CONVEGNO NAZIONALE ABSTRACT INDICE. Presentazione del Convegno Anna Maria Luzi, Giovanni Rezza...pag 4



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CONVEGNO NAZIONALE VENTICINQUE ANNI DI ATTIVITÀ DEL TELEFONO VERDE AIDS E IST DELL ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ: dal counselling telefonico all intervento della ReTe AIDS ABSTRACT INDICE Presentazione del Convegno Anna Maria Luzi, Giovanni Rezza..........pag 4 RELAZIONI Il ruolo del Telefono Verde AIDS nella prevenzione dell infezione da HIV e delle IST Maria Grazia Pompa, Anna Caraglia..... pag 6 Il Telefono Verde AIDS e IST: venticinque anni di attività, dal counselling telefonico all intervento in Rete Anna Maria Luzi, Anna Colucci, Ilaria Mulieri, Filippo Maria Taglieri....pag 7 La raccolta dei dati nell intervento di counselling telefonico: dal Telefono Verde AIDS e IST alla ReTe AIDS Pietro Gallo, Alessia D Ippoliti..... pag 9 TAVOLA ROTONDA I - Primo confronto tra AIDS Helpline italiane La ReTe AIDS: il punto di vista delle ONG HIV/AIDS counselling telefonico in alcune Associazioni di Volontariato del Nord Italia Luminita Michaela Andreescu, Mario Cuomo, Anna Maria Dagnoni, Stefano Patrucco, Roberto Vincenzi.....pag 10 1

Il telefono AIDS di Caritas Ambrosiana: un aiuto all orientamento e all accoglienza Laura Rancilio.. pag 13 L ANLAIDS Lazio nella ReTe AIDS: nuovi strumenti per una relazione d aiuto efficace Rosario Galipò..... pag 14 I centralini telefonici della Lila: 22 anni di informazione, counselling, orientamento ai servizi Sabrina Penon.........pag 16 TAVOLA ROTONDA II - Primo confronto tra AIDS Helpline italiane La ReTe AIDS: il punto di vista delle Strutture pubbliche Il Telefono Verde AIDS della Regione Emilia Romagna: da 25 anni in ascolto Nadialina Assueri...pag 17 Il counselling telefonico in una ASL di Roma una linea calda verso la creatività comunicativa: dalla rigidità strutturale alla duttilità professionale Rosella Di Bacco..... pag 19 Il counselling telefonico nella prevenzione dell'hiv e lo screening in anonimato: l'esperienza del Sud Italia Maria Lanzara, Clara Baldassarre........pag 20 TAVOLA ROTONDA III Hot Topics L'aggiornamento diagnostico e terapeutico sull'infezione da HIV attraverso l'intervento di counselling telefonico Emanuele Fanales Belasio.... pag 21 La valutazione dell intervento di HIV/AIDS/IST counselling telefonico Marco Luigi Bellani........pag 23 2

La tutela dei diritti delle persone sieropositive attraverso l intervento di counselling telefonico Matteo Schwarz....... pag 25 Comunicare Salute: Website ed Empowerment sanitario Mirella Taranto.....pag 27 POSTER Progetto Sorveglianza e Controllo dell infezione da HIV: potenziamento delle attività di Screening e Diagnosi precoce Franca Sambo, Marcella Nieri, Maria Cappellato, Lucilla Caselli, Monica Ponti, Stefano Taborelli, Anna Viero......pag 28 Fattori psicosociali e culturali nella consultazione telefonica sulle Infezioni a Trasmissione Sessuale Mattia Morretta, Paola Bizzoni, Livia Brignolo, Gian Marino Vidoni...pag 30 La ReTe AIDS: l importanza di fare network Anna Maria Luzi, Anna Colucci, Pietro Gallo, Ilaria Mulieri, Filippo Maria Taglieri......pag 32 Infezione da HIV e counselling telefonico: l esperienza dell Istituto Superiore di Sanità Anna Maria Luzi, Francesca Botta, Anna Colucci, Alessia D Ippoliti, Emanuele Belasio Fanales, Pietro Gallo, Eleonora Lichtner, Ilaria Mulieri, Matteo Schwarz, Filippo Maria Taglieri, Rudi Valli..pag 34 Counselling telefonico e Infezioni Sessualmente Trasmesse Filippo Maria Taglieri, Francesca Botta, Anna Colucci, Alessia D Ippoliti, Emanuele Belasio Fanales, Pietro Gallo, Eleonora Lichtner, Anna Maria Luzi, Ilaria Mulieri, Matteo Schwarz, Rudi Valli.pag 36 3

Presentazione del Convegno Anna Maria Luzi, Giovanni Rezza Dipartimento Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate, Istituto Superiore di Sanità, Roma L Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (UO RCF) del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate dell'istituto Superiore di Sanità (ISS), all interno della quale si colloca il Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse (TV AIDS e IST), in occasione dei 25 anni di attività del Servizio, organizza il Convegno Venticinque anni di attività del Telefono Verde AIDS e IST dell Istituto Superiore di Sanità: dal counselling telefonico all intervento della ReTe AIDS. Tale evento, che vede il coinvolgimento di numerosi esperti nazionali sul tema dell HIV/AIDS/IST Counselling telefonico intende rappresentare un momento di riflessione con il mondo scientifico sull importanza di un informazione corretta, aggiornata e personalizzata nelle strategie di prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse, nonché un momento di confronto con altre AIDS Helpline impegnate sul territorio nazionale. Come si può evincere da questo Report, i diversi contributi forniscono un idea del ruolo svolto negli anni dal TV AIDS e IST dell ISS, sia nell ambito delle diverse Campagne di informazione e sensibilizzazione messe a punto dal Ministero della Salute, sia nell ambito della ricerca psico-socio-comportamentale, della comunicazione e della formazione. Vengono altresì messi in risalto l importante ed innovativo lavoro di networking che ha dato origine e forma alla Rete dei Servizi di HIV/AIDS/IST counselling telefonico e il contributo dato dalle altre 20 AIDS Helpline aderenti alla Rete. Tale Network, coordinato dall UO RCF (costituitosi nel 2008 nell ambito di due Progetti Creazione e Coordinamento di una Rete tra Servizi Telefonici italiani governativi e non, impegnati nella prevenzione dell infezione da HIV e dell AIDS e Ampliamento e Consolidamento della Rete Italiana dei Servizi di Counselling Telefonico per la messa a punto di interventi di prevenzione dell infezione da HIV, entrambi promossi e finanziati dal Ministero della Salute) ha la peculiarità di condividere i contenuti scientifici inerenti l HIV e l AIDS, la metodologia dell intervento di counselling telefonico, nonché un sistema di raccolta dati relativo alle telefonate ricevute. Il Convegno è strutturato in quattro momenti, uno di carattere generale ripercorre l impegnativo lavoro svolto dal TV AIDS e IST, dal 1987 ad oggi, due più specifici sull attività effettuata dai Servizi di counselling telefonico appartenenti a ONG e a Strutture 4

