CORSO DI MANAGEMENT n. 2



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FACOLTA DI SCIENZE POLITICHE Corso di Laurea Magistrale in MANAGEMENT DELLE IMPRESE SPORTIVE CORSO DI MANAGEMENT n. 2 STRUMENTI MANAGERIALI PER LE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE: IL BUSINESS PLAN Docente Prof. Gabriele Gravina Collaboratore Dott. Giovanni Esposito A.A. 2009-2010

STRUMENTI MANAGERIALI PER LE ORGANIZZAZIONI SPORTIVE: IL BUSINESS PLAN A cosa serve il Business Plan Un business plan o piano di business è un riassunto scritto di come un manager intende organizzare un progetto e implementare attività necessarie e sufficienti alla sua buona riuscita. In sostanza si tratta di precisare su carta il modello di business di una organizzazione che non necessariamente deve avere uno scopo di lucro. Ecco perché il business plan può essere uno strumento utile anche per i dirigenti sportivi di piccole associazioni che intendono progettare ad esempio degli eventi o inserire nuove linee di servizi all interno del sodalizio in cui operano. Il business plan è usato internamente per la pianificazione e gestione dell'organizzazione sportiva, e all'esterno per convincere terze parti come banche e altri investitori a finanziare l organizzazione stessa. Il business plan può diventare rapidamente obsoleto. Opinione comune è che abbia poco valore effettivo (soprattutto se fatto solo per uso interno), ma comunque attraverso il processo di stesura del piano il management acquisisce una più profonda comprensione del funzionamento dell organizzazione e delle opzioni disponibili. Nel documento si dovrebbero trovare le risposte approfondite e soddisfacenti alle seguenti domande: Dove siamo? In quale mercato opereremo? Quali bisogni dovremo soddisfare? Chi sono i nostri concorrenti? Dove vogliamo arrivare? Quali sono i nostri obiettivi in termini di volumi di vendita, in termini di livelli di profitto o tassi di redditività? Come ci arriviamo? Come entrare sul mercato? Con quali strategie? Con quali mezzi? E chiaro che prima di entrare nella stesura del Business Plan è necessario avere ben chiari quali sono gli obiettivi e le azioni da compiere per raggiungerli. Altro punto importante da sottolineare è che un Business Plan per essere convincente deve essere reale. Non serve a nulla presentare analisi finanziarie con dati previsionali aggressivi. Si rischia di perdere la fiducia degli eventuali investitori che stanno valutando il proprio investimento in ambito sportivo. Qualsiasi piano d'impresa è infatti efficace solo se risulta credibile. In tale contesto è necessario porre l'accento sul fatto che conoscere i bisogni e le esigenze dei clienti target da soddisfare è un punto di partenza indispensabile per la buona riuscita del progetto: in questo modo si acquisterà una maggiore credibilità agli occhi dei potenziali finanziatori. 2

Vi sono quindi diversi motivi per cui la compilazione di un Business Plan risulta essere un passo fondamentale anche per la creazione di una nuova organizzazione sportiva e per la scelta della forma giuridica da adottare (associazione non riconosciuta, associazione riconosciuta, Srl sportiva dilettantistica, Società per Azioni, Cooperativa sportiva dilettantistica ecc.): permette al manager di valutare la validità dell'idea; permette a finanziatori esterni (come istituti di credito, amministrazioni sovranazionali, nazionali e locali) di valutare la validità del progetto per l'erogazione di un eventuale finanziamento; permette agli enti che promuovono l'innovazione di valutare il potenziale commerciale ed innovativo del progetto. Non esiste un modello prestabilito per la presentazione del Business Plan. Vi sono tuttavia dei requisiti minimi di forma e contenuto che sono consigliabili per una migliore efficacia del documento. Un business plan si compone fondamentalmente di almeno tre parti: 1) una prima parte introduttiva in cui si presenta il progetto ed il manager proponente con le sue principali qualità; 2) una seconda parte tecnico/operativa in cui si deve fornire un quadro chiaro di cosa si vuole fare, come e dove si vuole farlo; 3) una terza parte in cui verranno inserite le previsioni economico/finanziarie. 3

