SARDEGNA SOTTO RICATTO ELETTRICO



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CAMERA DEI DEPUTATI Febbraio 2010 SARDEGNA SOTTO RICATTO ELETTRICO MAURO PILI INTERROGAZIONE DOSSIER SUL CASO ENERGIA - SARDEGNA

NELL ISOLA IL COSTO PIU ELEVATO D EUROPA SARDEGNA SOTTO RICATTO ELETTRICO PILI: INTERVENGA L AUTORITY PER LIBERARE IL MERCATO DA POSIZIONE DOMINANTE L intero apparato produttivo sardo è sotto ricatto dei produttori energetici che applicano prezzi inaccettabili rischiando di portare al fallimento ogni attività industriale in Sardegna. Lo sostiene in un interrogazione- dossier il deputato sardo Mauro Pili che pubblica inediti stralci integrali della decisione della Commissione Europea sul caso Alcoa. La decisione comunitaria svela aspetti inediti della questione sarda sostiene Pili. La Commissione europea mette sotto accusa le società produttrici di energia elettrica in Sardegna, responsabili di un comportamento monopolista che approfitta della posizione dominante per elevare i prezzi dell energia elettrica nell isola. Nell interrogazione- dossier, già pubblicata negli atti parlamentari, emergono non solo elementi inequivocabili sulla vicenda energetica in Sardegna ma aprono un ineludibile riflessione sul futuro immediato dell industria sarda. PER L EUROPA L UNICA STRADA E L ACCORDO BILATERALE Nella decisione della Commissione Europea emerge con chiarezza la gravissima situazione della Sardegna ma soprattutto si ribadisce un concetto chiave di tutta la posizione comunitaria: le due società Enel e E.On devono dare l energia ad un prezzo ragionevole alle società elettro- intensive dell isola attraverso accordi bilaterali. Ho più volte ribadito la strada dell accordo bilaterale sostiene Pili - ed oggi dinnanzi alla posizione della Commissione Europea mi permetto di dire che perseguire altre soluzioni, seppur argomentate, rischia di cancellare definitivamente la presenza industriale in Sardegna.

LA POSIZIONE DOMINANTE DELLE SOCIETÀ ELETTRICHE I dati della Commissione Europea sono drammatici per la Sardegna, e il caso Alcoa è solo la punta dell iceberg. Sostiene la Commissione Europea in uno dei passaggi chiave : «I prezzi dell'elettricità in Italia sono fra i più elevati in Europa, e i prezzi in Sardegna sono fra i più elevati in Italia. E questo dipende soprattutto dalla posizione dominante delle società elettriche che operano in Sardegna. La posizione della Commissione Europea nella decisione di condanna dello Stato italiano sulla vicenda Alcoa è forte e chiara anche nell indicazione dell unica soluzione percorribile. Dice la Commissione : un esame dei fatti dimostra che il meccanismo tariffario che la Commissione aveva autorizzato nel caso Alumix ha subìto un fondamentale cambiamento, ossia il passaggio da una tariffa praticata da un fornitore di elettricità a condizioni di mercato ad una tariffa che di tale ha solo il nome e che è il risultato di una sovvenzione statale ; QUALSIASI INTERVENTO PUBBLICO PER L EUROPA È ILLEGITTIMO Con questa affermazione l Unione Europea dice con estrema chiarezza che il prezzo Alumix (allora 18/20 euro MW/h) era corretto per due ragioni, perché ragionevole sul piano economico e di mercato e perché praticato direttamente da un fornitore di elettricità. Nel momento in cui ribadisce Pili è intervenuto un benché minimo sovvenzionamento pubblico la tariffa è stata dichiarata illegittima. Basterebbero questi pochi elementi per ribadire un concetto: la strada indicata dall Unione Europea è solo una, l accordo bilaterale. Tutto il resto è a rischio infrazione e nessuno può più permettersi di correre un nuovo pericolo di condanna europea sostiene Pili. Le affermazioni della Commissione Europea sono il presupposto dell interrogazione che il parlamentare sardo ha presentato al Presidente del Consiglio, ai Ministri dell Economia e dello Sviluppo Economico perché intervengano direttamente sulle società elettriche e contemporaneamente segnalino all Autority per la concorrenza

