Il piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM in alimenti

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Ivrea, 7 giugno 2017 Sicurezza alimentare Analisi del rischio di alimenti e mangimi geneticamente modificati Il piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di OGM in alimenti Caterina Strumia Settore Prevenzione e Veterinaria Direzione Sanità Assessorato alla Sanità, Livelli essenziali di assistenza, Edilizia sanitaria 1

Piano Nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di Organismi Geneticamente Modificati negli alimenti 2015-2018 (trasmesso con nota DGISAN prot. 46216 del 16.12.2014) Questo Piano nazionale, con validità quadriennale, in linea con la programmazione del Piano Nazionale Integrato, pianifica in modo unitario e armonizzato i controlli per questo specifico settore, comprendendo sia le verifiche sul territorio che quelle all importazione, in particolare per quanto riguarda la conformità degli alimenti ai requisiti di autorizzazione ed etichettatura richiesti dai due Regolamenti quadro (CE) nn. 1829/2003 e 1830/2003 e dal regolamento CE n. 882/2004. Nel Piano sono individuate: le principali matrici, gli alimenti da sottoporre al controllo i criteri da adottare, sia da parte degli USMAF per i controlli all importazione, sia da parte di ogni Regione e Provincia autonoma per la messa in atto del Piano regionale di controllo ufficiale le modalità di trasmissione dei dati, per garantire il flusso di informazioni alle Autorità centrali e alla Commissione europea La valutazione dell attuazione, da parte di ciascuna Regione, del Piano nazionale, è verificata al Tavolo LEA» istituito con l articolo 12 dell intesa Stato Regioni del 23 marzo 2005.

La programmazione a livello nazionale del controllo ufficiale per il settore degli alimenti GM, nel corso degli anni, ha visto una pianificazione regionale sempre più estesa ed il consolidamento delle relative attività di controllo. L attuazione del Piano per le parti e negli ambiti territoriali di rispettiva competenza è affidata alle Regioni e alle Province Autonome di Trento e Bolzano per la programmazione e il coordinamento delle attività di vigilanza e controllo sul territorio regionale di competenza; alle AA.SS.LL. per l espletamento delle attività di vigilanza e controllo; agli USMAF per le attività di controllo sui prodotti di origine non animale destinati all alimentazione umana presentati all importazione; agli II.ZZ.SS, alle ARPA, alle AA.SS.LL e agli altri laboratori designati dalle Autorità competenti per il controllo ufficiale per l effettuazione delle analisi di laboratorio; al Centro di Referenza nazionale per la ricerca di OGM - CROGM presso l IZS del Lazio e della Toscana per quanto riguarda la raccolta dei dati relativi alle attività di controllo database - e il supporto tecnico per le procedure di analisi in qualità di Laboratorio nazionale di riferimento ai sensi del Reg. (CE) 882/2004; all ISS per le revisioni di analisi su campioni non conformi.

Ogni Regione elabora annualmente un Piano regionale di controllo ufficiale sulla presenza degli OGM negli alimenti, al fine di: organizzare i controlli individuare il laboratorio deputato al controllo ufficiale e i relativi referenti; indicare il numero di campioni assegnato ad ogni ASL, tenendo conto della tipologia di alimenti da sottoporre al controllo ufficiale, in modo da garantire la rappresentatività degli alimenti maggiormente diffusi a livello nazionale dare indicazioni sulle modalità di campionamento adottate prevedere sistemi di verifica periodica dello stato di avanzamento delle attività di controllo effettuate, al fine di evitare la concentrazione dei controlli alla fine dell anno con il conseguente ritardo nell inserimento dei relativi dati e a garanzia di un uniforme distribuzione temporale dei controlli.

