Lezione 12 Risparmio privato e Debito Pubblico. Leonardo Bargigli



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Lezione 12 Risparmio privato e Debito Pubblico Leonardo Bargigli

Risparmio privato Gli individui desiderano risparmiare per poter trasferire potere d acquisto nel tempo e per poter coprire necessità impreviste future. Ovvero, le famiglie desiderano prestare denaro per riaverlo indietro in futuro. Le imprese e lo Stato desiderano prendere a prestito denaro per poter investire o per coprire eccessi di spesa. Lo strumento principale di risparmio delle famiglie è costituito dalle obbligazioni. Esistono altri strumenti di risparmio: per ora ci concentriamo sulle obbligazioni.

Cosa è un obbligazione? E un certificato di debito che specifica gli obblighi del debitore nei confronti del creditore. In pratica, un obbligazione stabilisce quanto il debitore deve rimborsare al creditore e quando deve avvenire il rimborso. La differenza fra la quantità prestata e quella ricevuta alla scadenza si chiama interesse.

Cosa è un obbligazione? Definiamo: P 0 : Quantità data in prestito al tempo 0 (oggi) P 1 : Quantità riavuta indietro al tempo 1 (fra un anno) Avremo che l interesse I è dato da I= P 1 P 0 e il tasso di interesse i è dato i = P 1 P 0 P 0 = P 1 P 0 1

Il prezzo di un obbligazione In pratica, le famiglie danno del denaro oggi per ricevere del denaro domani. Ovvero, pagano un prezzo oggi per ricevere qualcosa domani. Il denaro che le famiglie danno oggi corrisponde al prezzo delle obbligazioni. Nel nostro schema precedente P 0 costituisce il prezzo delle obbligazioni.

Il prezzo di un obbligazione normalizzata Si è soliti normalizzare a 100 la cifra che si riavrà a scadenza. In questo modo il prezzo varierà fra 0 e 100 e fornirà un indicazione immediata del rendimento i = P 1 P 0 1 = 100 P 0 1

La domanda di obbligazioni Chi domanda obbligazioni? Le famiglie, che vogliono trasferire a domani il proprio potere di acquisto. Se il tasso di interesse è alto, le famiglie sono invogliate a domandare obbligazioni.

L offerta di obbligazioni Chi offre obbligazioni? Le imprese, per finanziare i propri investimenti. Lo Stato, che deve coprire gli eccessi di spesa. Lo Stato spende denaro per pagare le proprie spese (sanità, istruzione, difesa, stipendi dei dipendenti, interessi sul debito). Tale spesa viene coperta dal gettito fiscale (tasse). Se il gettito fiscale non basta a coprire la spesa pubblica, lo Stato deve indebitarsi e offre obbligazioni.

Cosa determina il prezzo delle obbligazioni? Chi offre obbligazioni si impegna a corrispondere in futuro una certa cifra. Ma c è il rischio che, in futuro, il debitore non sia in grado di corrispondere la cifra pattuita. Se tale rischio è molto alto, il valore che attribuisco alla cifra futura è basso (perchè rischiosa) ed io sono disposto a pagare un prezzo basso per tale obbligazione.

Cosa determina il tasso di interesse delle obbligazioni? Il tasso di interesse è dato da: i = P 1 P 0 P 0 = P 1 P 0 1 Se il prezzo delle obbligazioni P 0 aumenta, il tasso di interesse si riduce! C è una relazione inversa fra prezzo e tasso di interesse!

I mercati finanziari Allarghiamo il quadro, considerando una serie di titoli su cui le famiglie possono investire L insieme dei mercati su cui questi titoli sono collocati / emessi da potenziali debitori (imprese / Stato) e acquistati / scambiati direttamente dalle famiglie (anche altre imprese come le Banche) si chiamano mercati finanziari

I mercati finanziari Mercato obbligazionario o «dei capitali» con titoli: Privati / pubblici A breve / medio /lungo termine (tasso d interesse crescente) Più o meno rischiosi (rating, investment grade, junk bonds ) Mercato azionario, di cui diremo poi