Pubbliche. Infine, la giornata si conclude con una riflessione su alcuni temi caldi che a distanza di oltre un trentennio restano ancora puntualmente in agenda. 5

Il ruolo del Telefono Verde AIDS nella prevenzione dell infezione da HIV e delle IST Maria Grazia Pompa, Anna Caraglia Ministero della Salute, Roma Nell ambito della prevenzione delle infezioni trasmesse sessualmente si devono mettere in atto strategie di supporto che portino la persona al cambiamento dei comportamenti volti a promuovere la salute come bene primario da difendere e potenziare. Un informazione scientifica e aggiornata è condizione fondamentale per un efficace strategia di prevenzione dell infezione da HIV/AIDS. Le strategie nazionali relative alla prevenzione e controllo delle infezioni da HIV e dell AIDS sono esplicitate dal Piano Sanitario Nazionale (PSN) e dal Piano Nazionale della Prevenzione (PNP) e, conseguentemente, le Regioni ne declinano le linee di indirizzo, programmando interventi che riguardano, tra l altro, i sistemi di sorveglianza, la peer education, la promozione della sessualità responsabile, i comportamenti a rischio, i soggetti vulnerabili (migranti e adolescenti). Tuttavia, per queste attività proprie dei sistemi sanitari regionali e locali, è evidente, in termini di efficacia dell intervento preventivo, l utilità di canali di ascolto che rispondono ai bisogni di conoscenza delle persone, forniscono counselling e, quando possibile, concrete informazioni per favorire l accesso ai servizi sul territorio. Una risposta, in tal senso, è rappresentata dal Telefono Verde AIDS e IST (attivo presso l Unità Operativa Ricerca Psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione dell Istituto Superiore di Sanità) istituito nel 1987 dalla Commissione Nazionale per la lotta contro l AIDS e co-finanziato dal Ministero della Salute e dall ISS. Questo Servizio ha costituito la prima esperienza di AIDS helpline pubblica a copertura nazionale, impegnata nella prevenzione primaria e secondaria dell infezione da HIV. Con la competenza acquisita negli anni di attività, il Telefono Verde AIDS e IST, nell ambito di due progetti, promossi e finanziati dal Ministero della Salute, ha contribuito alla costruzione di una rete tra servizi telefonici italiani, governativi e non (ReTe AIDS), allo scopo di condividere e confrontare contenuti scientifici, modalità comunicativo-relazionali e sistema di raccolta dati finalizzati ad un intervento di HIV/AIDS/IST Counselling telefonico rivolto alle persone italiane e straniere. 6

Il Telefono Verde AIDS e IST: venticinque anni di attività, dal counselling telefonico all intervento in Rete Anna Maria Luzi, Anna Colucci, Ilaria Mulieri, Filippo Maria Taglieri Istituto Superiore di Sanità, Roma Venticinque anni sono trascorsi dall istituzione, nel 1987 da parte della Commissione Nazionale per la Lotta contro l AIDS, del Servizio Telefono Verde AIDS (800 861 061) dell Istituto Superiore di Sanità, attualmente collocato all interno dell Unità Operativa Ricerca psico-socio-comportamentale, Comunicazione, Formazione (UO RCF) del Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate (Dip. MIPI). Tale Servizio ha costituito la prima esperienza italiana di AIDS Helpline pubblica, a copertura nazionale, impegnata in attività di prevenzione primaria e secondaria dell infezione da HIV rivolta alla popolazione generale e a target specifici. Venticinque anni di un attività di HIV/AIDS/IST counselling telefonico che ha visto la presenza di operatori esperti con varie professionalità, i quali attraverso una formazione ad hoc hanno acquisito competenze tecnico-scientifiche e comunicativo-relazionali finalizzate a strutturare relazioni d aiuto mirate ad attivare e riorganizzare le potenzialità (empowerment) della persona/utente italiana o straniera. Tale intervento consente all utente di esprimere dubbi, perplessità e paure e di ricevere informazioni conformi alle sue reali necessità attivando le risorse in modo che possa tutelare la propria salute e adottare stili di vita sani attraverso scelte responsabili e consapevoli. Nel corso del tempo l iniziale mission del Servizio si è via via ampliata integrando le attività di counselling telefonico con quelle della ricerca psico-socio-comportamentale, della comunicazione e della formazione. Nell ambito proprio dell attività di ricerca grazie a due progetti promossi e finanziati dal Ministero della Salute (nel 2008 e nel 2010), si è costituita la ReTe AIDS, un network di esperti di oltre 20 AIDS Helpline italiane appartenenti ad associazioni non governative e a strutture pubbliche che attraverso una fattiva collaborazione condividono contenuti scientifici, metodologie d intervento e sistema di data entry. Attualmente degno di nota è l innovativo progetto dal titolo Indicazione di indicatori di processo e di outcome dell intervento di counselling telefonico mirato alla prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse che vedrà il coinvolgimento della ReTe AIDS, finalizzato a costruire un sistema di valutazione dell intervento di counselling telefonico. Si tratta di un 7

sistema di indicatori, disegnati e costruiti ad hoc che consente di analizzare i risultati e l efficacia di tale intervento attraverso un accurata analisi della domanda e dell offerta. 8