Gli alimenti GM possono essere immessi sul mercato solo previo rilascio di un autorizzazione da parte della Commissione Europea secondo la procedura stabilita dal Reg. (CE) n. 1829/2003. Gli alimenti così autorizzati devono rispettare le condizioni e le eventuali restrizioni riportate nell autorizzazione. Il Reg. (CE) n. 1829/2003 stabilisce inoltre che tutti gli alimenti GM, che sono destinati al consumatore finale o ai fornitori di alimenti per la collettività, debbano riportare in etichetta la dicitura relativa alla presenza di OGM, contiene (nome dell organismo o nome dell ingrediente) geneticamente modificato. Tale obbligo non si applica tuttavia agli alimenti che contengono OGM autorizzati in proporzione non superiore allo 0.9% degli ingredienti alimentari, purché tale presenza sia accidentale o tecnicamente inevitabile (Reg. (CE) n. 1829/2003 art. 12, comma 2). Per le produzioni biologiche si applica il Reg. (CE) 834/2007 del 28 giugno 2007 relativo alla produzione biologica e all etichettatura dei prodotti biologici. La soglia di tolleranza per le contaminazioni accidentali è uguale a quella ammessa per gli alimenti convenzionali.

Gli alimenti GM devono rispettare anche le prescrizioni stabilite in materia di tracciabilità poste dal Reg. (CE) n. 1830/2003 in tutte le fasi dell'immissione in commercio, attraverso la catena di produzione e di distribuzione. Per garantire la tracciabilità gli operatori che trattano prodotti contenenti, costituiti o ottenuti da OGM hanno l obbligo di fornire per iscritto al successivo operatore della filiera una specifica informazione per i prodotti contenenti OGM o da essi costituiti devono essere forniti gli identificatori unici assegnati a ciascun OGM autorizzato dall Unione Europea in base al Reg. (CE) n. 65/2004 per i prodotti ottenuti da OGM, deve essere fornita indicazione di ciascuno degli ingredienti dell alimento ottenuti da OGM Gli OSA devono predisporre sistemi e procedure standardizzate che consentano di conservare tali informazioni e di identificare, per un periodo di cinque anni a decorrere dalla transazione effettuata, sia l operatore che ha messo a disposizione il prodotto, sia quello che ha ricevuto i prodotti Le violazioni alle disposizioni dei Regolamenti (CE) n. 1829/2003 e n. 1830/2003 ed in particolare alle prescrizioni relative all autorizzazione e ai requisiti di tracciabilità e di etichettatura sono sanzionate dal D.Lgs n. 70 del 21 marzo 2005. Ai sensi della Legge regionale n. 9/2011, art 2, c. 2 e Allegato B, l Ente competente all applicazione della sanzione amministrativa (emissione dell ordinanza-ingiunzione) è la Regione Piemonte.

La verifica del rispetto dei requisiti di autorizzazione, tracciabilità ed etichettatura si realizza mediante controlli effettuati attraverso ispezioni e campionamenti, in tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione degli alimenti, nonché all importazione. Le ispezioni comprendono controlli documentali, controlli d identità e controlli materiali, ove rientrano i campionamenti. a. I controlli documentali consistono nella verifica della conformità alla normativa vigente della documentazione relativa alle materie prime, ai prodotti e alle procedure adottate per evitare la presenza di OGM. b. I controlli d identità consistono nella verifica, mediante ispezione visiva, della concordanza tra i certificati e altri documenti di accompagnamento della partita e la partita stessa. c. I controlli materiali devono comprendere anche la verifica dell applicazione delle procedure di cui alla lettera a). In fase di ispezione si raccomanda di verificare il rispetto dei requisiti di tracciabilità e di etichettatura (es. in caso di OGM non dichiarati, dimostrazione da parte dell operatore di aver preso tutte le misure appropriate per evitare la presenza di materiale GM). La verifica puntuale della documentazione consente anche di evitare, laddove possibile, i campionamenti dei prodotti e le relative analisi, determinando un contenimento dei costi.

Nei controlli documentali deve essere verificato, quando possibile, il paese di provenienza della materia prima, indirizzando l eventuale campionamento su prodotti importati da Paesi per i quali sussiste una particolare attenzione, quali ad esempio Cina o Est asiatico, e Paesi del continente Americano in cui si coltivano e utilizzano OGM. Allo stato attuale i controlli sono mirati principalmente all analisi di tutti gli eventi di trasformazione della soia e del mais autorizzati, per i quali sono disponibili materiali di riferimento e metodi analitici validati dal Laboratorio europeo di riferimento. I controlli devono essere integrati con la ricerca dei nuovi prodotti autorizzati. Purtroppo solo in pochi casi è possibile effettuare campionamenti ed analisi per la ricerca di OGM non autorizzati, poiché generalmente non sono disponibili i metodi analitici e/o i materiali di riferimento per questo tipo di controllo. Fanno eccezione alcune varietà di riso GM non autorizzate, oggetto di decisioni comunitarie e per le quali sono state definite e divulgate specifiche indicazioni tecniche.