BUSINESS PLAN PARTE I LA COPERTINA La copertina ha la funzione fondamentale di presentare il prodotto "Business Plan", è la prima cosa che un valutatore avrà sotto gli occhi e contribuirà notevolmente a dare una prima impressione di quello che potrebbe essere il contenuto, soprattutto in termini di forma e capacità espositiva. Ciò che deciderà la bontà o meno dell idea proposta sarà la congruità, l'attendibilità, l'accuratezza dei dati e delle analisi riportate nel Business Plan, ma una buona presentazione aiuterà a vendere l idea e a farne apprezzare maggiormente i punti forti. In copertina andrà generalmente indicata la denominazione del soggetto proponente, il titolo dell'iniziativa, sintetico ma comprensibile, e la data di redazione. E' comunque opportuno riportare anche il marchio o logo dell'organizzazione sportiva, se già esistente, o una illustrazione attinente all'idea imprenditoriale, ed il nome dei soggetti o di chi ha redatto il Business Plan. Fondamentale ai fini di migliorare la presentazione del prodotto, il tipo di rilegatura del Business Plan, tale da renderne più gradevole l'aspetto ma senza dimenticare il criterio fondamentale di facile consultabilità, trasportabilità ed eventuale riproduzione di singole parti dello stesso. INDICE DEI CONTENUTI L'indice dei contenuti è un altro momento determinante della compilazione di un Business Plan. Questo ha infatti il duplice scopo di: 1. costringere il redattore a strutturare logicamente il proprio lavoro; 2. facilitarne la lettura e la comprensione al valutatore. E' pertanto opportuno che l'indice contenga un sufficiente livello di dettaglio e contribuisca ad evidenziare e facilitare la consultazione dei punti salienti del progetto. 4

EXECUTIVE SUMMARY Il Business Plan deve essere preceduto da un Executive Summary, un riassunto del documento che, in una o due pagine al massimo, riassuma l'iniziativa, gli obiettivi, le strategie, i costi, i finanziamenti richiesti e l'uso che si intende fare degli stessi. Tale riassunto ha lo scopo di stimolare il proseguimento della lettura del Business Plan stesso evidenziando gli aspetti favorevoli del progetto ed i possibili vantaggi nella realizzazione dell'idea. Il Business Plan non deve essere molto lungo, 50 pagine sono generalmente più che sufficienti. Occorre riportare in allegato le parti non strettamente attinenti (altre informazioni di supporto) ed i curricula dei soggetti che lo propongono. Generalmente i bilanci e gli aspetti finanziari saranno inseriti nel piano, mentre le elaborazioni di dettaglio saranno presentate in allegato. L'analisi di mercato sarà sintetizzata nel documento base, mentre eventuali statistiche e documenti saranno forniti in allegato. E bene ricordare che la concorrenza, anche in ambito sportivo, è ormai allargata ed i potenziali finanziatori, si trovano spesso nella posizione di valutare delle idee, spesso oberati di lavoro, alle prese con decine di progetti alternativi a quelli sportivi (es. cinema, teatro, eventi di beneficenza ecc..). Il tempo a loro disposizione è esiguo, e quindi la lettura della descrizione sintetica è l'unica occasione per convincerli a proseguire la valutazione e andare ad esaminare l idea in dettaglio. 5

