SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA



Documenti analoghi
SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA. Prof.ssa Stefania Manfrellotti

MERCATO FINANZIARIO E DEBITO PUBBLICO IN ITALIA FRA RICOSTRUZIONE E SVILUPPO

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Il mercato mobiliare

Come funziona il Patto di

ISSIS DON MILANI LICEO ECONOMICO SOCIALE Corso di DIRITTO ed ECONOMIA POLITICA. Liceo Don Milani classe I ECONOMICO SOCIALE Romano di Lombardia 1

IV. ANALISI DI SENSITIVITÀ

Il sistema monetario

prof.ssa S.Spallini RAGIONERIA GENERALE Il mercato dei capitali

La congiuntura. internazionale

Situazione indebitamento al

* * * * * * * * * * * *

Legge regionale 24 dicembre 2008, n. 32

l evoluzione del listino: societa e titoli quotati

Dati significativi di gestione

RELAZIONE AL PARLAMENTO SULL AMMINISTRAZIONE DEL FONDO PER L AMMORTAMENTO DEI TITOLI DI STATO

Legge Regionale 30 dicembre 2010 n.34

SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA

UNA BOLLA SPECULATIVA SUI TITOLI DI STATO?

Le carte (revolving) e i consumatori

La notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di

Capitolo 22. La moneta, i prezzi e la Banca Centrale Europea. Principi di economia (seconda edizione) Robert H. Frank, Ben S.

IL RAPPORTO ISTAT UN ITALIA ALLO STREMO

La crisi del 29. Cause e conseguenze del crollo della borsa di New York

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Economia dell Ambiente Francesca Sanna-Randaccio Lezione 8

I GRUPPI TRANSFRONTALIERI.

Riflessioni su Northern Rock: la corsa agli sportelli che annunciò la crisi finanziaria globale

CONTABILITA GENERALE

Il MOT: il mercato telematico delle obbligazioni e dei titoli di Stato

Cash flow e capacità di rimborso

Reddito Fisso. Per la negoziazione degli strumenti del reddito fisso Borsa Italiana organizza e gestisce. I mercati del

DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA DELLA GIUNTA

Esercitazione relativa al cap. 10 INVESTIMENTI

PAS 2014 Mishkin Eakins Forestieri, Istituzioni e mercati finanziari, Pearson, Il mercato obbligazionario

IL CONSIGLIO REGIONALE ha approvato. IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE Promulga

A cura di Gianluca Antonecchia

DEPOSITI E PRESTITI BANCARI PROVINCIA DI BRESCIA

BORTOLUSSI: DETASSARE LE TREDICESIME AI CASSAINTEGRATI

LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

Preventivo Economico Finanziario anno 2015

Stock del credito al consumo sui consumi delle famiglie

ORDINE ASSISTENTI SOCIALI Consiglio Regionale del Lazio Roma, 31 marzo 2009 NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE ESERCIZIO FINANZIARIO 2008

IL BILANCIO EUROPEO LO STATO PATRIMONIALE

Parte I LEGGI, DECRETI E REGOLAMENTI DELLA REGIONE

RISTRUTTURAZIONE DELL IMPRESA E OPERAZIONI DI FINANZA STRAORDINARIA IL PROBLEMA DELLA CORRETTA CONTABILIZZAZIONE DEI CONTRATTI DERIVATI

Capitolo 3. Tassi di cambio e mercati valutari: un approccio di portafoglio. preparato da Thomas Bishop (adattamento italiano di Elisa Borghi)


Seminario Impatto della crisi economica su università e ricerca in Europa Roma, ottobre 2011

Dal 1990 le imprese pagano sempre più imposte

C E N S I S OUTLOOK ITALIA. Clima di fiducia e aspettative delle famiglie italiane nel 2 semestre 2013

GRUPPO EDITORIALE L ESPRESSO SPA COMUNICA:

Il sistema monetario

ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011

Storia contemporanea WELFARE STATE Percorso analitico tra lo storico e il sociale

L attività degli intermediari finanziari

II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI G) OPERAZIONI STRAORDINARIE

REGIONE TOSCANA. Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Bilancio pluriennale Assestamento.

