OUTPUT REPORT ESEMPLIFICATIVO «Obiettivo Pensione» Dati contributivi I dati forniti dal sistema INPS indicano che Lei ha maturato, alla data del, nel Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti, n.1317 contributi settimanali, ivi compresi quelli relativi alla contribuzione figurativa. Tenendo conto della Sua data di nascita, della contribuzione accreditata e/o accreditabile in suo favore e delle disposizioni contenute nella Legge 214/2011, le ipotesi di pensionamento che si prospettano sono le seguenti. Prospettive di pensionamento Le indicazioni circa la data di raggiungimento del diritto alle prestazioni pensionistiche sottoelencate ed ai requisiti per le stese richiesti sono elaborati in base alla legislazione vigente alla data odierna. Tenga presente che tutte le date sopraindicate che si rifanno, comunque, alle previsioni ISTAT sono indicative, con un oscillazione di uno/due mesi; ciò in quanto non sono ancora noti gli incrementi dell anzianità contributiva e dell età richiesti per l accesso alla pensione anticipata e di vecchiaia per effetto dell adeguamento alla aspettativa di vita per il biennio 2019/2020 e per i bienni successivi. Pensione di vecchiaia nella Gestione dei lavoratori dipendenti L accesso alla pensione di vecchiaia, per la quale Lei ha già da tempo maturato il requisito contributivo minimo delle 1040 settimane, sarebbe fissato dal mese successivo al compimento dei anni mesi di età, ovvero dal del. Tale prestazione potrebbe però non essere attribuibile, avuto riguardo alla circostanza che, continuando a lavorare (versano contributi) come evidenziato al paragrafo successivo, Lei maturerebbe prima il diritto al trattamento anticipato di pensione. Pensione anticipata Tenendo conto della Sua data di nascita, della contribuzione accreditata in Suo favore, delle disposizioni contenute nella Legge 214/2011 e della ipotesi di proseguire ininterrottamente i contributi fino a maturare ulteriori settimane di contributi (sulle modalità con le quali proseguire l assicurazione, faccio rinvio all apposito paragrafo), la data di accesso alla pensione anticipata è quella del ovvero dal mese successivo al raggiungimento dei di contributi
Possibilità di conseguire il requisito contributivo per la pensione anticipata Per quanto attiene alla possibilità di proseguire i versamenti previdenziali all INPS al fine di maturare il requisito contributivo per la pensione anticipata le ipotesi sono quelle di seguito riassunte. Rioccupazione alle dipendenze di terzi La prima possibilità per raggiungere il requisito contributivo per la pensione anticipata è quella, ovviamente, di continuare l attuale attività lavorativa oppure di rioccuparsi alle dipendenze di altro datore di lavoro. Non c è nessuna controindicazione a tale eventualità salvo quella che si dovrà fare molta attenzione a che la nuova retribuzione non risulti di molto inferiore a quanto percepito al momento della cessazione dell attuale rapporto di lavoro, visto che il calcolo della quota retributiva della pensione tiene conto delle retribuzioni erogate negli ultimi anni antecedenti la decorrenza della prestazione. In caso contrario, ciò influenzerebbe in modo negativo l importo della pensione a cui si avrà diritto. Versamenti volontari La seconda possibilità è, invece, quella di proseguire volontariamente la contribuzione. Secondo la normativa vigente, l importo da versare per ogni anno da coprire è all incirca pari al 33/34 per cento della retribuzione lorda percepita negli ultimi 12 mesi di attività.. E, inoltre, necessario precisare che la prosecuzione volontaria è possibile solo se non si è coperti da altra forma pensionistica obbligatoria. Pertanto, l eventuale svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa precluderebbe la possibilità di proseguire i versamenti volontariamente, anche quando i compensi per tali attività dovessero comportare i versamenti alla Gestione Separata INPS. Cumulo dei contributi da dipendente con quelli versati alla Gestione Separata La normativa vigente consente di raggiungere il diritto alla pensione di anzianità, totalizzando i contributi non coincidenti versati come lavoratore dipendente con quelli accreditati nella Gestione Separata, per un attività di collaborazione a progetto o per un attività professionale. In tale ipotesi, la pensione, che in detta fattispecie si matura esclusivamente con anni e mesi complessivi di versamenti, di cui almeno un contributo versato nella Gestione separata, è calcolata con il sistema contributivo e non più con quello retributivo, certamente più favorevole.
