La valutazione del percorso formativo L esperienza del biennio di Padova 1999-2000 Maria Carla Acler Premessa Il presente lavoro nasce dal desiderio di diffondere tra i colleghi l esperienza maturata all interno dello staff formatori del Biennio PD2 relativamente al tema della valutazione del percorso formativo. Esso non ha pretese scientifiche e intende limitarsi alla descrizione del processo di valutazione dell apprendimento e dei risultati ottenuti, a partire da alcune considerazioni generali, quasi una serie di appunti sul significato della valutazione Esso è pertanto strutturato in due paragrafi che affrontano rispettivamente i seguenti temi: 1) il significato dell atto del valutare un percorso formativo e le aree possibili da sottoporre ad esso; 2) l esperienza del Biennio e i risultati ottenuti. La valutazione e i suoi oggetti Il tema della valutazione è oggi un argomento di fondamentale importanza non solo per quanto riguarda la formazione intesa come esperienza d aula, ma anche per tutti i processi di apprendimento che si riferiscono in generale ai contesti organizzati. La letteratura in proposito è amplissima e si fonda sulla necessità, ormai comunemente condivisa, di verificare il reale raggiungimento in termini di efficacia ed efficienza degli obiettivi previsti. 1
L atto del valutare è quindi direttamente connesso all azione, al fare, alla definizione del percorso che si realizza a partire dagli obiettivi iniziali. Esso diventa un elemento essenziale del lavoro di progettazione. In particolare, nella progettazione di un percorso formativo è necessario prevedere quali aspetti si intendono sottoporre a valutazione; non basta infatti limitarsi ad individuare i contenuti e preoccuparsi della metodologia: si devono definire già a priori le aree che si intendono sottoporre a monitoraggio (gli oggetti della valutazione) in modo che alla fine dell esperienza sia possibile chiudere il cerchio secondo lo schema: Aspettative dei partecipanti CONTESTO: bisogni e domanda di formazione PROGETTAZIONE Obiettivi del percorso CRITERI DI VALUTAZIONE VERIFICA REALIZZAZIONE DEL CORSO All interno di questo schema generale è poi importante individuare gli oggetti della valutazione. In un contesto formativo in cui si comincia a porsi domande in termini di risultato e di follow-up essi possono essere i seguenti: OGGETTO DELLA VALUTAZIONE Legittimità Processi organizzativi PARADIGMA METODOLOGICO Fondativo valoriale Descrittivo ATTIVITÀ Da costruire rispetto ai paradigmi dell Approccio (ad es. alla definizione di comunità in apprendimento) Organizzazione del corso Lavoro dello staff Realizzazione del corso Efficienza Economico Da costruire in accordo con gli uffici amministrativi Efficacia Sperimentale Somministrazione di: questionari di valutazione dell apprendimento cognitivo; questionari di verifica intermedia e finale; autovalutazione LA QUALITA CLINICO Da costruire DELL INTERVENTO (rielaborazione da: G. Scaratti, 1995, p. 29.) 2
Starà poi al gruppo preposto alla fase di progettazione decidere le priorità e le scelte rispetto alle azioni da sottoporre a monitoraggio traducendo gli elementi più sopra elencati in indicatori sui quali calibrare le tecniche e gli strumenti da utilizzare. È possibile quindi concludere che se la parola valutazione ha oggi un alone semantico amplissimo, diventa importante tradurla nel contesto concreto dell esperienza formativa in azioni visibili e misurabili scelte in fase di progettazione a partire dalla costruzione all interno del gruppo (staff e partecipanti) di una cultura della valutazione oggi ancora poco diffusa. L esperienza del Biennio PD2 Prendendo come riferimento lo schema generale presentato nel paragrafo precedente, lo staff dei docenti ha pensato di sottoporre a valutazione, in questa prima esperienza, i processi di apprendimento dei corsisti suddivisi in: apprendimento di conoscenze apprendimento di abilità e competenze cambiamento e crescita personale. E su questi tre ambiti, che corrispondono alle tre aree del sapere, del saper fare e del saper essere, lo staff ha individuato gli strumenti che sono di seguito presentati. Le azioni (migliorate e rese più consapevoli anche dal lavoro di riflessione interna allo staff allargato dei bienni) che