Analisi Matematica II - Ingegneria Meccanica/Energetica - 7 Lulgio a) Studiare l esistenza e la natura degli estremi liberi della funzione.

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Transcript:

Analisi Matematica II - Ingegneria Meccanica/Energetica - 7 Lulgio 218 1) Data la funzione f(, ) = 4 + 4 4 2 7 a) Studiare l esistenza e la natura degli estremi liberi della funzione. b) Trovare il massimo ed il mnimo assoluto della funzione nella regione K := {, 1} Svolgimento. a) La funzione è di classe C. Troviamo i punti critici imponendo l annullamento del gradiente ( ) ( ) ( ) 4 f(, ) = 3 4 3 2 4 4 3 2 4 = 3 (1 2 ) 2(2 2 4 =. ) La prima equazione ha soluzioni = e = ±1. Sostituendo = nella seconda otteniamo =. Mentre sostituendo = ±1 nella seconda otteniamo = ± 4 2. Quindi abbiamo cinque punti critici: (, ), (± 4 2, 1), (± 4 2, 1). Calcoliamo la matrice Hessiana H f (, ) = ( ) 12 2 (1 2 ) 8 3 8 3 12 2 2 4 Quindi H f (± 4 ( 2, ±1) = ±8(2) 3/4 ±8(2) 3/4 12 4 ) det(h f (± 4 2, ±1) = 64(2) 3/2 da cui segue che is quattro punti (± 4 2, 1), (± 4 2, 1) sono punti di sella. Mentre ( ) H f (, ) =. Per vedere se si tratta di una punto di minimo o di sella si osservi che f(, ) f(, ) = 4 + 4 4 2 = 4 (1 2 ) + 4 4 (1 2 ) 4 e questo è verificato se < 1. Ossia f(, ) f(, ) nella striscia < 1 che contiene l origine. Quindi (, ) è un minimo relativo. b) Il vincolo è un insieme chiuso e limitato. Per il teorema Weierstrass la funzione a ma e min assoluto in K. Nella parte interna di K abbiamo già studiato la funzione e visto che non ci sono estremi liberi ((, ) cade sulla frontiera di K). Studiamo la funzione sulla frontiera. La frontiera K di K è formata dall unione di due curve K = γ 1 γ 2 γ 3 dove γ 1 = { = 1, 1}, γ 2 = { =, 1}, γ 3 = { =, 1}. Ora la restrizione della funzione sulla prima curva è costante f γ 1 = f(, 1) = 6, [ 1, 1]. 1

Mentre f γ 2 = f(, ) = 4 7, [, 1] che per [, 1] è strettamente crescente. Quindi ha un minimo in = e un ma per = 1 corrispondenti ai punti (, ) e (, 1). Infine si osservi che f γ 3 = f(, ) = 2 4 6 7, [, 1] f (, ) = 8 3 6 5 = 2 3 (4 3 2 ) >, [.1] Quindi = e = 1 sono il minimo ed il ma assoluto della funzione lungo γ 3 corrispondenti ai punti (, ) e (1, 1). In conclusione si vede che il punto (, ) é il minimo assoluto della funzione nel vincolo K e in particolare f(, ) = 7. Mentre i punti (, 1), per [, 1] sono massimi assoluti della funzione sul vincolo e f(, 1) = 6. 2

2) Data la funzione f(, ) = 4 + 2 e ( 2 + 2 ) α (, ) (, ) = (, ) a) Studiare al variare di α la continuità, la derivabilità e la differenziabilità di f in R 2. b) Calcolare per α = le derivate direzionali nel punto (, ) = (1, ). Svolgimento. a) Per (, ) (, ) la funzione é di classe C indipendentemente dal parametro α in quanto composizione e rapporto di funzioni C. Quindi l unico punto in cui studiare la funzione è l origine. Continuità - Conviene riscrivere la funzione in coordinate polari in quanto al denominatore è presente una potenza della distanza dall origine: f(, ) = 4 + 2 e ( 2 + 2 ) α coo.pol. = ρ2 (ρ 2 cos 4 θ + sin 2 θe ρ cos θ ) ρ 2α = ρ 2(1 α) (ρ 2 cos 4 θ + sin 2 θe ρ cos θ ) da cui si deduce che la funzione è continua in (, ) per α < 1. Infatti per tali valori di α per (, ) (, ) si ha f(, ) = ρ 2(1 α) (ρ 2 cos 4 θ + sin 2 θe ρ cos θ ) ρ 2(1 α) (ρ 2 + e ρ ) ρ uniformemente in θ. Per α 1 il limite non esiste e quindi la funzione non è continua. Ad esempio per α = 1 si osservi che quindi il limite non esiste. 4 lim f(, ) = lim 2 =, lim 2 f(, ) = lim 2 = 1 Derivabilità - Studiamo l esistenza delle derivate parziali: f(, ) f(, ) 4 lim = lim 2α = lim 4 2α = { α < 3/2 α 3/2 Quindi la derivata parziale in (, ) rispetto alla esiste ed è uguale a se α < 3/2. Mentre f(, ) f(, ) 2 lim = lim 2α = lim 2 2α { α < 1/2 = α 1/2 Quindi la derivata parziale in (, ) rispetto alla esiste ed ( è uguale ) a se α < 1/2. In conclusione f è derivabile in (, ) per α < 1/2 e f(, ) =. Derivabilità - Studiamo la differenziabilità per α < 1/2: ( ) f(, ) f(, ) f(, ), = 4 + 2 e coo.pol. = ρ2 (ρ 2 cos 4 θ + sin 2 θe ρ cos θ ) ( 2 + 2 ) 1/2 ( 2 + 2 ) α+1/2 ρ 2α+1 = ρ 1 2α (ρ 2 cos 4 θ + sin 2 θe ρ cos θ ) 3