DESCRIZIONE DEL PROGETTO E questa la parte in cui si incomincia a descrivere il progetto partendo dalla descrizione del contenuto dell'idea. Le modalità di funzionamento del prodotto fornito o del servizio erogato, l'esistenza e consistenza di un mercato, i vantaggi forniti dalla iniziativa ai consumatori e in generale agli stakeholder che si intendono sensibilizzare attraverso la rete relazionale che lo sport può costruire. Le domande a cui occorrerà rispondere sono del tipo: che cos'è, come funziona, come ha avuto origine l'idea, quali sono i fattori potenziali di successo, quali gli sbocchi commerciali, i canali di vendita, quali risultati economici, quali vantaggi in termini di relazioni e di valore? Questa parte deve fungere da introduzione alla trattazione particolareggiata che seguirà per ogni punto del Business Plan. E proprio in questo punto che il manager sportivo deve dimostrare di avere maturato una concreta conoscenza degli aspetti più significativi del mercato nel quale intende operare. PROFILO PROFESSIONALE DEI PROPONENTI Questa parte riguarda le esperienze e le competenze di ciascun partecipante all'iniziativa. Riporterà sinteticamente le qualità personali che potrebbero risultare critiche per il buon esito del progetto. Fornirà pertanto al valutatore una idea di massima sulla preparazione professionale dei partecipanti in funzione delle operazioni necessarie per l'avviamento e lo sviluppo dell'attività così come delineate nel Business Plan. Occorrerà indicare almeno il nome, l'età, la formazione, le principali esperienze lavorative con gli incarichi o le aree di responsabilità ricoperte. Ecco perché è importante la cura del curriculum che può essere arricchito anche con esperienze nel mondo del volontariato sportivo. 6

BUSINESS PLAN PARTE II IL PRODOTTO O SERVIZIO In questa parte va descritto il prodotto o servizio che si intende fornire al mercato (es. un evento sportivo). Tale progetto può essere una variazione di un prodotto/servizio esistente o un prodotto/servizio completamente nuovo. E' indispensabile sottolineare gli aspetti che differenziano il prodotto da quelli forniti dalla concorrenza; evidenziare i bisogni che tale prodotto può soddisfare e le eventuali soluzioni innovative che può fornire al potenziale cliente per la risoluzione dei suoi problemi. Ciò che infatti il cliente vuole comprare non sono i prodotti ma i benefici che questi gli possono procurare. E chiaro quindi che il servizio offerto dovrà essere modulato al fatto che intende rivolgersi all appassionato di sport (molto più attento alla qualità dell intrattenimento) o al tifoso (molto più attento al risultato della propria squadra, alla coreografia realizzabile durante una partita, ecc.). IL MERCATO Uno dei primi passi da compiere per capire se l organizzazione sportiva potrà avere qualche possibilità di successo è l'analisi del mercato. L'analisi di mercato è rivolta a raccogliere, classificare ed analizzare le informazioni sul contesto nel quale si svolgerà l'attività, per valutarne le dimensioni e gli attori che vi operano e fornire previsioni attendibili sul suo sviluppo. Lo scopo dell'analisi è dunque quello di capire la situazione nella quale operano le società del settore, la loro organizzazione, i loro punti di forza e i punti deboli, le tendenze di sviluppo. La localizzazione La localizzazione di una eventuale nuova attività produttiva è importante dal punto di vista strategico così come operativo e dipende da una serie di fattori, tra cui la natura del prodotto o servizio, i metodi di distribuzione prescelti, le infrastrutture e le tecnologie disponibili e così via. Anche la scelta di organizzare un evento sportivo in un luogo piuttosto che in un altro dipende da una serie di elementi che vanno valutati attentamente (es. disponibilità delle strutture concessa dal comune, facilità dei trasporti, ecc.) Per alcune produzioni la vicinanza fisica al mercato potenziale può essere 7

