Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna. Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna a cura di Raffaele Tomba



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Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna Diritti sociali di cittadinanza, a Bologna a cura di Raffaele Tomba

La Legge 328 (riforma del welfare) Art. 9 - Allo Stato spetta l esercizio dei poteri di indirizzo e coordinamento e di regolazione delle politiche sociali per l individuazione dei livelli essenziali ed uniformi delle prestazioni. Art. 20 - La definizione dei livelli essenziali è effettuata contestualmente a quella delle risorse da assegnare al Fondo nazionale per le politiche sociali Art. 22 - Elenco dei livelli essenziali delle prestazioni

La Costituzione italiana Art. 117 Lo Stato ha legislazione esclusiva in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale.

La Legge regionale 2/2003 Art. 5 - Elenco dei livelli essenziali delle prestazioni sociali. Art. 6 - Il Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali definisce, sulla base del fabbisogno rilevato, le caratteristiche quantitative e qualitative dei servizi e degli interventi, che costituiscono i livelli essenziali delle prestazioni sociali da garantire, tenuto conto dei livelli essenziali ed uniformi delle prestazioni individuati dallo Stato.

Legge 42/2009 Federalismo fiscale Art. 3 Il Governo è delegato ad adottare, uno o più decreti legislativi per assicurare l'autonomia finanziaria di comuni, province, città metropolitane e regioni. Il costo o il fabbisogno standard, valorizzando l'efficienza e l'efficacia, costituisce l'indicatore rispetto al quale comparare e valutare l'azione pubblica; Sono definiti gli obiettivi di servizio cui devono tendere le amministrazioni regionali e locali nell'esercizio delle funzioni riconducibili ai livelli essenziali delle prestazioni o alle funzioni.

I LEPS: a quando? Da dieci anni aspettiamo la definizione dei diritti sociali e dei livelli essenziali delle prestazioni sociali; Le bozze di decreto attuativo sembrano escludere un finanziamento alle Regioni per i LEPS; I servizi sociali rientrano invece nelle funzioni fondamentali dei Comuni, che otterranno un finanziamento complessivo.

Il finanziamento dei LEPS: i dubbi Le Regioni hanno una funzione legislativa esclusiva in materia di assistenza. Come potranno sviluppare politiche dei servizi sociali senza finanziamenti specifici? Quale rapporto c è fra funzioni fondamentali dei Comuni e LEPS? Gli strumenti finanziari indicati dai decreti, consentiranno ai Comuni, come quello di Bologna, di mantenere un elevato livello di servizi?

Ambiguità dei decreti attuativi Il principio che il federalismo deve essere attuato senza aumento di spesa, porta ad una conclusione assurda: per garantire livelli essenziali di prestazioni sociali omogenee su tutto il territorio nazionale, i Comuni delle Regioni che più hanno voluto il federalismo fiscale, dovrebbero ricevere minori risorse di quelle attuali, a favore delle Regioni più arretrate.

I servizi per i cittadini definiti da una società? Il compito di definire il fabbisogno standard dei Comuni per le funzioni fondamentali è assegnato ad una società pubblica, la SOSE (quella che effettua gli studi di settore). Il risultato verrà adottato con DPCM, espropriando il Parlamento della funzione di determinare i diritti sociali.

Primo consuntivo Non c è ancora nessuna ipotesi, né studio sui LEPS. Si sta discutendo come ridistribuire una spesa sociale che è ampiamente al di sotto del necessario. Il finanziamento dei servizi sociali ai Comuni sarà inserito nel fabbisogno di tutte le funzioni fondamentali: i servizi sociali potranno crescere solo a scapito di altre aree.

Primo consuntivo Non ci sono studi per definire tipologia e standard dei servizi sociali. Non ci sono studi sui costi standard di produzione dei servizi. Lo Stato si tiene le prestazioni assistenziali erogate dall INPS e i relativi finanziamenti che costituiscono l 84% delle spesa sociale (anticostituzionalità?). Le Regioni non hanno più risorse per politiche di equità e di appropriatezza.

Sul federalismo non si torna indietro Giorgio Napolitano Dobbiamo subire le scelte del Federalismo pasticcione e demagogico? Abbiamo spazio, come Regione e come Autonomie locali, per svolgere un ruolo propositivo? Cosa dobbiamo fare per definire, a livello regionale e locale, un modello di cittadinanza sociale che sia di traino per il federalismo?

