Le prospettive di sviluppo della moneta elettronica. Paola Zocchi

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1 DIPSIT D i p a r t i m e n t o d i S t u d i p e r l I m p r e s a e i l T e r r i t o r i o Le prospettive di sviluppo della moneta elettronica Paola Zocchi paola.zocchi@eco.unipmn.it Working paper n. 1, Settembre 2005

2 Abstract Il progresso delle tecnologie dell informazione e delle telecomunicazioni ha alimentato le aspettative per lo sviluppo della moneta elettronica quale nuovo mezzo di pagamento in grado di aumentare l efficienza del sistema dei pagamenti al dettaglio sostituendo progressivamente il contante. A partire dalla metà degli anni novanta, le iniziative intraprese in questa direzione si sono moltiplicate, ma la maggior parte di esse è stata abbandonata dopo la prima fase di sperimentazione. L esperienza maturata da altri strumenti di pagamento innovativi dimostra, infatti, che la superiorità tecnologica di un nuovo strumento non è di per sé sufficiente a garantirne una diffusione su ampia scala e quindi una spendibilità generalizzata. Ciò a causa dell azione di molteplici fattori inerziali, sia sul fronte dell offerta sia sul versante della domanda, rafforzati dagli effetti di rete offerti da strumenti più ampiamente diffusi benché meno efficienti. Le iniziative di moneta elettronica sviluppate a partire dalla fine degli anni novanta, traendo insegnamento dell esperienza negativa dei progetti pionieri, si caratterizzano per una significativa evoluzione delle loro caratteristiche strategiche e tecnologiche. Innanzi tutto, esse si rivolgono al mercato con una più mirata focalizzazione ai bisogni degli utilizzatori finali, mediante l individuazione di ambiti d impiego ben determinati, come il pagamento presso i parchimetri, i telefoni pubblici, i mezzi di trasporto urbano, o l utilizzo in internet per l e-commerce. In secondo luogo, le nuove iniziative si indirizzano a specifici segmenti di utilizzatori potenziali, quali i soggetti non bancarizzati, i minorenni, i turisti, gli immigrati. In alcuni casi, infine, schemi più evoluti operano in contesti circoscritti in cui la moneta elettronica ha sostituito il contante diventando l unico mezzo di pagamento accettato, quali campus universitari, basi militari e imprese di grande dimensione. Attualmente, l offerta di strumenti di moneta elettronica interessa con risultati apprezzabili una trentina di Paesi, ivi compresi alcuni di quelli non classificati come industrializzati e presenta un livello di sviluppo particolarmente significativo in alcuni Paesi europei. Le prospettive di questo mezzo di pagamento innovativo sono indubbiamente interessanti e riguardano sia la sfera dei pagamenti presso gli esercizi al dettaglio, sia quella dei pagamenti in internet. Il suo impiego, in ogni caso, difficilmente potrà estendersi al di là di particolari ambiti operativi e di specifiche tipologie di utilizzatori. 2

3 PAOLA ZOCCHI Dottore di Ricerca in Economia Aziendale Svolge attività di ricerca presso il Dipartimento di Studi per l Impresa e il Territorio della Facoltà di Economia dell Università del Piemonte Orientale LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DELLA MONETA ELETTRONICA SOMMARIO: 1. Introduzione - 2. La moneta elettronica: caratteristiche tecniche e operative - 3. Le caratteristiche del sistema dei pagamenti al dettaglio - 4. Le iniziative di moneta elettronica negli anni novanta - 5. Gli strumenti di moneta elettronica emessi a partire dalla fine degli anni novanta - 6. Osservazioni conclusive. 1. Introduzione I sistemi dei pagamenti al dettaglio dei Paesi industriali sono stati interessati, nel corso dell ultimo decennio, da numerose innovazioni, stimolate dal progresso tecnologico, dalla globalizzazione dei mercati finanziari e dall accresciuta concorrenza tra gli intermediari tradizionalmente impegnati nel settore e tra questi e soggetti di diversa estrazione, quali società di telecomunicazioni e operatori della grande distribuzione commerciale. In particolare, il progresso delle tecnologie dell informazione e delle telecomunicazioni ha reso possibile lo sviluppo di nuovi strumenti e nuovi servizi di pagamento, caratterizzati dall utilizzo di procedure elettroniche per l invio, la raccolta e l elaborazione delle informazioni sulle quali si basano i trasferimenti monetari. In alcuni casi, i nuovi strumenti