ALCUNI CONCETTI SOCIOLINGUISTICI

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Università degli Studi di Spalato Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di laurea in lingua e letteratura italiana ALCUNI CONCETTI SOCIOLINGUISTICI LA TESINA Relatrice: Magdalena Nigoević Candidate: Marija Radoš Magdalena Roić Spalato, 2017

L INDICE 1. Introduzione... 1 2. Comunità linguistica... 2 3. Repertorio linguistico... 4 4. Varietà di lingua... 5 5. Competenza comunicativa... 7 6. Conclusione... 8 7. Riferimenti... 9

1. Introduzione Sociolinguistica è disciplina della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali. Questa disciplina si basa sullʼassunzione che il linguaggio sia per molti rilevanti aspetti un fenomeno sociale. Il termine sociolinguistica è stato usato per la prima volta all inizio degli anni Cinquanta del XX secolo, ma il settore di studio si è venuto configurando come tale nel corso degli anni Sessanta. 1 In questa tesina saranno elaborati alcuni concetti sociolinguistici, i quali: la comunità linguistica, il repertorio linguistico, la varietà di lingua e la competenza comunicativa. 1 Preso dal sito: http://www.treccani.it/enciclopedia/sociolinguistica/ (25/10/2017) 1

2. Comunità linguistica La nozione di comunità linguistica o comunità dei parlanti è fondamentale in sociolinguistica, e mostra come l interesse di questa parte della linguistica sia volto ai parlanti e alla lingua nel contempo. In sociolinguistica il termine di comunità linguistica sta forse al livello più alto. Per comunità linguistica si può dire che è una comunità sociale dove le persone condividano determinati tratti linguistici e la stessa lingua parlata nella particolare entità geografico-politica. Esistono diversi criteri sui quali si basa la definizione della comunità linguistica. Un criterio è basato solo sulla lingua: comunità linguistica sarà lʼinsieme di tutte le persone che usano una determinata lingua. Per quanto riguarda la versione che si riferisce anche ai contatti comunicativi, Hockett 2 afferma che: Lʼintero gruppo di persone a comunicare tra loro, sia direttamente che indirettamente, attraverso la lingua che hanno in comune (Hockett 1958: 8; preso da Berruto 1995: 68). Un altro criterio molto importante è a base socio-geografica ed implica, insieme con la comunanza di lingua, una comunanza di stanziamento e così comunità linguistica sarà un gruppo di persone che appartengono a una determinata entità geografico-politica e condividono la stessa lingua. Inoltre, un aspetto molto importante è quello dei confini della comunità e della sua rigidità e penetrabilità relativa dallʼesterno. Inoltre, il criterio basato soprattutto sugli atteggiamenti e sviluppato da Labov 3 dove lui afferma che: gli atteggiamenti sociali nei confronti della lingua sono estremamente uniformi in una comunità linguistica (Labov 1973: 341; preso da Berruto 1995: 69). Peraltro sembra che la definizione di comunità linguistica si connette con quella di gruppo, per esempio quando Hymes 4 afferma che la cosa più utile da fare è riservare la nozione di comunità per unʼunità locale, caratterizzata per i suoi membri da una comune collocazione spaziale e da interazione primaria (Hymes; preso da Berruto 1995: 70). La comunità linguistica ha una dimensione storica mentre comunità di comunicazione coglie gli aspetti pragmatico-internazionali. La nozione di comunità linguistica si può applicare così sia a comunità ridotte per esempio un comune di campagna sia a comunità ampie o molto ampie come una metropoli, una o più regioni, 2 Charles Francis Hockett (1916-2000) era un linguista americano che ha sviluppato molte idee influenti nella linguistica strutturalista americana. 3 ; William Labov è un linguista statunitense nato nel 1927, considerato il fondatote della sociolinguistica. 4 ; Dell Hymes (1927-2009) era un linguista, sociolinguista e antropologo statunitense che fondò fondamenti disciplinari per lo studio comparativo etnografico dellʼuso della lingua. 2

un paese o uno Stato. In tal modo abbiamo una scala a cui riportare il repertorio linguistico e manteniamo una differenza chiara fra comunità linguistica, che è un concetto sociolinguistico, e gruppo, che è un concetto sociale. 3