La raccolta dei dati nell intervento di counselling telefonico: dal Telefono Verde AIDS e IST alla ReTe AIDS Pietro Gallo, Alessia D Ippoliti Istituto Superiore di Sanità, Roma Dall'analisi dei dati relativi all'attività di HIV/AIDS/IST counselling telefonico, svolta fin dal 1987 dall équipe del Telefono Verde AIDS e IST dell Unità Operativa Ricerca psico-sociocomportamentale, Comunicazione, Formazione dell Istituto Superiore di Sanità, si evidenzia che a contattare gli esperti sono soprattutto persone di sesso maschile (74,2%). La maggior parte degli utenti dichiara di essere eterosessuale. La classe di età più rappresentata è quella dai 20 ai 39 anni. Le telefonate provengono soprattutto dal Centro Italia. La distribuzione percentuale delle telefonate per area geografica, infatti, mostra che il 46,6% delle richieste in numero assoluto proviene dal Nord, ma se si considerano i tassi di telefonate per 100.000 abitanti il maggior numero di telefonate giunge dalle regioni del Centro Italia. Infine, i quesiti posti sono, prevalentemente, inerenti l iter diagnostico, le modalità di trasmissione dell HIV e delle Infezioni a trasmissione sessuale. Per quanto riguarda i dati raccolti nel periodo 1 febbraio 2011 31 gennaio 2012 dal Network ReTe AIDS, costituitosi nel 2008 nell ambito di due progetti promossi e finanziati dal Ministero della Salute, si evince che sono pervenute ai diversi servizi 20.613 telefonate per un totale di 38.098 quesiti. L 86,2% delle telefonate proviene da maschi. Anche in questo caso la classe d età più rappresentata è 20-39 anni (72,5%). La maggior parte delle telefonate proviene dal Nord (38,7%). Le persone che telefonano sono prevalentemente eterosessuali 13.897 (67,4%). Per quanto riguarda i quesiti,vertono più frequentemente sulle modalità di trasmissione (15.292, 40,1% del totale). E interessante sottolineare che grazie alla ReTe AIDS è stato possibile avviare una Survey telefonica della durata di 3 mesi tutt ora in corso, mirata a raccogliere informazioni sui comportamenti delle persone utenti che non usano il profilattico. Nel periodo 15 marzo-15 maggio 2012 sono stati raccolti 154 questionari. Dai dati analizzati si rileva che un notevole numero di persone continua a contattare gli esperti dei diversi servizi di HIV/AIDS/IST counselling telefonico, scegliendo il mezzo telefonico in anonimato per esprimere i propri bisogni informativi, chiarire dubbi ed avere indicazioni relative ai servizi psico-socio-sanitari presenti sul territorio nazionale, impegnati nella prevenzione, diagnosi e cura delle infezioni a trasmissione sessuale. 9

Tavola Rotonda I - Primo confronto tra AIDS Helpline italiane La ReTe AIDS: il punto di vista delle ONG HIV/AIDS counselling telefonico in alcune Associazioni di Volontariato del Nord Italia Luminita Michaela Andreescu (1), Mario Cuomo (2), Anna Maria Dagnoni (3), Stefano Patrucco (4), Roberto Vincenzi (5) 1) ALA, Milano 2) ASA, Milano 3) ANLAIDS sez. Lombarda, Milano 4) Arcobaleno AIDS, Torino 5) Propositiv, Bolzano Le associazioni di volontariato che si occupano di HIV/AIDS, tra i vari servizi erogati forniscono un intervento di counselling telefonico alla popolazione generale dando importanti informazioni riguardanti le malattie sessualmente trasmissibili. Attraverso l attività di operatori esperti viene offerta la possibilità di un supporto a persone che telefonano in un momento particolare della loro vita. Gli operatori vengono formati attraverso corsi ad hoc organizzati presso la sede delle associazioni e durante il loro percorso lavorativo seguono una supervisione di gruppo alla presenza dello psicologo. Un importante contributo alla formazione viene costantemente dato dall Istituto Superiore di Sanità attraverso seminari e incontri organizzati nell ambito della ReTe AIDS, costituita da 21 AIDS Helpline di associazioni di volontariato e di strutture pubbliche operanti sul territorio italiano. L utente che chiama un centralino d ascolto si affida all operatore che in quel momento è disponibile. Quando un operatore risponde a una richiesta di aiuto è importante che abbia presente entro quali confini potrà posizionare la relazione con chi telefona. Si è capito col tempo il senso e l importanza del counselling telefonico: non basta dare una risposta, bensì capire il motivo della domanda che spesso nasconde gravi disagi. Il counselling telefonico si propone come intervento finalizzato a far parlare la persona apertamente, individuare il problema, incoraggiarla a prendere coscienza della situazione, senza mai avere un atteggiamento giudicante. ANLAIDS sez. Lombarda, grazie all apertura dello Sportello Amico ha ampliato il suo orario di presenza in sede per rispondere alle crescenti richieste di supporto psicologico, sociale, e di counselling, non solo telefonico ma, anche vis à vis. 10

Propositiv: come altre associazioni aggregate alla Rete AIDS, ha messo in pratica le indicazioni impartite dall Istituto Superiore di Sanità sulle modalità relazionali con l utente. E stato notato che gli utenti che chiamano sono più maschi che femmine, più persone di lingua italiana che non tedesca. Essendo un associazione legata a diversità culturali, sociali e comportamentali della provincia di Bolzano, l approccio telefonico deve essere modulato cercando di capire tali diversità e rispondere alle specifiche esigenze. Arcobaleno AIDS: la storia e le caratteristiche del servizio di counselling sulle malattie sessualmente trasmissibili sono legate a quelle dell associazione e al contesto torinese in cui essa opera sin dalla sua costituzione nel 1995. Il counselling telefonico offerto da Arcobaleno AIDS è gestito direttamene da operatori sieropositivi appositamente formati, ai quali è assicurata la supervisione di uno psicologo. A.L.A. Associazione Nazionale Italiana Lotta AIDS Il Telefono Verde S.O.S. SALUTE - 80082215 è stato istituito nel 1998 per svolgere attività di counselling mirata ad ottenere: informazioni generali sull'infezione da HIV/AIDS/IST informazioni sui centri, sulle strutture dove poter fare il test HIV in forma anonima e gratuita Il Servizio è gratuito ed è raggiungibile dall Italia e dall estero. Centralino Telefonico ASA ONLUS: Il numero informativo su HIV e AIDS è stato il primo servizio offerto da ASA Onlus, nel 1985, quando è stata fondata l Associazione. In un periodo caratterizzato da molta confusione sulle modalità di contagio, il Servizio ha avuto una grande importanza nel chiarire le notizie spesso contraddittorie che arrivavano da mass media e si mischiavano a leggende metropolitane. Nel corso degli anni oltre a dare informazioni sulla trasmissione il centralino ha assolto, e tuttora assolve, il compito di orientare gli utenti nei diversi servizi presenti sul territorio: non solo dove e come fare il test, ma anche, ad esempio, dove trovare supporto legale, gruppi di auto aiuto, informazioni specifiche sui farmaci. Da sempre gli operatori si occupano di supportare le persone in momenti cruciali come la scoperta della sieropositività (propria o di una persona cara) così come l inizio della terapia, invitandole, ove necessario e possibile, a venire a trovarci in sede, per proseguire il counselling vis à vis. Al fine di attivare e favorire l aumento di risorse necessarie alle persone in difficoltà, occorre che ogni linea di ascolto sia collegata ad altre, ad associazioni del privato sociale o del 11

volontariato, ai servizi pubblici socio sanitari e ospedalieri. Lo scambio con altri operatori e servizi serve per ampliare le conoscenze migliorando l operatività con l aumento dell efficacia del servizio offerto. I livelli di formazione devono essere in continuo aggiornamento per permettere di offrire agli utenti e ai servizi un operatività affidabile, duttile, facile al cambiamento, che assicuri professionalità. Proprio per questo si rende necessaria una continua formazione: la ReTe AIDS può contribuire al raggiungimento di questo obiettivo. 12

