Insegnamento di Psicologia dei gruppi sociali

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Transcript:

Università degli Studi di Enna Kore Insegnamento di Psicologia dei gruppi sociali Prof.ssa Irene Petruccelli irene.petruccelli@unikore.it Prima e seconda lezione Enna, 4 e 5 ocobre 2016 A.A. 2016-2017

RICEVIMENTO STUDENTI: Per il mese di ocobre v. sito. Mercoledì ore 12 - Presso lo studio docenn piano terra dopo la segreteria (Locali del plesso di psicologia) salvo diversa indicazione sul sito. ESAME: L accertamento delle competenze avverrà acraverso una prova orale. La prova orale si basa su un colloquio sull intero programma del corso. CONTATTO: irene.petruccelli@unikore.it

TESTI ADOTTATI Brown R., 2000, Psicologia sociale dei gruppi, Bologna, Il Mulino.

Petruccelli I., 2010, Introduzione alla psicologia dello sviluppo sociale, Milano, Franco Angeli.

Bonaiuto M., Maricchiolo F., 2009, La comunicazione non verbale, Roma, Carocci.

LE ORIGINI della psicologia sociale dei gruppi Nel 1897 prende l avvio la Psicologia Sociale Sperimentale moderna, da un osservazione di Norman Triplett sulla prestazione degli atleti a seconda della situazione sociale: aveva notato che la prestazione era migliore in sede di gara piuttosto che durante gli allenamenti. Fece esperimenti su dei bambini che avvolgevano le lenze, uno in cui i bambini erano soli e l altro insieme ai loro compagni: la prestazione era migliore nel secondo caso. Questo episodio fu detto facilitazione sociale.

Max Ringelmann nel 1880 era invece giunto a risultati opposti: aveva notato che quando una corda era tirata da un gruppo di persone la forza impiegata da ciascuno era minore di quando veniva tirata singolarmente. La conclusione è la seguente: la presenza degli altri facilita la prestazione quando è possibile rintracciare il contributo del singolo, mentre il sentirsi parte anonima di un gruppo porta ad una riduzione di qualità e dell impegno.

La Psicologia sociale dei gruppi studia l arncolazione tra il mondo psichico e quello sociale. I primi due manuali di psicologia sociale appaiono entrambi nel 1908: Introduc)on to Social Psychology di W. McDougall che ha per oggeco l individuo e come quesn si pone con il mondo esterno; Social Psychology di E. A. Ross che ha per oggeco l influenza del sociale sul comportamento degli individui.

I modelli di riferimento per l analisi della folla sono due ed entrambi partono dal concetto di malattia : L INFLUENZA SOCIALE ALLA PARI DELLA SUGGESTIONE due psichiatri francesi Charcot e Bernheim, che influenzarono Freud, vedono l influenza sociale come un meccanismo che, al pari della suggesnone, fa saltare i freni inibitori (la suggesnone veniva usata come modalità diagnosnca e terapeunca delle malaee mentali); IL CONTAGIO MENTALE, l intensità emonva e l agitazione della folla è interpretata come una malaea infeeva.

Gruppi sociali Viviamo in gruppi Impariamo in gruppi Lavoriamo in gruppi Giochiamo in gruppi Prendiamo decisioni in gruppi Combaeamo in gruppi Gli esseri umani sono esseri di gruppo

I gruppi sono una fonte di identità sociale degli individui

Turner: il concetto di sé è formato da 2 elementi: identità personale (autodescrizioni sulla base delle caratteristiche individuali) identità sociale (descrizioni in termini di appartenenze a categorie sociali)

Non esiste una psicologia dei gruppi che non sia fondamentalmente ed interamente una psicologia degli individui (Allport, 1924).

Nei gruppi gli individui sono interessati alla realizzazione di un compito (orientamento verso il compito) Gli altri individui servono da punto di riferimento essenziale per la valutazione delle ns capacità e per la conferma delle ns opinioni (processi di confronto sociale)

Concetto di gruppo sociale Destino comune Struttura sociale (relazioni di status e di ruolo) Individui in interazione faccia-a-faccia Autocategorizzazione (self-categorization: un gruppo esiste quando due o più individui percepiscono se stessi come membri della medesima categoria sociale) Gruppi in relazione ad altri gruppi (un gruppo esiste quando due o più individui definiscono se stessi come membri e quando la sua esistenza è riconosciuta da almeno un altra persona)

Non si rende giustizia alle cose passando indebitamente dal comportamento, dai sentimenti e dagli atteggiamenti espressi da una persona isolata alla sua condotta in qualità di membro di un gruppo. L essere membro di un gruppo e comportarsi come tale ha conseguenze psicologiche che sussistono anche quando gli altri membri non sono immediatamente presenti (Sherif, 1967)

Teoria dell apprendimento sociale di A. Bandura In un suo famoso esperimento, Bandura formò tre gruppi di bambini in età prescolare: nel primo gruppo sperimentale era inserito uno dei suoi collaboratori che si mostrava aggressivo nei confronti di un pupazzo chiamato Bobo. L'adulto picchiava il pupazzo con un martello, lo lanciava in aria, gli dava calci e pugni;

In una fase successiva i bambini venivano condotti in una stanza nella quale vi erano giochi neutri (peluche, modellini di camion) e giochi aggressivi (fucili, Bobo, una palla con una faccia dipinta legata ad una corda). Bandura poté verificare che i bambini che avevano osservato l adulto picchiare Bobo manifestavano un'incidenza maggiore di comportamenti aggressivi, così come un maggior uso di giocattoli violenti (pistole, eccetera), sia rispetto a quelli che avevano visto il modello pacifico, sia rispetto a quelli che avevano giocato da soli.

