SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA Prof.ssa Stefania Manfrellotti
2
LA I GUERRA MONDIALE Con lo scoppio della prima guerra mondiale, le spese dello Stato aumentarono rapidamente e le entrate, pur crescendo, non riuscirono a farvi fronte. La guerra comportò un enorme sforzo finanziario, alla cui copertura si provvide facendo ricorso: alle imposte, al debito pubblico, all emissione di carta moneta.
Per provvedere alle esigenze della guerra fu comunque necessario ricorrere all indebitamento in misura rilevante. Tra il dicembre 1914 e il dicembre 1917 furono emessi cinque PRESTITI NAZIONALI. I primi tre riguardarono titoli di debito redimibile e gli altri due titoli di debito consolidato. Furono raccolti circa 20 miliardi di lire. 4
Durante la I guerra mondiale, la struttura dell indebitamento subì una profonda trasformazione. Vi fu un vero e proprio boom del debito fluttuante, in particolare dei buoni del Tesoro ordinari. I BOT in circolazione passarono da 401 milioni di lire nel 1915 a14,5 miliardi nel 1919. Mentre i debiti a medio e lungo termine (consolidati e redimibili) passarono dal 94,1% al 60,9% del totale, la percentuale del debito fluttuante aumentò dal 5,9% al 39,1%. 5
Oltre a ciò fu necessario il collocamento di PRESTITI ALL ESTERO (specie in Gran Bretagna e negli Stati Uniti), mediante l emissione di speciali buoni del Tesoro. I prestiti esteri, insieme con i prestiti interni, nel quinquennio dal 1914-15 al 1918-19, fornirono circa i due terzi delle nuove risorse finanziarie necessarie allo Stato. I tributi e le emissioni di carta moneta contribuirono in parti quasi eguali a coprire il resto. 6
Negli anni post-bellici, dunque, i deboli governi che si susseguirono a ritmo ravvicinato dovettero affrontare contemporaneamente due seri problemi: l'eliminazione dei deficit, l'allungamento della scadenza del debito. Non essendovi riusciti, ambedue i problemi passarono in eredità ai governi fascisti. 7
180 Debito/Pil (1915-1922) 160 140 120 100 80 Debito/Pil 60 40 20 0 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 V. Zamagni, Il debito pubblico italiano 1861-1946: ricostruzione della serie storica, in Rivista di Storia economica, XIV, 3, 1998, p. 233. 8
IL DEBITO PUBBLICO NEGLI ANNI DEL FASCISMO E DELLA II GUERRA MONDIALE 9
Con la marcia su Roma, il 28 ottobre 1922, Mussolini ottenne dal re la nomina di capo del governo. La guida del Ministero del Tesoro e quello delle Finanze fu affidata ad Alberto De Stefani. Con De Stefani tra il 1922 e il 1925 si ebbe: la diminuzione delle spese per consumi pubblici, dovuta alla politica di ridimensionamento dell intervento dello Stato nell economia, la sostanziale stabilità delle entrate dapprima e successivamente la loro lieve crescita. Portarono a un avanzo di bilancio nell esercizio 1924-25. 10
La politica del debito pubblico di De Stefani fu un sostanziale insuccesso. De Stefani perseguì una politica volta al consolidamento del debito fluttuante. Nel 1924, fu emesso un prestito redimibile 4,75%, ammortizzabile in 25 anni, che doveva servire al rimborso dei BOT I soli buoni del Tesoro convertiti furono quelli in possesso della Cassa Depositi e Prestiti e degli Istituti di emissione. De Stefani, per porre riparo all insuccesso, istituì i buoni fruttiferi postali ma si trattò di una misura che diede i suoi frutti solo in seguito. 11
Nel 1925, Volpi sostituì De Stefani al Ministero delle Finanze e varò una serie di misure considerate l'episodio finale del ciclo finanziario innescato dalle spese causate dalla partecipazione italiana alla prima guerra mondiale. Volpi provvide: o alla sistemazione dei prestiti esteri di guerra, come premessa per la ripresa degli investimenti stranieri in Italia, o al consolidamento del debito fluttuante. 12