Il telefono AIDS di Caritas Ambrosiana: un aiuto all orientamento e all accoglienza Laura Rancilio, Cristina Castelli, Anna Grassini Caritas Ambrosiana, Milano La Segreteria AIDS di Caritas Ambrosiana incominciò la sua attività nel novembre 1988 per rispondere ai bisogni delle persone con HIV e delle loro famiglie. Essendo stata una delle prime realtà ad occuparsi di queste tematiche, la Segreteria divenne punto di riferimento per quanti volevano avere informazioni sulla malattia, sui centri dove era possibile effettuare il test HIV, sugli ospedali, sulla possibilità di avere aiuti economici di ottenere un assistenza domiciliare o sull esistenza di qualche struttura che potesse accogliere i malati. Così senza averlo programmato nacque l attività di centralino. Man mano che da un lato divenivano operative altre linee telefoniche, pubbliche e di associazioni, e dall altro nascevano le Case alloggio e si stringevano i rapporti e i contatti con gli ospedali, le telefonate che arrivavano in Caritas Ambrosiana si specializzarono sempre più conferendo alla Segreteria un ruolo ponte tra chi cercava posto in strutture residenziali e le Case alloggio per persone con HIV/AIDS. Tra il 1994 e il 2006, la Segreteria ha rappresentato un centro unico di raccolta delle segnalazioni dei pazienti bisognosi di assistenza nelle Casa alloggio della Lombardia, garantendo una lista di attesa comune e un incontro tra le disponibilità di accoglienza delle Case e le esigenze specifiche di ciascun richiedente. Dal 2001 la Regione Lombardia ha chiesto alle ASL una responsabilità diretta nell individuazione delle soluzioni di accoglienza, così negli anni il ruolo del Centralino si è nuovamente modificato e attualmente fa da riferimento anche per i Coordinamenti italiano e lombardo delle Case alloggio per persone con HIV. Nel 2011 la Segreteria AIDS ha risposto a 113 telefonate di queste 90 prime telefonate, 1/3 delle quali provenienti da fuori regione. In 8 casi a chiamare è il diretto interessato, in 11 familiari o volontari, mentre 71 telefonate provengono da operatori. Solo 3 telefonate riguardano rischi per comportamenti agiti, 83 si riferiscono a richieste di accoglienza e presa in carico da parte dei servizi, 4 ad altro. 86 telefonate su 90 sono state effettuate da o per conto di persone con infezione da HIV, il 22% delle quali straniere. La presenza del telefono di Caritas Ambrosiana nel lavoro di ReTe AIDS e nel contesto delle AIDS Helpline potrebbe contribuire ad una risposta telefonica su altri bisogni specifici. 13

L ANLAIDS Lazio nella ReTe AIDS: nuovi strumenti per una relazione d aiuto efficace Rosario Galipò, Patrizia Ferri, Pasquale Narciso, Adriana Nicastro, Massimo Ghenzer ANLAIDS Lazio, Roma Tra le varie attività di prevenzione, consulenza e assistenza su HIV/AIDS, ANLAIDS Lazio offre un servizio di counselling telefonico, attualmente operativo da lunedì a venerdì, dalle ore 9.00 alle ore 17.00 con lo scopo di: Fornire informazioni personalizzate e aggiornate sulle tematiche inerenti l HIV/AIDS per ovviare allo stato di disinformazione e favorire i comportamenti non a rischio finalizzati alla salvaguardia della salute; Fornire un sostegno psicologico nei momenti di crisi; Essere un punto di riferimento per le persone da inviare a strutture di competenza. Il Counselling è lo strumento privilegiato utilizzato per strutturare una relazione d aiuto professionale in grado di favorire un clima di fiducia, accettazione, rispetto e collaborazione. Scopo principale è la ridefinizione del problema e l individuazione delle possibili soluzioni. Negli ultimi 5 anni, sono pervenute al Servizio in media circa 600 telefonate l anno con un decremento negli ultimi tempi. La maggior parte delle chiamate è effettuata da uomini di un età compresa tra i 30 e i 45 anni. Quasi la metà degli uomini dichiara di aver avuto rapporti omosessuali; il resto ha avuto rapporti eterosessuali di cui la gran parte riferisce comportamenti a rischio con prostitute. Una percentuale bassa è rappresentata da stranieri. Il 4,5% delle persone che chiama è sieropositiva e in prevalenza è costituita da uomini. La gran parte delle chiamate arriva dal Lazio e particolarmente da Roma. I quesiti posti riguardano in prevalenza le modalità di trasmissione, il periodo finestra e i sintomi di un eventuale contagio. Una percentuale non elevata di utenti fa richieste di assistenza/consulenza psicologica in seguito ad un comportamento ritenuto a rischio oppure è sieropositivo. Altre richieste riguardano l assistenza legale, le informazioni sul virus e sui progressi della ricerca. Da due anni l Anlaids Lazio partecipa al Progetto "Rete Servizi Telefonici", coordinato dall Istituto Superiore di Sanità, che ha permesso di condividere il lavoro di diverse AIDS Helpline italiane, nonché le singole esperienze e integrare le diverse 14

professionalità con altre realtà operanti nel settore. Il confronto diretto tra esperti ha inoltre consentito di rivedere le propria attività in un ottica allargata; nonché condividere i contenuti scientifici, le modalità di intervento e predisporre strategie di prevenzione dell infezione da HIV con lo scopo di rispondere adeguatamente ai bisogni informativi della persona/utente. 15