hanno permesso in fase di progettazione l utilizzo degli strumenti sono state: la definizione degli obiettivi del percorso formativo l individuazione del target (caratteristiche e selezione dei partecipanti) la definizione generale del percorso in termini di distribuzione dei contenuti (programma) e individuazione della metodologia la definizione di alcuni strumenti di valutazione. La definizione degli obiettivi del percorso Il biennio Relazione d aiuto e facilitazione di gruppo si pone come obiettivo generale il potenziamento nei partecipanti delle abilità e delle competenze relative alla gestione di una relazione d aiuto e alla conduzione dei gruppi in ambito sociale, educativo, sanitario e organizzativo secondo l Approccio Centrato sulla Persona. Abilità e competenze che si innestano anche sulla trasmissione di conoscenze teoriche relative al funzionamento della persona umana, ai fondamenti dell Approccio e alla sua applicazione nei diversi ambiti lavorativi. Questo obiettivo generale è stato poi declinato nei seguenti obiettivi formativi: Promuovere l apprendimento di conoscenze relative a: il funzionamento della persona umana l Approccio Centrato sulla Persona: storia, sviluppo, ambiti di applicazione; teoria della personalità 3
il gruppo e il suo funzionamento. Facilitare l acquisizione di abilità e competenze relative a: saper gestire una relazione d aiuto; saper gestire un gruppo. Promuovere la conoscenza di sé, l autostima, la crescita globale come persona. Gli obiettivi formativi sono stati poi oggetto di contrattazione con i partecipanti in base anche alle loro aspettative e ai loro bisogni: si è comunque sempre mantenuta la coerenza con la proposta formativa prevista dall Istituto. In altre parole, si è chiarito fin da subito che venivano esclusi obiettivi legati ad aspettative di terapia personale e obiettivi che abilitassero all esercizio di professioni che si avvicinano alla professione di psicologo e psicoterapeuta. L individuazione del target: la selezione dei partecipanti Strettamente collegato con quanto espresso nel punto precedente è stato il problema della selezione dei partecipanti, affidata ai membri dello staff. Sono state ammesse al corso solo persone che per professione (assistenti sociali, educatori professionali, coordinatori, insegnanti, responsabili di gruppi anche di volontariato) desideravano migliorare le loro competenze relazionali acquisendo capacità che le rendessero più efficaci nel gestire i rapporti interpersonali e di gruppo. Sono state escluse invece quelle persone che non avevano tali bisogni e che investivano nell esperienza formativa le aspettative di cui si diceva nel paragrafo precedente. Nonostante la chiarezza iniziale del contratto formativo, fu comunque necessario, in alcuni momenti del percorso, ridefinire gli obiettivi: da questa esperienza è nata l idea, poi approfondita e migliorata nel lavoro del gruppo staff dei bienni, di un contratto personale da firmare all inizio del corso. Infatti, in sede di valutazione finale e nonostante l attenzione posta dallo staff a questo aspetto, ancora qualche persona sottolineava la scarsa spendibilità del corso. Definizione del percorso generale, contenuti e metodologia Il lavoro di definizione dei contenuti ha visto la collaborazione di tutto il gruppo a partire da un modello generale rielaborato e riadattato dall esperienza della formazione quadriennale. I contenuti pertanto possono essere così elencati in sintesi: L Approccio Centrato sulla Persona La promozione della salute Comunicazione, interazione, relazione Psicologia dei gruppi La comunicazione interculturale La realtà dell operatore: stress, coping, burn-out Le applicazioni: l ACP in ambito sociale (il lavoro con le famiglie, la devianza, la tossicodipendenza, ecc.), la relazione d aiuto in medicina, 4
