DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5^C. indirizzo Ristorazione



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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER I SERVIZI ALBERGHIERI E DELLA RISTORAZIONE Sigismondo Pandolfo Malatesta Viale Regina Margherita, 4 Tel. 0541/373412 Fax 0541/377118 ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEL CORSO DI STUDI (Legge 425/97 D.P.R. 323/98 ART. 5.2.) DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5^C indirizzo Ristorazione Anno scolastico 2013-2014 a SCHEDA INFORMATIVA GENERALE comprendente: Elenco dei candidati pag. 2 Composizione del Consiglio di Classe pag. 3 Presentazione della classe: pag. 4 - Attività curricolari, extracurricolari e integrative - Livelli di profitto e competenze acquisite - Criteri e strumenti di valutazione - Terza prova - Calendario prove simulate Griglia di valutazione e livello di sufficienza pag. 7 Griglie specifiche di valutazione per 1 prova, 2 prova, 3 prova e colloquio pag. 8 Prove simulate (testi) pag. 21 Schede dei singoli docenti sul percorso formativo attuato pag. 47 Programmi svolti nelle diverse discipline pag. 59 b SCHEDA RELATIVA ALLE ATTIVITA DI TERZA AREA pag. 76 c SINTESI DEGLI ARGOMENTI SCELTI DAGLI ALUNNI PER IL COLLOQUIO pag. 78 1

SCHEDA INFORMATIVA GENERALE ELENCO CANDIDATI CLASSE 5^C- Settore Ristorazione COGNOME E NOME 1 BARSAROLI MATTEO 2 BUGLI ELISABETTA 3 BUTTACCHIO ANNA ALTOMARE 4 CAVALLI MAICOL 5 FRISON MICHELE 6 GALLINI ANTONIO 7 GANDOLFI ANDREA 8 GANZERLI FABIO 9 GIULIANELLI MATTIA 10 HOLODIVSKYY BOHDAN 11 MANTANI OMAR 12 PACI VALENTINA 13 SEMPRINI BEATRICE 14 VIGLIANISI ANTONIO 15 ZEKA ORGEST 2

COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE CLASSE 5^C (settore Ristorazione) COGNOME e NOME MATERIA di INSEGNAMENTO FIRMA 1 AGOSTINI LOREDANA Italiano 2 AGOSTINI LOREDANA Storia 3 TACCHI PATRIZIA Inglese 4 GATTEI NADIA Francese 5 LUCERTINI ANGELA G.O.S. 6 MASSARI M. TERESA Scienza degli Alimenti 7 ZAVAGLIA MARIACRISTINA Matematica 8 GIULIANELLI FABIO Legislazione 9 CONCORDIA ORNELLA E.G.A.R. 10 UGOLINI MICHELE Educazione fisica 11 BELLIGOTTI IURI Religione 12 PRIVITERA LETIZIA SOSTEGNO 3

PRESENTAZIONE DELLA CLASSE La classe risulta composta da 15 studenti, di cui 11 maschi e 4 femmine. Tutti gli alunni provengono dal Settore Ristorazione, 14 alunni possiedono un Diploma di Qualifica del settore di Cucina e 1 alunna possiede un Diploma di Qualifica del settore di Sala - bar Nella classe è inserita 1 alunna con Sostegno, che segue una Programmazione Differenziata. La classe ha usufruito della continuità didattica per tutte le discipline e precisamente Italiano e Storia, Inglese, Francese, GOS, Alimenti, Matematica, Legislazione, E.G.A.R., Educazione Fisica, Religione. Gli studenti nel corso degli anni hanno formato un gruppo abbastanza coeso e solidale e non sono mai emersi particolari situazioni conflittuali tra loro, se non quelle fisiologiche e momentanee tensioni nella relazione reciproca tipiche dell età adolescenziale, sempre risolte, tuttavia, con l apporto di tutti, non da ultimi, i più timidi e silenziosi. Anche al di fuori dell ambiente scolastico pare che essi si frequentino nei loro momenti di svago e questo dimostra che i ragazzi sono cresciuti insieme nell ottica di una comunità educante. Le personalità differenti, le diverse attitudini, infatti, non hanno rappresentato un elemento di divisione, ma un occasione di conoscenza e arricchimento condiviso. La partecipazione alla vita della classe, o per meglio dire all attività didattica, tuttavia, non è sempre stata costante. Ognuno ha avuto il suo percorso: alcuni si sono impegnati costantemente, desiderosi di approfondire gli argomenti in modo personale, altri molto meno, ma grazie alle loro capacità raggiungono risultati soddisfacenti, altri ancora invece hanno avuto bisogno di essere stimolati dagli insegnanti a dare il meglio di sé, alcuni infine hanno dovuto faticare molto di più per superare le lacune nelle conoscenze di base a causa di uno studio superficiale e incostante. Durante la lezione aperta, però, essi hanno dimostrato disponibilità all ascolto e una certa capacità di inserirsi nel dialogo educativo attraverso interazioni, soprattutto in occasione di lezioni ove era richiesta la discussione, e non sono mancati momenti in cui la classe era ben disposta, interessata agli argomenti di attualità trattati e significativi e vivaci, talvolta appassionati, sono stati i loro contributi personali alle conversazioni. Pertanto, nonostante le differenze nei ritmi di apprendimento, il diverso grado di responsabilità nell assolvimento degli impegni scolastici, tutti hanno acquisito la consapevolezza di ciò che l essere studente comporta in termini di assolvimento dei propri doveri. Gli obiettivi fissati sono stati raggiunti in modo soddisfacente da alcuni, solo sufficiente da altri, segno di un metodo di studio mnemonico e di non spiccate attitudini in alcune discipline. Attività curricolari, extracurricolari ed integrative La maggior parte della classe si è impegnata in modo complessivamente proficuo in attività extracurricolari e integrative, alle quali il Consiglio di Classe ha attribuito valenza didattica curricolare. Sono state effettuate le seguenti attività e iniziative: Educazione alla memoria, Giornata della legalità, Corso BLSD, mirante all addestramento al Primo Soccorso, AVIS: La donazione di sangue tra i banchi di scuola Partecipazione a concorsi internazionali organizzati dall AEHT (Association Européenne des Ecoles d' Hôtellerie et de Tourisme) che comprendono gare di cucina e di bartending, visite guidate e aziendali, Anche durante il viaggio di istruzione a Napoli, Campionati studenteschi. Livelli di profitto e competenze acquisite Il percorso formativo condotto dai docenti è stato improntato all approfondimento delle linee 4