I centralini telefonici della Lila: 22 anni di informazione, counselling, orientamento ai servizi Sabrina Penon LILA Milano Onlus, Milano LILA, associazione senza scopo di lucro attiva a livello nazionale dal 1987, conta l'attivazione di 11 helpline su tutto il territorio italiano. I centralini telefonici condividono le medesime metodologie di intervento: utilizzo del counselling e promozione dell'empowerment individuale, uso di medesimi strumenti di raccolta dati, condivisione dei contenuti trasmessi e dei percorsi formativi indirizzati agli operatori. I dati raccolti dai centralini LILA vengono annualmente assemblati ed elaborati per restituire una fotografia del servizio svolto: chi ci ha contattato, quali quesiti e problematiche sono stati espressi. I centralini informativi LILA si occupano di fornire informazioni chiare e corrette su HIV/AIDS e orientamento ai servizi; garantiscono ascolto e sostegno a chiunque li contatti, tutelando la privacy e il totale anonimato dei propri utenti. Attraverso il contatto telefonico viene offerta anche la possibilità di accedere a specifiche consulenze professionali (mediche, legali, psicologhe, socio-assistenziali) che, se necessario, vengono erogate anche attraverso colloqui vis à vis. Il servizio di ascolto telefonico LILA, attivo con una propria struttura da ormai 22 anni, consente di fornire uno spaccato della situazione italiana con riferimento a timori e dubbi della popolazione generale; così come di quelli che sono i bisogni e i disagi oggi espressi dalle persone HIV positive viventi in Italia. Attraverso i centralini LILA è anche possibile raccogliere segnalazioni e denunce di discriminazioni e violazioni dei diritti esercitate nei confronti di persone con HIV, così come è possibile raccogliere il pensiero e i vissuti legati al tema HIV/AIDS, ancora oggi così spesso infarciti di pregiudizi e stigma e che, anche attraverso l'attività delle sue helpline, LILA cerca di abbattere e superare. 16

Tavola Rotonda II - Primo confronto tra AIDS Helpline italiane La ReTe AIDS: il punto di vista delle Strutture pubbliche Il Telefono Verde AIDS della Regione Emilia Romagna: da 25 anni in ascolto Nadialina Assueri AUSL Bologna, Bologna Il Telefono Verde AIDS Emilia Romagna nasce il 28 luglio del 1992 con delibera regionale 977/1992. Al momento dell avvio, la storia delle patologie da HIV era all apice della drammaticità e questo Servizio per i cittadini emiliano romagnoli voleva essere uno strumento di promozione e collegamento sia ai servizi diagnostici, terapeutici ed assistenziali, sia un sostegno psicologico. In questi 20 anni operatori formati hanno dato informazioni, offerto un intervento di counselling telefonico e permesso di avere accesso al test HIV prenotandolo in modo anonimo e gratuito in tutti i centri sanitari della regione. Gli operatori del Telefono Verde sono attivi nell assistenza alle persone con HIV, e offrono parte del loro tempo lavorativo a questo Servizio, sono formate e aggiornate costantemente sui contenuti scientifici e sulle strutture attive. Il Telefono ha risposto alla necessità di: realizzare un ponte tra le persone a rischio e le organizzazioni sanitarie, dare informazioni aggiornate e corrette sull infezione da HIV, realizzare un punto di ascolto qualificato, garantire l anonimato all utente, essere efficiente ed efficace nel consentire l accesso al test ed ai servizi. E attivo da qualche anno un Sito regionale www.helpaids.it che opera in parallelo al Telefono Verde dando il medesimo servizio via internet, ma offrendo anche la possibilità di avere un accesso immediato alle informazioni relative all HIV, alle strutture e al privato sociale che opera sul territorio, nonché alle iniziative attive rispetto all HIV (gruppi di automutuo-aiuto, associazioni, incontri, conferenze ecc.). In sintesi, dai dati raccolti nel 2011 emerge che sono pervenute al Call Center: 13.151 chiamate 3.098 richieste per parlare con l operatore 863 test HIV prenotati Gli operatori hanno rilevato degli utenti i seguenti dati: 77,7 % maschi 22,3% femmine 45,0% età compresa tra i 20-29 anni 17

30,0% età compresa tra i 30-39 anni 18,3% più di 40 anni L esperienza degli operatori sanitari che da svariati anni rispondono al telefono porta alla luce lo stigma spesso associato all HIV, i fantasmi che gli individui costruiscono nella loro testa, amplificando paure ed ansie senza fondamento, contribuendo a demolire i pregiudizi. È stato proposto e prenotato il test a chi dalla valutazione ha corso rischi. È stato sostenuto con un ascolto attivo chi, sieropositivo, era preso dalla paura e dall angoscia, o parenti e amici di questi. In alcune situazioni è stato possibile offrire un successivo supporto vis à vis con lo psicologo del servizio o con il personale sanitario. 18

Il counselling telefonico in una ASL di Roma - una linea calda verso la creatività comunicativa: dalla rigidità strutturale alla duttilità professionale Rosella Di Bacco ASL RM C, Roma Decidere di far parte di una Rete telefonica di informazione e prevenzione AIDS significa di per sé essere, in primis, disponibili a creare con tutti gli altri partecipanti un riferimento teorico condiviso, superando le rigide impostazioni metodologiche individuali ed accettando di aprirsi al profondo mondo interiore di chi telefonerà. La caratteristica composita delle realtà partecipanti alla ReTe AIDS mondo del volontariato, onlus ed istituzioni pubbliche deve divenire una ricchezza che possa consentire anche la lettura delle motivazioni che inducono i cittadini a scegliere di telefonare ad un Servizio piuttosto di un altro. L'accettazione di questo confronto metodologico e la condivisione dinamica dello schema teorico di riferimento danno inizio alla coloritura del suono della voce che risponde con un pronto tranquillo e caldo. Altra caratteristica fondamentale è la disponibilità di entrare in sintonia, modulando la capacità di ascolto utilizzando il cervello razionale ed il cervello emotivo : le richieste di informazioni o di chiarimenti spesso nascondono altri dubbi, altre perplessità, altre paure, altra vergogna. Il rispetto dello spazio individuale deve, a tal punto, suscitare un dubbio: è giusto disvelare quanto la persona tiene nascosto e non è negante del vero bisogno non cercare di comprendere oltre? Comprendere qual è il vero problema può aiutare la persona a conoscere il suo rischio e ad orientare il suo comportamento per evitarlo. Tuttavia siamo all'interno di una relazione al buio, in cui la nebbia dell'anonimato è un rassicurante mantello, ma anche il terreno di proiezioni emotive non immediatamente definibili tanto da parte della persona che telefona quanto da parte dell'operatore che risponde. Alcuni indicatori significativi possono essere: la scelta del tipo di struttura, l'orario e la durata della telefonata, il numero di queste già eseguito, la complessità del linguaggio, ecc. Una caratteristica specifica della tipologia di risposta da parte di una struttura sanitaria è la mission clinica che deve non solo motivare l'invio della persona a strutture specifiche laddove si manifestassero palesemente disturbi emotivi ma, se questo risultasse particolarmente difficile, appoggiarla fino al raggiungimento di questo intento. 19

