SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA



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Allegato B) SCHEDA PROGETTO PER L IMPIEGO DI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE REGIONALE IN TOSCANA ENTE 1) Ente proponente il progetto: CARITAS TOSCANA 2) Codice regionale: RT 1C00344 2bis) Responsabile del progetto: (Questa figura non è compatibile con quella di coordinatore di progetti di cui al punto 2 ter né con quella di operatore di progetto di cui al successivo punto 16) - NOME E COGNOME: COSTANZA FRANCI - DATA DI NASCITA: 15/03/1987 ORBETELLO (GR) - CODICE FISCALE: FRNCTN87C55G088G - INDIRIZZO MAIL: serviziocivile@caritastoscana.it - TELEFONO: 05526770248 - CURRICULUM VITAE E COPIA DOCUMENTO IDENTITA' E CODICE FISCALE DA ALLEGARE ALLA SCHEDA PROGETTO 2ter) Coordinatore di progetti (da individuare tra quelli indicati in sede di adeguamento/iscrizione all'albo degli enti di servizio civile regionale): - ALESSANDRO BUTI CARATTERISTICHE PROGETTO 3) Titolo del progetto: DISAGIO E POVERTA SIENA 2014 4) Settore di intervento del progetto: Tutela dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone, anche mediante la collaborazione ai servizi di assistenza, prevenzione, cura, riabilitazione e reinserimento sociale. 4bis) Codice identificativo dell'area di intervento: AREA GEN. 5) Descrizione del contesto territoriale e/o settoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili:

Allegato B) Il progetto si sviluppa nell area territoriale di Siena. In particolare da una lettura dei dati dell OSSERVATORIO REGIONALE DELLE POVERTA promosso da Caritas Toscana in collaborazione con la REGIONE TOSCANA (accordo di collaborazione Regione Toscana Caritas Toscana 2013/2015 delibera GR 760/2013) si evidenziano i dati che seguono in relazione alle aree di intervento del progetto DISAGIO E POVERTA SIENA 2014. SINTESI GRAFICA DEI DATI OSSERVATORIO REGIONALE CARITAS LA DIOCESI DI SIENA La diocesi di SIENA si estende su un vasto territorio, superiore ai 2.200 kmq, ed è relativamente poco popolata, avendo una popolazione residente intorno ai 175.000 abitanti. Il territorio diocesano è prevalentemente collinare ma presenta una sezione montana significativa, l area dell Amiata, condivisa la diocesi di Montepulciano- Chiusi-Pienza. Con l eccezione della città di Siena e dell area di Poggibonsi-Colle Val d Elsa, la diocesi presenta un tessuto di piccoli, generalmente antichi insediamenti abitativi, quasi uniformemente disposti nel vasto territorio. Da un punto di vista economico, la crisi globale di stampo economico-sociale sta facendo sentire da anni i suoi effetti anche in questa diocesi, con un ulteriore peggioramento degli indicatori economici (forte calo del manifatturiero e della produttività artigianale base dell economica locale insieme al turismo, riduzione del numero delle imprese, crescita della disoccupazione, soprattutto giovanile) verificatosi nel 2013 e, purtroppo, con segnali tutt altro che incoraggianti nell anno 2013, secondo le valutazioni di Irpet e di Unioncamere. 1. Il contesto di riferimento (povertà) Centro Aiuto alla Vita (CAV): Le tipologie prevalenti di persone che si

Allegato B) rivolgono al centro d ascolto del CAV sono ragazze nubili e straniere e famiglie in difficoltà economica. La problematica principalmente individuata durante i colloqui è la difficoltà a portare avanti o meno una gravidanza per una donna in condizioni economiche precarie. Le richieste che ci vengono presentate sono alloggio, aiuti materiali e contributi economici, tutte in costante aumento nel corso degli anni. Centro d Ascolto diocesano: Le tre tipologie prevalenti di persone che si rivolgono al CdA diocesano sono le famiglie in difficoltà economica, le persone disoccupate e quelle di passaggio (senza fissa dimora, ad esempio). Le problematiche principalmente rilevate sono la povertà economica, la disoccupazione e le difficoltà di tipo abitativo mentre le richieste principali sono, oltre a quelle di tipo materiale, l orientamento a servizi sociali, legali o sportelli lavoro. Caritas Colle Val d Elsa: Al CdA della nostra Caritas si rivolgono principalmente famiglie in difficoltà, collaboratrici familiari in cerca di lavoro, persone sole con problemi sociali. Le problematiche principalmente rilevate sono la disoccupazione, la povertà economica e la difficoltà di gestione del reddito. Associazione Betlemme: La tipologia prevalente degli utenti di questo CdA è composta da persone di sesso maschile in condizione di marginalità e temporanea assenza di dimora. Inoltre, altre due tipologie comuni sono costituite dalle persone con difficoltà psico-relazionali e persone senza un occupazione. 2. I centri, i servizi, gli sportelli (risorse) Centro Aiuto alla Vita (CAV): La struttura del CAV ha al suo interno un Centro di Ascolto con mansioni di segreteria e una casa di accoglienza per casi urgenti di donne con gravidanza a termine o post-parto. C è anche uno spazio dedicato alla distribuzione di alimenti e pannolini per l assistenza materna per bambini fino ai 6 mesi d età. Il CAV è composto da 15 volontari attivi più altri 20 che collaborano saltuariamente. Al suo interno sono presenti altrettante figure professionali, sempre volontarie: un medico ginecologico, due ostetriche, una psicologa, tre assistenti sociali e un legale. Ci sono delle collaborazioni con il Comune di Siena per l acquisto di pannolini e latte in polvere. Ci sono collaborazioni importanti con i servizi sociali del Comune e con quelli della USL. Per quanto riguarda il privato sociale, collaboriamo con la Corte dei Miracoli, con la Caritas Diocesana e con il Consultorio familiare. Esiste un lavoro di rete tra queste organizzazioni per la gestione dei singoli casi ma sarebbe opportuno incontrarsi più spesso per confrontarsi sulle modalità di intervento. Inoltre da qualche anno è stata avviata una collaborazione con il CESVOT per la formazione nelle scuole. Con le realtà descritte sopra esistono solo delle collaborazioni formali. Centro d Ascolto diocesano: Le risorse presenti sono il CdA diocesano aperto tutti i giorni, più alcune Caritas parrocchiali cittadine impegnate