essenziali dei singoli programmi in ottemperanza delle indicazioni ministeriali. Inoltre, s i è cercato di rendere il più possibile concreti gli argomenti di studio grazie alle esperienze professionali vissute dagli alunni nell ambito della terza area e direttamente collegate al mondo del lavoro. Obiettivi prioritari del Consiglio di classe sono stati, oltre a quelli cognitivi, anche quelli di tipo educativo e formativo per favorire l inserimento degli alunni nella società come soggetti consapevoli e responsabili. Gli studenti hanno raggiunto un livello culturale mediamente soddisfacente Criteri e strumenti di valutazione Il C.di C. ha effettuato sia verifiche di tipo formativo che di tipo sommativo. Oltre a prove tradizionali, sono state svolte prove strutturate e semistrutturate, prove pluridisciplinari in forma di quesiti a risposta singola, aperta o multipla, rielaborazione di contenuti proposti in forma di schemi, schede - traccia, questionari, sviluppati come attività scolastica. Particolare attenzione si è dedicata alle verifiche orali proposte sotto diversa forma: colloqui tradizionali, discussioni interattive, richieste di interventi propositivi all interno di un dibattito. Gli indicatori utilizzati dal C.di C. per la valutazione risultano così dettagliati per le prove scritte e orali: 1- acquisizione di conoscenze in senso stretto; 2- capacità di sviluppare con pertinenza e coerenza i contenuti; 3- organicità di argomentazione; 4- padronanza della lingua e corretto utilizzo delle strutture grammaticali e sintattiche; 5- capacità di rielaborazione, 6- apporto critico e personale. Il C.di C. concorda il seguente livello minimo di profitto (livello di sufficienza): a- conoscenze essenziali e corrette, anche se non approfondite; b- capacità di presentare i contenuti, pur con incertezze nei collegamenti e nella sintesi; c - competenze riferite a casi semplici. Terza prova e colloquio La terza prova coinvolge potenzialmente tutte le discipline dell'ultimo anno di corso.tuttavia il consiglio di questa classe, tenuto conto del curriculum degli studi e degli obiettivi generali e cognitivi definiti dalla programmazione didattica, della composizione della commissione e della disciplina oggetto della seconda prova scritta, ha individuato come particolarmente significative le seguenti materie: Lingua Francese, Lingua Inglese, Legislazione, Educazione Fisica La tipologia prescelta è quella di tipo misto (B + C), nell intento di consentire, anche agli alunni meno dotati dal punto di vista espositivo, di dimostrare le conoscenze e le competenze acquisite. I C.d.C. di tutte le classi quinte hanno concordato che nel colloquio sarà privilegiato il carattere interdisciplinare, in modo da consentire agli studenti di evidenziare le conoscenze, le competenze acquisite e le capacità di metterle in relazione, onde evitare che siano disorientati da domande che non abbiano consequenzialità logica 5

Calendario delle simulazioni delle prove d esame svolte - a.s. 2013/2014 SIMULAZIONE DATA MATERIE PRIMA PROVA 07 Aprile 2014 Italiano SECONDA PROVA 08 Aprile 2014 Scienza degli Alimenti TERZA PROVA1^ Simulazione 07 Marzo 2014 Legislazione, Matematica, Lingua Inglese, EGAR TERZA PROVA2^ Simulazione 10 Aprile 2014 Lingua Francese, Legislazione, Matematica, GOS Rimini, 09 maggio 2014 Il Coordinatore di Classe Prof.ssa Maria Teresa Massari 6

GRIGLIA DI VALUTAZIONE E LIVELLO DI SUFFICIENZA Voto /30 Voto Voto Conoscenze Competenze Capacità /15 /10 1-4 1 1 Nessuna Nessuna Nessuna 5-6 2-4 2-3 Gravi lacune ed errori Non riesce ad applicare conoscenze seppure Compie analisi errate, non sintetizza 7-10 6 3-4 Gravi lacune ed errori 11-15 8 4-5 Conoscenze frammentarie 16-19 9 5-6 Conoscenze superficiali e non 20 10 6 Conoscenze corrette ma non approfondite 21-22 11 6-7 Conoscenze articolate 23-25 12-13 7-8 Conoscenze approfondite 26-28 14 9 Conoscenze complete, approfondimento autonomo, esposizione fluida e utilizzo di linguaggio specifico minime Applica le conoscenze minime solo se guidato ma con errori Applica le minime conoscenze ma con errori Applica autonomamente le conoscenze minime Applica autonomamente le conoscenze basilari Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi ma con imperfezioni Applica autonomamente le conoscenze anche a problemi più complessi in modo corretto Applica le conoscenze in modo autonomo anche a problemi complessi 29-30 15 10 Eccellenti Trova da solo le soluzioni migliori Analisi lacunose, sintesi incoerenti Qualche errore, analisi e sintesi frammentarie Imprecisioni, analisi parziali Interpreta il testo in modo semplice e corretto Esatta interpretazione del testo, sa ridefinire il concetto Coglie le implicazioni, compie correlazioni Compie analisi approfondite Sa rielaborare correttamente e approfondire in modo autonomo e critico situazioni 7

GRIGLIE DI VALUTAZIONE PER LE SINGOLE PROVE D ESAME E RELATIVE SCHEDE DI VALUTAZIONE GRIGLIE DI VALUTAZIONE PER L ELABORATO DI ITALIANO Tipologia A: Analisi testuale INDICATORI DESCRITTORI 10/10 15/15 Padronanza e uso della lingua Correttezza ortografica (CO) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di ortografia non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di ortografia) 0,5 1 Correttezza sintattica (CS) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di sintassi non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di sintassi) 0,5 1 Correttezza lessicale (CL) a) buona proprietà di linguaggio e lessico ampio 1,5 3 b) sufficiente proprietà di linguaggio e corretto uso del 1 2 Conoscenza dell argomento e del contesto di riferimento lessico c) improprietà di linguaggio e lessico ristretto 0,5 1 Conoscenza delle caratteristiche formali del testo (S) a) completa conoscenza delle strutture retoriche del testo 2 2,5 e b) consapevolezza padroneggia con della sicurezza loro funzione le conoscenze comunicativa degli 1,5 2 elementi c) descrive formali sufficientemente gli espedienti retorico - formali del testo d) dimostra una conoscenza lacunosa degli espedienti 1 1,5 0,5 1 capacità logico- critiche ed espressive Comprensione retorico - formali del testo (O) a) comprende il messaggio nella sua complessità e nelle 1,5 2,5 varie b) sufficiente sfumature comprensione espressive del brano 1 2 1,5 c) comprende superficialmente il significato del testo 0,5 1 Capacità di riflessione e contestualizzazione (A) a) dimostra capacità di riflessione critica e contestualizza il 2 3 brano con ricchezza di riferimenti culturali e approfondimenti b) offre diversi spunti personali critici e contestualizza in modo 1,5 2,5-2 efficace c) sufficienti spunti di riflessione e contestualizzazione 1 1,5 d) scarsi spunti critici 0,5 1 VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTEGGIO IN DECIMI PUNTEGGIO IN QUINDICESIMI INSUFFICIENTE 3-4 4-7 MEDIOCRE 4½ - 5½ 8-9 SUFFICIENTE/PIU CHE SUFF. 6 10 DISCRETO/PIU CHE DISCRETO 6½ - 7½ 11-12 BUONO/ DISTINTO 8-9 13-14 OTTIMO 10 15 8

