Istituto Universitario Architettura Venezia. Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione

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Istituto Universitario Architettura Venezia A 6 Servizio Bibliografico Audiovisivo e di Documentazione

Michele De Benedictis Vincenzo Cosentino Economia dell'azienda agraria Teoria e metodi IL MULINO

Indice Introduzione p. 5 PARTE PRIMA: TEORIA I. I postulati della teoria dell'azienda agraria Il 1. La struttura di un modello teorico: considerazioni generali 11 2. Produzione e fattori <ldla produzione 13 3. A2lienda e impresa 16 4. I postulati dei modelli teorici dell'azienda agraria 21 4.1. La definizione degli obiettivi dell'imprenditore 22 4.2. L'azienda agraria in un mercato di concorrenza perfetta 30 4.3. La funzione di produzione 33 4.3.1. Classificazione dei fattori nella funzione di produzione 34 4.3.2. La funzione di produzione nel periodo breve e nel periodo lungo 36 4.3.3. Funzioni di produzione a flessibili e a coefficienti fissi coefficienti 38 5. La funzione imprenditoriale e la natura delle scelte nella gestione dell'azienda agraria 42 1 6. La classificazione dei modelli teorici dell'azienda agraria 45 Il. La funzione di produzione ad un fattore variabile 49 1. Natura del problema 49 2. Caratteristiche della funzione di produzione ad un fattore variabile 50

782 INDICE DEL VOLUME 3. Determinazione dell'ottimo impiego dcl fattore variabile 4. Ripartizione di una quantità limitata di fattore variabile p. 59 67 III. La funzione di produzione a più fattori variabili 1. Premessa 7 3 2. Caratteristiche tecniche della funzione di produzione a più fattori variabili 74 2.1. Definizione e proprietà dell'isoquanto 74 2.2. La mappa degli isoquanti e la superficie di produzione 80 2.3. Classificazione dei fattori produttivi 87 2.4. I rendimenti di scala 89 3. L'ottimo impiego dei fattori variabili 96 3.1. I prezzi dei fattori e le rette di isocosto 97 3.2. La minimizzazione del costo di una prefissata quantità di prodotto 99 3.3. Massimizzazione del prodotto per un dato livello di disponibilità di capitale I 03 3.4. La massimizzazione del profitto 104 3.5. Generalizzazione delle condizioni di equilibrio a più fattori variabili 108 73 IV. V. La funzione di produzione a più prodotti 1. Considerazioni generali 111 2. L'ottima ripartizione di un fattore variabile 113 2.1. La derivazione della curva di trasformazione 113 2.2. Le relazioni tecniche tra i prodotti 119 2.3. L'ottima combinazione dei prodotti 120 3. L'ottima ripartizione di più fattori variabili 125 3.1. La derivazione della curva di trasformazione 125 3.2. L'ottima combinazione dei prodotti 127 4. Generalizzazione delle condizioni di equilibrio 133 La funzione di produzione a coefficienti fissi 135 1. Il concetto di processo produttivo e di matrice della tecnica 135 lll

INDICE DEL VOLUME 2. L'ottima combinazione tra proct:ssi 2.1. Due processi e un fattore produttivo 2.2. Due processi e più fattori produttivi 2.3. Derivazione della curva di offerta di un prodotto nel periodo breve 3. L'ottima combinazione dei fattori 3.1. La rappresentazione grafica di più processi e due fattori 3.2. Le condizioni per l'ottimo impiego dei fattori: i principali casi 4. Generalizzazione del modello a coefficienti fissi a più processi e più fattori p. 137 137 142 144 148 148 154 160 VI. Costi di produziione e offerta nel periodo breve 163 1. Alcuni concetti preliminari 163 2. Le curve di costo di periodo breve derivate dalla funzione di produzione a coefficienti f!essiibili 167 2.1. Il caso ad un fattore variabile e più fattori fissi 167 2.2. Il caso a più fattori variabili e più fattori fissi 175 2.3. Il caso a più prodotti, più fattori variabili e più fattori fissi 177 3. Le curve di costo di periodo breve derivate dalla funzione di produzione a coefficienti fissi 179 4. Determinazione dell'ottimo volume di produzione nel periodo breve 182 5. La curva di offerta dell'impresa e del settore 5.1. La curva di offerta dell'impresa 5.2. La curva di offerta del settore 5.3. L'elasticità della curva di offerta 5.4. La traslazione della curva di offerta 187 187 188 190 194 VII. Adattamento strutturale e offerta nel periodo lungo 197 1. Considerazioni generali 197 2. Le scelte relative all'adattamento della struttura dell'impresa e del settore nel periodo lungo 198 2.1. La derivazione della curva di costo totale di periodo lungo 198 2.2. La derivazione delle curve di costo medio e marginale di periodo lungo 204