l abuso di posizione dominante dei produttori di energia elettrica in Sardegna. IN SARDEGNA L ENERGIA PIÙ CARA DEL 76% Il dato emblematico è riportato direttamente nella decisione della Commissione Europea : I prezzi all'ingrosso dell'elettricità in Italia sono fra i più elevati in Europa, e i prezzi in Sardegna sono fra i più elevati in Italia. Nella prima metà del 2009 la Sardegna si è attestata costantemente al di sopra della media nazionale (con un prezzo medio di 106,60 euro al MW/h rispetto a un Prezzo Unico nazionale (PUN) di 60,50 al MW/h). Il dato è inequivocabile : 76% in più del prezzo unico nazionale. Per la Sardegna questa è la più allarmante causa della grave emergenza industriale dell isola sostiene Pili. L accordo bilaterale è la soluzione indicata dalla Commissione Europea e non perseguirla significherebbe mettere a rischio migliaia di lavoratori e l intero apparato produttivo sardo. Nelle misure proposte nel decreto del Governo ci sono elementi positivi che affrontano un problema ma, senza aggiungere di più, vorrei dire, per onestà intellettuale e come ultimo appello a tutti i soggetti decisionali, che i tempi rischiano di essere eccessivi per una decisione comunitaria notoriamente lunga e incerta. La realtà dei fatti e delle soluzioni è stata già affrontata in maniera decisiva dalla Commissione Europea che individua nel duopolio una delle cause fondamentali del disastro industriale sardo. E su questo tema sostiene Pili - che occorre incidere senza che nessuno sia complice dell atteggiamento dominante e irresponsabile di chi produce energia elettrica in Sardegna. L AUTORITY: COLPA DEL POTERE DEL MERCATO UNILATERALE Ad avvalorare la tesi, Pili cita nell interrogazione il Rapporto dell Autorità dell Energia del 29 gennaio scorso dove si legge : Dette differenze nei livelli dei prezzi - secondo l'autorità - non sono riconducibili interamente a differenze nella struttura di costo del rispettivo parco produttivo quanto, piuttosto, al potere di mercato unilaterale di cui godono i produttori in Sardegna.

Altrettanto forte - sostiene Pili - la posizione netta e chiara del governo italiano rappresentata alla Commissione Europea in uno dei tanti carteggi con gli organismi comunitari: Alcoa scrive il governo italiano - normalmente avrebbe un notevole potere di negoziazione e otterrebbe un prezzo concorrenziale soltanto leggermente superiore al costo di produzione marginale del produttore. Il fatto che ciò non sia possibile in Sardegna è da imputarsi, al comportamento dell'operatore dominante, che può fissare il prezzo in Sardegna e non ha alcun interesse commerciale a vendere a un prezzo inferiore, sapendo che Alcoa non può acquistare altrove l'elettricità di cui ha bisogno. Inoltre, in situazione di duopolio (ENEL e ENDESA - oggi E.ON ) entrambi gli operatori possono avere interesse ad applicare un prezzo superiore al prezzo economicamente ottimale, onde evitare di creare "un cattivo precedente" nel resto d'italia». ACCORDO BILATERALE O POSIZIONE DOMINANTE In quest ultimo passaggio ribadisce Pili - il governo italiano dichiara che esiste un vero e proprio ricatto delle imprese elettriche che aumento i prezzi proprio perchè Alcoa, così come tutte le altre industrie sarde, non possono acquistare energia altrove, considerato che siamo in un isola. Non c è da aggiungere altro - conclude il deputato sardo : il governo italiano deve imporre l accordo bilaterale con tutti i mezzi di persuasione possibili, oppure rivolgersi immediatamente all Autorità della Concorrenza per confermare quanto già ribadito nella risposta alla Commissione Europea e sanzionare l esercizio di una posizione dominante a scapito del mercato e della libera concorrenza.