Tipologia B: Saggio breve INDICATORI DESCRITTORI 10/10 15/15 Padronanza e uso della lingua Correttezza ortografica (CO) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di ortografia non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di ortografia) 0,5 1 Correttezza sintattica (CS) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di sintassi non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di sintassi) 0,5 1 Correttezza lessicale (CL) a) buona proprietà di linguaggio e lessico ampio 1,5 3 b) sufficiente proprietà di linguaggio e corretto uso del 1 2 Conoscenza dell argomento e del contesto di riferimento lessico c) improprietà di linguaggio e lessico ristretto 0,5 1 Struttura e coerenza dell argomentazione (S) a) Imposta l argomentazione gestendo con sicurezza gli 2 2,5 elementi per la redazione di un saggio breve b) si serve consapevolmente degli elementi per la 1,5 2 redazione c) padroneggia di un sufficientemente saggio breve gli elementi per la 1 1,5 capacità logico- critiche ed espressive redazione d) non si attiene di un saggio alle modalità breve di scrittura del saggio breve 0,5 1 Presentazione e analisi dei dati (6w) (O) a) presenta i dati in modo coerente e fornisce un analisi 1,5 2,5 sensata b) dispone i dati in modo sufficientemente organico 1 2 1,5 c) enumera i dati senza ordinarli e senza fornire l analisi 0,5 1 Capacità di riflessione e sintesi (A) a) dimostra capacità di riflessione critica e di sintesi 2 3 personale nella trattazione dei dati b) offre diversi spunti critici e sintetizza in modo efficace 1,5 2,5-2 c) sufficienti spunti di riflessione e approfondimento critico 1 1,5 d) scarsi spunti critici 0,5 1 VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTEGGIO IN DECIMI PUNTEGGIO IN QUINDICESIMI INSUFFICIENTE 3-4 4-7 MEDIOCRE 4½ - 5½ 8-9 SUFFICIENTE/PIU CHE SUFF. 6 10 DISCRETO/PIU CHE DISCRETO 6½ - 7½ 11-12 BUONO/ DISTINTO 8-9 13-14 OTTIMO 10 15 9

Tipologia B: Articolo di giornale INDICATORI DESCRITTORI 10/10 15/15 Padronanza e uso Correttezza ortografica (CO) della lingua a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di ortografia non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di ortografia) 0,5 1 Correttezza sintattica (CS) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di sintassi non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di sintassi) 0,5 1 Correttezza lessicale (CL) a) buona proprietà di linguaggio e lessico ampio 1,5 3 b) sufficiente proprietà di linguaggio e corretto uso del 1 2 lessico c) improprietà di linguaggio e lessico ristretto 0,5 1 Conoscenza dell argomento e del contesto di riferimento Coerenza con il linguaggio e le modalità della comunicazione giornalistica(s) a) sviluppa l argomento gestendo in modo consapevole le 2 2,5 convenzioni e gli usi giornalistici (cioè uso dei dati, titolo, b) padroneggia con sicurezza gli usi giornalistici (.) 1,5 2 c) si attiene correttamente agli usi giornalistici (.) 1 1,5 d) non si attiene alle modalità di scrittura dell articolo 0,5 1 capacità logico- critiche ed espressive giornalistico Presentazione e analisi dei dati (6w) (O) a) presenta i dati in modo coerente e fornisce un analisi 1,5 2,5 sensata b) dispone i dati in modo sufficientemente organico 1 2 1,5 c) enumera i dati senza ordinarli e senza fornire l analisi 0,5 1 Capacità di riflessione e sintesi (A) a) dimostra capacità di riflessione critica e di sintesi 2 3 personale nella trattazione dei dati b) offre diversi spunti critici e sintetizza in modo efficace 1,5 2,5-2 c) sufficienti spunti di riflessione e approfondimento critico 1 1,5 d) scarsi spunti critici 0,5 1 VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTEGGIO IN DECIMI PUNTEGGIO IN QUINDICESIMI INSUFFICIENTE 3-4 4-7 MEDIOCRE 4½ - 5½ 8-9 SUFFICIENTE/PIU CHE SUFF. 6 10 DISCRETO/PIU CHE DISCRETO 6½ - 7½ 11-12 BUONO/ DISTINTO 8-9 13-14 OTTIMO 10 15 1

Tipologia C: Tema storico INDICATORI DESCRITTORI 10/10 15/15 Padronanza e uso Correttezza ortografica (CO) della lingua a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di ortografia non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di ortografia) 0,5 1 Correttezza sintattica (CS) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di sintassi non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di sintassi) 0,5 1 Correttezza lessicale (CL) a) buona proprietà di linguaggio e lessico ampio 1,5 3 b) sufficiente proprietà di linguaggio e corretto uso del 1 2 Conoscenza dell argomento e del contesto di riferimento lessico c) improprietà di linguaggio e lessico ristretto 0,5 1 Conoscenza degli eventi storici(s) a) piena (sviluppa esaurientemente tutti i punti con 2 2,5 ricchezza b) sufficiente di notizie) (sviluppa tutti i punti, sufficienti conoscenze ) 1,5 2 c) appena sufficiente/ mediocre (troppo breve, sommarie 1 1,5 conoscenze) d) alcune parti del tema sono fuori traccia/ non sono state 0,5 1 capacità logicocritiche ed espressive Organizzazione sviluppate della struttura del tema (O) a) il tema è organicamente strutturato 1,5 2,5 b) il tema è sufficientemente organizzato 1 2 1,5 c) il tema è solo parzialmente organizzato 0,5 1 Capacità di riflessione, analisi e sintesi (A) a) presenta i dati storici fornendo fondate sintesi e giudizi 2 3 personali b) sa analizzare la situazione storica e fornisce sintesi pertinenti c) sufficiente (ripropone correttamente la spiegazione 1,5 2,5-2 1 1,5 dell insegnante d) non dimostra o sufficienti l interpretazione capacità del di analisi libro di e testo sintesi 0,5 1 VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTEGGIO IN DECIMI PUNTEGGIO IN QUINDICESIMI INSUFFICIENTE 3-4 4-7 MEDIOCRE 4½ - 5½ 8-9 SUFFICIENTE/PIU CHE SUFF. 6 10 DISCRETO/PIU CHE DISCRETO 6½ - 7½ 11-12 BUONO/ DISTINTO 8-9 13-14 OTTIMO 10 15 11

