2.4 Sistema di monitoraggio e indicatori di stato La VAS prevede l avvio di un sistema di monitoraggio dei caratteri territoriali. Obiettivo del monitoraggio è assicurare il controllo sugli impatti significativi sull ambiente derivanti dall attuazione dei piani e dei programmi approvati e la verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità prefissati, così da individuare tempestivamente gli impatti negativi imprevisti e da adottare le opportune misure correttive. Il piano di monitoraggio dovrà: - individuare gli obiettivi da sottoporre a controllo periodico; - definire un core-set di indicatori; - strutturare le attività di controllo e definire le procedure di raccolta dati; - prevedere le tempistiche e le modalità dei rapporti periodici; - evidenziare gli effetti positivi o negativi sul territorio dell attuazione di quanto previsto nel PGT. Il piano di monitoraggio pertanto non si limita a individuare gli indicatori, ma anche le strutture destinate a produrre, rielaborare e reperire i dati finalizzati alla costruzione degli indicatori stessi, in modo da rendere più efficace ed automatico il meccanismo di aggiornamento periodico. In questa prospettiva la valutazione ambientale va intesa quale processo continuo che si estende lungo tutto il
ciclo di vita del Piano: un percorso ciclico di continua integrazione della conoscenza essenzialmente basato sulle azioni di monitoraggio ambientale e valutazione periodica, le sole che possono restituire un feedback sulla necessità di rivedere il PGT qualora i risultati si discostino dagli obiettivi di sostenibilità che ne hanno motivato l approvazione. Allo scopo di favorire la comprensione di questo particolare livello del processo integrato di valutazione ambientale si elencano di seguito alcuni indicatori significativi per la lettura sia dell analisi di contesto e per le verifiche dell analisi previsionale. Gli indicatori sono stati prescelti nell ambito di quelle tematiche che dall analisi del contesto territoriale si sono rilevate particolarmente significative: Aria e fattori climatici: Zona di appartenenza, Emissione di gas serra, sostanze acidificanti e precursori dell ozono per macrosettore; Acque: Stato Ecologico dei Corsi d Acqua SECA, Consumo idrico pro capite, Carico organico potenziale (AE), Capacità residua del depuratore, Copertura del servizio di fognatura, Copertura del servizio depurazione, Scarichi autorizzati in corpi idrici superficiali su suolo per tiplogia, Prelievi da acque sotterrane, Inquinamento idrico; Usi del suolo: Superficie territoriale, Superficie urbanizzata, Incidenza superficie urbanizzata, Il sistema verde (naturale, agricolo, urbano); stabilità del paesaggio urbano e rurale (consumo di suolo previsto); Settori economici - agricoltura: Superficie agricola utilizzata; Tipologia di coltivazione; allevamenti zootecnici, Forme di conduzione aziendale; Settori economici produttivi: numero di unità locali, numero di unità locali per settore di attività economica, uniità locali a rischio di incidente rilevante (RIR), Unità locali registrate ISO 140001; Biodiversità: Superficie delle aree a bosco, Indice di Boscosità, Superficie aree naturali, Incidenza superficie aree naturali, potenzialità ed emergenze faunistiche; Aspetti demografici: Popolazione residente, Densità abitativa, Indice di dipendenza della popolazione; Radiazioni: Presenza di impianti per la telecomunicazione e la radiotelevisione; Misura del Radon. Mobilità e traffico: Traffico giornaliero medio, Indice di motorizzazione, Incidentalità, Offerta del servizio di Trasporto Pubblico Locale (TPL), Utilizzo del Trasporto Pubblico Locale (TPL), presenza ed efficienza di una rete di piste ciclabili; Rifiuti: Produzione di rifiuti urbani, Produzione di rifiuti urbani pro capite, Raccolta differenziata; Rumore: Zonizzazione acustica; Energia: Consumi energetici; Qualità urbana: Stato di conservazione dell edilizia storica e dei centri di antica formazione, Decoro dello spazio pubblico, Presenza di edilizia sostenibile e sociale di eccellenza;
Rischi naturali e antropici: Aziende a rischio di incidente rilevante, Superficie territorio comunale ricadente in classe geologica 3, Superficie territorio comunale ricadente in classe geologica 4, Piano di emergenza comunale. L indicatore può essere utile per l elaborazione e dettaglio dell analisi territoriale (contesto) e contemporaneamente essere fondamentale nell ambito del monitoraggio di piano (contesto e monitoraggio). Il set di indicatori è suscettibile di essere ridotto o ampliato alla luce della realtà territoriale in cui si opera; va precisato che esiste sempre la possibilità di inserire nuovi indicatori da parte di enti, istituzioni, associazioni, ecc.
