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1 I SERVIZI AMBIENTALI A STOCCOLMA Estensione territoriale del comune 164 : 188 Km² Estensione del bacino del servizio: 188 Km² Popolazione: abitanti Rifiuti prodotti in un anno (in tonnellate): ca. Grafico 1. - Composizione dei rifiuti solidi urbani (anno 1997) 9% 5% 3% 8% 3% 26% Carta e cartone Rifiuti organici Materie plastiche Minerali e metalli Vetro Tessili, legno e pelle Materiali compositi Altri 7% 39% Fonte: La presente indagine è stata condotta considerando la Municipalità di Stoccolma (Stockholm Municipality), la più grande delle 26 municipalità che costituiscono la Contea di Stoccolma (Stockholm County). Quest ultima ha un estensione territoriale di km² ed un totale di abitanti. 165 Solo rifiuti domestici (household waste). 274

2 1) I soggetti della regolazione 1.1) Unione Europea, EEA e EIONET Vedi supra scheda di Barcellona. 1.2) Lo Stato Le basi della politica dei rifiuti in Svezia sono costituite dalla Legge sulla protezione dell ambiente del 1969, dalla Legge sulla raccolta e sullo smaltimento dei rifiuti del 1979 e dal Decreto per lo sviluppo della politica dei cicli ecologici del Con l ingresso della Svezia nella Comunità Europea, nel 1995, sono stati introdotti nella legislazione nazionale i principi e gli obiettivi della politica ambientale europea. A livello nazionale, l organo responsabile in materia ambientale è il Ministero dell Ambiente (Miljödepartementet) che, per quel che concerne l ambito specifico dei rifiuti, mira al perseguimento di una serie di obiettivi, dei quali i fondamentali sono: la prevenzione, attraverso la riduzione della quantità e della pericolosità dei rifiuti da smaltire; il massimo sviluppo possibile del riciclaggio e del riutilizzo; il divieto di incenerimento e smaltimento in discarica dei rifiuti non preselezionati; la preselezione alla fonte di tutti i rifiuti domestici. Un altra Autorità, rilevante a livello nazionale, è l Agenzia Svedese per la Protezione Ambientale (Naturvådsverket) cui spetta fissare la cornice legislativa in materia di gestione dei rifiuti. E, inoltre, competente per l emissione delle istruzioni per la formazione dei piani di gestione dei rifiuti, della cui elaborazione sono responsabili le singole municipalità Le Municipalità sono responsabili per lo sviluppo dei piani di gestione inerenti tutti i tipi di rifiuti prodotti nell ambito territoriale di propria competenza. Si veda infra

3 A partire dal 1996 è stato avviato un processo di unificazione delle varie leggi ambientali in un Codice dell Ambiente, entrato in vigore nel 1999 e successivamente modificato da alcuni emendamenti (in vigore dal 1 agosto 2000). In particolare, il settore dei rifiuti è disciplinato dal capitolo 15 del Codice, in cui viene fornita, innanzitutto, la definizione di rifiuto, sulla base di quella delineata dalla Direttiva quadro sui rifiuti. L altro principio generale cui tale sezione del Codice dell Ambiente fa riferimento è quello della responsabilità del produttore, ove con il termine produttore si intende sia il soggetto che fabbrica, importa o vende un prodotto o un imballaggio, sia il soggetto che nell esercizio della propria attività produce rifiuti che richiedono speciali misure riguardo al loro smaltimento. La responsabilità del produttore si sostanzia, quindi, nell obbligo, imposto ai suddetti soggetti, di assicurare che i rifiuti prodotti siano raccolti, riciclati, smaltiti o eliminati in modo compatibile con la salvaguardia dell ambiente e della salute umana. 1.3) I County Administrative Boards I County Administrative Boards sono responsabili della protezione dell ambiente a livello regionale. Rilasciano licenze, sulla base della legislazione nazionale, per la concessione e l utilizzo di siti adibiti a discarica e controllano l attività di gestione dei rifiuti svolta dalle Municipalità. Tali organi, inoltre, emanano piani regionali di gestione dei rifiuti e coordinano e supervisionano il monitoraggio ambientale. 1.4) La Municipalità Prima di passare a delineare i caratteri salienti del soggetto che si occupa della regolazione specifica dei servizi di igiene urbana nella città di Stoccolma, è opportuno fare un breve cenno alle diverse tappe che hanno segnato l esperienza locale nel passaggio da una gestione interamente pubblica dei servizi in questione ad una gestione esternalizzata, in base alla quale determinati settori della filiera dei servizi igienici urbani sono stati affidati a soggetti privati presenti sul mercato, i quali 276