Istituzione della nuova serie BA9 di buoni fruttiferi postali indicizzati a scadenza. IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE

COMPLEMENTI SULLE LEGGI FINANZIARIE

I FINANZIAMENTI AGLI STRANIERI

Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario

RAPPORTO MENSILE ABI Marzo 2014 (principali evidenze)

IL CREDITO ARTIGIANO NELLA PROVINCIA DI VENEZIA

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

RAPPORTO CER Aggiornamenti

CONTABILITA GENERALE

La congiuntura. internazionale

7. CONTABILITA GENERALE

i dossier LEZIONI AMERICANE PER MONTI 2 aprile 2012 a cura di Renato Brunetta

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

Capitolo 29. Pianificazione finanziaria a breve termine. Principi di finanza aziendale. Richard A. Brealey Stewart C. Myers Sandro Sandri.

LA GESTIONE AZIENDALE

Dati significativi di gestione

Voce Entrate correnti di natura tributaria,contributiva e perequativa Tributi imposte, tasse e proventi assimilati tributi destinati al finanziamento

Le imprese e l accesso al credito. Le dinamiche del mercato e il ruolo delle garanzie

RISPARMIO, INVESTIMENTO E SISTEMA FINANZIARIO

capitale sociale e per emettere obbligazioni, ai sensi degli artt e 2420-ter del codice civile, delega che non è stata esercitata dall organo

- ALLEGATO 5 - CONTO CONSUNTIVO IN TERMINI DI CASSA ESERCIZIO 2014 SPESE

REGIONE TOSCANA. Proposta di Legge

8. Dati finanziari e bancari

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2015 e Pluriennale 2015/2017 SOMMARIO

Scienza delle Finanze Finanziamento in disavanzo

RAPPORTO CER Aggiornamenti

La crisi del sistema. Dicembre

Osservatorio 2. L INDUSTRIA METALMECCANICA E IL COMPARTO SIDERURGICO. I risultati del comparto siderurgico. Apparecchi meccanici. Macchine elettriche

Albez edutainment production. I cicli aziendali. Classe III ITC

ISTITUZIONI DI ECONOMIA AZIENDALE

Approvazione della Relazione Trimestrale al da parte del Consiglio di Amministrazione.

MISURARE IL COSTO DELLA VITA

LA POLITICA DEGLI INVESTIMENTI NEGLI ENTI LOCALI E LE FORME ALTERNATIVE DI DI FINANZIAMENTO

Quesiti a risposta breve

A gennaio si consolida la domanda di prestiti da parte delle famiglie: +6,4%. A incidere maggiormente sono le richieste di prestiti finalizzati

C O N T O D E L D A R E E D E L L 'A V E R E AL 31 DICEMBRE 2014

Lezione 9 Macroeconomia: Le

IL SISTEMA FINANZIARIO. Giuseppe G. Santorsola 1

Proposta di Legge regionale Bilancio di previsione per l anno finanziario 2013 e Pluriennale 2013/2015 SOMMARIO

COMUNICATO STAMPA PUBBLICAZIONE DELLE NUOVE STATISTICHE SUI TASSI DI INTERESSE BANCARI PER L AREA DELL EURO 1

Transcript:

SECONDA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FACOLTÀ DI ECONOMIA CORSO DI STORIA ECONOMICA Prof.ssa Stefania Manfrellotti

2

LA I GUERRA MONDIALE Con lo scoppio della prima guerra mondiale, le spese dello Stato aumentarono rapidamente e le entrate, pur crescendo, non riuscirono a farvi fronte. La guerra comportò un enorme sforzo finanziario, alla cui copertura si provvide facendo ricorso: alle imposte, al debito pubblico, all emissione di carta moneta.