che tende a uniformemente in θ se e solo se α < 1/2. Quindi in conclusione f è differenziabile in (, ) se e solo se α <. b) Abbiamo osservato che per (, ) (, ) la funzione è differenziabile quindi D v f(1, ) = f(1, ), v. Ora per α = si ha ( ) ( ) 4 f(, ) = 3 + 2 e 4 2e f(1, ) = da cui D v f(1, ) = 4v 1 4

3) Data la forma differenziale ω := 1 + 2 d + 22 1 a) Studiare la chiusura e l esattezza di ω. Nel caso in cui la forma risulti esatta calcolarne una primitiva. b) Calcolare l integrale ω dove γ la spezzata (1, 1) (2, 1) (2, 2). γ Svolgimento. Il dominio di ω d D ω = {(, ) R 2 o } è formato da quttro componenti connesse, la parte interna dei quattro quadranti, ognuna delle quali è semplicemente connessa. Quindi il dominio, seppur non connesso, è un indieme semplicemente connesso. La forma differenziale è chiusa a 2 = 2 2 1 = 2 = 1 + 2 = a 1, quindi, essendo il dominio semplicemente connesso, è anche esatta. Calcoliamo una primitiva f: f(, ) = a 1 (, ) = 1 + 2 1 + 2 f(, ) = d + h() = ln + 2 + h() Per determinare h imponiamo la seconda equazione su f 2 + h() = f(, ) = a 2 (, ) = 22 1 = 2 1 h() = 1 ossia 1 h() = + cost = ln + cost Scegliendo, per semplicità, cost = otteniamo la primitiva f(, ) = ln + 2 b) Si ossevi che il sostegno della curva γ si trova nella quarto quadrante ( >, < ). L integrale è dato da ω = f(2, 2) f(1, 1) = 8 1 = 7 γ 5

4) Calcolare l integrale D 2 2 + 2 2 + 2 dd dove D := {(, ) R 2 1 2 + 2,, 1} Svolgimento. Per descrivere l insieme e la funzione integranda conviene passare in coordinate polari. Per quanto riguarda l insieme D ponendo = ρ cos θ e = ρ sin θ si ha 1 ρ 2, cos θ sin θ, ρ cos θ 1. La seconda condizione implica che θ [, π/4] mentre la terza e la prima condizione implicano 1 ρ 1/ cos θ. Quindi D 2 2 + 2 2 + 2 dd = = 1 2 = 1 2 = 1 2 dθ 1/ cos θ 1 dρρ ( cos 2 θ + 1 ) dθ ( ρ 2 cos 2 θ + ρ 2) 1/ cos θ 1 dθ(1 cos 2 θ + 1 cos 2 θ 1) dθ( cos 2 θ + 1 cos 2 θ ) = 1 2 tan θ π/4 1 dθ 1 + cos(2θ) 2 2 = 1 2 1 ( π 2 8 + sin(2θ) ) π/4 4 = 1 2 1 ( π 2 8 + 1 ) = 6 π 4 16 6

5) Trovare la soluzione generale dell equazione differenziale... + 3ẍ 4ẋ = t, e risolvere il problema di Cauch con dati iniziali () =, ẋ() = 3/16, ẍ() = 1/8. Svolgimento. Si tratta di un equazione differenziale lineare e del terzo ordine. Risolviamo l omogenea: le radici del polinomio caratteristico sono P (λ) = λ 3 + 3λ 2 4λ = λ(λ 2 + 3λ 4) =, λ =, 1, 4. quindi om (t) = A + Be t + Ce 4t Consideriamo il termine noto f(t) = t. Osservando che è radice del polinomio caratteristico dell omogenea cerchiamo una soluzione della forma (t) = t(k + Ht). Sostituendo nell equazione si ha :... + 3ÿ 4ẏ = t 6H 4(K + 2Ht) = 6H 4K 8Ht = t Quindi H = 1/8 e K = 3/16. Quindi lasoluzione particolare sarà (t) = t 16 (3 + 2t) e la soluzione generale Imponiamo il problema di Cauch Gen (t) = A + Be t + Ce 4t t (3 + 2t) 16 Gen () = = A+B +C, ẋ Gen () = 3/16 = B 4C 3/16, ẍ Gen () = 1/8 = B +16C 1/4 da cui C = 1/16, B = 1/4, A = 5/16 e Cauch (t) = 1 16 ( 5 + 4et + 1e 4t ) t (3 + 2t) 16 7