4 garantiscono, o dovrebbero garantire, una gestione più efficiente ed efficace del servizio stesso (outsourcing). A livello nazionale, la struttura organizzativa prevede una ripartizione di ruoli e funzioni in base alla quale ogni singola municipalità è responsabile, nell ambito dei propri confini territoriali, della gestione dell intero ciclo dei rifiuti urbani 167 : dalla loro raccolta, al loro trasporto presso gli impianti di trattamento fino al loro riciclaggio o smaltimento. A tal fine, ciascuna municipalità deve adottare un proprio regime di gestione e un piano di smaltimento dei rifiuti. Il regime di gestione stabilisce le regole per lo smaltimento dei rifiuti all interno della municipalità, mentre il piano contiene i dati relativi alla quantità e al flusso di rifiuti prodotti e le misure predisposte per ridurre la quantità e la pericolosità dei rifiuti. Tuttavia, la municipalità non può essere considerata un soggetto regolatore puro poiché, come si vedrà successivamente (vedi infra 2.1), essa si occupa anche della fornitura di parte dei servizi di igiene urbana. Infine, a partire dal 1996 la Municipalità di Stoccolma è stata suddivisa in 18 aree amministrative (District Councils), ciascuna delle quali mantiene una considerevole autonomia all interno della propria area. Gli sforzi tesi alla protezione ambientale sono, quindi, posti in essere da autorità più vicine ai cittadini, con la conseguenza che risulta notevolmente più agevole un concreto coinvolgimento di questi ultimi nelle iniziative di salvaguardia. 1.5) La City Waste Administration (Renhållningsförvaltningen) Con l intento di rendere più stringente la responsabilità in materia di gestione dei rifiuti prevista dalle norme di legge 168 e per sviluppare una linea di trattamento dei rifiuti che fosse più efficace, efficiente e che comportasse il minor impatto ambientale possibile, nel 1977 venne creata a Stoccolma una nuova società per la gestione di tutto il 167 Per rifiuti urbani si intendono i rifiuti raccolti in pattumiere e sacchetti della spazzatura, rifiuti ingombranti, rifiuti di parchi e giardini, e rifiuti di negozi ed uffici. 168 Come, ad esempio, la Legge sulla protezione dell ambiente del

5 complesso dei servizi di igiene urbana: la SKAFAB (Stockholm City Waste Recycling Company). Con la convinzione che questo tipo di organizzazione costituisse una garanzia per il mantenimento di prezzi bassi e quindi di una situazione realmente competitiva, alla società, posseduta al 100% dall ente locale, venne affidato l intero ciclo di gestione dei rifiuti, dalla raccolta al trattamento. Già nel 1981 la SKAFAB aveva raggiunto dimensioni notevoli, con circa 115 impiegati tra tecnici, esperti economici e legali ed addetti alla raccolta dei rifiuti. Tuttavia, a seguito delle elezioni svoltesi nell autunno del 1998, che comportarono un mutamento nella maggioranza del Consiglio comunale, venne avviato un processo di riorganizzazione nella gestione dei servizi di igiene urbana che si fondava prevalentemente sulla riduzione dell influenza delle istituzioni pubbliche in tale settore e sulla conseguente spinta a ricorrere a società private. Vennero pertanto ridotte le attività fino ad allora di competenza della SKAFAB, venduto tutto ciò che non sarebbe stato necessario alla realizzazione della nuova struttura organizzativa e agli impiegati in esubero venne offerta la possibilità di andare in pensione o di essere ricollocati in altri settori dell amministrazione cittadina. Si giunse, infine, allo smembramento della società in singole unità vendute ai privati. Dopo un anno, il processo di vendita era concluso e la SKAFAB trasformata in City Waste Administration (Renhållningsförvaltningen) con compiti di controllo e regolazione: fatturazione ai cittadini, sviluppo dei piani di gestione dei rifiuti, sviluppo di un meccanismo tariffario in luogo di quello tributario, supervisione degli operatori privati, informazioni ai consumatori, raccolta reclami e trasmissione dei medesimi agli operatori. In questo senso, la City Waste Administration, avendo perso il ruolo di fornitore del servizio che era proprio dell ex SKAFAB, deve essere annoverata tra i soggetti regolatori (in senso esclusivamente tecnico) dello stesso. La City Waste Administration ha cominciato ad operare il 1 giugno 2000 con un totale di 20 dipendenti, ponendosi i seguenti obiettivi: ridurre l ammontare di rifiuti; ridurre i rifiuti pericolosi per l ambiente; promuovere il ricorso a sistemi di recupero e riciclaggio; 278