rappresentano una semplice evoluzione di quelli preesistenti; in altri casi, l innovazione è più radicale, per effetto dell applicazione di tecnologie precedentemente non utilizzate per i pagamenti (quali quelle di telefonia mobile). Il passaggio all offerta di servizi di pagamento su base totalmente elettronica e altamente automatizzata viene ormai comunemente definito elettronificazione dei pagamenti 1. Lo stadio più avanzato di tale processo è rappresentato dalla fornitura di un nuovo mezzo di pagamento: la moneta elettronica, ossia un valore monetario incorporato in un dispositivo elettronico, tipicamente una carta plastificata o la memoria di un computer 2. 1 Cfr. Banca Centrale Europea, L elettronificazione dei pagamenti in Europa, in Bollettino mensile, maggio 2003, p L assimilazione della moneta elettronica a un mezzo di pagamento è avvalorata da alcune inequivocabili affermazioni contenute in documenti ufficiali della Banca Centrale Europea. Per tutte si può citare la seguente: la moneta elettronica è divenuta un nuovo mezzo di pagamento per legge. Nello stesso documento la BCE precisa quanto segue: - un mezzo di pagamento consiste in un attività monetaria (ossia un credito monetario nei confronti di una controparte) che è accettata dal beneficiario di un pagamento; - gli strumenti di pagamento sono strumenti tramite cui l ordinante può avviare il trasferimento del mezzo di pagamento. 3

4 A partire dalla metà degli anni novanta, le iniziative intraprese in questa direzione da banche e altri soggetti si sono moltiplicate: molte di esse sono state abbandonate quando erano ancora nella fase di introduzione, ma alcune hanno avuto riscontri di mercato soddisfacenti. Attualmente, l offerta di strumenti di moneta elettronica interessa con risultati apprezzabili una trentina di Paesi, ivi compresi alcuni di quelli non classificati come industrializzati e presenta un livello di sviluppo particolarmente significativo in alcuni Paesi europei, nei quali il numero di transazioni con strumenti di moneta elettronica sul volume totale delle transazioni regolate con strumenti diversi dal contante raggiunge percentuali non più trascurabili 3. Cfr. Banca Centrale Europea, L elettronificazione dei pagamenti in Europa, in Bollettino mensile, maggio 2003, p. 66. La letteratura economica sull argomento ha tradizionalmente proposto delle definizioni di mezzo di pagamento (altrimenti detto mezzo di scambio ) più restrittive di quella adottata dalla BCE. Ad esempio, Padoa-Schioppa e Passacantando nel 1989 scrivevano 2 : - quel bene o entità la cui consegna estingue ogni obbligo dell acquirente nei confronti del venditore del bene o servizio viene comunemente definito mezzo di scambio ; - la moneta è l insieme di tutti i mezzi di scambio generalmente accettati all interno di un circuito economico e trasferibili a costi minimi. Secondo tale definizione, pare non si possa dubitare che il trasferimento della moneta elettronica dall ordinante al beneficiario che si realizza con una procedura automatizzata che non autorizza la transazione se il valore memorizzato sul dispositivo non è sufficiente - estingue ogni obbligo del primo nei confronti del secondo. Ciò è vero, indipendentemente dalla considerazione che il beneficiario riceve un credito monetario nei confronti di un terzo, vale a dire l emittente della moneta elettronica. Del resto, la stessa situazione si verifica allorché il mezzo di pagamento consiste nella moneta bancaria, ossia in un credito nei confronti di una banca commerciale, oppure nella moneta legale, che rappresenta un credito nei confronti della banca centrale che la emette. Con riferimento, invece al requisito dell accettabilità generalizzata, è un dato di fatto che la moneta elettronica attualmente non gode né della prerogativa riservata dalla legge alla moneta della banca centrale né dell ampia accettazione che caratterizza la moneta bancaria. 