Il counselling telefonico nella prevenzione dell'hiv e lo screening in anonimato: l'esperienza del Sud Italia Clara Baldassarre (1), Maria Lanzara (2) 1) ASL Napoli I, Napoli 2) ASL Salerno, Salerno Oggi sappiamo come curare l AIDS, ma non riusciamo a ridurre il numero delle infezioni da HIV. La prospettiva di vita delle persone in AIDS si è allungata al contempo è diminuito il tempo che passa tra la diagnosi di sieropositività e l avvio della terapia antiretrovirale. Per il 53,5%, infatti, dei casi di AIDS il tempo intercorso dal primo test HIV e la diagnosi di AIDS è di 6 mesi. Per circa il 35%, inoltre, delle nuove diagnosi di sieropositività all HIV il successo delle cure è fortemente compromesso a causa del ritardo con cui le persone decidono di fare il test. Questa situazione ci spinge a fare il punto sui servizi extraospedalieri per malati di AIDS nel sud Italia e sul ruolo fondamentale delle Linee Verdi telefoniche di Napoli e di Salerno collegate all'offerta di screening. Entrambe si pongono come punto di accoglienza qualificato di una domanda che in questi anni ha registrato un ampia crescita, ma che dovrebbe essere sempre più riconosciuta e promossa. L accesso precoce al test HIV può comportare la possibilità di iniziare un percorso terapeutico tempestivo e / o limitare la diffusione dell infezione; inoltre l attività di screening affiancata al counselling vis à vis, può consentire una reale modifica dei comportamenti a rischio che, come è risaputo, non avviene con la semplice conoscenza ma grazie ad interventi che possono stimolare il cambiamento dello stile di vita. Dall esperienza delle due linee telefoniche di Napoli e di Salerno emerge la necessità di predisporre di un sistema di servizi articolato e flessibile, che consenta un informazione personalizzata rivolta a tutti, la promozione e l'ampliamento dell'effettuazione del test di screening in anonimato accompagnata da un intervento di counselling pre e post test ed infine la presa in carico completa ed efficace favorendo l accoglienza e l accompagnamento sanitario e psicologico delle persone che vivono con l'infezione da HIV/AIDS. 20

Tavola Rotonda III Hot Topics L'aggiornamento diagnostico e terapeutico sull'infezione da l'intervento di counselling telefonico Emanuele Fanales Belasio Istituto Superiore di Sanità, Roma HIV attraverso Nonostante sia una malattia venuta alla luce solo negli ultimi 30 anni, l infezione da HIV rappresenta oggi una delle più gravi forme epidemiche a livello globale, associata ad elevati livelli di morbidità e mortalità particolarmente a carico delle aree più povere del pianeta. Negli ultimi anni, grazie ad un estensiva attività di ricerca e sperimentazione in virtù di massivi investimenti su scala mondiale, sono stati sviluppati numerosi farmaci efficaci che consentono, nei Paesi più ricchi, di controllare e cronicizzare l infezione, determinando una condizione di vita sostenibile per gli individui sieropositivi. Nello stesso tempo sono state messe a punto metodologie diagnostiche altamente accurate in grado di riscontrare l infezione in tempi più brevi rispetto al passato, attenuando la complessa problematica del periodo finestra. Tuttavia, a livello di popolazione generale, permangono in maniera radicata la percezione di malattia incurabile e lo stigma legato alla sfera sessuale. Queste prerogative ne determinano una profonda rimozione nella coscienza collettiva, creando una forte riluttanza, da parte sia della persona che del medico curante, nell affrontare l infezione in maniera adeguata. Si rende quindi necessario offrire un intervento specifico che possa fornire, all operatore sanitario quanto agli utenti, informazioni scientificamente verificate ed aggiornate e strumenti che possano indirizzare verso una corretta percezione dell infezione. Il Telefono Verde AIDS e IST dell Istituto Superiore di Sanità è un servizio Istituzionale, attivo nel territorio italiano da 25 anni, che si propone di fornire informazioni sull HIV e sulle Infezioni Sessualmente trasmesse (IST) tramite un intervento attivo di Counselling telefonico mediato da un équipe di esperti con specifiche competenze professionali nel campo della Medicina, Psicologia, Giurisprudenza e Scienze Sociali. L interazione attiva con la persona/utente non si limita ad un passivo aggiornamento delle problematiche sociali e sanitarie legate all infezione da HIV e ad altre IST, ma si propone di determinare la valorizzazione delle risorse interiori necessarie ad affrontarle in una modalità utile per se stessi e per la comunità. L obiettivo più ambizioso rimane il superamento di ogni forma di 21

pregiudizio e mito riguardo l infezione da HIV, facendola includere tra le condizioni patologiche presenti nella nostra società e con le quali ci si deve confrontare nei momenti della nostra vita. 22

La valutazione dell intervento di HIV/AIDS/IST counselling telefonico Marco Luigi Bellani Università dell Insubria, Facoltà di Medicina, Varese La valutazione può essere definita come il processo di formulazione e di espressione di un giudizio di valori che costituisce il criterio che guida la verifica della qualità e la determinazione dei risultati ottenuti mediante una specifica attività intrapresa per raggiungere un particolare obiettivo. Se volgiamo la nostra attenzione agli interventi di counselling - in particolare quello telefonico - il processo di valutazione risente inevitabilmente di problemi concettuali e metodologici non sempre di facile soluzione, soprattutto per quanto concerne l esigenza di standardizzare le situazioni osservate, come, per esempio: la tipologia, la natura e la durata dell intervento erogato, l eterogeneità dell utenza e dei bisogni espressi, le diverse modalità di organizzazione del servizio e di approccio, la scelta degli operatori e del loro percorso formativo, l implementazione di un sistema di valutazione, ecc. Lo scopo del lavoro di ricerca condotto dall equipe del Telefono Verde HIV/AIDS/IST dell Istituto Superiore di Sanità è quello di definire criteri, indicatori e standard necessari ai fini della valutazione della qualità e dell attività svolta dai servizi che svolgono attività di counselling telefonico, articolati secondo i seguenti macro-obiettivi: 1) definire su una base operativa condivisa gli scopi e le modalità attuative dell intervento di counselling telefonico per HIV/AIDS e IST; 2) individuare i fattori di qualità qualitativi e quantitativi, oggettivi e soggettivi rilevanti per l attuazione dell intervento e per la determinazione della percezione della qualità del servizio; 3) determinare indicatori e standard di struttura, di processo e di risultato; 4) individuare le abilità richieste agli operatori telefonici per l attuazione dell intervento e la gestione del servizio e definirne il curriculum formativo; 5) censire i servizi che svolgono attività di HIV/AID/IST counselling telefonico (Rete) e attuare un attività comune di formazione e di scambio (Network) per la standardizzazione dell intervento, lo sviluppo e l organizzazione del servizio nonché l implementazione di un sistema di valutazione; 6) provvedere alla stesura di un manuale di qualità comprensivo di linee di indirizzo per l organizzazione dei servizi e l attuazione degli interventi; 23