Gli strumenti di risparmio Obbligazioni (che abbiamo visto precedentemente) I conti correnti La moneta I metalli preziosi Le azioni

I conti correnti Anche i conti correnti costituiscono uno strumento che può essere utilizzato per risparmiare, ovvero, per trasferire potere d'acquisto nel tempo. Tutto quello che lascio oggi nel conto corrente lo ritroverò domani (o fra una settimana o fra un anno). Il denaro posto sul conto corrente spesso frutta un piccolo interesse (inferiore a quello delle obbligazioni) o in altri casi non frutta interessi: dipende dal conto corrente specifico. Come strumento di risparmio sembrerebbero quindi inferiore alle obbligazioni.

I conti correnti I conti correnti hanno però un vantaggio rispetto alle obbligazioni: il denaro che vi è depositato è immediatamente disponibile per il correntista: in qualunque momento il correntista può, andando in banca o tramite un bancomat, ritirare tutto o parte del denaro. Al contrario le obbligazioni non possono immediatamente essere convertite in denaro poiché occorre aspettare che scadano o vanno vendute sul mercato secondario: in entrambi i casi occorre tempo per convertirle in denaro, nel secondo caso normalmente saranno vendute a un prezzo diverso da quello di acquisto, spesso con tanto maggiore probabilità di perdita ( prezzo di vendita < prezzo di acquisto) quanto maggiore è l urgenza di vendere («fire sales») I rischi legate alle somme poste sul conto corrente sono minimi. Essi verranno sempre restituiti a meno che non collassi contemporaneamente l'intero sistema bancario e fallisca lo Stato («corsa agli sportelli»). I conti correnti fino ad un certo importo sono assicurati dallo Stato.

I conti correnti vs obbligazioni Tassi di interesse: le obbligazioni hanno tipicamente un tasso di interesse più alto. Rischiosità: il conto corrente offre meno rischi delle obbligazioni. Disponibilità del denaro: il conto corrente garantisce una disponibilità immediata del denaro mentre convertire obbligazioni in denaro richiede tempo. Conclusione: Le obbligazioni sono uno strumento migliore per il risparmio mentre il conto corrente è preferibile per depositare denaro necessario per le spese di breve termine.

La moneta In realtà anche la moneta serve a trasferire potere d'acquisto nel tempo. Se metto tutta la moneta sotto il materasso, posso riprendere tale moneta fra uno, due o più anni. E' però uno strumento apparentemente poco efficace: infatti non corrisponde alcun interesse. Ha però il vantaggio di essere "al sicuro" da crisi del sistema bancario o di fallimento dello Stato. Inoltre, per sua natura, ha una disponibilità immediata. In ogni caso è uno strumento assai scomodo per risparmiare (voi li terreste 20000 euro in casa?)

I metalli preziosi Oro, argento, diamanti e altri preziosi possono essere utilizzati per trasferire potere d'acquisto nel tempo. Tecnicamente non corrispondono alcun interesse ma poiché il valore di tali metalli varia, l investimento potrebbe comportare un guadagno assimilabile a un interesse (quando il valore aumenta) o una perdita (quando il valore si riduce). Conseguentemente comporta un certo grado di rischio. Ha il vantaggio di essere "trasportabile": una piccola quantità di oro è facile da trasportare e garantisce un'ampia e immediata disponibilità di ricchezza (un kg di oro vale 30000 euro).

Le azioni Le azioni costituiscono titoli di proprietà di un'impresa e, perciò, attribuiscono un diritto sui profitti che questa realizza. Se acquisto un'azione della FIAT io divengo proprietario di una quota (infinitesima) della FIAT. Al momento esistono 1.250.963.898 azioni di FIAT SPA. Il valore complessivo di tali azioni è, al momento, 9.320.925.899. In che modo le azioni permettono di trasferire potere di acquisto nel tempo?