784 INDICE DEL VOLUME 2.3. L'adattamento dell'impresa e del settore -nel periodo lungo p. 211 3. Le scelte di periodo lungo viste come problema di controllo ottimale 216 3.1. Considerazioni preliminari 216 3.2. La formulazione del problema 217 VIII. La domanda dei fattori e la distribuzione del reddito - " 227 1. La domanda dei fattori produttivi 227 1.1. La domanda dei fattori variabili da parte della impresa 227 1.2. La domanda global.e dei fattori variabili 232 1.3. La domanda dei fattori fissi da parte dell'impresa 233 1.4. Aspetti del mercato dei fattori in agricoltura 238 2. La distribuzione del reddito nell'azienda agraria 245 2.1. La distribuzione del reddito nel periodo breve 245 2.2. La distribuzione del reddito nel periodo lungo 247 IX. Il progresso tecnico 253 1. Premessa 253 2. Natura e classificazione del progresso tecnico in agricoltura 258 3. I meccanismi di generazione del progresso tecnico in agricoltura 265 3.1. Ricerca pubblica e privata e offerta di innovazioni 265 3.2. La domanda di progre550 tecnico 267 3.3. Dualismo strutturale e dualismo tecnologico 273 4. Gli effetti del progresso tecnico 274 4.1. Gli effetti del progresso tecnico a livello della singola impresa 275 4.2. Gli effetti del progresso tecnico a livello di settore 276 5. Il progresso tecnico nell'agricoltura italiana: alcune ipotesi interpretative 281 x_ Forme di conduzione ed equilibrio dell'impresa 287 1. Impresa contadina e capitalistica: definizioni e caratteri differenziali 287

INDICE DEL VOLUME 785 2. L'equilibrio dell'impresa contadina e di quella capitalistica nel periodo breve p. 290 2.1. Identità di struttura e defila funzione di produzione 290 22. Diversità nelle strutture e nelle funzioni di produzione, oltre che nella posizione rispetto al mercato del lavoro 298 2.3. Differenze nelle funzioni di produzione per beni ad alta intensità di lavoro e ad alta intensità di capitale, oltre che nella posizione rispetto al mercato del lavoro 299 3. Adattamento strutturale e disequilibrio nel periodo lungo 301 3.1. Crescita dell'impresa e adattamento del rapporto capitale/lavoro 301 32. Adattamento strutturale e reperimento dei fattori produttivi 304 3.3. Adattamento strutturale e progresso tecnico 314 4. Obiettivi di politica agraria e dualismo strutturale 316 XI. Le decisioni 'Sotto incertezza 323 1. La revisione dell'ipotesi dii conoscenza perfetta 323 2. Conoscenza imperfetta ed equilibrio dell'impresa 329 2.1. La variabilità della funzione di produzione 329 2.2. La variabilità della disponibilità dei fattori 337 2.3. La variabilità d(ìl prezzo del prodotto 338 3. Conoscenza imperfetta e obiettivi dell'imprenditore 340 3.1. La funzione di utilità 341 32. L'analisi media-varianza 346 3.3. Le funzioni, di utilità pluridimensionali 350 PARTE SECONDA: METODI XII. I faj:tqri produttivi nell'azienda agraria 357 1. Premessa 357 2. Deprezzamento e ammortamento dei fattori a logorio parziale 358 3. Il capitale fondiario 368 3.1. Gli elementi caratteriuantl il capitale fondiario 369 3.2. La valutazione del capitale fondiario 375