La numerosità complessiva e la ripartizione territoriale dei campioni per il quadriennio 2015-2018 sono state decise tenendo conto dei risultati delle attività di controllo svolte nel triennio 2012-2014 e del numero di insediamenti produttivi in ciascuna regione. Il totale dei campioni di alimenti da prelevare ogni anno in Piemonte è 44. Questa numerosità può essere eventualmente incrementata di un 25%, se necessario sulla base del rischio. Un attività di campionamento che vada oltremisura rispetto a quella prevista, determinerebbe di fatto un uso non corretto delle risorse. È fondamentale l attività di controllo sulla materia prima e all importazione, il controllo effettuato a monte della filiera evita che eventuali prodotti non conformi siano commercializzati sul territorio. Si devono limitare i controlli dei prodotti finiti intensificando quelli su materie prime o intermedi di lavorazione, ai quali deve essere dedicato almeno il 60% dell attività di campionamento Anche il campionamento di prodotti finiti dovrebbe avvenire presso le industrie alimentari, in quanto la maggior disponibilità di prodotto consente un campionamento più rappresentativo ed è più facile risalire alla materia prima che costituisce il prodotto finito. Per i controlli effettuati al dettaglio è opportuno orientare l attività prevalentemente sui controlli documentali e d identità, utilizzando procedure per documentare le attività di controllo che non prevedono il campionamento.

Il campionamento effettuato al dettaglio può essere un punto critico: il risultato ottenuto dall analisi condotta su una singola confezione o su un numero limitato di confezioni, in alcuni casi, può non essere rappresentativo del lotto di appartenenza per alcuni prodotti processati, come ad esempio olio e lecitine, i controlli analitici possono risultare impraticabili. Il campionamento al dettaglio dovrebbe essere effettuato principalmente: sui prodotti omogenei indicati nella tabella matrici di cui all allegato 3 del Piano nazionale per la ricerca di OGM non autorizzati in prodotti di importazione da paesi a rischio OGM Le materie prime, gli ingredienti e i prodotti da campionare devono principalmente contenere, essere costituiti o derivare da soia, mais, riso, colza, cotone, patata e lino. Nell allegato 3 del Piano Nazionale sono riportate le categorie di matrici verso cui i campionamenti dovrebbero essere indirizzati nel corso dei controlli programmati. Il numero di campioni indicato deve essere rispettato, il loro prelievo dovrebbe essere distribuito uniformemente nel corso dell anno. Le Regioni, qualora necessario, possono variare le matrici e il numero di campioni in funzione della propria realtà territoriale, indicandone i motivi. È possibile consultare il registro comunitario degli alimenti e mangimi geneticamente modificati disponibile in rete al sito della DG SANCO http://ec.europa.eu/food/dyna/gm_register/index_en.cfm e dell EURL http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu

Allegato 3 del Piano Nazionale Matrici da sottoporre a campionamento Foodex Principali gruppi alimentari Esempi codici TARIC Distribuzione omogenea di OGM nel prodotto Distribuzione non omogenea di OGM nel prodotto Prodotti che richiedono macinazione + omogeneizzazion e Prodotti che richiedono omogeneiz zazione A.01 Granelle, creme e farine di mais, di riso e miste Pasta, noodles, Prodotti della pasticceria, della panetteria e della biscotteria mais per popcorn, farine di mais, di riso e miste riso; vermicelli, gnocchi, ecc. di mais e riso fiocchi di cereali, pane, crackers, gallette, biscotti di mais, riso e miste; barrette palline di cereali; pancakes; muesli 0709 90 60 granturco dolce (Granella di mais); 1102 20 Farina di granturco/mais; 1102 90 50 Farina di riso 1006 Riso 1904 Prodotti a base di cereali ottenuti per soffiatura o tostatura (per esempio: «corn flakes»); 1905 Prodotti della panetteria, della pasticceria o della biscotteria; farine di mais, di riso e miste vermicelli, gnocchi, ecc. di mais e riso pane, crackers, gallette, biscotti di mais, riso e miste; barrette,; pancakes; granelle, mais per popcorn, granturco dolce (Granella di mais) riso fiocchi di cereali, muesli, palline di cereali A.02 Ortaggi e prodotti derivati classificazione da Reg,178/2006- antiparassitari mais dolce e soia cotti e inscatolati, anche presentati nelle insalate miste, pannocchiette di mais 0710 40 00 Granturco dolce cotti, in acqua o al vapore, congelati mais dolce e soia cotti e inscatolati, anche presentati nelle insalate miste, pannocchiette di mais