Tipologia D: Tema di attualità INDICATORI DESCRITTORI 10/10 15/15 Padronanza e uso Correttezza ortografica (CO) della lingua a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di ortografia non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di ortografia) 0,5 1 Correttezza sintattica (CS) a) buona 1,5 2 b) sufficiente (errori di sintassi non gravi) 1 1,5 c) insufficiente (errori ripetuti di sintassi) 0,5 1 Correttezza lessicale (CL) a) buona proprietà di linguaggio e lessico ampio 1,5 3 b) sufficiente proprietà di linguaggio e corretto uso del 1 2 Conoscenza dell argomento e del contesto di riferimento capacità logico- critiche ed espressive lessico c) improprietà di linguaggio e lessico ristretto 0,5 1 Sviluppo dei quesiti della traccia (S) a) piena (sviluppa esaurientemente tutti i punti) 2 2,5 b) sufficiente (sviluppa tutti i punti ) 1,5 2 c) appena sufficiente/ mediocre (troppo breve) 1 1,5 d) alcune parti del tema sono fuori traccia/ non sono state 0,5 1 sviluppate Organizzazione della struttura del tema (O) a) il tema è organicamente strutturato 1,5 2,5 b) il tema è sufficientemente organizzato 1 2 1,5 c) il tema è disorganico (argomenti casualmente disaposti) 0,5 1 Capacità di approfondimento e di riflessione (A) a) presenta diversi spunti di approfondimento critico 2 3 personale b) dimostra e riflessioni una buona fondate capacità di riflessione/ critica 1,5 2,5-2 c) sufficiente capacità di riflessione/ critica 1 1,5 d) non dimostra sufficiente capacità di riflessione/ critica 0,5 1 VALUTAZIONE COMPLESSIVA PUNTEGGIO IN DECIMI PUNTEGGIO IN QUINDICESIMI INSUFFICIENTE 3-4 4-7 MEDIOCRE 4½ - 5½ 8-9 SUFFICIENTE/PIU CHE SUFF. 6 10 DISCRETO/PIU CHE DISCRETO 6½ - 7½ 11-12 BUONO/ DISTINTO 8-9 13-14 OTTIMO 10 15 12 1

Seconda prova scritta (in 15 ) INDICATORI insufficiente sufficiente Più che sufficiente Competenza linguistica generale specifica Punti 1 Punti 2 Punti 3 Rispondenza alla traccia Punti 1 Punti 2 Punti 3 Conoscenza dei contenuti Punti 1 Punti 2 Punti 3 Competenze, coesione e coerenza Punti 1 Punti 2 Punti 3 dell argomentazione Capacità di approfondimento e spunti di originalità nelle opinioni espresse Punti 1 Punti 2 Punti 3 Terza prova scritta (in 15 ) La tipologia della terza prova scelta è di tipo misto (B + C).A ciascuna delle discipline coinvolte sono stati assegnati 30 punti. Ogni insegnante preparerà una prova composta da 2 quesiti aperti e da minimo 6 chiusi o comunque in numero tale il cui punteggio (calcolato sulla base della TAB. 2) porti ad un punteggio totale per tale tipologia di quesiti pari alla sufficienza (fissata in punti 20). TAB. 1: VALUTAZIONE DEI QUESITI A RISPOSTA APERTA indicatori descrittori punti Conoscenza (conoscere nozioni, concetti, definizioni, procedimenti, grammatica e sintassi della lingua Completa ma essenziale 3 Parziale ed incerta 2 Scarsa e lacunosa 1 Nulla 0 straniera, ecc.) Competenza (saper fare, applicare, usare conoscenze, sapersi organizzare, usare metodi corretti, ecc.) Usa le conoscenze in modo corretto e consapevole 1 Incerto e non del tutto autonomo, con applicazione poco efficace Totalmente privo di autonomia e abilità operativa 0 0.5 Capacità (capacità di analisi, sintesi, elaborazione, collegamento, personalizzazione, ecc.) E in grado di analizzare e sintetizzare con padronanza e correttezza formale Evidenzia difficoltà sia nell analisi che nella sintesi a cui tenta di sopperire spesso con lo sforzo mnemonico 1 0.5 Privo di alcun nesso logico o significativo 0 PUNTEGGIO MASSIMO PER OGNI QUESITO APERTO 5 13 1

TAB. 2: VALUTAZIONE DEI QUESITI A RISPOSTA CHIUSA Quesito Esatta Sbagliata Astenuto Singola affermazione Vero/Falso +1 0 0 Singolo quesito a scelta multipla (su 4 alternative) +3 0 0 Ogni completamento +1 0 0 Ogni corrispondenza +1 0 0 TAB. 3 :TABELLA DI CONVERSIONE DEL PUNTEGGIO IN VOTO Punteggio 3^ prova su 4 materie Punteggio 3^ prova su 5 materie Voto/15 p < 12 < 15 1 12 p < 20 15 p < 25 20 p < 28 25 p < 35 28 p < 36 35 p < 45 36 p < 44 45 p < 55 44 p < 52 55 p < 65 52 p < 60 65 p < 75 60 p < 68 75 p < 85 68 p < 76 85 p < 95 76 p < 84 95 p < 105 84 p < 92 105 p < 115 92 p < 100 115 p < 125 100 p < 108 125 p < 135 108 p < 116 135 p < 145 116 p 120 145 p 150 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 14 1

Colloquio (in 30 ) FASE 1: Presentazione dell approfondimento personale Scarsa Sufficiente Discreto Buona/Ottima Padronanza della lingua 0 1,5 2 2,5 3 Acquisizione conoscenze 0 1,5 2 2,5 3 Organicità argomentazione 0 1,5 2 2,5 3 Discussione, approfondimento critico 0 1,5 2 2,5 3 TOTALE PUNTEGGIO 0-6 8 10 12 FASE 2: Colloquio su argomenti proposti dalla commissione Scarsa Sufficiente Discreto Buona/Ottima Padronanza della lingua 0-2 2,5 3 3,5 Acquisizione conoscenze 0-3 3 3 3,5 Organicità argomentazione 0-2 2,5 3 3,5 Discussione, approfondimento critico 0-2 2 3 3,5 TOTALE PUNTEGGIO 0-9 10 12 14 FASE 3: Discussione degli elaborati Scarsa Sufficiente Discreto Buona/Ottima Discussione, approfondimento critico 0-1 2 3 4 TOTALE PUNTEGGIO 0-1 2 3 4 15