decisiva, per altre possiamo pensare di localizzare gli uffici anche all'altro capo del mondo o addirittura a casa del presidente dell associazione sportiva (è un caso molto frequente nello sport dilettantistico di base). Fondamentalmente la localizzazione deve essere funzionale all'attività che si intende svolgere e tener conto di eventuali vincoli ambientali o di opportunità particolarmente favorevoli, come quella di avere già a disposizione un locale idoneo per esempio. La concorrenza E' molto importante individuare fin dall'inizio gli altri operatori attuali e potenziali, quelli cioè che già detengono quote del mercato di riferimento o che si trovano nella condizione di poter un giorno decidere di fare concorrenza al prodotto/servizio proposto. E' altresì importante non dimenticare che molte attività produttive o di servizio apparentemente non simili allo sport esercitano sul mercato di riferimento una forma di concorrenza definita indiretta (si tratta ad esempio di tutte le attività di spettacolo e di intrattenimento). Pur avendo un prodotto diverso infatti il consumatore può trovare in tale prodotto un perfetto sostituto per lo sport, in quanto questo provvede (almeno nella mente del cliente potenziale) a risolvere lo stesso problema. Tale concorrenza, definita indiretta, spesso causa più problemi di quella diretta, in quanto più difficile da identificare e monitorare. L analisi di competitività Nell'analizzare i concorrenti, è necessario capire quali sono i punti di forza e di debolezza della concorrenza potenziale. Fare una analisi comparativa dei prodotti/servizi e processi rispetto a quelli della concorrenza (benchmarking) è fondamentale per capire quale sarà il concorrente e come definire strategie competitive. Il metodo più semplice consiste nell'uso di tabelle di posizionamento competitivo, cioè delle griglie di valutazione, nelle quali si cercherà di collocare l organizzazione sportiva e quelle concorrenti. Qualità e prezzo sono due fattori spesso utilizzati per questo tipo di analisi. Il tempo è spesso utilizzato come fattore nell'analisi dei processi di produzione così come di erogazione di servizi. 8

STRATEGIE DI MARKETING Sostanzialmente il termine marketing identifica tutte le attività necessarie per portare il prodotto/servizio dall'organizzazione sportiva allo stakeholder. Il marketing costituisce l'attività che pone il portatore di interesse, i suoi bisogni e quindi i suoi interessi, al centro dell'attività dell organizzazione sportiva per uno scambio di valore. Ecco perché ogni progetto deve avere ben chiaro quali solo i portatori di interesse da soddisfare e con chi è possibile raggiungere questo risultato non solo economico, ma anche relazionale. Il marketing è rivolto a creare quelle condizioni ideali anche all interno dell organizzazione sportiva che creano un clima di fiducia in un ottica di responsabilità sociale. Le prime strategie sono quindi rivolte al benessere dei collaboratori della organizzazione sportiva, siano essi retribuiti, siano essi dei volontari. E altresì opportuno definire quelle strategie che possono portare al successo esterno l organizzazione sportiva ed i suoi progetti. Lo scopo è quello di identificare il mercato di riferimento, le caratteristiche del consumatore, le motivazioni che lo spingono all'acquisto e pertanto definire gli obiettivi e delineare le strategie più opportune per proporre il prodotto o servizio. Leve utili al fine di delineare le strategie di marketing sono fondamentalmente 5 (prodotto, prezzo, promozione, distribuzione, risorse umane) e sono diffusamente conosciute come marketing mix. Il mercato di riferimento Il primo passo da intraprendere per il successo delle attività proposte dalla organizzazione sportiva è quello di definire esattamente la consistenza ed i limiti del mercato di riferimento. Non c'è maggior garanzia di insuccesso infatti per una nuova organizzazione che quella di iniziare a produrre o erogare servizi senza avere la minima idea di chi compra, perché compra e quando compra. E' pertanto fondamentale definire con esattezza la tipologia di acquirente, le dimensioni del mercato, la quota di mercato che l organizzazione sportiva può acquisire, la presenza e la forza dei concorrenti. A tal fine sarà indispensabile effettuare delle accurate indagini di mercato per meglio definire le possibilità di successo. 9