Le azioni Le azioni acquistate e pagate oggi trasferiscono potere d'acquisto nel tempo in due modi: 1) Danno diritto a partecipare agli utili (profitti) futuri dell'impresa, che distribuisce tali utili (quando disponibili) tramite i dividendi. In pratica, in quanto possessore di un'azione, ho diritto a dei pagamenti periodici (trimestrali) che avvengono se, e solo se, l'impresa fa utili. Ovvero è possibile che riceva dei soldi periodicamente ma c'è il rischio che questo non avvenga. 2) In futuro posso rivendere le azioni al prezzo vigente in quel momento futuro: se il prezzo è aumentato io ho guadagnato e ho ottenuto un rendimento positivo. Se il prezzo si è ridotto io ho perso denaro e ho ottenuto un rendimento negativo.

Il rendimento di una azione (versione semplificata)? Sia V 0 il prezzo pagato per acquistare un'azione al tempo 0 e sia V 1 il prezzo ottenuto al momento di rivenderla. Il tasso di rendimento v, in assenza di dividendi, è dato da: v = V 1 V 0 V 0 = V 1 V 0 1 Il tasso di interesse di un obbligazione invece era: i = P 1 P 0 P 0 = P 1 P 0 1 Attenzione: I due tassi sono simili ma c'è una grossa differenza: al momento dell'acquisto di un obbligazione, P 1 è noto mentre al momento dell'acquisto di un'azione,v 1 non è noto!

Le azioni Le azioni acquistate e pagate oggi trasferiscono potere d'acquisto nel tempo in due modi: 1) Partecipare agli utili (profitti) futuri dell'impresa, che distribuisce tali utili (quando disponibili) tramite i dividendi. 2) Vendita futura delle azioni in mio possesso. In entrambi i casi la quantità di denaro che ricevo in futuro è aleatoria non certa. Il risparmio tramite azioni comporta quindi dei rischi poiché non so quanto denaro mi frutterà domani l'aver acquistato oggi un azione.

Azioni vs Obbligazioni Acquistando un azione, io partecipo del «rischio imprenditoriale», per questo in caso di fallimento le azioni non vengono mai rimborsate Esiste la possibilità che V 1 = 0 I detentori di obbligazioni («creditori») devono invece, se possibile, essere rimborsati D altra parte gli azionisti beneficiano di maggiori dividendi se l impresa va bene, i creditori ricevono sempre il medesimo interesse

Il mercato azionario E un mercato su cui sono scambiati un insieme di titoli azionari registrati («quotati») Il prezzo è determinato da domanda e offerta Indice azionario (Dow Jones, Nasdaq, FTSE): registra l andamento medio dei prezzi Gli investitori seguono strategie diverse («attivi», «passivi»), hanno aspettative sul futuro diverse

Indicatori del mercato azionario Prezzo Rendimento : dividendo / prezzo Prezzi / utili indicatore di salute dell impresa, della sua capacità di generare profitti Volume: quantità di titoli scambiati sul mercato, segnala il livello di interesse per il titolo

Le azioni La determinazione del prezzo Il prezzo delle azioni è il prezzo a cui acquisto una quota di un'impresa. Di conseguenza il prezzo dipende da quanto è "buona" quell'impresa. Ovvero il prezzo dipende dalle prospettive future dell'impresa. Ogni qual volta le prospettive future cambiano, il prezzo delle azioni muta. Esempio: supponiamo che oggi vengono scoperti nuovi pozzi di petrolio. Ciò fa supporre che il prezzo della benzina calerà e quindi la domanda di automobili aumenterà. Le prospettive dell'impresa FIAT improvvisamente migliorano: il suo prezzo aumenta.

Le azioni la gestione del rischio In seguito all'acquisto di un'azione oggi, io riceverò in futuro una quantità di denaro incerta. Ovvero l'acquisto di azioni comporta dei rischi. Il rischio è relativo alla variabilità del tasso di rendimento, che dipende dal prezzo futuro dell'azione. In futuro potrò guadagnare tanto oppure poco, o anche perdere il denaro risparmiato. Come è possibile contenere il rischio? Una possibile strategia è quella di diversificare il risparmio e l'investimento acquistando azioni imprese diverse.