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA PRIMA PROVA SCRITTA INDICATORI Punteggio massimo attribuibile all indicatore Livelli di valore/ valutazione Punteggio corrispondente ai diversi livello Voto attribuito all indicatore 1-Padronanza della lingua, capacità espressive logico - linguistiche 2-Conoscenza specifica degli argomenti richiesti(aderenza alla traccia) 4 5 Scarso Mediocre Sufficiente Discreto Buono/Ottimo Scarso Mediocre Sufficiente Discreto Buono/Ottimo 1 2 2.7 3.3 4 1.1 2.1 3.2 4.1 5 3-Capacità di organizzare un testo 4-Capacità di elaborazione critica e personale, originalità e/o creatività Scarso Mediocre 2 Sufficiente Discreto Buono/Ottimo Scarso Mediocre 4 Sufficiente Discreto Buono/Ottimo PUNTEGGIO TOTALE 1 1.2 1.4 1.8 2 1 2 2.7 3.3 4 Cognome e nome del candidato:... Data: 16

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA SECONDA PROVA SCRITTA INDICATORI Insufficiente sufficiente Più che sufficiente Punteggio ottenuto Competenza linguistica generale Punti 1 Punti 2 Punti 3 specifica Rispondenza alla traccia Punti 1 Punti 2 Punti 3 Conoscenza dei contenuti Punti 1 Punti 2 Punti 3 Competenze, coesione e coerenza Punti 1 Punti 2 Punti 3 dell argomentazione Capacità di approfondimento e spunti di originalità nelle opinioni espresse Punti 1 Punti 2 Punti 3 Punteggio totale Cognome e nome del candidato:... Data: 17

SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA SCRITTA Materia 1 Materia 2 Materia 3 Materia 4 Materia 5 Punteggio totale Punteggi VOTO TERZA PROVA Punteggio 3^ prova su 4 materie Punteggio 3^ prova su 5 materie Voto/15 p < 12 < 15 1 12 p < 20 15 p < 25 2 20 p < 28 25 p < 35 3 28 p < 36 35 p < 45 4 36 p < 44 45 p < 55 5 44 p < 52 55 p < 65 6 52 p < 60 65 p < 75 7 60 p < 68 75 p < 85 8 68 p < 76 85 p < 95 9 76 p < 84 95 p < 105 10 84 p < 92 105 p < 115 11 92 p < 100 115 p < 125 12 100 p < 108 125 p < 135 13 108 p < 116 135 p < 145 14 116 p 120 145 p 150 1 Cognome e nome del candidato:.. Data: 18

SCHEDA DI VALUTAZIONE DEL COLLOQUIO FASE 1: Presentazione dell approfondimento personale Insufficiente Sufficiente Discreto Buona/ Ottima Punteggio ottenuto Padronanza della lingua 0 1,5 2 2,5 3 Acquisizione conoscenze 0 1,5 2 2.5 3 Organicità argomentazione 0 1,5 2 2,5 3 Discussione,approfondiment 0 1,5 2 2.5 3 o critico TOTALE PUNTEGGIO 0 6 8 10 12 FASE 2: Colloquio su argomenti proposti dalla commissione Insufficiente Sufficiente Discreto Buona/ Ottima Padronanza della lingua 0-2 2,5 3 3,5 Acquisizione conoscenze 0-3 3 3 3,5 Organicità argomentazione 0-2 2,5 3 3,5 Discussione, 0-2 2 3 3,5 approfondimento critico TOTALE PUNTEGGIO 0-9 10 12 14 FASE 3: Discussione degli elaborati Discussione, approfondimento critico TOTALE PUNTEGGIO Insufficiente Sufficiente Discreto Buona/ Ottima 0-1 2 3 4 0-1 2 3 4 PUNTEGGIO TOTALE Cognome e nome del candidato: Data: 19

Scala di conversione dei punteggi Voto (/10) 1 2/3 3/4 4/5 5/6 6 6/7 7/8 9 10 Voto (/15) 1 2/4 6 8 9 10 11 12/13 14 15 Voto (/30) 1/4 5/6 7/10 11/15 16/19 20 21/22 23/25 26/28 29/30 20

SIMULAZIONE PRIMA PROVA: Italiano Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO Claudio Magris, dalla Prefazione di L infinito viaggiare, Mondadori, Milano 2005. Non c è viaggio senza che si attraversino frontiere politiche, linguistiche, sociali, culturali, psicologiche, anche quelle invisibili che separano un quartiere da un altro nella stessa città, quelle tra le persone, quelle tortuose che nei nostri inferi sbarrano la strada a noi stessi. Oltrepassare frontiere; anche amarle in quanto definiscono una realtà, un individualità, le danno forma, salvandola così dall indistinto ma senza idolatrarle, senza farne idoli che esigono sacrifici di sangue. Saperle flessibili, provvisorie e periture, come un corpo umano, e perciò degne di essere amate; mortali, nel senso di soggette alla morte, come i viaggiatori, non occasione e causa di morte, come lo sono state e lo sono tante volte. Viaggiare non vuol dire soltanto andare dall altra parte della frontiera, ma anche scoprire di essere sempre pure dall altra parte. In Verde acqua Marisa Madieri, ripercorrendo la storia dell esodo degli italiani da Fiume dopo la Seconda guerra mondiale, nel momento della riscossa slava che li costringe ad andarsene, scopre le origini in parte anche slave della sua famiglia in quel momento vessata dagli slavi in quanto italiana, scopre cioè di appartenere anche a quel mondo da cui si sentiva minacciata, che è, almeno parzialmente, pure il suo. Quando ero un bambino e andavo a passeggiare sul Carso, a Trieste, la frontiera che vedevo, vicinissima, era invalicabile, almeno sino alla rottura fra Tito e Stalin e alla normalizzazione dei rapporti fra Italia e Jugoslavia perché era la Cortina di Ferro, che divideva il mondo in due. Dietro quella frontiera c erano insieme l ignoto e il noto. L ignoto, perché là cominciava l inaccessibile, sconosciuto, minaccioso impero di Stalin, il mondo dell Est, così spesso ignorato, temuto e disprezzato. Il noto, perché quelle terre, annesse dalla Jugoslavia alla fine della guerra, avevano fatto parte dell Italia; ci ero stato più volte, erano un elemento della mia esistenza. Una stessa realtà era insieme misteriosa e familiare; quando ci sono tornato per la prima volta, è stato contemporaneamente un viaggio nel noto e nell ignoto. Ogni viaggio implica, più o meno, una consimile esperienza: qualcuno o qualcosa che sembrava vicino e ben conosciuto si rivela straniero e indecifrabile, oppure un individuo, un paesaggio, una cultura che ritenevamo diversi e alieni si mostrano affini e parenti. Alle genti di una riva quelle della riva opposta sembrano spesso barbare, pericolose e piene di pregiudizi nei confronti di chi vive sull altra sponda. Ma se ci si mette a girare su e giù per un ponte, mescolandosi alle persone che vi transitano e andando da una riva all altra fino a non sapere più bene da quale parte o in quale paese si sia, si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo. Claudio Magris è nato a Trieste nel 1939. Saggista, studioso della cultura mitteleuropea e della letteratura del mito asburgico, è anche autore di testi narrativi e teatrali. 1. Comprensione del testo Dopo un attenta lettura, riassumi il contenuto del testo. 2. Analisi del testo 2.1. Soffermati sugli aspetti formali (lingua, lessico, ecc.) del testo. 2.2. Soffermati sull idea di frontiera espressa nel testo. 2.3. Soffermati sull idea di viaggio espressa nel testo. 2.4. Spiega l espressione si ritrova la benevolenza per se stessi e il piacere del mondo. 2.5. Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Proponi una interpretazione complessiva del testo proposto, facendo riferimento ad altri testi di Magris e/o di altri autori del Novecento. Puoi fare riferimento anche a tue esperienze personali. 21