Nel caso in argomento, infatti, la quota di pensione maturata come dipendente calerebbe da., lordi mensili maturati a, a poco più di. mensili lordi. Va, inoltre, precisato che per le pensioni di anzianità in regime di totalizzazione rimane in vigore il meccanismo della cosiddette finestre che consente l acquisizione concreta della prestazione dal 21 mese successivo al raggiungimento dei requisiti. Per quanto attiene al caso in esame, se, una volta cessato il rapporto di lavoro dipendente, si iniziassero da subito i versamenti alla Gestione Separata, i requisiti per la pensione in totalizzazione sarebbero maturati a del 2017 e la prestazione decorrerebbe dal 1 del. L ipotesi non è da scartare avuto riguardo al fatto che in tal modo, a fronte di una riduzione permanente dell importo lordo della prestazione di circa euro mensili: 1. non si affronterebbero gli elevati costi della prosecuzione volontaria; 2. non ci sarebbe la necessità, se si ricorre alla prosecuzione volontaria, di interrompere qualsiasi attività lavorativa; 3. si otterrebbe la prestazione con 13 mesi di anticipo rispetto alla pensione anticipata; 4. si otterrebbe da subito la quota di pensione maturata nella Gestione Separata, pari, ad oggi, a euro lordi mensili. Cumulo dei contributi da dipendente con quella versata alla Gestione commercianti E un ipotesi facilmente percorribile e che non comporta alcun danno alla quota di pensione maturata come dipendente. Occorre, infatti, fare, al riguardo, due premesse. La prima è quella che per raggiungere il diritto alla pensione anticipata è possibile utilizzare, ai fini del raggiungimento dei requisiti contributivi richiesti, l eventuale contribuzione versata all INPS nella Gestione Commercianti. L importo della prestazione, è, in questa ipotesi, composta da due distinte quote: la prima determinata in base all anzianità contributiva ed alle retribuzioni percepite come dipendente; la seconda, invece, calcolata sull anzianità contributiva ed i redditi sui quali sono stati pagati i contributi da commerciante. Ciò fa sì che le due quote siano tra di loro impermeabili e, quindi, un basso reddito ricavato dall attività commerciale non influenza la quota maturata come dipendente.
La seconda è che sono obbligatoriamente iscritti all INPS nella Gestione Commercianti, non solo i titolari e coadiuvanti familiari di imprese commerciali vere e proprie ma anche: i titolari e coadiuvanti familiari di imprese che erogano servizi nel settore del terziario, quali, ad esempio, la consulenza in materia di direzione, organizzazione e formazione aziendale (potrebbe essere l ipotesi che più si addice al caso) oppure la più generica attività di consulenza, assistenza e studio esercitata in forma di impresa; i soci d opera di società a responsabilità limitata inquadrabili nel settore dei servizi; i soci accomandatari di società in accomandita semplice; i promotori finanziari: Qualora si dovesse prendere in considerazione questa ipotesi, sarà compito di un commercialista indicare, con maggiore precisione, modalità e condizioni per tale iscrizione. La prosecuzione dell attività come iscritto alla Gestione Commercianti non compromette è opportuno ripeterlo l importo della quota virtualmente maturata come lavoratore dipendente. Tale modalità di calcolo è esplicitamente prevista dall articolo 16 della Legge 223/1990 1. Sull argomento l INPS nella circolare n. 242/1990 e in un successivo messaggio n. 19422/2005 ha confermato tali disposizioni. Per quanto attiene, invece, all importo dei contributi da pagare all INPS, la legge prevede che tale contribuzione, pari, per il 2015, al 22,65% del reddito ricavato dall attività