Gli obiettivi di vendita Quanti iscritti si potranno ottenere il primo anno? E negli anni successivi? E se invece si tratta di tute sociali è possibile avere in magazzino uno stock di prodotto per soddisfare picchi di domanda? Ci sono le risorse finanziarie per finanziare tali scorte? Le vendite varieranno stagionalmente o saranno costanti tutto l'anno? Quali sono i clienti critici (quelli che assorbono una buona parte della produzione (es. giovani o amatori)? Queste sono solo alcune delle domande che da porsi quando vengono fissati gli obiettivi di vendita. E' importante che tali obiettivi siano realistici per non ritrovarsi con una brutta sorpresa alla fine dell'anno. Ed è altrettanto importante controllare e confrontare i dati di vendita frequentemente con quelli pianificati per poter rilevare in tempo eventuali scostamenti ed adottare azioni correttive. Gli obiettivi di vendita devono sempre essere espressi in quantità di merci o nel corrispondente valore monetario al momento della stima. Il marketing mix Il prodotto o servizio: occorre definire il prodotto in termini fisici e di benefici che esso genera. Oltre alle caratteristiche intrinseche del prodotto (quelle di base) occorre definire tutti i servizi e gli accessori aggiuntivi che ne aumentino il valore percepito dal cliente stimolandone pertanto l'acquisto. Il prezzo: è una importante leva di marketing, esistono varie strategie basate su diversi livelli di prezzi. Nel definire il prezzo occorre tener conto del valore percepito dal cliente, del prezzo praticato dalla concorrenza per prodotti simili, dei costi di produzione, dei costi di distribuzione, delle strategie di penetrazione del mercato. La promozione: ha lo scopo di comunicare al cliente potenziale l'esistenza del prodotto/servizio e le modalità per ottenerlo. Il tipo di promozione ed il mezzo utilizzato vanno scelti in funzione della natura del prodotto, della clientela, degli obiettivi di vendita e di marketing, delle risorse finanziarie. L'insieme di strumenti al servizio dell'azienda per le attività di promozione viene correntemente definito communication mix e consiste di strumenti come la pubblicità, le promozioni vendite, le relazioni pubbliche, il marketing diretto e la forza vendite (diretta ed indiretta), gli eventi sportivi, ecc.. La distribuzione: le nuove tecnologie offrono mezzi nuovi e più rapidi per mettere i prodotti a disposizione della clientela. La scelta dei canali di distribuzioni sarà influenzata dalla natura del mercato e dai costi e benefici 10

connessi all'utilizzo di ciascun canale. Molto spesso le organizzazioni sportive ricorrono contemporaneamente a più canali per portare i loro prodotti sul mercato. In tal senso la rete internet rappresenta un ottimo canale per lo sport che deve comunque individuare i valori di riferimento per posizionarsi in maniera distintiva nell ambito di una offerta sempre più competitiva anche tra le diverse discipline sportive. Le risorse umane: in un epoca dove la maggior parte delle nuove iniziative sono servizi e le competenze richieste sono sempre più numerose e di profilo elevato le risorse umane diventano un elemento strategico per il successo delle organizzazioni sportive. La scelta di collaboratori volontari e dei dipendenti dovrà tener conto della loro abilità, conoscenza, capacità di relazionarsi con gli stakeholder. Un buon manager sportivo deve investire buona parte del proprio tempo e delle loro risorse finanziarie per selezionare, addestrare e poi motivare continuamente le persone più adatte per l organizzazione sportiva. La produzione Come e quando avverrà la produzione? Con quale processo? Con quali macchinari e utilizzando quali tecnologie? Con quali volumi e con quali investimenti? Per processo di produzione si intende qualunque processo o procedura che trasformi delle risorse iniziali in un prodotto finito. E opportuno ricordare che la produzione industriale è completamente diversa dalla erogazione di un servizio. Il processo dipende dalle tecnologie adottate, dalla localizzazione, dai costi di immobilizzazione e di funzionamento. La scelta delle tecnologie, che si traducono in un investimento ed in ultima analisi nella elencazione delle macchine ed impianti necessari per il processo, può essere complessa e presentare aspetti economici e finanziari di rilievo. La valutazione della tecnologia da adottare è molto importante. In genere esistono sul mercato varie alternative. Le macchine più semplici costano meno ma probabilmente comportano costi variabili unitari più alti. Apparecchiature tecnologicamente più avanzate sono più costose, con costi fissi più alti ma generalmente costi variabili più bassi. La scelta delle tecnologie come già detto, si traduce nella scelta di un livello di investimento invece che un altro, ammortizzabile in un periodo pari alla vita utile stimata dell'impianto. Sarà pertanto fondamentale nello scegliere l'impianto valutare il contributo che esso apporterà alla produzione in relazione con i livelli previsti di ricavo e le capacità finanziarie della organizzazione sportiva. 11