3. Repertorio linguistico Il termine di repertorio linguistico o repertorio verbale è contrario alla nozione di comunità linguistica in termini dei mezzi linguistici. Il repertorio linguistico di un parlante comprende una o più lingue o dialetti, è un concetto meno controverso e problematico del precedente. Si può definire come repertorio linguistico lʼinsieme delle risorse linguistiche possedute dai membri di una comunità linguistica ma non come la semplice somma delle varietà a disposizione dei membri di una comunità. La nozione deve comprendere anche la condivisione del modo in cui queste si ripartiscono lo spazio comunicativo. Le varietà linguistiche si dispongono di norma secondo una struttura gerarchica, all interno di un repertorio linguistico: è molto improbabile che più lingue o dialetti si trovino in condizioni di parità, e che fra di loro non si crei alcuna specializzazione funzionale, anche basata sul diverso grado di standardizzazione che le caratterizza. Si riconoscono due estremi di specializzazione funzionale: un polo alto destinato allo scritto e ai contesti formali (la scuola e l università, l amministrazione della giustizia, la liturgia, la maggior parte dei mezzi di comunicazione), che conta quindi le varietà di maggior prestigio e più standardizzate; un polo basso che comprende le varietà che la comunità riserva alla conversazione familiare e ordinaria, spesso apprese dai bambini come lingua di prima socializzazione. Vi possono anche essere una o più varietà che occupano lo spazio intermedio. 5 La presenza di più lingue non disturba la nozione di repertorio: possiamo avere repertori monolingui, bilingui, multilingui, ciò che conta non sono le singole lingue diverse, bensì lʼaggregato di varietà a disposizione della comunità parlante. Il repertorio linguistico della comunità parlante italiana sarà costituito dalla somma dellʼitaliano con tutte le sue varietà, dei vari dialetti, delle lingue di minoranza e dei rapporti secondo cui tutte queste varietà di lingua si collocano nello spazio sociolinguistico e risultano più o meno appropriate, in determinate sorte di situazioni. Per alcuni autori la nozione di repertorio linguistico è anche indipendente dalla comunità linguistica e può proprio così bene riferirsi al singolo individuo parlante. Il repertorio linguistico è uno dei concetti fondamentali di analisi della sociolinguistica, rappresenta lʼunità massima, riconosciuta al livello più alto dʼanalisi sociolinguistica, quello della comunità parlante. 5 Preso dal sito: http://www.treccani.it/enciclopedia/repertorio-linguistico_(enciclopedia-dell Italiano)/ (25/10/2017) 4

4. Varietà di lingua Varietà di lingua è in sociolinguistica un concetto molto generale e neutro. Dal punto di vista del parlante comune una varietà di lingua è infatti designabile come il modo in cui parla un gruppo di persone o il modo in cui si parla in date situazioni è ciò che individua una varietà di lingua. Le varietà di lingua sono insomma la realizzazione del sistema linguistico in, o meglio presso, classi di utenti e di usi, che rappresentano un modello ricorrente di concretizzazione, attivato dal contesto socio-situazionale, di alcune delle possibilità insite nel sistema. Hudson 6 definisce per es. una varietà linguistica come un insieme di item linguistici con distribuzione sociale simile (Hudson 1980: 36; preso da Berruto 1995: 75). Secondo Berruto Una varietà di lingua è un insieme di tratti congruenti di un sistema linguistico che co-occorrono con un certo insieme di tratti sociali, caratterizzanti i parlanti o le situazioni d uso (Preso da Berruto 1995: 76). La quantità di tratti linguistici che caratterizzano una varietà (che possono appartenere a uno o più dei livelli d analisi: fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità e pragmatica) non è predeterminata: varietà diverse possono sì essere contrassegnate da un numero alto di differenze linguistiche, ma anche da un numero relativamente piccolo. Ma anche, si accetta che varietà diverse possono essere caratterizzate non dalla presenza di tratti peculiari, ma anche da diversità nella loro frequenza. La nozione di varietà di lingua è preliminare al riconoscimento di lingue diverse; due varietà con un certo grado di distanza strutturale possono essere alternativamente ritenute varietà della stessa lingua o varietà di due lingue diverse sulla base di fatti non linguistici (sentimento dei parlanti, convenzioni socio-culturali, attribuzioni politico-ideologiche, importanza sociale, ecc.). Un esempio dei due casi possono essere da un lato il tedesco e il neerlandese (con una divergenza strutturale non rilevantissima e con un certo grado di intercomprensibilità), e dall altro l italiano e molti dialetti italiani (con un grado di distanza strutturale non inferiore a quello fra tedesco e neerlandese e con bassissima o nessunʼintercomprensibilità). (Berruto 1995: 76-77) Dal punto di vista della sociolinguistica, una lingua è vista come una somma di varietà e più precisamente come una somma logica di varietà. Il limite inferiore a cui si può riconoscere una varietà di lingua, cioè la minima entità sociale a cui può 6 Richard Hudson è un linguista britannico nato nel 1939. 5