Allegato B) nell ascolto e nella distribuzione e aperte una o due volte la settimana. Il nostro CdA collabora a stretto contatto con la mensa sociale, i centri di accoglienza maschile e femminile, i centri distribuzione alimenti, il servizio distribuzione indumenti e igiene della persona. Le risorse umane sono costituite da un operatore part-time che coordina il CdA, supportato da 5 volontari. Abbiamo delle buone relazioni con gli enti istituzionali (questura, prefettura) rafforzate dalla stretta collaborazione con gli assistenti sociali per la gestione congiunta delle situazioni di indigenza. Per quanto riguarda il privato sociale, collaboriamo con il Centro di Aiuto alla Vita e con altre associazioni di volontariato presenti sul territorio, anche se attualmente non è semplice instaurare un lavoro di rete vero e proprio. Caritas Diocesana, Volontariato Vincenziano, Associazione Bellemme e altri enti del privato sociale collaborano da diversi all interno di un progetto rete con a capo il Comune di Siena rivolto alle povertà estreme degli utenti dell area senese, per il quale esiste un protocollo di intesa. Inoltre il CdA ha periodici incontri di verifica con gli assistenti sociali e soggetti del privato sociale perl erogazione di pacchi alimentari. Ci sono poi le collaborazioni formali con il Volontariato Vincenziano, l Associazione Bellemme e il Centro di Aiuto alla Vita per la gestione delle accoglienze maschili e femminili e della mensa. Caritas Colle Val d Elsa: Le risorse presenti sono il Centro d Ascolto e la distribuzione alimenti e vestiario aperti due volte a settimana. Inoltre vengono organizzate periodicamente raccolte alimentari e vestiario e mercatini solidali per sostenere le persone in difficoltà. Le risorse umane presenti sono 10 volontari per la distribuzione, 2 operatori volontari per il CdA e per i rapporti con gli enti pubblici. C è una forte collaborazione con i servizi sociali con i quali vengono impostate delle relazioni d accompagnamento e progetti personalizzati; c è inoltre una buona collaborazione con le catene di distribuzione alimentari presenti sul territorio a cui collaborano la Misericordia e la Pubblica Assistenza di Colle Val d Elsa. Manca di fatto una collaborazione tra le varie associazioni di volontariato per l ottimizzazione delle risorse stesse. Esistono solo degli scambi formali con le realtà sopra descritte. Associazione Betlemme: È presente un Centro di Ascolto durante l apertura della struttura. È inserito all interno di un Centro di Accoglienza notturno per maschi adulti comprendente 8 posti letto dotato solo di servizi essenziali (letto, armadio e servizi igienici senza somministrazione pasti e senza servizio di lavanderia). Sono presenti 10 operatori volontari con esperienza pluriennale e senza una formazione specifica data la semplicità del servizio erogato, ovvero la disponibilità del posto letto. L attività di accoglienza, oltre a rispondere alle situazioni emergenziali, è inserita nel progetto Guardandosi Intorno per il recupero di persone in stato di povertà estrema in collaborazione con le associazioni di volontariato del territorio (in particolare quelle della cosiddetta area senese ) e sotto il coordinamento del Comune di Siena. Altre realtà con

Allegato B) cui il nostro CdA collabora sono gli enti territoriali come il SERT per le persone con dipendenza, la ASL area senese e la Fondazione Territori Sociali Alta Val d Elsa da cui riceviamo segnalazioni di persone con difficoltà. Esiste un protocollo d intesa e di collaborazione con il Comune di Siena che viene rinnovato ogni anno e una serie di scambi formali con altre associazioni di volontariato presenti sul territorio (Misericordia di Siena, Caritas Diocesana, Gruppi di volontariato Vincenziano, Centro aiuto alla Vita). 3. Ostacoli e opportunità Centro Aiuto alla Vita (CAV): Durante gli ascolti gli elementi che trasmettono una sensazione di inadeguatezza sono la difficoltà della conduzione del colloquio e la realistica comprensione che spesso non ci sono mezzi per la risoluzione di gravi situazioni di indigenza a causa della scarsità delle risorse nel campo del sociale. Preso atto della carenza delle politiche sociali, ci sentiamo veramente in difficoltà a rispondere a richieste di case popolari o sussidi per asili nido. Premessa sempre la scarsità di risorse, la difficoltà più grossa che ci troviamo davanti durante un ascolto è non saper rispondere ai bisogni richiesti dagli utenti. Inoltre, avvertiamo la mancanza di una persona che provveda all accompagnamento della donna durante la fase delicata del pre/post parto. La cosa che ci sostiene nel nostro lavoro è vedere come le persone che hanno superato i loro problemi continuano a mantenere rapporti con l associazione. Inoltre ciò che ci spinge ad andare avanti è la volontà di realizzare una catena di aiuto che toglie la donna da una situazione di depressione prima/dopo il parto o aborto. Centro d Ascolto diocesano: C è un senso di inadeguatezza quando, durante gli ascolti, emergono problemi come il lavoro o la mancanza di casa/sfratto o le richieste avanzate dalle famiglie in difficoltà sugli affitti e pagamento utenze alle quali noi non sappiamo dare delle risposte concrete; attualmente riscontriamo che le politiche sociali risultano inadeguate rispetto a questeproblematiche. Se avessimo più risorse umane potremo accompagnare gli utenti ad una ricerca attiva del lavoro. Ci ostacola la mancanza di persone nuove che possono supportare il nostro CdA per poter accompagnare le persone in difficoltà nella ricerca di un lavoro o presso gli assistenti sociali o in questura per il disbrigo delle pratiche. Sicuramente ci sostiene la volontà di effettuare un servizio a chi ha veramente bisogno secondo uno spirito cristiano. Come punto di forza possiamo contare sul lavoro di rete con i servizi sociali per lavorare con progettualità sulle persone che seguiamo ogni giorno. Caritas Colle Val d Elsa: Durante gli ascolti siamo in difficoltà a dover dare risposte a coloro che sono in cerca di lavoro, in particolare chi ha una famiglia con figli a carico. Anni fa noi operatori potevamo provare a chiamare presso qualche azienda di nostra conoscenza sul territorio, adesso con la crisi nessuno offre più posti di lavoro. Un altra difficoltà la avvertiamo quando si presentano persone senza alloggio a causa della

