Ivana Baldassarre Ph.D.

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Transcript:

Ivana Baldassarre Ph.D. ivanabald@gmail.com Psicologia generale F.I.T.

Psicologia Il termine PSICOLOGIA è relativamente recente. Nato tra il XVI e il XVII secolo, fu sistematizzato da Wolff alla fine del XVIII secolo che lo designò come una delle quattro parti che costituivano la metafisica insieme all ontologia, la cosmologia e la teologia. psiche (ψυχή) = spirito, anima logos (λόγος) = discorso, studio Solo a distanza di circa 200 anni dalla sua nascita, il termine psicologia venne utilizzato per designare una disciplina scientifica autonoma dalla filosofia e dalla metafisica.

La nascita della psicologia: un percorso lungo e complesso La psicologia è un prodotto della storia: la sua costituzione come disciplina scientifica è il frutto di un processo che si è dispiegato attraverso i secoli e su cui hanno inciso fattori di ordine religioso, culturale e sociale. Tuttavia la riflessione sull anima e i suoi rapporti con il corpo ha accompagnato tutta la storia della filosofia occidentale ed è in quest ambito che sono da ricercarsi alcune delle linee guida che verranno riprese e sviluppate in un diverso quadro metodologico e concettuale dalla psicologia scientifica.

Cartesio Cartesio svolse un ruolo importante per la nascita della psicologia grazie alle tre seguenti concezioni: Il dualismo cartesiano, con la distinzione tra res cogitans e res extensa La dottrina delle idee innate Il dubbio metodico

Il dualismo cartesiano La mente, immateriale, prescinde dalle leggi meccaniche e agisce in base ai principi della libertà e della volontà. La distinzione tra res cogitans e res extensa, ossia tra la «cosa pensante» e la «cosa materiale» rappresenta una svolta. Essendo separate, mente e materia possono essere studiate indipendentemente. Rottura epistemologica l uomo può finalmente essere studiato come meccanismo.

Verso una scienza dell uomo È innegabile il contributo di Cartesio per la nascita di una scienza dell uomo. Il pensiero cartesiano aveva abbattuto le barriere metafisiche che impedivano lo studio del corpo umano.

La psicologia sperimentale nella Germania del XIX secolo 7 Nel XIX secolo si assiste in Germania alla vera e propria nascita della psicologia sperimentale e la sua istituzionalizzazione come disciplina autonoma; L idea condivisa dai vari studiosi è quella di voler fare della psicologia una scienza come le altre, ponendo l accento sull importanza della MISURA per conferirle scientificità.

Il primo laboratorio di psicologia sperimentale Pubblica «Fondamenti di psicologia fisiologica» (1873/74); Nel 1879 fonda il primo laboratorio di psicologia sperimentale (in realtà esso nasce dapprima come istituzione privata e passa formalmente all Università nel 1881); Oggetto di studio della psicologia: esperienza diretta o immediata, contrapposta all esperienza mediata propria delle scienze naturali.

Lo strutturalismo Prospettiva wundtiana, di cui Titchener, alievo di Wundt, è considerato il fondatore; La psicologia ha per oggetto l esperienza; La psicologia sperimentale si occupa della struttura isolando gli elementi costitutivi dell esperienza cosciente e individuandone le leggi; Scopo della ricerca è individuare i singoli elementi che compongono uno stato di coscienza; Metodo utilizzato: introspezione (lavoro minuzioso di analisi possibile solo dopo un lungo training).

Il funzionalismo Nasce in America in forte polemica con la concezione strutturalista; Il funzionalismo fu fortemente influenzato dalla teoria evoluzionista di Darwin; Secondo la prospettiva funzionalista, la psicologia è lo studio dell attività mentale da un punto di vista adattivo. Il suo obiettivo è quello di capire come operano i processi mentali per favorire l adattamento; Carattere pragmatico (sviluppo di test psicologici).

GESTALT La Gestalt è una corrente psicologica che nasce e si sviluppa in Europa, in Germania più specificatamente, anche se in un secondo momento entrerà in contatto con la psicologia americana; I gestalisti rifiutano con forza la visione elementistica di Wundt e le metodologie da lui adottate e si distinguono proprio per l impostazione antielementistica.

Gestalt Data di nascita: 1912, anno di pubblicazione di un articolo di Max Wertheimer sul movimento stroboscopico, frutto di due anni di ricerche condotte nell Istituto di psicologia di Francoforte, con la collaborazione di Wolfgang Köhler e Kurt Koffka. Caratteristiche distintive della Gestalt: impostazione globalistica, fenomenologica, antiempirista, assunzione del concetto di campo come quadro teorico unificante, isomorfismo. Ambiti di indagine: percezione (principalmente, ma non solo), pensiero, apprendimento, memoria, motivazione, psicologia della personalità, psicologia sociale, psicologia genetica, psicologia animale, psicologia dell arte.