6 individuare le metodologie migliori per la salvaguardia dell ambiente e per l eliminazione dei rifiuti in generale; mantenere stringenti standard igienici e sanitari. 2) I fornitori del servizio 2.1) La Municipalità di Stoccolma (Stockholm Municipality) La Municipalità di Stoccolma (Stockholm Municipality), come ogni singola municipalità che compone la Contea (Stockholm County), è responsabile della raccolta dei rifiuti urbani, del loro trasporto presso gli impianti di trattamento e del loro riciclaggio o smaltimento. La raccolta di circa il 40% di tali rifiuti viene, quindi, effettuata dalla stessa Municipalità mediante servizi interni alle abitazioni o in forma organizzata. Ciò sta a significare, nel primo caso, che sono gli stessi cittadini ad essere messi in condizione di potersi occupare direttamente di alcuni dei rifiuti che producono, utilizzando, ad esempio, sacchetti di colori diversi a seconda dei vari tipi di rifiuti. In tal modo è possibile realizzare una preselezione dei rifiuti già alla fonte, soprattutto per quanto concerne i rifiuti organici da destinare al compostaggio. Nel secondo caso, invece, è la Municipalità che, per assolvere al proprio ruolo di fornitore dei servizi di igiene urbana, provvede alle infrastrutture necessarie, quali ad esempio le cosiddette stazioni ambientali (environmental stations), utilizzate per la raccolta dei rifiuti domestici pericolosi prima del loro trasferimento negli appositi impianti di trattamento, nei centri per il riciclaggio e incenerimento. Nella città di Stoccolma vi sono tre centri per il riciclaggio dei rifiuti (Lövsta, Brädgården e Östberga) e un impianto di incenerimento (Hogdalen, con una capacità di trattamento di tonnellate di rifiuti l anno). Il restante 60% dei rifiuti urbani viene raccolto, per conto della municipalità, da soggetti privati autorizzati. Il trasporto dei rifiuti può essere effettuato, in linea generale, solo dai soggetti a tale scopo incaricati dalle municipalità, mentre per quel che concerne lo smaltimento, 279

7 questo può essere eseguito solo su base professionale da soggetti che hanno ottenuto la necessaria autorizzazione. 2.2) I gestori privati Nel caso della città di Stoccolma, per quanto attiene ai soggetti fornitori del servizio, si assiste ad una equilibrata ripartizione dei ruoli tra l Ente locale che, come si è visto nel paragrafo precedente, gestisce direttamente parte del servizio, e i gestori privati. Se da un lato, infatti, un servizio quale quello di igiene urbana non può non aver visto rafforzate le proprie caratteristiche di servizio pubblico a ragione della sua evidente connessione con le politiche ambientali, dall altro i motivi dell intervento diretto dell Ente locale si sono gradualmente ridotti, a vantaggio di una concezione più moderna della gestione del servizio, imperniata sui concetti di efficacia, efficienza ed economicità. Tra i gestori privati rientrano, quindi, tutte quelle imprese, come ad esempio la Borås Renhållningsverk, che hanno acquistato i vari rami della società SKAFAB a seguito dello smembramento e della trasformazione dell azienda in autorità di controllo e regolazione. Considerando il concetto di gestione del servizio di igiene urbana in un accezione più ampia, tra i soggetti privati che forniscono tale servizio possono essere annoverati anche i produttori, a seguito dell applicazione del cosiddetto principio della responsabilità del produttore, che ha contribuito a rompere il monopolio della municipalità nella gestione dei rifiuti. Dopo ampie consultazioni con gli stessi produttori cui, peraltro, è stata lasciata ampia libertà di esecuzione (ritenendo l approccio flessibile più adatto ad incentivare le azioni dei produttori nonostante richieda un maggior controllo degli adempimenti), tale principio è stato introdotto, nel 1994, dapprima nei confronti dei soli produttori di imballaggi e pneumatici. Esteso, dal 1998, ai produttori di veicoli (per i veicoli fuori uso), a partire dal 2001 riguarda anche i prodotti elettrici ed elettronici. In base al principio in questione, i produttori di determinati beni di consumo devono ricoprire il ruolo principale nella gestione dei rifiuti che essi creano, in considerazione del fatto che il produttore è colui che prende tutte le decisioni essenziali che riguardano 280