3 Tale percentuale ha raggiunto in Belgio il suo livello più alto, pari 7 per cento (dato riferito al 2002). È anche interessante rilevare che in alcuni Paesi europei (Austria, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Svizzera) la suddetta percentuale è maggiore di quella relativa all uso degli assegni. Considerando l Unione europea nel suo insieme, il rapporto in oggetto ha comunque ancora un valore estremamente contenuto (0,7 per cento). Cfr. European Central Bank, Blue Book. Payment and securities settlement systems in the European Union. Addendum incorporating 2002 figures, April 2004, Comparative Tables. La base statistica disponibile per analizzare l evoluzione della diffusione della moneta elettronica si è considerevolmente ampliata nel corso dell ultimo decennio. In particolare, dal 1996 la Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) svolge periodicamente indagini sul fenomeno in oggetto, con la collaborazione del Committee on Payment and Settlement Systems (CPSS) e di un numero crescente di banche centrali. Dal maggio del 2000, i risultati di tali indagini - inizialmente trasmessi in via riservata alle banche centrali ad esse partecipanti sono pubblicati in uno specifico Rapporto, la cui edizione più recente risale al marzo del 2004 ed è intitolata Survey of developments in electronic money and internet and mobile payments. La stessa BRI pubblica periodicamente dati sulla diffusione della moneta elettronica nell ambito degli aggiornamenti del cosiddetto Red Book (più estesamente intitolato Statistics 4

5 Pur tuttavia, gli entusiasmi che animavano operatori e studiosi già a partire dagli anni settanta, in merito alla capacità della moneta elettronica di imprimere la spinta decisiva all affermazione della cosiddetta cashless society, sembrano destinati ad essere ancora delusi 4. L esperienza relativa ad altri strumenti di pagamento innovativi dimostra, infatti, che la superiorità tecnologica di un nuovo strumento non è di per sé sufficiente a garantirne una diffusione su ampia scala e quindi una spendibilità generalizzata. I fattori inerziali che ostacolano tale risultato sono diversi, sia sul fronte dell offerta sia sul versante della domanda e ciò è tanto più vero nel caso di un innovazione che si presenta come una nuova forma di moneta, per la quale gli effetti di rete assumono una rilevanza particolare. Infatti, nonostante lo sviluppo delle tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni abbia consentito la realizzazione di strumenti elettronici via via più pratici, economici e sicuri, il contante continua a rappresentare la principale modalità di pagamento per le transazioni al dettaglio 5. E pertanto difficile pensare che un mezzo di pagamento innovativo possa modificare questo perdurante equilibrio in tempi brevi, almeno in assenza di un iniziativa di sistema volta a raggiungere tale obiettivo. Alla luce di tali considerazioni, il presente lavoro si propone di sistematizzare l analisi delle prospettive di sviluppo della moneta elettronica, facendo riferimento alla letteratura relativa ai processi di diffusione delle innovazioni di pagamento e alle esperienze più significative di alcuni Paesi industriali. Più precisamente, nel paragrafo tre, ci si propone di individuare quali siano i presupposti per la diffusione di un innovazione nel sistema dei pagamenti al dettaglio data la sua natura di two-sided market, ossia di mercato il cui funzionamento dipende on payment and settlement systems in selected countries), analogamente a quanto fa, con riferimento ai Paesi dell Unione europea, la Banca Centrale Europea tramite il suo Blue Book (per esteso: Payment and securities settlement systems in the European Union). 4 Ad esempio, G. W. Mitchell (vice-presidente del Board of Governors del Federal Reserve System) nel novembre del 1973 si esprimeva in questi termini: There are no technical barriers to the spread of electronic funds transfer: it parallels all the work done by the check system and does it better more cheaply, faster and at grater convenience to all users of the payments system. Anche i media facevano pronostici molto favorevoli: After year of being carefully planned, tended and nurtured in the back rooms of the nation s financial community, electronic banking finally seems ready to blossom into reality ; cfr. Electronic Money What it is and the changes it will bring, U.S. News and World Report, August 5, Le due citazioni sono tratte da Osterberg W. P., Thomson J. B., Network externalities: the catch-22 of retail payments innovations, Federal Reserve Bank of Cleveland, February 15, Secondo una stima realizzata dal Cash Working Group dell European Payment Council, nell Unione Europea la moneta legale veicola ogni anno mediamente 360 miliardi di transazioni, contro i 60 miliardi di transazioni con strumenti diversi dal contante. Cfr. European payments council Cash Working Group, Summary of findings & recommendations, 28 March 2003, 5