Federalismo: che fare a Bologna Definire i diritti di cittadinanza che vogliamo garantire ai nostri cittadini nel prossimo mandato, in maniera realistica e coerente con le risorse disponibili. Ai cittadini non interessa se unificheremo le ASP o se esternalizzeremo la gestione Interessa loro avere garanzie di stabilità, qualità e appropriatezza delle prestazioni.

Federalismo: che fare a Bologna Definire i livelli essenziali delle prestazioni, almeno in termini di offerta, a Bologna non dovrebbe essere difficile, data l esperienza consolidata. Esempi: Lo Sportello sociale, Il Servizio sociale professionale, I servizi per la tutela dell infanzia e i nidi, I servizi per le persone fragili e non autosufficienti, I servizi per le persone e le famiglie in difficoltà e a rischio di esclusione sociale.

Federalismo: che fare a Bologna Ragionare in termini di livelli essenziali delle prestazioni, significa definire e far conoscere: Gli standard qualitativi delle prestazioni e dei servizi (requisiti garantiti), Uno standard qualitativo minimo, costante nel tempo, da rivedere periodicamente in base all evoluzione dei bisogni, Un sistema equo e non discriminante di accesso (informazione, valutazione dei bisogni, e programma individuale, condiviso con gli utenti, rivalutazione periodica del programma).

Federalismo: che fare a Bologna Condividere su un area vasta, almeno provinciale, i diritti di cittadinanza. Andiamo verso la città metropolitana, nella quale i cittadini dovranno avere uguali diritti. Facciamo uscire Bologna dalla autoreferenzialità che spesso l ha contraddistinta e facciamola entrare in un sistema metropolitano, del quale deve essere il traino.

Federalismo: che fare a Bologna Calcolare i costi standard dei servizi, sulla base dei fattori di produzione e confrontarli con quelli delle altre città della Regione. I costi di produzione dei servizi bolognesi sono sistematicamente superiori a quelli di altre città (es. nidi, servizi residenziali per anziani). Recuperare efficienza con il benchmarking, significa anche recuperare risorse.

Un commento sulle risorse finanziarie Nel 2008 la spesa sociale di Bologna era la più alta tra i distretti della Regione. Modena, che era la seconda città per spesa sociale, aveva una spesa inferiore del 15%. La prevista contrazione degli stanziamenti per il 2011, probabilmente manterrà Bologna tra i primi posti. Quindi: Non enfatizzare i tagli ai servizi. Mettere l accento su cosa il Comune si impegna a garantire, nonostante i devastanti tagli del Governo.

Un commento sulle risorse finanziarie La spesa sociale di Bologna è così alta, per l impegno nell area minori e famiglie, inclusi i nidi e i servizi educativi. Modena, che era la seconda città per spesa sociale in tale area, aveva una spesa inferiore addirittura del 35%. Questa priorità ridimensiona l impegno di Bologna in altre aree (vedi disabili e anziani). Quindi: Valutare se confermare tale priorità, almeno in misura così rilevante. Recuperare efficienza nell area minori, a favore di altre aree. Utilizzare i servizi educativi anche in chiave sociale.

Comuni - Spesa sociale pro capite (2008) Comune di Bologna (primo posto tra i Comuni) Provincia di Bologna 316,1 225,3 (primo posto tra le Province) Regione Emilia-Romagna 161,6 Seconda migliore performance 256,1

Comuni - Spesa sociale pro capite (2008) per l area minori e famiglie Comune di Bologna (primo posto tra i Comuni) Provincia di Bologna 187,9 127,2 (primo posto tra le Province) Regione Emilia-Romagna 81,6 Seconda migliore performance (Modena) 121,2

Comuni - Spesa sociale pro capite (2008) per ogni anziano over 75 anni Comune di Bologna (quarto posto tra i Comuni) 462,9 Provincia di Bologna (terzo posto tra le Province) 325,9 Regione Emilia-Romagna 264,3 Prima migliore performance (Modena) 623,6

Comuni - Spesa sociale pro capite (2008) per l area disabili Comune di Bologna (nono posto tra i Comuni) Provincia di Bologna 30,5 29,5 (secondo posto tra le Province) Regione Emilia-Romagna 24,4 Prima migliore performance 38,5