2.5 Indicazioni per l elaborazione del Piano di Monitoraggio Il Piano di Monitoraggio costituirà la principale attività di controllo degli effetti determinati dall attuazione del PGT, al fine di intercettare tempestivamente eventuali effetti negativi e di adottare opportune misure di riorientamento. Al Piano di Monitoraggio si dovrà affidare un attività di carattere interpretativo volta a supportare le decisioni amministrative durante le fasi di attuazione del PGT. Il Piano di Monitoraggio dovrà in particolare: - definire il calendario e l agenda delle relazioni periodiche di monitoraggio; - individuare gli indicatori, le relative fonti e le modalità di aggiornamento. L aggiornamento del Piano di Monitoraggio dovrà essere condotto secondo un agenda istituzionale che prevede l approvazione e la pubblicazione di apposite relazioni periodiche (i Rapporti di Monitoraggio). Nel Piano di Monitoraggio gli indicatori precedentemente delineati dovranno essere organizzati in due categorie prevalenti: - indicatori di processo; - indicatori di contesto. Appartengono alla categoria degli indicatori di processo quelli che consentono la misurazione degli effetti ambientali significativi indotti dagli interventi di attuazione delle previsioni del PGT. Questi dovranno essere valutati in relazione allo stato di avanzamento delle fasi attuative tanto a scala locale quanto a scala globale. Appartengono alla categoria degli indicatori di contesto tutti quelli che consentono la misura degli effetti ambientali indotti dall attuazione del PGT. L analisi degli indicatori dovrà essere svolta entro un sistema dinamico che consenta al Piano di Monitoraggio di individuare e interpretare i principali scostamenti dell attuazione delle previsioni dalle indicazioni del PGT favorendo quando necessario eventuali procedure auto correttive. Il presente R.A. traccia una primo significativo livello di misurazione di questi fenomeni definendo tre diversi scenari di attuazione delle previsioni del PGT nel paragrafo III.4 e in quello successivo dove vengono preordinate le opere di mitigazione e compensazione. Le indicazioni contenute negli Scenari di Attuazione costituiscono il punto di partenza per lo sviluppo del Piano di Monitoraggio, definendo i benchmark delle trasformazioni attese. In questa prospettiva gli indicatori di processo dovranno monitorare periodicamente: il numero degli AT e degli ANE per i quali è stato dato avvio al procedimento rispetto al numero degli AT e degli ANE totali; la superficie degli AT e degli ANE per i quali è stato dato avvio al procedimento rispetto alla superficie complessivamente inclusa negli AT e negli ANE; la superficie urbanizzabile relativa agli AT e agli ANE per i quali è stato dato avvio del procedimento rispetto alla superficie urbanizzabile complessivamente inclusa negli AT e negli ANE;
la superficie delle aree già urbanizzate o compromesse da precedenti fenomeni di degrado nei quali è stato dato avvio a processi di riconversione/rigenerazione rispetto alla superficie complessiva di aree già urbanizzate e degradate da rigenerare. Gli indicatori di Processo desunti da queste indagini dovranno essere inseriti in una matrice che dovrà essere comparata con g indicatori di contesto grazie ai quali misurare l incidenza delle trasformazioni attuate sull ambiente. Gli indicatori di contesto dovranno misurare prevalentemente gli effetti determinati da processi di: a) contenimento consumo di suolo; b) consolidamento delle coperture vegetazionali e delle reti idrografiche; c) miglioramento della qualità urbana e della salute/sicurezza dei cittadini; d) efficienza nelle fasi di produzione/consumo dell energia; e) potenziamento dell offerta pubblica e privata di mobilità sostenibile. Per questi motivi il Piano di Monitoraggio dovrà misurare con cadenza periodica (annua o semestrale) le seguenti variazioni: a.1) delle aree urbanizzate; a.2) delle aree dismesse, degradate o sottoutilizzate. b.1) delle aree boscate; b.2) del verde urbano pro-capite; b.3) dello sviluppo lineare di rogge e canali interessate da interventi di rinaturazione ; b.4) della superficie impiegata per attività florovivaistica e per serre; c.1) delle aree contaminate di cui si è dato avvio a procedimenti di bonifica e conversione; c.2) della dotazione pro-capite di spazi per servizi pubblici; c.3) del patrimonio di edilizia sociale; c.4) delle aree produttive localizzate in ambiti impropri o non funzionali; d.1) delle volumetrie assentite in livelli di classe energetica efficienti; d.2) delle volumetrie assentite che beneficiano di contributi FER (fonti energetiche rinnovabili); e.1) delle volumetrie assentite poste nel raggio di 500 metri dai nodi principali del servizio di trasporto pubblico; e.2) delle aree pedonali e delle zone a traffico limitato; e.3) delle superficie dedicato allo sviluppo di itinerari ciclabili.