Il decreto liberalizzazioni e le opportunitàper le imprese
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- Tommasa Giglio
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1 Il decreto liberalizzazioni e le opportunitàper le imprese La nuova disciplina dei Servizi Pubblici Locali Assoimprenditori Alto Adige Unternehmerverband Südtirol Bolzano-Bozen 13 Giugno 2012
2 Un tentativo di ricostruzione del quadro di riferimento a frontedi una notevole varietàe eterogeneitàdi fonti statistiche (Unioncamere,Istat, Corte dei Conti, Funzione Pubblica) ALCUNI DATI SUI SPL G. Mele - CSC
3 Societàpartecipate dagli Enti Locali in Italia Diretta Indiretta Totale G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati Unioncamere
4 Costi politici ed economici delle partecipazioni locali Componenti di CDA e organi delle partecipate: Costo del funzionamento dei CDA di enti e società: 2,5 Miliardi di euro l anno Membri degli organi societari (CDA, collegi sindacali, ) e consulenti: ca. G. Mele - CSC Fonte: Indagine UIL sui costi della politica
5 Valore e rendimenti delle partecipazioni locali Valore stimato di mercato delle partecipazioni: 17 miliardi di euro Rendimento annuo: 3% annuo (partecipazioni statali: 5,4%) Redditivitàmolto piùbassa del settore privato G. Mele - CSC Fonte: Dati MEF e elaborazioni dati Unioncamere
6 Confronto col settore privato: indici di redditività(%) Indici caratteristici del conto economico Società a partecipazione pubblica Controllate Non controllate Totale Società private Totale ROS 2,7 6,4 3,4 8,9 7,3 Costo del lavoro/valore aggiunto 67,3 26,8 61,2 29,9 42,8 EBITDA margin 10,3 19,3 11,9 13,1 12,7 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni datiunioncamere
7 I debiti delle partecipazioni locali I debiti delle societàche svolgono SPL è pari a 23,6 miliardi di euro nel 2010, di cui: Servizi idrici e rifiuti: 13,9 miliardi Energia e gas: 5,2 miliardi Trasporti: 4,5 miliardi G. Mele - CSC Fonte: Dati Corte dei Conti 2012
8 Societàpartecipate dagli Enti Locali in Trentino Alto Adige Aree Var. % Valori assoluti Trentino Alto Adige ,4 Centro-Nord ,9 Mezzogiorno ,6 ITALIA ,9 Distribuzione % Trentino Alto Adige 4,9 5,1 6,2 Centro-Nord 79,5 78,6 77,4 Mezzogiorno 20,5 21,4 22,6 ITALIA 100,0 100,0 100,0 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati Unioncamere
9 Principali variabili di conto economico (panel di 130 imprese del TAA dati inmln. di ) Variabili di conto economico Fatturato netto 8,6 11,8 14,9 Valore aggiunto 3,7 4,2 5,6 Risultato esercizio d.i. 0,2 0,4 1,2 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni datiunioncamere
10 Principali variabili di conto economico (Italia=100,0) 250,0 125,0 0,0-125,0-250, Fatturato netto Valore aggiunto Risultato esercizio d.i. Trentino Alto Adige 82,8 90,3 96,6 77,0 76,4 93,1 199,2 136,4 331,7 Centro-Nord 106,1 105,3 107,2 100,8 100,7 101,0 169,2 133,3 142,5 Mezzogiorno 69,1 73,3 63,8 96,1 96,4 94,7-249,2-67,9-114,4 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati Unioncamere
11 Societàcontrollate in perdita (quota %) 45,0 37,5 30,0 22,5 15,0 7,5 0, Trentino Alto Adige 42,0 47,0 44,0 Centro-Nord 36,0 35,0 34,0 Mezzogiorno 45,0 46,0 41,0 ITALIA 38,0 37,0 35,0 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati Unioncamere
12 Imprese, unitàlocali e addetti nelle imprese a controllo pubblico Aree Imprese N. Addetti Addetti medi Unità locali N. Addetti Addetti medi Bolzano/Bozen , ,2 Trento , ,3 Trentino Alto-Adige/ Südtirol , ,3 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati ISTAT-ASIA