Teoria dell apprendimento sociale di A. Bandura (1986) del determinismo triadico reciproco Persona (fattori cognitivi, affettivi e biologici) Condotta Comportamento Azione 23 Ambiente (fattori ambientali)

A. Bandura (1969, 2000) definisce l apprendimento: acquisizione di conoscenze attraverso l elaborazione cognitiva di informazioni; riguarda il processo generale di acquisizione di informazioni da un altra persona e il possibile conseguente cambiamento cognitivo. 24

In quest'ottica l apprendimento costituisce un processo che si svolge anche sotto il controllo cognitivo che aumenta la velocità degli apprendimenti, ovvero attraverso i processi: di attenzione alle informazioni rilevanti; di formazione di ipotesi su quale sia la risposta corretta; di creazione di strategie per la raccolta delle informazioni. 25

Secondo A. Bandura i bambini apprendono allo scopo di ottenere un rinforzo sociale e l apprendimento si sviluppa attraverso: l osservazione; l insegnamento; l imitazione del comportamento del modello (anche quando questo non è più presente). 26

Apprendimento osservativo Componenti dell apprendimento osservativo: ü attenzione, ü ritenzione, ü riproduzione motoria, ü motivazione. 27

Modello comportamenti imitativi ü Insegnando nuovi comportamenti; ü Rafforzando e indebolendo le inibizioni del bambino; ü Attirando l attenzione su degli oggetti particolari, incrementandone l uso in modi diversi; ü Accrescendo l eccitazione emotiva che aumenta la responsività. 28

Caratteristiche che rendono il modello più attraente: ü valenza affettiva positiva ü semplicità del comportamento ü prevalenza del comportamento ü valore funzionale del comportamento. 29

Capacità importanti per l apprendimento sociale: ü simbolizzazione ü apprendimento vicario ü autoregolazione ü autoefficacia ü abilità a prevedere le conseguenze future dei comportamenti. 30

Le concezioni che i bambini hanno del mondo e di loro stessi si sviluppano attraverso 4 processi: ü Esperienza diretta degli effetti prodotti dalle proprie azioni; ü Esperienza vicaria; ü Giudizi pronunciati da altri; ü Inferenza di conoscenza nuova da quella preesistente. 31

Meccanismi di disimpegno morale (Bandura): la giusnficazione morale (MJ), acraverso la quale il danno arrecato ad altri viene scusato facendo appello a scopi altamente meritevoli; la colpevolizzazione della viema (AB), per giungere a ribaltare la responsabilità dell offesa sul desnnatario della stessa, assolvendo il carnefice. l enchecamento eufemisnco (EL), tramite cui i termini unlizzan per descrivere l evento consentono di acenuare il grado di offesa e di atrocità, conferendo una maggiore tollerabilità; il confronto vantaggioso (AC), secondo cui il confronto di alcune azioni con altre palesemente più deplorevoli, ne acenua la gravità; il dislocamento della responsabilità (DR), tramite cui l acribuzione ad altri, in genere figure autorevoli, della responsabilità consente di offuscare il proprio coinvolgimento; la diffusione di responsabilità (DF), acraverso cui distribuendo la responsabilità su un gruppo, si alleggerisce il carico di responsabilità individuale; la distorsione delle conseguenze (DC), consente di convincersi che i danni cagionan dalla propria condoca sono del tuco irrilevann o comunque molto meno gravi di quanto siano in realtà; la deumanizzazione della viema (DH), tramite cui spogliare la viema di stan emonvi e cogninvi interni.

Fonti dell autoefficacia: i successi o i fallimenti sperimentati nell esperienza passata del soggetto; le esperienze vicarie apprese tramite l osservazione e l imitazione; la capacità immaginativa che permette all individuo di anticipare le situazioni, le proprie reazioni comportamentali ed emotive, nonché le conseguenze delle proprie azioni; la persuasione verbale; lo stato fisiologico; lo stato emotivo. 33

Il concetto di autoefficacia è compito e contesto specifico, quindi le convinzioni di efficacia operano come fattori essenziali nella carriera scolastica attraverso (Bandura, 1995): le convinzioni degli studenti circa le proprie capacità di regolare l'apprendimento e di affrontare con successo le diverse materie scolastiche; le convinzioni degli insegnanti circa la propria autoefficacia nel motivare e promuovere l apprendimento nei loro studenti; il senso di efficacia collettivo del corpo insegnante circa l idoneità delle proprie scuole a favorire processi culturali significativi. 34

Le convinzioni degli studenti circa le proprie capacità di affrontare gli impegni scolastici determinano: le loro aspirazioni; il livello di interesse nelle attività di tipo intellettuale; il successo scolastico; la qualità della propria formazione. 35

Secondo Bandura (1977) le convinzioni di efficacia a scuola influenzano nello studente: il livello di impegno; la sua persistenza; la sua scelta delle attività. 36