SISTEMAZIONE DEI DEBITI ESTERI 1925 NEGOZIATO CON GLI STATI UNITI Fu stabilito che il debito italiano vs gli Stati Uniti (2042 milioni di dollari) fosse pagato in annualità crescenti fino al 1986/1987 e a un tasso di interesse crescente a partire dal 1931. 1926 NEGOZIATO CON L INGHILTERRA Il debito di 611 milioni di sterline fu ridotto a 276,7 milioni. 1926 Istituzione della Cassa Autonoma di ammortamento dei debiti di guerra per provvedere alle operazioni relative. Tale Cassa pagò in totale, prima della moratoria Hoover, 39,8 milioni di $ e 23,8 milioni di sterline mentre il totale delle riparazioni tedesche incassate ascesero a 750 milioni di marchi. 13
CONSOLIDAMENTO DEL DEBITO A BREVE TERMINE L'operazione di consolidamento previde la conversione obbligatoria dei Buoni, quinquennali e settennali, e volontaria dei Buoni novennali in circolazione in un consolidato 5% denominato PRESTITO LITTORIO. Il capitale nominale del nuovo prestito raggiunse i 27,5 miliardi di lire. Il debito consolidato riacquistò un ruolo di preminenza (82% del totale nel 1929). Ma non si può certo parlare di "successo" dell'operazione, perché il risultato venne raggiunto con una conseguente grave perdita per i risparmiatori che furono costretti a vendere i titoli, dato che il loro prezzo scese subito, e di molto, al di sotto del prezzo di emissione. Ciò ingenerò una sfiducia tale nei titoli di Stato che per circa dieci anni lo Stato non emise buoni del Tesoro ordinari. 14
1922-1929 Diminuzione del debito pubblico Diminuzione del debito a breve termine. 1929-1935 Quinquennio della grande crisi Gli effetti della Crisi del 29 si fecero pesantemente sentire sul bilancio pubblico che tornò in una situazione di disavanzo. Disavanzo del bilancio pubblico Aumento debito pubblico. Tra il 1929 e il 1933 furono emessi 9 buoni del Tesoro poliennali. A partire dal 1935 il debito fluttuante incominciò a salire a livelli preoccupanti. 15
1934 La struttura del debito subì una profonda trasformazione per effetto della conversione del consolidato 5% in redimibile 3,50%. I debiti redimibili (79,4% del totale) assunsero così momentaneamente il ruolo fondamentale tra le categorie del debito pubblico. 1935 Fu lanciato un prestito consolidato 5%, allo scopo di raccogliere i mezzi necessari per la continuazione delle operazioni militari in Africa, ma praticamente rivolto anche a convertire il redimibile 3,50% in consolidato. 16
1936 GUERRA DI ETIOPIA I bisogni del Tesoro subirono un'impennata improvvisa aumento di varie imposte straordinarie ed emissione di un prestito interamente forzoso. Furono obbligati i possessori di beni immobili (terreni e fabbricati), ad eccezione degli enti pubblici, ecclesiastici e di beneficenza, a sottoscrivere un prestito venticinquennale 5% nella misura del 5% del valore degli immobili. 17
IL DEBITO PUBBLICO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Alla vigilia della guerra, il governo Mussolini per far fronte all aggravarsi del deficit del bilancio statale inasprì i tributi e aumentò l indebitamento dello Stato. Dal 1940 al 1943 Furono emessi 6 prestiti sotto forma di Buoni del Tesoro a lungo termine, che fruttarono allo Stato 130 miliardi di lire. Fu aumentata l emissione di cartamoneta, che nel 1943 fu pari a 157 miliardi di lire e nel 1944 salì a 250 miliardi di lire. Nel 1943 il debito pubblico raggiunse il 118% del Pil 18
Nel 1943, la situazione finanziaria era deficitaria per la presenza di due governi, che non potendo finanziare le spese belliche con la vendita di titoli pubblici o con i tributi, si servirono dell emissione di cartamoneta. Nell Italia meridionale il governo alleato emise propria cartamoneta denominata am-lire (allied military lire), che circolava alla pari con le lire italiane Nel nord Italia, la Repubblica di Salò emise biglietti senza tener conto dei limiti fissati dal governo L inflazione crebbe a dismisura 19
V. Zamagni, Il debito pubblico italiano 1861-1946: ricostruzione della serie storica, in Rivista di Storia economica, XIV, 3, 1998, p. 233. 20