786 INDICE DEL VOLUME 3.3. Il reperimento del capitale fondiario 4. Il capitale di esercizio 4.1. Le macchine e gli attrezzi 4.2. Il bestiame 4.3. La consistenza dei prodotti di scorta 4.4. Il capitale di anticipazione 5. Il lavoro 5.1. Lavoro manuale e lavoro direttivo 5.2. La disponibilità aziendale e la determinazione delle unità lavorative 5.3. Il calendario di lavoro p. 37'7 381 381 382 388 390 392 392 393 395 XIII. O XIV. L'ana.11si struttumle dell'azienda agraria 399 1. La struttura dell'azienda agraria e gli indici relativi 399 2. La classificazione delle aziende agrarie 404 2.1. La classificazione delle aziende in base alla dimensione 405 2.2. La classificazione delle aziende secondo l'ordinamento produttivo 407 2.3. La classificazione delle aziende in base ai rapporti tra impresa, proprietà e manodopera 412 3. Il gruppo omogeneo di aziende 416 4. L'azienda rappresentativa 420 4.1. Considerazioni introduttive 420 4.2. Alcune definizioni 422 4.3. La definizione empirica dell'azienda rappresentativa 423 4.4. Le utilizzazioni dell'azienda rappresentativa 424 4.5. L'azienda di riferimento 425 4.6. Alcune critiche all'azienda rappresentativa 425 La determinazione dei risultati economici della azienda agraria 427 1. Generalità 427 2. Schemi altemativi di bilancio consuntivo 429 2.1. La determinazione e la ripartizione del prodotto netto 429 2.2. La determinazione e la ripartizione del reddito netto dell'imprenditore concreto 431 2.3. La determinazione del reddito lordo 434

INDICE DEL VOLUME 3. La determinazione della produzione vendibile 3.1. Definizione 3.2. Prodotti venduti 3.3. Utile lordo di stalla (ULS) 3.4. Prodotti destinati alla remunerazione dei fattori 3.5. Variazioni positive delle scorte 3.6. Produzioni in corso di realizzazione 3.7. Servizi forniti a terzi 3.8. Servizi destinati alla remunerazione dei fattori 3.9. Uso dell'abitazione 3.10. Entrate accessorie 4. Il pass1vo del bilancio 4.1. Premessa 4.2. Spese sostenute per l'acquisto di fattori a logorio totale 4.3. Costi relativi all'impiego dei fattori a logorio parziale 4.4. La remunerazione dei fattori extraziendali 4.4.1. Salari e stipendi 4.4.2. Interessi sui capitali presi a prestito 4.4.3. Canone d'affitto 4.4.4. Imposte 5. La ripartizione del reddito netto aziendale 5.1. Generalità 5.2. IJ compenso del lavoro manuale, 5.3. Il compenso del lavoro intellettuale 5.4. n compenso del capitale di esercizio 5.5. Ll compenso del capitale fondiario 5.6. Il profitto 6. Il bilancio conguagliato 6.1. La determinazione della produzione vendibile 6.2. La determinazione del passivo 7. Determinazione dei costi unitari dei singoli prodotti p. 438 438 440 441 443 444 445 446 446 446 447 448 448 448 451 453 453 454 454 454 459 459 460 461 461 463 463 464 464 467 469., xv. L'analisi dell'efficienza aziendale 475 1. Premessa 475 2. L'analisi comparata dell'efficienza aziendale 478 2.1. Considerazioni generali 478 22. Esame comparato delle aziende in base alle norme fondamentali 479

788 INDICE DEL VOLUME. 2.3. Uno schema alternativo di valutazione dell'efficienza p. 481 2.3.1. Il calcolo degli indici di efficienza 483 2.3.2. L'interpretazione degli indici di efficienza per l'anali&.i del 8fUppo e delle singole aziende 495 2.4. Vantaggi e limiti dell'analisi comparata della efficienza aziendale 499 3. Le funzioni di produzione aziendali 502 3.1. Conside1.1azioni generali 502 3.2. La funzione di Cobb-Douglas 504 3.3. Un esempio di applicazione della funzione di Cobb-Douglas 507 3.4. Limiti delle funzioni di produzione aziendali 511 4. La stima della relazione funzionale tra redditi e fattori 512 4.1. La vailutazione dell'efficienza aziendale mediante la funzione reddito-fattori 512 42. Un esempio di applicazione della fuw..ione reddito-fattori 519 XVI. La pianificazione aziendale: considerazioni generali 525 1. Premessa 525 1.1. Natura del problema 525 12. Gassificazione dei metodi di pianificazione 528 2. Il giudizio di massima convenrenza 532 2.1. La specificazione degli obiettivi dell'imprenditore 532 22. La scelta del parametro da massimizzare 536 3. Struttura di un modello di pianificazione 541 3.1. La definizione della funzione obiettivo e dei processi produttivi 542 32. La d~inizione. dei vincoli 546 4. Le iinformazioni necessarie per la pianificazione a- ziendale 553 XVII. I metodi di pianificazione parziale o settoriale 557 1. Generalità 557

