La misura di forza avviene mediante celle di carico (dette anche Bilance o Dinamometri).



Documenti analoghi
Misure di deformazione con estensimetri elettrici

3 PROVE MECCANICHE DEI MATERIALI METALLICI

Classificazione dei Sensori. (raccolta di lucidi)

Argomenti del corso Parte II Strumenti di misura

Dimensionamento delle strutture

Horae. Horae Software per la Progettazione Architettonica e Strutturale

TECNICA DELLE COSTRUZIONI: PROGETTO DI STRUTTURE LE FONDAZIONI

RESISTENZA DEI MATERIALI TEST

ESTRATTO ATTUATORE CON VITE SENZA FINE PER TRAIETTORIE NON LINEARI E ALZACRISTALLI REALIZZATO CON IL MEDESIMO

APPUNTI DI ESTENSIMETRIA. F. Cosmi M. Hoglievina

McGraw-Hill. Tutti i diritti riservati

IL TRACCIAMENTO QUALITATIVO DEL MOMENTO FLETTENTE NEI PORTALI

IMPIANTI DI TERRA Appunti a cura dell Ing. Emanuela Pazzola Tutore del corso di Elettrotecnica per meccanici, chimici e biomedici A.A.

Regole della mano destra.

Modello generale di trasduttore Come leggere la scheda tecnica di un trasduttore

Relazioni statistiche: regressione e correlazione

Esercitazione di Laboratorio - Leve di genere TITOLO ESERCITAZIONE: VERIFICA DELLE LEGGI DELLE LEVE

Estensimetro. in variazioni di resistenza.

Amplificatori Audio di Potenza

779 CAVI PER SISTEMI DI PESATURA

Fondamenti di Automatica

RIDURRE I COSTI ENERGETICI!

PROVE DI CARICO MEDIANTE CONTENITORI E SERBATOI AD ACQUA

Dispositivo di conversione di energia elettrica per aerogeneratori composto da componenti commerciali.

ELETTRONICA. L amplificatore Operazionale

L idea alla base del PID èdi avere un architettura standard per il controllo di processo

Estensimetri o Strain Gauges

LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante

Progettazione funzionale di sistemi meccanici e meccatronici.

OSCILLATORI AL QUARZO: CONTASECONDI

Termodinamica: legge zero e temperatura

a b c Figura 1 Generatori ideali di tensione

1 PREMESSE E SCOPI DESCRIZIONE DEI SUPPORTI SOTTOPOSTI A PROVA PROGRAMMA DELLE PROVE SPERIMENTALI... 5

Capitolo 10 Z Elasticità della domanda

DIMENSIONAMENTO DEL MARTINETTO PER RICIRCOLO DI SFERE

STRUTTURE MISTE ACCIAIO-CLS Lezione 2

24 - Strutture simmetriche ed antisimmetriche

INTEGRATORE E DERIVATORE REALI

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

NOTE E CONSIDERAZIONI SULLA PESATURA DI SILOS E SERBATOI CON CELLE DI CARICO

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms.

Impianti di propulsione navale

IL CONTROLLO AUTOMATICO: TRASDUTTORI, ATTUATORI CONTROLLO DIGITALE, ON-OFF, DI POTENZA

Progettaz. e sviluppo Data Base

7.2 Controlli e prove

Analisi con due Velocità

I capicorda (terminali) per funi d acciaio forniscono una terminazione di testa alla fune stessa.

Per prima cosa si determinano le caratteristiche geometriche e meccaniche della sezione del profilo, nel nostro caso sono le seguenti;

Carichi unitari. Dimensionamento delle sezioni e verifica di massima. Dimensionamento travi a spessore. Altri carichi unitari. Esempio.

26/08/2010. del sistema tecnico) al cm² o al m² l atmosfera tecnica pari a 1 kg p. /cm², di poco inferiore all'atmosfera (1 atm= 1, at).