Per provvedere alle esigenze della guerra fu comunque necessario ricorrere all indebitamento in misura rilevante. Tra il dicembre 1914 e il dicembre 1917 furono emessi cinque PRESTITI NAZIONALI. I primi tre riguardarono titoli di debito redimibile e gli altri due titoli di debito consolidato. Furono raccolti circa 20 miliardi di lire. 4

Durante la I guerra mondiale, la struttura dell indebitamento subì una profonda trasformazione. Vi fu un vero e proprio boom del debito fluttuante, in particolare dei buoni del Tesoro ordinari. I BOT in circolazione passarono da 401 milioni di lire nel 1915 a14,5 miliardi nel 1919. Mentre i debiti a medio e lungo termine (consolidati e redimibili) passarono dal 94,1% al 60,9% del totale, la percentuale del debito fluttuante aumentò dal 5,9% al 39,1%. 5

Oltre a ciò fu necessario il collocamento di PRESTITI ALL ESTERO (specie in Gran Bretagna e negli Stati Uniti), mediante l emissione di speciali buoni del Tesoro. I prestiti esteri, insieme con i prestiti interni, nel quinquennio dal 1914-15 al 1918-19, fornirono circa i due terzi delle nuove risorse finanziarie necessarie allo Stato. I tributi e le emissioni di carta moneta contribuirono in parti quasi eguali a coprire il resto. 6

Negli anni post-bellici, dunque, i deboli governi che si susseguirono a ritmo ravvicinato dovettero affrontare contemporaneamente due seri problemi: l'eliminazione dei deficit, l'allungamento della scadenza del debito. Non essendovi riusciti, ambedue i problemi passarono in eredità ai governi fascisti. 7

180 Debito/Pil (1915-1922) 160 140 120 100 80 Debito/Pil 60 40 20 0 1915 1916 1917 1918 1919 1920 1921 1922 V. Zamagni, Il debito pubblico italiano 1861-1946: ricostruzione della serie storica, in Rivista di Storia economica, XIV, 3, 1998, p. 233. 8

IL DEBITO PUBBLICO NEGLI ANNI DEL FASCISMO E DELLA II GUERRA MONDIALE 9

Con la marcia su Roma, il 28 ottobre 1922, Mussolini ottenne dal re la nomina di capo del governo. La guida del Ministero del Tesoro e quello delle Finanze fu affidata ad Alberto De Stefani. Con De Stefani tra il 1922 e il 1925 si ebbe: la diminuzione delle spese per consumi pubblici, dovuta alla politica di ridimensionamento dell intervento dello Stato nell economia, la sostanziale stabilità delle entrate dapprima e successivamente la loro lieve crescita. Portarono a un avanzo di bilancio nell esercizio 1924-25. 10

La politica del debito pubblico di De Stefani fu un sostanziale insuccesso. De Stefani perseguì una politica volta al consolidamento del debito fluttuante. Nel 1924, fu emesso un prestito redimibile 4,75%, ammortizzabile in 25 anni, che doveva servire al rimborso dei BOT I soli buoni del Tesoro convertiti furono quelli in possesso della Cassa Depositi e Prestiti e degli Istituti di emissione. De Stefani, per porre riparo all insuccesso, istituì i buoni fruttiferi postali ma si trattò di una misura che diede i suoi frutti solo in seguito. 11

Nel 1925, Volpi sostituì De Stefani al Ministero delle Finanze e varò una serie di misure considerate l'episodio finale del ciclo finanziario innescato dalle spese causate dalla partecipazione italiana alla prima guerra mondiale. Volpi provvide: o alla sistemazione dei prestiti esteri di guerra, come premessa per la ripresa degli investimenti stranieri in Italia, o al consolidamento del debito fluttuante. 12

SISTEMAZIONE DEI DEBITI ESTERI 1925 NEGOZIATO CON GLI STATI UNITI Fu stabilito che il debito italiano vs gli Stati Uniti (2042 milioni di dollari) fosse pagato in annualità crescenti fino al 1986/1987 e a un tasso di interesse crescente a partire dal 1931. 1926 NEGOZIATO CON L INGHILTERRA Il debito di 611 milioni di sterline fu ridotto a 276,7 milioni. 1926 Istituzione della Cassa Autonoma di ammortamento dei debiti di guerra per provvedere alle operazioni relative. Tale Cassa pagò in totale, prima della moratoria Hoover, 39,8 milioni di $ e 23,8 milioni di sterline mentre il totale delle riparazioni tedesche incassate ascesero a 750 milioni di marchi. 13