6 dall incontro delle preferenze di due diverse categorie di utenti : commercianti e consumatori. Nel paragrafo quattro, le osservazioni risultanti da tale analisi sono quindi applicate al caso moneta elettronica, con l obiettivo di comprendere gli errori che hanno determinato il fallimento degli strumenti di moneta elettronica lanciati agli inizi degli anni novanta e di individuare le condizioni per una significativa diffusione dell e-money nel prossimo futuro. Gli strumenti emessi a partire dalla fine degli anni novanta presentano significative differenze rispetto a quelli che li hanno preceduti e ben più interessanti prospettive di mercato. Ciò grazie agli insegnamenti derivanti da alcune esperienze internazionali che hanno fatto scuola nel suggerire interventi opportuni per superare più rapidamente il caratteristico problema di stallo dei two-sided market. Nel paragrafo otto si approfondisce pertanto l analisi delle caratteristiche degli strumenti di seconda generazione, facendo particolare riferimento ad alcune esperienze internazionali, che costituiscono alcune delle applicazioni più interessanti in cui la moneta elettronica è attualmente operativa. Viene posta attenzione anche all analisi del caso italiano, oggetto di un rapido sviluppo dell offerta a partire dal Si riportano, in proposito, i risultati di una indagine condotta in modo sistematico sugli strumenti operativi nel nostro Paese alla fine del 2004, realizzata sulla base delle informazioni raccolte sui siti web degli emittenti e tramite contatti telefonici. A fronte delle analisi condotte confrontando iniziative di Paesi diversi e caratterizzate da obiettivi strategici differenti, si deve rilevare che le prospettive della moneta elettronica risultano essere fortemente condizionate da due ordini di fattori. In primo luogo, dall attitudine degli strumenti di moneta elettronica a soddisfare specifici bisogni di pagamento e a rivolgersi a ben determinati segmenti di utilizzatori. In secondo luogo, dalla dimensione del progetto, ovvero alla rilevanza dell emittente nel sistema dei pagamenti. Con riferimento a quest ultimo aspetto, si osserva che gli strumenti di moneta elettronica hanno evidenziato gli esiti più promettenti in presenza di iniziative di sistema (ad esempio, progetti sostenuti dal sistema bancario nazionale) o in presenza di progetti promossi da società di grandi dimensioni già affermate nel sistema dei pagamenti (ad esempio, iniziative di operatori che gestiscono i circuiti delle carte di credito). E in definitiva poco probabile che in tempi ragionevolmente brevi la moneta elettronica si possa imporre come mezzo di pagamento di massa per un vasto ambito di applicazioni, tale da potersi considerare un sostituto diretto del contante. Il suo impiego si sta infatti affermando con riferimento alcune ben individuate applicazioni, in cui l utilizzo del contante e degli strumenti tradizionali è inefficiente (parchimetri, telefoni pubblici, mezzi di trasporto urbano, campus universitari, e-commerce, ecc.), ovvero nei confronti di specifici segmenti di consumatori (studenti, immigrati, soggetti privi di un rapporto bancario, ecc.). Si osserva, inoltre, che tali applicazioni variano da un Paese 6

7 all altro e che si caratterizzano spesso anche per l adozione di soluzioni tecnologiche diverse. Il commercio elettronico, in particolare, rappresenta un ambito nel quale la moneta elettronica potrebbe sviluppare in prospettiva interessanti potenzialità, costituendo una risposta efficace al bisogno di strumenti di pagamento sicuri per la Rete, all esigenza di effettuare pagamenti anonimi e alla necessità di strumenti di pagamento adatti per transazioni di piccolo importo. 2. La moneta elettronica: caratteristiche tecniche e operative Gli schemi di moneta elettronica attualmente in circolazione comprendono un ampia gamma di strumenti di pagamento con caratteristiche tecniche e di funzionamento alquanto eterogenee e con ambiti di utilizzo differenziati 6. Alcuni mirano ad offrire al grande pubblico vantaggi in termini di rapidità e di costo nell effettuazione di pagamenti di piccolo importo; altri si propongono di soddisfare le esigenze di specifiche categorie di consumatori, quali ad esempio: i soggetti non bancarizzati, i teenagers (e le loro famiglie), i turisti, gli immigrati, gli utenti dell e-commerce. Dal punto di vista tecnologico è opportuno distinguere gli strumenti hardware-based (o card-based) da quelli software-based (figura 1). Negli strumenti hardware-based, il valore monetario è memorizzato in una carta a microprocessore (smart card), le cui dimensioni possono variare da quelle tipiche delle carte di credito a quelle, ben più ridotte, delle sim card inserite nei telefoni cellulari 7. 