11 Teorema dei lavori virtuali

Analisi e consolidamento di colonne e pilastri in muratura

Il concetto di valore medio in generale

Sistema Informativo Geografico:

I sistemi di controllo possono essere distinti in due categorie: sistemi ad anello aperto e sistemi ad anello chiuso:

LA CORRENTE ELETTRICA CONTINUA

E mail: Web: Firenze, 12/03/2009


--- durezza --- trazione -- resilienza

SL 27-IM Sensore di livello piezoresistivo INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

VILLA BORROMEO Sarmeola di Rubano Padova 25 novembre Relatore: Ing. Carlo Calisse

GIROSCOPIO. Scopo dell esperienza: Teoria fisica. Verificare la relazione: ω p = bmg/iω

Forza. Forza. Esempi di forze. Caratteristiche della forza. Forze fondamentali CONCETTO DI FORZA E EQUILIBRIO, PRINCIPI DELLA DINAMICA

I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo

Collegamento a terra degli impianti elettrici

Cold Plate BREVETTATO

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Sia data la rete di fig. 1 costituita da tre resistori,,, e da due generatori indipendenti ideali di corrente ed. Fig. 1

Sistemi di bloccaggio idraulici -- Mandrini idraulici

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici LE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO LOCALIZZATE

Product note Migrazione da Emax ad Emax 2 mantenendo la certificazione in base alle norme serie IEC per i quadri di bassa tensione

PROVE SULLA MACCHINA A CORRENTE CONTINUA

TRASDUTTORI di TEMPERATURA

Come visto precedentemente l equazione integro differenziale rappresentativa dell equilibrio elettrico di un circuito RLC è la seguente: 1 = (1)

L IDENTIFICAZIONE STRUTTURALE

COS'E' UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO E COME FUNZIONA

DIVISORI DI FLUSSO "Serie XV 3" ITALIANO VERS:

LE VALVOLE TERMOSTATICHE

LE FUNZIONI A DUE VARIABILI

Componenti elettronici. Condensatori

Introduzione alla teoria dei database relazionali. Come progettare un database


La modellazione delle strutture

Generatori di segnale. Generatore sinusoidale BF. Generatori di funzione. Generatori sinusoidali a RF. Generatori a battimenti. Oscillatori a quarzo

SETTI O PARETI IN C.A.

Piani di input e piani di calcolo reale in FaTA-e

BASATI SULLA GERARCHIA DELLE RESISTENZE. Footer Text

RAPPORTO DI PROVA Venezia,. Foglio n. 1 di 7. Protocollo: Luogo e Data della prova: Richiedente: Materiale testato:

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA'

Metodologia di monitoraggio Impianti fotovoltaici

Transitori del primo ordine

LEZIONE 7. PROGETTO DI STRUTTURE IN LEGNO Parte II. Criteri di verifica. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.

TRAVE SU SUOLO ELASTICO

TRASDUTTORI di FORZA E PRESSIONE

MACCHINE MOTRICI COSA TRATTEREMO

Basi di matematica per il corso di micro

Indice generale. OOA Analisi Orientata agli Oggetti. Introduzione. Analisi

Modelli di dimensionamento

Transcript:

Misure di forza 1 Misure di forza La misura di forza avviene mediante celle di carico (dette anche Bilance o Dinamometri). Le celle di carico possono essere suddivise in due categorie che, in funzione dell ambito di utilizzo, ne determina la tecnologia costruttiva: statiche (estensimetriche); dinamiche (piezoelettriche). Fondamentalmente una cella di carico statica (basse frequenze di utilizzo) è costituita da un corpo in metallo estensimetrato. er applicazioni dinamiche (f >0 Hz) sono disponibili soluzioni alternative (es. celle piezoelettriche usate normalmente sollecitazioni limitate). Le celle possono essere realizzate in varie forme in funzione di: tipologia ed entità del carico da misurare; tipologia delle applicazioni; condizioni ambientali. Ogni forma costruttiva presenta vantaggi e/o svantaggi e una cella di carico che possa soddisfare brillantemente ogni applicazione non è, purtroppo, ancora stata inventata. 1