corrispondere una determinata varietà, è rappresentato dal singolo individuo in una singola classe omogenea di situazioni. 6

5. Competenza comunicativa Competenza comunicativa è un ulteriore concetto cardine nel quadro di riferimento concettuale primario della sociolinguistica. Si riferisce al padroneggiamento del repertorio linguistico da parte di un singolo parlante, e condivide con la competenza linguistica chomskyana il fatto che non si tratta di attività pratiche ma di conoscenze. La risposta che la sociolinguistica dà alla domanda che cosa vuol dire sapere una lingua? effettivamente definisce il concetto di competenza comunicativa. Dal punto di vista sociolinguistico, sapere una lingua significa essere in grado di usare le frasi in maniera appropriata alle situazioni, ma non solo avere la capacità di produrre frasi grammaticalmente ben formate; ed è chiaro che usare appropriamente una lingua è un abilità molto complessa, che richiede l attivazione di molte componenti. Si tratta di qualcosa di molto complesso e multiforme, che esige di essere colto a differenti livelli, come una somma integrata di diverse altre sottocompetenze. Saper parlare e scrivere una lingua implica saper scegliere ed usare la varietà più adatta alla particolare situazione, saper scegliere e attuare atti linguistici appropriati, conoscere le regole dell interazione, e sapere quali sono le norme della società e della cultura, ma non solo conoscerne lessico e grammatica. Ci sono tre prospettive, o tre interpretazioni, possibili della relazione tra la competenza linguistica e la competenza comunicativa: a) la competenza linguistica è una parte specifica della competenza linguistica comunicativa, la quale comprende appunto la competenza linguistica e altre competenze b) la competenza linguistica e la competenza comunicativa si trovano sullo stesso piano, come due competenze parallele, autonome, riguardanti sfere diverse delle capacità umane c) la concezione di Hymes è certo quella più ʻforte la competenza linguistica in senso chomskyano semplicemente non esiste, è una mera astrazione inoperante. Hymes definisce la competenza comunicativa come: competenza riguardo a quando parlare e quando tacere, e riguardo a che cosa dire, a chi, quando, dove, in qual modo. (Hymes 1979: 223; preso da Berruto 1995: 80) 7

6. Conclusione La sociolinguistica studia il repertorio di una comunità di parlanti che è costituito da diverse varietà linguistiche. Questi concetti sociolinguistici hanno un notevole impatto nella percezione di una lingua. Una lingua deve essere considerata come la somma di più varietà. L insieme delle varietà di una lingua parlate da una comunità sociale costituisce un repertorio linguistico. La sociolinguistica si occupa del repertorio linguistico di una comunità sociale di parlanti, dunque mette in evidenza una comunità sociale di parlanti, e così mette in correlazione la lingua con la società e con gli usi linguistici. 8

7. Riferimenti Bibliografia: Berruto, Gaetano (1995). Fondamenti di sociolinguistica. Roma-Bari, Laterza. Siti internet: http://www.treccani.it/enciclopedia/repertorio-linguistico_(enciclopedia-dell Italiano)/ (25/10/2017) http://www.treccani.it/enciclopedia/sociolinguistica/ (25/10/2017) 9