenti per indirizzarli verso sbocchi professionali apparentemente sicuri. 26

GLI ATTORI COINVOLTI NELLA SCELTA E IL LORO RUOLO La Scuola deve: 3 LA SCUOLA essere vicina alla conoscenza sia della formazione universitaria che del mercato del lavoro ; saper riconoscere i talenti strettamente individuali di ciascuno dei propri studenti, indipendentemente dai loro esiti scolastici; far comprendere agli studenti che il vero mercato del lavoro è almeno l Europa se non il Mondo; consentire ai propri studenti di partecipare uanto più possibile, compatibilmente con le esigenze della didattica, a iniziative e progetti di orientamento condotti in collaborazione con le Università, di partecipare a scuole estive universitarie e realizzare esperienze scolastiche all estero 27

GLI ATTORI COINVOLTI NELLA SCELTA E IL LORO RUOLO E compito e responsabilità etica dell Università non fare marketing di se stessa, ma aiutare realmente gli studenti a scegliere, fornendo un'informazione chiara e completa. 4 Ogni Università dovrebbe: L UNIVERSITA organizzare giornate di orientamento aperte agli studenti delle superiori e ai loro genitori; ricevere gli studenti interessati per colloui individuali di orientamento; far assistere gli studenti alle lezioni del primo anno delle diverse discipline; aprire agli studenti e ai loro genitori la propria sede durante una giornata normale; mettere in contatto gli studenti delle superiori con i propri laureandi in un contesto di libero scambio di informazioni per conoscere la realtà. 5 I MEDIA Occorre definire campagne di diffusione di informazioni realistiche ed indipendenti, capaci di modificare gli stereotipi tuttora prevalenti nella popolazione giovanile. Ad esempio, fornendo dati sul mercato del lavoro a livello europeo e non solo riguardanti il nostro Paese. 28

COME SI FA AD INDIVIDUARE IL TALENTO? L individuazione del talento soggettivo è un attività complessa che lo Studente dovrebbe intraprendere se possibile già dal terzo anno di Scuola Superiore. 2 LE ESPERIENZE DIRETTE Si consiglia un approccio volto a far emergere passioni e interessi degli studenti, a consentire loro di conoscersi meglio e di effettuare un serio confronto con il mondo universitario, attraverso la freuenza di iniziative di orientamento universitario, uali le summer school offerte da alcune Università. A tal fine, le vacanze estive dovrebbero essere progressivamente destinate a scopi che in ualche modo aiutino i giovani anche a scoprire sé stessi. I TEST AUTODIAGNOSTICI L ATTIVITA DI COUNSELING Lo studente che si accinge a compiere la scelta può avvalersi dei test autodiagnostici per avere una migliore conoscenza di sè, delle proprie potenzialità ed attitudini. Tali test sono utili solo se commentati da un esperto o meglio ancora dal Docente che segue l Orientamento in uscita, opportunamente formato. Lo Studente è accompagnato durante il percorso di studi per lo sviluppo e la valorizzazione dei suoi talenti e il superamento di delle dinamiche di difficoltà e fragilità al fine di facilitare una sua maggiore consapevolezza circa il percorso di studi da intraprendere. L ANNO SABBATICO L anno sabbatico non va visto come un anno perso, uanto piuttosto come un investimento a medio termine, un occasione per dar valore al cammino già effettuato dallo Studente e per aprire nuovi orizzonti su uello ancora da intraprendere. 29

LA SCELTA DEL DOVE Oltre al COSA (il corso di laurea) la decisione della strada da percorrere dovrà riguardare anche il DOVE. Gli elementi da considerare sono: Italia Estero Università pubblica Università privata Realtà universitaria piccola Realtà universitaria grande Il tipo di corso di studi ha delle reali eccellenze e dove? Lo Studente ha la capacità/motivazione per un Università eccellente, uindi più ardua? Oppure è preferibile, a parità di corso di laurea, una soluzione più tranuilla? E uno Studente pronto per vivere lontano da casa? Ne ha bisogno per la sua crescita personale? Preferisce una città con molta vita o ambienti più tranuilli? Il suo tipo di corso di laurea lo porterà a dover cercare lavoro all Estero? E uno Studente autonomo e sicuro di sé o necessita di un ambito più organizzato e che 30 studio? faciliti la concentrazione sullo