6 La Direttiva 2000/46/CE definisce la moneta elettronica (art. 1, comma 3, lettera b): un valore monetario rappresentato da un credito nei confronti dell emittente che sia: i) memorizzato su un dispositivo elettronico; ii) emesso dietro ricezione di fondi il cui valore non sia inferiore al valore monetario emesso; iii) accettato come mezzo di pagamento da imprese diverse dall emittente. La qualificazione della moneta elettronica come un credito nei confronti dell emittente è strettamente collegata all obbligo di rimborso al valore nominale previsto dall art. 3 della Direttiva medesima e si applica a tutti i soggetti abilitati alla sua emissione. Considerato che gli enti creditizi così come definiti nell originaria formulazione della Direttiva 2000/12/CE erano già autorizzati ad emettere e gestire mezzi di pagamento (tra i quali la moneta elettronica) e a svolgere tali attività a livello comunitario in base al mutuo riconoscimento, la Direttiva 2000/46/CE individua un nuovo tipo di intermediari abilitati allo svolgimento delle suddette attività nell ambito dell Unione europea. Questi intermediari vengono denominati istituti di moneta elettronica (Imel) e definiti in questi termini: qualsiasi impresa, o altra persona giuridica diversa dagli enti creditizi di cui all articolo 1, punto 1, primo comma, lettera a) della direttiva 2000/12/CE, che emetta mezzi di pagamento in forma di moneta elettronica (art. 1, comma 3, lettera a). 7 Il microcircuito può essere una contact smart card, che per l utilizzo va inserita in un apposito lettore, o una contactless smart card, in grado di comunicare a distanza grazie alla presenza di un antenna miniaturizzata. Per inciso, un terzo delle smart card prodotte nel 2001 erano contactless; cfr. Furletti M., 7

8 La carta può inoltre essere del tipo usa e getta, ossia utilizzabile fino ad esaurimento del potere d acquisto in essa originariamente caricato, oppure ricaricabile. La procedura di ricarica può essere effettuata, a seconda dei casi, presso i terminali ATM, oppure tramite internet servendosi di un apposito lettore collegato ad un personal computer. FIGURA 1 - Classificazione degli strumenti di moneta elettronica STRUMENTI DI MONETA ELETTRONICA HARDWARE-BASED SOFTWARE-BASED - non ricaricabili - non ricaricabili - ricaricabili - ricaricabili off-line on-line on-line internet dispositivi dedicati internet POS telefono cellulare Il tradizionale ambito applicativo delle carte prepagate è rappresentato dal regolamento off-line degli acquisti al dettaglio di modesto ammontare e pertanto questi strumenti di moneta elettronica vengono comunemente identificati come borsellini elettronici. Negli ultimi anni, tuttavia, la diffusione di internet ha anche favorito lo sviluppo di alcune applicazioni on-line di carte prepagate per il commercio elettronico, che si basano sull utilizzo di un lettore collegato ad un personal computer. Con riferimento agli strumenti software-based, l emittente - servendosi di uno specifico software - crea per ogni utente un conto virtuale nel quale viene memorizzato il valore monetario prepagato. Tale conto virtuale può essere allocato nella memoria del personal computer dell utente o nell elaboratore dell emittente. Nel primo caso, il trasferimento del valore monetario è possibile solo tramite internet; nel secondo caso, An overview of smart card technology and market, Federal Bank of Philadelphia - Payment Cards Center, Discussion Paper, april