8 il prodotto e le conseguenti possibilità di gestirlo una volta che questo si sia trasformato in rifiuto. Ciò significa che spetta al produttore la raccolta, il trasporto e il riciclaggio dei rifiuti generati dai suoi prodotti. Pertanto, per la fornitura del servizio di raccolta e recupero degli specifici tipi di rifiuti che rientrano nell ambito della responsabilità dei produttori, il gruppo dei produttori di imballaggi ha costituito una serie di società tra le quali possono essere annoverate: la Svensk GlasÅtervinning AB per il vetro, la Metallkretsen AB per i metalli, la Plastkretsen AB per la plastica, la Svensk Kartongåtervinning AB per il cartone, la RWA Returwell AB per il cartone ondulato e la Svensk EPS Återvinning AB per il polistirene. Parimenti, vi sono società di recupero dei materiali che si occupano della raccolta e, appunto, del recupero dei veicoli fuori uso, dei pneumatici e dei prodotti elettronici. Dalla tabella si evince la maggior efficienza ottenuta nel servizio di recupero dei materiali per i quali sussiste la responsabilità del produttore. I dati si riferiscono ai livelli di recupero (espressi in percentuale) per il 1999, confrontati con quelli minimi richiesti dal Governo per lo stesso anno La tabella in questione si riferisce al dato nazionale; il suo inserimento nella presente ricerca è tuttavia utile per indicare il trend che ha interessato anche la città di Stoccolma. 281

9 Tabella Livelli di recupero dei rifiuti sui quali vige il principio della responsabilità del produttore Materiale Percentuali di recupero (1999) Domanda per il 1999 (in percentuale) Pneumatici 117% 80% Veicoli fuori uso 81% nd Vetro 84% 70% Plastica 34% 30% Carta e cartone 40% 30% Cartone ondulato 84% 65% Acciaio 62% 50% Alluminio 33% 50% Fonte: 3) Rapporti fra l Ente locale e i soggetti fornitori La natura giuridica del rapporto esistente tra l Ente locale e le imprese che gestiscono i servizi di igiene urbana dipende, naturalmente, dalle modalità di attribuzione della fornitura del servizio. Nel caso in esame, non si è fatto ricorso né a procedure di gara né ad affidamenti diretti, ma ad un meccanismo intermedio. Con la privatizzazione della SKAFAB, infatti, le varie attività precedentemente gestite in forma sostanzialmente monopolistica dalla società pubblica sono state vendute ai singoli operatori privati: ciò ha comportato, in capo all Ente locale, la perdita della piena titolarità del servizio e la contestuale assunzione del ruolo di regolatore locale, con la conseguenza che il rapporto che si è venuto ad instaurare consiste nella mera supervisione delle prestazioni rese dagli operatori privati. Questi ultimi hanno, quindi, avviato la fornitura del servizio sulla base di contratti di servizio o assimilati che si caratterizzano per il fatto che, pur essendo lasciata ai singoli operatori piena autonomia circa le scelte di carattere produttivo e gestionale, gli stessi sono incentivati ad operare in modo produttivamente efficiente e nel rispetto di determinati standard qualitativi, anche perché soggetti al monitoraggio dell autorità di regolazione e controllo. 282