campionamento Le modalità di prelievo dei campioni per il controllo ufficiale degli alimenti GM sono riportate nella Raccomandazione 2004/787/CE recante orientamenti tecnici sui metodi di campionamento e di rilevamento degli OGM nel quadro del Reg. (CE) 1830/2003 relativo al controllo dei requisiti di etichettatura per gli OGM autorizzati. Le metodologie riportate nella Raccomandazione 2004/787/CE non sono facilmente attuabili e che la stessa Raccomandazione consente di applicare strategie di campionamento alternative. Le indicazioni riportate nel Reg. (CE) 401/2006 e successive modifiche, relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti alimentari, possano essere un adeguato riferimento per il campionamento dei prodotti ai fini del controllo ufficiale. Nell Allegato 5 del Piano Nazionale sono dettagliate le indicazioni fornite dall Istituto Superiore di Sanità sulle modalità di campionamento da seguire nel corso dei controlli. Per garantire la trasmissione delle informazioni necessarie alla valutazione della conformità dei campioni, all atto del campionamento deve essere compilato il modello di verbale riportato nell Allegato 6 o uno analogo che contenga le stesse informazioni.

analisi Le analisi sui campioni prelevati sono effettuate dal Laboratorio di Referenza dell Istituto Zooprofilattico del Piemonte, Liguria e Valle D Aosta (IZSPLV) - Struttura Complessa (SC) Biotecnologie - Via Bologna 148, Torino, nonché dall ISS per quanto concerne le analisi di revisione. Il laboratorio svolge controlli su tutti gli OGM autorizzati nell Unione Europea secondo metodiche ufficiali quali-quantitative a grado di specificità crescente, da metodiche di screening fino a metodiche evento di trasformazione-specifiche L Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e Toscana, in qualità di Laboratorio Nazionale di Riferimento per la ricerca degli OGM, coordina le attività dei laboratori ufficiali e fornisce il proprio supporto tecnico alla Rete Italiana dei Laboratori Ufficiali OGM, sia mettendo a disposizione la documentazione relativa al proprio sistema qualità, ai metodi analitici accreditati ed ai relativi dati di validazione, sia organizzando presso la propria struttura, training pratici rivolti ai responsabili delle prove ed ai tecnici di laboratorio interessati Tutti i laboratori del controllo ufficiale aderiscono alla Rete Italiana dei Laboratori Ufficiali OGM e sono collegati al sistema di raccolta dati gestito dal CROGM.

Risultati controllo alimenti 2015 La valutazione generale dei risultati è positiva: sul territorio sono stati prelevati ed analizzati 688 campioni, di questi il 2% è risultato non conforme. Ciò conferma sia la consapevolezza crescente degli operatori del settore alimentare, che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera, dall approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, sia l efficacia dei controlli ufficiali messi in atto. L attività di controllo all importazione si è mantenuta costante, con 116 campionamenti effettuati, ed ha consentito di intercettare 4 partite non conformi per la presenza di riso GM non autorizzato proveniente dalla Cina. Ciò conferma quanto sia fondamentale che gli uffici di frontiera, prime Autorità sanitarie coinvolte nella nazionalizzazione e commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dai Paesi terzi, contribuiscano sempre attivamente alla realizzazione di quanto programmato, proprio in relazione al ruolo essenziale che rivestono nella catena dei controlli ufficiali.

Grazie per l attenzione Caterina Maria Strumia REGIONE PIEMONTE Direzione Sanità - Settore Prevenzione e Veterinaria Corso Regina Margherita 153 bis - 10122 TORINO e-mail: caterina.strumia@regione.piemonte.it sanita.pubblica@regione.piemonte.it tel.: 011.432.3776; tel. segreteria: 011.432.1515 pec: sanita@cert.regione.piemonte.it