7) predisporre un sistema informatico comune per la raccolta e l archiviazione dei dati informativi e statistici; 8) mettere a disposizione degli operatori modalità e strumenti formativi e valutativi del proprio operato, che abbiano concrete ricadute in termini di miglioramento delle performance rivolte agli utenti, dei processi organizzativi e delle dinamiche interne al gruppo di lavoro (formazione, accompagnamento, supervisione mirata); 9) rendere visibili i risultati degli interventi erogati attraverso attività di divulgazione e di produzione scientifica. In conclusione, la complessità del protocollo metodologico che è stato sinteticamente delineato non può che rimandare alla necessità di un indispensabile e adeguato investimento economico ed interdisciplinare per la realizzazione di un progetto operativo capace di tenere conto delle difficoltà concettuali, epistemologiche e metodologiche del tema specifico, nonché dei limiti e del contesto nei quali è possibile operare. 24

La tutela dei diritti delle persone sieropositive attraverso l intervento di counselling telefonico Matteo Schwarz Istituto Superiore di Sanità, Roma Il counselling telefonico in materia di diritti è un attività per molti versi sperimentale, poiché presuppone l acquisizione, l elaborazione ed il trasferimento di informazioni su questioni che, normalmente, non possono formare oggetto di consulenza professionale se non previo studio/analisi di elementi documentali e consultazione accurata di testi normativi e banche dati giurisprudenziali. Chi si pone come obiettivo lo svolgimento di tale attività, dunque, deve necessariamente circoscrivere l ambito delle informazioni trasferibili a quanto immediatamente desumibile dal colloquio con l utente. Ciò richiede, da un lato, un attenta valutazione della congruenza delle informazioni ricevute e dall altro una capacità di trasposizione e di inquadramento dei dati in categorie proprie della scienza giuridica, con percentuali di errore che possono differire molto in dipendenza di variabili quali la capacità dell utente di rappresentare il problema in modo chiaro e con un linguaggio appropriato, la complessità intrinseca della questione e la già citata impossibilità di verificare l attendibilità e l accuratezza di quanto riferito per mezzo di riscontri documentali. Ciò premesso, occorre sottolineare come la materia delle infezioni a trasmissione sessuale ponga l operatore del diritto di fronte ad un amplissimo ventaglio di problematiche, tra loro spesso interconnesse, che richiedono un approccio per gradi e una strutturazione dell attività di consulenza articolata in più colloqui. Le questioni che ricorrono con maggiore frequenza sono per lo più inquadrabili in alcune fondamentali macro-aree: trattamento dei dati sanitari e questioni relative alla violazione della riservatezza degli stessi (area privacy); diritti previdenziali e assistenziali (area previdenza); accesso al lavoro e discriminazione per motivi attinenti alla salute (area lavoro); responsabilità penale da trasmissione di agenti patogeni (area penale); accesso alle terapie e accoglienza nelle strutture sanitarie (area accesso alle cure). In effetti, dall analisi della casistica raccolta in base all attività di counselling telefonico svolta presso il Telefono Verde AIDS e IST dell Istituto Superiore di Sanità nei primi quattro mesi di operatività del servizio legale, emerge con tutta evidenza come il counselling giuridico in materia di IST si sostanzi, nella quasi totalità dei casi, in un counselling in 25

materia di HIV/AIDS, a conferma dell elevata stigmatizzazione sociale ancora associata alla condizione di positività al virus HIV nel nostro Paese. 26

Comunicare Salute: Website ed Empowerment sanitario Mirella Taranto Istituto Superiore di Sanità, Roma Il canale web come strumento di comunicazione istituzionale. Una rassegna delle principali questioni poste dall utilizzo della rete nel parlare ai cittadini. La pubblicazione delle diverse linee-guida per la comunicazione istituzionale online promuove la rete internet a mezzo istituzionale, la inserisce tra i canali possibili per educare e informare nonché suggerisce che un sito web possa essere una modalità efficace per sviluppare l empowerment nella sanità pubblica. Una riflessione su alcune analisi e prospettive disegnate dall uso di internet nella comunicazione sanitaria. 27

POSTER Progetto Sorveglianza e Controllo dell infezione da HIV: potenziamento delle attività di Screening e Diagnosi precoce Prime azioni: costituzione di una Rete territoriale per la diagnosi precoce dell infezione da HIV. Interventi di prevenzione dell HIV nei giovani, presentazione di Leonérd. Franca Sambo (1), Marcella Nieri (1), Maria Cappellato (1), Lucilla Caselli (1), Monica Ponti (1), Anna Viero (1), Taborelli Stefano (2) 1) Servizio Medicina Preventiva nelle Comunità Centro MTS Dipartimento di Prevenzione Medico Direzione Sanitaria - ASL Varese 2) Direzione Sanitaria - ASL Varese Al fine di rendere più semplice l accesso all accertamento precoce e gratuito dell eventuale infezione da HIV, garantendo nel contempo un intervento di counselling, test di secondo livello, controlli diagnostico-clinici, accompagnamento alla terapia, ecc., l ASL di Varese ha raccordato tra loro le diverse Unità di offerta esistenti sul territorio provinciale costruendo una Rete i cui protagonisti sono: Per l ASL: - il Centro MTS (Malattie a trasmissione sessuale) nell ambito della prevenzione delle malattie infettive, al quale è possibile accedere tramite un Numero Verde e che fa parte della Rete Nazionale di Counselling Telefonico (ReTe AIDS); - Sette presidii dei Servizi Territoriali per le Dipendenze, nell ambito delle proprie attività Per le Aziende Ospedaliere: - la clinica di Malattie Infettive e Tropicali dell Azienda Ospedaliera di Varese; - l Unità Operativa Malattie Infettive dell Azienda Ospedaliera di Busto Arsizio Un dépliant informativo è stato distribuito a tutti i portatori di interesse (Medici di Assistenza primaria, Farmacie, Aziende Ospedaliere, Sedi Distrettuali, ecc.). L ASL di Varese, con la collaborazione del Servizio Informazioni-Politiche Giovanili del Comune di Varese, ha elaborato il Progetto Leonérd, mirato ad informare i giovani sulla tematica dell infezione da HIV e delle MTS, sui rischi dell AIDS e a rendere nota l esistenza del Centro MTS e dei servizi che mette a disposizione. Nasce così l idea di creare un fumetto, il cui protagonista è Leonérd, un ragazzo nerd e molto ipocondriaco. La sua ossessione per virus e batteri deriva da una mamma apprensiva e ansiosa. Intorno a lui si 28