Occorrerà pertanto definire in dettaglio il piano degli investimenti e quello di ammortamento per le tecnologie adottate. Il programma di insediamento Il programma di insediamento riguarda i tempi e le modalità necessarie per l'installazione e l'operatività degli impianti. Ad esempio localizzare l attività sportiva all interno di una palestra scolastica è diverso dall assumersi l onere della gestione di un impianto comunale mediante una convenzione. La scelta della localizzazione va quindi ponderata assieme alla scelta della tecnologia, dei servizi da offrire, delle risorse umane da catalizzare dal disegno dei diagrammi di flusso della produzione alla disposizione del lay-out degli impianti, dalla fornitura dei macchinari al loro assemblaggio e messa in funzionamento. Tali tempi e modalità variano in funzione dei contratti di fornitura, della complessità della tecnologia e della capacità di pianificazione del manager sportivo. Le immobilizzazioni materiali Le immobilizzazioni materiali consistono di tutti quegli investimenti in strumenti di produzione fisicamente percepibili come macchinari, impianti, immobili, terreni, fabbricati vari, capannoni, automezzi, computer e così via. Tali immobilizzazioni verranno riportate con il loro costo storico di acquisto e di anno in anno decurtate della corrispondente diminuzione di valore dovuta a fattori come l'utilizzo, il grado di obsolescenza tecnologico e la vita economica utile stimata del bene stesso. Le immobilizzazioni immateriali Le immobilizzazioni immateriali consistono invece di tutti quei fattori di produzione di difficile percezione fisica. Per esempio software utilizzato dall'organizzazione sportiva, brevetti e licenze eventualmente acquisite da terzi, valore pagato a terzi per l'acquisizione di un valore intrinseco all'organizzazione stessa. In quest'ultima categoria potrebbero rientrare valori come la stima del marchio di una organizzazione sportiva già avviata eventualmente rilevata, la stima del pacchetto clienti o della quota di mercato (avviamento) e così via. 12

Anche il valore delle immobilizzazioni immateriali andrà di anno in anno decurtato in proporzione al grado di utilizzo futuro e del loro contributo alla produzione di ciascun periodo d'esercizio. Gli approvvigionamenti La funzione di approvvigionamento dei fattori produttivi necessari all'espletamento dell'attività dell organizzazione sportiva è un'altra funzione critica per qualsiasi settore, incluso lo sport. Bisogna essere sicuri di poter disporre delle risorse necessarie, nella quantità richiesta, al momento in cui sono necessarie, con il giusto livello di qualità ed al miglior livello del rapporto qualità/prezzo. Per ottenere tutto ciò bisogna conoscere a fondo tutti gli aspetti del ciclo produttivo, gli aspetti generali e quelli critici della produzione e della erogazione dei servizi nonché i costi connessi a ciascuna fase di lavorazione. Il ciclo produttivo Occorre definire con precisione il ciclo produttivo, descrivendone con attenzione le singole fasi che lo compongono con l'indicazione dei tempi necessari per ciascuna operazione, degli input in termini di risorse umane e materie prime, di tutti i costi operativi connessi, come ad esempio quelli di manutenzione. Sarà fondamentale evidenziare tutti quegli aspetti generali e particolari, specialmente quelli cosiddetti "critici" per un corretto e regolare svolgersi dell'attività produttiva. Questo permetterà di ridurre al minimo costi, tempi morti e sprechi ottimizzando l'utilizzo di tutte le risorse impiegate nel processo produttivo. Aspetti critici Nell'ambito della descrizione del processo produttivo è importante identificare tutte le fasi critiche del processo stesso. Sono definite fasi critiche tutte quelle operazioni che potrebbero avere un impatto determinante sullo svolgimento di tutta l'attività produttiva. Si pensi ad esempio al mal tempo nel caso di un evento sportivo a cielo aperto e alla necessità di predisporre comunque una zona coperta dove effettuare le premiazioni. Gli aspetti critici vanno pertanto opportunamente identificati e gestiti in modo da minimizzare il livello complessivo di rischio connesso con l'attività produttiva. 13