Gestalt Per gestalt si intende una organizzazione percettiva, che non corrisponde alla somma dei singoli elementi. Musatti (1929) scrive: «Non si tratta più di partire dai singoli stimoli o dati sensoriali. Ma piuttosto di partire da quella che è una concreta situazione percettiva globale di partire da queste forme, per passare ad una analisi delle leggi della loro struttura interna e costituzione». Analisi dell esperienza, non più dal basso all alto bottom-up (frammentazione), ma topdown.

Gli studi di Wertheimer sul movimento stroboscopico avevano messo in evidenza una discrepanza tra la «realtà fisica» e la «realtà fenomenica». Diventava impossibile seguire un modello basato sulla perfetta corrispondenza tra stimolazione e sensazione. I primi lavori dei gestalisti hanno l obiettivo di sottolineare l inadeguatezza delle teorie elementiste o teorie del mosaico.

La gestalt oggi «Oggi molti concetti che i teorici della Gestalt proposero agli inizi del XX secolo appaiono integrati nelle moderne concezioni della percezione, dell apprendimento e del pensiero; fanno anzi parte della nostra cultura e del nostro linguaggio». La Gestalt è quindi stata assimilata nelle concezioni teoriche e metodologiche di diversi settori della psicologia.

Il comportamentismo Il Comportamentismo (o behaviorismo ) è la corrente che domina la psicologia sperimentale nordamericana dai primi anni del 1900 fino agli anni 60.

Il comportamentismo: behavior Rappresenta il capovolgimento più radicale nell assunzione dell oggetto di studio: il comportamento osservabile Il Comportamentismo diventa l unica psicologia americana in grado di incarnare i valori e bisogni della nuova società; Con il comportamentismo la psicologia entra nella società ed esce dall ambito accademico.

Il comportamentismo Caratteristiche distintive: - critica all introspezione e al concetto di coscienza - psicologia come scienza del comportamento manifesto concepito in base al modello S-R, meccanicismo, riduzionismo o molecolarismo (comportamento inteso come insieme delle risposte muscolari o ghiandolari; azioni complesse come combinazioni di reazioni semplici in base ai principi della frequenza, della recenza e del condizionamento)

- impostazione periferalista (cervello e organismo sono visti come una scatola nera che non può e non deve essere oggetto di studio).

Il comportamentismo Ambito di indagine privilegiato: apprendimento, studiato secondo i modelli del condizionamento classico e del condizionamento operante (Skinner); estensione di tali modelli alla psicologia clinica (v. il caso del piccolo Albert) e alla psicologia sociale (apprendimento sociale per imitazione, per rinforzo e per adeguamento a modelli: v. Miller e Dollard; Bandura e Walters); Metodo d indagine: sperimentazione, in particolare sugli animali.

L esperienza L uomo è totalmente il prodotto delle sue esperienze. Watson nel 1925 affermò: «se mi date una dozzina di bambini sani, ne potrei fare a piacimento buoni dottori, magistrati, artisti, mercanti a prescindere dalle loro tendenze, inclinazioni, vocazioni, razza degli antenati».

Watson e i contesti applicativi Con la prima guerra mondiale la psicologia iniziò ad uscire dal ristretto ambito accademico per addentrarsi nei vari ambiti applicativi (es. individuazione di test per selezioni dei soldati). Dopo una iniziale reticenza, gli psicologi americani iniziarono a collaborare nel settore pubblicitario, marketing, industriale ecc. Dal1920 Watson, costretto ad abbandonare l ambito accademico a causa di uno scandalo, si dedicò totalmente ai contesti applicativi del comportamentismo.

Un lascito importante Il comportamentismo è la base metodologica della psicologia scientifica odierna. Non a caso la psicologia si è affermata come scienza durante il periodo comportamentista, che ha fornito le regole metodologiche necessarie per studiare sperimentalmente il comportamento umano.

Le origini del cognitivismo Sebbene i cognitivisti si ponessero in aperta polemica con il comportamentismo, va comunque specificato che il cognitivismo è una diretta filiazione del comportamentismo. Il comportamentismo veniva definito come: psicologia del gettone nella macchinetta, area geografica infestata da animali da laboratorio, rattomorfizzazione dell uomo.