RISULTATI QUESTIONARIO 1 SOMMINISTRATO AI GENITORI DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI L ULTIMO TRIENNIO DELLE SCUOLE SUPERIORI ETA MEDIA: 51 PROFESSIONE ATTUALE TITOLO DI STUDIO DOMANDE Fonte: Università LUISS Guido Carli, marzo 2013. RISPOSTA DATA Quanti sono i corsi di laurea attivi in Italia oggi? 657 Quante sono le facoltà oggi presenti in Italia? 256 Quanti sono gli Atenei (pubblici+privati) presenti oggi in Italia? 148 Quanti sono ogni 100 Italiani uelli laureati? 25 31

RISULTATI QUESTIONARIO 1 SOMMINISTRATO AI GENITORI DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI L ULTIMO TRIENNIO DELLE SCUOLE SUPERIORI RISPOSTA DATA IN UNA SCALA DI VALORI DA 1 A 10 DOMANDE Quanto vi influenzò il consiglio dei vostri genitori nella scelta relativa al vostro attuale titolo di studio? 4 Quanto pensate debba contare sulla scelta di orientamento postliceale dei figli il vostro consiglio di genitori? 4 Quanto pensate debbano contare nella scelta di orientamento postliceale le prospettive di occupazione? 6 Quanto pensate debbano contare nella scelta di orientamento postliceale interessi e passioni personali dei giovani? 8 Quanto, secondo voi, il talento dei vostri figli si esprime nella vita scolastica? 6 Quanto, secondo voi, il talento dei vostri figli si esprime nell attività sportiva? 6 Quanto pensate possa contare oggi il titolo di studio per il successo professionale? 7 Quanto pensate possa essere utile un periodo sabbatico (6 mesi/1 anno) di lavoro, volontariato, esperienza, etc. (lontano da casa) tra la conclusione del liceo e l inizio del percorso postliceale? Quanto pensate che sia efficace complessivamente (iniziative delle scuole superiori e delle Università, mass-media, passa-parola, etc.) l informazione di orientamento post liceale per i giovani? Quanto sareste favorevoli a una riforma che anticipi al penultimo anno di liceo i test di ammissione all università, trasformando così il uinto anno in un periodo/percorso ponte per l università? Quanto pensate debba contare nella scelta di una facoltà universitaria la fama relativa alla buona ualità di una specifica sede? Quanto sareste favorevoli (tenendo conto anche dell investimento economico) alla scelta di una facoltà in un altra città o all estero? Fonte: Università LUISS Guido Carli, marzo 2013. 32 6 8 7 7 8

RISULTATI QUESTIONARIO 2 SOMMINISTRATO AI GENITORI DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI L ULTIMO TRIENNIO DELLE SCUOLE SUPERIORI I VOSTRI FIGLI SANNO GIA' COSA FARE ALL'UNIVERSITA'? SE SI CHE COSA? I VOSTRI FIGLI HANNO MAI ASSISTITO A UNA LEZIONE IN UNIVERSITA'? SI 14% NO 86% N/A 1% Fonte: Università LUISS Guido Carli, marzo 2013. MEDICINA GIURISPRUDENZA INGEGNERIA ECONOMIA ALTRO PSICOLOGIA ARCHITETTURA LINGUE SCIENZE POLITICHE VETERINARIA CHIMICA ARCHEOLOGIA SCIENZE MOTORIE LETTERE SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE ODONTOIATRIA FISICA MATEMATICA 27% 15% 12% 9% 9% 5% 5% 5% 3% 2% 2% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 1% 100% 33