Le azioni la diversificazione del risparmio Investire i proprio guadagni su più imprese comporta, a parità di importo investito, una riduzione del rischio. Infatti se acquisto imprese di una sola impresa io guadagnerò moltissimo se questa impresa andrà bene, ma perderò moltissimo se questa impresa andrà male. Acquistando titoli di più imprese, a parità di cifra risparmiata, sarà molto difficile che tutte le imprese vadano bene o che tutte le imprese vadano male. In pratica, sarà molto difficile che io guadagni moltissimo ma anche che io perda tantissimo. Attenzione: diversificare il risparmio non aumenta le mie prospettive di guadagno, ma ne riduce la variabilità!

Le azioni comportamenti illeciti Nella realtà l'andamento delle azioni è molto più erratico del semplice adattamento alle "prospettive future". Molteplici fattori influenzano il prezzo delle imprese, alcuni di questi sono legati alle informazioni disponibili sulle prospettive future che tuttavia non vengono sempre divulgati. Altri comportamenti possono influenzare il valore delle azioni in maniera illecita o illegale. Esempio: io dirigente della FIAT so che le vendite delle automobili in questo anno sono andate benissimo. Invece di rivelare questa informazione, che so che farà aumentare il prezzo delle azioni, ne approfitto per acquistare io stesso le azioni e solo a quel punto effettuo l'annuncio. Il prezzo delle azioni aumenterà e io avrò guadagnato moltissimo. Questo comportamento è definito insider trading ed è vietato e perseguito dalla legge. Altro esempio: diffondere false informazioni sulle prospettive future.

Gli intermediari finanziari Sono istituzioni finanziarie attraverso cui i risparmiatori prestano indirettamente ai debitori Si distinguono in: Bancari Non bancari: assicurazioni, fondi previdenziali, fondi comuni d investimento, società di intermediazione mobiliare

Le banche Le banche sono istituti che raccolgono denaro dai cittadini e lo custodiscono, tipicamente attraverso i conti correnti. Offrono anche altri servizi finanziari 1) tramite le banche è possibile comprare azioni o obbligazioni. 2) le banche concedono prestiti a imprese e famiglie.

Le banche Esistono costi per accedere ai mercati azionari (es. obblighi di trasparenza, obblighi di informazioni, obblighi sulla governance) La maggior parte delle piccole e medie imprese preferisce finanziare gli investimenti attraverso il credito bancario In questo caso le banche guadagnano sulla differenza tra tassi d interesse (per loro) a debito (sui conti correnti) e a credito (interesse sui prestiti)

Gli intermediari finanziari Fondi comuni di investimento: Sono istituzioni che raccolgono denaro dagli investitori (famiglie o altri agenti economici) sotto forma di «quote» e utilizzano tale denaro per acquistare un'ampia selezione («portafoglio») di obbligazioni e azioni. I sottoscrittori guadagnano / perdono sulla base dei prezzi / rendimenti dei titoli nel portafoglio. Dati i volumi di denaro raccolto, queste istituzioni sono in grado di diversificare fortemente la selezione di titoli acquistata garantendo così una riduzione del rischio dell'investimento.

Fondi d investimento Fondi indice: «replicano» l andamento del mercato creando portafogli con composizione simile ai titoli presenti sul mercato Hedge funds: usano il credito per individuare strategie che ottengano un rendimento superiore al mercato («battere il mercato»)

Deficit pubblico e Debito Pubblico Ogni anno, lo Stato spende denaro per fornire beni: istruzione, sanità, difesa e opere pubbliche. Chiamiamo G tale spesa. Lo Stato spende anche per fornire reddito a certe categorie di individui: pensioni, sussidi di disoccupazione, assegni familiari e il pagamento degli interessi sul debito. Chiamiamo TR l insieme di tali trasferimenti Lo Stato si finanzia tramite la raccolta delle tasse (detto gettito fiscale). Chiamiamo T il gettito fiscale complessivo

Deficit pubblico e Debito Pubblico In ogni anno, il DEFICIT PUBBLICO è dato da DEFICIT =T-G-TR Lo stato deve coprire il deficit offrendo obbligazioni! Il debito pubblico rappresenta la somma di tutti i deficit accumulati nel corso degli anni. Rappresenta la somma complessiva che lo Stato deve ai suoi creditori.