L'organizzazione della società sportiva Si definisce organizzazione aziendale l'insieme delle componenti e dei meccanismi di funzionamento di una struttura. Ogni ente dovrebbe avere la sua organizzazione in funzione degli obiettivi, delle strategie e delle risorse di cui l ente si è dotato. Anche le società sportive dovrebbero quindi dotarsi di una propria organizzazione e ciò vale quindi pure per il mondo dilettantistico. La natura del mercato, il livello di dinamicità, la massa critica minima indispensabile per operare proficuamente, lo stile manageriale dei dirigenti, tutti questi fattori congiuntamente determinano il modello organizzativo del sodalizio sportivo. Nell'ambito di tale modello dovrebbero essere poi definiti ruoli e compiti delle singole persone. A tal fine è opportuno citare la definizione più ricorrente in materia di organizzazione aziendale per cui l'azienda "è un insieme di risorse umane, tecniche e finanziarie, coordinate ed interagenti tra loro per cogliere le opportunità offerte dal mercato". Struttura organizzativa La struttura di una organizzazione viene generalmente riassunta in uno schema tipo diagramma denominato ORGANIGRAMMA. L'organigramma illustra i vari livelli gestionali dell'organizzazione, le relazioni intercorrenti fra le varie posizioni e le aree di competenza per ciascuna posizione. Organizzazioni di piccole dimensioni spesso non hanno bisogno di schemi così dettagliati per organizzare o illustrare lo svolgimento delle attività ed anzi in molti casi dello sport dilettantistico non esiste un organigramma formalizzato. Descrizione dei compiti Per ogni posizione bisognerebbe specificare dettagliatamente l'insieme degli incarichi e delle responsabilità che le fanno capo (job description). Per ogni persona che debba ricoprire una determinata posizione bisognerebbe specificare con accuratezza le caratteristiche personali e professionali richieste (personal description). Tali aspetti sono fondamentali sia per assicurare il miglior modello possibile di organizzazione del lavoro, che per evitare problemi nell'identificazione delle responsabilità, dei meriti e delle mancanze che per assicurarsi che le persone selezionate siano effettivamente le più adatte a svolgere i compiti precedentemente individuati. 14

BUSINESS PLAN PARTE III Analisi dei costi Occorre analizzare tutti le voci di costo connesse con lo svolgimento dell'attività produttiva, quali: Costi di manodopera diretta; Costi relativi ai consumi unitari di materie prime e semilavorati; Costi per servizi connessi; Costi generali da ripartire per la percentuale di competenza sull'attività in considerazione. La contabilità analitica offre ottimi spunti per l'ottimizzazione ed il miglioramento continuo dei processi. Il piano economico-finanziario Prima di iniziare l'attività il manager sportivo deve raccogliere una serie di dati che saranno essenziali per lo sviluppo di un piano dove le esigenze di produzione, commerciali, organizzative ed economico-finanziarie siano ben bilanciate. I dati necessari sono quelli relativi a: dimensione del mercato; inflazione e prezzi unitari; tassi di crescita e previsioni dei volumi di vendita e del fatturato; costi della struttura di vendita e commerciali; costi di produzione; costi relativi alle scorte; manodopera diretta ed indiretta; costi di energia e manutenzione; spese generali; parametri finanziari; investimenti; quote d'ammortamento; costo del denaro; aliquote fiscali; spese d'impianto; altro Tali parametri derivanti dalla tenuta della contabilità analitica e della contabilità generale permetteranno di preparare i tre principali documenti riassuntivi della gestione (Conto Economico, Stato Patrimoniale, Flussi finanziari) e di determinare il punto di pareggio attraverso il calcolo del Break Even Point. 15