RISULTATI QUESTIONARIO 2 SOMMINISTRATO AI GENITORI DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI L ULTIMO TRIENNIO DELLE SCUOLE SUPERIORI I VOSTRI FIGLI HANNO GIA' FATTO ESPERIENZE DI STUDIO ALL'ESTERO? SI 49% NO 50% N/A 1% I VOSTRI FIGLI STANNO VALUTANDO DI ANDARE A STUDIARE ALL'ESTERO? SI 38% NO 57% N/A 5% SE I VOSTRI FIGLI VOLESSERO FARE UN CORSO DI LAUREA CON SCARSE POSSIBILITA' DI LAVORO GLIELO LASCERESTE FARE O CERCHERESTE DI DIROTTARLI SU ALTRI STUDI? SI 44% NO 27% SI, DOPO AVERLO CONSIGLIATO 14% SI, PURCHE ABBIA VALUTATO BENE 9% N/A 7% Fonte: Università LUISS Guido Carli, marzo 2013. 34

RISULTATI QUESTIONARIO 2 SOMMINISTRATO AI GENITORI DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI L ULTIMO TRIENNIO DELLE SCUOLE SUPERIORI PREFERITE CHE I VOSTRI FIGLI STUDINO VIVENDO A CASA CON VOI O DA TRASFERTISTI? VIVENDO A CASA 20% DA TRASFERTISTI 44% N/A 36% PENSATE CHE SAREBBE MEGLIO PER STUDENTI E FAMIGLIE ANTICIPARE I TEST DI AMMISSIONE UNIVERSITARIA AL QUARTO ANNO? SI 61% FORSE 3% NO 30% N/A 7% RITENETE CHE I TEST DI AMMISSIONE UNIVERSITARIA DEBBANO TENER CONTO DEL VOTO DI MATURITA'? SI 39% NO 57% N/A 4% Fonte: Università LUISS Guido Carli, marzo 2013. 35

I TEST DI AMMISSIONE ALLE UNIVERSITA A NUMERO CHIUSO E PROGRAMMATO ü La maggior parte degli studenti prepara i test di ammissione universitaria nel periodo estivo, dopo aver conseguito la maturità. Non sarà più possibile da uest anno e sempre meno in futuro. ü Molto spesso gli studenti del uinto anno non hanno le idee chiare su uale corso di laurea intraprendere e, nell incertezza, si trovano a preparare contemporaneamente più test di ammissione universitaria. ü Viene fortemente richiesto dai genitori un maggior supporto da parte della Scuola nella preparazione ai test di ammissione per l accesso alle Università a numero chiuso o con numero programmato. ü I test di ammissione si compongono di moduli trasversali (ragionamento logico, comprensione del testo, etc.) e specifici (chimica, fisica, matematica), etc. ü La scuola deve preparare autonomamente le materie specifiche ed organizzare, con l aiuto esterno, il supporto per uelle trasversali. 36

TEST DI AMMISSIONE UNIVERSITARIA Matrice di comparazione delle prove di ammissione tra alcune Università (*) (*) elaborazione Valueskills 37

ESPERIENZE EFFETTUATE DA ALCUNE SCUOLE TEST DI AMMISSIONE UNIVERSITARIA attivazione di corsi pomeridiani facoltativi per la preparazione ai test di ammissione universitaria erogati da esperti (es. corsi di Alphatest) e finanziati interamente o parzialmente dalla Scuola; partecipazione di alcuni studenti ai corsi di preparazione ai test universitari organizzati dall Università presso la propria sede o presso l istituto scolastico (es. corsi proposti dall Università LUISS); partecipazione di alcuni studenti, prima di aver conseguito l esame di maturità, a prove di ammissione universitaria (es. durante l iniziativa LUISS Summer School) e a test di ingresso per accertare l attitudine e la preparazione agli studi ai fini dell accesso all Università (es. Scuola Normale Superiore di Pisa). 38

PRINCIPALI QUESITI E POSSIBILI PROPOSTE TEST DI AMMISSIONE UNIVERSITARIA QUESITI PROPOSTE Qual è il ruolo della Scuola circa la preparazione degli studenti ai test di ammissione universitaria? Quando dovrebbeoavere inizio la preparazione, alla luce dell anticipo dei test? Può funzionare un modello di accordo Scuola-Università-Studenti per effettuare al minimo costo la preparazione trasversale? 39