10 4) Le modalità di funzionamento dei servizi di igiene urbana Per quel che concerne l organizzazione del servizio di igiene urbana, è stato più volte sottolineato come nella capitale svedese sia stata scelta un impostazione in base alla quale, pur in presenza di attività gestite direttamente dall Ente locale, taluni servizi speciali vengono svolti da privati in regime di libera concorrenza. È opportuno, quindi, distinguere tra le diverse fasi della filiera del servizio di igiene urbana e cercare di individuare a quali soggetti competono le varie attività. La Municipalità, come detto precedentemente, è responsabile della raccolta di parte dei rifiuti urbani, del loro trasporto presso gli impianti di trattamento e del loro riciclaggio o smaltimento. Alla stessa compete, inoltre, l eliminazione degli oli usati, dei rifiuti igienici e la rimozione dei frigoriferi e dei congelatori abbandonati, che devono essere condotti presso impianti per l eliminazione di componenti pericolose; la Municipalità deve altresì predisporre appositi sistemi di smistamento e rimozione delle batterie da riciclare o da smaltire e di raccolta per quelle di scarto (che possono essere consegnate in centri di riciclaggio, stazioni di riciclaggio o anche presso alcuni rivenditori di batterie). La responsabilità della Municipalità non si estende ai rifiuti distinti da quelli urbani, per i quali vige il principio della responsabilità del produttore: per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, ad esempio, i produttori hanno l obbligo di assicurare che questi vengano rimossi, stoccati, riciclati e smaltiti esclusivamente da imprese autorizzate e rispondenti a particolari requisiti (si deve, cioè, trattare di imprese dotate di risorse tecniche, umane ed economiche tali da garantire il trattamento adeguato dal punto di vista ambientale e della tutela della salute). Va comunque sottolineato che la Municipalità è responsabile anche del trattamento dei rifiuti pericolosi, purché questi siano di origine domestica. Rientrano in tali tipi di rifiuti, a titolo di esempio, gli insetticidi, le lampadine a basso consumo di energia, i solventi, i detersivi, le colle, le vernici ecc. Per quel che concerne i rifiuti elettrici o elettronici in genere, è prevista la possibilità che la Municipalità stili degli accordi con i produttori al fine di condividerne la responsabilità: in tal caso, l ente locale si occuperebbe della loro raccolta, mentre i 283

11 produttori del loro riciclaggio. Tali rifiuti, prima di essere sottoposti al trattamento finale, vengono separati e smontati manualmente da aziende specializzate (trenta, fra private e municipali) e le parti contenenti sostanze pericolose sono condotte presso appositi impianti; i rivestimenti in plastica vengono inceneriti con recupero di energia ed i metalli vengono consegnati presso impianti di riciclaggio. Invece, sempre sui produttori grava la responsabilità della gestione degli imballaggi e dei giornali. Vi sono, poi, imprese che si occupano specificamente della raccolta e del recupero dei veicoli e dei pneumatici fuori uso. Anche a seguito di questa ripartizione di competenze, nella città di Stoccolma si è assistito ad un incremento nelle quantità dei materiali recuperati dai rifiuti domestici, come mostrato dalla tabella 4.1. Tabella Materiale recuperato dai rifiuti domestici Materiali recuperati 1999/tonnellate Percentuale dei rifiuti Percentuale dei rifiuti 1998/tonnellate prodotti 170 (1999) prodotti (1998) Carta e cartone , ,76 Vetro , ,13 Plastica 475 0, ,14 Metalli 410 0, ,09 Compost , ,22 Batterie 274 0, ,07 Rifiuti pericolosi 230 0, ,06 Rottami ferrosi ed elettrodomestici , ,15 Altri materiali , ,05 Totale materiale recuperato , ,67 Fonte: Il calcolo è stato effettuato prendendo come parametro di riferimento l ammontare di rifiuti domestici prodotti in un anno, pari a tonnellate. 284

12 5) Le modalità di finanziamento dei servizi di igiene urbana I costi relativi alla gestione dei rifiuti sono coperti attraverso vari strumenti economici: la raccolta e il trattamento dei rifiuti domestici sono finanziati prevalentemente attraverso apposite tariffe, stabilite dal consiglio municipale (City Council), mentre è più raro il finanziamento del servizio mediante la leva fiscale (basti pensare, infatti, che del budget del 2003 della Municipalità di Stoccolma, i 2/3 del quale è finanziato dalle tasse, solo l 1,3% è destinato a finanziare lo smaltimento dei rifiuti). Per i proprietari delle abitazioni la tariffa municipale è direttamente inclusa nel costo da essi sostenuto per il servizio di raccolta dei rifiuti, mentre per gli affittuari è aggiunta al canone di affitto e viene generalmente calcolata in base ad una percentuale standard per metro quadrato. Il proprietario di un abitazione unifamiliare paga in media poco meno di corone all anno (pari a 141,83) 171 per il servizio di raccolta bisettimanale. I proprietari di appartamenti, invece, pagano per la raccolta settimanale un totale di circa 700 corone annue (pari a 76,37), importo calcolato considerando un appartamento di 70 m². Se si calcola la somma dovuta pro-capite, senza far riferimento alla tipologia di abitazione, si ottiene che il costo per la raccolta e il trattamento dei rifiuti ammonta a circa 500 corone all anno (circa 54,55 annui). Fermo restando che la tariffa base deve comunque essere pagata per far fronte ai costi di gestione sostenuti dalla municipalità, sono previste riduzioni della somma dovuta qualora ricorrano particolari condizioni, ovvero esenzioni totali concesse normalmente quando un abitazione unifamiliare risulti inoccupata. Altre incentivazioni sono state adottate o proposte al fine di favorire la separazione ed il pretrattamento di rifiuti organici presso le famiglie. La tariffa per la raccolta dei rifiuti è destinata a coprire i costi sostenuti dalla municipalità per tutte le attività di gestione: fornitura dei contenitori, raccolta, trasporto, Corona svedese (SEK) = 0,