handicap e ritardo mentale, il lavoro con gli anziani, l insegnamento centrato sulla persona. L apprendimento dei contenuti è stato costantemente affiancato da esercitazioni pratiche che avevano come obiettivo specifico l acquisizione di competenze e abilità legate al saper fare (laboratori di empatia, esercitazioni, role-play, simulazioni, supervisione di situazioni lavorative portate dai partecipanti), mentre il gruppo d incontro diventava l occasione di fondo per la crescita personale. Dopo questo lavoro di base fatto dal gruppo staff sui contenuti, sarà comunque opportuno continuare con l approfondimento delle coerenze interne a partire da una riflessione approfondita della metodologia utilizzata. Gli strumenti di valutazione L idea di sottoporre a valutazione alcuni oggetti della formazione è nata in itinere. Questo spiega perché essa può essere suddivisa, riferendosi al corso svolto, in momenti formalizzati attraverso l utilizzo di strumenti specifici e in una serie di momenti più informali che potranno in seguito diventare più consapevoli e quindi essere utilizzati concretamente fin dalla fase di progettazione. I momenti formali comprendevano: il compito scritto sui principali contenuti trasmessi (obiettivo 1). I corsisti hanno risposto ad una serie di domande di contenuto che poi sono state corrette dallo staff e restituite in grande gruppo; l autovalutazione (obiettivo 3). Ogni corsista ha scritto e consegnato una valutazione del percorso fatto soprattutto in termini di crescita personale e di aspettative; il questionario finale di valutazione. I corsisti nelle giornate di chiusura hanno compilato un questionario di valutazione dell esperienza formativa i cui risultati saranno presentati nel prossimo paragrafo. I momenti non formalizzati fanno riferimento all esperienza del grande gruppo denominata comunity meeting, che chiude ogni modulo e nella quale i partecipanti esprimono verbalmente il loro livello di soddisfazione, il processo di apprendimento, i problemi emersi, ecc. La valutazione del raggiungimento dell obiettivo 2 si realizzava, in modo non strutturato, seduta stante in conclusione dei diversi momenti in cui i partecipanti erano chiamati a misurarsi con le esercitazioni. I risultati del questionario di valutazione del Biennio PD 2 Nella giornata di chiusura del Biennio ai corsisti è stato richiesto di compilare il questionario allegato. Si tratta di uno strumento che tenta di valutare, attraverso le risposte anonime dei partecipanti, il raggiungimento degli obiettivi formativi. I dati sono stati elaborati subito e restituiti ai corsisti perché diventassero oggetto di discussione e approfondimento nel grande gruppo. Di seguito si presenta una sintesi dei risultati. I questionari compilati sono stati 18. Alla domanda 1): Il corso mi è servito per: l ordine, per importanza data alle risposte è stato il seguente: 5
Crescere come persona; Sperimentarmi nelle relazioni con gli altri per migliorarle Acquisire conoscenze relative alla relazione d aiuto e la facilitazione dei gruppi Acquisire strumenti per gestire in modo efficace le relazioni con colleghi e utenti Aumentare le mie capacità di lavorare in gruppo Instaurare rapporti significativi con gli altri partecipanti Focalizzare meglio il mio ruolo lavorativo Diventare agente di cambiamento nella mia realtà lavorativa. Alla domanda 2): Globalmente il percorso formativo mi è sembrato: quasi tutte le risposte si sono focalizzate nell area della soddisfazione. I punteggi più alti sono stati: positivo (16 molto positivo 2 abbastanza positivo); utile (15 molto utile 3 abbastanza utile); stimolante (14 molto stimolante 4 abbastanza stimolante). I punteggi più bassi hanno riguardato: connesso (2 poco connesso 2 non so); soddisfacente (1 poco soddisfacente). Alla domanda 3) Rispetto a quanto ho acquisito durante il percorso relativamente al miglioramento e al potenziamento delle capacità relazionali io mi sento: le risposte si sono focalizzate nel seguente modo. Chiaro (5 molto 12 abbastanza); tranquillo (5 molto 12 abbastanza); sicuro (3 molto 12 abbastanza 1 non so 1 poco); caldo (7 molto 8 abbastanza 2 non so); flessibile (8 molto o abbastanza 1 non so); competente (4 molto 13 abbastanza). 