Il cognitivismo Rispetto al modello comportamentista S-R, il cognitivismo adotta un modello S-O-R, dove O sta per organismo. L oggetto di studio diventa la mente umana, il campo di indagine della psicologia (ma non solo!) diventa la black box. Le attività mentali vengono descritte come elaborazioni cognitive (pensiero, emozioni, ragionamento, ecc.). I cognitivisti concepiscono la mente umana come un calcolatore, un elaboratore di informazioni (uomo-computer).

Il cognitivismo La psicologia cognitivista studia i processi cognitivi che controllano l adattamento dell organismo all ambiente. I processi cognitivi elaborano le informazioni (conoscenze) acquisite dall ambiente. La mente è un insieme di processi cognitivi, cioè modi diversi di elaborare l informazione (percezione, pensiero, memoria ecc.). Neisser (1967), Cognitive Psychology

Dagli anni 50 in poi Gli anni 50 furono gli anni degli studi sul linguaggio, memoria, attenzione. Fu in questo periodo che iniziò il distacco sempre più evidente con il comportamentismo. Gli anni 60 e i primi anni 70 videro il consolidamento dei concetti sviluppati precedentemente (manifesto di Neisser). Tuttavia in questi anni molti studiosi si rinchiusero sempre di più nella modellizzazione, allontanandosi dalla realtà. Inizia una riflessione profonda

Le critiche di Neisser Cognition and reality, 1976 1. Ricerca di laboratorio non rivolta al mondo esterno 2. Ricerche sofisticate ma non produttive perché non mirano a capire il funzionamento dell uomo ma a chiarire la situazione sperimentale 3. Ambiguità del concetto di informazione

Il cognitivismo negli anni 80 e 90 La prospettiva ecologica Muove dal rifiuto dei micromodelli e del parallelo uomoelaboratore. Ispirata dai lavori di Gibson, che rifiuta la concezione dell uomo come elaboratore di informazioni. La scienza cognitiva Nel 1977 viene fondata la rivista «Cognitive science» da Schank, Collins e Charniak. Esistono problemi comuni a diverse discipline (apprendimento, soluzione dei problemi, pensiero ecc.). Primo congresso 1979: la scienza cognitiva è una disciplina autonoma e multidisciplinare.

La scienza cognitiva E un approccio interdisciplinare (psicologia cognitiva, IA, filosofia, neuroscienze, linguistica, antropologia) che ha l obiettivo di spiegare il funzionamento della mente. Ambiti di studio della scienza cognitiva sono: pensiero, memoria, apprendimento, percezione, linguaggio, coscienza, emozione, evoluzione. Oggetto della ricerca sono le rappresentazioni mentali cioè i processi mentali che organizzano e producono conoscenza (simboli, regole, schemi, immagini). Due i paradigmi della scienza cognitiva: modularismo e connessionismo

La neuroscienze cognitive Interdisciplina tra neuroanatomia, neurofisiologia, neurochimica, psicologia, neuropsicologia = basi cerebrali dei processi psichici. Riferimenti: David Marr Vision: a computational investigation into the human representation and processing of three-dimentional space Jerry Fodor The modularity of mind: an essey on faculty psychology

La neuroscienze cognitive Lo studio dei processi cognitivi non può prescindere dai fondamenti biologici. Le caratteristiche del nostro corpo influenzano i nostri processi mentali. La cognizione non è qualcosa di astratto ma nasce dall interazione fisica con l ambiente. Si deve adottare una prospettiva sistemica; reciproche relazioni tra: corpo cervello ambiente

La neuroscienze cognitive Le neuroscienze cognitive si occupano di studiare i processi cognitivi avvalendosi delle tecniche e delle conoscenze neuroscienze (branca della biologia che si occupa dello studio del funzionamento del cervello e del SNC); Le neuroscienze cognitive formulano ipotesi sul funzionamento di determinate capacità psichiche, mentre le neuroscienze si occupano di verificare o falsificare tali ipotesi, offrendo indicazioni su come queste funzioni si svolgono nel cervello.

La neuroscienze cognitive Le neuroscienze cognitive studiano il funzionamento normale del cervello (studio non più circoscritto alle lesioni) utilizzando tecniche sempre più sofisticate e precise, come le tecniche di neuroimmagine. Per la psicologia il legame con le neuroscienze non si limita alla psicologia cognitiva, ma si estende anche ad altri ambiti, ad esempio con le neuroscienze affettive (Lindquist et al., 2012), per scoprire in che modo vengono elaborate le esperienze affettive o le neuroscienze sociali (Singer, 2012), che indagano come fenomeni sociali (pregiudizi, stereotipi, atteggiamenti, ecc.) vengono elaborati a livello cerebrale.