13 trattamento, centri di riciclaggio, trattamento dei rifiuti pericolosi, dei frigoriferi, delle batterie fuori uso, informazione, predisposizione di piani di amministrazione. Alcuni dei costi relativi alle suddette attività sono fissi, cioè prescindono dalla quantità dei rifiuti raccolti e dalla frequenza delle operazioni di raccolta, mentre altri, principalmente quelli relativi al trasporto, sono variabili. Ad esempio, la somma dovuta per il trattamento dei rifiuti, che costituisce una parte del costo complessivo delle attività di gestione dei servizi di igiene urbana, viene fatta pagare quando il rifiuto viene portato agli impianti di smaltimento. Gli importi richiesti a seconda dei diversi tipi di trattamento sono riportati nella tabella 5.1; come si vede, essi variano sensibilmente: tali differenziazioni sono spesso usate come strumenti per stimolare un più ampio ricorso al riciclaggio e all utilizzo dei rifiuti per la produzione di energia piuttosto che ad altre tecniche di smaltimento che comportano un più pesante impatto ambientale. In questo senso si registra, infatti, una tendenza all aumento dei costi di smaltimento anche a causa degli adeguamenti richiesti dall introduzione di standard più severi (come quelli sul controllo delle emissioni e dei percolati, ossia dei liquidi scaturenti dai rifiuti, in particolare quelli smaltiti in discarica, che filtrano nel terreno). Dal punto di vista economico, comunque, il più importante cambiamento nella gestione dei rifiuti è rappresentato dall istituzione, dal 1 gennaio 2001, di una tassa sui rifiuti conferiti in discarica, introdotta con la specifica finalità di aumentare i costi di questa tecnica di smaltimento e stimolare così il ricorso a forme di trattamento più pulite ed economicamente più vantaggiose. A livello nazionale, infatti, il Governo ha fissato l obiettivo di ridurre del 50%, entro il 2005, la quantità di rifiuti domestici smaltiti in discarica. Per quanto concerne, invece, i produttori, al fine di assicurare che questi autofinanzino i costi di gestione dei rifiuti prodotti in base al citato principio della responsabilità del produttore, è previsto il pagamento di una tassa che viene applicata sul prodotto al momento della vendita. 286

14 L ammontare del tributo da includere nel prezzo del prodotto è stabilito dagli stessi produttori. Attualmente varia dalle 220 alle 400 corone svedesi all anno per una normale abitazione unifamiliare (pari, rispettivamente, a 24,00 e 43, ). Tabella Costi di trattamento dei rifiuti, espressi in per tonnellata (Novembre 2000) Tipo di trattamento Importo per tonnellata Discarica 43,72-109,30 Incenerimento 21,86-54,65 Trattamento biologico (compostaggio) 43,72-87,44 Fonte: 6) Gli strumenti connessi alla qualità intrinseca del servizio 6.1) Strumenti di incentivazione alla prevenzione dei rifiuti Al riguardo, va in primo luogo tenuto presente che la traslazione, avvenuta in Svezia, di parte della responsabilità nella gestione dei rifiuti dalle comunità locali ai produttori, ha fatto sì che questi ultimi, nell ambito dei processi produttivi, abbiano cominciato ad utilizzare sempre più frequentemente materie prime idonee a rendere i prodotti più atti al riciclaggio. Inoltre, una caratteristica peculiare del caso svedese è rappresentata dall esistenza di una sorta di mercato dei rifiuti: chi produce rifiuti è obbligato a partecipare al costo per la gestione dei rifiuti generati dai prodotti originari riprendendo indietro, gratuitamente, una quantità di prodotti pari a quella originariamente acquistata dai propri clienti (take back obligation rule). In alternativa, il produttore può sostituire questa obbligazione accordandosi con altri produttori al fine di creare un fondo perequativo dei costi derivanti dalla regola del take 172 Si veda la nota