1 partecipante non ha risposto questa domanda. Il punto con maggior dispersione delle risposte e quindi più fragile riguarda, per questa domanda, il sentirsi sicuri anche se il gruppo è comunque focalizzato sulla polarità positiva. Alla domanda 4) Cerca di valutare per ogni capacità sottoelencata il livello che ritenevi di possedere PRIMA dell esperienza formativa e quello ATTUALE gli scarti tra prima e dopo il corso sono nell ordine: esprimere sentimenti ed emozioni 3.5 (da 4.7 a 8.2) gestire i conflitti 3.5 (da 4 a 7.5) essere di supporto e facilitazione 3.4 (da 4.1 a 7.5) facilitare i processi dei gruppi in cui lavoro 3.3 (da 4 a 7.3) farmi ascoltare dagli altri 3.2 (da 4.4 a 7.6) assumermi responsabilità 3.1 (da 5.1 a 8.2) gestire in modo soddisfacente i rapporti di lavoro 3.1 (da 4.6 a 7.7) attuare processi di decisione democratica e partecipata 3.1 (da 4.9 a 8) ascoltare gli altri e recepire quanto dicono 3 (da 4.8 a 7.8) far crescere le persone con cui lavoro e delle quali sono responsabile 2.8 (da 4.7 a 7.5) La valutazione delle risposte è interessante sia dal punto di vista dello scarto, ma anche della media dei punteggi di partenza. Il livello più alto riguarda ad esempio l assunzione di responsabilità (5 punti di partenza), mentre il più basso riguarda la gestione dei gruppi e la soluzione dei conflitti (4 punti di partenza). Inoltre il gruppo, partendo comunque da punteggi 6
superiori a 4 rivela una certa autostima e competenza che è stata migliorata dall esperienza formativa. Alla domanda 5) Nell esperienza formativa sono presenti diversi aspetti. Ti invitiamo ad elencare per ogni aspetto sottoelencato il tuo livello di soddisfazione, secondo la numerazione da 1 (del tutto soddisfatto) a 5 (per niente soddisfatto). La soddisfazione più alta riguarda la possibilità di esprimersi liberamente (15 del tutto 3 abbastanza); la sistemazione logistica (12 del tutto 4 abbastanza. 2 in parte); il rapporto con i docenti (10 del tutto 6 abbastanza 2 in parte). Il livello più basso di soddisfazione riguarda i materiali, mentre sono discreti il rapporto con i colleghi, la partecipazione, la metodologia. Da queste risposte risultano da migliorare l organizzazione dei materiali e da rivedere gli aspetti metodologici e partecipativi al processo di apprendimento che tuttavia sono comunque non scadenti. Il questionario concludeva con una frase aperta: Infine vorrei dire. 6 questionari sono senza risposta. 5 questionari chiudono la frase con: Grazie! Le altre risposte sono le seguenti: Trattare meno argomenti in modo da approfondire maggiormente quelli trattati. Parlare di coppia e famiglia in così poche ore lascia il tempo che trova. Un grazie per l ascolto che mi è stato dato. Un rammarico è che questo corso è poco spendibile. Che al di là delle croci e dei numeri, fra i quali fatico a muovermi sono stata molto a mio agio, mi sono mossa, ho imparato. Grazie. Che è stata l esperienza più bella, piacevole e importante dei miei (pur numerosi) percorsi di ricerca e di studio. Soprattutto per la possibilità di riorganizzarsi, stabilizzarsi, ri-orientarsi e dare senso al da dove si viene, al dove si è e al proprio divenire. Apertura, fluidità e flessibilità sono i doni più grandi che può dare una comunità di apprendimento. Avete rimesso nelle mie mani la mia vita. Grazie. Che mi piacerebbe che il corso prevedesse uno o più momenti di incontro e verifica di come i contenuti appresi siano stati calati nelle rispettive realtà dei partecipanti. Mi piacerebbe che il corso prevedesse la possibilità di continuare con il gruppo d incontro. Grazie. Pensare a possibili recuperi per ore perse; approfondire alcune tematiche più interessanti. Grazie per tutto quello che mi avete dato in questi mesi. Conclusioni Molte sono le cose che, rispetto alla valutazione del corso, potrebbero essere potenziate per avere un riscontro puntuale sull impatto che la proposta formativa del Biennio ha sui gruppi degli allievi. Come si diceva in apertura però, per arrivare a monitorare in modo globale la formazione è 7
fondamentale chiedersi quanto una cultura della valutazione è diffusa nella cultura formativa complessiva dell organizzazione, in questo caso dell IACP, da cui viene la proposta. Mettersi sulla strada della valutazione è quindi un percorso che porta una sempre maggior consapevolezza: a mio avviso è una ricerca orientata all analisi dei livelli di incongruenza tra quanto si dichiara e quanto di fatto si riesce a fare in termini di risultati, con un miglior funzionamento di tutto l assetto, con risultati più soddisfacenti per tutti, allievi, docenti, organizzazione in modo da fondare anche le premesse, perché no, per la certificazione di qualità. 8