Il Conto Economico Il conto economico riassume tutte le voci di ricavo e di spesa effettuate durante l'esercizio ed ha come scopo quello di determinare la perdita o l'utile d'esercizio. Tale misura è data infatti dalla differenza algebrica tra le voci di ricavo e le voci di costo. Il Conto Economico è diviso in più sezioni generalmente: RICAVI DI VENDITA CONSUMI DI MATERIALI TOTALE COSTI VARIABILI MARGINE DI CONTRIBUZIONE COSTI INDIRETTI MARGINE LORDO INDUSTRIALE REDDITO OPERATIVO SALDO GESTIONE FINANZIARIA REDDITO ANTE IMPOSTE REDDITO NETTO Stato Patrimoniale Lo Stato Patrimoniale indica invece le fonti e gli impieghi relativi alla gestione dell'attività dell organizzazione sportiva. Esso si compone di tre parti: impieghi, fonti e capitale netto altrimenti dette attivo, passivo e netto. Una ulteriore sottoclassificazione delle tre sezioni distingue le seguenti macrocategorie: IMPIEGHI LIQUIDITA' IMMEDIATE LIQUIDITA' DIFFERITE ATTIVITA' CORRENTI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE NETTE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI ATTIVITA' FISSE NETTE TOTALE IMPIEGHI FONTI PASSIVITA' IMMOBILIZZATE 16

PASSIVITA' TOTALI PATRIMONIO NETTO TOTALE FONTI I flussi finanziari L'analisi dei flussi finanziari o analisi di cash flow ha lo scopo di tenere sotto controllo le disponibilità liquide della organizzazione sportiva così da evitare situazioni in cui l ente si venga a trovare a corto di risorse finanziarie per supportare la propria attività. Tale pericolo è sempre presente in qualsiasi tipo di sodalizio e tende ad accentuarsi nelle fasi di crescita dell'attività. Tali flussi vengono calcolati tenendo presenti tutti i movimenti finanziari e patrimoniali che avvengono durante l'esercizio. Il Break Even Point L'analisi di break even o del punto di pareggio serve ad evidenziare in quale momento e per quale volume di vendita l organizzazione sportiva raggiunge il pareggio tra costi e ricavi. Sarebbe a dire individuare il momento in cui l organizzazione sportiva smette di essere in perdita ed inizia a realizzare un profitto riuscendo a coprire con i propri ricavi sia i costi fissi che i costi variabili connessi alla produzione. Gli allegati In allegato vanno riportati tutti quei dati non strettamente attinenti agli aspetti strategici e operativi del Business Plan ma che hanno costituito la base per la valutazione del progetto o che danno l'opportunità di effettuare ulteriori approfondimenti sulla validità o meno dell'idea. In allegato per esempio si possono riportare ricerche di mercato e altri dati che servano a sostenere le previsioni di vendita o che evidenzino l'esistenza del bisogno da soddisfare che sta alla base dell iniziativa proposta (l'opportunità di business). Possono riportarsi ulteriori analisi di dettaglio e informazioni documentali di alcune scelte effettuate, come ad esempio la scelta di una tecnologia invece di un'altra. Altri allegati possono essere i prospetti che aiutino la valutazione del progetto come ad esempio il curriculum dell'organizzazione sportiva se già esistente o i curricula vitae dei neo dirigenti nel caso di avvio di una nuova organizzazione sportiva o un nuovo progetto legato allo sport. 17