INDICE DEL VOLUME 789 2. I livelli di impiego dei mezzi di fertilizzazione p. 558 2.1. Stima e utilizzazione di una funzione di produzione 560 2.2. Utilizzazione di informazioni parziali su una funzione di produzione 570 3. Lo schema generale dei bilanci preventivi parziali 572 4. Sostituzione tra attività produttive 576 4.1. La sosllituiione determina variazioni solo nei valori dei costi variabili. e delle produzioni vendibili 577 4.2. La sostituzione determina variazioni nelle produzioni vendibili, nei costi variabili e nei costi fissi 584 4.3. Un esempio concreto: sostituzione della barbabietola con il fagiolino 585 5. Scelta della modalità di esecuzione di un'operazione 592 5.1. Il costo dell'unità di lavoro specifico delle macchine agricole 592 5.2. La casistica di applicazione del giudizio di convenienza 595 5.3. Un esempio: il giudizio di convenienza all'impiego di una mietitrebbiatrice 598 6. Scelta della destinazione del prodotto {prezzo di trasform~ne) 601 6.1. Un esempio: convenienza a realizzare un impianto per la refrigerazione del latte 602 7. Analisi della stabilità dei giudizi di convenienza 605 8. L'analisi costi-ricavi e la determinazione del punto di pacità 607 XVIII. I metodi di pianificazione globale: il bilancio preventivo e il bilancio programmato 611 1. Introduzione 611 2. Il bilancio preventivo 6U 2.{ Perché si ricorre ad una tecnica semplice 613 2.2. Le caratteristiche del metodo 614 3. Il bilancio programmato 618 3.1. Lo schema generale 618 3.2. Un esempio 621 3.3. Le procedure di miglioramento del piano 627 3.4. Lo sviiluppo dell'esempio 630

790 INlllCE llel VOLUME XIX. La pianificazione aziendale: la programmazione lineare p. 639 1. Premessa 639 2. L'algoritmo del simplesso 640 2.1. Alcune definizioni 640 2.2. Il simplesso 644 2.3. Il sistema tabulare 648 2.4. Il problema duale 653 3. Problemi tecnici che possono essere considerati esplicitamente nel modello di programmazione lineare 657 4. Le i.nfonnazioni fornite dai programmi di elaborazione elettronica 666 xx. La pianificazione aziendale nel periodo lungo 669 1. Premessa 669 2. Definizione e classificazione degli investimenti 670 3. Il saggio di interesse 673 4. I criteri di scelta degli investimenti 675 4.1. La valutazione economica di un investimento 675 4.2. La valutazione economica di più investimenti 680 4.3. L'eterogeneità degli investi.menti e le procedure analitiche relative 683 4.4. Alcum criteri specifici: i giudizi cli convenienza dei miglioramenti fondiari 687 5. L'ottimo periodo di sostituzione di un investimento 690 5.1. La minimizzazione del costo medio nel tempo 690 52. La massimizzazione del reddito medio nel tempo 695 6. La programmazione lineare dinamica 696 6.1. Le caratteristiche generali del modello 6% 6.2. Un esempio del modello di programmazione lineare dinamica 699 XXI. I modelli di decisione sotto incertezza 711 1. Premessa 711 2. I problemi di scelta in condizioni di rischio e la teoria delle decisioni 712 2.1. Azioni e stati della natura 714

INDICE DEL VOLUME 79 I 2.2. La distribuzione di probabilità 2.2.1. Un esempio di stima della distribuzione di probabilità oggettiva 2.2.2. Le probabilità soggettive 2.2.3. Le leggi della probabilità p. 71..J 71..J 721 722 2.3. La stima della funzione di utilità 725 2.4. Il modello generale bayesiano 729 2.5. Un esempio di applicazione del modello bayesiano 732 2.6. Considerazioni sull'applicazione della teoria delle decisioni 739 3. Modelli di pianificazione e incertezza 741 3.1. L'analisi media-varianza 741 3.2. Un accenno al1a programmazione quadratica 746 3.3. Pia:nificazione di lungo periodo e incertezza 748 Appendice: Nozioni di calcolo finanziario 1. L'mteresse 1.1. Generalità 12. L'interesse semplice 1.3. L'interesse composto discontinuo 1.4. L'inte-.resse composto continuo 2. I valori periodici 2.1. Considerazioni generali 2.2. Le annualità 2..3. Le periodicità 753 753. 754 756 758 759 759 760 763 Rllife.rimenti bibliografilci 769 CEN1!10 <{G. ASTENGO)) INVENTl'.RiO o.. 0. O.~ è ~