1. INTRODUZIONE 2. RIFERIMENTI NORMATIVI 3. ANALISI DEL QUADRO FESSURATIVO

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1. INTRODUZIONE reperimento di lavori effettuati nei pressi del sito in oggetto e di lavori effettuati in aree simili; esecuzione di n 3 sondaggi a carotaggio continuo con prelievo di campioni indisturbati; prove di laboratorio sui terreni. 2. RIFERIMENTI NORMATIVI MINISTERO DEI LAVORI PUBBLICI Decreto 11 marzo 1988 Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione. (G.U. 01.06.1988, n 127 supplemento) La presente relazione illustra i risultati di indagini geognostiche eseguite presso un edificio residenziale-commerciale sito in Atri (TE) - di proprietà del sig. Xx Xxxxx Xxxxx, al fine di accertare le cause attinenti il dissesto rilevato sull edificio in questione ed ipotizzare un intervento di consolidamento. L edificio, ubicato lungo un crinale, sviluppa su n 2 livelli fuori terra. Alcuni anni or sono lo stesso ha subito modifiche strutturali importanti, in occasione di ampliamenti e sopraelevazioni. Attualmente è in itinere un progetto di ristrutturazione e di realizzazione di un locale seminterrato a ridosso della parete ovest, in prosecuzione con un locale esistente. Lo schema strutturale è costituito da murature portanti in mattoni pieni e pietre. L apparato fondale consiste in fondazioni nastriformi perimetrali di sezione non nota. Le indagini condotte per un corretto espletamento dell incarico sono state eseguite in un intorno geologico e geomorfologico espressivo, ed estesa alla porzione di sottosuolo ritenuta significativa ai fini dell accertamento della fattibilità dell opera in progetto. A tale scopo sono stati eseguiti: rilevamento geologico e geomorfologico di dettaglio nell area di influenza, volti alla ricostruzione della stratigrafia e dei possibili processi agenti; 3. ANALISI DEL QUADRO FESSURATIVO È stata eseguita una campagna di indagini con l intento di rilevare eventuali stati di crisi negli elementi primari costituenti le strutture statiche. La necessarietà di tale indagine esplorativa deriva dalla presenza di diversi quadri fessurativi in stato avanzato e che nel contempo indicano una condizione di possibile evoluzione e che dipendono chiaramente dall esistenza di cedimenti fondali che hanno già interessato, seppur in misura diversificata, alcuni settori dell edificio. È bene anche chiarire che la presenza di uno stato fessurativo non significa necessariamente uno stato di pericolo, bensì che quasi sicuramente la mancanza di vincoli cinematici (o la variazione degli stessi nel tempo) al di sotto delle strutture murarie determinerà un incremento, per sviluppo e dimensioni, dello stato fessurativo. Si precisa comunque che non sempre un aumento delle deformazioni possa essere incompatibile con l integrità statica dell edificio, ma che nel contempo ad esso potrebbe corrispondere un danno in termini funzionali, se la sua entità è tale da mettere in crisi i collegamenti impiantistici. Ossia, non necessariamente il danno è univocamente inteso in termini di comparsa di crepe, fessure ecc., ma in una sua accezione più ampia occorre considerare anche le modifiche dell assetto di 1

insieme in relazione alla destinazione ed alla funzionalità della struttura. La natura delle lesioni è principalmente riconducibile alla natura iperstatica del complesso murario che in fase di sollecitazione ha determinato la riduzione della iperstaticità con ridistribuzione dei carichi; in tale contesto le fratture rappresentano degli ideali giunti destinati alla funzione. In particolare l edificio presenta un quadro fessurativo denotante l esistenza di cedimenti fondali che hanno interessato i seguenti settori: 1) il muro perimetrale del prospetto Est e parte di quello nord ad esso connesso; 2) il setto centrale compreso la cucina e l ingresso e parte dei muri trasversale ad esso connessi. Inoltre occorre prevedere un in intervento di pre-consolidamento della parete ovest oggetto di scavo a sezione obbligata