13 Numero medio di addetti alle imprese e alle unitàlocali 375,0 300,0 225,0 150,0 75,0 0,0 Bolzano Trento Trentino Alto Adige Nord ovest Nord est Centro Sud Isole ITALIA Imprese 34,1 54,0 44,8 96,3 61,2 391,8 104,8 110,3 162,8 Unità locali 16,2 16,3 16,3 25,6 21,3 32,8 23,6 24,9 25,8 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati ISTAT-ASIA
14 Peso delle imprese a controllo pubblico sul totale imprese (%) 1,5 1,2 0,9 0,6 0,3 0 Bolzano- Bozen Trento Trentino Alto Adige Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Italia Quota % 1,4 1,4 1,4 0,5 0,6 0,5 0,4 0,5 0,5 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati ISTAT-ASIA
15 Peso degli addetti in imprese a controllo pubblico sul totale (%) 18,0 15,0 12,0 9,0 6,0 3,0 0,0 Bolzano- Bozen Trento Trentino Alto Adige Nord Ovest Nord Est Centro Sud Isole Italia Quota addetti 3,2 5,8 4,5 3,5 2,7 18,4 5,1 5,8 7 G. Mele - CSC Fonte: Elaborazioni dati ISTAT-ASIA
16 I recenti e tormentati sviluppi della disciplina: dalla manovra Tremonti al legge Sviluppo, dal decreto Ronchi al Referendum sulla cd. acqua pubblica, dal decreto Fitto al decreto salva Italia e oltre LIBERALIZZAZIONE E PRIVATIZZAZIONE DEI SPL G. Mele - CSC
17 I principali passaggi normativi DL 112/2008, convertito in legge 133/2008, art. 23-bis ( manovra Tremonti ) Legge 99/2009, art. 30, comma 26 ( legge Sviluppo ) DL 135/2009, convertito in legge 166/2009, art. 15 ( decreto Ronchi ) Referendum abrogativo del 13/6/2011 (cd. acqua pubblica ) DL 138/2011, convertito in legge 148/2011, art. 4 ( decreto Fitto ) Legge 183/2011 (legge stabilità 2012), art. 9, comma 2 DL 1/2012, convertito in legge 27/2012, art. 25 (decreto salva Italia ) e poi G. Mele - CSC
18 Liberalizzazione dei SPL Rispetto dei principi di concorrenza, libertàdi stabilimento e libera prestazione di servizi Verifica della realizzabilitàdi gestione concorrenziale dei SPL di rilevanza economica Liberalizzazione di tutte le attività economiche nel rispetto dell universalitàe dell accessibilità dei servizi Eccezione: se la liberalizzazione del servizio non èidonea a garantire il servizio, affidamento con gara dei diritti in esclusiva G. Mele - CSC
19 Limiti ed esclusioni Applicazione a tutti i SPL, con prevalenza sulle discipline di settore incompatibili Sono esclusi il servizio idrico integrato, distribuzione di gas naturale, distribuzione di energia elettrica e farmacie comunali Per il trasporto pubblico ferroviario, fatti salvi gli affidamenti e i contratti di servizio deliberati e sottoscritti fino alla scadenza dei primi 6 anni di validità G. Mele - CSC
20 Organizzazione dei SPL Ambiti o bacini territoriali ottimali Omogenei e di dimensione non inferiore alla Provincia Individuati dalle Regioni entro il , anche di diversa dimensione, ma motivata su Differenziazione territoriale e socio-economica Caratteristiche specifiche del servizio Poteri sostitutivi del Governo Fatta salva l organizzazione giàavviata per ambiti di singoli servizi prevista da normative di settore o dalle Regioni G. Mele -CSC
21 Gestione concorrenziale Verifica obbligatoria, in base ad analisi di mercato, della realizzabilitàdi gestione concorrenziale dei SPL: Preliminare e periodica Comunque prima del conferimento o del rinnovo Adozione, entro il e poi periodicamente e comunque prima di affidamento, di una deliberaquadro che dimostri: Istruttoria effettuata Nel caso di mancata liberalizzazione, i motivi della decisione e i benefici per la collettività G. Mele -CSC