CONSOLIDAMENTO DEL DEBITO A BREVE TERMINE L'operazione di consolidamento previde la conversione obbligatoria dei Buoni, quinquennali e settennali, e volontaria dei Buoni novennali in circolazione in un consolidato 5% denominato PRESTITO LITTORIO. Il capitale nominale del nuovo prestito raggiunse i 27,5 miliardi di lire. Il debito consolidato riacquistò un ruolo di preminenza (82% del totale nel 1929). Ma non si può certo parlare di "successo" dell'operazione, perché il risultato venne raggiunto con una conseguente grave perdita per i risparmiatori che furono costretti a vendere i titoli, dato che il loro prezzo scese subito, e di molto, al di sotto del prezzo di emissione. Ciò ingenerò una sfiducia tale nei titoli di Stato che per circa dieci anni lo Stato non emise buoni del Tesoro ordinari. 14

1922-1929 Diminuzione del debito pubblico Diminuzione del debito a breve termine. 1929-1935 Quinquennio della grande crisi Gli effetti della Crisi del 29 si fecero pesantemente sentire sul bilancio pubblico che tornò in una situazione di disavanzo. Disavanzo del bilancio pubblico Aumento debito pubblico. Tra il 1929 e il 1933 furono emessi 9 buoni del Tesoro poliennali. A partire dal 1935 il debito fluttuante incominciò a salire a livelli preoccupanti. 15

1934 La struttura del debito subì una profonda trasformazione per effetto della conversione del consolidato 5% in redimibile 3,50%. I debiti redimibili (79,4% del totale) assunsero così momentaneamente il ruolo fondamentale tra le categorie del debito pubblico. 1935 Fu lanciato un prestito consolidato 5%, allo scopo di raccogliere i mezzi necessari per la continuazione delle operazioni militari in Africa, ma praticamente rivolto anche a convertire il redimibile 3,50% in consolidato. 16

1936 GUERRA DI ETIOPIA I bisogni del Tesoro subirono un'impennata improvvisa aumento di varie imposte straordinarie ed emissione di un prestito interamente forzoso. Furono obbligati i possessori di beni immobili (terreni e fabbricati), ad eccezione degli enti pubblici, ecclesiastici e di beneficenza, a sottoscrivere un prestito venticinquennale 5% nella misura del 5% del valore degli immobili. 17

IL DEBITO PUBBLICO DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE Alla vigilia della guerra, il governo Mussolini per far fronte all aggravarsi del deficit del bilancio statale inasprì i tributi e aumentò l indebitamento dello Stato. Dal 1940 al 1943 Furono emessi 6 prestiti sotto forma di Buoni del Tesoro a lungo termine, che fruttarono allo Stato 130 miliardi di lire. Fu aumentata l emissione di cartamoneta, che nel 1943 fu pari a 157 miliardi di lire e nel 1944 salì a 250 miliardi di lire. Nel 1943 il debito pubblico raggiunse il 118% del Pil 18

Nel 1943, la situazione finanziaria era deficitaria per la presenza di due governi, che non potendo finanziare le spese belliche con la vendita di titoli pubblici o con i tributi, si servirono dell emissione di cartamoneta. Nell Italia meridionale il governo alleato emise propria cartamoneta denominata am-lire (allied military lire), che circolava alla pari con le lire italiane Nel nord Italia, la Repubblica di Salò emise biglietti senza tener conto dei limiti fissati dal governo L inflazione crebbe a dismisura 19

V. Zamagni, Il debito pubblico italiano 1861-1946: ricostruzione della serie storica, in Rivista di Storia economica, XIV, 3, 1998, p. 233. 20