Celle di carico: Celle di carico: geometrie e tipologie La geometria dipende dalle diverse esigenze: sensibilità, rigidezza, ingombro,. 3 Celle di carico estensimetriche Il corpo costituisce l organo recettore del carico: una opportuna sagomatura determina la presenza di zone a deformazione costante, utili per il posizionamento i degli estensimetri. t i Si impiega materiale metallico ad alta tenacità. Gli estensimetri sono organizzati in un ponte di Wheatstone completo, in modo da rendere la bilancia un trasduttore che deve essere alimentato e il cui segnale richiede amplificazione, ma non il completamento dei circuiti di ponte con una centralina esterna. Sono utilizzate due modalità di espressione della sensibilità, entrambe per unità di tensione di alimentazione: del ponte (V O /V Alim )/ε (rispetto alla deformazione); della cella (V O/V Alim) ) /F (rispetto alla forza applicata). 4

Celle di carico estensimetriche Il ponte, per funzionare con precisione, può essere corredato da circuiti ausiliari quali: circuito d azzeramento del ponte: bilanciando il ponte permette di avere un uscita prossima allo zero senza carico applicato; circuito di compensazione delle variazioni di temperatura sullo zero: permette di eliminare l apparire di un segnale in uscita dovuto alle sole variazioni di temperatura ambiente a carico nullo; circuito di compensazione delle variazioni del modulo elastico del materiale di cui è fatta la cella dovuto ai cambiamenti della temperatura ambiente. 5 Celle di carico estensimetriche Come si collocano gli estensimetri su di una cella di carico? L analisi strutturale dell oggetto è il primo passo. Si determinano gli andamenti delle azioni interne e l analisi della distribuzione di sforzo, anche con semplici modelli semplificati. E quindi possibile determinare: la sensibilità del punto di installazione dell estensimetro alla grandezza di riferimento e quindi definire il legame carico-deformazione puntuale; le posizioni da evitare per non avere effetti locali; le zone della cella con stato di sforzo uniforme ove applicare gli estensimetri, in modo che la sensibilità nominale non risenta della effettiva posizione; la definizione della struttura del ponte di misura (ricordando che il ponte permette di effettuare somme e differenze posizionando opportunamente gli estensimetri sui suoi rami); quali effetti indesiderati sono compensati (termici e sensibilità incrociate). 6 3

Celle di carico estensimetriche Dove si colloca il ponte su una cella estensimetrica? Si può optare per una cella che risenta prevalentemente di un effetto assiale invece che flessionale (o a taglio) del carico. In genere la flessione amplifica gli effetti deformativi del carico, quindi una cella a flessione ha, a parità di fondoscala, una sensibilità più elevata di una che lavora in modo assiale ed è preferibile. Il rovescio della medaglia è che una cella flessionale ha una portata inferiore e/o un peso maggiore, dato che strutturalmente è meno efficiente. 7 Celle estensimetriche: cella assiale L azione interna è uniforme in sezione e costante su tutto lo sviluppo della cella. Un eventuale disallineamento rispetto all asse neutro (momento flettente costante lungo tutta tt la cella) è compensato dal ponte di misura: VS Δ V = k( 1+ ν ) ε A Utilizzate in sistemi di media o grande portata offrono una grande semplicità di montaggio. Compressione a colonna I vincoli esterni riproducono una cerniera, eliminando eventuali momenti. Trazione/compressione a colonna I vincoli esterni riproducono un incastro attraverso perni filettati. ossono essere introdotti momenti flettenti, quindi necessità di compensazione più spinta sulla flessione o l introduzione di cerniere/snodi. Applicazione Modello reale semplificato Cella Martinetto 8 4

Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Flessione semplice Sono fondamentalmente delle travi incastrate da un lato e caricate sull estremo libero funzionanti sul principio dei momenti flettenti. Sono poco diffuse a causa della loro elevata sensibilità al punto d applicazione del carico e alla loro bassa frequenza di risonanza che le rende poco adatte ad applicazioni dinamiche anche a frequenze di sollecitazione molto basse. (il modello a trave è schematizzazione rozza, certamente non si tratta di un elemento snello, ma funzionale) 9 Celle estensimetriche: cella a flessione La cella a flessione pone alcuni problemi: l azione interna è generalmente variabile in funzione della posizione scelta sulla cella stessa per applicare gli estensimetri; difficoltà nel rendere indipendente la misura dal punto di applicazione della forza. Nel nostro caso il momento flettente dipende dal braccio e la cella è sensibile sia alla forza che alla sua collocazione. Con un singolo ponte di misura a flessione è impossibile separare gli effetti della forza e del suo punto di applicazione: E quindi necessario separare i due effetti attraverso misure. b ε = Fles bh EJ h Ricordiamo che un mezzo ponte a flessione equivale ad una misura di momento flettente t nella sezione estensimetrata: t t possiamo quindi considerare le relazioni tra i momenti in diverse sezioni per progettare il sistema di misura e utilizzare uno o più ponti per realizzare la misura, come si vedrà nel proseguo. 10 5