9 invece, il valore elettronico può essere speso anche presso gli esercizi al dettaglio dotati di un terminale POS. Indipendentemente dal dispositivo utilizzato per la memorizzazione del credito monetario, l utente accede al proprio conto mediante una parola chiave e può disporre del potere d acquisto in esso incorporato avendo eventualmente la possibilità di ricaricarlo. E opportuno precisare che molti strumenti di pagamento prepagati, pur presentando le caratteristiche di funzionamento tipiche degli strumenti software-based, prevedono l impiego di una plastic card. In particolare, il supporto fisico può consistere in una carta a banda magnetica da utilizzare presso i terminali POS oppure in una scratch card sulla quale è impresso un codice, inizialmente coperto da uno strato di vernice da rimuovere, che va digitato in internet per creare il conto virtuale e per attivare la procedura di pagamento. La carta, pertanto, non immagazzina direttamente il potere di acquisto, che è invece depositato in un conto virtuale presso l emittente. Gli strumenti software-based di questo tipo sono detti prepaid dedicated account e, per inciso, sono i più diffusi in Italia. 3. Le caratteristiche del sistema dei pagamenti al dettaglio Secondo la terminologia anglosassone, il sistema dei pagamenti al dettaglio rientra tra i cosiddetti two-sided markets, in quanto il suo funzionamento dipende dall incontro delle preferenze di due diverse categorie di utenti, che nella fattispecie sono rappresentate dai commercianti e dai consumatori 8. Più precisamente, i two-sided markets si caratterizzano per il manifestarsi di esternalità positive indirette (indirect network-effects) e per la presenza di prodotti complementari. Si hanno indirect network-effects quando la diffusione di un prodotto accresce il valore di un prodotto ad esso complementare e ne alimenta la domanda. Nell ambito del sistema dei pagamenti al dettaglio, ciò si verifica ad esempio per le carte di pagamento, in quanto l utilità dei terminali POS per i commercianti aumenta con lo sviluppo del numero di carte di debito e di credito in circolazione 9. Un inconveniente strettamente connesso alla presenza di indirect network-effects è che il gradimento di uno strumento di pagamento da parte dei commercianti aumenta al 8 Cfr. Evans D. S., The antitrust economics of two-sided markets, AEI-Brookings Joint Center for Regualtory Studies, related publication 02-13, September Diversamente, si parla di direct network-effects quando, al crescere del numero dei soggetti che utilizzano un certo strumento, aumenta il valore dello stesso per i suoi possessori. La rilevanza di questa relazione è evidente pensando, ad esempio, al telefono cellulare o alla posta elettronica, la cui utilità è andata aumentando di pari passo con l aumento del numero di utenti. 9

10 crescere della sua diffusione tra i consumatori e viceversa. Ciò costituisce un ostacolo al raggiungimento di una soglia minima di domanda da parte di una delle due categorie di utenti e può mettere a rischio lo sviluppo di uno strumento innovativo. La diffusione di qualsiasi strumento di pagamento, pertanto, deve passare attraverso il raggiungimento della massa critica da parte di almeno una categoria di utenti. Solo a quel punto, le esternalità positive possono estendere i propri effetti di diffusione anche all altro versante 10. Con riferimento alla presenza di prodotti complementari, si osserva che nel sistema dei pagamenti al dettaglio ogni strumento è generalmente offerto dallo stesso emittente in due versioni : una rivolta ai consumatori, l altra rivolta ai commercianti. Tali versioni devono essere necessariamente complementari sotto due punti di vista: quello tecnologico e quello del pricing. Dal punto di vista tecnologico, affinché due prodotti siano complementari è indispensabile che essi siano compatibili, ossia che condividano i medesimi standard operativi, e che siano quindi in grado di interagire. Nel caso delle carte di pagamento, ad esempio, la situazione ideale è quella in cui uno stesso terminale POS consenta di processare qualsiasi carta presentata dal consumatore a prescindere dall emittente e dal circuito utilizzato. Al riguardo, secondo i risultati di alcune analisi empiriche condotte in diversi Paesi industriali, la presenza di standard non compatibili riduce l efficacia delle esternalità positive 11. Nei Paesi in cui esistono network con standard tecnologici diversi, infatti, il numero di transazioni su terminali POS, a prescindere dalla diffusione di questi ultimi, risulta significativamente inferiore a quello di Paesi con un solo network 12. Con riferimento al pricing, così come è stato osservato per la prima volta da Cournot nel 1838, due prodotti sono complementari se è possibile aumentare la domanda di uno di essi