Allegato B) povertà oppure perché in situazioni di sfratto: nel territorio della Val d Elsa non esistono strutture di accoglienza maschile/femminile o per donne con bambini. Ci ostacola il dialogo con chi non conosce bene la lingua italiana; ci troviamo in difficoltà quando non riusciamo a instaurare un rapporto di fiducia/sincerità con gli utenti che vengono seguiti da diverso tempo dal centro. Rispetto a quanto detto sopra, ci sostiene la fiducia che alcuni utenti hanno nei nostri confronti fin dai primi colloqui e la loro serenità con cui si ripresentano al nostro CdA. Altro punto di forza è l ottimo rapporto fra tutti i volontari del centro, si è creato un rapporto di forte amicizia. Infine possiamo contare molto sul supporto del parroco e della popolazione della parrocchia. Associazione Betlemme: Il servizio risponde in maniera adeguata ai bisogni del territorio legati all ospitalità notturna di soggetti maschili. Si rileva invece una inadeguatezza a rispondere alle necessità di accompagnamento personale nei percorsi di recupero di soggetti con scarsa autonomia individuale. Inoltre si nota una scarsa offerta di servizi per il recupero di situazioni legate al disagio mentale. Nella nostra attività riscontriamo spesso difficoltà a gestire il centro con esclusive forze di volontariato, data anche la scarsità di risorse economiche per ottenere operatori o animatori. Vi è inoltre il rischio di un distacco da parte del mondo dell associazionismo riguardo la collaborazione con gli enti locali, i quali chiedono sempre più insistentemente di supportarli per l erogazione di servizi per i quali, ad oggi, non esistono risorse. Per lo svolgimento della nostra attività ci sostiene la forte carica motivazionale ed etica che permette l esistenza dei servizi di ascolto e accoglienza. Le opportunità di crescita sono legate ad un recupero di una dimensione comunitaria non individualistica del vivere civile e ad una maggiore apertura degli enti locali ai principi della sussidiarietà. 6) Obiettivi del progetto: Il Progetto si allinea agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica del Servizio Civile, affermando l impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l esperienza proposta abbia come finalità ultima l attenzione ai giovani coinvolti nel Progetto, ai bisogni del territorio in cui si inserisce, all impatto sulla società civile come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà, gratuità attraverso azioni di animazione e d informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione coi poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione.

Allegato B) Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l incontro con nuove persone, per inventare nuove professionalità in ambito sociale. Coscientizzazione: approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di: gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti. OBIETTIVI GENERALI DEL PROGETTO a. Migliorare la qualità dei servizi di accoglienza e di ascolto partendo sempre dalla centralità della persona e garantendo oltre ad informazioni e competenza, la costruzione di un rapporto di fiducia nel tempo. b. Migliorare la rilevazione dei bisogni e la capacità di risposta della nostra rete e l analisi per riorganizzare i servizi sulla base dei bisogni emergenti. c. Sostenere in particolare le famiglie in disagio sociale o colpite dalla crisi, offrendo supporto per la gestione delle necessità quotidiane, alla funzione di genitorialità all integrazione. OBIETTIVI SPECIFICI DEL PROGETTO Aumentare la capacità di ascoltare i bisogni dell utenza che sta crescendo in termini numerici, riorganizzando i servizi in rete. Attivare procedure di aiuto condivise in rete con i servizi pubblici e gli attori del provato sociale del territori. Promuovere l attivazione di percorsi personalizzati integrati e condivisi con la rete dei servizi pubblici e del privato sociale di orientamento, proposta e accompagnamento per indicare, progettare e sostenere la costruzione di un futuro per le persone che ci interpellano a partire dai bisogni espressi. Elaborazione più completa del rapporto annuale accoglienza della Caritas diocesana di Firenze denominato Profili fragili che contribuisca/confluisca nel Dossier annuale Povertà regionale. Migliorare il sostegno alle famiglie sia per le emergenze materiali sia per la gestione del rapporto educativo con i figli. OBIETTIVO Colloqui di incontro e conoscenza degli utenti dei cda che potrebbero essere ospitati nelle accoglienze Potenziamento della capacità di accoglienza per

Allegato B) SPECIFICO 1: AMPLIAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI DALLE SEDI OPERATIVE OBIETTIVO SPECIFICO 2: ATTIVITA DI SUPPORTO AGLI OPERATORI DELLE SEDI OPERATIVE utenti. Indicatori: a) potenziamento dell attività dei accoglienza degli ospiti b) inserimento di 2 nuovi volontari per l accoglienza Riduzione del 10% dei tempi di attesa attraverso la riorganizzazione della rete e il decentramento a Centri di ascolto periferici aperti in giorni ed orari diversi (aumento colloqui). Sostegno e verifica alla stesura e attuazione del proprio progetto di accoglienza per 6 o 12 mesi Sostegno al Potenziamento e recupero delle capacità relazionali degli ospiti con i propri familiari e amici Indicatori: Sviluppo di percorsi individualizzati (sostegno a ricerca lavoro, ricerca casa, gestione economica, rete relazionale), in base al bisogno rilevato per 15 singoli ospiti Organizzazione e attuazione di fine settimana di volontariato per ragazzi di gruppi parrocchiali Attività di informazione durante gli incontri di tutte le Caritas Parrocchiali Indicatori: N. fine settimana di volontariato per ragazzi organizzati N. attività di informazione realizzate durante gli incontri Caritas Parrocchiali Differenziazione dei servizi offerti in funzione del bisogno espresso e coinvolgimento attivo delle persone alla costruzione del loro progetto personalizzato OBIETTIVO SPECIFICO 3: ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE - attivazione di tirocini formativi con borsa lavoro per almeno 40 utenti - Inserire in corsi di formazione professionale 15 utenti - favorire l uscita dalle strutture di accoglienza con l attivazione di almeno 15 percorsi di autonomia abitativa e dunque l aumento del tasso di ricambio nelle strutture. -presa in carico medico/psicologica di 50 persone Differenziazione dei servizi offerti in funzione del bisogno espresso:

Allegato B) - Riduzione del 20% dei tempi di attivazione della rete pubblica. (Servizi sociali, centri per l impiego, pratiche pensionistiche e/o invalidità, servizi comunali per minori, servizi scolastici, servizi sanitari.) - garanzia per almeno 50 utenti un sostegno economico (pagamento delle bollette, sostegno pagamento affitto) con attivazione della rete; - soddisfare la fornitura abiti e alimenti per 150 richieste. Ulteriori obiettivi specifici potranno essere individuati durante la fase di realizzazione del progetto, tenendo conto delle priorità che si presentano nelle singole sedi del progetto. 7) Definizione sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo le modalità di impiego delle risorse umane con particolare riferimento al ruolo dei giovani in servizio civile: 7.1 Risorse umane complessive necessarie per l espletamento delle attività previste, specificando se volontari o dipendenti a qualunque titolo dell ente. Numero Professionalità n. 10 operatori DIPENDENTI (full time e/o part time), con funzioni di Responsabili che coordineranno le attività e il personale coinvolto nelle sedi del progetto n. 30 VOLONTARI generici, con funzioni di collaboratori che garantiscono l apertura delle sedi, accolgono gli utenti, operano nelle singole attività previste dal progetto n. 5 STAGISTI E/O TIROCINANTI delle Università che partecipano al progetto attraverso un apposita convenzione stipulata con le singole Caritas che partecipano al progetto n.10 VOLONTARI, con funzioni di collaboratori e formatori per le attività di sostegno al progetto 7.2 Ruolo ed attività previste per i giovani in servizio civile nell ambito del progetto. I giovani del servizio civile regionale, supporteranno il personale sopra indicato nelle attività previste dal progetto, con particolare riferimento agli obiettivi individuati come prioritari.

Allegato B) ATTIVITA GENERALI DEL PROGETTO: Apertura concordata dei centri periferici per garantire la copertura del territorio. Attività a1.1:lavoro in rete con i centri di ascolto territoriale Ascolto con utilizzo e aggiornamento di schede utenti condivise in rete con sistema unico dati centro di ascolto diocesano. Azione generale a1: Rete centri di ascolto Attività a1.2: Differenziazione dei servizi offerti: centro diocesano e centri territoriali Fornitura di servizi base: tessera mensa, richieste contributi. Attivazione Servizio Segretariato, accompagnamento formativo e all orientamento, procedure pensionistiche, bonus farmacia, bonus ferroviari, concessione contributi. nvio concordato ad altre strutture della rete: ambulatori medici, centri di distribuzioni per donne e minori, servizi legali, distribuzione pacchi viveri, distribuzione vestiario. Azione generale a2: Attivazione Rete territoriale pubblico privato Attività a2.1:attivazione dei servizi territoriali Contatto con i servizi territoriali di competenza per i residenti per attivazione dei servizi e procedure degli enti pubblici (Siast, Asl, Sert, Centri di salute mentale, dormitori pubblici, Questura, Centri per l impiego). Accompagnamento per primi colloqui e affidamento al pubblico.

Allegato B) Attività a2.2: Inserimento in strutture di accoglienza territoriali Inserimento nelle strutture di accoglienza pubbliche o gestite dal privato sociale in convenzione senza dimora, malati cronici e/o terminali,tossicodipendenti, malati in Hiv+ e Aids, donne con o senza minori. Inserimento nelle strutture di accoglienza gestite autonomamente dal privato sociale ( ordini religiose, accoglienze parrocchiali). Azione generale b1: Miglioramento rilevazione bisogni Attività b1.1:cura e revisione delle schede di ascolto e accoglienza inserite nel database generale Compilazione accurate di tutti i campi previsti dalla scheda informatizzata per i nuovi colloqui di ascolto di ascolto e revisione delle schede già aperte con completamento dei campi mancanti. Completamento del quadro inserendo anche dati relativi ai bisogni espressi con inserimento di informazioni su accoglienza nelle strutture pubbliche o gestite dal privato sociale in convenzione per senza dimora, malati cronici e/o terminali,tossicodipendenti, malati in Hiv+ e Aids, donne con o senza minori. Attività b.1.2. Elaborazione dei dati quantitativi e focus qualitativi Analisi dei dati e scelta dei focus qualitativi da realizzare con il supporto tecnico scientifico dell Osservatorio delle povertà e risorse diocesano.

Allegato B) ATTIVITA DEI GIOVANI IN SERVIZIO CIVILE: OBIETTIVO OBIETTIVO SPECIFICO 1: AMPLIAMENTO DEI SERVIZI OFFERTI DALLE SEDI OPERATIVE OBIETTIVO SPECIFICO 2: ATTIVITA DI SUPPORTO AGLI OPERATORI DELLE SEDI OPERATIVE DESCRIZIONE GENERALE Partecipa coinvolgendosi sempre di più nella gestione, costruzione e diffusione dell attivazione dei servizi, facendosi carico in prima persona della sua gestione. Manterrà informato il responsabile del centro sull andamento dei percorsi individuali attivati, ponendosi come interfaccia tra l utente del servizio preso in carico e l apparato burocratico circostante Sarà coinvolto attivamente nella mappatura delle iniziative esistente e prenderà parte all ideazione di nuovi canali. Supporta l attività degli operatori dei servizi, assicurando un offerta più ampia possibile. Raccoglie informazioni utili all orientamento dell utenza e le mette a disposizione dell utenza stessa e degli operatori del centro Aiuterà gli operatori nella mappatura e nel coinvolgimento delle altre realtà locali al fine di ATTIVITA SPECIFICA a. Accoglienza dell utenza dei servizi b. Colloquio di orientamento c. Invio ai servizi a. Inserimento dati b. Report delle singole attività c. Partecipazione alle equipe di coordinamento a. Analisi e lettura dei dati b. Collaborazione con la Rete Regionale dell Osservatorio Sociale c. Riunioni di coordinamento istituzionale a. Ampliamento dell orario di apertura dei servizi b. Presa in carico dei singoli casi a. Collegamento tra servizi pubblici e privati b. Raccolta delle risorse presenti sul territorio