esercitata, non può essere calcolata su di un reddito inferiore al cosiddetto minimale di legge, che, per il 2015, è pari a circa 15.500 euro annui. Ciò vale anche se, per assurdo, il reddito dell impresa è inesistente. In tale modo, colui che ricava dall attività un reddito annuo di 1.000 euro, paga comunque, un contributo minimo di 3.330 euro, visto che il reddito su cui si pagano i contributi INPS non può essere inferiore al minimale di legge di cui si è fatto cenno.c è, poi, da precisare che per chi è nel sistema retributivo/misto c è un massimale di reddito pari a poco meno di 78,000; ciò significa che non si paga alcuna contribuzione sulle quote di reddito superiori a quest importo. Trasformazione o rioccupazione del rapporto di lavoro in atto da tempo pieno a tempo parziale Nel caso di trasformazione del Suo rapporto di lavoro da tempo pieno a part-time, non ci sono conseguenze per l importo della quota retributiva della Sua pensione.
Occorre, infatti, tener presente quanto segue: la retribuzione settimanale che si prende per il calcolo non subisce decurtazione in quanto la retribuzione effettivamente percepita (ridotta) non viene riferita al numero delle settimane lavorate ma a quelle ridotte per effetto del part-time. Così ad esempio: una retribuzione annuale di 180.000 euro (ovvero il 50% di 360.000 euro che spetterebbero se si lavorasse a tempo pieno) non va divisa per le settimane lavorate che nell anno possono essere 52, ma per il numero delle settimane ridotte (ad esempio 26 settimane, se il parttime è al 50%). In questo modo la retribuzione pensionabile è uguale a quella di chi ha lavorato a tempio pieno. La differenza, rispetto a chi lavora a tempo pieno, è che la media retributiva va ricercata in un numero maggiore di anni. Diversi sono, invece, gli effetti per la quota contributivo della pensione: in caso di passaggio da tempo pieno a part-time detta quota si incrementerà in misura ridotta in proporzione diretta con la riduzione della retribuzione. Rioccupazione alle dipendenze di terzi in un paese dell Unione Europea o in convenzione con l Italia In tale ipotesi Il periodo di lavoro all'estero viene valutato, come già detto, esclusivamente ai fini del diritto alla pensione, e non per determinarne la misura. Avuto riguardo alla non influenza, ai fini del calcolo, delle retribuzioni percepite all estero, la quota di pensione maturata nel regime italiano non risente dell importo degli stipendi maturati extra Italia. Importo della prestazione. In premessa occorre precisare che alcuni degli importi di seguito indicati sono calcolati a stima perché non tengono conto (e non è possibile altrimenti) per gli anni a venire, né degli indici di rivalutazione delle retribuzioni da applicare alla quota retributiva della pensione, né di possibili riduzioni del coefficiente di trasformazione da applicare al montante da utilizzare per la quota contributiva della pensione. Le ricordo, inoltre, che tutte le ipotesi di pensionamento sopra elencate consentono l intera cumulabilità del trattamento pensionistico con il reddito da lavoro dipendente o autonomo. Resta ferma, comunque, la condizione che per l accesso a tali prestazioni è indispensabile la cessazione del rapporto di lavoro in atto. In aprile più semplici ciò significa che per ottenere la pensione dovrà licenziarsi, salvo, qualora lo ritenesse conveniente, essere riassunta dopo una pausa di almeno di un mese. Nel suo caso, la pensione maturata, con le condizioni sopra riportate, è pari a 1.109,47 lordi mensili (per 13 mensilità annue). Dalla tabella sotto riportata (programma Car.pe INPS) potrà anche vedere tutte le componenti che compongono l importo.