per una profondità di circa 3 m dal piano pavimento al fine della realizzazione del locale interrato citato nell introduzione. Lo studio della direttrice della tensione principale massima (σ 1 ), individuata mediante ricostruzione dello stato tensionale attuale sulle lesioni principali (a partire dall andamento della direttrice fessurativa, della tangente ad esso nel punto di analisi e della tensione principale ideale secondo il principio di De Saint Venant), indica: a) un verso congruente con cedimenti diretto verso E-NE per il problema di cui al precedente punto 1 ; trattasi di cedimento per pressoflessione deviata; b) un verso congruente con tipico problema di inflessione della fondazione per il problema di cui punto 2. 4. IPOTESI DI INTERVENTO In relazione a quanto emerso dal sopralluogo, dal rilievo ed analisi del quadro fessurativo, si ritiene opportuno dover intervenire con fondazioni speciali tipo micropali iniettati ad alta pressione. Poiché parte delle strutture portanti presentano quadri fessurativi allo stato embrionale, tale da non richiedere un consolidamento fondale, si ritiene sia necessario tenere in debita considerazione il possibile trasferimento degli stati di coazione alle strutture non consolidati a seguito di un ri-equilibrio della struttura in condizioni post-intervento. Pertanto si consiglia di monitorare le porzioni di edificio non consolidate per un tempo ragionevolmente lungo. Sulla scorta di un pre-dimensionamento geotecnico sono stati scelti micropali con la seguente geometria: a) foro del diametro di 120 mm; b) armatura con tubo metallico (Fe430) valvolato con valvole di non ritorno, con diametro esterno di 76.1 mm, diametro interno di 64.1 mm, spessore di 6 millimetri; c) lunghezza di perforazione di 9 metri. Il tubo metallico racchiuderà un cilindro di malta di iniezione a bassa pressione (< 3 atm) e sarà a sua volta racchiuso da una corona cilindrica coassiale al tubo stesso, della medesima malta, che in tale posizione definirà l interfaccia con il terreno. Le modalità di messa in opera di un micropalo dovranno essere le seguenti: perforazione eseguita con idonee attrezzature dotate di una batteria di aste (batteria di perforazione) con la quale saranno eseguiti i fori sino alla profondità di progetto; posa in opera dell armatura metallica, costituita da un tubo metallico, a fine perforazione; iniezione del micropalo attraverso il tubo metallico di armatura facendo fuoriuscire la miscela cementizia dal by-pass costituito da una coppia di fori disposti ogni 100 cm a partire dal fondo del micropalo stesso; la miscela di iniezione sarà composta da cemento con resistenza caratteristica R bk 300. Per lo sviluppo del calcolo di portanza a trazione/compressione del singolo micropalo, sono 4 le analisi da eseguire: 1) instabilità all equilibrio elastico; 2) resistenza della sezione; 3) portanza 4) resistenza dell ancoraggio alla struttura supportata. Tali calcoli richiedono l assunzione implicita di alcuni vincoli al fine della determinazione dei parametri di cui al paragrafo precedente: a) sono stati valutati inizialmente i parametri geomeccanici dei terreni di fondazione scaturiti dalle prove in sito e da quelle di laboratorio; b) è stato imposto un legame costitutivo sforzi-deformazione del tipo elastico-nonlineare; c) il calcolo del coefficiente di Winkler, che descrive le proprietà elastiche dei terreni, ha tenuto conto della compatibilità tra la pressione di contatto in corrispondenza 2