Celle di carico estensimetriche er capire come strumentare convenientemente una cella di questo tipo esaminiamo lo schema riportato in figura. Ricordando che il taglio è la derivata del momento flettente,, in una zona a momento linearmente variabile, la derivata può essere espressa in termini finiti, quindi: ΔM M M1 M M1 T = = = Δx x x d 1 Quindi con due misure di momento flettente saremmo in grado di scrivere il rapporto incrementale, data la distanza d = x x1, ottenendo la forza ; è anche possibile determinare il punto di applicazione del carico. Le due misure di flessione possono essere realizzate con due semiponti a distanza nota d. 11 Celle di carico estensimetriche Dovendo misurare forza e posizione, due incognite, abbiamo bisogno di due misure di flessione, M A( ε A), MB( ε B), per scrivere due equazioni: MA MB Calcolo del taglio: = d M B Calcolo posizione: LB = L A d L B M A =L A M B =L B Strumentazione identica per i due ponti: Ogni ponte fornisce la misura onte per M A onte per M B Mh ε3 = ε = εfles = EJ EJ M = ε Fles h 1 6

Celle di carico estensimetriche In alternativa è possibile installare i quattro estensimetri sullo stesso ponte realizzando direttamente la differenza (non è possibile definire la posizione): lo sbilanciamento è proporzionale p al taglio,, nella trave. Est 3 Est 4 onte 1 onte Est d Est 1 ε = ε ε = ε 3 Fles-1 4 Fles- ε = ε ε = ε Fles-1 1 Fles- + - - + ε = ε + ε ε ε = ε + ε + ε ε = Mis 1 3 4 Fles- Fles-1 Fles-1 Fles- EJ EJ 1 kdh Δ V = VSkε Mis = VS T 4 EJ ( ε ε ) ( ) Fles-1 Fles- = M 1h M h = dht 13 Celle di carico estensimetriche I concetti di intrusività e cedevolezza della bilancia sono collegati al concetto stesso di sensibilità della cella di tipo flessionale: più l asta della cella è lunga più gli estensimetri possono essere posti lontano dal punto di applicazione del carico, risentendo di una deformazione maggiore ed aumentando la sensibilità della cella; parallelamente l estremità della bilancia ha un aumento della sua cedevolezza, cosa che può far nascere effetti di intrusività dell apparato di prova. 14 7

Celle di carico estensimetriche Una struttura diversa, più complessa, che scarica la variazione di momento su di un altro elemento strutturale, risolverebbe i problemi di sensibilità alla posizione del carico e rotazione del piatto della bilancia. C D 15 Celle di carico estensimetriche Cerniera C D C D Questa struttura non risente della posizione del carico: il momento dovuto al disallineamento della forza si scarica come forza assiale sulle travi AB e CD e non viene letto da un mezzo ponte flessionale posto sull elemento AB. Non è però idonea per misurare anche una componente di forza orizzontale. Complicazione strutturale e impossibilità di misurare altre componenti possono far preferire altre soluzioni, assumendo la cedevolezza ammissibile come un vincolo/requisito di progetto. 16 8

Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Flessione portante per piatti o flessione doppia Sono particolarmente utilizzate in sistemi di piccola e media portata dove è richiesto un piano di pesatura particolarmente insensibile al punto d applicazione del carico. = M M d 1 M d M 1 17 Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Taglio Sono utilizzate in sistemi di media portata ma richiedono basi di fissaggio molto robuste e ben ancorate per sopportare gli elevati momenti flettenti che si creano. Non sopportano, a causa della loro sezione di misura a H, elevati carichi trasversali. Doppio taglio Normalmente impiegate per alte portate offrono una gran praticità di montaggio dopo aver valutato attentamente le condizioni d utilizzo. Sopportano, se opportunamente costruite, elevati carichi trasversali. Somma delle misure nei due punti. 18 9

Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali Universali trazione/ compressione Utilizzate in sistemi di media portata, su mezzi di sollevamento, in apparecchiature di prova, consentono misure di spinta e trazione. Modalità di misura: taglio. Azioni interne nella zona di misura: N T M f taglio: costante; momento flettente: nullo; azione assiale: nulla. 19 Celle estensimetriche: forme costruttive fondamentali erni Utilizzati su mezzi di sollevamento e macchine operatrici, hanno il pregio di poter sostituire perni già in opera senza richiedere alcuna modifica. Andamento del taglio: 0 10

Celle estensimetriche: criteri d impiego Criteri meccanici di impiego A tutte le celle di carico la forza da misurare dovrebbe essere applicato esclusivamente lungo l asse di misura per la quale sono state progettate. Altre componenti possono indurre errori più o meno grandi a causa delle sensibilità incrociate. reviste opportune forme costruttive e/o l utilizzo di specifici accessori per minimizzare gli effetti dei carichi indesiderati. Attenzione al dimensionamento delle strutture d appoggio per non oltrepassare i carichi di sicurezza dei materiali interessati. Le celle sono sempre inserite tra la struttura sollecitata e i dispositivi di caricamento (es i martinetti i idraulici), i) ovvero in serie al carico. La forza deve passare attraverso di esse per poter essere rilevata e misurata. 1 roblemi di misura Sensibilità nominale tipica, in termini di ponte, definita dall equazione del ponte di Wheatstone; con le convenzioni di figura: VS ΔR ΔR ΔR ΔR Δ V = + 4 R R R R 1 3 4 Nel caso di una cella per carico assiale compensata a flessione e termicamente: VS Δ V = k( 1+ ν ) ε A er un livello di deformazione tipico per una cella che mantenga il materiale in campo lineare con adeguato margine (1000 με), un k tipico di e un alimentazione di 10 V l uscita è : ΔV 0.013V Necessità di amplificazione di un fattore 100 e/o di aumento di V S er aumentare V S necessario aumentare la resistenza dei rami, onde limitare l effetto Joule: l utilizzo anche di 4 estensimetri per ramo tutti sensibili alla stessa deformazione consente di aumentare lo sbilanciamento del ponte, pur se le variazioni percentuali non cambiano 11

Misure di forza Facciamo il modello generalizzato della cella di carico /bilancia: 3 Misure di forza Facciamo il modello generalizzato della cella di carico /bilancia Forza F La deformazione è funzione della rigidezza della struttura 1 ε= F K Cella Estensimetri ΔR Alimentatore 1 V Out =Gk VS F onte K La struttura non è rigida quindi possibile influenza sulla modalità di generazione della forza Bilanciamento La sensibilità dello strumento t dipende d da: tensione di alimentazione flessibilità della cella 4 1

Celle multiassiali Cella di carico triassiale Modello di funzionamento di una cella ideale: V1 K1 0 0 F1 V 0 K 0 = F V 3 0 0 K 3 F 3 sensibilità incrociate nulle; possibile una calibrazione indipendente di ciascun asse di carico. V1 K11 K1 K13 F1 Modello di funzionamento di una cella reale: V K1 K K = 3 F V 3 K31 K3 K 33 F 3 Kij 0 Kij Kii? comportamento accoppiato dei canali; necessità di una calibrazione simultanea dei canali; necessità di una generalizzazione dello schema di regressione. 5 Celle multiassiali Celle di carico a più componenti (es. 6 per prove in galleria del vento). Il punto di applicazione dei carichi è arbitrario. Necessaria la presenza di un numero ridondanti di punti di misura: es. la forza assiale è misurata in 7 celle di carico (possono essere integrate in un unico corpo cella di carico opportunamente lavorato con macchine a controllo numerico). Le risultanti di forza e momento rispetto ad un punto noto sono ricostruite analiticamente conoscendo preventivamente la matrice di accoppiamento dei canali. V = K F { } [ ]{ } i ik k i= 1:7 7x6 k= 1:6 Tipicamente i procedure non standard di impiego e calibrazione. 6 13