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN SAGGIO BREVE O DI UN ARTICOLO DI GIORNALE (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE Sviluppa l argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell «articolo di giornale», indica il titolo dell articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO ARGOMENTO: Individuo e società di massa. DOCUMENTI «Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine, sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la tolleranza della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè come dicevo i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un uomo che consuma, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.» Pier Paolo PASOLINI, 9 dicembre 1973. Acculturazione e acculturazione, in Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975 «La mattina del 15 luglio 1927 ero rimasto a casa, non ero andato come al solito all Istituto di Chimica nella Währingerstrasse. Nel caffé di Ober-Sankt-Veit mi misi a leggere i giornali del mattino. Sento ancora l indignazione che mi travolse quando presi in mano la Reichspost e lessi un titolo a caratteri cubitali: Una giusta sentenza. Nel Burgenland c era stata una sparatoria, alcuni operai erano rimasti uccisi. Il tribunale aveva assolto gli assassini. L organo di stampa del partito al governo dichiarava, o meglio strombazzava, che con quella assoluzione era stata emessa una giusta sentenza. Più che l assoluzione in quanto tale, fu proprio questo oltraggio a ogni sentimento di giustizia che esasperò enormemente gli operai viennesi. Da tutte le zone della città i lavoratori sfilarono, in cortei compatti, fino al Palazzo di Giustizia, che già per il nome incarnava ai loro occhi l ingiustizia in sé. La reazione fu assolutamente spontanea, me ne accorsi più che mai dai miei sentimenti. Inforcai la bicicletta, volai in città e mi unii a uno di 22

questi cortei. Gli operai di Vienna, che normalmente erano disciplinati, avevano fiducia nei loro capi del partito socialdemocratico e si dichiaravano soddisfatti del modo esemplare in cui essi amministravano il Comune di Vienna, agirono in quel giorno senza consultare i loro capi. Quando appiccarono il fuoco al Palazzo di Giustizia, il borgomastro Seitz, su un automezzo dei pompieri, cercò di tagliar loro la strada alzando la mano destra. Fu un gesto assolutamente inefficace: il Palazzo di Giustizia andò in fiamme. La polizia ebbe l ordine di sparare, i morti furono novanta. Sono passati cinquantatré anni, eppure sento ancora nelle ossa la febbre di quel giorno. È la cosa più vicina a una rivoluzione che io abbia mai vissuto sulla mia pelle. [ ] Quel giorno tremendo, di luce abbagliante, lasciò in me la vera immagine della massa, la massa che riempie il nostro secolo. [ ] Quel giorno era stato dominato dal tremendo fragore delle urla, urla di sdegno. Erano urla micidiali, alle urla rispondevano gli spari, e le urla diventavano più forti ogni volta che le persone colpite crollavano al suolo. [ ] Non molto tempo dopo, le urla si trasferirono nelle vicinanze della Hagenberggasse. A meno di un quarto d ora di strada dalla mia camera, a Hütteldorf, dall altra parte della valle, si trovava il campo sportivo del Rapid, sul quale si giocavano le partite di calcio. Nei giorni di festa vi accorreva una gran folla, che non si lasciava sfuggire una sola partita di quella celebre squadra. Io non ci avevo mai badato gran che; il calcio non mi interessava. Ma una delle domeniche dopo il 15 luglio, era un giorno altrettanto afoso, mentre stavo aspettando visite e tenevo aperta la finestra, sentii,all improvviso, le grida della massa. Pensai che fossero urla di sdegno; l esperienza di quel giorno terribile era ancora a tal punto radicata in me che per un attimo rimasi sgomento e cercai con lo sguardo il fuoco da cui quell esperienza era stata illuminata. Ma il fuoco non c era, sotto il sole brillava la cupola dorata della chiesa dello Steinhof. Tornai in me e mi misi a riflettere: quelle urla dovevano venire dal campo sportivo. [ ] Le urla di trionfo erano state causate da un goal, e venivano dalla parte dei vincitori. Si sentì anche, e suonò ben diverso, un grido di delusione. Dalla mia finestra non potevo vedere nulla, me l impedivano alberi e case, la distanza era troppa, ma sentivo la massa, essa sola, come se tutto si svolgesse a pochi passi da me. Non potevo sapere da quale parte venissero le grida. Non sapevo quali erano le squadre in campo, i loro nomi non li avevo notati e neanche cercai di appurarli. Evitai perfino di leggere la cronaca sportiva sul giornale e, nella settimana che seguì, non mi lasciai coinvolgere in discorsi sull argomento. Ma durante i sei anni che trascorsi in quella stanza, non persi occasione di ascoltare quei suoni. Vedevo la folla affluire laggiù, alla stazione della ferrovia urbana. [ ] Non mi è facile descrivere la tensione con cui seguivo da lontano la partita invisibile. Non ero parte in causa perché le parti neanche le conoscevo. Erano due masse, questo era tutto ciò che sapevo, due masse ugualmente eccitabili, che parlavano la medesima lingua.»elias CANETTI, Il frutto del fuoco. Storia di una vita (1921-1931), Adelphi, Milano 2007 [ed. originale tedesca 1980]«L uso politico delle tecniche e dei media pone in discussione le tradizioni dell umanesimo europeo con i suoi valori di dignità e libertà (ristretti, certo, finora, alle élite), minacciando di introdurre nuove forme di pianificato assoggettamento gregario. Esiste cioè il rischio di creare uomini e donne d allevamento, procurando loro la soddisfazione, in termini soprattutto quantitativi, di bisogni primari e secondari cui per millenni la maggior parte dell umanità non aveva avuto pieno e garantito accesso (cibo, sesso, divertimento). L acclimatazione a questo sistema di potere e di cultura si paga però con l anestetizzazione e la banalizzazione dell esperienza, anche a causa dell inflazione dei desideri così scatenata e del corrispondente bisogno di gestire le inevitabili frustrazioni. Nello stesso tempo, se esercitato in forme non oligarchiche, lo stesso uso delle tecniche e dei media spalanca enormi potenzialità, consente a tutti di scaricare le fatiche più pesanti e ripetitive sulle macchine, di uscire dalla morsa dei condizionamenti sociali, di far fruttare l eredità culturale delle generazioni precedenti (che cambia molto piùrapidamente di quella biologica), di disancorarsi da ruoli fissi, di acquisire consapevolezza, cultura e informazione su scala mondiale e di conseguire una più duratura soddisfazione.»remo BODEI, Destini personali. L età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2002 23