22 Parere dell AGCM Obbligatorio e vincolante per affidamento di servizi in esclusiva di enti territoriali con piùdi abitanti, da acquisire prima di adottare la delibera-quadro Pronuncia entro i 30 giorni successivi la richiesta, su: Idoneitàe sufficienza dei motivi di mancata liberalizzazione Correttezza della procedura di affidamento simultaneo con gara di piùspl G. Mele -CSC
23 Pubblicitàdella procedura Adozione della delibera-quadro entro i successivi 30 giorni dal parere dell AGCM Pubblicazione di delibera-quadro e parere AGCM sul sito internet dell ente e con altre idonee modalità Senza delibera-quadro non èpossibile procedere all affidamento di diritti di esclusiva G. Mele - CSC
24 Procedure competitive di affidamento 1 Ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del TFUE e dei principi generali del CCP Rispetto di standard qualitativi, quantitativi, ambientali, equa distribuzione sul territorio e di sicurezza (disposizioni di legge, di competenti autoritàdi settore o, in mancanza, degli enti affidanti) Partecipazione anche di societàinteramente pubbliche, salvo specifici divieti di legge, e di società private extra UE a condizioni di reciprocità G. Mele - CSC
25 Procedure competitive di affidamento 2 Ad evidenza pubblica a societàa capitale misto pubblico-privato, cioè la cd. gara a doppio oggetto : la qualitàdi socio privato (quota di capitale non inferiore al 40%) attribuzione di specifici compiti operativi connessi alla gestione del servizio Criteri di valutazione delle offerte con prevalenza di qualitàe corrispettivo del servizio rispetto al prezzo delle quote societarie Compiti operativi del socio privato connessi alla gestione del servizio per la sua intera durata G. Mele - CSC
26 Affidamento diretto A societàin house, cioèin possesso dei requisiti previsti dalla giurisprudenza comunitaria: Capitale interamente pubblico Esercizio dell ente proprietario di un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi Realizzazione prevalente della loro attivitàcon l ente proprietario Valore del servizio non superiore a euro l anno Divieto di procedere al frazionamento del servizio e del relativo affidamento G. Mele - CSC
27 Regime transitorio degli affidamenti non conformi 1 Cessazione il di affidamenti diretti a società: In house con valore del servizio oltre euro l anno A societàa capitale misto pubblico-privato, se il socio privato non èstato scelto con gara In alternativa alla scadenza anticipata, affidamento per 3 anni ad un unica societàin house: Risultante da fusione entro il di piùgestioni in affidamento diretto o in economia Configurazione del servizio a livello di ambito o bacino ottimale G. Mele - CSC
28 Regime transitorio degli affidamenti non conformi 2 Diretti a società a capitale misto pubblico-privato cessano: Il , se socio privato scelto con gara, ma non a doppio oggetto Alla scadenza del contratto di servizio, se socio privato sceltocon gara a doppio oggetto Diretti a societàquotate a capitale misto pubblico-privato, assentiti prima del 1 ottobre 2003, cessano alla scadenza del contratto di servizio, se partecipazione pubblica al : si riduce al 40% entro il si riduce al 30% entro il In caso contrario, scadono alle stesse date Vigilanza del Prefetto sul rispetto del regime transitorio (termine perentorio all adempimento e poteri sostitutivi del Governo) G. Mele - CSC
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