Allegato B) OBIETTIVO SPECIFICO 3: ATTIVAZIONE DI PERCORSI DI INCLUSIONE SOCIALE svolgere un servizio uniforme ed esaustivo Attiverà percorsi di inclusione sociale, sotto il controllo dei responsabili dei centri coinvolti, al fine di garantire un costante supporto alle persone prese in carico Contribuirà fattivamente alla organizzazione di incontri, riunioni e d attività informative, in accordo con le necessità del centro ospitante e dei suoi utenti c. Accompagnamento ai servizi d. Ricognizione dei singoli utenti da inserire nei servizi e. Partecipazione alla stesura di percorsi individuali a. Incontri di sensibilizzazione animazione del territorio I giovani del servizio civile regionale potranno essere impiegati in mansioni particolari, attinenti al progetto, che prevedono l utilizzo di mezzi dell ente e lo spostamento temporaneo dalla sede di servizio per particolari necessità (es. servizi domiciliari, accompagnamento, tutoraggio e rilevamento di bisogni specifici). 8) Numero dei giovani da impiegare nel progetto (min. 2, max. 10): 8 9) Eventuale numero ulteriore di soggetti da impiegare (non superiore al 50% di quelli indicati al precedente punto 8) che l'ente intende autonomamente finanziare, impegandosi ad anticipare alla regione le somme necessarie per l'intera copertura delle relative spese prima dell'avvio dei giovani in servizio: 0 10) Numero posti con vitto: 0 11) Numero posti senza vitto: 8 12) Numero ore di servizio settimanali dei giovani (minimo 25, massimo 30): 30 13) Giorni di servizio a settimana dei giovani (minimo 4, massimo 6) : 5 14) Eventuali particolari obblighi dei giovani durante il periodo di servizio: Partecipazione al percorso formativo previsto e ai corsi di formazione

Allegato B) residenziali anche fuori dal comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto, così come previsto dal percorso di formazione; ogni corso ha la durata di alcuni giorni. Partecipazione ai momenti di verifica dell esperienza di servizio civile con la Caritas e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinalemensile) e previsti con momenti residenziali anche fuori dal comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto. Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi. Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione e sensibilizzazione.

15) Sede/i di attuazione del progetto (1): N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo (compresa eventuale partizione interna) N. giovani per sede (2) 1 CENTRO DI ASCOLTO DIOCESANO SIENA VIA DELLA DIANA 4 2 2 MENSA SOCIALE SIENA VIA DEI SERVI 4 2 3 CENTRO ACCOGLIENZA NOTTURNO ADULTI SIENA VIA A. PICCOLOMINI 168 2 4 5 6 7 8 9 10 (1) le sedi devono essere individuate esclusivamente fra quelle indicate in sede di iscrizione/adeguamento all'albo degli enti di servizio civile regionale, riportando la stessa denominazione e indirizzo (compresa l'eventuale ripartizione interna, es. scala, piano, palazzina, ecc) indicate sulla procedura informatica SCR. (2) il numero complessivo di giovani di questa colonna deve coincidere con il numero indicato al precedente punto 8)

16) Nominativo operatore di progetto per singola sede (almeno uno per sede): Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Dati OP Corso di aggiornamento* CENTRO DI ASCOLTO DIOCESANO MENSA SOCIALE CENTRO ACCOGLIENZA NOTTURNO ADULTI SIENA SIENA SIENA VIA DELLA DIANA 4 VIA DEI SERVI 4 VIA PICCOLOMINI 168 05526770248GIOVANNNI PANTALEO TONDO 27/07/1959 TNDGNN59L27F842V serviziocivile@caritastoscana.it 05526770248 LEONARDO LACHI 03/02/1981 LCHLRD81B03I726K serviziocivile@caritastoscana.it ELISABETTA MARI SINALUNGA 14/10/1957 MRALBT57R54A468M serviziocivile@caritastoscana.it 05526770248 CORSO CRESCT 13.02.14 c/o CARITAS TOSCANA CORSO CRESCT 13.02.14 c/o CARITAS TOSCANA CORSO CRESCT 13.02.14 c/o CARITAS TOSCANA In allegato CURRICULUM con copia di un documento di identità e codice fiscale leggibili * Se non svolto: si impegna a svolgerlo entro l'anno: SI NO 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile regionale: L azione di promozione del servizio civile regionale rientra in un iniziativa allargata di promozione generale del servizio civile di Caritas. La campagna permanente di promozione del servizio civile si propone di sensibilizzare l opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. ATTIVITA DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE REGIONALE a) Attività informatica: Sito Caritas Toscana http://giovanieservizio.caritastoscana.it b) Attività cartacea: Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Pubblicazioni su riviste e giornali (Toscana Oggi, settimanale delle diocesi Toscane) In collaborazione con la Conferenza Regionale Enti per il Servizio Civile (CRESCIT), di cui la Caritas Toscana è socia, presentazione pubblica del

rapporto annuale. c) Spot Radio Spot promozionali su Radio Toscana (www.rtn.it) d) Incontri sul territorio In collaborazione con la Conferenza Regionale Enti per il Servizio Civile (CRESCIT), di cui la Caritas Toscana è socia, giornata regionale del servizio civile in Toscana. ATTIVITA DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE TERRITORIALE a) Attività informatica: Sito delle singole Caritas diocesane. b) Attività cartacea: Stampa di pieghevoli, poster sul servizio civile. Elaborazione di volantini e diffusione di Cd sulle attività c) Spot Radio e TV Spot promozionali su Radio Toscana (www.rtn.it) e Tele San Domenico (www.tsdtv.it) d) Incontri sul territorio Incontri con parrocchie, scuole, associazioni del territorio Il totale delle ore di sensibilizzazione e promozione del servizio civile regionale ammonta a 42 ore. 18) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dei risultati di progetto: Le attività di monitoraggio sono rivolte a rilevare le attività di progetto che si realizzano: 1. in riferimento a quanto previsto per il raggiungimento degli obiettivi inerenti i beneficiari del progetto. 2. in riferimento a quanto previsto per i giovani che vi partecipano Per quanto concerne il punto 1, le attività del progetto sono monitorate tramite