1 Ora il chiarore si fa più diffuso. 9 Quando mi parla resto senza fiato, 2 Ancora chiusi gli ultimi ombrelloni. 10 le sue parole sono la Verità. 3 Poi appare qualcuno che trascina 11 Ma tra poco sarà qui il cafarnao 4 il suo gommone. 12 delle carni, dei gesti e delle barbe. 5 La venditrice d erbe viene e affonda 13 Tutti i lemuri umani avranno al collo 6 sulla rena la sua mole, un groviglio 14 croci e catene. Quanta religione. 7 di vene varicose. È un monolito 15 E c è chi s era illuso di ripetere 8 diroccato dai picchi di Lunigiana. 16 l exploit di Crusoe! Eugenio MONTALE, Sulla spiaggia, da Diario del 71 e del 72, Mondadori, Milano 1973 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Stato, mercato e democrazia. DOCUMENTI «Il problema centrale del capitalismo fondato sulla libera impresa in una democrazia moderna è sempre stato quello di riuscire a bilanciare il ruolo del governo e quello del mercato. Ma, nonostante molta energia intellettuale sia stata spesa nel tentativo di definire il campo di manovra appropriato a ciascuno di essi, l interazione fra i due rimane una fonte di fragilità fondamentale. In una democrazia il governo (o la banca centrale) non può semplicemente permettere che le persone soffrano un danno collaterale per lasciare che la dura logica del mercato si esprima. [ ] Dobbiamo anche riconoscere che una buona economia non può essere separata da una buona politica e questa, forse, è la ragione per cui un tempo la teoria economica era nota come economia politica. L errore degli economisti è stato credere che, una volta sviluppato un forte telaio di istituzioni all interno di un Paese, le influenze politiche al suo interno si sarebbero stemperate e il Paese si sarebbe emancipato per sempre da una condizione «in via di sviluppo». Ma dovremmo ora ammettere che istituzioni quali i regolamentatori hanno influenza soltanto finché la politica è ragionevolmente ben bilanciata.» Raghuram G. RAJAN, Terremoti finanziari, Einaudi, Torino 2012 «Tra tutte le scuse che sentiamo accampare per giustificare il mancato tentativo di mettere fine a questa depressione, c è il ritornello che viene ripetuto costantemente dagli apologeti dell inazione: Dobbiamo focalizzarci sul lungo termine, e non sul breve. [...] Concentrarsi unicamente sul lungo termine significa ignorare l enorme sofferenza che sta causando l attuale depressione, le vite che sta distruggendo irreparabilmente mentre leggete questo libro. I nostri problemi di breve periodo sempre che una depressione giunta al quinto anno rientri in questa definizione stanno intaccando anche le prospettive di lungo termine, su diversi canali. [...] Il primo è l effetto corrosivo della disoccupazione di lungo termine: se i lavoratori che hanno perso il posto da tempo si considerano inoccupabili, si determina una riduzione di lungo termine nella forza lavoro del paese, e quindi nella sua capacità produttiva. La situazione dei neolaureati costretti ad accettare dei lavori in cui non sono necessarie le loro competenze è abbastanza simile: con il passare del tempo potrebbero ritrovarsi, quantomeno agli occhi dei potenziali datori di lavoro, declassati a lavoratori generici, e il loro stock di competenze andrebbe definitivamente perduto. Il secondo è il calo degli investimenti. Le imprese non spendono grosse somme per accrescere la propria capacità produttiva [ ]. [ ] Ultimo problema, ma non certo per importanza: la (pessima) gestione della crisi economica ha mandato in fumo i programmi finalizzati a garantire il futuro.» Paul KRUGMAN, Fuori da questa crisi, adesso!, Garzanti, Milano 2012 «Gli americani sono arrabbiati. Sono arrabbiati con i banchieri che hanno contribuito alla crisi finanziaria, senza pagarne le conseguenze. Sono arrabbiati per l incapacità del sistema politico che ha incolpato i banchieri, ma non è stato in grado di tenerli sotto controllo. Sono arrabbiati con un sistema economico che arricchisce ulteriormente i ricchi e abbandona i poveri al loro destino. Sono 24

arrabbiati perché l ideale di un governo del popolo, dal popolo e per il popolo sembra sparito dalla faccia della Terra. [ ] Fortunatamente gli Stati Uniti possiedono nel loro DNA i geni per intraprendere una riforma. Diversamente da molti altri Paesi, gli americani condividono una grande fiducia nel potere della concorrenza che [ ] genera enormi benefici. Per sostenere il sistema abbiamo bisogno di più, e non di meno, concorrenza. A differenza di altri Paesi in cui il populismo è sinonimo di demagogia e di dittature autocratiche, l America ha una positiva tradizione populista volta a proteggere gli interessi dei più deboli nei confronti del potere opprimente delle grandi imprese. Non è un caso che le leggi antitrust siano state inventate negli Stati Uniti.» Luigi ZINGALES, Manifesto capitalista. Una rivoluzione liberale contro un economia corrotta, Rizzoli, Milano 2012 «Un libro fin troppo ricco di intelligenza e di provocazioni intellettuali, quello appena uscito di Giorgio Ruffolo col contributo di Stefano Sylos Labini, Il film della crisi. La mutazione del capitalismo [ ]La tesi centrale del libro è che la crisi in cui sono immersi i Paesi occidentali nascerebbe dalla rottura di un compromesso storico tra capitalismo e democrazia. La fase successiva a questa rottura cioè quella attuale può essere definita come l Età del Capitalismo Finanziario e costituisce la terza mutazione che il capitalismo ha attraversato dall inizio del secolo precedente. La prima fase è un Età dei Torbidi, che si è verificata tra l inizio del secolo e lo scoppio della seconda guerra mondiale. La seconda fase è costituita dalla cosiddetta Età dell Oro: un sistema di intese fra capitalismo e democrazia fondato nello immediato secondo dopoguerra su due accordi fondamentali, il Gatt (oggi Wto-World Trade Organization) che riguardava la libera circolazione delle merci, cui faceva da contrappeso il controllo del movimento dei capitali, che assicurava un largo spazio all autonomia della politica economica. Il secondo accordo è appunto quello di Bretton Woods, sul controllo dei cambi e le garanzie da movimenti incontrollati dei capitali, grazie all aggancio monetario al metallo giallo e automaticamente, di converso, al dollaro. Secondo i due saggisti, la terza fase, con la rottura dell Età dell Oro, si produce con la liberazione dei movimenti dei capitali nel mondo [ ]. Inizia l Età del Capitalismo Finanziario ampiamente descritta nelle sue varie fasi e interventi, dominati dall indebitamento pubblico e privato alimentato dall illusione di vivere in «un sistema nel quale i debiti non si rimborsano mai». Per i critici la rappresentazione di questa fase del saggio si presterebbe a più di una osservazione. Mi limiterò ad indicare una mancanza che indebolisce alla base il paradigma ruffoliano. Chi sarebbero i soggetti - Capitalismo e Democrazia - che darebbero vita a questo scontro epocale? Chi concretamente li rappresenta? I grandi gruppi finanziari contrapposti ad una fantomatica Democrazia? [ ] Ora, se è vera e convincente l analisi della dittatura finanziaria nell epoca delle traversie che tendono ad allargarsi a tutti i continenti, come non cercarne le radici, anche ideologiche, nel fallimento precedente? In particolare nel crollo dell illusione fondante del sistema socialista di regolare l offerta, la domanda e il livello dei prezzi attraverso la pianificazione quinquennale totalitaria. Una idea che pervase la pratica e la teoria dei partiti che al socialismo si rifacevano e il cui dissolversi si contaminò nel magma della globalizzazione, attraverso la libera circolazione degli uomini e dei capitali e nella unificazioneintempo reale dei sistemi internazionali attraverso la mondializzazione e l informatica.» Mario PIRANI, Il nuovo capitale, la Repubblica - 1 dicembre 20123. AMBITO STORICO - POLITICO ARGOMENTO: Omicidi politici. DOCUMENTI «Il 28 giugno 1914 l arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono asburgico, e la moglie furono uccisi in un attentato compiuto da studenti bosniaci mentre erano in visita a Sarajevo, capitale della Bosnia. Vienna attribuì la responsabilità dell attentato al governo serbo e gli inviò un ultimatum al quale seguì, il 28 luglio, la dichiarazione di guerra ed il bombardamento di Belgrado. La Russia 25