muovono altri personaggi: Alex, l amica cinica; Riccardo, vecchio amico di Leonèrd rugbista; Jessica, l amica disinibita e liceale modello. Ad un T-Rex viene conferito il ruolo di esperto e amico intimo di Leonèrd col compito di fare luce sui falsi miti che girano intorno all HIV. Particolarmente importanti sono i riferimenti relativi al territorio provinciale e agli usi e costumi dei giovani varesini con lo scopo di permettere una maggiore identificazione e indirizzare i ragazzi a contattare telefonicamente o a recarsi al Centro MTS di Varese. Il progetto prevede la predisposizione di 24 strisce diluite in un anno (due uscite al mese) diffuse attraverso un blog iosonoleonerd.wordpress.com), Twitter (IoSonoLeonerd) e Facebook (www.facebook.com/iosonoleonerd). 29

Fattori psicosociali e culturali nella consultazione telefonica sulle Infezioni a Trasmissione Sessuale Mattia Morretta, Paola Bizzoni, Livia Brignolo, Gian Marino Vidoni SC CRH-MTS Dipartimento di Prevenzione Medica ASL Milano, Milano La Linea telefonica informativa HIV/MTS dell ASL Milano, in diretta continuità con l originario Centralino AIDS, offre consulenza sulle patologie veneree e sul comportamento sessuale in modo confidenziale e qualificato, nel contesto della Struttura Complessa CRH- MTS. Si tratta di uno spazio dedicato all educazione sanitaria, con particolare attenzione agli aspetti di salute mentale, poiché viene formalmente riconosciuto il carico emozionale e psicologico associato alla tematica venereologica. Su 24 ore di apertura settimanale, 18 sono gestite da un medico psichiatra con competenze psicoterapeutiche e sessuologiche (intervento sulla crisi, contenimento dell ansia, omo-bisessualità, sesso a pagamento, diagnosi di HIV/MTS, partner e congiunti); altri due operatori addetti in turnazione sono un medico infettivologo e un assistente sanitaria. Al Servizio giungono oltre un migliaio di telefonate l anno, per lo più dall ambito milanese e da uomini in età giovanile-adulta (25-44aa), con richieste concernenti la valutazione del rischio corso (in rapporti occasionali, mercenari, omosessuali), l invio mirato agli accertamenti ambulatoriali e l aiuto per affrontare situazioni complesse. I maschi eterosessuali (59%) riferiscono pratiche più rischiose per MTS, tranne un sottogruppo con rischio HIV elevato in ambito mercenario (assenza parziale o totale di precauzioni); i maschi omo-bisessuali (22%) presentano un grado mediamente più elevato di rischio HIV e di diagnosi MTS; le femmine (19%) un grado inferiore per entrambi. Non si constata un esigenza generalizzata di approfondimento, bensì una ricerca attiva di conferme/smentite o correzione di nozioni (re-informazione) da parte di soggetti più sensibili e interessati per ragioni personali (moventi primari il timore pregiudiziale e/o la conflittualità nella sfera sessuale), sovente privi di interlocutori fidati e rete sociale. La distorsione cognitiva collettiva favorisce la sopravvalutazione della minaccia HIV, che si accompagna ad una sostanziale ignoranza delle infezioni veneree, senza corrispondente coerente prudenza nell agito. Nelle conversazioni telefoniche si evidenzia che la focalizzazione sul nodo protezione/non protezione per definire il rischio quantitativamente può far perdere di vista la sua dimensione qualitativa e potenziale, cioè implicita e prefigurabile in quanto componente di 30

un attitudine psicologica e di un modello comportamentale. Ciò riveste particolare importanza nelle aree metropolitane, ove le opportunità di fruizione sessuale coinvolgono fasce estese di individui inseriti e non marginali. 31

La ReTe AIDS: l importanza di fare network Anna Maria Luzi, Anna Colucci, Pietro Gallo, Ilaria Mulieri, Filippo Maria Taglieri Istituto Superiore di Sanità Dal 1987, anno in cui è stato istituito il Telefono Verde AIDS e IST dell Istituto Superiore di Sanità (ISS), ad oggi sono stati attivati numerosi altri Servizi telefonici, Centralini e AIDS Help Line, alcuni a copertura nazionale, altri locale. Venti di questi Servizi hanno partecipato, nell anno 2008, al Progetto Creazione e Coordinamento di una Rete tra Servizi Telefonici italiani governativi e non, impegnati nella prevenzione dell infezione da HIV e dell AIDS promosso e finanziato dal Ministero della Salute, con responsabilità scientifica dell ISS Il Progetto ha permesso di focalizzare l attenzione sull intervento di HIV/AIDS/IST counselling telefonico, quale strategia elettiva per la prevenzione delle infezioni sessualmente trasmesse. Inoltre, per la prima volta, sono stati condivisi contenuti tecnico scientifici, aspetti comunicativo-relazioni riguardanti l intervento di counselling telefonico, nonché strumenti di raccolta dati, dando origine ad una vera e propria Rete nazionale di esperti (ReTe AIDS). Successivamente, nel 2010, tali risultati hanno rappresentato la base conoscitiva e metodologica per attuare le azioni previste nell ambito della proposta progettuale Ampliamento e Consolidamento della Rete Italiana dei Servizi di Counselling telefonico per la messa a punto di interventi di prevenzione dell infezione da HIV, anche questa è stata promossa e finanziata dal Ministero della Salute. Grazie a questo progetto è stato possibile dotare i diversi servizi telefonici di strumenti comuni e condivisi per la raccolta dati e in tal modo pianificare e avviare survey telefoniche. I risultati conseguiti in quattro anni di lavoro sono qui sinteticamente riportati: - Messa in rete di esperienze, competenze e metodologie in merito al counselling telefonico. - Riduzione della variabilità operativa relativamente ai contenuti e alle modalità comunicativo-relazionali tra i Servizi telefonici impegnati nell ambito dell infezione da HIV e dell AIDS. - Predisposizione di un sistema di raccolta dati applicabile in tutti i Servizi telefonici impegnati nel campo della prevenzione primaria e secondaria dell infezione da HIV. 32