rilevazione svolta dagli operatori di progetto per mezzo di una scheda di rilevazione compilata su base bimestrale. Per quanto concerne il punto 1) si utilizzano gli strumenti seguenti. Strumenti per i VOLONTARI - Tre questionari ai volontari - Colloqui individuali dei ragazzi con il responsabile servizio civile di Caritas e gli op. Oggetti del colloquio: verifica del servizio; formazione generale (Caritas) e specifica; la relazione nel gruppo. Frequenza: almeno 3 volte l anno con il responsabile servizio civile di Caritas, almeno mensile con gli op; - riunioni di confronto e verifica al 6 mese per condivisione problematiche trasversali emerse dai questionari. Partecipano i responsabili e i formatori. Strumenti per gli OPERATORI DI PROGETTO - Incontro di inizio servizio (entro il 1 mese) tra il referente di Caritas e l op al fine monitorare le fasi di inserimento/accompagnamento; - Questionario al 4 mese - Incontro al 6 mese: restituzione e confronto su dati questionari volontari e questionari op. Partecipano anche i formatori. - Questionario a fine servizio entro 1 mese dalla conclusione del servizio. - Incontro finale per condividere le valutazioni sugli aspetti più importanti. Partecipano anche i formatori. Strumenti per i FORMATORI - Questionario di fine percorso per la valutazione complessiva della formazione generale, specifica e la formazione agli op. - Scheda registro presenze corsi formazione generale. - Scheda monitoraggio contenuti e metodologie dei corsi di formazione generale. 19) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge regionale 25 luglio 2006, n. 35: NESSUNO 20) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive utilizzate per l'acquisto di beni o servizi destinati ai giovani in servizio: Ai giovani selezionati per il servizio civile l ente CARITAS TOSCANA garantisce

i seguenti percorsi di formazione, sostenendo i costi di iscrizione e frequenza. a) Formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, che consente al Datore di Lavoro di assolvere gli obblighi previsti dal D.lgs 81/08 - art 37 in materia di prima formazione ed aggiornamento dei propri lavoratori, così come individuati dall'art. 2 del Decreto Legislativo 81 del 2008 e secondo i contenuti e la durata previsti dall'accordo Stato Regioni del 21/12/2011. b) Formazione su emergenze antincendio, per attività a rischio basso, con lo scopo di ottemperare all'obbligo di formazione previsto dal D.Lgs. 81/2008 e dal D.M. 10 marzo 1998. Come dettato dal Decreto Legislativo n. 81/2008, i lavoratori incaricati dell'attività di prevenzione incendi e di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave ed immediato devono ricevere un'adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico. c) Formazione di primo soccorso, mirata a fare acquisire le nozioni relative al primo intervento interno e all'attivazione degli interventi di pronto soccorso. d) Formazione alimentaristi ex HACCP, volto a fornire le competenze necessarie per individuare le più opportune procedure di prevenzione dei rischi che si possono manifestare durante il processo produttivo di generi alimentari oltre ad apprendere come eliminare i principali pericoli per la salute dei consumatori. 1) Formazione per operatori interculturali, mirata a coinvolgere e responsabilizzare i giovani sui temi dell immigrazione, della diversità, dell accoglienza promuovendo una cultura orientata alla pace, alla mutualità, alla convivenza, promuovere un dialogo basato sulla partnership, sul riconoscimento reciproco, attraverso l incontro tra generi, culture, aiutare gli aspiranti volontari a prendere maggiore consapevolezza di aspetti del proprio sé, che possono essere di aiuto anche nell incontro con l altro, migliorando l efficacia degli interventi di aiuto. I corsi sono tenuti da personale qualificato e prevedono il rilascio di un Attestato di Frequenza, rilasciato da Agenzia Formativa Accreditata. TABELLA DEI COSTI DI ISCRIZIONE INDIVIDUALE A CIASCUN CORSO TITOLO CORSO Durata CORSO Costo in h ISCRIZIONE 1 Sicurezza nei luoghi di lavoro 8 140 2 Emergenze anticendio 8 240 3 Primo soccorso 8 160

4 Alimentaristi ex HACCP 16 360 5 Operatori Interculturali 30 450 Totale 70 1350 In allegato preventivo dell agenzia formativa titolare del corso. 21) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l attuazione del progetto: In ogni sede saranno messi a disposizione le seguenti: Risorse tecniche e strumentali previste Stanza colloqui, scrivania, sedie, cancelleria, penne. 2 computer con accesso internet, 2 stampanti, bacheca, pennarelli, puntine Viveri, alimenti per l infanzia (forniti da Coop e Banco Alimentare), vestiario usato, scarpe, bagno per docce e igiene personale, buoni mensa. Stanza/magazzino e banco di legno per la distribuzione. Automezzo per trasporto Scheda cartacea regionale Caritas, scrivania, penne, schedari con chiave a chiusura Software Mirod-Lotus Notes, manuale di spiegazione della Caritas regionale, computer con accesso internet Computer accesso internet, programmi informatici elaborazione dati, mailing list, telefono Stanza colloqui, documentazione per parametri di riferimento quali: individuazione Minimo Vitale INPS per l anno in corso, parametri di lettura ISEE. Accesso internet Rubrica telefonica con i numeri di riferimento utili, telefono CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 22) Competenze e professionalità acquisibili dai giovani durante l espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