proclamò la mobilitazione generale a sostegno dello Stato balcanico; a questo atto rispose la Germania dichiarando guerra contemporaneamente alla Russia (1 Agosto) ed alla Francia (3 agosto).» Rosario VILLARI, Storia contemporanea, Laterza, Bari 1972 «Le elezioni si tennero nell aprile 1924 e si svolsero all insegna dell intimidazione e della violenza nei confronti degli avversari politici e di un ritorno di fiamma dello squadrismo. Ciò malgrado, i risultati non corrisposero alle speranze di Mussolini: se il «listone» fascista ebbe la maggioranza dei voti e dei seggi, grazie al meccanismo della legge, nelle regioni dell Italia settentrionale e nelle grandi città operaie ottenne un numero di suffragi minore di quello delle liste d opposizione. La denuncia del clima di illegalità e di sopraffazione, in cui le elezioni si erano svolte, venne fatta con grande passione e coraggio alla Camera dal deputato socialista Giacomo Matteotti il 30 maggio 1924. Pochi giorni dopo, il 10 giugno, il coraggioso parlamentare era rapito e il 16 agosto la sua salma era ritrovata in una macchia della campagna romana. Parve per un momento che il vuoto dovesse farsi attorno al governo, la cui complicità nell assassinio ben pochi mettevano in dubbio. [ ] Il 3 gennaio 1925 Mussolini si presentò alla Camera per assumersi tutta la responsabilità del delitto Matteotti e per sfidarla provocatoriamente ad avvalersi della facoltà di metterlo sotto stato d accusa. La Camera, non accettando il guanto di sfida che le veniva lanciato, segnò praticamente la propria condanna a morte e lo Stato liberale cessò definitivamente di esistere.» Giuliano PROCACCI, Storia degli italiani, vol. II, Laterza, Bari 1971 «Passato nella leggenda storica come un apostolo della coesistenza, in realtà Kennedy fu il presidente che, dopo il sostegno dato all invasione degli esuli castristi a Cuba, pose le premesse per la trasformazione della difficile situazione del Vietnam in una guerra terribile e per un impegno statunitense che doveva in seguito assumere proporzioni gigantesche. [ ] In politica interna, nonostante i propositi espressi nell ideologia della Nuova Frontiera, i risultati raggiunti da Kennedy furono piuttosto modesti. Tutta una serie di misure relative all educazione, alla riforma fiscale, alle cure mediche per gli anziani, alle assicurazioni sociali, all agricoltura vennero bloccate dalla opposizione repubblicana e conservatrice. [ ] Kennedy agì invece con risolutezza per assicurare l integrazione civile dei negri nel Sud (nel 1962 si ebbero disordini razziali nel Mississippi); ma la sua impostazione era essenzialmente giuridica-formale, e ignorava il problema sostanziale della discriminazione sociale generale a danno dei negri vigente in tutti gli Stati Uniti. Comunque, al di là dei suoi limiti, Kennedy con la sua ideologia progressista aveva suscitato contro di sé una forte opposizione da parte di conservatori, specie del Sud, e forze di Destra. E cadde vittima di queste opposizioni. Decisosi ad un viaggio in vista delle prossime elezioni presidenziali, cui intendeva ripresentarsi, proprio nel Texas, dove le opposizioni erano più tenaci, il 22 novembre 1963 venneucciso a Dallas in un attentato, senza che mai si accertasse o si volesse accertare chi fosse responsabile della sua organizzazione, che trovò certamente complicità ad altissimi livelli.» Massimo L. SALVADORI, Storia dell età contemporanea, Loescher editore, Torino 1976 «Giovedì 16 marzo 1978. Primo giorno del sequestro Moro. Alle 9.03 in via Fani a Roma,uncommando delle Brigate rosse tende un agguato al presidente della Dc, Aldo Moro, che è appena uscito di casa e sta andando alla Camera accompagnato da cinque uomini di scorta. I brigatisti fanno strage delle guardie del corpo (Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Giulio Rivera, Raffaele Iozzino, l unico che è riuscito a metter mano alla pistola, e Francesco Zizzi) poi rapiscono Moro e si dileguano. [ ] Martedì 9 maggio 1978. Cinquantacinquesimo giorno del sequestro Moro. Aldo Moro è stato ucciso. Le Brigate rosse l hanno trucidato con una raffica al cuore: nel suo corpo almeno undici colpi d arma da fuoco. Il cadavere del presidente della Dc è infilato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa parcheggiata in via Michelangelo Caetani, una piccola strada nel cuore della vecchia Roma, a un passo da via delle Botteghe Oscure (dove c è la sede del Pci) e non lontano da piazza del Gesù (dove c è quella della Dc). Il corpo, rivestito con gli stessi abiti che indossava la mattina del 16 marzo, è rannicchiato con la testa 26