Rapporto fra debito e PIL Il Debito Pubblico Italiano 120 Italia 100 Germania 80 60 40 20 0

Le obbligazioni di stato I buoni ordinari del tesoro (BOT) Hanno breve durata: 3,6 oppure 12 mesi. I buoni poliennali del tesoro (BTP) Hanno durata pluriennale: 3, 5, 10, 15 e 30 anni. Prevedono dei pagamenti periodali (ogni 6 mesi)

Il mercato secondario Le obbligazioni del tesoro vengono rimborsate soltanto alla scadenza (anche 30 anni!) Tuttavia, è possibile vendere tale obbligazione ad una terza parte (un altra famiglia o una banca) prima della sua scadenza e ricevere oggi, in cambio, del denaro.

Obbligazioni, prezzi e tassi di interesse Se c è la certezza che le obbligazioni siano onorate, il prezzo di tale obbligazione è molto alto e quindi il tasso di interesse è molto basso. Se c è il forte rischio che le obbligazioni non siano onorate, il prezzo di tale obbligazione è molto basso e quindi il tasso di interesse è molto alto. i = P 1 P 0 1

Obbligazioni e spread Ad oggi, c è la convinzione che le obbigazioni emesse dalla Germania saranno sicuramente onorate: il loro prezzo è alto ed il tasso di interesse è basso. Ad oggi, c è minore convinzione che le obbigazioni emesse dall Italia possano essere onorate: il loro prezzo è basso ed il tasso di interesse è relativamente alto. La differenza fra i tassi d interesse delle obbligazioni italiane e quelle tedesche rappresenta lo spread.

Il mercato delle obbligazioni pubbliche Facciamo le seguenti due ipotesi: La domanda delle obbligazioni si riduce all aumentare del prezzo delle obbligazioni L offerta delle obbligazioni è pari al deficit dello Stato (Spesa pubblica gettito fiscale)

Il mercato delle obbligazioni di Stato Le obbligazioni vengono offerte dallo Stato per finanziare il deficit. La quantità di obbligazioni domandate dalla famiglia dipende dal loro prezzo. P 0 P * Offerta di obbligazioni=deficit Domanda di obbligazioni Quantità di obbligazioni L'incontro fra domanda di obbligazioni e offerta di obbligazioni ne determina il prezzo e, tramite questo, il tasso di interesse sul debito pubblico.

Il mercato delle obbligazioni di Stato Cosa accade se aumenta il deficit? All'aumentare del deficit lo Stato deve aumentare l'offerta di obbligazioni Offerta di obbligazioni=deficit P 0 Aumento dell offerta di obbligazioni P * Domanda di obbligazioni P * N Quantità di obbligazioni In seguito all'aumento del deficit il prezzo delle obbligazioni si è ridotto e il tasso di interesse è aumentato: il debito pubblico è divenuto piu oneroso.

La TASI, il deficit e il tasso di interesse La TASI (prima nota come IMU) è la tassa che viene pagata per la proprietà degli immobili (le abitazioni) Se la TASI viene rimossa il gettito fiscale si riduce e quindi, il deficit aumenta DEFICIT =T-G-TR Ma se aumenta il deficit, l offerta di obbligazioni aumenta, il prezzo delle obbligazioni si riduce e il tasso di interesse aumenta. Il debito pubblico quindi, diventa più oneroso!

Il patto di stabilità, il deficit e il tasso di interesse In seguito al peggioramento dei conti pubblici è stato deciso a livello europeo di mantenere il deficit entro il limite del 3%. In realtà tale vincolo è sempre esistito in base agli Accordi di Mastricht del 1993, ma vista la crisi attuale è divenuto particolarmente rilevante. Molti governi si lamentano di questo vincolo e vorrebbero più flessibilità. In effetti, non c'è nessuna ragione particolare per la quale il deficit deve avere come limite esattamente il 3% N.B. : non esiste solo la domanda delle famiglie: banche commerciali e soprattutto banca centrale possono acquistare titoli di Stato, sostenendone i prezzi