della superficie del micropalo ed il relativo spostamento; d) si è tenuto conto nella valutazione della plasticizzazione del cavo anche l effetto del disturbo del terreno dovuto alla perforazione ed alla iniezione a pressione; e) il coefficiente di maggiorazione del diametro di perforazione è stato valutato tramite apposite tabelle in funzione delle caratteristiche granulometriche e geomeccaniche dei terreni di fondazione; f) il coefficiente di adesione acciaiocalcestruzzo è funzione di aderenza migliorata; g) è stato completamente trascurato il contributo della punta alla portanza al fine di dimensionare la lunghezza del micropalo tale da assorbire totalmente i carichi trasmessi dalle sovrastrutture ed impedire fenomeni di punzonamento dei terreni di fondazione. Ciò premesso, l analisi della fondazione a micropali è stata svolta secondo la seguente composizione: I. determinazione della capacità portante di un singolo micropalo, tenuto conto dei contributi dei diversi terreni attraversati e per diversi diametri operativi: carico limite di 300.48 kn ed un carico ammissibile di 120.19 kn; il coefficiente di sicurezza adottato è stato quindi di 2.5, come prescritto del DM 11.03.1988 per le fondazioni profonde; II. valutazione del coefficiente di sicurezza nei confronti dell instabilità euleriana: 29 > 15 (valore minimo); III. valutazione del coefficiente di sicurezza nei confronti della sezione reagente, calcolato sia per l insieme acciaio+malta che per il solo acciaio, considerando quindi anche l ipotesi di scollamento tubo-alone esterno; nel primo caso Fs = 2.32, con tensioni nel cls di 12.18 MPa e nell acciaio di 67.6 MPa; nel secondo caso Fs = 1.702, con tensioni nell acciaio di 92.11 MPa; IV. infine è stato verificato l ancoraggio nodale alla struttura fondale esistente, che ha portata al calcolo di una lunghezza minima di ammorsamento di 27.4 cm. 5. ANALISI DELLO SCAVO Un valutazione di ordine diverso deve essere eseguita per quanto riguarda la realizzazione dello scavo. Di fatti entità e la distribuzione dei cedimenti prodotti dagli scavi dipendono da molteplici fattori: dal tipo di terreno, dalle condizioni di falda, dalla tecnica di scavo, dal programma di scavo e dalla rigidezza delle strutture di sostegno. Non è pertanto possibile fare previsioni accurate, ma ci si deve accontentare di individuare i confini, superiore ed inferiore, entro i quali ricadono i cedimenti attesi, principalmente sulla base delle esperienze acquisite. Innanzitutto va osservato che movimenti che interessano un ampia zona di terreno sono associati allo scarico tensionale prodotto dalla rimozione del terreno di scavo. Questi movimenti possono riguardarsi come indipendenti dalla natura dell opera di sostegno e, per tale motivo non possono essere controllati. Sovente si è tentati di fare delle previsioni sulla base di un approccio elastico, assimilando lo scavo ad un carico negativo: il limite di tale approccio risiede nella difficoltà, o impossibilità, di definire un modulo di deformazione equivalente, che tenga cioè da solo conto di tutto un insieme di fattori, tra i quali rivestono particolare importanza lo stato tensionale iniziale e i fenomeni di rigonfiamento accoppiati alle distorsioni. Movimenti locali, sono, in aggiunta, prodotti in adiacenza alle strutture di sostegno dalle deformazioni plastiche sviluppatesi nelle zone di equilibrio limite, di tipo attivo e passivo. Al fine di poter meglio comprendere il comportamento dell insieme terreno-struttura di progetto è stata quindi condotta un analisi numerica del problema modellando il complesso con il metodo matematico degli elementi finiti (FEM), il quale permette la risoluzione di sistemi di equazioni differenziali di secondo grado alle derivate parziali. Inoltre l impostazione di funzioni di esistenza temporali ha permesso la simulazione degli step esecutivi e quindi la ricostruzione della storia tensionale e deformativa. Da un punto di vista della modellazione matematica, i principali parametri adottati sono stati i seguenti: a) i modelli di calcolo adottati sono: per i terreni costituenti il terreno di sedime il Drucker-Prager (elastico non lineare perfettamente plastico), la cui superficie di snervamento è rappresentata, nello spazio degli sforzi principali (σ 1 > σ 2 > σ 3 ), da un cono il cui asse è passante per il punto di origine; nel caso di φ = 0, tale modello coincide con il criterio di rottura di Von Mises. Gli elementi strutturali (pilastri, solai e nastri di fondazione) sono stati 3