diminuendo il prezzo dell altro 13. Nella misura in cui si rapportano sia con i consumatori sia con i commercianti, gli emittenti possono pertanto tener conto di tale 10 Riferendosi nuovamente all esempio delle carte di credito, tale risultato è stato conseguito con l adozione da parte di alcune società emittenti di un aggressiva politica di distribuzione, incentrata sulla spedizione, gratuita e senza preventiva richiesta, delle carte medesime al domicilio di un elevato numero di potenziali utenti. Cfr. Chakravorti S., Why has stored value not caught on?, Emerging Issues Series Supervision and Regulation Department Federal Reserve Bank of Chicago, S&R-200-6, May 2000, p Cfr. Guibourg G., Interoperability and network externalities in electronic payments, Sveriges Riksbank Working Paper Series, n. 126, September Ad esempio, gli Stati Uniti e la Germania, dove erano operativi più standard tecnologici, hanno sperimentato nel corso degli anni novanta un maggiore incremento nel numero di terminali POS rispetto al numero delle transazioni. Diversamente, il Canada ha potuto beneficiare dei vantaggi della fusione tra i diversi sistemi in un unico network nazionale, siglata nel A partire da quella data, il mercato delle carte di pagamento ha registrato una vera e propria impennata. Oggi, in Canada, il 60 per cento delle transazioni è regolato con carte di pagamento. 13 Cfr. Evans D. S., op. cit.. 10

11 interdipendenza di prezzo e trarne vantaggio. Se diversamente l offerta fosse effettuata da due operatori diversi non sarebbe possibile sfruttare tale opportunità 14. Le manovre sul pricing, ad ogni modo, non sono illimitate e la scelta di far gravare in modo eccessivo sugli esercenti il costo del servizio può rivelarsi controproducente. Ancora una volta, è l esperienza delle carte di credito a fornire un esempio illuminante: alcune categorie di esercenti, caratterizzati da limitati margini di ricarico sui prodotti o servizi offerti, come benzinai e società erogatrici di acqua, gas e energia elettrica, non accettano il pagamento con carta di credito perché troppo oneroso, salvo porre l interchange fee a carico della clientela che voglia comunque usare tale strumento. Le commissioni a carico degli esercenti sono infatti calcolate in percentuale (variabile in relazione al volume di pagamenti annualmente ricevuti con carte di credito) del valore complessivo della transazione. L esercente che per ipotesi guadagna 1 euro su una transazione di 20 euro ed è soggetto ad una percentuale del 4 per cento, si troverebbe quindi a versare 80 centesimi al gestore del circuito di carte di credito, riducendo il proprio guadagno a 20 centesimi L atteggiamento dei consumatori nei confronti di strumenti e servizi di pagamento innovativi L atteggiamento dei consumatori rispetto all adozione di uno strumento di pagamento innovativo è normalmente improntato ad una certa resistenza a cambiare le abitudini quotidiane. Tale resistenza al cambiamento raramente è del tutto irrazionale ed è anzi spesso giustificata da considerazioni legate alle condizioni economiche, alle preferenze in merito alla gestione delle proprie finanze e a valutazioni circa la comodità di accesso e di utilizzo dell innovazione. Inoltre, come evidenziano alcune analisi empiriche condotte in prevalenza negli Stati Uniti, la propensione al cambiamento non è uniforme tra le diverse categorie di utilizzatori. In particolare, secondo gli studi di Rogers e Shoemaker 15, i tempi e l ampiezza di diffusione di una determinata innovazione variano sensibilmente in funzione del grado di radicalità della stessa e dei vantaggi relativi percepiti dai potenziali utilizzatori. Dalle verifiche condotte dai due studiosi risulta, infatti, che un innovazione viene adottata più rapidamente se i potenziali utilizzatori la percepiscono come: - vantaggiosa rispetto alle soluzioni preesistenti in termini economici, di comodità di utilizzo, di prestigio sociale e di soddisfazione; - compatibile con i propri valori, esperienze e bisogni; 14 La complementarità del pricing è di nuovo evidente per le carte di pagamento, queste, infatti, presentano normalmente costi variabili nulli a carico dei titolari e commissioni percentuali per transazione a carico degli esercenti. 15 Cfr. Rogers E., Shoemaker F., Communication of Innovations, McMillan,

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