15 back, ovvero stipulare un assicurazione il cui premio viene versato in un fondo indipendente attraverso il quale finanziare il costo del riciclaggio. 6.2) Attività di compostaggio, riciclaggio e incenerimento dei rifiuti In relazione agli strumenti di incentivazione della raccolta differenziata, Stoccolma e la Svezia in generale si debbono considerare senza dubbio all avanguardia. Ad esempio, per la raccolta dei rifiuti organici da destinare al compostaggio vengono utilizzati vari sistemi tra i quali quello che consiste nella raccolta in sacchetti di diversi colori a seconda del tipo di rifiuti, che vengono poi smistati, in vista del trattamento finale, da un lettore ottico. Il vantaggio di tale sistema è dato dal fatto che è sufficiente la predisposizione di un unico contenitore. Nonostante la quantità di rifiuti smaltiti con questa tecnica sia andata aumentando nel corso degli anni, il ricorso al compostaggio, se confrontato con le altre metodologie di smaltimento, rappresenta un opzione ancora modestamente applicata, come mostrato dal grafico dal quale si evince che tale tecnica rappresenta il metodo di smaltimento cui finora si è fatto meno ricorso. Ciò è dovuto sia a fattori di costo per la predisposizione degli impianti sia alle severe specifiche di qualità richieste. Grafico Ammontare di rifiuti domestici prodotti e tecniche di smaltimento Non disponibile Non definibile Materiale riciclato Compostaggio Incenerimento Discarica 288 Fonte: Statistics Sweden, The Swedish Environment Protection Agency

16 Nelle singole municipalità sono stati poi introdotti su larga scala sistemi di raccolta differenziata; per i rifiuti pericolosi di origine domestica, ad esempio, il sistema comunemente più impiegato è quello che consiste nell utilizzo, da parte delle famiglie, di stazioni ambientali (environmental stations): esse si trovano, in genere, nei siti dove si effettua lo smaltimento dei rifiuti e nei centri di riciclaggio, ma possono essere localizzate anche nelle stazioni di rifornimento di carburante e nei grandi centri commerciali. Riguardo alle altre tecniche di smaltimento dei rifiuti, l incenerimento con recupero di energia è attualmente il metodo più comune di trattamento dei rifiuti domestici e la più importante fonte di energia a Stoccolma (si veda il grafico 6.2.1), mentre il riciclaggio è soprattutto diffuso per i rifiuti di carta e vetro ma, ovviamente, applicato anche ai metalli, alla plastica e ai rifiuti organici (cfr. il grafico 6.2.2). In particolare, negli ultimi anni si è registrato un certo incremento nella quantità di rifiuti raccolti separatamente per il riciclaggio, quantità che è quasi raddoppiata dal 1988 al 2000, come mostrato nel grafico Infine, lo smaltimento in discarica è generalmente considerato un opzione da riservare, a medio-lungo termine, ai soli rifiuti non altrimenti smaltibili, e comunque da bandire per alcune categorie di rifiuti urbani, come quelli organici o combustibili. La discarica, infatti, risulta essere il metodo di smaltimento meno costoso, ma non per questo il più efficace: oltre a non sfruttare le potenzialità di recupero della risorsa rifiuto, è responsabile di notevoli impatti sull ambiente, quali l immissione in atmosfera di gas serra, la contaminazione delle falde acquifere, l accumulo di sostanze pericolose nel suolo ed anche l occupazione di ampi spazi suscettibili di usi alternativi. 289

17 Grafico Quantità dei rifiuti raccolti per il riciclaggio tonnellate Carta e cartone Vetro Rottami Fonte: Grafico Incremento della quantità di rifiuti prodotti (dal 1988 al 2000, distinguendo fra quelli destinati al riciclaggio e i tipi restanti) Rifiuti raccolti separatamente per il riciclaggio Altri tipi di rifiuti Fonte: 290

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