COMPETENZE E PROFESSIONALITA CERTIFICATE DALL ENTE PROPONENTE IL PROGETTO Per tutti coloro che concludono il Servizio Civile Regionale è previsto il rilascio di un attestato da parte di Caritas Toscana in cui vengono riportate la tipologia del servizio svolto e le competenze che vengono conseguite durante il servizio. Inoltre la singola Caritas diocesana responsabile del progetto rilascia su richiesta dell interessato e per gli usi consentiti dalla legge una ulteriore documentazione più dettagliata e particolareggiata. Il progetto consente l'acquisizione delle seguenti competenze riconosciute e certificate da Caritas Toscana: - Costruire messaggi chiari, al fine di fornire informazioni corrette ai giovani interessati alle attività organizzate dall associazione. - Adottare stili di comportamento propositivi, improntati alla cordialità e alla cortesia - Collaborare con i professionisti coinvolti nel progetti, in relazione ai propri compiti e ai risultati da raggiungere - Integrarsi con altre figure/ruoli professionali e non - Adeguarsi al contesto: linguaggio e atteggiamenti, rispetto delle regole e orari - Gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità - Controllare la propria emotività rispetto alla sofferenza - Lavorare in team per produrre risultati collettivi - Assumere le necessarie decisioni gestionali in sufficiente autonomia, seppur nell ambito di sistemi e procedure già calibrati e condivisi - Collaborare con il Personale dell Ente e con i colleghi. COMPETENZE E PROFESSIONALITA CERTIFICATE DALL ENTE TERZO SOLIDARIETA CARITAS ONLUS (agenzia formativa riconosciuta dalla Regione Toscana) come da convenzione allegata COMPETENZE SPECIFICHE - Conoscere i principali aspetti della normativa sull immigrazione. - Sapere promuovere attività socio-culturali per la sensibilizzazione del territorio. - Saper progettare interventi di rete atti alla reintegrazione dell immigrato nel contesto sociale di origine. - Conoscere le condizioni sociali, politiche e culturali del Paese di provenienza del profugo. - Applicare tecniche di animazione, socializzazione e di gioco per favorire l integrazione dei singoli e dei gruppi. - Essere in grado di accompagnare e supportare l individuo nell attività di ricerca e studio. - Collaborare alla progettazione, organizzazione e conduzione di attività di

socializzazione, di ricostruzione della rete relazionale. - Possedere capacità di accoglienza e di ascolto di persone straniere (minori e adulti) provenienti da qualsiasi paese. - Possedere capacità di relazione con persone di culture diverse. - Possedere capacità di accompagnare i minori stranieri nelle attività di animazione e socializzazione. - Possedere capacità di accompagnare le persone straniere (minori e adulti) nel processo di integrazione sociale. - Possedere capacità di mediazione culturale e di confronto. - Essere in grado di orientare al lavoro e ricercare opportunità lavorative per persone disagiate. - Conoscere le modalità di assistenza legale per gli immigrati. Formazione generale dei giovani 23) Sede di realizzazione: NUCLEO GIOVANI E SERVIZIO CARITAS TOSCANA VIA DEI PUCCI 2 50122 FIRENZE Potranno essere individuate sedi diverse in caso di formazione residenziale. 24) Modalità di attuazione: LA FORMAZIONE VIENE SVOLTA DALL ENTE CON FORMATORI DELL ENTE 25) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale il percorso di formazione generale si attua con le seguenti tecniche e metodologie. Metodologia Per ogni obiettivo formativo viene considerato: - la coscientizzazione: essere/divenire consapevoli di sé, dell altro, del mondo - dalla conoscenza della realtà al saper comunicare la realtà - dal sapere di essere nella realtà al saper stare nella realtà - dal saper fare al saper fare delle scelte - dallo stare insieme al cooperare ed in relazione a questi livelli la dimensione: - individuale della persona - la famiglia, il gruppo, la comunità di appartenenza - la società, il mondo

attraverso: - lezioni frontali (almeno il 50% del monte ore complessivo) - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali (almeno il 20% del monte ore complessivo) - testimonianze e/o visite ad esperienze significative Articolazione della proposta di formazione previste totale nei primi cinque mesi dall avvio del progetto: 42 ore. La proposta è articolata in un percorso di formazione caratterizzato da: - corso di inizio servizio di alcune giornate nel primo mese di servizio. - incontri di formazione permanente di alcune ore o al massimo di 1-2 giornate ciascuno. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio e periodici dal 5 al 12 mese (vedi il piano di monitoraggio interno descritto), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici a partire dalla verifica dell esperienza svolta nell incontro di monitoraggio. Numero verifiche previste e relativi strumenti utilizzati anche per la misurazione dei livelli di apprendimento raggiunti Nella fase di accesso al servizio: verifica attraverso scheda conforme a livello nazionale per la valutazione del tirocinio osservativo e del successivo tirocinio pratico. Durante il servizio civile: valutazione attraverso scheda di verifica a conclusione dei singoli moduli formativi. Successive condivisioni e confronti in gruppo. 26) Contenuti della formazione: A partire dai contenuti previsti per la formazione generale si propone una formazione generale che preveda due fasi: Una prima fase di 33 ore che tiene conto delle indicazioni delle Linee guida per la formazione generale dei volontari in cui presentare ad un primo livello i singoli argomenti che saranno poi, dove necessario, approfonditi a partire dalle esigenze del gruppo. Verranno unificate alcune tematiche all interno dei momenti previsti e verrà dedicato il primo periodo all aspetto formativo istituzionale (una giornata settimanale). La tempistica verrà modulata secondo la tabella sottostante:

L identità del gruppo in formazione Dall obiezione di coscienza al servizio civile nazionale: evoluzione storica, affinità e differenze tra le due realtà Il dovere di difesa della Patria La difesa civile non armata e nonviolenta La protezione civile La solidarietà e le forme di cittadinanza Servizio civile nazionale, associazionismo e volontariato La normativa vigente e la Carta di impegno etico Diritti e doveri del volontario del servizio civile Presentazione dell Ente Lavoro per progetti Il lavoro per progetti Moduli Tempistica Modalità (1) Sostenere l esperienza e la sua rielaborazione Favorire l attenzione alla cura delle relazioni Sostenere la motivazione Sostenere l orientamento per il futuro Comprendere il significato di concorrere alla difesa della patria Favorire l educazione alla solidarietà, alla cittadinanza attiva, alla pace e alla responsabilità ambientale Conoscere il sistema del Servizio Civile Nazionale Conoscere la Caritas come ente ecclesiale La progettazione in ambito sociale Abilitare e sostenere la comunicazione e l animazione del territorio durante e dopo il servizio (1) F: lezione frontale; I:dinamiche non formali 3+3 1 F 5 I 2 2 F 2 2 F 2 1 F 1 I 3 2 F 1I 3 2 F 1 I 3 2 F 1 I 2 1 F 1I 2 2 F 4 3 F 1 I 2 1 F 1 I 2 1 F 1 I 33 20 F 13 I Fermo restando le ore complessive di formazione ed i temi, l articolazione della proposta sarà adattata in base al gruppo dei volontari in formazione. Al termine della prima fase verranno proposti alcuni strumenti per verificare il

gradimento e l interesse dei giovani rispetto a tutte le tematiche presentate, in modo da programmare il restante percorso formativo. Una seconda fase di 9 ore circa dove sarà possibile dedicare più attenzione e tempo ad alcune tematiche rispetto ad altre partendo dalle esigenze e dalle risorse dei giovani e delle realtà locali. Si approfondiranno gli stessi contenuti affrontati nella prima fase e si individueranno altre tematiche in base alle esigenze ed alla situazione del gruppo particolare di volontari. Inoltre durante i momenti di verifica di metà e fine servizio (vedi il piano di monitoraggio interno), verranno proposti anche degli approfondimenti tematici, inerenti ai contenuti di formazione generale, a partire dalla verifica dell esperienza svolta. 27) Durata (espressa in ore): Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore. Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei giovani 28) Sede di realizzazione: La sede di realizzazione della FORMAZIONE SPECIFICA sarà presso le SEDI DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO. Potranno essere individuiate sedi diverse in caso di formazione residenziale. 29) Modalità di attuazione: LA FORMAZIONE VIENE SVOLTA DALL ENTE CON FORMATORI DELL ENTE 30) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: La formazione specifica viene curata in collaborazione con le sedi di attuazione intende fornire un bagaglio di conoscenze e competenze di carattere teorico e pratico legate alle specifiche attività previste dal progetto ed ha come obiettivo un positivo inserimento nel contesto del servizio in modo da garantire il buon operato del giovane in servizio civile in riferimento al contesto in cui svolge il servizio. Metodologia Accompagnamento ed affiancamento personale stabile del giovane all interno delle sedi operative per tutto il periodo del servizio;

Formazione sul campo; Incontro di accoglienza iniziale: presentazione della sede di realizzazione del progetto, delle attività svolte, del ruolo e delle responsabilità richieste al volontario; Incontri settimanali: di verifica e programmazione insieme agli operatori della sede di progetto al fine di confrontarsi sui casi, sulle difficoltà incontrate, e per trasmettere i contenuti formativi necessari allo svolgimento delle singole attività del centro, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto; Incontri di supervisione mensile: in totale sono previste 12 ore di verifica: fornire al volontario la possibilità di esternare il proprio vissuto emotivo in ordine al rapporto con gli utenti e con gli operatori del centro; Partecipazione ad eventi formativi rivolti agli operatori dei centri; Incontro di bilancio finale per effettuare una valutazione condivisa dell esperienza dl volontariato. Da realizzare attraverso: - lezioni frontali; - elaborazione dei vissuti personali e di gruppo, simulazioni, lavori in gruppo e riflessioni personali, gruppi verifica. 31) Contenuti della formazione: Moduli Per riscoprire e valorizzare la persona: la relazione d aiuto con la persona in difficoltà Tempistica (ore di intervento) 3 Modalità (1) Il disagio sociale e la devianza Il ruolo dell operatore in servizio civile: identità e compiti Modalità di approccio nella relazione d ascolto: tecniche di relazione La normativa sul trattamento dei dati (ai sensi de codice sulla privacy, DLgs. 196/03) per la compilazione schede L ascolto e gestione di un colloquio (con adulti, minori, famiglie ) Il primo contatto nella relazione di aiuto alla persona Le principali forme di contrasto al disagio e all emarginazione sociale (adulto, familiare, ) 2 3 2 + 3 2 2+3 2 3 2 F 1 I 2F+3 I 2F - 3I

Lettura dei bisogni e comprensione delle problematiche. 4 Stili di vita e di condivisione fra le diversità all interno di un istituto o associazione 2+2 Il processo di superamento del disagio e dell emarginazione: dalla prima accoglienza all integrazione sociale 3 3F 1I Conoscenza e orientamento ai servizi sociali territoriali: modalità di accesso. Il funzionamento delle strutture di accoglienza: regole, metodologia, gestione. 4+2 2+1 4F 2I La comunità educante: la vita comunitaria Per un approccio corretto al disagio: capirlo, accoglierlo. tipologie di disagio. La normativa di riferimento su immigrazione, ricongiungimenti, richiedenti asilo La normativa di riferimento per la concessione delle residenze, accesso alle strutture di salute mentale, servizi dei centri per l impiego, riconoscimento invalidità e pensioni Normativa di riferimento di diritto carcerario F: lezione frontale; I:dinamiche non formali 3 4 4+2 7+3 3+1 72 2F 1I 4F 2I 7F 3I 3F 1I 32) Durata (espressa in ore): Il progetto prevede un percorso formativo specifico di 72 ore totali. Altri elementi 33) Presenza di almeno una delle altre figure previste per la gestione del servizio civile regionale (diversa dall'operatore di Progetto) che nell'ultimo anno abbia frequentato il corso di formazione o/e/o aggiornamento programmato dalla Regione Toscana (o si impegni a parteciparvi entro l'anno in cui si realizza il progetto): ALESSANDRO BUTI COORDINATORE DI PROGETTO CORSO CRESCIT 30/01/2014 c/o CARITAS TOSCANA FIRENZE