ricompresi nella teoria dell elasticità non lineare; b) il calcolo è stato eseguito tenendo conto dell accoppiamento delle tensioni (in condizioni di deformazione piana); inoltre i parametri tensionali sono positivi in trazione e negativi in compressione, mentre i parametri deformativi sono positivi in sollevamento e negativi in cedimento; c) il calcolo è stato impostato in quattro fasi matematiche: determinazione dello stato tensionale nei nodi mediante risoluzione delle equazioni statiche al contorno di Cauchy; imposizione di un legge costitutiva per ognuno dei geomateriali utilizzati; analisi Lagrangiana delle deformazioni; risoluzione delle equazioni di compatibilità o congruenza delle deformazioni. Durante l intero processo di calcolo sono stati quindi monitorati alcuni punti nodali significativi appartenenti ai nodi strutturali platea-pilastri. di consolidare preventivamente la fondazione esistente. I risultati sono stati i seguenti: per quanto riguarda il punto 1, lo scavo giunge a rottura durante l esecuzione dello stesso; ovvero supposto che lo stesso possa durare circa 1 settimana, le condizioni di rottura vengono raggiunte a 4 giorno. 2.5 0.0-2.5-5.0-2.5 0.0 2.5 5.0 DISPLACEMENT-ABS t = 4.0 [day] Author : Dr. Romolo Di Francesco - Dr. Adriana Cavaglià ROTTURA DELLO SCAVO AL 4 GIORNO Fig. 2: rottura dello scavo non protetto 0 0.000e+00 4 2.949e-01 8 5.899e-01 12 8.848e-01 16 1.180e+00 20 1.475e+00 La realizzazione di una paratia esterna connessa alla fondazione esistente, impedisce di fatto la rottura dello scavo, ma con spostamenti delle strutture esistenti non compatibili con l integrità strutturale delle stesse. Di fatti, mentre i cedimenti verticali vengono contenuti all interno del millimetro (0.19 mm), la fondazione esistente subisce uno spostamento orizzontale verso l esterno di 8.4 mm, tale cioè da generare un quadro fessurativo. I massimi spostamenti sono stati registrati all incirca a metà della parete di scavo, la quale risulta in tal modo svincolata dalle strutture esistenti mediante la paratia in questione. Fig. 1: modello di Druker-Prager nel piano deviatorico π ed equazione fondamentale -4.0-2.0 0.0 2.0 4.0 6.0 0-1.019e-02 1-9.502e-03 2-8.815e-03 3-8.128e-03 4-7.442e-03 Per ogni nodo monitorato sono stati rilevati le componenti dei cedimenti verticali, degli spostamenti orizzontali, le tensioni all interfaccia terreno-fondazioni e la distorsione angolare. Considerata la complessità del problema, sono stati simulate n 3 condizioni diverse: 1. analisi geotecnica dello scavo non protetto; 2. analisi geotecnica dello scavo protetto da una paratia di micropali disposti in linea, collegati da una trave testa-palo e connessi alla fondazione esistente mediante ancoraggi con tondini di ferro; 3. analisi geotecnica dello scavo protetto da micropali disposti a cavalletto con lo scopo 0.0-2.0-4.0 DISPLACEMENT-X t = 7.0 [day] Author : Dr. Romolo Di Francesco - Dr. Adriana Cavaglià 07:35:05 SPOSTAMENTI ORIZZONTALI CON PARATIA ESTERNA Fig. 3: spostamenti orizzontali con paratia esterna 5-6.755e-03 6-6.068e-03 7-5.381e-03 8-4.695e-03 9-4.008e-03 10-3.321e-03 11-2.635e-03 12-1.948e-03 13-1.261e-03 14-5.745e-04 15 1.122e-04 16 7.989e-04 17 1.486e-03 18 2.172e-03 19 2.859e-03 20 3.546e-03 Infine l adozione di un sistema di preconsolidamento con micropali disposti a cavalletto, comporta cedimenti verticali di 0.44 mm e spostamenti orizzontali di 3.3 millimetri; in quest ultimo caso si ottiene una riduzione degli spostamenti di un fattore 2,55. 4

-4.0-2.0 0.0 2.0 4.0 0 0.000e+00 1 7.554e-04 2 1.511e-03 3 2.266e-03 4 3.022e-03 5 3.777e-03 0.0-2.0-4.0 DISPLACEMENT-A BS t = 30.0 [day] Author : Dr. Romolo Di Francesco - Dr. Adriana Cavaglià Date : 2003-10-31 SPOSTAMENTI ORIZZONTALI CON MICROPALI A CAVALLETTO 6 4.532e-03 7 5.288e-03 8 6.043e-03 9 6.799e-03 10 7.554e-03 11 8.309e-03 12 9.065e-03 13 9.820e-03 14 1.058e-02 15 1.133e-02 16 1.209e-02 17 1.284e-02 18 1.360e-02 19 1.435e-02 20 1.511e-02 Fig. 4: spostamenti orizzontali con micropali a cavalletto 5